Title: MODELLI DI PROGETTAZIONE CURRICOLARE: LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
1MODELLI DI PROGETTAZIONE CURRICOLARELA
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
2La programmazione educativa e didattica nella
legislazione scolastica italiana
- DPR n. 416 del 1974 (programmazione collegiale)
- Legge 517 del 1977 (classi aperte,
interventi individualizzati, nuovo sistema di
valutazione) - 1979 Nuovi programmi della scuola media (tutti
i docenti sono tenuti a formulare la
programmazione) - 1985 Nuovi programmi per la scuola elementare
- Legge n.148 del 1990 Riforma dellordinamento
della scuola elementare
3La programmazione educativa e didattica nella
legislazione scolastica italiana
-
- I Programmi sperimentali della Commissione
Brocca - I nuovi programmi per la scuola professionale
(1992-94) e i programmi sperimentali per gli
istituti tecnici I.G.E.A. (introducono il
criterio della modularità ) - Il documento dei Saggi (1997)
- I contenuti essenziali per la formazione di
base (1998) - DPR 275 Regolamento dellautonomia - modularitÃ
- come architettura di sistema e come strategia
formativa
4Dal programma alla programmazione curricolare
- La programmazione come risposta alle mutate
esigenze formative della società e delluniverso
giovanile nel passaggio dallistruzione per pochi
allistruzione per tutti
5Il programma tradizionale
- Modello statico e prescrittivo
- Carattere centralizzato dellistruzione
- Omogeneità di traguardi formativi
- Scarsità di indicazioni strategiche
6La programmazione didattica
- Traduzione del progetto educativo nazionale nella
forma più adeguata al contesto - Piano di lavoro come ricerca delle strategie più
efficaci per il raggiungimento degli obiettivi
7Breve ricostruzione delle teorie curricolari
- 1918 Bobbit ,The Curriculum, successione
intenzionalmente strutturata delle esperienze
formative - 1949 Tyler, Basic principles of curriculum and
instruction
8Le domande guida di R. Tyler
-
- Quali sono le finalità educative che la scuola
deve raggiungere? - Quali esperienze educative adatte a queste
finalità sono disponibili? - Come possono essere organizzate queste
esperienze? - In quale modo è possibile verificare che le
finalità siano state raggiunte?
9La riformulazione di Hilda Taba (1962)
- Diagnosi dei bisogni
- Formulazione degli obiettivi
- Selezione dei contenuti
- Organizzazione dei contenuti
- Selezione delle esperienze di apprendimento
- Organizzazione delle esperienze
- Descrizione di cosa e come e degli strument con
i quali si deve valutare
10Il principale quadro di riferimento operativo lo
schema dei Nicholls
Obiettivi
Metodi e contenuti
Bisogni degli alunni
Valutazione
11Sviluppi americani ed europei
-
- Mager, Bloom, Gagné
- In Germania Robinsohn (1967)
- In Inghilterra Kelly (1977) e Stenhouse (1975)
- In Italia Pellerey (propone due modelli)
(1975) - Visalberghi, Vertecchi, Maragliano, Pontecorvo,
Frabboni ecc. avviano la discussione sulla
teoria del curricolo e sulla programmazione
12MAGERLOPERAZIONALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI
- Per Mager un obiettivo ben formulato deve
permettere una risposta a queste tre domande - Cosa deve essere in grado di fare lallievo?
(performance) - In quali condizioni dovrà farlo? (condizioni)
- Con quale grado di accuratezza? (criterio)
- Nella sua descrizione è bene evitare verbi di
tipo generale e mentalista
13BLOOM La tassonomia dellarea cognitiva
Organizzata in base al principio della
complessità crescente
- CONOSCENZA
- COMPRENSIONE
- APPLICAZIONE
- ANALISI
- SINTESI
- VALUTAZIONE
14Il mastery learningtempo e apprendimento
- Il tempo impiegato nellapprendimento dipende
- dal raccordo tra i nuovi contenuti e le
conoscenze pregresse - dalla congruenza tra canale e codice comunicativo
e canale e codice di decodifica - dalla connessione tra struttura logica delle
discipline e struttura cognitiva degli studenti - dalla congruenza tra gli obiettivi stabiliti e i
metodi, gli spazi e gli strumenti a disposizione - dal rapporto numerico insegnante-allievo
15BLOOM LE FASI PROGETTUALI DEL MASTERY LEARNING
- Linsegnante
- Definisce ciò che gli studenti devono imparare
(obiettivi didattici), poi il livello o lo
standard di mastery performance - Suddivide il corso in una serie di unità di
insegnamento/ apprendimento più piccole, per le
quali stabilisce obiettivi specifici e operativi - Costruisce prove diagnostiche e formative per
accertare le caratteristiche in entrata e il
progresso nellapprendimento - Elabora una serie di itinerari compensativi con
materiali didattici alternativi e correttivi allo
scopo di insegnare in modo diverso rispetto
all'istruzione iniziale - Predispone la prova finale, determinando il
punteggio in relazione a un prestabilito livello
di mastery di Performance
16Livelli di programmazione curricolare
- La programmazione di Istituto
- La programmazione dei Dipartimenti Disciplinari
- La programmazione dei Consigli di Classe
- La programmazione del singolo docente
17Programmazione annuale (del C.d.C.e/o dei singoli
insegnanti ) Progetto di massima
- Rilevazione della situazione di partenza
- Definizione degli obiettivi
- Approntamento delle metodologie e individuazione
dei contenuti - Predisposizione dei criteri e degli strumenti di
verifica e valutazione
18La valutazione della situazione di partenza
(diagnostica)
- Indagine sul retroterra socio-culturale
dellallievo - Analisi delle risorse scolastiche ed
extrascolastiche - Analisi dei prerequisiti cognitivi specifici
- Esame delle attitudini socio-affettive e
relazionali
19La definizione degli obiettivi
- Una precisa formulazione degli obiettivi è
condizione essenziale per - selezionare contenuti, metodi, strumenti della
progettazione didattica - definire chiari criteri di valutazione e
costruire adeguate prove di verifica - - orientare gli studenti portando la loro
attenzione sui risultati dei processi di
apprendimento - -facilitare la comunicazione tra tutti i
soggetti del mondo scolastico
20La definizione degli obiettivi
- Finalità generali dellordine di studi
- Finalità formative della disciplina
- Obiettivi generali
- Obiettivi specifici
- Obiettivi operativi
21Quali procedure seguire nella definizione degli
obiettivi?
- Il modello ascendente
- Il modello discendente
- Il modello integrato ascendente/discendente
- Le tassonomie
es
22Il problema degli obiettivi affettivi
- La stretta relazione tra affettività e
apprendimento - La difficoltà di predisporre degli obiettivi
affettivi - Le tassonomie (atteggiamenti e valori)
23Metodologie, contenuti e strumenti
- Lezione frontale (propedeutica, espositiva e
rielaborativa) - Lezione attiva e partecipata
- La discussione guidata, il brainstorming
- La scoperta guidata, il lavoro di progetto e la
ricerca personale - Lavori di gruppo (cooperative learning) e
didattica laboratoriale
24Verifica e valutazione
La valutazione come elemento comune a tutti i
momenti della programmazione
- Valutazione diagnostica
- Valutazione formativa
- Valutazione sommativa
- Valutazione dellefficacia dellintervento
educativo
25Prove di verifica classificazione
- A stimolo aperto e risposta aperta
- A stimolo chiuso e risposta aperta (prove
semistrutturate) - A stimolo chiuso e risposta chiusa (prove
strutturate)
26Prove di verificatipologie
- Vero-falso
- Cloze test (completamenti)
- Corrispondenze
- Quesiti a risposta multipla
- Quesiti a risposta aperta
- Prove di comprensione della lettura
- Saggio breve
- Colloquio strutturato e semistrutturato
- Riflessione libera
strutturate
semistrutturate
27 La programmazione lineare per
obiettiviLarticolazione del curricolo in unitÃ
didattiche
- La programmazione annuale il progetto di massima
- La scomposizione del curricolo in UU.DD
- Lapplicazione e traduzione del progetto di
massima in un progetto più circoscritto riferito
a specifiche unità tematiche
Es1 Es 2
28(No Transcript)
29Fasi dellunità didattica
- Accertamento dei prerequisiti
- Definizione degli obiettivi specifici e operativi
- Definizione precisa dei contenuti e degli
strumenti e dei metodi della mediazione
didattica - Organizzazione del lavoro con definizione dei
tempi e indicazione del numero preciso delle ore
e dei minuti impegnati nelle diverse attività da
docenti e degli studenti - Indicazione dei criteri di valutazione e
descrizione delle prove di verifica - .
Es.
30I rischi del tecnicismoprogammatorio
- Eccessiva formalizzazione e pianificazione
dellintervento educativo - Taylorismo didattico
- Lattenzione verso il prodotto ultimo
(lobiettivo) distoglie lattenzione dai processi - Pregiudizio riguardante lo sviluppo lineare,
sequenziale del sapere
31LA TASSONOMIA DI BLOOM CONOSCENZA
- Conoscenza Capacità di rievocare materiale
memorizzato - A conoscenza di elementi specifici,
- contenuti,
- termini,
- fatti
- B conoscenza di modi e mezzi per trattare
elementi specifici, - convenzioni,
- tendenze e sequenze,
- classificazioni e categorie,
- criteri,
- metodologie
- C conoscenza di dati in un campo,
- universali ed astrazioni,
- principi e generalizzazioni,
- teorie e strutture
32LA TASSONOMIA DI BLOOM COMPRENSIONE
- 2 Comprensione Capacità di afferrare il senso
di una informazione e di saperla trasformare - trasposizione e traduzione,
- interpretazione e riorganizzazione,
- estrapolazione e previsione
33LA TASSONOMIA DI BLOOM APPLICAZIONE E ANALISI
- 3 Applicazione Capacità di far uso di materiale
conosciuto per risolvere problemi nuovi - generalizzazione,
- esemplificazione
- 4 Analisi Capacità di separare degli elementi,
evidenziandone i rapporti - elementi,
- relazioni,
- principi organizzativi
34LA TASSONOMIA DI BLOOM SINTESI E VALUTAZIONE
- 5 Sintesi Capacità di riunire elementi al fine
di formare una nuova struttura organizzata e
coerente - produzione di un'opera originale,
- elaborazione di un piano di azione,
- deduzione autonoma di regole e/o di relazioni
astratte - 6 Valutazione Capacità di formulare
autonomamente giudizi critici di valore e metodo - in base all'evidenza interna,
- in base a criteri esterni
35La tassonomia degli obiettivi affettivi di
Krathwhol riadattata da De Landsheere
- Lindividuo è
- Semplicemente ricettivo
- Riceve e reagisce
- Riceve e reagisce accettando o rifiutando
- Cerca spontaneamente di capire, di giudicare, di
farsi delle idee - Agisce secondo le proprie opzioni