Title: FISIOLOGIA UMANA
1FISIOLOGIA UMANA
- Dott. Ernesto Rampin
- ANNO ACCADEMICO 2007-2008
2APPARATO DIGERENTE E DIGESTIONE
3GENERALITÀ-1
- Lapparato digerente ha la funzione di
- assumere,
- scindere (digerire),
- assorbire,
- elaborare le sostanze nutritizie di cui abbisogna
il nostro organismo ed - eliminare le sostanze di rifiuto e tossiche
-
- Le principali sostanze assunte sono carboidrati,
proteine, lipidi, sali minerali, vitamine, acqua.
4GENERALITÀ-2
- Lapparato digerente è formato dal
- Tubo digerente vero e proprio dove avviene la
assunzione, la digestione e lassorbimento delle
sostanze assunte (cibo), leliminazione delle
sostanze di rifiuto - Da alcuni organi annessi necessari per la
elaborazione delle sostanze assunte fegato, vie
biliari e pancreas.
5APPARATO DIGERENTE (INSIEME)
6TUBO DIGERENTE
- È costituito da
- Bocca
- Esofago
- Stomaco
- Duodeno
- Intestino tenue (digiuno e ileo)
- Colon
7TUBO DIGERENTE
8BOCCA
- La bocca ha la funzione di triturare il cibo e,
attraverso la saliva, umettarlo e omogeneizzarlo
per prepararlo alla successiva digestione. - La saliva è prodotta da tre coppie di ghiandole
salivari parotidi, sottomascellari,
sottolinguali. - La saliva è costituita da acqua (in quantità
prevalente) e da sostanze attive quali - Ptialina (amilasi salivare) che inizia la
digestione dei carboidrati - Mucina glicoproteina con effetto lubrificante
- Sostanze antibatteriche
- La produzione di saliva è un atto riflesso sotto
controllo del sistema nervoso autonomo
9FARINGE ESOFAGO
- Il cibo preparato nella bocca, con atto riflesso
viene deglutito e introdotto nel faringe
originando, per via riflessa, unonda di
propulsione involontaria che spinge il materiale
nellesofago. Nello stesso tempo si blocca il
respiro e si chiude la glottide per impedire
lingresso del materiale nella trachea. - Il riflesso della deglutizione è sotto il
controllo del sistema nervoso autonomo. - Nellesofago il materiale viene spinto nello
stomaco attraverso unonda peristaltica originata
dalla muscolatura liscia dellorgano che si
contrae a monte e si rilassa a valle. - Tra esofago e stomaco si trova il cardias,
sfintere che impedisce il reflusso del cibo
digerito dallo stomaco
10STOMACO
- Ha la funzione di
- rimescolare il materiale che proviene
dallesofago, - digerire le proteine e i carboidrati,
- scindere zuccheri semplici in glucosio,
- assorbire molecole semplici quali alcol e
glucosio - preparare alcuni sali minerali per lassorbimento
successivo (riduce il ferro trivalente a
bivalente) - Per merito dellacidità, sterilizza i cibi
- Tali funzioni sono svolte da varie sostanze
secrete dalle numerose ghiandole che tappezzano
la superficie gastrica
11STOMACO
- HCl 1) attiva la pepsina
- 2) scinde gli zuccheri
- 3) scinde le fibre collagene
- 4) scinde le nucleo proteine
- 5) facilita lassorbimento di
- ferro, calcio, fosforo
- 6) Sterilizza il cibo
- Pepsinogeno come pepsina
- digerisce le proteine
- Gastrina ormone che innesca
- la catena digestiva
- Muco protegge la mucosa
- gastrica
Si ricorda che il pepsinogeno è un proenzima che
viene attivato in pepsina dall HCl
12FASI DELLA DIGESTIONE
- FASE CEFALICA stimoli psichici producono
secrezione di saliva e di acido cloridrico.
Lacido cloridrico attiva il pepsinogeno in
pepsina che inizia la digestione delle catene
proteiche - FASE GASTRICA il cibo introdotto nello stomaco
libera lormone gastrina che mantiene viva la
produzione di HCl e quindi di pepsina esaltando
la digestione proteica - FASE INTESTINALE il cibo digerito passa nel
duodeno, il pH diventa più acido e limita la
produzione di gastrina che a sua volta riduce la
secrezione di acido cloridrico con ritorno a
riposo delle cellule oxintiche
13RICAPITOLAZIONE DIGESTIONE
stimoli psichici
cellule oxintiche
cibo nello stomaco
H Cl-
gastrina
blocca
pepsinogeno (proenzima)
pepsina (enzima)
digestione proteica e passaggio nel duodeno
aumenta lacidità gastrica ( H)
14MOVIMENTI GASTRICI
- Lo stomaco presenta una muscolatura liscia,
controllata dal sistema nervoso autonomo, che
permette movimenti sia di avanzamento del
materiale digerito (peristalsi) sia di
rimescolamento del materiale, permettendo un
contatto intimo tra prodotto ingerito e
secrezioni gastriche necessarie alla digestione.
La peristalsi è più accentuata nellantro
gastrico e schizza il materiale nel duodeno
attraverso lo sfintere pilorico.
15DUODENO
- Il materiale trattato nello stomaco, attraverso
il piloro, passa nel duodeno, dove affluisce
anche - La bile, prodotta dal fegato,
- enzimi digestivi, acqua e bicarbonato di sodio
prodotti dal pancreas. - Queste sostanze sono basiche e neutralizzano
lacidità gastrica. - Nel duodeno viene completata la digestione delle
proteine e dei carboidrati e iniziata la
digestione dei grassi che sarà completa alla fine
del duodeno stesso. - Nel duodeno discendente compaiono alcune pliche e
nel duodeno inferiore i primi villi e quindi si
inizia lassorbimento delle sostanze nutritizie
che verrà completato nel digiuno. - Nel duodeno, così come nel rimanente tubo
digerente lavanzamento del materiale è dovuto
alla peristalsi.
16DUODENO
17PRODOTTI DELLA DIGESTIONE
- Allingresso dellintestino tenue, a digestione
completata, troviamo - Acqua,
- Aminoacidi e polipeptidi a catena corta,
- Glucosio e fruttosio,
- Acidi grassi
- Glicerolo (proveniente dalla saponificazione dei
grassi), - Sali minerali
- Vitamine
- Sali biliari (vedi fegato)
18INTESTINO TENUE
- Lintestino tenue viene convenzionalmente diviso
in digiuno e ileo. - Inizia in modo virtuale alla fine del duodeno e
termina, con la valvola ileo cecale, nel cieco,
prima porzione dellintestino crasso. - Lintestino tenue è preposto allassorbimento di
tutte le sostanze nutritizie, parte dei sali
minerali, parte delle vitamine, degradazione dei
sali biliari. - Lassorbimento viene effettuato attraverso la
mucosa disposta a villi con cellule aventi sulla
superficie microvilli. - Il trasporto attraverso la membrana cellulare è
sia attivo con consumo di energia, che passivo
per osmosi e per diffusione.
19TENUE ULTRASTRUTTURA
20DESTINO DEI NUTRIENTI
- Superata la mucosa, allinterno dei villi, le
sostanze digerite, esclusi i grassi, entrano nei
vasi venosi, detti anche vasi chiliferi che
anastomizzandosi tra di loro allesterno della
parete intestinale, confluiscono in un grosso
vaso la vena porta che trasferisce il materiale
proveniente dal tenue al fegato, organo
fondamentale per la elaborazione dei nutrienti
introdotti. - I grassi entrano nei vasi linfatici dei villi e
quindi prendono la via portale. - Alla vena porta affluiscono vasi che provengono
dal duodeno, stomaco, milza oltre che
dallintestino crasso. - Acqua, sali minerali, e scorie attraverso la
valvola ileocecale passano nel colon.
21CIRCOLO PORTALE(vasi in colore giallo)
22COLON
- Il colon è lultima porzione del tubo digerente.
- La sua conformazione anatomica, con la presenza
delle austre, permette un ottimo assorbimento
dellacqua e di conseguenza dei sali minerali
residui che, attraverso i villi presenti anche
nel colon, entrano nel circolo portale e in parte
nel circolo venoso. - Il materiale residuo di consistenza pastosa,
costituisce il materiale di scarto non
utilizzabile dal nostro organismo che, attraverso
lampolla rettale il retto e lorifizio anale,
viene espulso.
23AMPOLLA RETTALE E RETTO
- Lampolla rettale ha la funzione di serbatoio del
materiale di scarto le feci. - La distensione dellampolla rettale, esercitata
dalla massa fecale, produce contrazioni riflesse
sulla muscolatura liscia e quindi il bisogno di
defecare. - Lo stimolo è sotto il controllo del sistema
nervoso autonomo. - Lo sfintere anale,invece, è un muscolo volontario
e quindi, entro certi limiti, la nostra volontà
impedisce la defecazione involontaria. - La distensione gastrica esercitata dal cibo
provoca una contrazione riflessa del retto con
bisogno di defecare riflesso gastro-colico.
24FEGATO VIE BILIARI PANCREAS
25FEGATO PANCREAS
26FUNZIONI DEL FEGATO
- Il fegato è un organo parenchimatoso, si trova
nellipocondrio di destra e svolge complesse
funzioni - Formazione e secrezione della bile
- Regolazione del metabolismo dei carboidrati
- Regolazione del metabolismo proteico
- Regolazione del metabolismo lipidico
- Funzione detossicante
- Catabolismo degli ormoni steroidei
- Azione immunitaria
- Le varie funzioni vengono svolte per merito della
sua complessa ultrastruttura - I prodotti della sua secrezione vengono inviati
al duodeno attraverso le vie biliari
27FEGATO ULTRASTRUTTURA
28CIRCOLO PORTALE
- Al fegato oltre alla arteria epatica, ramo del
tripode celiaco, attraverso lilo entra la vena
porta proveniente da tutte le porzione del tubo
digerente a partire dalla stomaco e dalla milza
(vedi). - Il sangue portale è ricco di tutte le sostanze
provenienti dalla digestione e relativo
assorbimento. - I prodotti dellassorbimento vengono elaborati
dagli epatociti, cellule specifiche del fegato di
origine epiteliale e quindi inviati, tramite le
vene epatiche, al grande circolo. - Le sostanze di rifiuto, sono immesse nelle vie
biliari.
29VIE BILIARI
- Le vie biliari iniziano come canalicoli biliari a
ridosso degli epatociti. - Riunendosi progressivamente formano i dotti
biliari intraepatici i quali confluiscono nel
dotto epatico di destra e di sinistra drenando
rispettivamente la bile dal lobo destro e
sinistro del fegato. Si uniscono poi nel dotto
epatico comune dal quale si diparte il dotto
cistico che porta alla colecisti o cistifellea. - Dalla diramazione del dotto cistico in
continuazione con il dotto epatico comune si
origina il coledoco che, unendosi al dotto
pancreatico di Wirsung, sfocia nella C
duodenale attraverso lo sfintere dellOddi della
papilla del Vater
30VIE BILIARI E CISTIFELLEA
31BILE
- La bile è una soluzione colloidale costituita da
- Acqua per il 95-97
- Sali biliari (Sali degli acidi colico,
desossicolico, chinodesossicolico, litocolico
derivati dal colesterolo) - Pigmenti biliari (derivati della bilirubina)
- Colesterolo
- Sali inorganici (sodio potassio calcio magnesio)
- Acidi grassi
- Grassi esterificati
- Composti detossificati dal fegato
- La bile presenta un pH leggermente basico e le
sostanze insolubili in questo ambiente sono
disperse come colloidi.
32FUNZIONE DELLA BILE
- La bile, attraverso i sali biliari, ha la
funzione di emulsionare i lipidi in micelle,
facilitando il loro assorbimento nellintestino. - Il pH basico, in concomitanza con i prodotti
della secrezione pancreatica, facilitano
lidrolisi dei trigliceridi in glicerolo e acidi
grassi
33DESTINO DELLA BILE
- La bile viene secreta dal fegato in modo
continuo, ma è richiesta nel duodeno solo in
presenza di un pasto, per cui, durante il
digiuno, si accumula nella colecisti in quanto lo
sfintere dell Oddi, parte terminale della
papilla del Vater, è contratto. - La bile nella colecisti viene concentrata.
- Quando nel duodeno entra un pasto, viene
prodotto un ormone, la colecistochininpancreozimin
a (CCK), che fa contrarre la colecisti, rilassare
la plica spirale del dotto cistico e lo sfintere
dellOddi, per cui la bile viene spinta nel
coledoco e da qui nel duodeno. - La CCK stimola anche le cellule del pancreas a
produrre enzimi digestivi (Vedi) -
34METABOLISMO DELLA BILIRUBINA
- Acquista particolare importanza il metabolismo
della bilirubina quale indicatore della
funzionalità epatica. - La bilirubina è prodotta dalla scissione della
emoglobina secondo il seguente schema - Milza lisi enzimatica delle emazie
vecchie con scissione delleme dalle molecole
di globina - apertura dellanello delleme, distacco dello
ione ferro e suo recupero - ossidazione dellanello aperto delleme a
bilirubina - immissione della bilirubina nei rami della vena
porta e quindi al fegato
35METABOLISMO DELLA BILIRUBINA-1
- La bilirubina è lipofila e come tale insolubile
in ambiente acquoso, nel sangue portale la sua
molecola è protetta da molecole di proteine
globulari che impediscono la precipitazione
BILIRUBINA LIBERA O INDIRETTA. - A contatto con gli epatociti, sistemi enzimatici
liberano la molecola dalle globine permettendo
lingresso della bilirubina nella cellula
epatica, dove viene salificata con due molecole
di acido glicuronico. - La bilirubina glicuronata è solubile in acqua
(idrofila) e pertanto può entrare nel pool della
bile ed escreta attraverso le vie biliari
BILIRUBINA CONIUGATA O DIRETTA.
36METABOLISMO DELLA BILIRUBINA-2
- Nel tubo digerente la bilirubina glicuronata
viene degradata e attraverso una serie di
trasformazioni enzimatiche e biochimiche (in
parte dovute alla flora batterica intestinale)
trasformata in stercobilina ed eliminata con le
feci, alle quali impartisce il colore brunastro. - Una piccola aliquota della bilirubina entra nel
sistema portale, riinviata al fegato e
trasformata in urobilina. Attraverso il sistema
venoso sistemico viene inviata al rene ed
eliminata con lurina alla quale impartisce il
colore giallognolo.
37CATABOLISMO EMOGLOBINA
38BILIRUBINA
39BILIRUBINA CICLO FISIOLOGICO
Bilirubina libera lt 1 mg/dl bilirubina
coniugata lt 0,2 mg/dl Urine assente
Feci assente
40ITTERO
- Littero è una tipica colorazione giallognola
della cute, delle mucose e delle sclere che si
verifica quando il contenuto di bilirubina nel
sangue è aumentato. - Si riconosce un ittero fisiologico del neonato in
quanto la funzionalità epatica è ridotta e quindi
non tutta la bilirubina viene allontanata con le
feci e urina. - Nelladulto littero è sempre indice di una
patologia che può riguardare il sangue oppure,
nella maggioranza dei casi, una disfunzione
epatica. (vedi schemi successivi)
41BILIRUBINA PRODUZIONE ESALTATA
- Bilirubina libera gt 1 mg/dl bilirubina
coniugata lt 0,2 mg/dl - Urine (urobilinogeno) Feci
42BILIRUBINA COLESTASI INTRAEPATICA
- Bilirubina libera (ittero) Bilirubina
coniugata (ittero) - Urine (bilirubina) Feci acoliche
43BILIRUBINA OSTRUZIONE EXTRAEPATICA
- Bilirubina libera (ittero) Bilirubina
coniugata (ittero) - Urine (urobilina bilirubina) Feci
acoliche
44PANCREAS
45PANCREAS
- Il pancreas è una ghiandola a secrezione esocrina
ed endocrina. - Il pancreas esocrino produce proenzimi digestivi,
acqua e bicarbonato di sodio che invia,
attraverso un dotto comune (il dotto di Wirsung)
nel duodeno, attraverso la papilla del Vater. - Il pancreas endocrino produce insulina (nelle
isole del Langherans) e glucagone, ormoni
indispensabile per il metabolismo degli
zuccheri.I due ormoni vengono escreti nella
corrente ematica.
46ENZIMI PANCREATICI
- Proteasi per la digestione delle proteine a
polipeptidi, peptoni fino ad aminoacidi semplici,
completando la digestione gastrica - Amilasi per la digestione dei carboidrati (amidi
e zuccheri) - Lipasi per la digestione dei trigliceridi
- Inoltre produce enzimi per la scissione dei
nucleotidi RNA (ribonucleasi) e DNA
(deossiribonucleasi) - Gli enzimi vengono secreti come proenzimi su
stimolazione della colecistochininpancreozimina e
attivati da un enzima duodenoenterale, la
enterochinasi, ambedue prodotti dallo stimolo
provocato dal pasto duodenale.
47SECREZIONE PANCREATICA
- Oltre agli enzimi, il pancreas produce
- Acqua per diluire il pasto e portare la
pressione osmotica allinterno del tubo digerente
a valori vicini alla pressione osmotica del
sangue. - Ione bicarbonato (come bicarbonato di sodio) per
neutralizzare lacidità del pasto gastrico e
portare lambiente a pH basico.
48METABOLISMO
49METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
- I carboidrati sono delle macromolecole formate
prevalentemente da catene di esosi (zuccheri
semplici a sei atomi di carbonio), il più
rappresentativo dei quali è il glucosio. - I carboidrati utilizzabili dalluomo sono gli
amidi che vengono scissi in glucosio nel duodeno
e nella prima parte del digiuno, da parte
dellenzima amilasi. - Il glucosio ottenuto viene assorbito attraverso i
villi e, con la corrente ematica portale, arriva
al fegato. Una aliquota entra nella circolazione
sistemica attraverso le vene epatiche e la parte
rimanente viene elaborata dal fegato come
deposito.
50GLICOLISI
- Il glucosio C6H12O6 dalla corrente ematica, entra
in tutte le cellule, per azione dellormone
insulina prodotta dal pancreas, dopo essere stato
coniugato con il gruppo fosfato (glucosio-6
fosfato). - Dopo una serie di reazioni enzimatiche, il
glucosio-6 fosfato (sei atomi di carbonio) viene
trasformato in due molecole di acido piruvico
(tre atomi di carbonio). Dopo eliminazione di una
molecola di anidride carbonica e dopo
coniugazione con il Coenzima A si ottiene
lacetil coenzima A che, nei mitocondri
cellulari, entra nel ciclo di Krebs dove viene
ossidato ottenendo energia, anidride carbonica e
acqua. - Lenergia, in parte viene utilizzata per le
esigenze metaboliche cellulari, in parte
trasforma lADP (adenosindifosfato) in ATP
(adenosintrisfosfato), composto ad alto
contenuto, energetico come riserva
51GLICOLISI schema
- ATP ADP
- Glucosio
glucosio 6 fosfato - C6
C6 - acido piruvico CH2 CH COOH
- acetil-COenzina A CO2
- C2
energia
ATP da ADP
CICLO DI KREBS
Accumulo di energia
CO2 H2O
52GLICOGENOSINTESI GLICOGENOLISI
- Una ridotta richiesta energetica comporta un
aumento del glucosio disponibile, in questo caso
gli epatociti condensano varie molecole di
glucosio e lo trasformano in glicogeno
(glicogenosintesi, materiale di riserva che sarà
idrolizzato a glucosio in caso di necessità
(glicogenolisi) -
- - richiesta energia glucosio
GLICOGENO -
- richiesta energia
-
- glucosio
-
glicogenosintesi
glicogenolisi
53DESTINO DEL GLUCOSIO-3
- Una eccessiva introduzione di carboidrati
comporta un eccesso di glucosio disponibile, in
questo caso lacetil CoenzimaA non entra nel
ciclo di Krebs, ma viene deviato per sintetizzare
acidi grassi i quali, legati a proteine di
protezione, entrano nella corrente ematica e
aumentano il deposito di tessuto adiposo. - In caso di necessità il tessuto adiposo viene
mobilizzato a acetilCoA (vedi NEOGLUCOGENESI) -
tessuto adiposo
acetilCoA
acidi grassi
Ciclo di Kreks
54METABOLISMO DELLE PROTEINE
- Le proteine sono costituite da catene di
aminoacidi - H2N-R-COOH HN-R1-COOH
H2N-R-CO-NR1-COOH - Durante la digestione le proteine introdotte con
la dieta, vengono scisse nei vari aminoacidi e
quindi assorbiti nel tenue. Con il sistema
portale arrivano al fegato e, attraverso la
grande circolazione, inviati a tutte le cellule
dove vengono utilizzati per la sintesi proteica,
oltre che essere utilizzati direttamente dagli
epatociti per produrre sieroproteine ed enzimi.
- H20
H
H
55CATABOLISMO DELLE PROTEINE
- Nella dieta vengono assunti aminoacidi che luomo
non è in grado di utilizzare. Negli epatociti,
attraverso la transaminazione, laminoacido non
utile viene transformato in uno utile con
spostamento di gruppi attivi. - Nel caso laminoacido sia incompatibile, viene
deaminato e trasformato in un composto chimico
che si trova nella serie della glicolisi e quindi
trasformato in acetilCoenzimaA. La deaminazione
interviene anche quando vi sono necessità
energetiche che non sono soddisfatte dallapporto
di carboidrati e dalle riserve lipidiche, oppure
quando lintroduzione di proteine è superiore al
fabbisogno. - Nella deaminazione si libera NH3 (ammoniaca) che
viene trasformata in urea ed eliminata attraverso
i reni.
56DIGESTIONE DEI LIPIDI
- I lipidi che interessano il metabolismo delluomo
sono i trigliceridi, esteri del glicerolo con
acidi grassi aventi un numero di atomi di
carbonio pari.
CH2OH HOOC-R1 CH2-OOC-R1
CH OH HOOC-R2
CH- OOC-R2 CH2OH HOOC-R3
CH2-OOC-R3
- 3H2 O
TRIGLICERIDE
GLICEROLO
ACIDI GRASSI
La digestione avviene del duodeno per opera della
lipasi pancreatica e trasforma i trigliceridi in
monogliceridi e acidi grassi liberi che,
finemente emulsionati dai sali biliari, vengono
assorbiti dalla mucosa intestinale.
57ASSORBIMENTO DEI LIPIDI
- Gli acidi grassi con meno di 10-12 atomi di
carbonio superano la mucosa e prendono la via
portale come acidi grassi liberi. - Gli acidi grassi con più di 12 atomi di carbonio,
nelle cellule della mucosa, vengono
riesterificati a trigliceridi e avvolti da uno
strato di lipoproteine, colesterolo e fosfolipidi
formano delle micelle dette chilomicroni che
passano nei vasi linfatici dei villi. - I chilomicroni passano direttamente dal sangue al
tessuto adiposo e qui depositati per azione
enzimatica. - Il glicerolo ottenuto nel lume intestinale
dallazione della lipasi, in parte è utilizzato
per la riesterificazione e il rimanente inviato
al fegato.
58NEOGLUCOGENESI DEI LIPIDI
- In carenza di apporto di carboidrati, i
trigliceridi di deposito nel tessuto adiposo
vengono immessi nel sangue come acidi grassi
liberi e nel fegato vengono scissi ad
AcetilCoenzima A con il distacco di due atomi di
carbonio a partire dal gruppo carbossilico - Il glicerolo può essere trasformato in glucosio
oppure ossidato direttamente ad acqua e CO2.
CH3 (CH2) n pari CH2COOH CH3 (CH)n
pari-2 CH2COOH AcCoA
59RICAPITOLAZIONE METABOLISMO
60FUNZIONE DETOSSICANTE
- Il fegato trasforma sostanze tossiche non polari
in sostanze polari (idrosolubili) più facilmente
eliminabili con la bile o attraverso i reni (vedi
ciclo della bilirubina), attraverso reazioni
quali - La coniugazione con
- - Acido glicuronico (glicuronazione),
- - Ione solfato (solfonazione o solfatazione)
- - Glutatione
- Ossidazione
- Riduzione
- Idrolisi
- Acetilazione
- Metilazione
61CATABOLISMO ORMONI STEROIDEI
- Gli ormoni steroidei, derivati del colesterolo,
sono prodotti prevalentemente dalle ghiandole
surrenali, dai testicoli e dalle ovaie. - Per via ematica sistemica arrivano al fegato dove
vengono trasformati in colesterolo e come tale
eliminato con la bile. - Il colesterolo appartiene al gruppo dei lipidi e
nella bile aiuta lemulsione dei trigliceridi per
il loro assorbimento
62AZIONE IMMUNITARIA
- Il fegato rappresenta una importante barriera
contro microrganismi patogeniche gli pervengono
dal tubo digerente perchè è percorso da una rete
linfatica assai sviluppata, ricca di linfociti,
cellule della serie bianca che hanno funzione
immunitaria. - Tale funzione si esplica nella capacità di
riconoscere ed eliminare microrganismi e prodotti
dannosi al nostro organismo (ad esempio proteine
a basso peso molecolare che non appartengono al
nostro codice genetico).