Presentazione di PowerPoint - PowerPoint PPT Presentation

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Presentazione di PowerPoint

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Alcolismo: come procedere. Crisi d astinenza Insorge dopo 6 ore, nausea, vomito, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e della temperatura, ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Presentazione di PowerPoint


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Interventi in situazioni speciali
A cura di Paolo Alfani
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Elementi di gravità in atto Segni di sospetto Fattori di rischio
Alterazioni delle funzioni vitali a) turbe della coscienza b) deficit respiratori c) alterazioni circolatorie d) Eventi traumatici, lesioni gravi a carico di organi o distretti vitali. 2) Segni e sintomi collegabili (anche solo in via presuntiva) con alterazioni di organi vitali. 3) Situazioni cliniche o ambientali che suggeriscono la possibilità di un danno a organi o distretti vitali.
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Determinazione del polso
Si definisce polso la percezione dei battiti del
cuore rilevabili a livello di unarteria che
decorre in superficie e che può essere compressa
con la punta delle dita indice e medio, contro un
punto osseo
Polso radiale
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POLSO
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Determinazione del respiro
RESPIRO
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P.A. PRESSIONE ARTERIOSA
VALORE NORMALE Max 120/140 Sistolica
VALORE NORMALE Min 60/90 Diastolica
Ipertensione Max 150 Min 90
Ipotensione Max 90 Min 60
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la cute
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Colorito cutaneo Significato / Possibili cause
Roseo Normale nei pazienti di pelle chiara. Nei pazienti di colore è normale a livello della mucosa del sacco congiuntivale, delle labbra e del letto unguenale.
Pallido Costrizione dei vasi sanguigni, che può derivare da emorragie,shock,ipotensione e stress emotivo.
Cianotico ( bluastro ) Inadeguata funzione respiratoria o cardiaca
Eritematoso Esposizione a calore, ipertensione, eccitamento emotivo
Itterico Anomalie epatiche
Marezzato (coperto di chiazze) Si osserva talvolta nei pazienti sotto shock
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Temperatura e stato della cute Significato / possibili cause
Fresca e umida Segno di shock o ansia
Fredda e bagnata Il corpo sta disperdendo calore
Fredda e asciutta Esposizione al freddo
Calda e asciutta Febbre elevata, esposizione al calore
Calda e umida Febbre elevata, esposizione al calore
Pelle doca con brividi, battiti di denti, cianosi labiale e pallore cutaneo Reazione al freddo, malattie contagiose, dolore o paura
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Scala semplificata dei comi
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Stato vigile di coscienza Orientato cosciente e ben orientato nello spazio e nel tempo
Stato confusionale acuto Confuso cosciente ma disorientato
Stato soporoso Soporoso reagisce solo a stimoli verbali
Stato stuporoso Stuporoso reagisce solo a stimoli dolorosi
Stato comatoso Comatoso non reagisce né a stimoli verbali né a stimoli dolorosi
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lo shock
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Sintomi dello shock
VALUTAZIONI SHOCK INIZIALE SHOCK CONCLAMATO
FC e polso FC normale e solo leggermente aumentata (100-120 battiti/min.) polso radiale rilevabile FC aumenta (gt120) polso appena percettibile. Se la PA è molto bassa rileva solo il polso carotideo
Cute Pallida,fredda e sudata Cerea e fredda
Coscienza Conservata Disorientamento e sonnolenza ingravescenti sino alla perdita della coscienza vera e propria
Respiro Normale Superficiale e accelerato
Comportamento Tranquillo Inquieto,senso di angoscia
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Le emorragie
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Emorragie
Segni e sintomi Tipo di emorragia
Sangue fuoriesce da una ferita con flusso costante di colore rosso scuro. Emorragia venosa
Sangue fuoriesce da ferita a fiotti che corrispondono ai battiti cardiaci,colore rosso vivo. Perdita rapida e copiosa di sangue in relazione alla grandezza del vaso. Emorragia arteriosa
Pallido, sudato, pressione bassa, polso piccolo e frequente, respiro superficiale ed affannoso, brividi. Possibile dolore, gonfiore, indurimento,alterazione della coscienza. Emorragia interna
Nel paziente traumatizzato lemorragia è la causa
più comune di shock
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Definizione di emorragia esterna
Epistassi Emorragia delle cavità nasali.
Otorragia Emorragia delle orecchie.
Ematemesi Vomito ematico color rosso vivo, se lemorragia digestiva è alta (esofago) oppure colore nero se il sangue è già stato digerito nello stomaco.
Emottisi Sangue nella secrezione catarrale emessa con la tosse e proveniente dalle vie respiratorie.
Melena Feci nere per sangue digerito in caso di emorragia delle vie digestive.
Rettorragia Sangue rosso che fuoriesce dallorifizio anale, spesso frammisto con feci in corso di emorragia delle basse vie digestive.
Ematuria macroscopica Urina rosse per emorragia delle vie urinarie.
Metrorragia Sangue dalla vagina per patologia genitale.
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Posizionamento del laccio emostatico
  • Utilizzare gli appositi lacci o una striscia di
    stoffa o altro materiale di fortuna(cravatta o
    fazzoletto) di larghezza adeguata dai 3 ai 5 cm.
    non di materiale elastico.
  • Non usare stringhe da scarpe, lacci emostatici
    da endovena, fili elettrici, ecc.
  • Posizionare il laccio a monte della ferita alla
    base dellarto.
  • Stringere il laccio in modo da bloccare il
    passaggio del sangue.
  • Non posizionare il laccio in prossimità delle
    articolazioni.
  • Non posizionare il laccio in prossimità di
    fratture o sospette tali.
  • Posizionare il laccio il più lontano possibile
    dalla ferita.
  • Allentarlo ogni 10 minuti per 20/30 secondi.
  • Non rimuoverlo mai in caso di amputazioni.

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Primo soccorso ad una emorragia esterna
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Ferite del cuoio capelluto
  • Medicare senza esercitare una compressione anche
    se cè unabbondante fuoriuscita di sangue.
  • Non esplorare la ferita.
  • Non rimuovere eventuali frammenti ossei.
  • Tenere ferma la testa, possibilmente in
    posizione neutra.
  • Applicare eventualmente del ghiaccio.

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Ferita penetrante o trapassante
  • Non esplorare la ferita.
  • Non rimuovere corpi estranei conficcati.
  • Eseguire una medicazione occlusiva.
  • Se la ferita è al torace, la medicazione va
    chiusa solo su tre lati.

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Oggetti conficcati
  • Non rimuovere loggetto conficcato.
  • Esporre larea della lesione.
  • Controllare lemorragia esercitando pressione ai
    lati della ferita e non sull oggetto.
  • Immobilizzare l oggetto conficcato con una
    medicazione a tampone e fissarlo con un cerotto a
    cravatta.
  • Immobilizzare la zona lesionata come se fosse
    una frattura.

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Avulsione cutanea
  • Liberare la superficie della ferita da frammenti
    o altro materiale.
  • Disporre la cute nella posizione originaria.
  • Controllare lemorragia ed eseguire una
    medicazione compressiva.

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Eviscerazione
  • Non toccare o cercare di riposizionare lorgano
    fuoriuscito.
  • Se si tratta di organi addominali flettere le
    gambe del paziente in modo da limitare la
    pressione sui muscoli addominali.
  • Coprire lorgano esposto e la ferita con un
    involucro di plastica o con un telino sterile
    imbevuto di soluzione fisiologica.
  • Eseguire una medicazione ampia e occlusiva ma
    non coprire la lesione.

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Posizionamento del paziente in situazioni speciali
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Dispnea
Posizione semiseduta
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Lesioni toraciche
Posizione di decubito laterale sul fianco colpito
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Edema Polmonare
Posizione seduta
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Il trauma
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per trauma si intende linsieme di tutte quelle
lesioni avvenute in seguito allazione di agenti
fisici esterni allorganismo quali calore,
elettricità ed energia cinetica
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contusione
Sintomi Trattamento
Ecchimosi (livido) Gonfiore (edema) Dolore Possibile impotenza funzionale Ghiaccio Eventuale bendaggio ed immobilizzazione
si tratta di una lesione chiusa dei tessuti
superficiali che si manifesta a seguito di
traumi diretti
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lussazione
Sintomi Trattamento
Dolore Tumefazione Deformità del profilo articolare Posizione obbligata del segmento lussato Impotenza funzionale completa Immobilizzare la parte lussata Non tentare di ridurre la lussazione
Rappresenta la perdita dei rapporti anatomici
naturali fra due capi ossei
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distorsione
Sintomi Trattamento
Dolore Tumefazione Ecchimosi Limitazione dei movimenti Non riallineare le articolazioni Immobilizzare la parte lesa Ghiaccio Riposo (arto in scarico)
Consiste nello spostamento dei capi articolari
con perdita temporanea della normale contiguità
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frattura
Sintomi Trattamento
Dolore Tumefazione Ecchimosi Limitazione a compiere i normali movimenti Non tentare di riallineare le articolazioni Immobilizzare la parte lesa Ghiaccio Riposo (arto in scarico)
Rappresenta la perdita dei rapporti anatomici
naturali fra due capi ossei
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Fattori di gravità di un trauma
Forza durto Un impatto lieve provocherà lievi conseguenze (contusioni e ferite), ma al crescere della forza durto verranno danneggiate strutture più resistenti (ossa e tessuti vascolari)
Sede delle lesioni Traumi anche limitati a cranio e torace possono essere estremamente pericolosi.
Tipo di lesione Una frattura ossea è più grave di una lussazione o di una semplice contusione.
Numero delle lesioni Gli effetti letali di lesioni a più organi ed apparati si sommano e potenziano fra loro.
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Le convulsioni
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Le convulsioni costituiscono un evento acuto e
improvviso a carico del sistema nervoso centrale
caratterizzato da fenomeni motori involontari e
generalmente perdita di coscienza.
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Segni e sintomi delle convulsioni
Fase tonica, durata circa 30 Improvvisa perdita di coscienza. Caduta a terra con possibili lesioni traumatiche. Irrigidimento del corpo. Morso della lingua. Apnea a volte prolungata. Provvedimenti da adottare Allontanare tutti gli oggetti possibili cause di traumi secondari. Posizionare un oggetto morbido o una cannula di Guedel fra i denti del paziente. Rimuovere eventuali protesi. Attenzione alle dita (pericolo di morsi). Controllare i parametri vitali. Far allontanare i presenti
Fase clonica durata variabile da 1 a 5 Contrazioni violente. Possibile sbavamento dalla bocca. Perdita di feci ed urine. faccia e labbra di solito cianotiche. Provvedimenti da adottare Proteggere il paziente da traumi accidentali. Non immobilizzare il paziente con la forza. Allentare gi abiti. Controllare i parametri vitali.
Fase post critica durata variabile Eventuale periodo di incoscienza Stato confusionale o soporoso. Cefalea. Provvedimenti da adottare Tenere il paziente supino. Se vomita posizione di sicurezza. Valutare parametri vitali. Somministrare ossigeno. Controllare il paziente.
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Le ustioni
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Cause e meccanismi delle ustioni
AGENTI FISICI AGENTI CHIMICI
Fuoco. Liquidi,vapori,fluidi e solidi ad alta temperatura. Corrente elettrica. Radiazioni luminose (laser,esplosioni). termiche (raggi infrarossi) eccitanti (raggi ultravioletti ecc) Ionizzanti. Acidi forti (fosforico solforico ecc) Basi forti (ammoniaca composti del cloro, Sali basici di sodio di calcio ecc)

Agiscono sui tessuti per combustione Agiscono sui tessuti per corrosione
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Classificazione delle ustioni
Termiche Si verificano in seguito al contatto diretto con una fonte di calore.
Chimiche Si verificano in seguito al contatto con acidi, alcali o altri agenti corrosivi.
Elettriche Sono ustioni provocate dalleffetto termico che lenergia elettrica sprigiona nel suo transito attraverso i tessuti.
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Grado dellustione
  • I Grado
  • Ustione superficiale che interessa solo
    lepidermide.
  • Arrossamento cutaneo talora con lieve edema.
  • Dolore localizzato
  • Guariscono da sole e senza cicatrici.
  • II Grado
  • Lustione interessa anche il derma.
  • Dolore intenso con marcato eritema e formazione
    di vesciche piene di liquido (flittene)
  • Guariscono da sole lasciando una lieve
    cicatrice.
  • III e IV Grado
  • Tutti gli strati cutanei sono danneggiati.
  • Presenti aree carbonizzate o aree bianche e
    secche.
  • Anestesia per lesioni delle terminazioni
    nervose.
  • Spesso necessario trapianto cutaneo.
  • Guariscono con cicatrici evidenti.

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Valutazione dellestensione Regola del 9
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Cosa fare in caso di ustione
  • Nel caso in cui l agente ustionante sia una
    sostanza chimica iniziare immediatamente dopo il
    contatto il lavaggio per la durata di almeno
    10/20 minuti. Se il lavaggio inizia in ritardo o
    dopo alcuni minuti spesso è inutile.
  • Rimuovere tutto il vestiario ed i materiali
    costrettivi (anelli, collane ecc). Nellustione
    da acido vanno rimosse o tagliate tutte le parti
    elastiche.
  • Coprire il paziente per evitare la dispersione
    termica utilizzando i teli isotermici.
  • Coprire le parti ustionate con teli, meglio se
    sterili.
  • Osservare lo scenario e neutralizzare la causa.
  • Valutare lo stato di coscienza.
  • Attivare il 118.
  • Valutare le funzioni vitali.
  • Lavare la parte ustionata con acqua corrente in
    modo da abbassare la temperatura corporea.

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Cosa non fare in caso di ustione
  • Non devono essere mai applicati unguenti, spray,
    creme o ghiaccio, perché ritarderebbero la
    guarigione.
  • Non rimuovere mai eventuale materiale o
    indumenti rimasti attaccati alla cute.

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Annegamento
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Intervento su un paziente annegato
  • Successivamente verificare le seguenti
    possibilità
  • Ostruzione delle vie aeree acqua nei
    polmoni,materiale estraneo, lesioni della faringe
    o della laringe.
  • Arresto cardiaco susseguente alla mancanza di
    ossigeno al cuore per larresto respiratorio.
  • Lesioni al capo ed al collo frequenti negli
    incidenti in acqua.
  • Lesioni interne attenzione alle possibili
    fratture.
  • Ipotermia rappresenta una delle principali
    complicanze degli annegati.
  • Cercare sempre di entrare in acqua con mezzi
    idonei.
  • Se il paziente è cosciente cercare di tirarlo
    fuori dallacqua gettandogli qualcosa.
  • Se il paziente è incosciente ed è necessario
    entrare in acqua, dotarsi di qualcosa che
    galleggi, preferibilmente un corpetto.
  • AUTOPROTEZIONE!!!

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Ipotermia
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Ipotermia
Raffreddamento localizzato
(congelamento)
Raffreddamento generale
(assideramento)
  • Più si abbassa la temperatura più grave sarà
    lassideramento.
  • Brividi, sonnolenza, respirazione a polso sempre
    più deboli, fino allarresto cardio-respiratorio
  • Riscaldare le zone colpite
  • Normale formicolio o bruciore

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Cosa fare in caso di ipotermia
  • Mantenere il paziente asciutto.
  • Utilizzare con attenzione sorgenti di calore, ma
    non scaldare troppo rapidamente il paziente.
  • Scaldare prima il tronco, lascelle e linguine.
  • Somministrare ossigeno.
  • Somministrare molto lentamente bevande tiepide e
    zuccherine, mai alcoliche.
  • Osservare attentamente i segni vitali.
  • In caso di rianimazione, proseguirla per un
    lungo periodo, in quanto il paziente potrebbe
    rianimarsi in una seconda fase, allinnalzamento
    della temperatura corporea.

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Le intossicazioni
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Fattori condizionanti lintervento in una
intossicazione.
  • Tipo tossico.
  • Luogo in cui si è verificata lintossicazione.
  • Entità e modalità di diffusione del tossico.
  • Numero delle persone colpite.
  • Mezzi a disposizione per il soccorso.
  • Presenza o meno di pericolo per i soccorritori.

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Le emergenze comportamentali
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Rischio di suicidio come procedere.
  • Autoprotezione.
  • Contatto visivo e verbale.
  • Professionalità.
  • Escludere urgenze mediche di altro tipo.
  • Eventuale intervento agenti P.S.

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Comportamento aggressivo come procedere.
  • Raccolta dati.
  • Autoprotezione.
  • Intervento agenti P.S.
  • Mezzi di contenzione.

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Alcolismo come procedere.
  • Crisi dastinenza
  • Insorge dopo 6 ore, nausea, vomito, sudorazione,
    aumento della frequenza cardiaca e della
    temperatura, trattamento medico.
  • Intossicazione acuta
  • Generalmente non comporta pericolo di vita,
    difficoltà rapporto con il paziente, attenzione
    alla concomitanza di traumatismo.
  • Primo soccorso
  • Protezione delle vie aeree se presente coma.
  • Limitazione delle perdite del calore corporeo
    (telo termico).
  • Controllo delle vie aeree e del polso durante il
    trasporto.
  • Protezione del tratto cervicale della colonna se
    presente coma.

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Violenza sui bambini come procedere.
  • Valutazione lesioni sospette
  • Proteggere e tranquillizzare il bambino.
  • Segnalazione agli organi competenti.

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Violenza sugli adulti come procedere.
  • Proteggere e tranquillizzare la persona.
  • Valutazione ambientale.
  • Segnalazione immediata agli organi competenti.

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GRAZIE PER LATTENZIONE
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