Title: CAPITALE SOCIALE E SVILUPPO LOCALE
1CAPITALE SOCIALE ESVILUPPO LOCALE
- Laurea specialistica in sociologia
2Capitale sociale e sviluppo locale
- La rete di relazioni tra soggetti individuali e
collettivi può alimentare cooperazione e fiducia
utili per lo sviluppo locale, ma anche
esternalità negative (Trigilia, 1999) - Esempi di effetti negativi limitare la
concorrenza frenare linnovazione economica ecc.
3Risorse del capitale sociale utili per lo
sviluppo locale
- Risorse culturali cerchie di riconoscimento
(religiose, etniche, parentali, di amicizia,
ideologiche, ecc.) favoriscono identità
sociali e reti sociali extraeconomiche con
effetti di reiterazione dei rapporti di scambio
(Pizzorno) - Risorse normative (fiducia) che abbassano i costi
di transazione e riducono opportunismo - Risorse cognitive con valore economico,
diffusione di informazioni e conoscenze tacite
essenziali per la produzione di beni e servizi,
possibilità di collaborare in processi di
innovazione rischiosa.
4Definizione di capitale sociale
-
- Capitale di relazioni sociali di cui un
soggetto individuale (imprenditore o lavoratore)
o un soggetto collettivo (privato o pubblico)
dispone in un determinato momento e attraverso
cui si rendono disponibili risorse cognitive,
come le informazioni, o normative, come la
fiducia, che permettono agli attori di realizzare
obiettivi che non sarebbero altrimenti
raggiungibili, o lo sarebbero a costi molto più
alti (Trigilia, 1999)
5Capitale sociale per lo sviluppo locale
- governare la flessibilità dei sistemi produttivi
locali post-fordisti (collaborazioni
pragmatiche, distretti e reti di imprese,
imprese-rete, impresa non standard, orizzontale,
senza confini, ecc. Bonazzi, Negrelli) - valorizzare il capitale umano locale (istruzione,
conoscenze tacite, saper fare, ecc.) e il
capitale fisico (infrastrutture), finanziario,
culturale, simbolico, ecc. - favorire la regolazione associativa a livello
locale (relazioni industriali, gestione delle
risorse umane, patti territoriali, accordi locali
tra attori pubblici e privati) - sostenere i local games vs i global players nei
processi di globalizzazione dei mercati e di
relativa ristrutturazione delle imprese e dei
territori (compresa lattrazione locale di
investimenti)
6Condizioni che trasformano il capitale sociale in
risorse positive per lo sviluppo locale
- Il ruolo dei fattori politici nella produzione,
riproduzione e regolazione del capitale sociale
capacità della politica di modernizzarsi, di
funzionare secondo una logica più universalistica
che bilancia e orienta il particolarismo insito
nelle reti (Trigilia, 1999) - Il potenziale particolaristico nelle reti
(Coleman, Bourdieu risorse utili per gli
attori anche i mafiosi utilizzano il capitale
sociale) - Il funzionamento del mercato sanzionare i
comportamenti inefficienti inviare segnali di
aggiornamento e ridefinizione del capitale
sociale - I meccanismi di regolazione associativa per lo
sviluppo delle reti locali (Streeck, 1992) - Le policies e il ruolo delle istituzioni
extra-locali (regionali, nazionali, UE) lo
sviluppo della embedded autonomy (Evans, 1995),
es. patti territoriali, programmazione
negoziata, ecc.
7Il capitale sociale nei sistemi produttivi locali
- 1. GLOBALIZZAZIONE, RISTRUTTURAZIONI GLOBAL
PLAYERS E LOCAL GAMES - 2. MERCATO DEL LAVORO
- 3. SALARI
- 4. LOCAL COLLECTIVE COMPETITION GOODS
8The changing nature of restructuring
- Until the 1970s, the process of
deindustrialisation was very selective
concerning some sectors (textile, coal, steel,
shipbuilding), not manufacturing industry as a
whole, and some regions (the old industrial
areas), while in others (e.g. Italian industrial
districts) employment was even increasing. - Since the 1980s, industrial and regional decline
became less sector-specific not only the 19th
century industries were involved, but also
younger ones. In the language of European
industrial and territorial policies the territory
(goal 2 areas) and not the industry became the
target of strategies aiming at reversing
industrial decline. The last wave of
deindustrialization was that of the large
state-owned firms of the former real socialist
countries in the 1990s, unable to keep their
former markets and even less to compete on
Western ones. In these cases too, the only
alternative to closure was restructuring in a
radical way. - This does not mean the end of the European
industrial core increasingly, European
manufacturing is concerned with small batch
high tech and special purpose products (e.g. the
evolution of German shipbuilding) the market
value of traditional industrial products, like
automobiles, increasingly depends on its
immaterial content (e.g. knowledge and
service). Accordingly, strategies against
industrial decline cannot simply aim at
reindustrialization, at least as far as
employment is concerned. Agencies for the
attraction of foreign investments significantly
changed their mission (they no more look for big
industrial investments) initiatives for the
re-use of former industrial locations (in Europe,
but also in the USA and Japan) are normally a mix
of industrial and urban renewal policies, where
the latter are often prevailing . - The impact of globalization is apparently
producing the final crisis not only of certain
organizational models, or certain mondes de
production, but of traditional European
manufacturing as such, including forms, like
flexible specialisation in the Italian
industrial districts or diversified quality
production in some German Länder, that used to
be successful in the overcoming of traditional
mass production.
9also deriving from the changing nature of firms
and territories
- The post-fordist/non-standard firm more and
more interested by vertical disintegration and by
horizontal processes of pragmatic
collaborations, learning by monitoring,
benchmarking, simultaneous engineering, error
detection, etc. (Sabel et al.) - Firms and territories more and more oriented
towards price reduction and to specialized
sub-contracting, while the old industrial
districts are entering global and longer
networks - Multiplication and combination of delocalisation
(offshoring) and outsourcing, as managerial
strategies in permanent discussion and
modification in the same country and at the
international level, inside and/or outside EU,
producing a global fragmentation of activities,
in production and services (as pointed out by our
AgirE Research Project and by many other
empirical surveys, e.g. S. Berger and the MIT
Industrial Performance Center) - Strategic processes of restructuring are then
requiring strategic forms of anticipation and
innovative practices at global and local levels
10Global players and local games
- we are competing with all other plants we are
a multinational and make investments or outplace
production where it is more convenient - Space and time to develop local collective
capabilities, but also to develop, at the sector
and territorial levels, actors strategies
between global players and local games - Social governance matters, because restructuring
anticipation is more and more the result of
interactions among different actors (local and
extra-local ones, public and private ones,
interest associations and institutions, etc.) and
among their perceptions of restructuring
consequences, which are highly influenced by the
headquarters strategies dealing with healthy/not
healthy local plants and the perceived
competitive/not competitive activities
11GLOBALIZZAZIONE, CAPITALE SOCIALE E SVILUPPO
LOCALE
- deregolazione (mercati del lavoro)
- Decentramento (contrattazione collettiva)
- disorganizzazione del capitalismo
- oppure
- ri-regolazione
- decentramento controllato
- riorganizzazione del capitalismo
12(No Transcript)
13(No Transcript)
14(No Transcript)
15(No Transcript)
16(No Transcript)
17(No Transcript)
18(No Transcript)
19LE PRATICHE AZIENDALI DI FLESSIBILITA DEL LAVORO
- manovre orari
- ristrutturazione mansioni
- mobilità
- contratti di lavoro atipici
- uscite agevolate
- incentivazione economica
20LA REGOLAZIONE DELLE PRATICHE AZIENDALI DI
FLESSIBILITA DEL LAVORO
- negoziate/non negoziate
- concessioni sindacali
- cooperazione
- gestione unilaterale
21Gli strumenti della flessibilità numerica del
lavoro
22Gli strumenti della flessibilità funzionale del
lavoro
23Gli strumenti della flessibilità salariale
24LEGISLAZIONE E FLESSIBILITA DEL LAVORO IN ITALIA
Contratto collettivo come fonte concorrente
rispetto alla legge, che a sua volta deve
osservare comunque il principio costituzionale
della libertà sindacaleReciproca
interferenzaLeggi che recepiscono i risultati
della contrattazione collettiva es. legge 1966
sui licenziamenti collettivi legge 1975 sulla
garanzia del salario legge 1995 sulla riforma
pensionistica
25LEGISLAZIONE E FLESSIBILITA DEL LAVORO IN ITALIA
Leggi che promuovono la contrattazione
collettiva indirettamente (Statuto dei
lavoratori modello principale di legislazione
di sostegno) o direttamente (leggi sul salario
garantito, sulla mobilità del lavoro, sul lavoro
a domicilio)Leggi che rinviano alla
contrattazione collettiva il compito di dettare
norme in deroga della stessa legislazione es.
rimozione del divieto di lavoro notturno per le
donne (legge 903 del 1977) accordi su
trasferimento di azienda o mobilità del lavoro
26LEGISLAZIONE E FLESSIBILITA DEL LAVORO IN ITALIA
- Leggi che limitano la contrattazione collettiva
es. abolizione scale mobili anomale e tetto
del 1977 predeterminazione degli scatti di
contingenza del 1984Leggi cornice per la
contrattazione collettiva il legislatore si
limita a fissare il quadro legale minimo
necessario per lindividuazione del modello
normativo, rinviando alla contrattazione
collettiva i compiti di dettagliare, specificare
e applicare gli ulteriori profili normativi (es.
legislazione sulla flessibilità del lavoro negli
anni 80 e 90 de-legificazione, non
deregolamentazione).
27LEGISLAZIONE DI CORNICE PER LA FLESSIBILITA DEL
LAVORO (I)
- Legge 863 del 19 dicembre 1984, misure urgenti
per il sostegno delloccupazione - Contratti di solidarietà (riduzione orario e
perdita salario, a carico dei lavoratori e della
Cig, per salvaguardare occupazione) benefici
pubblici ottenibili solo se cè laccordo con i
sindacati maggiormente rappresentativi - Contratto di formazione e lavoro (per favorire
loccupazione giovanile) il contratto collettivo
sostituisce lapprovazione della Commissione
regionale per limpiego - Contratto di lavoro part-time la legge determina
la normativa minima e rinvia alla contrattazione
collettiva per la ulteriore normazione.
28LEGISLAZIONE DI CORNICE PER LA FLESSIBILITA DEL
LAVORO (2)
- Legge 56 del 28 febbraio 1987, organizzazione del
mercato del lavoroContratto di lavoro a
termine non modifica le norme previste dalla
legge n. 230 del 18 aprile 1962 non rimuove
rigidità normative né offre possibilità di
deroga ma apre a nuovi casi previsti dai
contratti collettivi, consentendo un ulteriore
processo di normazione alla contrattazione
collettiva, più flessibile della legge.
29LEGISLAZIONE DI CORNICE PER LA FLESSIBILITA DEL
LAVORO (3)
- Legge 223 del 1991 completa la legge n. 56,
generalizzando la chiamata nominativa per le
assunzioni disciplina le procedure di mobilità e
i licenziamenti collettivi - procedure di
consultazione sindacale, con possibilità di
misure alternative ai licenziamenti (contratti di
solidarietà flessibilità dellorario di lavoro
deroga alle rigidità sulle mansioni criteri si
scelta dei lavoratori da mettere in mobilità)-
Cigs distinzione dellintervento finalizzato al
rientro dei lavoratori, dalla messa in mobilità,
con indennità specifica.
30LEGISLAZIONE DI CORNICE PER LA FLESSIBILITA DEL
LAVORO (4)
- Decreto n. 29 del 3 febbraio 1993 e successive
modifiche, privatizzazione del pubblico
impiego stabilisce che il contratto collettivo
regola direttamente i rapporti di lavoro nella
PA, come nel settore privato - Legge n. 196 del 1997 (Pacchetto Treu)
- Legge n. 30 del 2003 (Legge Biagi)
31Legge n. 196 del 1997 (Pacchetto Treu)
- Lavoro interinale
- Contratti di lavoro a tempo determinato, resi più
flessibili da margine di tolleranza e
successione dei contratti - Incentivi per la riduzione e la
flessibilizzazione dellorario di lavoro e per i
contratti di lavoro a tempo parziale - Sviluppo della ricerca nelle piccole e medie
imprese - Rilancio dellapprendistato e dei contratti di
formazione e lavoro - Riordino del sistema di formazione professionale
- Tirocini formativi e di orientamento
- Contratti di riallineamento per le imprese del
Mezzogiorno - Lavori socialmente utili
- Piano straordinario per loccupazione giovanile
borse di lavoro e lavori di pubblica utilità - Prestiti donore per la nuova imprenditorialità.
32Legge n. 30 del 2003 (Legge Biagi)
- Servizi per limpiego (privati)
- Borsa del lavoro (SIL Sistema informativo del
lavoro) - Lavoro interinale (ricorso più elastico)
- Staff leasing
- Ramo dazienda
- Lavoro a chiamata
- Job sharing
- Lavoro part-time più flessibile
- Apprendistato
- Contratto di inserimento
- Lavoro occasionale
- Lavoro a progetto
- Certificazione.
33Dalle mansioni ai ruoli La costruzione
sociale del nuovo inquadramento professionale
(segue)
- Le aziende non intendono più acquistare semplici
mansioni o pezzi di prestazione, ma sono più
interessate a ottenere prestazioni intere e
complesse, su obiettivi piuttosto che su
limitata durata temporale - Intenzioni e interessi non accompagnati però da
altrettanto innovativi strumenti nei sistemi di
valutazione e di gestione delle risorse umane - Del cambiamento colti prevalentemente gli
elementi di razionalizzazione (riduzione) del
personale e del costo del lavoro - Limitati gli interventi di valorizzazione del
personale direttamente interessato sia sotto il
profilo economico che del prestigio - Problemi di contenzioso, frustrazione, resistenze
derivanti da tali difficoltà di innovare lo Hrm,
sia tra i quadri che tra operai e impiegati.
34Dalle mansioni ai ruoli Oltre la matrice di
Mintzberg..
Per definire e valutare le nuove professionalità
occorre far giocare una molteplicità di
variabili. La nota e tuttora efficace matrice di
Mintzberg, fondata sullincrocio tra autonomia e
quantità/varietà dei compiti, deve essere
integrata con schemi che contemplino gli elementi
innovativi che per la loro maggior complessità
sono più difficili da monitorare e mantenere
sotto controllo gerarchico e unilaterale, come
avveniva in passato per le mansioni e le
qualifiche tradizionali dei sistemi fordisti.
35Evoluzione dellinquadramento professionale del
personale
ALTA
professionisti
dirigenti
A u t o n o m i a
quadri
operai, impiegati non qualificati
tecnici
BASSA
BASSA
ALTA
Q u a n t i t à / v a r i e t à d e i c o m p i
t i
36orientamento alla INTEGRAZIONE (team, formazione
generale, ridondanza professionale)
orientamento alla FLESSIBILITA (individualizzazi
one, formazione firm-specific, professionalità
sufficiente)
37 OUTSOURCING
CONTINGENT
CORE
interinali
telelavoro
Part-time
Tempo determinato
Co.co.co
Appalti
38caratteri settore e azienda
tecnologia
STRUTTURA SEMPLICE
BUROCRAZIA MECCANICA
informale
gerarchia
std processo
COORDINA MENTO
STRUTTURA DIVISIONALE
BUROCRAZIA PROFESSIONALE
std output
std lavoro
ADHOCRAZIA
potere
ambiente
39Le dimensioni della struttura contrattuale
- Estensione
- Centralizzazione (livelli, grado di controllo,
portata) - Profondità (coinvolgimento)
- Prerogative sindacali
40Quadro legale/istituzionale
- 1. Titolarità legale a concludere accordi
collettivi -
- Status strutture sindacali
- Consigli di azienda titolari (paesi baltici,
Ungheria 1998-2002) - Titolarità rinegoziale (Austria, Germania,
Olanda, Spagna) - Il caso francese
41 Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures
. Employees representatives entitled to conclude collective agreements Employees representatives entitled to conclude collective agreements Employees covered by collective agreements Employees covered by collective agreements Extension procedures or equivalent
. Only trade unions Trade unions, works councils and other employees representatives Only employees who belong to the parties signatory to the agreement (eg trade union members) All employees working for an employer that is covered by an agreement Extension procedures or equivalent
Austria X . . X Yes
Belgium X . . X Yes
Bulgaria X . X . Yes
Cyprus X . . X No
Czech Republic X . . X (Yes)
Denmark X . . X No
Estonia . X X . Yes
Finland X . X X Yes
France X . . X Yes
Germany X . X . Yes
Greece X . . X Yes
Hungary X . . X Yes
Ireland X . X . Yes
Italy X . . X Yes
42 Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures
. Employees representatives entitled to conclude collective agreements Employees representatives entitled to conclude collective agreements Employees covered by collective agreements Employees covered by collective agreements Extension procedures or equivalent
. Only trade unions Trade unions, works councils and other employees representatives Only employees who belong to the parties signatory to the agreement (eg trade union members) All employees working for an employer that is covered by an agreement Extension procedures or equivalent
Latvia . X X . Yes
Lithuania . X X X No
Malta X . . X No
Netherlands X . . X Yes
Norway X . . X No (limited exception)
Poland X . . X Yes
Romania X . . X No
Slovakia X . . X Yes
Slovenia X . . X Yes
Spain X . . X Yes
Sweden X . X . No
UK X . X . No
Works councils can renegotiate certain
collectively agreed standards at company level,
if entitled by sectoral agreements. In
companies with no union representation, unions
can appoint 'mandated employees' to negotiate
with the employer, but any agreement has to be
confirmed by the union. There are agreements
with 'normal' applicability covering trade union
members only and agreements with erga omnes
applicability covering all employees.
National and sectoral agreements cover only trade
union members, while company agreements cover all
employees of the company. Until recently
extension was possible for multi-employer
agreements, but following a ruling by the
Constitutional Court, since April 2004 the Czech
Republic's legislative provisions on extension of
collective agreements have been rescinded.
Employee representatives are entitled to conclude
collective agreements in companies where
employees are not organised in trade unions, but
works councils do not yet exist. Source EIRO.
43Quadro legale/istituzionale
- 2. Procedure di estensione contrattazione
collettiva - Principi erga-omnes, verso i non iscritti
- Clausole di estensione, verso imprenditori non
iscritti - Paesi senza clausole
44 Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures)
. Importance of bargaining levels Importance of bargaining levels Importance of bargaining levels Collective bargaining coverage Influence of tripartite concertation Tripartite consultation on national minimum wage
. Intersectoral level Sectoral level Company level Collective bargaining coverage Influence of tripartite concertation Tripartite consultation on national minimum wage
Intersectoral bargaining dominant Intersectoral bargaining dominant Intersectoral bargaining dominant Intersectoral bargaining dominant Intersectoral bargaining dominant Intersectoral bargaining dominant Intersectoral bargaining dominant
Belgium XXX X X gt 90 Yes Yes
Finland XXX X X /- 90 Yes No
Ireland XXX X X gt 44 Yes Yes
Slovenia XXX X X lt 100 Yes Yes
Sectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant
Austria . XXX X 98-99 No No
Bulgaria X XXX X 25-30 No Yes
Denmark X XXX X /- 77 No No
Germany . XXX X /- 70 No No
Greece (XXX) XXX X 60-70 No No
Italy . XXX X /- 90 Yes No
Netherlands X XXX X /- 80 Yes No
Norway XX XXX X 70-77 Yes No
Spain X XXX X /- 80 Yes Yes
Slovakia . XXX X /- 40 No Yes
Sweden . XXX X gt 90 No No
No bargaining level clearly dominant No bargaining level clearly dominant No bargaining level clearly dominant No bargaining level clearly dominant No bargaining level clearly dominant No bargaining level clearly dominant No bargaining level clearly dominant
France X XX XX /- 90 No Yes
45Importance of bargaining levels Importance of bargaining levels Importance of bargaining levels Collective bargaining coverage Influence of tripartite concertation Tripartite consultation on national minimum wage
Intersectoral level Sectoral level Company level
Company bargaining dominant Company bargaining dominant Company bargaining dominant Company bargaining dominant Company bargaining dominant Company bargaining dominant Company bargaining dominant
Cyprus . X XXX 27 No No
Czech Republic . X XXX 25-30 Yes Yes
Estonia (XXX) X XXX 20-30 Yes Yes
Hungary (XXX) X XXX /- 40 Yes Yes
Latvia . X XXX 10-20 Yes Yes
Lithuania (XXX) X XXX /- 10 Yes Yes
Malta . X XXX /- 50 Yes Yes
Poland . X XXX /- 40 Yes Yes
Romania (XXX) X XXX nd Yes Yes
UK . X XXX lt 40 No Yes
X existing level of wage bargaining XX
important, but not dominant level of wage
bargaining XXX dominant level of wage
bargaining (XXX) bargaining on national
minimum wage. Consultation on the minimum wage
in the sense that the social partners will
probably consult the government if they plan to
modify the minimum wage. There are no figures
on Irish bargaining coverage available, but
coverage must be above 44.5 (which is the union
density rate) since all union members are
automatically covered by national agreements,
while many non-union employees de facto receive
the nationally agreed pay increases. There is
one main intersectoral agreement covering all
manufacturing sectors in Denmark bargaining
coverage refers to private sector only (it is
almost 100 in the public sector).
Bargaining coverage refers to west Germany - in
east Germany bargaining coverage is only about
54. Bargaining coverage refers to Cypriot
private sector only (it is almost 100 in the
public sector). There is automatic annual
adjustment of wages to price developments in
Malta different studies estimate the proportion
of employees covered by collective agreements at
between 40 and 60. All employees in
Romania are covered by the national agreement on
minimum wages no figures are available on the
coverage of sectoral and company agreements, but
it is estimated that a large proportion of
employees are not covered by these agreements.
Sources EIRO European Commission, Industrial
Relations in Europe 2004.
46Livello contrattuale dominante
- Intersettoriale B, Fi, Ir, Slo (4)
- Settoriale A, Bu, Da, Ge, Gr, I, Ol, No, Sp,
Slk, Sw (11) - Decentrato aziendale Rep. Ceca, Est, Hu, Lit,
Let, Po, Ro, Cy, Mlt, Uk (10) - Misto settoriale/aziendale Francia (1)
47Estensione
- Correlata al livello dominante (dal 100 Austria
e Slovenia, settore al 10 Lituania, aziendale) - Influenzata da procedure di estensione (Francia,
Olanda, Italia), ma con eccezioni paesi
Centro-Est Europa (procedure senza effetti!) - Influenzata dalla concertazione tripartita a
livello nazionale (soprattutto sui salari).
48Source European Commission, Industrial Relations
in Europe 2004
49Source European Commission, Industrial Relations
in Europe 2004
50Source European Commission, Industrial Relations
in Europe 2004
51Source European Commission, Industrial Relations
in Europe 2004
52(No Transcript)
53(No Transcript)
54Rapporti tra livelli (grado di autonomia interna)
- Nella maggior parte dei paesi rapporti gerarchici
secondo principio del favor - Livelli settoriali e intersettoriali definiscono
spazi per la contrattazione decentrata
integrativa - In molti paesi, clausole opening, hardship,
inability to pay, opt-out, drop-out, ecc. - Accordi intersettoriali che fissano livello max
incrementi salariali e linee guida per le imprese
che vogliono pagare di più.
55Cambiamenti dagli anni 90
- Da settore o multi-employer a singole aziende
(Uk) - Da livello intersettoriale a livello settoriale
(Svezia) - Tendenze al decentramento ovunque, con eccezioni
(Slovenia, in parte Spagna) - Copertura stabile per paesi più centralizzati
(11), diminuisce in 6 (Bu, Cz, Ge, Po, Slk, Uk),
cresciuta in Spagna - Riorganizzazione sindacale (fusioni e
concentrazioni) nei paesi Centro-Nord Europa, non
al Sud.
56Strategie future degli attori collettivi
- Nessun cambiamento (A, B, Cy, Da, Gr, Ir, Mlt,
Ol, Po, Sw, Uk) - Imprenditori per decentramento (Bu, Rep Ceca, Fi,
Ge, No, Ro, Slo) - Sindacati contro decentramento (eccezioni
Slovenia e Italia).
57Contrattazione aziendale in Lombardia, settore
metalmeccanico
Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
58Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
59Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
60Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
61Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
62Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
63Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
64Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
65Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
66Contrattazione aziendale in Lombardia, settore
metalmeccanico
Fonte Osservatorio Fim Lombardia - Fondazione
Seveso
67Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
68Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
69Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
70Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
71Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
72Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
73Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
74Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
75Fonte Fim Lombardia - Fondazione Seveso
76La contrattazione collettiva decentrata in Italia
- Il livello decentrato aziendale o territoriale
indicatori produttività, qualità, redditività - Il livello decentrato aziendale nel settore
privato 1/3 imprese 20 dip., 50 dei lavoratori
industria e servizi - Il livello decentrato territoriale artigianato,
edilizia, agricoltura
77Prospettive comparate
- Il modello tedesco contrattazione centralizzata
dominata dal settore privato - Il modello francese contrattazione centralizzata
dominata dal settore pubblico (sviluppo accordi
di intéressement) - Il modello inglese contrattazione decentrata
(collettiva, profit sharing, merit pay) - Il modello italiano doppio livello
contrattazione centralizzato-decentrato
(collettiva, sviluppo superminimi individuali)
78TERRITORI E POLITICHE SALARIALI
- sindacati e imprese rispettivamente potere
prevalente sui salari e occupazione - entrambi si comportano come attori razionali
- sindacati massimizzano salari reali e occupazione
degli iscritti rappresentati - imprese massimizzano profitti con vincoli
funzioni domanda date e condizioni di costi
marginali crescenti - assenza di comportamenti cooperativi tali che una
parte rinunci a sfruttare opportunità offerte
dallaltra parte.
79TERRITORIO E POLITICA SALARIALE
Pressioni rivendicative
categoria
--
azienda
interconf.
centralizzazione
--
80TERRITORIO E POLITICHE SALARIALI
- CONTRATTAZIONE DECENTRATA
- impresa singola
- concorrenza impossibilità di scaricare gli
aumenti retributivi sui prezzi - trade-off salari occupazione severo!
81LAGGIUSTAMENTO DELLE POLITICHE SALARIALI
- CONTRATTAZIONE DI CATEGORIA
- aumentano possibilità di trasferire sui prezzi
parte dellincremento salariale - controllo degli accessi union shop (obbligo di
iscriversi ai sindacati) closed shop (obbligo di
assumere iscritti) - trade-off favorevole al sindacato!
82LAGGIUSTAMENTODELLE POLITICHE SALARIALI
- CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE
- la possibilità di trasferire sui prezzi aumenti
salariali dipende dal quadro istituzionale
(apertura internazionale) e dalla politica
monetaria - cambi fissi aumento salariale ha pochi effetti
sui prezzi, molti sulloccupazione - politica monetaria accomodante aumenti salariali
si traducono in inflazione - centralizzazione RI moderazione salariale e
rivendicazioni, coinvolgimento grandi attori - trade-off meno severo!
83LAGGIUSTAMENTO DELLE POLITICHE SALARIALI
- TENDENZE NELLUNIONE EUROPEA
- aumenta il grado di centralizzazione della
contrattazione collettiva - sistemi centralizzati e decentrati più efficienti
di quelli intermedi
84(No Transcript)
85(No Transcript)
86(No Transcript)
87(No Transcript)
88(No Transcript)
89La contrattazione collettiva dei salari
nellUnione Europea
- Costo orario del lavoro prima della moneta unica
(1996, dati Eurostat) media UE 18 euro, 25
Germania, 5 Portogallo - Le disparità di paga crescono con lingresso dei
Paesi dellEst (2004) 41.437 euro Germania,
21.095 Italia, 7-9.000 Est (impiegato dordine
retribuzione annua fissavariabile) -
- Gap per genere, classi di età, provenienza
extra-comunitaria, meno per lavoro atipico - Lavoratori low paid e working poors
90La contrattazione collettiva dei salari
nellUnione Europea
- Riduzione della quota salari sul valore aggiunto
nellUE dal 76 al 68 nellultimo ventennio (in
Italia dal 69,8 del 1993 al 65,3 nel 2003)
crisi del rapporto salariale fordista - Onda lunga di reazione imprenditoriale e
innovazione tecnologica in risposta alle
rivendicazioni sindacali? - Fattori di natura macro-economica?
- Gli accordi di coordinamento della contrattazione
salariale - Istituzioni e salari il salario minimo
91Modelli e tendenze della contrattazione
decentrata aziendale e territoriale
- La riforma del modello contrattuale
- Le proposte della Commissione Giugni le forme
di derogabilità (vedi Germania) - Il modello dellartigianato produttività e
recupero inflazione a livello regionale - Il modello dei metalmeccanici la produttività
distribuita a livello nazionale di categoria
92(No Transcript)
93Local collective competition goods
- I beni collettivi locali servizi alle imprese,
infrastrutture, trasferimento innovazioni e
tecnologie, formazione, relazioni industriali,
welfare, ecc. - Un principe per i sistemi produttivi locali
(patti territoriali outsourcing) - Dai distretti industriali ai distretti high tech?