Title: Presentazione di PowerPoint
1Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Riflessione dinsieme sullattuazione del QCS e
spunti per la discussione UVAL
Comitato di Sorveglianza del QCS ob.1
2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
2Il compito valutativo
- Una parte dellaggiornamento
- Condotto internamente dallUVAL (lavoro ancora in
corso) - Utilizzazione dei dati di monitoraggio Ma anche
delle conoscenze formalmente e informalmente
accumulate nel tempo
3Domande valutative
- Dalla CE
- avere un quadro dinsieme basato sui dati di
monitoraggio - Quali risultati si sono avuti nel complesso?
Quali impatti si possono attendere? - La strategia tiene ancora?
- Quali indicazioni per il futuro?
- Dalle parti sociali
- Che effetti ha sortito la scelta del QCS di
passare dalla compensazione dello svantaggio
territoriale a politiche di contesto? Va
confermata?
4Evidenze preliminari sullo sforzo di policy ed
indizi dei cambiamenti ipotizzabili
- Le politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno e il
QCS - Lavanzamento istituzionale
- Cambiamenti istituzionali e sforzi di policy nel
concreto alcuni affondi tematici - Città
- Risorse culturali
- Rifiuti
- Spunti per la discussione
5Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Il quadro macro delle politiche di sviluppo nel
Mezzogiorno lo sforzo complessivo di policy e
il ruolo del QCS UVAL
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2000-2006 10 Maggio 2006, Roma
6QCS Ob.1, politica di sviluppo e crescita nel
Mezzogiorno
- Il QCS (la sua preparazione e, poi, la sua
revisione) ha avuto due ambizioni - orientare strategia e attuazione dei PO nelle
aree target del QCS strategie specifiche con
determinate dotazioni finanziarie e con obiettivi
di sostegno/accelerazione di particolari processi
di accumulazione di capitale pubblico e di
innovazione nelle tipologie di intervento - orientare/influenzare per contaminazione il
complesso dellintervento pubblico per lo
sviluppo nel Mezzogiorno (una strategia generale
di incremento e riqualificazione della spesa per
lo sviluppo e di avanzamento istituzionale e di
capacità) - Guardare ad entrambi questi aspetti, collegati in
impostazione, obiettivi, risultati e difficoltà
7Alcuni fatti del periodo 1995-2004
- Il Mezzogiorno (in tutte le regioni) è cresciuto
nel decennio in media un po di più (1,7) del
Centro-Nord (1,4), ma non per maggiore spesa
pubblica - La crescita italiana è stata nellultimo
quinquennio molto modesta rispetto alla pur
contenuta crescita UE che fatica ad agganciare il
ciclo internazionale - Oggi, rispetto al periodo di impostazione del QCS
- Per lItalia meno crescita difficoltà dal
diverso contesto competitivo internazionale
difficoltà nei conti pubblici (anche per la bassa
crescita) - Per il Mezzogiorno riflessi dalla difficile
situazione italiana e da divari pregressi, minori
spinte autonome/autopropulsive
8Quantità di spesa e realizzazioni minori delle
promesse hanno contribuito alla minor crescita
nel 2000-2005
Spesa in conto capitale complessiva della PA
(QFU) nel Mezzogiorno Miliardi di euro, prezzi
1995
9Recupero rispetto alla fase di disinvestimento
pubblico della prima metà degli anni 90, ma
molto rimane da fare
10Mezzogiorno la crescita nel periodo 2000-2005
- Crescita cumulata di 5 punti, contro 13,7
ipotizzati nella valutazione ex-ante (scenario
senza esternalità) - Minore crescita per circa metà dovuta alle
minori realizzazioni della policy e per laltra
metà a meno favorevoli condizioni complessive - Lo sforzo di policy realizzato ha comunque dato
un piccolo risultato (0,25 punti medi annui)
rispetto allo scenario base - Non si sono innescate ancora rotture
significative per larea nel suo complesso. Si
conferma il giudizio della mid term review è
necessario mantenere le promesse realizzative e
innescare processi virtuosi su molte variabili
chiave per crescere di più
11Minore crescita 2000-2005 per circa metà dovuta
alle minori realizzazioni della policy e per
laltra metà a meno favorevoli condizioni
complessive
Mezzogiorno crescita del PIL cumulata
(scomposizione degli effetti di policy e altre
determinanti nello scenario senza esternalità)
12Differenziali di crescita media annua rispetto a
scenario base (assenza di sforzo di policy)
Come rendere possibili questi scenari?
Lo sforzo di policy realizzato ha comunque avuto
effetti (0,25 punti medi annui) rispetto allo
scenario base nel 2000-2005
13E ipotizzabile una crescita dello sforzo di
policy negli anni futuri
- Moderato riequilibrio verso gli investimenti
rispetto ai trasferimenti già visibile, maggiore
in prospettiva - Con tempi molto più lenti del previsto si è
accresciuto il potenziale realizzativo, visibile
in maggiore programmazione di interventi e
accumulo di bandi (Rapporto DPS 2005, cap IV) - Peraltro, è sempre il caso che le realizzazioni
di oggi dipendono da programmazioni di ieri
14Mezzogiorno - Si conferma il giudizio della mid
term review è necessario mantenere le promesse
realizzative e innescare processi virtuosi su
molte variabili chiave per crescere di più
15Quali segnali a oggi dalle variabili di rottura
? Ancora pochi quelli positivi e restano nodi
cruciali da sciogliere
16Quanto conta il solo QCS Ob.1 2000-2006?
- Quantitativamente non molto ancora circa il 16
della spesa in conto capitale PA nel Mezzogiorno
nel 2000-2005 - soddisfatta la regola n2 nel periodo impiegando
circa il 50 della dotazione - soddisfacimento n2 rilevante per allentare
tensioni sulle disponibilità di cassa - Però una parte consistente della spesa del QCS
(circa un 1/3) riguarda avanzamento di
progettazione coperta da altre fonti finanziarie
(fenomeno molto concentrato su interventi
infrastrutturali decisivi per il miglioramento
di contesto) - Molte decisioni sono comunque state prese, anche
se non tutte
17Molte realizzazioni di infrastrutture non sono
ancora aggiuntive
18Le decisioni prese e da prendere per ambiti di
intervento
19Mezzogiorno QFU per fonte di finanziamento (mili
ardi di euro a prezzi correnti)
Gli anni conclusivi sono quindi molto densi di
cose da fare e di fatto da essi dipenderanno i
risultati visibili nei primi anni del prossimo
ciclo
20Il QCS ha ancora la potenzialità ( e la
responsabilità) di ottenere le sue ambizioni se
- Porta a compimento il programma (incluse le
risorse liberate) per dare basi più solide al
futuro - Amplifica, consolida e utilizza lavanzamento
istituzionale e di capacità - Innesca come promesso - innovazioni nelle
realizzazioni e nelle prassi - Quali sono le evidenze? Quali problemi sono
stati affrontati? Quali sono le prospettive?
21Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
Avanzamento istituzionale nella strategia del
QCS UVAL
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22- Avanzamento istituzionale e aumento di capacità
della PA rilevanti perché - necessari per lattuazione della strategia del
QCS - condizioni per la contaminazione dellintervento
complessivo - e il servizio dellarea a regime
- Ha funzionato il quadro di regole, di percorsi,
supporto e meccanismi premiali del QCS ? - Innovazione e trasparenza PA in aumento, ma
ancora da ampliare e da consolidare - Tendenza verso maggiore gestione integrata e in
forma associata di servizi - Governo del territorio in potenziale
miglioramento (molti piani completati, anche se
da migliorare)
23A inizio di programmazione la maggior parte di
questi piani nel Mezzogiorno non cera. Oggi
molti approvati o in itinere
24Percentuale di popolazione regionale che risiede
in ATO che hanno completato la procedura di
assegnazione del servizio idrico integrato per
tipologia di affidamento, al 31/1/06
25- Meccanismi premiali alla luce dellesperienza
hanno innescato attenzione e miglioramenti
perché - Non lunico strumento e assai ponderato
- Partenariato ampio, costruzione di consenso su
obiettivi e target, monitoraggio pubblico con
diffusione e discussione risultati e questioni
critiche - Coinvolti decisori politici, meccanismi
reputazionali - Hanno funzionato meglio nei confronti delle
Regioni rispetto alle Amministrazioni Centrali
(perché si rivolgevano allintera regione e non
solo a alcuni dipartimenti perché maggiore
coinvolgimento livelli politico amministrativi
alti) - Pochi obiettivi molto visibili.
- Attenzione a proliferazione meccanismi e
obiettivi vincolanti
26Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
CITTA Come lattuazione di programmi e
interventi sta contribuendo al raggiungimento
degli obiettivi strategici? UVAL
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27ASSE CITTÀ. Come lattuazione programmi e
interventi sta contribuendo al raggiungimento
degli obiettivi strategici?
- Tre obiettivi specifici nel QCS per lasse
- Migliorare larticolazione del ruolo e delle
funzioni e servizi specializzati dei centri
urbani (ob. competitività) - Migliorare la qualità della vita
- Rafforzare il capitale sociale
Il QCS afferma anche tre principi strumentali
(a) integrazione (b) concentrazione e (c)
partecipazione privati. Sui primi due, la
programmazione ha prodotto risultati positivi
?70 interventi concentrati in comuni capoluogo,
? 80 dellasse con approccio integrato
territoriale/settoriale. Scarsa invece la
partecipazione di capitali privati.
28Che tipologie prevalgono tra nuovi interventi che
avanzano e producono spesa? Infrastruttura urbana
e servizi pubblici
Peso relativo tipologie di intervento
AAA
- Domina infrastruttura urbana (riqualificazione
fisica, arredo, illumin., verde,
mezzi/attrezzatura trasporto superficie,
parcheggi). - Peso significativo di infrastrutture e servizi
sociali - Buona realizzazione di piani, studi e
monitoraggio (dalla promozione turistico-culturale
alla pianificazione amb.) - Tipologie dei trasferimenti e dei servizi alle
imprese entrambe basse, sotto 1 (ndrSI e PU
integrano a progetti urbani aiuti da Asse IV)
29Quali attese per gli obiettivi qualità della
vita e capitale sociale? Buone prospettive di
risultati concreti
- Peso interventi per inf. urbana, servizi
sport/cultura, tempo libero? effetti concreti e
positivi su miglioramento qualità urbana - Buon andamento infrastrutt./servizi sociali e
alla persona. Ad es. in CA, circa 150
nuovi interventi in attuazione per 21 milioni
(di cui 74 già conclusi) tirano lintero asse
città - Anche in CL, specie in relazione al resto, nuovi
progetti e buona attuazione di progetti sociali
(in part. aiuti imprese sociali) - Numero importante di nuovi interventi sociali in
centri medi e minori in questo settore, mostrano
domanda e capacità attuativa uguale alle città
maggiori - Tematiche sociali e qualità della vita al centro
dei 5 PI della Puglia (anche se, per ora, attuata
sopratutto infrastruttura urbana)
30Quali attese per lobiettivo funzioni e servizi
specializzati? Lo scenario è più complicato
- Già in programmazione, pochi interventi
direttamente finalizzati allobiettivo cca.
15-20 cfr. relazione al CdS 06/03.Quasi nulli
in alcune regioni o progetti - In positivo, cantieri aperti o quasi per alcune
infrastrutture per servizi/funzioni avanzate
(cultura, sport e spettacolo a Salerno e
Cagliari università a Napoli) - Aiuti/servizi alle imprese inclusi in PI ancora
non attuati (es. CA, CL e PU-FSE) o non attuabili
come inizialmente previsto (SA). Ecc. PIT urbani
in Sicilia - In negativo, molti interventi siginificativi non
partiti, e scarsa partecipazione finanziaria del
privato, es (1) de-programmata in progetti fiera
a Palermo e Catania (2) Napoli e Salerno provano
grandi bandi finanza di progetto senza successo,
passano poi a appalti dopera - Motivi numerosi tempistica progetti e n2 poca
esperienza/incentivi per i comuni e Regioni
ostacoli culturali su PPP e spiazzamento
rigidità merloni problema contabilizzazione
invest. privati ai fini comunitari (es. Cagliari)
31Elementi conclusivi, aree di miglioramento per il
futuro
- I 23 PI urbani non mostrano migliore performance
o più innovazione rispetto alluniverso dei PIT.
Seguono landamento generale dei PI nelle diverse
regioni - Deboli partnership e strategie locali hanno
penalizzato obiettivi di rilancio economico e
innovazione. 50 piani strategici in preparazione
(FAS) contribuiranno a migliorare nel 2007-13 - Sottovalutate per lungo tempo tematiche
gestionali e di assistenza tecnica per progetti
integrati urbani - Contrariamente alle aspettative, comuni
medio-grandi lenti nellorganizzare procedure
tecnico-amministrative interne efficienti (e
superare ostruzionismo) in assessorati, uffici
tecnici - Sui progetti di grande dimensione finanziaria e
maggiore valore aggiunto, problemi per tempi
lunghi di progettazione tecnica. - Tipologie dintervento attuali e priorità
2007-13 oltre che funzioni e servizi
specializzati, maggiore attenzione sost.
ambientale, logistica, tempi delle città. E
area metropolitana..
32Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
CULTURA PER LO SVILUPPO ASSE II - La strategia
in attuazione orientamenti strategici e lezioni
dellesperienza - prime indicazioni UVAL
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33La strategia ASSE II del QCS promuovere
limprenditorialità nel settore culturale,
aumentare la qualità della vita e valorizzare il
patrimonio
- Contenuti progettuali a) Interventi di restauro
e valorizzazione b) Miglioramento dei servizi
per la fruizione c) Sostegno alle iniziative
imprenditoriali collegate alla valorizzazione del
patrimonio d) Rafforzamento delle competenze - Criteri di attuazione concentrazione,
integrazione verticale e settoriale, criteri di
selezione dei progetti - Modelli di attuazione integrata Grandi
attrattori e PIT
34Tipologie progettuali ammesse a finanziamento al
31/12/05 (ma più importante del cosa è il
come)
35Lattuazione sul territorio è ancora in fase
iniziale al 31/12/2005 la programmazione delle
risorse, quasi completata, si discosta dal
modello QCS, ma ha una sua razionalità
- Programmato 85 risorse (BA, CL, MO e SA oltre
100) speso 35 progetti coerenti pari al 18
dellAsse e al 53 dei pagamenti - Modelli regionali in attuazione molto diversi,
anche se lAsse II nei 7 POR riflette il QCS - Prevale approccio turistico-territoriale più che
settoriale, meno considerata popolazione
residente - Progressivo ridimensionamento delle tipologie
meno tradizionali implicita revisione strategica - Nella mid term review, tutte le Regioni (tranne
CA) hanno aumentato le risorse dellAsse II (7
a livello Ob.1)
36 non sempre virtuosa
- La distribuzione territoriale dei progetti
ammessi è funzione della popolazione per
Provincia e si concentra nei Comuni capoluogo - La politica regionale compensa le carenze di
quella ordinaria (75 interventi di restauro
architettonico e ristrutturazione musei) - La concentrazione e lintegrazione restano
deboli, i criteri di attuazione del QCS solo
parzialmente applicati (debole consapevolezza
strategica, cogenza e competenza tecnica)
37Gli effetti sul territorio sono previsti nel
breve periodo e in parte inattesi
- Attuazione iniziale, gli indicatori di contesto
non possono ancora essere condizionati dal QCS - Parte del patrimonio sarà effettivamente più
accessibile e fruibile a breve - Immagine territoriale, soprattutto turistica,
costruita sul maggior valore percepito delle
risorse ed effetti indiretti di rivitalizzazione
sociale e culturale - Curva di apprendimento manifesta nei nuovi
documenti di programmazione, ma anche nella
riprogrammazione di metà periodo, sia strategica
che finanziaria
38Si conferma la validità della strategia, ma con
alcune questioni aperte o indeterminate
- Aggiuntività e complementarietà rispetto alla
politica ordinaria - Modalità di attivazione della filiera
imprenditoriale - Modelli di riferimento per la definizione dei
criteri e per la sostenibilità delle attività
culturali a regime - Politica di settore vs politica di territorio
39 che hanno orientato gli indirizzi per il
2007-2013
- Migliore identificazione dei canali di
trasmissione (criteri) e attenzione alle sinergie
(qualità della vita, attrattività, asset
intangibili) oltre che agli effetti settoriali
maggiore spazio alle attività culturali - Esplicitazione dellimpatto sulla coesione
sociale e del ruolo delle attività culturali
nelle aree urbane - Interventi coerenti con le vocazioni territoriali
(pre-requisiti) e con le diversi componenti di
domanda - Approccio unitario alle risorse culturali,
naturali e paesaggistiche del territorio e
maggiore integrazione con turismo e altre
politiche - Concentrazione pochi interventi, visibili e
trainanti - Più coordinamento fra Regioni e interregionalità
40APPENDICE Asse II
41LAsse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli
Regionali sono diversi (1/3)
- Sicilia approccio estensivo (50 nei primi 30
Comuni, 70 dei Comuni con progetti Asse II),
interventi di archiviazione e catalogo, azioni
FSE, PIT piccoli per n di Comuni (9) e risorse
(9 meuro), ma con molte misure. Dopo la mid term
review, la dotazione di Asse è aumentata del 13. - Campania polarizzazione territoriale (50 nei
primi 5 Comuni, 20 dei Comuni con progetti Asse
II) e tematica (80 restauro architettonico e
aiuti), dimensione media dei progetti elevata,
PIT monosettoriali grandi (33 comuni e 19
meuro), ritardi attuativi. Dopo la mid term
review, la dotazione di Asse è stata ridotta del
-3.
42LAsse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli
Regionali sono diversi (2/3)
- Sardegna strategia più articolata e innovativa
(estesa a spettacolo, servizi e interventi
immateriali), pagamenti 40, pochi progetti
coerenti (10 dellAsse). Aumento contenuto dopo
la mid term review (5) - Puglia oltre 90 restauro architettonico,
programmato (35) coincide con gli impegni,
interventi Feoga, PIS di fatto non attivati.
Aumento molto contenuto dopo la mid term review
(2)
43LAsse II nei POR riflette il QCS, ma i modelli
Regionali sono diversi (3/3)
- Calabria 90 restauro architettonico e spazi
mostre e spettacoli, pagamenti quasi al 50,
piccola dimensione media dei progetti - Basilicata quasi esclusivamente restauro
architettonico, oltre il 40 dellAsse progetti
coerenti dopo la mid term review la dotazione di
Asse è aumentata del 50. PIT con molte misure - Molise oltre il 70 dellAsse progetti coerenti
44Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
2000-2006
La gestione dei rifiuti UVAL
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45Domande valutative
- La strategia del QCS sul tema dei rifiuti è stata
effettivamente perseguita? - Quali interventi sono stati realizzati sui
territori? - E quali risultati sono stati raggiunti?
- Fonti utilizzate RVI POR, APAT, ISTAT,
Osservatori regionali Relazioni del GT
Premialità (vari anni), Relazione di Monitoraggio
avanzamento istituzionale 2005, DSPN, DSM, Bozza
tecnico amministrativa QSN, MONIT
46Obiettivi del QCS e revisione di metà percorso
- Lobiettivo specifico nel 2000 è stato così
declinato - Migliorare il sistema di gestione dei
rifiuti, promuovendo la raccolta differenziata,
il riciclaggio, il recupero, nonché elevando la
sicurezza dei siti per lo smaltimento e favorendo
lo sviluppo efficiente di un sistema di imprese
dare attuazione alle normative di settore
attraverso la pianificazione integrata della
gestione dei rifiuti su scala di Ambiti
Territoriali Ottimali. - Strategia confermata nella revisione di metà
percorso - Le risorse pubbliche programmate per la gestione
dei rifiuti sono pari a circa 700 Meuro (1,8 del
QCS) - 1 miliardo di euro se si considerano anche le
bonifiche (2,5 del QCS)
47Le scelte di investimento nei POR (1)Costo
ammesso e pagamenti effettuati al 31.12.05 per
tipologia di progetto per le misure sui rifiuti e
recupero siti dei POR (percentuali rispetto al
costo e ai pagamenti totali, dati MONIT)
48Le scelte di investimento nei POR (2)
- I progetti più numerosi riguardano la raccolta
differenziata (carta, plastica e isole ecologiche
di raccolta) - Adeguamento delle discariche (anche in
conseguenza del d.lgs 36/2003) - Impianti di produzione di Combustibile Derivato
dai Rifiuti (soprattutto in Campania) - Circa il 25 del costo ammesso relativo a
progetti coerenti o di fase 2 ampliamento e
adeguamento impianti e interventi per la raccolta
differenziata (Campania)
49Gli obiettivi sono stati raggiunti in parte
- Il risultato più significativo è lavanzamento
della pianificazione - La raccolta differenziata è stata finalmente
avviata (da 2,2 nel 2000 a 7,7 nel 2004), il
target previsto al 2008 (valore minimo) è stato
già superato - Il sistema di gestione è ancora debole e occorre
mobilitarsi per la chiusura del ciclo integrato
della gestione (impianti) - Lattivazione della filiera produttiva è un
obiettivo non realmente perseguito eccesso di
ottimismo nella definizione della strategia date
le condizioni di partenza?
50Pianificazione settoriale dopo una forte
accelerazione ..il rallentamento
- A settembre 2003 (tre anni dopo lavvio del QCS)
tutte le Regioni (con una sola eccezione),
avevano individuato gli Ambiti Territoriali
Ottimali, istituito gli organismi di gestione,
approvato il piano di investimenti, dato il
modello di gestione prescelto, e definito la
tariffa di ambito. - Nel 2004-2005 gli ATO non sono ancora
effettivamente operativi e il sistema di gestione
fatica a rientrare nella gestione ordinaria
51 Perché si rallenta verso il raggiungimento degli
obiettivi finali?
- Il passaggio dalla gestione straordinaria
commissariale a quella ordinaria è difficoltoso a
causa delle deboli capacità tecniche,
organizzative, istituzionali - I cittadini (attori protagonisti), in un contesto
di scarsa sensibilizzazione, informazione e
consultazione innescano lunghi processi di
rinegoziazione delle scelte di localizzazione
degli impianti - Lo sviluppo di un mercato competitivo è frenato
dalla cautela degli operatori poiché gli impianti
sono in larga misura da realizzare e resta
elevata incertezza riguardo i ricavi provenienti
dalla riscossione della tariffa
52Segnali positivi cresce la raccolta
differenziata dei rifiuti urbani di RD al 2004
e incrementi cumulati 1999-2004
53Positivo aumento della capacità degli impianti,
ma occorre chiudere la filiera impiantistica
Quale è il destino finale dei rifiuti?(variazion
i 2000-2004)
- La discarica si riduce dal 94 al 73
- Il fabbisogno teorico di discarica sulla base
della composizione impiantistica resta ancora
troppo elevato (72-84, contro una media
nazionale 56-66) - Il compostaggio da frazioni selezionate di
rifiuti da 292 mila a 1 milione di t/anno - La frazione organica raccolta separatamente e
destinata al compost è però ancora troppo bassa
15 contro una media nazionale del 39,4 nel 2004 - La biostabilizzazione e produzione di
Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) da 467
mila a 4 milioni di t/anno - Il sistema di gestione resta incompleto e
rischioso (aumento costi senza significativi
benefici ambientali) in assenza di
termovalorizzatori - La capacità di incenerimento e
termovalorizzazione è scarsissima solo 472 mila
t/anno nel 2004
54Una più forte mobilitazione istituzionale e dei
cittadini per il 2007-2013
- Rientrare nellordinarietà della gestione e
assicurare i servizi essenziali attraverso - Aggiornare la pianificazione, definire competenze
e responsabilità dei vari livelli di governo,
qualificare le risorse umane - Maggiore determinazione nel cammino verso la
riduzione della quantità e pericolosità dei
rifiuti, il riutilizzo, riciclaggio e recupero di
materia ed energia, chiudendo la filiera
impiantistica - Rafforzare le forme di coordinamento
istituzionale, integrare lutilizzo di tutte le
risorse finanziarie disponibili, secondo un
percorso già intrapreso - Definire strumenti e meccanismi di
incentivazione coerenti con la tutela delle
risorse naturali, paesaggistiche e culturali dei
territori - Assicurare informazione, consultazione e
partecipazione delle popolazioni residenti in
merito alla localizzazione degli impianti
55Aggiornamento Valutazione Intermedia del QCS Ob.1
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Spunti per la discussione UVAL
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56La capacità del QCS di influenzare le scelte
appare limitata
- scelte effettuate spesso diverse rispetto a
quelle annunciate nel QCS e PO - in particolare, attivazione dei privati in
settori innovativi limitata - Project financing
- Completamento delle filiere nei rifiuti,
nellacqua - Attivazione di nuove attività produttive
57Spunti per il dibattito su come aumentare la
capacità di attuare la strategia del QCS
- strategie implicite diverse da quelle esplicite
- carenze della PA, della progettazione e
dellattuazione - problemi relativi alla tempistica (n2)
- decentramento in atto alle Regioni
- eccessivo focus sulle risorse finanziarie
- necessario considerare il tempo
- per il rodaggio dei meccanismi innovativi
- per arruolare energie ed affinare strumenti per
attuare le innovazioni - perché gli interventi siano realizzati ed
influenzino la realtà
58Che prospettive ci sono per il QCS?
- Ci sono ancora due anni e mezzo di attuazione del
QCS e quasi metà del programma da realizzare - Lattuazione più recente fa intravedere
miglioramenti nella capacità della strategia di
influenzare le scelte - Importante capire in quali condizioni questo
avviene e quali strumenti addizionali attivare - Capacità delle amministrazioni (nazionali,
regionali e locali) cruciale. Quali strumenti
utilizzare? - Dallanalisi sui dati aggregati nascono
interrogativi cui dare risposta con ulteriori
ricerche