Title: DSA tra teoria e pratica
1DSA tra teoria e pratica
- Lamparelli Maria Grazia
- Psicologa psicoterapeuta
- mg.lamparelli_at_libero.it
2Consensus conference(26 gennaio 2007)DSA
- Principale caratteristica è quella della
specificità intesa come presenza di un deficit
che interessa uno specifico dominio di abilità,
ma circoscritto, lasciando intatto il
funzionamento intellettivo generale. - Criterio diagnostico di inclusione è quello della
discrepanza tra abilità di dominio e
intelligenza. - Dominilettura, ortografia, grafia, cognizione
numerica, procedure esecutive del numero e del
calcolo.
3Criteri per definizione DSA
- Carattere evolutivo
- Diversa espressività
- Comorbidità
- Carattere neurobiologico delle anomalie
processuali - Disturbo specifico deve comportare un impatto
significativo e negativo per adattamento
scolastico e/o per le attività della vita
quotidiana.
4Che cose la dislessia?
- Il disturbo comprende una specifica e
significativa compromissione nello sviluppo delle
capacita di lettura nonostante istruzione
adeguata, in assenza di deficit intellettivi,
neurologici o sensoriali e con adeguate
condizioni socio-culturali (DSM-IV ICD-10). - Difficolta specifica della lettura che fa
riferimento allaspetto decifrativo. - E un disturbo di automatizzazione dei processi
di decodifica dei segni scritti.
5Lettura e processi cognitivi
- LETTURA ad alta voce capacità di riconoscere e
denominare le parole contenute in un testo in
modo scorrevole e corretto (lettura strumentale)
2) LETTURA intesa come capacità di cogliere il
significato (quindi di elaborare o recuperare
delle rappresentazioni mentali) di quanto si è
letto (comprensione)
LETTURA STRUMENTALE ? COMPRENSIONE
6Lettura ad alta voce(modello evolutivo di Uta
Frith,1985)
- Stadio logografico
- Stadio alfabetico
- Stadio ortografico
- Stadio lessicale
7Lettura ad alta voce
Parola scritta (es. GATTO)
Modello di lettura strumentale a due vie
(Coltheart, 1978 1981)
Sistema di analisi visiva
Lessico visivo di entrata
Conversione grafema-fonema
VIA 3 (via FONOLOGICA)
VIA 2 (via LESSICALE NON SEMANTICA)
Sistema semantico
(Es. prustela)
Lessico fonologico duscita
Buffer fonemico
PAROLA LETTA
VIA 1 (via LESSICALE SEMANTICA)
8(No Transcript)
9- I primi due stadi di elaborazione, comuni alle
due vie, sono quelli dell'Analisi Visiva e del
Riconoscimento delle Lettere, cioè vengono
innanzitutto individuate le caratteristiche
visive rilevanti dello stimolo (la sua forma
globale e la forma delle lettere che lo
compongono), a questo punto è possibile arrivare
al Sistema Semantico attraverso due strade
alternative.
10- Secondo questo modello, vi sono in realtà tre
modi diversi per ottenere il suono di una parola
stampata durante la lettura a voce alta, ma solo
due di essi consentono l'accesso al significato
delle parole. Le caratteristiche delle vie di
lettura ipotizzate nel modello standard sono le
seguenti. - 1 - Via fonologica prelessicale. Consente la
lettura ad alta voce mediante l'applicazione
delle regole di conversione grafema-fonema ed
eventualmente, ma solo nel caso di parole note,
l'accesso al significato nel sistema semantico
attraverso il riconoscimento uditivo. Questa via
è necessaria per la lettura di stringhe di
lettere che non hanno una entrata lessicale nel
sistema semantico e quindi non possono essere
lette direttamente mediante la via visiva, come
per es. non-parole o parole di lingue straniere o
parole della nostra lingua che non abbiamo mai
udito. - 2a - Via visiva diretta. Consente la lettura a
voce alta attraverso le connessioni dirette tra
il lessico visivo di input ed il lessico
fonologico di output, ma non l'accesso al
significato, in quanto "salta" il sistema
semantico. Questa via realizza, dunque, una forma
di lettura ad alta voce senza comprendere cio
che si sta leggendo. Lesistenza di questa via è
stata dimostrata solo nello studio di pazienti
cerebrolesi con sindrome di "iperlessia", cio è
pazienti che riescono a leggere pur non essendo
in grado di comprendere cio che hanno letto..
11- 2 - Via visiva semantica. Consente l'accesso
lessicale mediante il passaggio dal lessico
visivo di input al sistema semantico e
successivamente la lettura a voce alta mediante
l'accesso al lessico fonologico di output. È
necessaria per la lettura e la comprensione delle
parole irregolari (in inglese, weight, wait) per
noi con accentazione irregolare es ancòra,
àncora) che non possono essere lette mediante
l'applicazione delle regole di conversione
grafema-fonema. - L'accesso al Sistema Semantico consente di
ottenere non solo il significato di una parola,
ma anche tutte le altre informazioni che abbiamo
immagazzinato su di essa, e quindi anche il suo
suono. Infatti una volta che sia stato attivato
il codice semantico di una parola questo attiva a
sua volta il corrispondente codice fonologico che
fornisce la rappresentazione fonologica della
parola da pronunciare. Il risultato di questo
processo e che il suono della parola non è
costruito a partire dai suoni che la compongono,
ma è attivato e recuperato in maniera globale
direttamente dal "lessico interno", il magazzino
interno in cui sono conservate tutte le
informazioni che ogni parlante possiede rispetto
alle parole della sua lingua.
12Modello standard di lettura1) analisi visiva
- Prima di essere letta una parola (o una non
parola) deve essere analizzata nelle sue
componenti strutturali. (Uso della MBT,
elaborazione in parallelo) - Identificazione della forma complessiva della
parola - Identificazione delle singole lettere
- Categorizzazione delle lettere (trasformazione in
un codice astratto) - Segmentazione grafemica della stringa
- Codifica della posizione relativa di ogni lettera
allinterno della stringa in modo da poter
ricostruire lordine sequenziale
13Modello standard di lettura2) conversione
grafema fonema
- Magazzino MLT in cui vengono immagazzinati i
valori delle associazioni apprese tra codici
fonologici e loro rappresentazione grafica
(segmenti fonemici) - Efficienza di questo sistema dipende dalla
rapidità dellaccesso nel recupero dei codici
fonologici a partire da un input grafico - Buffer fonemico sistema a memoria a breve termine
verbale, composto da un magazzino fonologico e da
operazioni di assemblaggio della struttura
fonologica (sintesi fonemica)
14Modello standard di lettura3) lessico ortografico
- Lessico ortografico dentrata una sorta di
dizionario in cui le parole sono immagazzinate
nella loro forma visiva - Ipotesi dei logogen (Morton 1969) che prevede
che il risultato dellanalisi ortografica sia
confrontato con le voci ortograficamente simili
presenti nel magazzino e che sia fissata una
soglia di riconoscimento oltre la quale la parola
viene riconosciuta (es.lama-lana)
15Modello standard di lettura4) sistema semantico
- Sistema semantico magazzino a lungo termine in
cui ogni data parola è associata ad un
corrispettivo significato (o più significati nei
casi di polisemia) - Linformazione allinterno del sistema è
rappresentata in forma astratta e i vari concetti
sono tra loro interconnessi su più livelli
categoriali (categorie basilari, sopra e
sub-ordinate)
16Modello standard di lettura5) Lessico fonologico
di uscita
- Lessico fonologico una sorta di dizionario in
cui le parole sono immagazzinate nella forma
fonologica. Laccessibilità a questo magazzino
può risultare compromessa nei casi di DSL e DE - Test adatti a valutare questo magazzino fluenza
fonemica
17Strategie di lettura
- Strategia fonologica richiede lanalisi delle
singole sub-unita che compongono la parola e
attraverso le regole di conversione g/f viene
ricostruita la catena fonologica che consente
recupero della parola nel repertorio lessicale - Strategia lessicale il lettore riconosce
globalmente la parola e la pronuncia dopo averla
riconosciuta dal suo repertorio lessicale
18Processo di lettura adulto
- Richiede capacita di balancing tra
-
- strategia fonologica
-
- strategia lessicale
19Lettura
- Parole ortograficamente regolari possono essere
lette attraverso una qualsiasi strategia - Parole irregolari possono essere lette
correttamente solo attraverso la via lessicale
(strategia lessicale) - Parole nuove e non-parole possono essere lette
solo attraverso la via di conversione fonologica
(strategia fonologica, accesso indiretto)
20Effetti della lingua
- La dissociazione tra i due tipi di strategia
(fonologica e lessicale) è molto evidente in
lingue irregolari e opache come inglese in cui il
lettore deve sin dalle prime fasi di
apprendimento sviluppare accesso diretto (parole
irregolari yacht, omofone weight, wait) e
indiretto per le parole regolari. - In inglese disturbo fonologico più frequente
- In italiano, lingua regolare e con ortografia
trasparente, è più difficile separare le due
strategie sul piano evolutivo
21- Fine 1.elementare
- lingue trasparenti 95 parole corte lette
correttamente - lingue opache variabile
- 34 (inglese) parole corte lette correttamente
- IPOTESI
- - le lingue a ortografia opaca hanno bisogno sia
di un fondamento logografico che alfabetico - - le lingue a ortografia trasparente solo
alfabetico - In generale i ragazzi italiani sembrano capaci di
raggiungere un buon livello di correttezza già
alla fine del primo anno di scuola mentre gli
stessi livelli sono ottenuti da ragazzi inglesi
molto più avanti - (Seymour, Aro, Erskine, 2003)
22- In lingue a ortografia opaca lapprendimento
della lingua avviene prevalentemente per via
lessicale e quindi procede in modo lento con la
progressiva acquisizione di singole parole - in italiano lapprendimento della lettura avviene
inizialmente lungo la via di conversione
sublessicale ed è quindi relativamente rapido ma,
dato che la procedura sublessicale richiede un
maggior carico computazionale, è efficace ma
spesso più lenta e scandita.
23Processo di lettura ortografie trasparenti
- La via fonologica appare un percorso semplice e
naturale nelle prime fasi di apprendimento della
letto-scrittura - La via lessicale si attiva successivamente come
risultato dei processi di codifica fonologica più
ricorrenti - I bambini mostrano comunque un vantaggio dalle
componenti lessicali leggono più rapidamente e
in modo più accurato le parole più frequenti e le
parole rispetto alle non parole
24Sviluppo della capacita di lettura
- La velocita di lettura progredisce in maniera
omogenea di circa 1/2 sillaba al secondo per
ciascun anno scolastico, fino al terzo della
scuola secondaria in cui raggiunge la velocita
di circa 6 sill/sec - Una lettura di circa 5.5 sill/sec e considerata
vicina a quella delladulto - Si considera una lettura funzionale allo studio
quando la velocita si aggira attorno a 2-2.5
sill/sec
25Definizione dislessia
- Abilita strumentali (velocita/ accuratezza)
- Origine neurobiologica (alterazioni funzionamento
aree cerebrali) - Ipotesi genetica (anamnesi, studi gemelli)
- Maschi e femmine (41)
26Possibili cause dislessia
- Deficit processazione fonologica
- Deficit visivo (magnocellulare)
- Deficit cerebellare
27Ipotesi fonologica
- I problemi hanno origine nella rappresentazione e
manipolazione dei fonemi (consapevolezza
fonologica) - Storia di difficoltà linguistiche orali in b/i
con dislessia evolutiva - Ripetizione non parole
- Discriminazione fonemi
- Sensibilità fonologica (produzione rime)
28Ipotesi visiva
- Deficit visivi a livello dei movimenti oculari
saccadi di breve ampiezza - Anomalie anatomiche e funzionali del sistema
visivo centrale magnocellulare - Difficoltà visive nello scanning di stimoli
piccoli e affollati
29Ipotesi magnocellulare
- Sistema specifico per visione movimento,
posizione oggetto nello spazio, percezione della
profondità (luci a rapida intermittenza, basso
contrasto di target in moviemento a bassa
frequenza temporale) - Presiede tre funzioni implicate nel processo di
lettura - Regolazione movimenti oculari (irregolarità)
- Visione periferica (deficit di inibizione)
- Attenzione visuo-spaziale (emineglet sinistro)
30Ipotesi cerebellare
- Ruolo del cervelletto
- 1) Controllo motorio
- 2) Articolazione linguaggio (lentezza o
disfunzione nel processo di articolazione
determinerebbe una rappresentazione fonologica
povera) - 3) Automatizzazione di procedure
31Ipotesi cerebellare
- I dislessici hanno difficoltà nellacquisire
automaticità nelle lettura e in altre attività
cioè necessitano di più pratica per automatizzare
lapprendimento. - DIFFICOLTA
- Mantenersi equilibrio su un asse (a occhi
bendati, su un piede) - Mantenere postura
- Eseguire contemporaneamente due compiti
- PET ridotta attivazione cerebellare in adulti
dislessici durante la lettura
32Diagnosi
- Psicologo, neuropsichiatra
- Eta diagnosi fine della classe II, inizio
classe III
33Diagnosi
- Escludere patologie neurologiche
- Escludere psicopatologie preesistenti
- Escludere deficit uditivi/visivi
- Valutazione neuropsicologica con prove
standardizzate
34Prove standardizzate
- Livello intellettivo
- Lettura brano (correttezza e rapidita)
- Lettura parole e non parole
35Criteri per la diagnosi
- Prestazione lt 2ds in almeno uno dei parametri
velocitae correttezza - Prestazione al 5º percentile nella lettura di
parole e non parole - Si considera una lettura funzionale allo studio
quando la velocita si aggira attorno a 2-2.5
sillabe/secondo
36Dislessia evolutiva
- Nei bambini con dislessia le strategie possono
essere presenti con diverso grado di efficienza,
ma non sono mai completamente assenti.
37In generale distinguiamo
- Dislessia medio-lieve ( circa 2ds tra 1 e 1.6
sill/sec) - lettura molto lenta
- discreta comprensione del testo
- Dislessia severa (sotto le 2ds lt 1 sill/sec)
- lettura lenta
- lettura inaccurata
- scarsa comprensione del testo
38Come si manifesta il disturbolivello fonologico
- Difficolta consapevolezza fonologica
(riconoscimento suoni associati alle lettere) - Difficolta memoria fonologica a breve termine
(ripetizione parole e non parole) - Difficolta articolazione veloce di suoni
(nominare rapidamente lettere, cifre, colori,
oggetti) - Difficolta linguistiche (confusione suoni
f-vt-dm-n organizzazione frase, uso termini
nuovi)
39Come si manifesta il disturbolivello visivo
- Analisi e memorizzazione visiva di forme (errori
p/q, b/d, a/e, u/n, m/n, f/t) - Analisi seriale visiva (omissione grafemi
fonte/fote, salti di rigo, inversione sillabe
in/ni, aggiunte e ripetizioni tavolo/tavovolo) - Integrazione visivo-uditiva
40Esempi di errori di lettura nei dislessici
- SOSTITUZIONI
- Valo-salo dorso-borso forma-forza botto-botte
chiodo-chiudo - INVERSIONI
- Serdo-sedro linea-liena nutto-tunto
- INSERIMENTI
- Vunto-vunito zato-zatto tana-tanta
41Rispetto a lettura, scrittura e abilita
linguistiche
- Lentezza nella lettura
- Lettura con errori
- Difficolta nella comprensione
- Errori di trasposizione, ripetizione, omissione,
inversione lettere, sillabe e parole - Deficit nel recupero di elencazioni (es.
Tabelline) - Difficolta espressione idee
42Rispetto al tempo
- Difficolta ad organizzare il tempo in anticipo
(sono spesso in ritardo) - Difficolta a leggere orologio
- Difficolta a memorizzare i giorni della
settimana, i mesi, le stagioni, - Difficolta a ricordare la data di nascita
43Rispetto alla matematica
- Uso delle dita per contare
- Difficolta nella numerazione progressiva e
regressiva - Difficolta nel calcolo
- Difficolta nel memorizzare le tabelline
- Difficolta nella decodifica del numero
(1492gt1000400902) - Inversione di cifre
- Difficolta nel gestire la sequenzialita nelle
operazioni matematiche - Difficolta nella decodifica del testo
44Rispetto al comportamento
- Appare sempre svogliato
- Puo essere disordinato
- In classe disturba oppure e troppo calmo
- Puo essere emotivo o ansioso
45Dislessici rispetto ai loro compagni
- Hanno un concetto di se piu negativo
- Si sentono meno supportati emotivamente e hanno
poca autostima - Tendono a sentirsi meno responsabili del proprio
apprendimento - Tendono ad abbandonare il compito alle prime
difficolta
46La dislessia lungo larco della scolarità
obbligatoria (Stella et al., 2001)
- Fattore correttezza i bambini con DE tendono a
un progressivo avvicinamento ai dati di
riferimento che ha il suo massimo effetto in V
el. - Fattore comprensione progressivo peggioramento
nelle classi a partire dalla III el. (aumento
complessità delle informazioni contenute nel
brano, severità della decodifica, aumento
lunghezza brano)
47La dislessia lungo larco della scolarità
obbligatoria (Stella et al., 2001)
- Fattore rapidità bambini con DE grave
considerati lungo larco evolutivo dalla II el.
alla III media raggiungono in III media una
velocità pari a quella raggiunta da un
normolettore in II el. - Vantaggio della lettura del brano e delle parole
rispetto alle non parole
48La dislessia lungo larco della scolarità
obbligatoria (Stella et al., 2001)
- DE disturbo molto persistente nel corso degli
anni della scolarità - Il deficit di decodifica non mostra andamento
omogeneo nei due parametri considerati. DE
rimangono lenti ma corretti.
49La dislessia evolutiva nelladolescente
- Dislessia recuperata prestazioni comparabili a
quelle del normolettore - Dislessia compensata la lettura di materiale
significativo (testi e parole) e abbastanza
fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia),
mentre la lettura di non parole e lenta e
inaccurata - Dislessia persistente tutti i parametri di
lettura, in tutti i tipi di stimoli (testo,
parole e non parole) sono significativamente
sotto soglia per rapidita e accuratezza
50Dislessia COMPENSATAcaratteristiche
neuropsicologiche
- E in grado di leggere con discreta fluenza
- (gt 3 sill/sec)
- Legge stimoli significativi senza errori
(compenso lessicale) - Gli errori compaiono negli stimoli a bassa
frequenza (non parole, lessici specialistici) - Permane deficit di automatizzazione
51Dislessia COMPENSATAconseguenze funzionali
- Affaticabilita in tutti i compiti che richiedono
lettura, cefalee e disturbi funzionali - Difficolta di comprensione e di studio (tendenza
a leggere una volta sola) - Difficolta con la scrittura/lettura delle lingue
straniere - Difficolta con le prove a tempo
- Dfficolta con prove a scelta multipla
- Difficolta ragionamenti formali e astratti
(dimostrazione teoremi) - Bassa autostima
- Tendenza allisolamento
52Dislessia PERSISTENTE
- Lettura molto stentata, lenta (lt3 sill/sec)
- Lettura inaccurata (lt 5º percentile)
- Impossibilita a studiare senza aiuto
- Rifiuto scolarizzazione
- Disturbi di socializzazione
53Scuola secondaria di I gradoindicatori
comportamentali
- Demotivazione allo studio
- Atteggiamenti di sfiducia
- Comportamenti di reattivita
- Comportamenti di rifiuto con rischio di
fallimento e/o abbandono scolastico
54 Indici di dislessia scuola secondaria I
grado
- Parziale comprensione del testo
- Difficolta produzione testo
- Difficolta nellacquisire termini specifici
- Difficolta a compilare il diario, a prendere
appunti, a terminare il lavoro nei tempi
richiesti - Difficolta evidenti di copia dalla lavagna
- Perdita della riga e salto della parola
- Difficolta ad usare armoniosamente lo spazio del
foglio - Disgrafia
- Difficolta con le doppie e gruppi consonantici
- Omissione lettere maiuscole
- Confusione e sostituzione di lettere e numeri
- Difficolta di attenzione
55Competenze neuropsicologiche di base (memoria e
attenzione)
- La non automatizzazione della lettura/scrittura
comporta un dispendio di competenze attentive
anche in compiti apparentemente a costo zero - La lentezza di svolgimento delle operazioni
sovraccarica la m. di lavoro (spesso non
efficiente) - Il lento recupero delle informazioni
(linguistiche) dalla MLT allunga i tempi di
reazione
56Competenze neuropsicologiche specifiche
(visuo-percettive e metafonologiche)
- La ricerca di una informazione attraverso la
scansione veloce del testo e spesso impossibile - La ricerca delle parole sul vocabolario e lenta
e faticosa - La disambiguazione di caratteri poco chiari
(corsivo, caratteri piccoli, fotocopie sbiadite)
non e guidata dalle competenze metafonologiche - Leventuale disgrafia rende difficile la revisione
57Competenze linguistiche
- Il vocabolario non si espande attraverso la
lettura - La sintassi rimane simile a quella del linguaggio
orale - La fragilita della competenza metalinguistica
rende difficile lanalisi grammaticale e logica - Lapprendimento delle lingue straniere non puo
avvenire attraverso lo studio della grammatica - Difficolta di studio
58Lo studio disciplinare
- Viene effettuato quasi esclusivamente attraverso
la lettura - Richiede continui processi di controllo
- I processi di controllo si realizzano attraverso
la rilettura
59Lo studio nel dislessico
- Tendenza a leggere una sola volta
- Balancing inefficace tra uso della via
fonologica e di quella lessicale - Tendenza a riparare le incongruenze senza
ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura - Difficolta a sviluppare tecniche di analisi
testuale (parole chiave, sintesi)
60STRUMENTI DI INTERVENTO
61LE PRIME FASI DI RICONOSCIMENTO VISIVO DEL
GRAFEMA E DI AVVIO DEI PROCESSI DI CONVERSIONE
GRAFEMA/FONEMA
- Programmi di ricerca visiva
- Sartori La Spisa (81)
- Occhio alla lettera (software, analisi visiva)
- Lettura di base 2 (software, discriminazione e
riconoscimento visivo di figure, segni, lettere,
sillabe, parole) - Per i bambini che non riescono a riconoscere i
grafemi, o lo fanno molto lentamente, ovvero non
riescono ad analizzare le caratteristiche
distintive delle lettere
62DALLE LETTERE ALLE PAROLE LA LETTURA FONOLOGICA
(lo stadio alfabetico)
- Fase di lettura fonologica iniziale
- (alcuni indizi fonetici fanno riconoscere la
parola ma non cè ancora fusione in sillabe o
parole) - Fase di lettura fonologica intermedia
- (lettura sillabata)
- Fase di lettura fonologica avanzata
- (dopo una lettura silente cè la pronuncia della
parola a voce alta. A questo punto non cè più
assemblaggio ma la pronuncia richiede recupero
delle competenze ortografiche e fonologiche) - VELOCITA E CORRETTEZZA CI DICONO QUANTO IL
PROCESSO E DIVENTATO AUTOMATICO NEL BAMBINO
63- Fase di lettura fonologica iniziale
- Fondiamo le letterine
- (fusione di unità ortografiche sempre più
complesse, SCA/SCI es.) - Fase di lettura fonologica intermedia
- Trattamento sublessicale
- Win ABC
- Reader
- (stimolare lautomatizzazione del riconoscimento
di parti della parola scritta fino ad arrivare
alla parola intera) -
64LA LETTURA LESSICALE
- Ipotesi di base tempi protratti di esposizione
allo stimolo permettono la lettura attraverso la
via fonologica, mentre la presentazione
temporizzata sotto certi valori (es.150 msec)
obbliga alla lettura globale e ne permette
lautomatizzazione - Flash word
- Tachistoscopio
- Il gioco della rana
65(No Transcript)
66ScritturaComponenti specifiche e comuni
67DETTATO
68COMPETENZA ORTOGRAFICA
DISORTOGRAFIA disturbo
specifico nella correttezza della scrittura
69COMPONENTI EFFETTRICI
70DISGRAFIA specifica difficoltà nella
realizzazione manuale dei grafemi
La scrittura appare faticosa solo sul piano
motorio, presentandosi deformata, irregolare
nella forma e grandezza, tremolante e lenta, a
causa di un disturbo che colpisce la
coordinazione delle abilità fini e che coinvolge
il braccio nella sua totalità (dita, mano, polso,
gomito, spalla) oppure derivante da difficoltà di
coordinazione visuo-motoria.
71Come correggere gli elaborati di un alunno con
DSA?
- Vi sono diverse "buone pratiche" per la
correzione. Eccone alcune- Se ci sono uno o
più errori di ortografia su una stessa riga, è
utile segnalarlo al bambino con un puntino
colorato ad inizio riga. Questo lo aiuta a non
disorientarsi di fronte alle numerose correzioni
fatte dall'insegnante e lo stimola
all'autocorrezione.- Evitare di usare la penna
rossa per segnalare gli errori, sostituendola
invece con una penna verde, meno invasiva.-
Se in una stessa parola c'è più di un errore,
cerchiare la parola invece di sottolineare i vari
errori all'interno. La parola corretta va
ASSIMILATA, perciò è consigliabile fornire
all'alunno una scheda con i termini corretti da
poter osservare e consultare in seguito.
72- - Se una stessa parola è stata scritta più volte
in modo scorretto, (caso tipico il verbo avere
alla terza persona singolare senza la "h") non
penalizzare l'alunno contando come errori il
numero delle parole uguali, ma considerarne solo
una, come "campione".- Se un periodo è
scorretto, leggerlo all'alunno e chiedere se è in
grado di spiegare meglio lo stesso concetto a
voce. L'insegnante farà da "prestamano" e
riscriverà la frase in stampato maiuscolo.-
Un'altra strategia utile è quella di lavorare
sulla fase orale, per prevenire l'errore
morfologico-sintattico si chiede all'alunno di
esporre a voce quanto ha intenzione di scrivere
(se è il caso, anche sequenza per sequenza),
guidandolo nell'elaborazione del discorso. In
questo modo lo si aiuta a prendere coscienza dei
suoi processi mentali e delle difficoltà che si
presenteranno e a pianificare la struttura del
testo (didattica metacognitiva). Questa strategia
è adatta negli ultimi anni della scuola primaria
ed oltre.