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La city logistics: dalla teoria alla pratica

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La city logistics: dalla teoria alla pratica Romeo Danielis Universit degli Studi di Trieste danielis_at_units.it Distribuzione delle merci in ambito urbano city ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La city logistics: dalla teoria alla pratica


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La city logisticsdalla teoria alla pratica
  • Romeo Danielis
  • Università degli Studi di Trieste
  • danielis_at_units.it

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Distribuzione delle merci in ambito urbano
  • city logistics la possibilità di organizzare in
    modo coordinato la movimentazione e lo stoccaggio
    delle merci in ambito urbano, invece della
    prevalente organizzazione basata sulle decisioni
    di singole imprese o individui

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Motivazioni
  • Inquinamento
  • Rumore
  • Sicurezza
  • Intrusione
  • Congestione
  • Costi di transporto
  • Alta proporzione di traffico commerciale
  • Bassi coefficienti di carico
  • Mancanza di aree di carico\scarico
  • Alta percentuale di trasporto in conto proprio
  • Ribilanciamento tra attività commerciali e
    trasporto
  • Considerazioni politiche

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Punti di vista e interessi alternativi
  • Operatori della movimentazione delle merci
    costi, tempi e flessibilità
  • Attività economiche in ambito urbano efficienza,
    rapidità, sicurezza
  • Consumatori costi, capillarità, varietà
  • Cittadini (economico-sociale) minimo impatto
    sulle altre attività e funzioni urbane

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Obiettivi conflittuali e incertezza
  • Lamministratore locale è chiamato a prendere
    difficili decisioni a fronte
  • interessi conflittuali (tempi e spazi di consegna
    e carico e scarico, dimensione e tipologia dei
    veicoli, dimensionamento del magazzino e scorte,
    aree riservate ai pedoni, compresenza e
    separazione con il trasporto passeggeri ed il
    trasporto pubblico)
  • Incertezza sullevoluzione dei gusti (e-commerce)
  • Incertezza sullevoluzione tecnologica
    (carburanti)
  • Incertezza sui comportamenti (road pricing)

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Quale contributo della teoria economica?
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Giustificazioni teoriche della city logistics
-Aree di possibile miglioramento rispetto allo
status quo
  • Esternalità
  • ambientali
  • congestione
  • Insufficiente consolidamento
  • Inefficienze nella catena logistica

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1A - Esternalità ambientali
  • Linquinamento atmosferico, rumore, intrusione
    visiva, qualità estetica sono definiti
    esternalità
  • Il degrado ambiente è unesternalità di tipo
    generale ricade su tutti
  • Molti contribuiscono, trasporto passeggeri
    compresi
  • Cè una sensibilità di base, che andrebbe
    rinforzata (compito dellamministrazione) .. ma
    un forte incentivo ed abitudine a comportarsi da
    free rider
  • Richiede lintervento pubblico (non ci sono
    interessi privati da sfruttare)
  • di tipo regolamentare (limitazioni,normativa sui
    veicoli, finestre temporali)
  • e\o economico (incentivi, pedaggi)
  • Nel caso degli incentivi economici è importante
    sfruttare strategicamente il gettito.

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1B. Esternalità da congestione
  • Ha natura prevalentemente interna al trasporto
  • Grava in primo luogo sui trasportatori (maggiori
    tempi veicolo e uomo, consumi, inaffidabilità), e
    solo indirettamente sui negozianti e consumatori.
  • Cè un forte interesse privato alla sua riduzione
    che riguarda sia i trasportatori di merci che i
    passeggeri privati. E necessario capire la
    disponibilità a pagare per la riduzione della
    congestione, che può variare per categorie di
    utenti (filiere, merci, passeggeri), per fasce
    temporali e per aree/percorsi.
  • Trasferimento dei benefici ai commercianti ed ai
    consumatori

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1B. Esternalità da congestione
  • Le soluzioni di breve periodo sono, come prima,
    di due tipi
  • regolamentari (ztl, tempi di accesso, separazione
    dei flussi, disponibilità di aree di sosta)
  • economiche (pedaggi orari, tariffazione della
    sosta)

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Insufficiente consolidamento
  • Riguarda il mancato sfruttamento delle economie
    di scala e di scopo.
  • E necessario distinguere tra trasporto in conto
    proprio e trasporto in conto terzi.
  • Il c\proprio è senzaltro quello più lontano
    dallottimalità.
  • Il c\terzi trova ostacoli nel costo del
    coordinamento e nelle informazioni insufficienti.
    È da verificare lutilizzo ottimale della
    tecnologia informatica nella gestione dei flussi,
    nel caricamento dei veicoli, programmazione dei
    percorsi, dimensionamento dei veicoli, ecc..
  • La configurazione imprenditoriale potrebbe essere
    inadeguata (dimensioni troppo piccole).
  • La forma di mercato è spesso di eccesso di
    concorrenza.

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Inefficienza nella catena logistica
  • Riguarda il coordinamento tra gli attori della
    catena (produttore, grossista, trasportatore,
    rivenditore, consumatore).
  • Le difficoltà sono molteplici informative,
    conflitto di interessi, comunicative.

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Principi di ottimizzazionedelle catene
dellofferta
  • E necessario ottimizzare il valore delle imprese
    dellintera catena i componenti da bilanciare
    sono il magazzino, lhandling, il trasporto e
    lacquisto
  • Lottimizzazione deve avere come obiettivo
    lintera catena. Lottimizzazione di una singola
    parte non garantisce lottimizzazione dellintera
    catena
  • Trasparenza nellinformazione per ridurre i lead
    times linformazione deve essere trasparente e
    scorrere tra gli anelli della catena
  • Lottimizzazione deve considerare tutto quello
    che può avvenire nella catena, quali i lead
    times, le previsioni nelle domanda dei
    consumatori, la loro variabilità, eventuali
    cambiamenti di prezzo, promozioni, eventuali
    vincoli di spazio e sua potenziale
    riconfigurazione, ecc.

Lottimizzazione richiede giusti processi,
personale, informazione, strumenti
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Difficoltà più comuni nellottimizzazione
  • la previsione della domanda è fatta con un metodo
    unico senza tener conto delle differenze nei
    punti della filiera, diversità nel ciclo di vita
    del prodotto, la tipologia di prodotti
  • le informazioni utilizzate nei modelli di
    previsione non sono ripulite, ai diversi livelli,
    degli eventi eccezionali (scioperi, fattori
    stagionali, campagne promozionali, ecc.)
  • lefficienza computazionale non è soddisfatta, a
    fronte di informazioni che aumentano
    esponenzialmente

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Difficoltà più comuni nellottimizzazione
  • la strategia per il rifornimento del magazzino è
    eccessivamente semplice e non tiene conto delle
    differenze nei prodotti
  • si usa lo stesso obiettivo per tutti i prodotti
  • i cambiamenti nelle unità di misura dei prodotti
    non è considerata in modo appropriato (bottiglia,
    scatola, pallet, camion)
  • distorsioni nelle informazioni sono trasmesse ai
    livelli superiori della catena (bullwhip effect)

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Strumenti di indagine e di supporto alle
decisioni economico-ingegneristiche
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Modelli e strumenti
  • Modelli matematici di previsione e simulazione
  • Modelli economici di relazione tra le variabili
    fondamentali e delle principali relazioni di
    causa ed effetto
  • Indagini sulle preferenze
  • Analisi dei comportamenti e degli effetti delle
    politiche sui comportamenti
  • Modelli economico-territoriali

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Modelli ed analisi
  • Analisi ed interventi sulle attività di trasporto
    e stoccaggio
  • Modelli di flusso (veicoli, beni, traffico,
    sosta, con o senza i veicoli del consumatore
    finale, solo merci, merci e passeggeri, solo
    urbani, urbani e flussi di attraversamento)
  • Ipotesi di consolidamento dei flussi
  • Simulazione degli effetti degli interventi su
    tipologia di veicoli, norme sui veicoli,
    dimensionamento delle aree di carico e scarico,
    orari di ingresso, pedaggi allingresso o alla
    sosta, restrizioni temporali

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Modelli ed analisi
  • Analisi ed interventi economico-territoriali
  • Centri di distruzione esterni, zone pedonali,
    area a traffico limitato
  • Analisi ed interventi sulle catene dellofferta
  • JIT, Order based, Door to door, Consolidation,
    Franchising

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Le politiche definizione e valutazione
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  • Regolamentazione
  • Road pricing
  • Centri di distribuzione e piattaforme

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Conclusioni
  • Lottimizzazione della logistica urbana è un
    compito difficile per lamministratore pubblico
  • Richiede chiarezza concettuale e conoscenza degli
    interessi, obiettivi, priorità e comportamenti
    dei diversi attori
  • Informazioni, monitoraggio, sperimentazione,
    partecipazione

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  • Grazie per lattenzione!
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