Presentazione di PowerPoint - PowerPoint PPT Presentation

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Presentazione di PowerPoint

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Title: Presentazione di PowerPoint Author * Created Date: 4/9/2003 4:01:18 PM Document presentation format: Presentazione su schermo Company * Other titles – PowerPoint PPT presentation

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Title: Presentazione di PowerPoint


1
GAMMAPATIE MONOCLONALI
2
  • Gruppo di malattie in cui lelemento comune è
    rappresentato dalla proliferazione clonale di
    elementi B linfocitari più o meno maturi ed in
    grado di sintetizzare/secernere immunoglobuline e
    loro frammenti (catena pesante e leggera)
  • la catena immunoglobulinica prodotta è
    costituita da una sola sottoclasse, sottoclasse,
    tipo ed idiotipo (detta anche componente M9
  • generalmente queste proteine migrano nella
    regione gammaglobulinica del tracciato
    elettroforetico sierico

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  • MGUS gammapatie monoclonali a significato
    indeterminato
  • MIELOMA
  • MACROGLOBULINEMIA di WALDENSTROM

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MGUS caratterizzata dalla presenza nel siero
e/o nelle urine di proteina monoclonale senza
evidenza clinica di mieloma, di macroglobulinemia
di Waldenstrom, amiloidosi, malattie
linfoproliferative o di altre malattie in
concomitanza delle quali sia comparsa gammapatia
monoclonale. Il termine di MGUS o di gammapatia
monoclonale essenziale è più appropriato rispetto
a gammapatia monoclonale benigna che falsamente
orienta verso una prognosi sempre favorevole in
contrasto allevidenza clinica di possibile
evoluzione verso forme linfoplasmacellulari
conclamate.
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  • ESAMI DI LABORATORIO UTILI PER PORRE DIAGNOSI DI
    GAMMAPATIA MONOCLONALE
  • Elettroforesi
  • Immunoelettroforesi
  • Immunofissazione
  • Proteinuria di Bence-Jones
  • ?2 microglobulina
  • PCR

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ELETTROFORESI Le Ig solitamente migrano in zona
?, ma possono talora migrare anche tra ? e ? o in
?. Nella zona delle Ig si hanno solitamente curve
gaussiane larghe, molto disperse, espressione
della migrazione elettroforetica di
immunoglobuline policlonali e, quindi,
eterogenee. Un picco monoclonale ha solitamente
una base stretta La presenza di un picco
monoclonale allelettroforesi va sempre
confermato allimmunoelettroforesi o
immunofissazione che individuano il tipo di
catena pesante o leggera
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IMMUNOELETTROFORESI E una metodica combinata che
utilizza la migrazione elettroforetica delle
proteine su di un particolare terreno, per
ottenerne la separazione e, contemporaneamente ne
valuta le caratteristiche antigeniche a mezzo di
antisieri specifici. La metodica consente la
tipizzazione immunochimica delle Ig, ossia la
determinazione della classe della catena pesante
e del tipo di catena leggera utilizzando
antisieri polivalenti per le Ig umane si avranno
tre archi di precipitazione corrispondenti alle
tre principali classi IgG, IgA, IgM. Utilizzando
antisieri contro le catene leggere si identifica
anche il tipo di Ig (k o ?)
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IMMUNOFISSAZIONE E la tecnica più sensibile per
la ricerca delle componenti M sieriche ed
urinarie. Sfrutta la combinazione tra
elettroforesi proteica su agarosio con successiva
reazione delle proteine separate con anticorpi
monospecifici. Campioni di siero vengono seminati
in più solchi lineari su supporti di agarosio e
sottoposti ad elettroforesi. Per ogni solco viene
seminato un antisieri specifico per le catene
pesanti e leggere (?,?,?, ?,?) Quando lantisiero
incontra lantigene specifico determina un
immunoprecipitato che rimane nel supporto di gel
dopo lavaggio effettuato per allontanare le
proteine non precipitate Una opportuna
colorazione metterà in evidenza leventuale
componente M Analoga procedura potrà essere
effettuata anche su campioni di urine per
determinare la presenza di catene k o ?
monoclonali
9
  • ?2 microglobulina
  • E una proteina a basso peso molecolare (11.800
    D) formata da una singola catena polipeptidica di
    100 aminoacidi, la cui sequenza aminoacidica
    presenta una notevole somiglianza con la porzione
    C-terminale della catena ? delle IgG.
  • I livelli sierici aumentano in corso di
  • malattie infiammatorie
  • Malattie neoplastiche
  • Mieloma multiplo
  • Insufficienza renale
  • I livelli di ?2 microglobulina si sono dimostrati
    correlati con lo stadio del mieloma e con la
    sopravvivenza, per cui si ipotizza rappresenti un
    prodotto delle cellule mielomatose e possa essere
    utilizzata cone marker tumorale per predire il
    corso della malattia.

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PROTEINURIA di BENCE-JONES Leccesso di catene
leggere k o ? nelle urine può essere svelato
sfruttando un caratteristico comportamento di
precipitazione di queste proteine. In particolare
le catene leggere (proteina di Bence-Jones)
precipitano ad una temperatura di 56C e si
dissolvono quando si raggiunge lebollizione a
100C
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MIELOMA MULTIPLO
MALATTIA NEOPLASTICA DEL SISTEMA LINFOIDE B
CARATTERIZZATA DA PROLIFERAZIONE ED ACCUMULO DI B
LINFOCITI IN VARI STADI MATURATIVI E DI
PLASMACELLULE CHE SINTETIZZANO IMMUNOGLOBULINE
OMOGENEE (COMPONENTE
M)
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EPIDEMIOLOGIA
  • MALATTIA DELLADULTO-ANZIANO
  • PICCO MASSIMO VII DECADE DI VITA
  • MF 1,31

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CLINICA
  • Le manifestazioni cliniche desordio correlano
    con lespansione della massa neoplastica e/o con
    le peculiari caratteristiche delle Ig prodotte
  • Sintomatologia dolorosa osteo-articolare
  • insufficienza renale
  • morbilità infettiva
  • ipercalcemia
  • Sindrome da iperviscosità
  • manifestazioni neurologiche

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CRITERI DIAGNOSTICI DEL MIELOMA MULTIPLO
Criteri maggiori
  • diagnosi istopatologica di plasmocitoma alla
    biopsia tessutale
  • di plasmacellule nel midollo osseo gt 30
  • concentrazione sierica della componente M gt 3.5
    g ml per le IgG gt 2 g ml per le IgA
    escrezione urinaria nelle 24 ore gt 1 g per le
    catene k o ?, in assenza di amiloidosi

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Criteri minori
  • plasmocitosi midollare tra 10 e 30
  • presenza di componente M nel siero e/o nelle
    urine, ma con livelli inferiori a quelli
    sopramenzionati
  • lesioni osteolitiche
  • riduzione (retroinibizione) dei tassi sierici
    delle Ig nromali
  • IgM lt 50 mg ml
  • IgA lt 100 mg ml
  • IgG lt 600 mg ml

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PARAMETRI CORRELATI ALLA PROGNOSI NEL MM
  • ATTIVITA PROLIFERATIVA MIDOLLARE
    PLASMACELLULARE
  • ?2 MICROGLOBULINA
  • FUNZIONALITA RENALE
  • Hb
  • PLT
  • PLASMACELLULE MIDOLLARI
  • LESIONI OSSEE
  • RISPOSTA ALLA CHEMIOTERAPIA

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MM STADIAZIONE secondo Durie e Salmon
Stadio I
  • Tutti i seguenti
  • Hb gt 10 g ml
  • calcemia ? 12 mg
  • Normale struttura ossea o lesione osteolitica
    solitaria
  • Bassa produzione di componente M
  • IgG lt 5 g ml
  • IgA lt 3 g ml
  • PBJ lt 4 g/24 ore
  • massa cellulare (cellule X 1012/m2) lt 0.6
    (bassa)

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Stadio II
Anomalie intermedie fra stadio I e III
massa cellulare 0.6
1.20 (intermedia)
19
Stadio III
  • Uno o più dei seguenti criteri
  • Hb lt 8.5 g ml
  • Calcemia gt 12 mg
  • Lesioni osteolitiche multiple
  • Elevata produzione di componente M
  • IgG gt 7 g ml
  • IgA gt 5 g ml
  • PBJ gt 12 g/24 ore

  • massa cellulare gt 1.20 (elevata)

20
  • Ciascuno stadio può essere inoltre suddiviso in
  • Normale funzionalità renale
  • creatinina lt 2.0 mg azotemia lt
    80 mg
  • b) Alterata funzionalità renale
  • creatinina ? 2.0 mg azotemia ? 80 mg
  • Calcemia corretta
  • Ca (mg) albumina (g) 4

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MALATTIA DI WALDENSTRÖM
MALATTIA NEOPLASTICA MONOCLONALE DEL SISTEMA
LINFOIDE B CARATTERIZZATA DA PROLIFERAZIONE ED
ACCUMULO DI ELEMENTI LINFOPLASMOCITOIDI
COMMISSIONATI ALLA SECREZIONE DI Ig
STRUTTURALMENTE OMOGENEE, DI TIPO IgM
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EPIDEMIOLOGIA
MALATTIA RARA CHE COLPISCE PREFERIBILMENTE
LADULTO ANZIANO, SENZA DI DISTINZIONE DI SESSO O
RAZZA
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LABORATORIO
  • ELETTROFORESI picco monoclonale in regione ?-?
  • INNUNODIFFUSIONE RADIALE incremento IgM gt 3
    g/dl
  • monoclonale
  • Ig costituite da catene leggere k (60)
  • catene leggere ?
    (40)
  • associata alla catena pesante IgM
  • anemia normocromica normocitica (95)
  • incremento VES (80)
  • test di Coombs pos. (30)
  • aumento viscosità ematica
  • emazie a rouleaux nello striscio periferico

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MIELOBIOPSIA
  • netto aumento di elementi linfoidi , alcuni dei
    quali con morfologia di piccoli linfociti e altri
    di plasmacellule in diverse fasi maturative
  • Numerosi elementi hanno caratteristiche
    morfologiche intermedie tra linfocito e
    plasmacellula
  • linfoplasmociti
  • linfociti linfoplasmocitoidi
  • cellule transizionali
  • riduzione delle altre serie

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MW LABORATORIO
le cellule linfoidi midollari reagiscono con
antisieri anti-IgM e alternativamente con quelli
anti-k o anti-? La natura B linfocitaria delle
cellule è confermata dalla positività per
marcatori come CD19 e CD22
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CLINICA
  • IL QUADRO CLINICO è LEGATO all IPERVISCOSITA
    EMATICA
  • manifestazioni oculari
  • Manifestazioni neurologiche
  • sindrome emorragica (adsorbimento delle frazioni
    plasmatiche, in particolare fattore VIII, da
    parte di IgM)
  • infezioni
  • mono-poliradicoloneuriti
  • fenomeno di Raynaud
  • livedo reticularis

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Decorso e prognosi
  • sopravvivenza mediana 5 anni
  • mancata risposta clinica al trattamento fattore
    prognostico sfavorevole
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