Title: Presentazione di PowerPoint
1Conoscere Madre Mazzarello attraverso i suoi
luoghi
2Mornese
Questo paese fu il luogo testimone dello
svolgersi della vita diMaria Domenica Mazzarello
per 42 anni.
Per Main, Mornese fu una porta aperta,che
allargò il cuore agli orizzonti del mondo.
3In questo luogo, immerso nel silenzio, nel verde
delle viti incastonate sui fianchi della cascina,
Maria Domenica, ha vissuto intensamente la sua
giovinezza.
Alla scuola del silenzio ha imparato il prezioso
valore della vita
4ha imparato a tessere relazioni profonde con Dio
ha imparato lapertura della mente e del cuore
per accogliere tutti.
5Una piccola finestrella al lato occidentale della
cascina occhio di fuoco per incendiare damore
lorizzonte.
Lì Maria Domenica aveva scelto di chiudere le sue
giornate intense di lavoro e sacrificio.
6Alla sera andava alla finestra dove le parevadi
intravedere la lucedel Tabernacolo,
e con lei radunava tutta la famiglia.
7Qui alla Valponasca, dove solo il vento che
soffia in tutte le direzioni rompe il
silenzio,Maria domenica ha imparato
quella contemplazione che si fa carico dei
fratelli, e prima di partire al mattino per la
Parrocchia, già aveva preparato la giornata
lavorativa in casa e nella vigna.
8La parrocchia vide nascere, alimentarsi e fiorire
la santità di Maria Domenica.
Qui, alla scuola di d. Pestarino, Main imparò la
via dellintimità con Dio, tanto da arrivare,
dopo la malattia, a pronunciare la preghiera che
diede una svolta alla sua vita
Signore, se mi date ancora un po di vita,fate
che io sia dimenticata da tutti.Io sono contenta
di essere ricordata solo da voi.
9Davanti al portale, Main rimase inginocchiata
anche nelle gelide albe invernali in attesa che
esso si aprisse.
Il faticoso pellegrinare mattutino fino alla
parrocchia per partecipare alla celbrazione
eucaristica testimonia la sua volontà di
configurazione a Cristo e partecipazione al suo
amore redentivo.
10Laltare maggiore, il punto focale dove
convergevanole aspirazioni di Maria adolescente
e poi giovane. Qui ella attingeva la
forza e lamore di cui arricchiva il suo lavoro
tra i vigneti e la sua gioiosa attività tra le
ragazzine del paese.
11Il tabernacolopunto di riferimento
dellincontro mattutino e vespertino con Cristo e
centro dellintera esistenza.
E proprio questo stare alla presenza di Dio che
ha permesso a Madre Mazzarello di unificare tutto
il suo essere nel Signore, di ricevere il dono
della sapienza che apre ad una conoscenza
esperienziale del mistero di Dio, che labilita a
una famigliarità con il divino, vedendo la realtà
umana nella visione di Dio.
12Passava un giorno per la collinetta di Borgoalto,
quando le parve di vedersi di fronte un gran
caseggiato con tutta lapparenza esteriore di un
collegio con numerose giovinette. Si fermò a
guardare piena di stupore e disse fra sé Cosa è
mai questo che vedo? Qui non cè mai stato un
palazzo. Che succede? E sentì come una voce
"A te le affido"
13Il 7 ottobre 1864don Boscoarrivò a Mornese
Le Figlie dellImmacolata erano felici, ma
nessuna come Maria che a tutti diceva Don Bosco
è un santo e io lo sento.
Tutto il popolo gli veniva incontro, preceduto
dal parroco e da d. Pestarino.
14Il Collegio, voluto da d. Boscoper i ragazzi di
Mornesedivenne invece, attraverso varie vicende
note a Dio soloe sofferte dal cuore di don
Pestarino,la prima casa stabiledi Maria e delle
sue compagne.
15Il 5 agosto 1872nella cappella del Collegio
si intona il Veni Creator Spiritus le quindici
fortunate, nel loro migliore abbigliamento
secolare e con locchio sfavillante di gioia
sfilano recando sulle braccia labito religioso e
vanno a inginocchiarsi allaltare.
La voce di Maria Domenica energica, benché
commossa, risuonò Io, sr Maria Domenica
Mazzarello ()faccio voto di castità, povertà e
obbedienza ().
16Toccò a d. Bosco fare lomelia Ecco, tutto
quello che siamoe abbiamo fatto di benelo
dobbiamo aMaria Ausiliatrice.Desidero perciò
che voi siateil monumento viventedella nostra
riconoscenza verso questa buona Madre.Sì, questo
monumento sono le Figlie di Maria Ausiliatrice
17Nel cortile del Collegio si trova un
pozzo,simbolo di una vita povera,
sacrificata,ma limpida e gioiosa.
Attorno ad esso sr Maria Domenica
Mazzarellofermava tante volte qualche suora e
ragazzaper offrire loro non soltanto il ristoro
dellacqua,ma anche della sua materna bontà,che
sapeva arrivare a tutte e al momento opportuno.
18ANDATE!
A Mornese tutte volevano essere missionarie e
molte ne facevano domanda.
Avremmo voluto ricostruire Mornese ma dovevamo
lottare con la povertà, con la lingua, con il
sospetto della gente, a volte. La Madre ci
incoraggiava da lontano Un poco per volta
farete tutto.
19LO SPIRITO DI MORNESE Grande obbedienza,
semplicità, esattezza alla Santa
Regola ammirabile raccoglimento e
silenzio spirito di orazione e di
mortificazione, candore e innocenza amore
fraterno nel conversare, gioia e allegria così
serena che pareva un ambiente di Paradiso. Non si
pensava, né si parlava che di Dio e del suo santo
amore, di amare Maria, S. Giuseppe e lAngelo
Custode, e si lavorava sempre sotto i loro
dolcissimi sguardi, come fossero lì presenti,e
non si avevano altre mire. Come era bella la vita!