Title: Presentazione di PowerPoint
1La cellula neoplastica I
Trasformazione salto da normale a
maligno-passaggi intermedi non identificabili- Il
fenotipo maligno può essere caratterizzato da
1) Comportamento in coltura Immortalità crescono
in modo indefinito in netto contrasto con le
cellule normali che possono replicarsi
esclusivamente un numero finito e definito di
volte-numero di Hayflick. Cellule HeLa (Henrietta
Lacks morta nel 1951 di carcinoma cervicale)
crescono ancora in coltura. Perdita della
dipendenza dallancoraggio le cellule normali
crescono se ancorate ad una superficie le
cellule trasformate crescono bene anche in un
mezzo semifluido come lagar molle Perdita della
inibizione da contatto le cellule normali
crescono fino a formare un monostrato compatto.
Le cellule trasformate continuano a crescere le
une sulle altre in maniera del tutto
disordinata. Perdita dellorientamento dipendente
dal substrato le cellule maligne che crescono su
un substrato dotato di una trama hanno perso in
parte almeno la capacità di allinearsi seguendo
la trama. Diminuita necessità di fattori di
crescita generalmente se li producono da sole
2Comportamento in coltura
3La cellula neoplastica II
- 2) Differenze strutturali
- Mancata differenziazione le specifiche
caratteristiche della cellula normale sono
espresse in modo incompiuto-si parla di
anaplasia, sdifferenziazione o dedifferenziazione.
La cellula tumorale non diventa matura
sdifferenziandosi, ma nasce già come cellula poco
differenziata e non differenzia o differenzia
poco. - Crescita rapida
- - aumento della basofilia citoplasmatica (più RNA
gt più proteine) - - mitosi numerose e anomale (numero di mitosi
proporzionale alla velocità di crescita - Caratteristiche bizzarre (importante perché
latipia tende ad essere proporzionale al grado
di aggressività) - -dimensioni e forma delle cellule anomale (la
cellula maligna è di solito tondeggiante e
irregolare) - il nucleo è grosso (aumento del rapporto
nucleo/citoplasma alterazioni cromosomiche) - superficie della cellula spesso pullula di
microvilli - Secrezioni diventano disordinate (cellule ad
anello con castone di adenocarcinoma mucoso) - Anomalie più disparate comparsa di nuove
strutture (complesso ribosoma lamella nella
leucemia a cellule capellute Corpo di Auer nella
leucemia mieloide acuta).
4Anomalie morfologiche
5Anomalie morfologiche
6La cellula neoplastica III
3) Comportamento dopo il trapianto Impiegando
animali opportuni che non rigettino il trapianto,
le cellule trasformate se iniettate sotto cute
danno luogo a tumori quelle normali o muoino o
sopravvivono senza crescere. 4) Alterazioni
funzionali e biochimiche Motilità e chemiotassi
le cellule trasformate sono più mobili di quelle
normali, che di solito stanno ferme. Questa
caratteristica spiega linvasività (più sono
mobili e più sono invasive) Alterazioni relative
alla superficie cellulare -ridotta adesione
intracellulare (invasività) -comunicazioni
intracellulari compromesse (gap
junction) -aumentata sensibilità
allagglutinazione mediata da lectine (usato in
laboratorio) -tendenza a rilasciare molecole di
superficie (enzimi per farsi strada nella ECM,
coagulazione)-marcatori tumorali Alterazioni
biochimiche -aumentato fabbisogno di asparagina
(si somministra asparaginasi) -anomalie legate
alla eccessiva crescita e immaturità -teoria di
Warburg (i tumori fanno glicolisi con produzione
di acido lattico anche in aerobiosi)
7La cellula neoplastica conclusioni
In conclusione, il fenotipo morfologico di una
cellula maligna è quello di una cellula diversa,
ma non totalmente diversa o aberrante la
microscopia elettronica non è riuscita a
dimostrare differenze eclatanti, se non la
occasionale presenza di virus. La biologia
molecolare, daltra parte ha permesso di
evidenziare alterazioni e livello genetico
(oncogeni e onco-soppressori, geni espressi in
modo abnorme) caratteristici della cellula
neoplastica in alcuni tipi di tumori. Si pensa
che ci siano in tutti i tumori ma ancora non sono
noti.
8I meccanismi della invasione locale
- Quasi tutti i tumori benigni si accrescono come
masse coese che si espandono (spesso incapsulati) - La crescita delle neoplasie maligne, invece, si
accompagna ad una progressiva infiltrazione,
invasione e distruzione del tessuto circostante. - I carcinomi in situ mostrano le caratteristiche
citologiche di malignità fatta eccezione per
linvasione della membrana basale. (fase
precedente cancro invasivo, carcinoma della
cervice). - Dopo la capacità di dare metastasi, linvasività
è la più tipica delle caratteristiche che
differenziano i tumori maligni da quelli benigni. - Fattori responsabili dellinvasività
- Perdita inibizione da contatto
- Ridotta adesività omotipica
- Sintesi e rilascio di enzimi proteolitici
- Produzione di acido lattico
- Aumento della capacità di locomozione
- Neovascolarizzazione (neo-angiogenesi) del tumore
9I meccanismi della metastasi
Per metastasi si intende lautotrapianto
spontaneo delle cellule neoplastiche che,
distaccatesi dal tumore primitivo, raggiungono
con varie modalità uno o più siti distanti da
quello dove ha sede il tumore primario e vi si
impiantano dando origine alla formazione di
tumori secondari. Le metastasi identificano in
modo inequivocabile un tumore come maligno, in
quanto le neoplasie benigne non danno
metastasi. Con poche eccezioni, tutti i cancri
possono metastatizzare (gliomi, carcinoma
basocellulare della cute, altamente invasivi ma
non metastatizzano) Non è detto che capacità di
metastatizzare sia correlata alla capacità di
invadere localmente. In generale, più il tumore è
aggressivo, cresce rapidamente e presenta elevate
dimensioni, più è probabile che metastatizzi o
che abbia già metastatizzato. Esistono però
numerose eccezioni. Talvolta tumori piccoli, ben
differenziati e a lenta crescita danno metastasi
diffuse, mentre tumori che crescono rapidamente
possono rimanere localizzati per anni
10I meccanismi della metastasi
Vie di diffusione del tumore Diffusione locale
per continuità e contiguità o seguendo la via di
minore resistenza Impianto diretto in cavità o
superfici del corpo (transcelomatica), peritoneo,
pleura, pericardio escarcinoma
ovarico Disseminazione per via linfatica. La
disseminazione delle metastasi ai linfonodi segue
le vie naturali del drenaggio linfatico. es
carcinomi. Ruolo attivo dei linfonodi contro le
cellule del tumore. Disseminazione per via
ematica. Es sarcomi Il tipo di diffusione può
spiegare la preferenza per il distretto di
formazione delle metastasi (teoria dei filtri) in
alcuni casi ma non in altri teoria del seme e
suolo
11I meccanismi della metastasi
Le vie della penetrazione in circolo delle
cellule neoplastiche
- Infiltrazione diretta da parte del tumore
- Invasione da parte di singole cellule
- Rilascio allinterno di lacune vascolari prive di
rivestimento endoteliale - Diapedesi inversa
- Penetrazione nei linfatici
12Sedi di impianto delle metastasi
Sede del tumore primario Sede di impianto delle metastasi
Mammella e prostata ossa
Polmone Ogni distretto, encefalo compreso
Colon-retto Fegato-polmone
Testicolo Polmone, fegato
Ovaio Cavità addominale, peritoneo e diaframma
13La storia naturale del tumore
14Gli effetti del tumore sullospite
- Effetti locali (dovuti al distretto e ad effetti
meccanici) e ormonali - tumori nel cranio (compressione)
- adenoma ipofisario (tumore benigno che può
portare alla distruzione dellipofisi e
endocrinopatia molto grave) - aumentata o alterata produzione di ormoni
- occlusione di una struttura tubulare (ventricoli
cerebrali, intestino) - distruzione dei tessuti
- ulcerazione dei tessuti (melena nei tumori
gastointestinali ematuria nellapparato
urinario)
15Gli effetti del tumore sullospite
- Effetti sistemici
- Cachessia (consunzione) deperimento progressivo
dellintero organismo che si accompagna a - Dimagrimento diminuzione del peso corporeo
- Anoressia perdita di appetito e senso di sazietà
non motivato dalla quantità di cibo assunto
(spesso aggravata da stato febbrile, dolore,
ansia, alterata sensibilità ad odori e sapori e
trattamento con radio- e chemio-terapici,
ostruzioni e danni al digerente) - Astenia stanchezza
- Perdita della regolazione metabolica dei
carboidrati, lipidi e proteine - Anemia (emorragie, citotossicità da farmaci,
anemie paraneoplastiche, diffusione al midollo
osseo dei tumori, mancanza di ferro disponibile) - Perdita della immuno-competenza
- Dovuta non tanto alle richieste nutrizionali
del tumore, quanto, piuttosto alla produzione di
citochine da parte del tumore e dellospite (TNF
il fattore di necrosi tumorale detto anche
cachettina)
16Gli effetti del tumore sullospite
- sindromi paraneoplastiche quadri sintomatologici
di pazienti affetti da neoplasie maligne che non
possono essere semplicemente dovute alla
localizzazione del tumore, alla formazione di
metastasi o alla elaborazione abnorme di ormoni.
Possono essere utili per diagnosi dei tumori e
devono essere trattate. - Endocrine endocrinopatie
- Neuromuscolari neuromiopatie, neuropatie
periferiche e miopatie - Mucocutanee
- Cardiovascolari
- Ematologiche
- (febbre, malattie reumatiche)
17(No Transcript)
18Epidemiologia dei tumori
Studio della distribuzione delle varie forme di
tumore nelle diverse (etnie, età, abitudini)
popolazioni è utile per mettere in relazione
particolari condizioni ambientali, razziali
(ereditarie) e culturali con linsorgenza di
neoplasie maligne. Si possono inoltre avere
informazioni sulla eziologia (cause). Il cancro
è la seconda causa di morte nei paesi occidentali
(22,3 ).
19Epidemiologia dei tumori
20Epidemiologia dei tumori
Sir Percival Pott è stato il primo che ha
collegato lelevata incidenza del cancro dello
scroto riscontrato negli spazzacamini con
lesposizione cronica alla fuliggine.
21Epidemiologia dei tumori
Ruolo del sesso Incidenza e mortalità riferita
alla sede e al sesso dei tumori più frequenti
22Epidemiologia dei tumori
Andamento nel tempoI tassi di mortalità si sono
modificati nel corso degli anni.
23Epidemiologia dei tumori
Fattori geografici ed ambientali carcinoma dello
stomaco
24Epidemiologia dei tumori
- Abitudini di vita
- tumori delle vie respiratorie
- Cancro della cervice uterina (età del primo
rapporto, numero di partners-HPV)
25Epidemiologia dei tumori
- Ruolo delletà in generale i tumori aumentano
con laumentare delletà. Alcuni tumori tuttavia
sono caratteristici di una fascia di età - La maggior parte dei carcinomi si manifesta in
età avanzata. - Leucemia acuta e tumori cerebrali (neuroblastoma)
sono frequenti nellinfanzia
26(No Transcript)
27Epidemiologia dei tumori
Ruolo dellattività lavorativa
28Il 65 della mortalità per tumori è attribuibile
a cause ambientali, in teoria eliminabili
(abitudini dietetiche, abitudini sociali, fumo di
sigaretta-30-, esposizione a sostanze tossiche
derivate dallindustria)
29Epidemiologia dei tumori
- Ereditarietà sono quelle in cui la trasmissione
di un singolo gene mutato aumenta fortemente il
rischio di sviluppare la neoplasia - Sindromi neoplastiche ereditarie (autosomiche
dominanti) retiniblastoma familiare, poliposi
adenomatosa familiare del colon (FAP), sindrome
da neoplasie endocrine multiple (MEN) - Forme di cancro familiari carcinoma dellovaio,
della mammella (geni BRCA-1 e BRCA-2) - Sindromi autosomiche recessive da difetti di
riparazione del DNA xerodema pigmentoso,
atassia-telangectasia - Alterazioni preneoplasiche acquisite
- Iperplasia endometriale- carcinoma endometrio
- Displasia della cervice carcinoma della cervice
- Metaplasia e displasia dellepitelio bronchiale
fumatori-carcinoma broncogeno - Cirrosi epatica (epatocarcinoma)