Title: Einstein e la Teoria della Relativit
1Einstein e la Teoria della Relatività
2Albert Einstein
- Albert Einstein nacque il 14 Marzo 1879 a Ulm, in
Germania. Suo padre era un operaio specializzato
nella costruzione di apparecchiature elettriche.
A causa di un fallimento economico suo padre fu
costretto a trasferirsi con la famiglia prima a
Munich poi a Milano.
I genitori
curiosità
3- Il padre era proprietario di una piccola
industria elettrochimica, ed era un "Ottimista
inguaribile" era un uomo che non si preoccupava
del denaro, amava la campagna e la cultura
classica. La madre era particolarmente
equilibrata ed attiva, era in grado di superare
persino con umorismo le disastrose avventure
economiche dellazienda familiare. Anche lei,
come tutti nella famiglia Einstein, amava la
cultura, larte e in particolare la musica.
Latmosfera nella quale visse il giovane Albert
non prevedeva però una forma di istruzione
religiosa e per questo maturò in lui un profondo
distacco da ogni forma di religione rilevata.
4Einstein e la musica
- Einstein aveva ereditato dalla madre lamore per
la musica.Non tutti pensano che fosse un buon
violinista, ma quel che è certo è che il violino
occupava un posto significativo nella sua
vita.Diede concerti a profitto di una delle
numerose organizzazioni umanitarie da lui
sostenute.Durante i suoi lunghi viaggi amava
unirsi con i musicisti che incontrava per suonare
in trio o in quartetto.
5- Provai una meraviglia di questo genere alletà
di 4 o 5 anni, quando mio padre mi mostrò una
bussola. Il fatto che quellago si comportasse in
quel certo modo non si accordava assolutamente
con la natura dei fenomeni che potevano trovar
posto nel mio mondo concettuale di allora, tutto
basato sullesperienza diretta del "toccare".
Ricordo ancora o almeno mi sembra di ricordare
che questa esperienza mi fece un impressione
durevole e profonda. - DIETRO ALLE COSE DOVEVA ESSERCI UN CHE DI
PROFONDAMENTE NASCOSTO.
Torna alla vita
6I primi anni
Torna alla vita
- Durante i suoi studi non mostrò particolari
attitudini, in quanto non approvava i rigidi
metodi dell'istruzione, e fu davvero un pessimo
allievo. I suoi genitori temevano che fosse
anormale infatti riuscì a parlare bene solo a
nove anni. Einstein fu espulso dalla scuola di
Zurigo con la motivazione che studiava solo ciò
che voleva. Affascinato dalla matematica e dalle
scienze, materie che studiò autonomamente.Dal
1902 egli divenne un esaminatore ufficiale a
Berna dove lavorò per sette anni.
(La pagella di Einstein il voto più alto è 6)
7Annalen Der Physik
- L'anno 1905 fu un grande momento per la scienza
infatti Einstein pubblicò, a soli 26 anni,
quattro articoli sul giornale Annalen Der Physik,
articoli che avrebbero alterato il corso della
scienza del XX Sec. Il primo trattava dei casuali
cambiamenti termici nelle molecole, chiamati
Browniani, per prima riconosciuti nel 1827 dal
botanico inglese Robert Brown. Il secondo
articolo trattava la teoria quantistica della
luce divulgata da Max Planck nel 1900.
8Emc²
- Il terzo articolo tratta della teoria della
relatività L'ultimo articolo di quell'anno
introdusse l'ormai famosa equivalenza tra la
massa e l'energia espressa dall'equazione Emc².
Effetti t. relatività
Vita Ultimi anni
9Gli ultimi anni
- Gli ultimi anni di Einstein furono trascorsi
cercando una teoria per la forza universale.
Einstein aveva un gran rispetto per le opere
della natura, e notò che "La cosa più
incomprensibile del mondo è che esso sia
comprensibile". Si considerava più un filosofo
che uno scienziato, e in molti modi fu dello
stesso stampo dei filosofi greci, come Platone ed
Aristotele, cercando di capire la natura mediante
la ragione anziché l'esperimento. Il suo successo
deve molto ad una grande intuizione, che nessuno
ha mai avuto.Morì il 18 Aprile del 1955 a
Princeton.
La grande guerra
I due matrimoni
t. relatività
10Einstein e la guerra
-
- Nel 1933 Einstein si stabilì a Princeton, a
causa dellondata antisemita provocata
dallintolleranza nazista. Quando nel 1939
scoppiò il secondo conflitto mondiale il fisico
Bohr annunciava che a Berlino gli scienziati Hahn
e Strassman avevano scoperto la "scissione
nucleare". Il 2 Agosto allora Einstein insieme ad
un gruppo di scienziati, temendo che se Hitler
fosse riuscito a costruire per primo la bomba
atomica lavrebbe usata per porre il mondo ai
suoi piedi, scrisse una lettera indirizzata al
Presidente degli Stati Uniti Franklin Roosvelt
chiedendo linteressamento del governo americano
alle ricerche nucleari. Roosvelt riunì nel
deserto di Los Alamos un gruppo di fisici che
riuscirono nellintento.
Scissione nucleare
t. relatività
11- Il 5 e 6 Agosto del 1945 lAmerica infatti,
nonostante il Giappone si trovasse in serie
difficoltà e senza possibilità di riscossa,
bombardò le città di Hiroshima e Nagasaki
mettendo fine alla guerra ma mietendo centinaia
di migliaia di vittime ingiustificatamente. - Paradossalmente colui che mise in moto la
terribile macchina della bomba atomica era lo
stesso uomo che aveva affermato "Il mio
pacifismo è un sentimento istintivo, un
sentimento che mi domina perché lassassinio
delluomo mi ispira disgusto. Il mio
atteggiamento non deriva da qualche teoria
intellettuale, ma si fonda sulla mia profonda
avversione per ogni specie di crudeltà e di
odio." - Ecco perché Einstein, fino alla sua morte, non
dimenticò mai quella lettera e non si stancò di
ripetere "Se avessi saputo non avrei mai
scritto quella lettera"
curiosità
12- Quando Einstein sbarcò negli Stati Uniti, come
tutti gli emigrati, ricevette un modulo da
compilare. Fra le molte domande cui bisognava
rispondere ce nera una che chiedeva "A quale
razza appartieni?"E lui rispose "A quella
umana!"
13I due matrimoni di Einstein
- le sue maggiori conquiste scientifiche abbiano
coinciso con gli inizi dei suoi due matrimoni -
il primo con la fisica serba Mileva Maric, e il
secondo con la cugina Elsa - si sarebbe tentati
di cedere all'impulso un po' romantico di far
coincidere, nel suo caso, passione amorosa e
creatività, invece non fu lo sbocciare dell'amore
ad alimentare le più grandi intuizioni di
Einstein bensì egli le ebbe quando gli amori
finivano".
Einsteien e Mileva
Einstein ed Elsa
14- Albert e Mileva si sposarono nel 1903. Il 1905 è
stato definito lannus mirabilis del grande
scienziato, da lì iniziò la sua carriera
accademica. Mileva gli faceva da assistente per i
calcoli matematici mentre tirava su due figli. Lo
seguì allUniversità di Praga, ma nel 1914 quando
Einstein divenne direttore dellIstituto di
fisica Kaiser Wilhelm a Berlino, ritornò con i
bambini a Zurigo. Negli anni successivi Einstein
perse la testa per la cugina Elsa, una donna
frivola famosa a Berlino per la sua vanità (a un
pranzo mondano pur di non mettersi gli occhiali
mangiò una decorazione floreale credendola
insalata).
15- Dopo sei anni di relazione, Elsa sposò Albert nel
1919 e accettò di buon grado le sue numerose
infedeltà. Gli permise persino di
"incontrare"regolarmente, due volte la settimana,
una giovane donna che il marito aveva fatto
assumere come segretaria, purché rinunciasse alle
scappatelle furtive. - Cè chi sostiene che "la scienza gli offrì
l'ordine in cui rifugiarsi dal caos della sua
vita sentimentale". Nel 1919 avviene anche il
divorzio da Mileva. Einstein, dopo decine di
lettere spietate a Mileva, le scrisse "Col tempo
ti accorgerai che è difficile trovare un ex
marito migliore di me", e la lasciò in una
disperata solitudine, dopo averle consegnato i
soldi del Premio.
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16Prima di Einstein
- Nel 1864 lo scienziato inglese James Clerk
Maxwell scopre che le leggi che governano
l'elettricità e il magnetismo sono così connesse
tra loro da implicare l'esistenza di onde
elettromagnetiche una carica elettrica (ad
esempio un elettrone) che oscilla nello spazio
genera un campo elettromagnetico che si propaga
sotto forma di onda. Maxwell tradusse in formule
matematiche questi esperimenti. Il risultato fu
di affermare l'esistenza di onde
elettromagnetiche, ovvero l'esistenza di una
legge unitaria per i fenomeni magnetici e
elettrici. Dai suoi calcoli Maxwell dedusse
l'esatta velocità delle onde elettromagnetiche,
molto prossima ai 300.000 km al secondo. Maxwell,
misurata quella della luce precisamente grazie ad
una serie di esperimenti, si avvide che erano
identiche. Da questo fatto ne dedusse che la
stessa luce era un onda elettromagnetica.
17Il problema delletere
- A questo punto la fisica dell'epoca imponeva di
trovare un elemento attraverso il quale le onde
elettromagnetiche potessero propagarsi. Tutti i
movimenti ondulatori dovevano propagarsi in
qualche elemento le onde del mare si propagavano
attraverso l'acqua, le onde sonore attraverso
l'aria. Visto che le onde elettromagnetiche non
potevano propagarsi nel vuoto, si vide bene di
teorizzare l'esistenza di una sostanza che
permettesse di trasportare le onde
elettromagnetiche questo elemento fu chiamato
etere luminifico, o semplicemente, etere (il
termine fu preso in prestito da Aristotele)
18- Caratteristiche delletere
- Trasparenza
Rigidità - leggerezza
Onnipresenza - I fisici pensavano che ogni corpo che si muovesse
nelluniverso producesse un vento (vento d'etere)
che si muoveva alla stessa velocità del corpo in
movimento ma con direzione opposta. Per esempio,
la Terra si muove nell'universo a 30 Km/s perciò
ci dovrebbe essere un vento a 30 Km/s che
spazzerebbe la Terra in direzione opposta al
proprio cammino. Ovviamente qualsiasi cosa è
influenzata dal vento, compresa la luce.
19Michelson e Morley
- Albert Abhram Michelson, decise di provare a
misurare la velocità della luce per vedere se si
trovava traccia del vento d'etere e si mise in
contatto con Eduard Morley, uno scienziato
dall'aspetto trasandato, che offrì il suo
seminterrato per l'esperimento. Correva l'anno
1887.
20Lesperimento
- Pertanto realizzarono unapparecchiatura, detta
interferometro di Michelson. Una volta
effettuato l'esperimento non si trovò traccia di
un vento d'etere. La velocità della luce era
indipendente dalla direzione e di poco inferiore
a 300000 Km/s.
Vedi interferometro
Esito esperimento
21Linterferometro di Michelson
- L'apparecchio fu montato su una lastra
ruotante. Per eliminare le vibrazioni la lastra
veniva fatta galleggiare su mercurio liquido. Un
sistema di specchi inviava il raggio di luce che
percorreva due cammini di uguale lunghezza, ma
posti in direzione rispettivamente parallela e
perpendicolare al moto della Terra.
22Il vento detere non esiste!
- Se cera un moto relativo rispetto alletere,
allora i tempi di percorrenza dei due cammini
sarebbero stati differenti e si sarebbero create
particolari frange di interferenza.Lesperimento
fu ripreso da Edward Williams Morley (1838 1923)
nel 1905, ma in nessun caso si registrò alcun
moto relativo del nostro pianeta rispetto
alletere
23- .
- La conclusione, che la velocità della luce è
indipendente dal moto della sorgente e
dell'osservatore, fu l'ipotesi da cui partì
Einstein per sviluppare la teoria della
relatività ristretta.
24La Teoria della Relatività
- La teoria della relatività ristretta fu
presentata da Einstein nel 1905, ma non fu subito
presa sul serio per quanto era rivoluzionaria.
Fino a quel tempo infatti gli uomini erano
abituati a pensare negli schemi della gravità
formulati da Newton e della fisica classica, il
cui fondatore fu Galileo. Alla base di questa
teoria sta infatti l'assoluto relativismo di
vedere le cose. Un oggetto può essere definito
per Einstein contemporaneamente in movimento o
fermo a seconda del punto in cui lo si osserva.
curiosità
fisica classica
25- Einstein fu sempre certo della validità delle
sue teorie, infatti quando gli fu riferito che
era stato pubblicato un libro intitolato Cento
fisici contro Einstein , in cui si proponeva una
teoria alternativa alla Relatività, egli rispose
con arguzia Cento? Se fossi in errore, di
fisico ne basterebbe uno solo !
indietro
26Superamento della Fisica Classica
- Prendiamo per esempio un tavolo all'interno di un
treno e prendiamo due uomini uno seduto al tavolo
e uno accanto ai binari in cui passa il treno.
Per il primo il tavolo sarà fermo in quanto nel
tempo quest'ultimo occuperà sempre la stessa
posizione mentre per il secondo il tavolo sarà in
movimento. Nella relatività ristretta non si
parla più di eventi prolungati nel tempo ma di
eventi istantanei e tra cui si possono misurare
gli intervalli. Infatti se si cambiano i sistemi
di riferimento non solo può cambiare la
definizione di stato o di moto di un oggetto ma
anche le coordinate di quest'ultimo nei due
diversi sistemi, ma tuttavia la distanza tra due
oggetti resta sempre la stessa in qualunque
sistema ci si trovi.
27Il primo principio di relatività
- Anche grazie allesperimento di Michelson e
Morley si era arrivati alla conclusione che
lunica costante delluniverso è la velocità
della luce nel vuoto che non si compone con
nessun'altra velocità (né quella della sorgente
che la emette né quella dell'osservatore che la
riceve, rispetto ad un ipotetico "etere" nel
quale la luce viaggerebbe) - Questo diviene, in Relatività, uno dei due
pilastri su cui si fonda la teoria interaIl
principio di "costanza della velocità della luce
nel vuoto"
28Il secondo principio della relatività
- Estensione del Principio di Relatività già
formulato da Galileo per la Meccanicaanche ai
Fenomeni Elettromagnetici e, più in generale, a
tutte le leggi fisiche - sbarazzandosi del residuo meccanicista con cui
si ipotizzava l'etere come una sorta di mezzo
elastico, che riempiva lo "spazio assoluto"
di Newton, attraverso il quale si sarebbe
propagata la luce
29Conseguenze della Relatività ristretta
- Le conseguenze di questi due semplici principi
furono strabilianti e a prima vista incredibili.
Anzitutto la demolizione dei concetti newtoniani
di spazio e di tempo "assoluti lo spazio e il
tempo vengono misurati in maniera diversa a
seconda della velocità con cui si muovono,
subendo - una contrazione delle lunghezze
- una dilatazione del tempo
Secondo Newton
Dilatazione tempo
Contrazione lunghezze
30- Secondo la cinematica "classica" le due velocità
si sarebbero dovute - sommare se la Terra "andava incontro" o "si
allontanava" dalla sorgente luminosa - sottrarre se "la rincorreva" o "veniva rincorsa"
da essa - V' V v
- E questo avrebbe permesso di misurare la velocità
con la quale la Terra si muoveva nello spazio
assoluto di Newton, e cioè rispetto all'"etere"
che lo riempiva e attraverso il quale la luce
viaggiava. - Ma l'esperimento aveva rivelato, con un margine
di errore di misura molto accurato, come la
velocità della luce nel vuoto fosse sempre
identica indipendentemente dal moto della Terra.
V' V v
31Dilatazione del tempo
Argomento successivo
Tempo relativo
- Einstein avanzò l'ipotesi rivoluzionaria che lo
scorrere del tempo variasse a secondo dello stato
di moto (o di quiete) dell'osservatore,
dipendendo dalla velocità con la quale
quest'ultimo si muoveva. Il tempo misurato da un
orologio in movimento scorre più lentamente
rispetto al tempo misurato da un orologio fermo.
Il tempo misurato da una persona che corre
rallenta, Questo rallentamento dello scorrere del
tempo corrisponde a una dilatazione dei tempi,
ossia degli intervalli di tempo misurati, per cui
due eventi, contemporanei per un osservatore in
quiete, non lo saranno più per un osservatore che
si muova rispetto al primo.
32- Il concetto di tempo relativo è il primo che si
scontra con la normale esperienza quotidiana, in
cui il tempo sembrerebbe assoluto e le velocità
indubbiamente relativa. In realtà gli effetti del
rallentamento del tempo per i corpi in movimento
valgono comunque anche a velocità più basse,
solamente che gli effetti, seppur misurati e
dimostrati, sono molto meno evidenti rispetto
agli effetti misurabili su corpi viaggianti a
velocità relativistiche.Un esempio poniamo il
fatto che un uomo in bicicletta (10 km/ora) e un
altro che guidi una macchina (100 km/ora) vedano
passare un treno che viaggi a 200 km/ora.
All'uomo in bicicletta sembrerà che il treno vada
più veloce rispetto a lui di quanto non lo sia
per l'uomo in macchina. Questi vedrà il treno
andare più lento di quanto non l'abbia visto il
ciclista. Ma cosa succede quando la velocità del
treno diventa assoluta anche rispetto al moto del
ciclista e dell'autista? Essi vedono il treno
muoversi alla stessa velocità, ne consegue che
l'autista dovrà rallentare il suo tempo per
"sincronizzarsi" col ciclista.
33Lorologio a luce
- Ciascun osservatore non noterà alcun effetto
sul "proprio" tempo, vale a dire per ciascuno di
essi il tic-tac del "proprio" orologio batterà
sempre con la consueta velocità ma tanto
maggiore sarà la velocità relativa dei due
osservatori, tanto più lento apparirà marciare
all'uno l'orologio dell'altro. Paradossalmente,
al raggiungimento della velocità limite della
luce, i due osservatori, in moto relativo,
vedranno fermarsi l'uno l'orologio dell'altro,
pur continuando a veder camminare regolarmente il
"proprio" orologio.
1
2
3
34 Il paradosso dei gemelli
- Ci sono due gemelli, inizialmente nello stesso
posto e dotati di due orologi uguali,
sincronizzati. Uno dei due gemelli rimane a
Terra, mentre l'altro parte per un viaggio
interstellare a bordo di un'astronave, la cui
velocità, molto elevata, pari a quella della
luce. Al suo ritorno a Terra, l'orologio del
gemello astronauta segna che son trascorsi 30
anni dalla partenza, mentre quello del suo
gemello, rimasto a Terra, ne segnerà ben 50 dalla
partenza dell'astronave.
35- Poiché nel veicolo spaziale, in movimento ad
altissima velocità, tutti i fenomeni scorrono più
lentamente, nell'ipotesi che gli orologi
biologici (ad esempio, le pulsazioni ritmiche del
cuore, i battiti del polso) si comportino come
gli ordinari segnatempo, anche l'invecchiamento
avverrà con un ritmo più lento. In altri termini,
dopo avere fatto questo viaggio a velocità
elevatissime, ritornando sulla Terra,
l'astronauta ritroverà il fratello gemello più
vecchio di lui di ben 20 anni! In questo caso,
poiché il gemello astronauta non compie un moto
uniforme, ma deve necessariamente accelerare e
decelerare per effettuare l'andata e il ritorno,
la situazione non è più simmetrica l'astronauta
avrà, in effetti, vissuto di meno rispetto al suo
gemello rimasto a Terra.
36Contrazione delle lunghezze
- Gli oggetti in movimento si accorciano nella
direzione del moto. - In pratica, un corpo che viaggi a velocità
prossime a quella della luce tenderebbe a
contrarsi fino a scomparire. Questa stupefacente
conseguenza ricalca la relatività del tempo
rispetto alla costante della velocità della luce
spazio e tempo sono correlati tra loro. Anche lo
spazio risulta diverso per i diversi osservatori.
All'aumentare della velocità, quindi, non solo si
modifica la struttura del tempo, ma si modifica
necessariamente anche la struttura dello spazio.
Dunque all'aumentare della velocità di un corpo
il tempo rallenta e lo spazio si contrae.
I muoni
37I Muoni
- I muoni, sono particelle prodotte nell'alta
atmosfera dalla radiazione cosmica che giunge
sulla terra. Esse decadono dopo una vita media,
misurata da un osservatore ad esse solidale, di
circa 2 microsecondi. Ciò significa che, nel loro
riferimento, la maggior parte dei muoni non può
percorrere più di 600 metri circa e quindi
pochissimi dovrebbero arrivare sulla superficie
terrestre. L'esperienza prova che invece ne
arrivano molti più del previsto. Il motivo é
che, dal nostro punto di vista sulla terra, essi
hanno un tempo di dimezzamento molto più grande
per effetto della dilatazione dei tempi, a causa
della grande velocità, e quindi possono
percorrere distanze molto grandi (la velocità,
essendo prossima a quella della luce, rimane
sempre la stessa). Dal loro punto di osservazione
i muoni avranno invece percorso una distanza
molto più breve per l'effetto della contrazione
delle lunghezze. Il fenomeno è perfettamente
spiegabile da parte di entrambi gli osservatori.
38Terzo principio della relatività
- Uguaglianza tra massa ed energia
Emc² All'aumentare della velocità aumenta la
massa dei corpi, all'approssimarsi della velocità
della luce la massa di un corpo tende
all'infinito, quindi, per spostarsi, avrebbe
bisogno di una quantità infinita di energia, il
che sarebbe impossibile. Per i tre principi fin
qui esposti risulta che un corpo che viaggia alla
velocità della luce si contrae talmente tanto da
risultare invisibile e da non essere esteso nello
spazio, che il suo tempo è talmente rallentato da
essere immobile e che la sua massa è talmente
grande da risultare infinita.
39Fissione o Scissione nucleare
- Uno dei processi di trasformazione dei nuclei
atomici è la fissione, o la scissione in due (o
raramente tre) nuclei aventi massa simile. Ogni
fissione è caratterizzata dalla liberazione di
una quantità d'energia L'energia liberata è
dovuta alla trasformazione di parte della massa
del nucleo iniziale infatti, i prodotti della
reazione hanno una massa complessiva leggermente
inferiore a quella del nucleo che è stato scisso.
La parte mancante è liberata sotto forma
d'energia, secondo la relazione di Einstein E
mc².
Einstein e la guerra