Title: Integrazione internazionale e sviluppo economico
1Integrazione internazionale e sviluppo economico
- Lelio Iapadre
- (Università dellAquila e Johns Hopkins
University, Bologna Center) - Lezione per il Liceo Scientifico Cavour
- Roma, 12 febbraio 2008
2Che cosa sapete di economia internazionale?
- Posizione A
- Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma economico,
perché oggi il nostro paese è inserito in
uneconomia veramente globale. - Per conservare il suo tenore di vita, il nostro
paese deve ora imparare a competere su un mercato
mondiale sempre più difficile. - Ecco perché unalta produttività e qualità dei
prodotti sono diventate essenziali. - È necessario spostare la nostra economia verso i
settori ad alto valore aggiunto - che produrranno posti di lavoro per il futuro.
- E il solo modo per poter essere competitivi nella
nuova economia globale consiste nel creare una
nuova alleanza tra il governo e le imprese.
3La globalizzazione
- Un concetto generale con molte dimensioni
- Lintegrazione economica internazionale
- Scambi di beni
- Scambi di servizi
- Movimenti di persone
- Movimenti di capitali
- Trasferimenti di conoscenze
- Flussi finanziari internazionali
4Lintegrazione economica internazionale
- Lintegrazione economica internazionale è un
processo di aumento dellinterdipendenza tra i
mercati nazionali - Forze che spingono verso una riduzione delle
barriere tra i mercati - Forze che aumentano linterdipendenza tra i
mercati, anche a parità di livello delle barriere
5Forze che spingono verso una riduzione delle
barriere tra i mercati
- Progresso tecnico, che riduce le barriere
naturali tra i mercati (costi di trasporto e di
comunicazione) - Progresso sociale, che riduce le barriere
culturali (es. barriere linguistiche e
religiose) - Politiche di integrazione, che riducono (a
livello regionale o multilaterale) le barriere
politiche - Barriere di confine (dazi, restrizioni
quantitative, valute diverse) - Barriere interne (es. regole discriminatorie)
- Politiche della concorrenza, che riducono le
barriere create dalle pratiche anticoncorrenziali
delle imprese
6Forze che aumentano linterdipendenza tra i
mercati, anche a parità di livello delle barriere
- Aumento del reddito pro-capite e differenziazione
della domanda - Frammentazione internazionale della produzione
- multinazionali
- reti di produzione globale
7Breve storia della globalizzazione
- Due ondate di integrazione economica
internazionale - 18401914
- I costi degli scambi furono ridotti dal progresso
tecnico (motori a vapore, ferrovie, telegrafi,
telefoni) - Furono spesso adottate politiche di libero
scambio - 1914-1945 Lintegrazione economica
internazionale fu contrastata dalle guerre e
dalle politiche protezioniste - 1945oggi
- I costi degli scambi sono stati ridotti dal
progresso tecnico (telefoni, aeroplani, computer,
Internet, fibre ottiche,) - Le politiche commerciali hanno ridotto le
barriere agli scambi
8(No Transcript)
9(No Transcript)
10(No Transcript)
11(No Transcript)
12(No Transcript)
13Scambi mondiali di servizi
14I benefici degli scambi internazionali
- Quando due soggetti realizzano volontariamente
uno scambio, entrambi ricevono qualcosa che
desiderano e dunque il loro benessere aumenta - Gli scambi consentono che il consumo avvenga
lontano dalla produzione - Grazie al commercio internazionale i consumatori
norvegesi possono procurarsi arance che nel loro
paese sarebbe difficile produrre - I produttori di arance ne ricavano un reddito che
possono usare per acquistare ciò che desiderano
15I benefici degli scambi internazionali
- Il teorema dei vantaggi comparati gli scambi
sono benefici anche per paesi che siano i più (o
i meno) efficienti al mondo nella produzione di
tutti i beni - Ciascun paese può concentrare le proprie
(limitate) risorse nella produzione dei beni in
cui è relativamente più efficiente e procurarsi
gli altri beni con il commercio - In altri termini, ciascun paese può
specializzarsi nella produzione e al tempo stesso
accrescere le proprie possibilità di consumo
16I benefici degli scambi internazionali
- Il commercio internazionale è vantaggioso perché
consente ai paesi di specializzare la propria
gamma produttiva, sfruttando le economie di scala - Il commercio internazionale è vantaggioso perché
amplia la gamma di varietà di prodotti
disponibile per i consumatori, anche se ciascun
paese si specializza in una gamma limitata - Il commercio internazionale è vantaggioso perché
riduce il potere di mercato delle imprese in
concorrenza imperfetta - Il commercio internazionale è vantaggioso perché
attiva un processo di selezione tra le imprese,
che innalza il tasso di crescita delleconomia - Gli scambi internazionali sono benefici anche se
hanno per oggetto il lavoro (migrazioni) o beni e
servizi futuri (mobilità internazionale dei
capitali)
17I problemi creati dagli scambi internazionali
- Il commercio internazionale è vantaggioso per
tutti i paesi, ma può danneggiare gruppi sociali
particolari allinterno di ciascun paese nei
settori in competizione con le importazioni - Perdite di posti di lavoro
- Pressione verso il basso sui salari
- Politiche sociali attive (e non il protezionismo
commerciale) dovrebbero essere usate per
affrontare i problemi distributivi creati
dallintegrazione internazionale
18Politiche per affrontare i problemi distributivi
creati dallintegrazione economica internazionale
- Il modello danese (flexicurity)
- Assenza di vincoli su assunzioni e licenziamenti
- Sussidi di disoccupazione generosi, condizionati
a - Partecipazione a corsi di formazione
- Ricerca attiva di altri posti di lavoro
- Costi molto elevati (difficili da sostenere per
paesi che partano da tassi di disoccupazione
elevati)
19Politiche per affrontare i problemi distributivi
creati dallintegrazione economica internazionale
- La assicurazione del salario sussidi per
coprire parte della perdita di salario dovuta al
cambiamento di lavoro - Attenuano i danni per i soggetti colpiti dalla
liberalizzazione commerciale - Mantengono lincentivo a cercare un lavoro
migliore - Sussidi concentrati sulla disoccupazione di lunga
durata, piuttosto che su quella temporanea
20Politiche per affrontare i problemi distributivi
creati dallintegrazione economica internazionale
- Le politiche più importanti
- Migliorare il sistema educativo (ovunque)
- Rendere più efficiente il mercato del lavoro
(in Europa) - Garantire lassistenza sanitaria a tutti,
indipendentemente dalla posizione lavorativa
(negli Stati Uniti)
21I problemi creati dagli scambi internazionali
- Il protezionismo può apparire utile per
correggere imperfezioni e fallimenti dei mercati - Disoccupazione
- Sviluppo di settori strategici (largomento
dellindustria nascente) - Il protezionismo può apparire utile per
raggiungere obiettivi non economici - La natura multi-funzionale dellagricoltura
- La pluralità culturale
- Normalmente esistono strumenti migliori del
protezionismo commerciale sia per compensare i
fallimenti dei mercati, sia per raggiungere gli
obiettivi non economici
22Che cosa sapete di economia internazionale?
- Posizione B
- I paesi (i territori) non sono assimilabili a
imprese in competizione con altri paesi
(territori) - Le politiche di sostegno alla competitività, se
efficaci, vengono imitate dagli altri paesi e
quindi i loro benefici si annullano, mentre
restano gli eventuali danni (ad esempio sul
bilancio pubblico) - Cercare di accrescere il benessere del proprio
paese a scapito di quello del resto del mondo
tradisce unideologia mercantilista e
nazionalista, i cui effetti sono stati già
sperimentati negli anni trenta - Gli scambi internazionali non sono un gioco a
somma zero, ma offrono opportunità di crescita
per tutti - Il declino di quota di paesi come lItalia è un
segno di riequilibrio della distribuzione
internazionale del reddito (ed è in buona misura
inevitabile, anche per ragioni demografiche) - Il tenore di vita degli italiani può essere
difeso e persino leggermente innalzato, malgrado
il declino di quota, se il reddito mondiale
aumenta - La sostenibilità della crescita è limitata dai
problemi ambientali. I paesi ricchi dovrebbero
accettare volentieri tassi di crescita più
moderati
23Le crisi internazionali e i beni pubblici globali
- Principali fattori di crisi
- Guerre
- Malattie
- Inquinamento ambientale
- Squilibri distributivi
- Instabilità dei mercati finanziari
- Le crisi possono essere interpretate come
manifestazione della carenza di beni pubblici
globali
24Il concetto di beni pubblici
- non escludibilità beni che, una volta erogati
a qualcuno, sono disponibili gratuitamente per
tutti - non rivalità beni il cui consumo da parte di
qualcuno non ne riduce la disponibilità per gli
altri
25Beni pubblici e privati
Rivali Non rivali
Escludibili Beni privati Reti Beni di club
Non escludibili Beni soggetti a congestione o esaurimento Beni pubblici puri - Valore di esistenza - Beni comuni globali (es. strato di ozono)
26Il concetto di beni pubblici
- Beni che non sono prodotti sul mercato (ma di cui
il mercato può aver bisogno per funzionare) - Diritti di proprietà
- Prevedibilità
- Sicurezza
- Nomenclatura
- Occorre un meccanismo di azione collettiva per
produrli
27Il concetto di beni pubblici
- Beni che generano forti esternalità
- Esternalità differenza tra i benefici pubblici
di unattività e quelli privati - Lesempio dellistruzione
- Il beneficio privato è misurato dallincremento
di reddito che ne ricava una persona - Il beneficio pubblico include
- Il risparmio di costi di formazione per le
imprese in cui la persona lavora - I vantaggi per chi usa la comunicazione scritta
per agire (la pubblicità delle imprese, la
pubblica amministrazione, ecc.) - Lesempio della stabilità finanziaria, dove
lesternalità è data dalla differenza tra i costi
privati e i costi pubblici di comportamenti
rischiosi da parte delle banche
28Il concetto di beni pubblici
- Perché i beni pubblici non sono prodotti in
quantità adeguata - Il problema dei comportamenti opportunistici
(free riding) - Lesempio dellistruzione
- In un mondo di analfabeti con imprese che abbiano
bisogno di lavoratori istruiti, la prima impresa
non è disposta a sostenere costi di formazione i
cui benefici andranno anche ad altre - La soluzione potrebbe essere quella che le
imprese finanzino congiuntamente almeno la
differenza tra i benefici pubblici e quelli
privati dellistruzione - Ma di solito tutta la comunità è coinvolta nel
finanziamento dellistruzione perché i suoi
benefici vanno anche a soggetti diversi dalle
imprese - Il problema della cooperazione (il dilemma del
prigioniero)
29Il dilemma del prigioniero
Caio confessa Caio non confessa
Tizio confessa 3 anni di pena per ciascuno Tizio libero 5 anni di pena per Caio
Tizio non confessa Caio libero 5 anni di pena per Tizio 1 anno di pena per ciascuno
30Il dilemma del prigioniero
USA L USA P
UE L 10 10 20 -10
UE P -10 20 -5 -5
31Beni pubblici globali
- Il concetto beni pubblici i cui benefici
riguardano - Più paesi
- Più gruppi di popolazione
- Più generazioni
- La loro produzione tende a essere insufficiente
non solo per il loro carattere pubblico (che
stimola comportamenti opportunistici), ma anche
per il loro carattere globale in un contesto
istituzionale non adeguato
32Beni pubblici globali
- Beni comuni naturali
- Strato di ozono
- Atmosfera (clima)
- Beni comuni prodotti dalluomo
- Regole e principi universali i diritti umani
- Conoscenze
- Infrastrutture Internet
33Beni pubblici globali
- Condizioni globali
- Pace
- Salute
- Eliminazione della povertà
- Stabilità finanziaria
- Libero scambio
34I beni pubblici globali
- I nuovi beni pubblici globali
- Non riguardano soltanto le relazioni tra i paesi
o le questioni di confine, ma richiedono - Convergenza tra le politiche interne
- Strutture comuni e talvolta nuove istituzioni
internazionali - Fattori sottostanti
- Laumento del grado di apertura dei paesi
- Laumento dei rischi sistemici globali
- La pressione di forze sociali transnazionali
(imprese, organizzazioni non governative) - Interdipendenza tra le azioni o i fallimenti dei
diversi governi
35Le sfide della cooperazione internazionale
- Come trasformarsi da branca della politica estera
ad aspetto di tutte le politiche interne - Come risolvere i problemi di azione collettiva
- Come internalizzare le esternalità
- Come affrontare i problemi prima che si
diffondano allestero - Come fare in modo che la cooperazione
internazionale sia percepita come qualcosa di
equo da tutti i paesi
36Perché il sistema globale non funziona
adeguatamente
- Carenze giurisdizionali
- Il divario tra la dimensione globale di molti
problemi e la dimensione nazionale di molte
politiche - Lansia per lerosione della sovranità nazionale
e la difficoltà di trattare i problemi globali
con gli strumenti tradizionali della diplomazia - Carenze di partecipazione
- Il divario tra lo sviluppo di organizzazioni
sociali transnazionali e la natura
intergovernativa delle istituzioni internazionali - Lesclusione dei gruppi marginali
- Carenze di incentivi
- Gli accordi internazionali riguardano ormai le
politiche interne - Ma i loro strumenti di attuazione sono ancora
inadeguati, troppo basati sulla logica dellaiuto
37Lintegrazione economica internazionale
- Il concetto di integrazione
- 3 fonti di tensione tra il mercato globale e la
stabilità sociale - Asimmetria nella libertà di movimento
- Il costo dei miglioramenti nelle condizioni del
lavoro - Instabilità nelle retribuzioni e nelle ore
lavorate - Potere contrattuale
- Tensioni internazionali sulle regole interne e
sulle istituzioni sociali - Minore capacità dei governi di offrire sicurezza
sociale - Irreversibilità dei cambiamenti delleconomia
globale
38Quanto ancora può crescere lintegrazione
economica internazionale?
- Si può raggiungere la perfetta integrazione dei
mercati dei beni, dei servizi e dei fattori? - Frontiere nazionali e differenze culturali e
linguistiche - La preferenza domestica nel portafoglio degli
investimenti - Limmobilità internazionale del lavoro
- Giurisdizioni politiche e legali
- Il rispetto dei contratti
- Contratti impliciti incorporati nelle reti
sociali - Si può avere lintegrazione dei mercati se la
politica è nazionale?
39Il trilemma standard della macroeconomia
internazionale
- (1) Politiche monetarie indipendenti
- (2) Tassi di cambio fissi
- (3) Mobilità internazionale dei capitali
- (1) (2) Bretton Woods
- (1) (3) Regime di cambi flessibili
- (2) (3) Gold Standard
40Il trilemma politico delleconomia mondiale
- (1) Integrazione economica internazionale
- (2) Sovranità nazionale
- Entità giurisdizionali territoriali, capaci di
emanare, amministrare e far rispettare le norme - (3) Partecipazione politica di massa
- Diritto di voto universale
- Alto grado di mobilitazione politica
- Controllabilità delle istituzioni politiche
- (1) (2) la golden straitjacket
- (1) (3) federalismo globale
- (2) (3) il compromesso di Bretton Woods
41Tre visioni del futuro
- La golden straitjacket leconomia cresce, la
politica si contrae - Seattle e il movimento anti-globalizzazione
- Nazioni in competizione economica
- Attrazione di investimenti
- Promozione delle esportazioni
- Politiche monetarie restrittive, riduzione delle
imposte, governi leggeri - Privatizzazioni, anche per la sicurezza sociale
- Regole flessibili per il lavoro
- Isolamento delle autorità di politica economica
42Tre visioni del futuro
- Federalismo globale
- Convergenza regolatoria e istituzionale
- Limitazione della sovranità nazionale
- Nuove istituzioni democratiche trans-nazionali
- Costituzioni
- Organi giurisdizionali
- Soggetti di politica economica
- Crescita del cosmopolitanismo
43Tre visioni del futuro
- Il compromesso di Bretton Woods
- Collasso dei negoziati aperti a Doha
- Ritorno del protezionismo
- Divergenza dei sentieri di sviluppo
- Blocchi regionali
- Paesi in via di sviluppo
44In favore del federalismo globale
- Progresso tecnico
- Diffusa volontà di cogliere i benefici economici
della globalizzazione - Attaccamento ai valori democratici
45Sviluppo economico e progresso sociale
- Sviluppo economico e sviluppo umano
- La sostenibilità ambientale dello sviluppo
- I problemi distributivi
- La qualità della vita
- Lintegrazione internazionale come progresso
sociale
46Statistica, conoscenza e politiche
- Il dibattito sui limiti del PIL come indicatore
di benessere - Il concetto di sviluppo umano e i Millennium
Development Goals - Il progetto globale dellOCSE