Composizione fibrosa: regole di etichettatura

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Composizione fibrosa: regole di etichettatura

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Title: Etichettatura prodotti tessili Subject: convegno UIP 22/10/02 Author: Giuseppe Bartolini Last modified by: n.bettagli Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Composizione fibrosa: regole di etichettatura


1
Composizione fibrosa regole di etichettatura
  • Legislazione EUROPEA ed ITALIANA vigente
  • Situazione antecedente la Direttiva 96/74/CE
  • D.lgtvo n. 194 del 22.05.99 (illustrazione)
  • Le regole in USA

2
Composizione fibrosa regole di etichettatura
  • La prima azione normativa europea relativa
    allarmonizzazione delle modalità di
    etichettatura dei materiali tessili ha preso
    luogo con la pubblicazione della Direttiva
    Comunitaria 71/307/CE il 26.07.71.
  • In ottemperanza alla suddetta direttiva lItalia
    emanò il 26.11.73 la Legge 883 che ha
    rappresentato il primo provvedimento legislativo
    italiano in materia. Successivamente in data
    30.04.76 è stato pubblicato il decreto di
    attuazione della legge 883, il DPR 515/76. La
    legge 883 ha subito in seguito numerosi
    aggiornamenti, a partire dalla Legge 632 del
    08.08.77.
  • La Comunità europea, tenuto conto che
    lemanazione delle varie leggi nazionali, in
    ottemperanza alla Direttiva 71/307/CE, aveva
    generato numerose divergenze di applicazione e
    dinterpretazione, che tendevano a creare
    disorientamento nei consumatori e difficoltà
    nelle transazioni commerciali tra i vari paesi,
    emanò la Direttiva 86/623 del 15.12.83 che
    apportava parziali modifiche alla citata
    direttiva.
  • Lo stato italiano recepì la direttiva dell83
    emanando la Legge 669 del 04.10.86.
  • Ulteriori modifiche alla direttiva 86/623 furono
    introdotte con la Direttiva 87/140/CE del
    06.02.1987, recepita in Italia con il DM n. 482
    del 12.10.87.
  • Viste le numerose modifiche a cui è stata
    sottoposta di direttiva 71/307/CE, ai fini di una
    maggiore chiarezza e comprensibilità, la
    Commissione Europea ha pubblicato il 16.12.96 la
    Direttiva 96/74/CE (denominazioni nel settore
    tessile), che abrogava la precedente legislazione
    comunitaria.

3
Legislazione italiana
  • LItalia ha recepito la direttiva 96/74/CE
    emanando il Decreto Legislativo n. 194 del
    22.05.99, legislazione italiana relativa
    alletichettatura dei materiali tessili,
    attualmente in vigore. Il DL n.194/99 ha abrogato
    gli articoli da 1 a 13 della Legge 883/73 e succ.
    modifiche ed i seguenti articoli del Regolamento
    di esecuzione, DPR 515/76 (art.2,3,4,6,11,12,13,1
    4).
  • La comparsa di alcune nuove fibre nel panorama
    tecnico commerciale mondiale ha portato
    alladeguamento della direttiva precedente con
    lemanazione della direttiva 97/37/CE del
    19.06.97. Lo stato italiano ha recepitola questa
    normativa con la pubblicazione del Decreto del
    19.10.1999 che integra e modifica il Dec. Lgtvo
    194/99.

Direttive comunitarie Norme italiane
71/307/CE del 26.07.71. Legge 883 del 26.11.73 DPR 515/76 del 30.04.76
86/623 del 15.12.83 Legge 669 del 04.10.86
87/140/CE del 06.02.1987 DM n. 482 del 12.10.87
96/74/CE del 16.12.96 Decreto Legislativo n. 194 del 22.05.99
97/37/CE del 19.06.97 Decreto del 19.10.1999
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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 1 (Campo di applicazione)
  • Il decreto fissa i requisiti e le modalità
    applicabili ai prodotti tessili per essere
    immessi sul mercato interno prima di qualsiasi
    trasformazione, oppure durante il ciclo ind.le e
    durante le diverse operazioni inerenti alla loro
    distribuzione.
  • Art. 2 (Definizioni)
  • Per prodotti tessili si intendono tutti i
    prodotti che allo stato grezzo, di semilavorati,
    di lavorati, semimanufatti, manufatti
    semiconfezionati o confezionati, sono
    esclusivamente composti da fibre tessili.
  • Sono assimilati ai prodotti tessili, e perciò
    assoggettati al decreto
  • - i prodotti contenenti almeno l80 in peso di
    fibre tessili
  • i tessuti le cui parti tessili costituiscano
    almeno l80 in peso, per la copertura di mobili,
    per ombrelli, ombrelloni e, alla stessa
    condizione, le parti tessili dei rivestimenti a
    più strati per pavimenti, dei materassi e degli
    articoli da campeggio, nonché le fodere coibenti
    di calzature e guanti.
  • I prodotti tessili incorporati in altri prodotti
    di cui siano parte integrante, qualora ne venga
    specificata la composizione.
  • Art. 3 (Denominazioni)
  • Le denominazioni delle fibre tessili e le
    rispettive descrizioni sono riportate
    nellallegato 1.
  • E vietata lutilizzazione del termine seta per
    indicare fibre in filo continuo.

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Allegato I

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Allegato I

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Allegato I

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 4 (Tolleranze)
  • Soltanto un prodotto tessile composto interamente
    da una stessa fibra può essere qualificato con il
    termine 100 o puro o tutta.
  • E tollerata una quantità pari al 2 di altre
    fibre sul peso del prodotto tessile, se
    giustificata da motivi tecnici e non risulta da
    aggiunta sistematica.
  • Tale tolleranza è portata al 5 per il ciclo
    cardato.
  • Art. 5 (Denominazioni)
  • Un prodotto di lana può essere qualificato lana
    vergine quando è composto esclusivamente da una
    fibra mai precedentemente incorporata in un
    prodotto finito e che non ha subito altre
    operazioni di filatura o di feltratura che quelle
    richieste per la fabbricazione del prodotto.
  • Il termine lana vergine può essere indicato anche
    in presenza di miste il cui contenuto in lana
    vergine non sia inferiore al 25 e che, in caso
    di mischia intima, la lana non si mescolata con
    più di unaltra fibra.
  • La tolleranza per impurità fibrose è limitata
    allo 0,3.
  • Art. 6 (Designazione della composizione)
  • Per i prodotti composti da 2 o più fibre, di cui
    una rappresenti almeno l85, i prodotti tessili
    possono essere cosi etichettati

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • A con la denominazione e la sua percentuale
  • 91 POLIESTERE
  • B- con la fibra seguita dalla dizione
  • POLIESTERE minimo 91
  • C - con la composizione completa in ordine
    decrescente in peso
  • 91 POLIESTERE 9 VISCOSA
  • Per i prodotti composti da 2 o più fibre, di cui
    NESSUNA raggiunge l85 del peso, si deve
    indicare la fibra e la di almeno 2 delle fibre
    presenti in maggiore peso percentuale, seguita
    dalle denominazioni delle altre fibre in ordine
    decrescente di peso con o senza percentuale
  • Dizione altre fibre per linsieme delle
    fibre, ciascuna delle quali non raggiunga il 10
    in peso della composizione del prodotto può
    essere utilizzata lespressione altre fibre .
    Nel caso si intenda specificare il peso di una
    delle fibre presenti in misura inferiore al 10
    si deve anche indicare il contenuto delle altre
    fibre.

55 viscosa 25 cotone 16 poliammide 4 elastam 55 viscosa 25 cotone poliammide elastam
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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Esempio
  • Misto Lino si intendono i prodotti costituiti da
    trama in lino con non inferiore al 40 in peso
    ed ordito in puro cotone il termine deve essere
    completato con la dizione ordito puro cotone e
    trama puro lino.
  • Tolleranza di fabbricazione è ammessa una
    differenza pari a 3 riferito al peso totale tra
    le percentuali indicate in etichetta e quelle
    risultanti dallanalisi.
  • Tolleranza per aggiunta non sistematica di altre
    fibre è ammessa una quantità di altre fibre non
    dichiarate in etichetta pari al 2 sul peso del
    prodotto tessile, se giustificata da motivi
    tecnici e non risulta da aggiunta sistematica.
    Tale tolleranza è portata al 5 per il ciclo
    cardato.
  • Cumulo delle tolleranze è ammesso soltanto
    qualora le fibre estranee eventualmente
    constatate in sede di analisi, risultino della
    stessa natura chimica di una o più fibre indicate
    in etichetta.
  • Composizione tessile non determinata fibre
    varie queste espressioni possono essere
    utilizzate per qualsiasi prodotto la cui
    composizione sia difficile da precisare quando
    viene fabbricato.
  • Art. 7 (Tolleranze)
  • Oltre alle tolleranze di fabbricazione ed alla
    tolleranza per aggiunta non sistematica di altre
    fibre vengono introdotte le seguenti tolleranze
  • Fibre ad effetto decorativo è ammessa la
    presenza di fibre isolabili ad effetto
    decorativo, non dichiarate in etichetta, fino ad
    una percentuale del 7 del peso del prodotto.
  • Fibre ad effetto antistatico è ammessa la
    presenza di fibre ad effetto antistatico (es.
    metalliche), non dichiarate in etichetta, fino ad
    una percentuale del 2 del peso del prodotto.

55 viscosa 25 cotone 20 altre fibre 55 viscosa 25 cotone 9 poliammide 8 seta 3 elastam
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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
PRODOTTI TOLLERANZA
2 Presenza non sistematica di altre fibre
Prodotti 100 -puro tutto 5 Presenza non sistematica di altre fibre (cardati)
7 Presenza di fibre ad effetto decorativo
2 Presenza di fibre ad effetto antistatico
0,3 Presenza impurità altre fibre
Prodotti 100 lana vergine 7 Presenza di fibre ad effetto decorativo
2 Presenza di fibre ad effetto antistatico
0,3 Presenza impurità altre fibre
Prodotti contenenti lana 7 Presenza di fibre ad effetto decorativo
vergine in quantità ? 25 2 Presenza di fibre ad effetto antistatico
3 Tolleranza di fabbricazione
2 Presenza non sistematica di altre fibre
Prodotti misti con fibre di cui 5 Presenza non sistematica di altre fibre (cardati)
una è ? 85 oppure di cui 7 Presenza di fibre ad effetto decorativo
nessuna raggiunge l85 2 Presenza di fibre ad effetto antistatico
3 Tolleranza di fabbricazione
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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Decreto di attuazione della legge 883 - DPR
    515/76
  • Art. 26 (Tolleranza globale)
  • Il decreto di attuazione, ancora in vigore,
    riporta quanto segue per laccertamento della
    composizione fibrosa, la tolleranza globale è
    ottenuta calcolando la radice quadrata della
    somma del quadrato del valore della tolleranza di
    fabbricazione e del quadrato del valore della
    precisione del metodi di analisi.
  • Esempio

Etichetta Risultato analitico Tolleranze Commento
80 lana 10 nylon 10 kashmir 83 lana 11 nylon 6 kashmir Toll. di fabbricazione 3 Toll. Metodi analitici fibre animali/nylon 1 (chimico) lana/kashmir 3 (microscopico) Tolleranza globale Tg (tol.fab)2(tol.analit.)21/2 (3232)1/2 (18)1/2 4,24 Essendo la Tolleranza globale uguale a 4,24, il contenuto in kashmir rilevato può essere considerato in tolleranza, pur essendo superiore alla tolleranza di fabbricazione. WS in tolleranza tra 5,76 - 14,24
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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 8 (Etichette e contrassegni)
  • I prodotti tessili devono essere etichettati o
    contrassegnati allatto di ogni operazione di
    commercializzazione attinente al ciclo
    industriale e commerciale letichetta ed il
    contrassegno possono essere sostituiti o
    completati da documenti commerciali
    daccompagnamento quando questi prodotti non sono
    offerti in vendita al consumatore finale.
  • La denominazione, i qualificativi ed i dati
    relativi alla composizione in fibre tessili vanno
    chiaramente indicati nei documenti commerciali.
  • Questo obbligo esclude limpiego di abbreviazioni
    sui contratti e nelle fatture è però ammesso il
    ricorso ad un codice meccanografico, a condizione
    che nello stesso documento figuri anche il
    significato delle abbreviazioni.
  • Le etichette o i contrassegni, allatto della
    vendita al consumatore finale, devono essere
    redatti anche in lingua italiana.
  • Il Regolamento di Attuazione della legge 883 (DPR
    n. 515/76) prevede che letichetta possa essere
    in cartone, tessuto o altro materiale. Essa deve
    essere applicata al prodotto tessile, mediante
    cucitura, graffatura, adesivi, allacciatura con
    cordoncino fissato da apposito sigillo. Il
    contrassegno è applicato direttamente al
    prodotto tessile o sullinvolucro contenente il
    prodotto stesso, mediante stampa,stampigliatura,
    ovvero tessitura in cimosa o altrove.
  • Qualificativi sono consentiti se sono conformi
    agli usi leali del commercio ed ai principi della
    correttezza professionale. Detti qualificativi
    non possono tuttavia sostituire le denominazioni
    ufficiali contenute nellAllegato I del Dlgvo
    194/99.

Etichettatura scorretta Etichettatura corretta
100 Lambswool 100 lana Lambswool
100 Filo di Scozia 100 cotone Filo di Scozia
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Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Al fine di uniformare e semplificare la redazione
    dei documenti il Comitato di Coordinamento delle
    Industrie Tessile (COMITEXIL), con sede a
    Bruxelles, ha approvato ed adottato allunanimità
    un Codice Meccanografico Uniforme Europeo
    (Tabella 1), chiedendo alle autorità comunitarie
    lautorizzazione a non riportare nei documenti la
    legenda relativa alle abbreviazioni, nel caso
    venga utilizzato il suddetto codice. A tuttoggi,
    però, non risulta emanata nessuna norma che
    approvi tale comportamento, e di conseguenza, il
    significato delle abbreviazioni deve essere
    sempre riportato nei documenti relativi alle
    transazioni commerciali.
  • Si ricorda che il citato articolo 8 permette
    lutilizzazione di codici meccanografici
    esclusivamente nei documenti commerciali e non
    nei manufatti offerti in vendita al pubblico
    finale o consegnati in esecuzione di
    unordinazione dello stato o di altra persona
    giuridica di diritto pubblico.
  •  
  • In alcuni casi (Germania) sono presenti degli
    accordi di settore tra le diverse componenti
    della filiera tessile-abbigliamento, che
    estendono lutilizzazione del Codice
    Meccanografico Europeo (debitamente illustrato),
    anche al commercio al dettaglio ed ai cataloghi
    di vendita per corrispondenza.
  •  
  • A livello nazionale italiano è anche presente una
    norma tecnica UNI 9963-(92) che indica le
    abbreviazioni delle fibre chimiche di interesse
    commerciale e tecnico (Tabella 2). Naturalmente
    per lutilizzazione di queste abbreviazioni
    valgono le limitazioni descritte dalle già citate
    leggi e direttive comunitarie.
  •  
  • Come si potrà notare dalle successive tabelle non
    esiste una grande chiarezza ed omogeneità nei
    codici di abbreviazione presenti nel mercato 
    infatti in alcuni casi una stessa fibra viene
    descritta nelle diverse norme con codici
    completamente differenti (es. poliestere PL
    COMITEXIL e PES UNI 9963).
  • Tale situazione, in teoria può comunque essere
    superata dallobbligo, espresso dalle
    legislazioni in materia, di descrivere per esteso
    il significato dellabbreviazione.
  • E comunque evidente che lutilizzazione in tutta
    la filiera di un codice meccanografico uniforme
    (es. COMITEXIL), non possa che facilitare la
    leggibilità ed il trattamento delle informazioni
    fornite ai propri clienti.
  •  

15
Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Tabella 1
  • CODICE MECCANOGRAFICO UNIFORME EUROPEO
    (COMITEXTIL)

16
Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Tabella 1
  • CODICE MECCANOGRAFICO UNIFORME EUROPEO
    (COMITEXTIL)

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Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Tabella 1
  • CODICE MECCANOGRAFICO UNIFORME EUROPEO
    (COMITEXTIL)

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Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Tabella 1
  • CODICE MECCANOGRAFICO UNIFORME EUROPEO
    (COMITEXTIL)

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Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Tabella 1
  • CODICE MECCANOGRAFICO UNIFORME EUROPEO
    (COMITEXTIL)

20
Abbreviazioni e Codici Meccanografici
  • Tabella 2
  • UNI 9963 - FIBRE CHIMICHE  ABBREVIAZIONI

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 9 (Etichettature di prodotti compositi)
  • I prodotti tessili composti da due o più parti
    con diversa composizione fibrosa devono avere
    unetichetta indicante la composizione fibrosa di
    ciascuna parte.
  • Esempio
  • Giubbotto composto da
  • - corpo in tessuto 100 poliammide
  • - maniche in tessuto 65 cotone 35 poliestere
  • Tale etichetta non è obbligatoria per le parti
    che rappresentano meno del 30 del peso totale
    del prodotto.
  • Fodere
  • La composizione fibrosa delle fodere principali
    (es. fodere per giacche, giacconi, cappotti,etc)
    deve essere sempre indicata, anche nel caso in
    cui essa pesi meno del 30 del prodotto.
  • Esempio
  • Cappotto in pura lana vergine con fodera in 100
    rayon cupro

Corpo 100 poliammide
Maniche 65 cotone 35 poliestere
Tessuto 100 lana vergine
Fodera 100 cupro
22
Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 9 (Etichettature di prodotti compositi)
  • Corsetteria
  • I prodotti di corsetteria possono essere
    etichettati indicando la composizione globale,
    oppure indicando separatamente le seguenti parti
  • Reggiseni
  • Tessuto esterno tessuto interno delle coppe
    tessuto della parte posteriore
  • Guaine
  • Parti davanti, dietro e laterali
  • Guaine intere (modellatori)
  • Tessuto esterno tessuto interno delle coppe
    parti frontali,laterali e posteriori.
  • Letichettatura non è obbligatoria per le parti
    che rappresentano meno del 10 del peso totale
    del prodotto.
  • Prodotti a corrosione
  • La composizione fibrosa è data dalla totalità del
    prodotto e può essere indicata precisando
    separatamente la composizione del tessuto di
    fondo e dello strato sottoposto a corrosione.
  • Ricami
  • La composizione fibrosa è data dalla totalità del
    prodotto e può essere indicata precisando
    separatamente la composizione del tessuto di
    fondo e del ricamo. Se le parti ricamate sono
    meno del 10 del peso totale del prodotto,
    letichettatura non è obbligatoria.
  • Velluti e felpe
  • La composizione fibrosa è data dalla totalità del
    prodotto e, ove questi prodotti presentino un
    tessuto di fondo ed uno strato di usura, può
    essere indicata precisando separatamente la
    composizione delle due parti.

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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 10 (Deroghe)
  • Letichetta di composizione dei dei prodotti
    tessili venduti a metraggio può figurare soltanto
    sulla pezza o sul rotolo presentato alla vendita.
  • Art. 11 (obbligo di chiarezza delle
    informazioni)
  • Art. 12 (Ulteriori modalità di etichettatura)
  • Le percentuali delle fibre devono essere
    calcolate escludendo i seguenti elementi
  • - parti non tessili, cimose, etichette,
    contrassegni, paramonture, bottoni e fibbie
    ricoperte di materiali tessili, accessori ed
    ornamenti
  • Esempio
  • Tessuto spalmato 100 cotone con applicazione di
    resina poliuretanica (parte non tessile)
  • - nastri non elastici e nastri elastici,
    aggiunti in posti specifici e limitati del
    prodotto
  • - per pavimenti e tappeti tutti gli elementi
    che non costituiscono strato di usura
  • - tessuti per mobili imbottiti (tende) orditi e
    trame di legamento che non costituiscono lo
    strato di usura
  • - supporti come rinforzi, interni del collo e
    fusti, fili per cucito, imbottiture non isolanti,
    etc.
  • - materie grasse, leganti, cariche, appretti,
    prodotti di impregnazione, etc.

Etichetta non corretta Etichetta corretta
90 cotone 10 poliuretano Tessuto 100 cotone Resina poliuretano (opzionale)
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Decreto Legislativo n.194 del 22.05.1999
  • Art. 13 (Controlli)
  • Effettuati con i metodi di analisi previsti dalla
    presente normativa. Si calcolano le percentuali
    sui pesi secchi delle fibre applicando i tassi di
    ripesa convenzionali descritti nellallegato II.
  • Art. 14 (Esclusioni)
  • Le disposizioni del seguente decreto non si
    applicano ai prodotti tessili che
  • - sono destinati ad essere esportati in paesi
    terzi
  • - sono introdotti in transito sotto controllo
    doganale nei paesi membri
  • - sono dati in lavorazione, senza dar luogo a
    cessione onerosa, a domicilio o imprese che
    lavorano conto terzi.
  • Art. 15 (Sanzioni)
  • Art. 16 (Disposizioni finali)
  • Art. 17 (Abrogazioni)

25
Le regole nel mercato USA
  • Rules and Regulations Under the Textile Fiber
    Products Identification Act (FEDERAL TRADE
    COMMISSION effective 03.03.1960 amended
    07.09.86)
  • Il documento regolamenta i termini, le
    definizioni, le modalità di etichettatura, le
    tolleranze e quanto necessario per eseguire
    letichettatura della composizione fibrosa di
    tutti i materiali tessili, ad eccezione di quelli
    compresi nel Wool Labelling Act.,
    Letichettatura di composizione è ovviamente
    obbligatoria per il mercato statunitense.
  • Si riporta un breve estratto della normativa
  • Rule 1 (Terms Definited)
  • Descrive i termini e le definizioni che possono
    essere utilizzati per la descrizione dei
    manufatti (es. elastic material, ornamentation,
    wool, recycled wool, etc).
  • Rule 3 (Fibers Present in Amount of Less Than
    5)
  • Le fibre presenti in quantità inferiore al 5 e
    non funzionali al prodotto tessile devono essere
    indicate come other fiber quando presenti più
    fibre delle quali nessuna raggiunge il 5 devono
    essere indicate come other fibers.
  • Nel caso invece che la fibra sia funzionale, deve
    essere indicata la e la funzionalità
  • Esempio
  • 96 acetate - 4 spandex for Elasticity
  • Rule 4 (English Language requirement)
  • Rule 5 (Abbreviations, ..)
  • E vietata lutilizzazione di abbreviazioni nelle
    etichette.

26
Le regole nel mercato USA
  • Rule 6 (Generic names)
  • Descrive lutilizzazione dei termini di
    designazione delle fibre (naturali), quando
    eccedono il 5.
  • Rule 7 (Generic Names and Definitions for
    Manufactured Fibers)
  • Descrive lutilizzazione dei termini di
    designazione delle fibre artificiali e
    sintetiche, quando eccedono il 5.
  • Rule 14 (Products containing Unknown Fibers)
  • Quando il prodotto tessile è costituito da
    materiali la cui composizione non è nota oppure è
    altamente variabile, oppure proviene dal circuito
    dei prodotti di sconda mano possono essere
    utilizzati termini quali
  • 100 unknown fibers rags
  • All undetermined fibers textile by-products
  • Secondhand materials fiber content unknown.
  • Rule 26 (Ornamentation)
  • Quando le fibre a motivo ornamentali sono
    presenti in quantità inferiore al 5 possono
    essere non dichiarate, ma deve essere data
    indicazione della loro presenza.
  • Possono comunque anche essere dichiarate con la
    loro percentuale
  • Es 100 rayon Exclusive of 3 Sik
    Ornamentation.
  • Rule 43 (Fiber Content Tolerances)
  • E ammessa esclusivamente una tolleranza di
    fabbricazione pari a /- 3.

27
Le regole nel mercato USA
  • Rules and Regulations Under the Wool Products
    Labelling Act of 1939 (FEDERAL TRADE COMMISSION
    effective 07.15.1941 amended 07.09.86)
  • Il documento regolamenta i termini, le
    definizioni, le modalità di etichettatura, le
    tolleranze e quanto necessario per eseguire
    letichettatura della composizione fibrosa dei
    materiali tessili, contenenti fibre animali
    cheratiniche (lana e peli animali).
  • Letichettatura di composizione è ovviamente
    obbligatoria per il mercato statunitense.
  • Si riporta un breve estratto della normativa,
    dove soprattutto si hanno differenze rispetto
    alla precedente regolamentazione
  • Rule 3 (Required Label Informations)
  • Descrive che tipo di informazioni devono essere
    riportate nelle etichette, ed in particolare
  • il contenuto delle fibre presenti
  • Il massimo contenuto di lana quando presenti
    materiali come imbottiture, etc
  • Il nome o il nr. di registrazione del produttore
    assegnato dalla Federal Trade Commision
  • Il paese di origine del prodotto.
  • Rule 17 (Use of Term All or 100)
  • E ammesso quando il prodotto è costituito da una
    sola fibra. Se presente fibra rigenerata deve
    essere indicata ad. Esempio come Recycled
    wool. E ammessa soltanto la tolleranza per
    presenza di fibre di ornamento in quantità
    inferiore al 5.
  • Rule 18 - 19 (Use of Name od Specialty Fiber and
    Terms of Mohair and cashmere)
  • Vengono definite le modalità di etichettatura del
    prodotti contenenti fibre nobili in particolare
    si ricorda che lutilizzazione del termine
    cashmere è ammesso per lutilizzazione delle
    fibre vergini, mentre se le fibre provengono dal
    processo di rigenerazione deve essere indicato
    come Recycled Cashmere

28
Le etichette di manutenzione
  • Normativa EUROPEA ed ITALIANA vigente
  • simboli GINETEX e norma EN 23758.
  • Le regole in USA

29
Le etichette di manutenzione in Europa
  • Le etichette di manutenzione sono state
    introdotte al fine di fornire al consumatore
    semplici, ma corrette informazioni relativamente
    ai cicli di manutenzione applicabili al manufatto
    acquistato.
  • La grande variabilità delle composizioni fibrose
    oggi presenti nei tessuti, rende sempre più
    importante tale etichettatura.
  • Da notare che le problematiche ecologiche
    connesse allutilizzazione di certi cicli di
    manutenzione, ed anche il loro costo, rendono,
    per un manufatto tessile, sempre più qualificante
    la semplicità di manutenzione.
  • Le etichette, oltre che alla composizione ad alle
    caratteristiche del materiale tessile devono,
    ovviamente, tener conto dellinsieme del
    manufatto (es. accessori, applicazioni, etc.).
  • SIMBOLI DI MANTENZIONE
  • Nella comunità europea letichetta di
    manutenzione prevede lutilizzazione di simboli
    grafici di manutenzione, internazionalmente
    unificati, e protetti giuridicamente da GINETEX.
  • Detti simboli sono descritti anche nella norma
    UNI EN 23758.
  • Letichettatura di manutenzione è facoltativa in
    Europa ad eccezione dellAustria, Danimarca,
    Finlandia ed Italia.
  • In Italia, infatti a partire dal febbraio 2001,
    con Circolare del Ministero dellIndustria,
    concernente letichettatura di manutenzione sui
    capi di abbigliamento, si riporta quanto segue
    .. Le disposizioni della Legge 126/91 (Norme per
    linformazione del consumatore) che stabiliscono
    che i prodotti o le confezioni dei prodotti
    destinate al consumatore commercializzati sul
    territorio nazionale devono riportare in lingua
    italiana indicazioni chiaramente visibili e
    leggibili relative alle istruzioni, alle
    eventuali precauzioni ed alle destinazioni duso
    sono applicabili anche per la manutenzione,
    compreso quindi il lavaggio dei capi di
    abbigliamento.

30
Le etichette di manutenzione in Europa
  • I simboli di manutenzione indicano il trattamento
    massimo previsto e devono essere riportati sempre
    in un determinato ordine
  • Vaschetta simbolo grafico per il trattamento di
    lavaggio ad umido (obbligatorio)
  • Triangolo simbolo grafico per il trattamento di
    candeggio con cloro (obbligatorio)
  • Ferro da stiro simbolo grafico per il
    trattamento di stiratura
    (obbligatorio)
  • Cerchio simbolo grafico per il trattamento di
    lavaggio a secco (obbligatorio)
  • Quadrato simbolo grafico per il trattamento di
    asciugatura (obbligatorio)
  • Le etichette devono essere attaccate al capo in
    modo permanente, devono resistere ai trattamenti
    e risultare perfettamente leggibili.
  • Vedere prospetto I, II,III, IV e
  • CONVERSIONE DEI SIMBOLI IN CODICI (rapporto tra
    fornitore e cliente)
  • Per le informazioni relative alla manutenzione
    che il produttore di tessuti trasmette al
    confezionista, possono essere utilizzati dei
    codici derivanti dalle istruzioni di lavaggio.
    (vedere tabella seguente)

31
(No Transcript)
32
(No Transcript)
33
(No Transcript)
34
(No Transcript)
35
(No Transcript)
36
Le etichette di manutenzione negli USA
  • CARE LABELING OF TEXTILE WEARING APPAREL AND
    CERTAIN PIECE GOODS
  • (Federal Trade Commission - Trade Regulation
    Rule)
  • 423.1 Definitions.
  • (a) Care label means a permanent label or tag,
    containing regular care information and
    instructions, that h attached or affixed in such
    a manner that it will not become separated from
    the product and will remain legible during the
    useful life of the product.
  • (b) Certain piece Goods means textile products
    sold by the piece from bolts or rolls for the
    purpose of making home sewn textile wearing
    apparel. This includes remnants, the fiber
    content of which known, that are cut by or for a
    retailer but does not include manufacturers
    remnants, up to ten yards long, that are dearly
    and conspicuously marked pound goods or
    "fabrics of undetermined origin " (i.e., fiber
    content not known and cannot be early
    ascertained) and trim, up to five incheswide.
  • (c) Dryclean means a commercial process by which
    soil is removed from products or specimens in a
    machine which uses common organic solvent (e.g.
    petroleum, perchlorethylene, fluorocarbon). the
    process may also includeadding moisture to the
    solvent, up to 75 relative humidity, hot tumble
    drying up to 160 degrees F (71 degrees C) and
    restoration by steam press or steam-air
    finishing.
  • (d) machine Wash means a process by which soil is
    removed from products in a specially designed
    machine using water, detergent or soap and
    agitation. When no temperature be given, e.g.,
    warm" or "cold, hot water up to 150 degrees F
    (68 degrees C) can be regularly vied.
  • (e) Regular Care means customary and routine
    care, not spot care.
  • (f) Textile Product means any commodity, woven,
    knit or otherwise made primarily of fiber, yarn
    or fabric and intended for sale or resale,
    requiring care and maintenance to effectuate
    ordinary use and enjoyment.
  • (g) Textile wearing Apparel means any finished
    garment or article of clothing made from a
    textile product that is customarily used to cover
    or protect any part of the body, including
    hosiry, excluding footwear, gloves, hats or other
    articles used exclusively to cover or protect the
    head or hands.

37
Le etichette di manutenzione negli USA
  • 423.2 Terminology.
  • (a) Any appropriate terms may be used on care
    labels or care instructions so long as they
    dearly and accurately describe regular care
    procedures and otherwise fulfill the requirements
    of this regulation.
  • (b) any appropriate symbols may be used on care
    labels or care instructions, in addition to the
    required appropriate terms so long as the terms
    fulfill the requirements of this regulation.
  • (c) The terminology set forth in Appendix A may
    be used to fulfill the requirements of this
    regulation.
  • 423.3 What this regulation does.
  • This regulation requires manufacturers and
    importters oftextile wearing apparel and certain
    piece goods, in or affecting commerce, as
    "commerce" b defined in the Federal Trade
    Commission Act, to provide regular care
    instructions at the time such products are sold
    to purchasers through the use of care labels or
    other methods described in this Rule.
  • 423.4 Who is covered
  • Manufacturers and importers of textilewearing
    appar' and certain piece goods are covered by
    this regulation. This includes any person or
    organization that directs or controls the
    manufacture or importation of covered products.
  • 423.5 Unfair or deceptive acts or practices,
  • (a) Texts wearing apparel and certain piece
    goods. In connection with the sale, in or
    affecting commerce, of textile wearing appar' and
    certain piece goods, it h an unfair or deceptive
    act or practice for a manufacturer or importer
  • (1) to fail to disclose to a purchaser, prior to
    sale, instructions which prescribe a regular care
    procedure n for the ordinary use and enjoyment of
    the product
  • (2) to fail to warn a purchaser, prior to sale,
    when the product cannot be cleaned by any
    cleaning procedure, without brag harmed
  • (3) to fail to warn a purchaser, prior to sale,
    when any part of the prescribed regular care
    procedure, which a consumer or professional.
    Cleaner could reasonably be expected to use.
    would harm the product or others being cleaned
    With it
  • (4) to fail to provide regular care instructions
    and warnings. except as to piece goods. in a form
    that can be referred to by the consumer
    throughout the useful life of the product

38
Le etichette di manutenzione negli USA
  • (5) to fail to possess. prior to sale. a
    reasonable basis for all regular care information
    disclosed to the purchaser.
  • (b) Violations of this regulation. The Commission
    has adopted this regulation to prevent the unfair
    or deceptive acts or practices. defined in
    subsection (a) of this Section. Each manufacturer
    or importer covered by this regulation must
    comply with the requirments in 423.2 and 423.6
    through 423.8 of this regulation. Any
    manufacturer or importer who complies with the
    requirements of 423.2 and 423.6 through 423.8
    does not violate this regulation.
  • 423.6 Textile wearing apparel.
  • This section applies to textile wearing apparel.
  • (a) Manufacturers and importers must attach care
    labels so that they can be seen or easily found
    When the product is offered for sale to
    consumers. If the product is packaged. displayed.
    or folded so that customers cannot see or easily
    find the label, the cere information miff also
    appear on the outside of the package or on a hang
    tag fastened to the product.
  • (b) Care labels must state what regular care is
    needed for the ordinary use of the product. In
    general, labels for textile wearing apparel must
    have either a washing instruction or a
    drycleaning instruction. If a washing instruction
    is included, it must comply with the requirements
    set forth in paragraph (b)(1) of this section. If
    a drycleaning instruction is included, it must
    comply with the requirements set forth in
    paragraph (b)(2) of this section. If either
    washing or drycleaning can 4 used on the product
    the label need have only one of these
    instructions. If the product cannot he cleaned by
    any available cleaning method without being
    harmed, the label must so state. For example, if
    a product would he harmed both by washing and by
    drycleaning, the label might cay "Do not wash
    do not dryclean," or "Cannot he successfully
    cleaned.") The instructions for washing and
    drycleaning ere as follows
  • (1) Washing, drying, ironing, bleaching and
    warning instructions must forlltw these
    requirements
  • (i) Washing. The label must state whether the
    product should be washed by hand or machine. The
    label .must also state a water temperature that
    may be used. However, if the regular use of hot
    water will not harm the product, the label need
    not mention any water temperature. For example,
    "Machine wash" means hot. warm or cold water can
    be used.)
  • (ii) Drying. The label must state whether the
    product should be dried by machine or by some
    other method. If machine drying is called for,
    the label must also state a drying temperature
    that may be used. However, if the regular use of
    a high temperature will not harm the product, the
    label need not mention any drying temperature.
    For example, "Tumble dry" means that a high,
    medium, or low temperature setting can be used.
  • (iii) Ironing. Ironing must be mentioned on a
    label only if it will be needed on a regular
    basis to preserve the appearance of the product.
    or if it is required under Subsection (v).
    Warnings. If ironing is mentioned. the label must
    also state an ironing temperature that may be
    used. However, if the regular use of a hot iron
    Will not harm the product. the label need not
    mention any ironing temperature.

39
Le etichette di manutenzione negli USA
  • (iv) Bleaching. (A) If all commercially available
    bleaches can safely be used on a regular basis,
    the label need not mention bleaching.
  • (B) If all commercially available bleaches would
    harm the product when used on a regular basis,
    the label must say "No bleach" or "Do not
    bleach."
  • (C) If regular use of chlorine bleach would harm
    the product, but regular use of a non-chlorine
    bleach would not, the label must say "Only
    non-chlorine bleach, when needed."
  • (v) Warnings. (A) If there is any part of the
    prescribed washing procedure which consumers can
    reasonably be expected to use that would harm the
    product or others being washed with it in one or
    more washings, the label must contain a warning
    to this effect. The warning must use the words
    "Do not," "No," "Only," or some other clear
    wording. For example, if a shirt is not
    colorfast, its label should state "Wash with Like
    colors" or "Wash separately." If a pair of pants
    will be harmed by ironing, its label should state
    "Do not iron."
  • (B) Warnings are not n for any procedure that b
    an alternative to the procedure prescribed on the
    label. For example, if an instruction states
    "Dry flat," it b not necessary to give the
    warning "Do not tumble dry."
  • (2) Drycleaning.
  • (i) General. If a drycleaning instruction is
    included on the label, it must also state at
    least one type of solvent that may be used.
    However, if all commercially available types of
    solvent can be used, the label need not mention
    any types of solvent. The terms "Drycleanable" or
    "Commercially Dryclean" may not be used in an
    instruction. For example, if drycleaning in
    perchlorethylene would harm a coat, the label
    might say "Professionally dryclean fluorocarbon
    or petroleum."
  • (ii)Warnings. (A) If there b any part of the
    drycleaing procedure which consumers or
    drycleanerscan reasonably be expected to use that
    would harm the product or others being cleaned
    with it, the label must contain a warning to this
    effect. The warning must use the words "Do not,"
    "No," "Only," or some other clear wording. For
    example, the drycleaning process normally
    includes moisture addition to solvent up to 75
    relative humidity, hot tumble drying up to 160
    degrees F and restoration by steam press or
    steam-air finish. If a product can be drycleaned
    in all solvents but steam should not be used, its
    label should state ""Professionally dryclean. No
    steam."
  • (b) Warnings are not n for any procedure which is
    an alternative to the procedure prescribed on the
    label. For example, if an instruction states
    "Professionally dryclean, fluorocarbon," it is
    not necessary to give the warning "Do not use
    perchlorethylene,"

40
Le etichette di manutenzione negli USA
  • (c) A manufacturer or importer must establish a
    reasonable brie for care information by
    possessing prior to sale
  • (1) Reliable evidence that the product was not
    harmed when cleaned reasonably often according to
    the instructions on the label. including
    instructions when silence has.a meaning. For
    sample. if a shirt is labeled "Machine wash.
    Tumble dry. Cool iron.." the manufacturer or
    importer most have reliable proof that the shirt
    is not harmed when cleaned by machine washing (in
    hot water). With any type of bleach. thimble
    dried (at a high setting. and ironed with a cool
    iron) or
  • (2) Reliable evidence that the product or a fair
    sample of the productwas harmed when cleaned by
    methods warned against on the label. However. the
    manufacturer orimporterneednothaveproofof harm
    when silence does not constitute a warning. For
    example, if a shirt b labeled "Machine wash warm.
    Tumble dry medium", the manufacturer need not
    have proof that the shirt would be harmed if
    washed in hot water or dried on high setting.)
    or
  • (3) Reliable evidence, like that described in
    paragraph (c)(1) or (2) of this section. for each
    component part of the product or
  • (4) Retable evidence that the product or a fair
    sample of the product Was successfully tested.
    The tests may simulate the care suggested or
    Warned against on the label or
  • (5) Reliable evidence of current technical
    literature, past experience, or the industry
    expertise supporting the care information on the
    label or
  • (6) Other reliable evidence.
  • 423.7 Certain piece goods.
  • This a section applies to certain piece goods
  • (a) Manufacturers and importers of certain piece
    goods must provide care information clearly and
    conspicuously on the end of each bolt or roll.
  • (b) Care information must say what regular care
    is needed for the ordinary use of the product.
    pursuant to the instructions set forth in 423.6
    of this Rule. Care information on the end of the
    bolt need only address information applicable to
    the fabric.

41
Le etichette di manutenzione negli USA
  • 423.8 Exempions.
  • (a) Any item of textile wearing apparel. without
    pocKets, that b totally reversible (i.e.. the
    product is designed to be used With either side
    as the outer part or face) is exempt from the
    care label requirement.
  • (b) Manufacturers or importers can ask for an
    exemption from thecare label requirement for any
    other textile wearing apparel product orproduct
    line. if the label Would harm the appearance or
    usefulness of the product. The request must be
    made in Writing to the Secretary of the
    Cnmmission. The request must be accompanied by a
    labeled sample of the product end a frill
    state.ment explaining why the request should be
    granted.
  • (c) If an item is exempt from care labeling under
    (a) or (b). the con-sigmers still must be given
    the required care information for the product.
    Package, or in some other conspicuous place, so
    that consumers will be able to see the care
    information before buying the product.
  • (d) Manufactures and importers of products
    covered by Sertion 423.5 are exempt from the
    requirement for a permanent care label if the
    product can be cleaned safely under the harshest
    procedures. This exemption is available only if
    there is reliable proof that all of the following
    washing and drycleaning procedures can safely be
    used on a product
  • (1) Machine washing in hot water
  • (2) Machine drying at a high setting
  • (3) Ironing at a hot setting
  • (4) Bleaching with all commercially available
    bleaches
  • (5) Drycleaning with all commercially available
    solvents.
  • In such case, the statement "wash or dry dean,
    any normal method" must appear on a hang tag, on
    the package, or in some other conspicuous place,
    so that consumers will be able to see the
    statement before buying the product. If e product
    meets the requirements outlined above, it b
    automatically exempt from the care label
    requirement. It is not necessary to file a
    request for this exemption.
  • (e) Manufacturers and importers need not provide
    care information with products sold to
    institutional buyers for commercial use.
  • (f) All exemptions granted under Section
    423.1(c)(1) or (2) of the Care Labeling Rule
    issued on December 9, 1971, will continue to be
    in effect if the product still meets the
    standards on which the original exemption was
    based. Otherwise, the exemption b automatically
    revoked.
  • 423.9 Conflict with flammability standards.
  • If there is a conflict between this regulation
    and any regulations issued under the Flammable
    Fabrics Act, the Flammable Fabrics regulation
    govern over this one.
  • 423.10 Stayed or invalid parts.
  • If any part of this regulation is stayed or held
    invalid, the rest of it will stay in force.

42
Le etichette di manutenzione negli USA
  • Appendix A
  • Glossary of Standard Terms
  • 1. Washing. Machine Methods
  • a. Machine wash a process by which soil may be
    removed from products or sped mens through the
    use of water, detergent or soap, agitation and a
    machine designed for this purpose. When no
    temperature h given, e.g.. "warm" or "cold". hot
    water up to 150 F (66 C) can be regularly used.
  • b. Warm initial water temperature setting 90
    to 110 F (32 to 43 C) (hand comfortable).
  • c. Cold initial water temperature setting same
    as cold water tap up to 85 F (29 F).
  • d. Do not have commercially laundered do not
    employ a laundry which uses special formulations.
    sour rinses. extremely large loads or extremely
    high temperatures or which otherwise is employed
    for commercial. industrial or institutional use.
    Employ laundering methods designed for
    residential me or use in a self-service
    establishment.
  • e. Small load smaller than normal washing load.
  • f. Delicate cycle or gentle cycle sloW
    agitation and reduced time.
  • g. Durable press cycle or permanent press cycle
    cool down rinse or cold rinse before reduced
    spinning.
  • h. Separately alone
  • i. With like color With colors of similar hue
    and intensity.
  • j. Wash inside out turn product inside out to
    protect face of fabric
  • k. Warm rinse initial water tcmpcrature setting
    90 to 110 F (32 to 43 C)
  • l. Cold rinse - initial water r temperature
    setting same as cold Water tap Up to 85 F (29
    C).
  • m. Ringe thoroughly rinse several times to
    remove detergent, soap and bleach.
  • n. No spin or Do not spin remove material start
    of final spin cycle
  • o. No coring or Do not wring do not use roller
    wringer, nor wring by hand.

43
Le etichette di manutenzione negli USA
  • 2. Washing, Hand Methods
  • a. Hand wash a process by which soil may be
    manually removed from products or specimens
    through the use of water, detergent or soap, and
    gentle squeezing action. When no temperature is
    given. e.g.. warm or cold, hot water up to 150 F
    (68 C) can be regularly used.
  • b. Warm initial water temperature 90 to 110 F
    (32 to 43 C) (hand comfortable).
  • c. Cold initial water temperature same as cold
    water tap up to 85 F (29 C).
  • d. Separately alone.
  • e. With like colors with colors of similar hue
    and intensity.
  • f. No wring or twist handle to avoid wrinkles
    and distortion.
  • g. Rinse thoroughly rinse,several times to
    remove detergent. soap. and bleach.
  • h. Damp wipe only surface clean with damp cloth
    or sponge.
  • 3. Drying. All Methods
  • a. Tumble dry use machine dryer. When no
    temperature setting is given, machine drying at a
    hot setting may be regularly used.
  • b. Medium set dryer at medium heat
  • c. Low set dryer at low heat.
  • d. Durable prese or permanent press set dryer
    at permanent press setting.
  • e. No heat set dryer to operate without heat.
  • f. Remove promptly when items are dry, remove
    immediately to prevent wrinkling.
  • g. Drip dry hang dripping wet with or without
    hand shaping and smoothing.
  • h. Linc dry hang damp from line or bar in or
    out of doors.
  • i. Linc dry in shade dry away from sun.

44
Le etichette di manutenzione negli USA
  • 4. Ironing and Pressing
  • a. Iron Ironing is needed. When no temperature
    is given iron at the highest temperature setting
    may be regularly used.
  • b. Warm iron medium temperature setting.
  • c. Cool iron lowest temperature setting.
  • d. Do not iron item not to be smoothed or
    finished with an iron.
  • e. Iron wrong side only article turned inside
    out for ironing or pressing.
  • f, No steam or Do not steam steam in any form
    not to be used.
  • g, Steam only steaming without contact
    pressure,
  • h. Steam prese or Steam iron use iron at steam
    setting.
  • i. Iron damp articles to be ironed should feel
    moist.
  • f. Use press cloth use a dry or a damp doth
    between iron and fabric.
  • 5. Bleaching
  • a. Bleach cohen needed all bleaches may be used
    when necessary.
  • b. No bleach or Do not bleach no bleaches may
    be used.
  • c. Only non-chlorine bleach, when needed only
    the bleach spewed may be used when necessary.
    Chlorine bleach may not be used.
  • 6. Washing or Drycleaning
  • a. Wash or dryclean, any normal method can be
    machine washed in hot water, can be machine dried
    at a high setting can be honed at a hot setting,
    can be bleached with all commercially available
    bleaches and can be drycleaned with all
    commerially available solvents.

45
Le etichette di manutenzione negli USA
  • 7. Drycleaning. All Procedurese
  • a. Dryclean a process by which soil may be
    removed from products or specimens in a machine
    which uses any common organic solvent (for
    example, petroleum, perchlorethylene,
    fluorocarbon) located in any commercial
    establihment. The process may include moisture
    addition to solvent up to 75 relative humidity,
    hot tumble drying up to 160 F (71 C) and
    restoration by steam press or steam-air
    finishing.
  • b. Professionally dryclean use the dryclaaning
    p but modified to ensure optimum results either
    by a drycleaning attendant or through the use of
    a drycleaniag machine which permits such
    modifications or both. Such modifications or
    special warnings must be included in the care
    instruction.
  • c. Petroleum, Fluorocarbon, or Perchlorethylene
    employ solvent(S) specified to dryclean the item.
  • d. Short cycle reduced or minimum cleaning
    time, depending upon solvent used.
  • e. Minimum extraction least passible extraction
    time.
  • f. Reduced moisture or low moisture decreased
    relative humpty.
  • g. No tumble or Do not tumble do not tumble
    dry.
  • h. Tumble warm tumble dry up to 120 F (49 C).
  • i. Tumble cool tumble dry at room temperature.
  • j. Cabinet dry Warm cabinet dry up to l20 F
    (49 C).
  • k. Cabinet dry cool cabinet dry at room
    temperature.
  • l. Steam only employ no contact pressure when
    steaming.
  • m. No steam or Do not steam do not use steam in
    pressing, finishing, steam cabinets or wands.
  • 8. Leather and Suede Cleaning
  • a. Leather clean have celaned only by a
    professional cleaner who uses special leather or
    suede care methods.

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Le etichette nei paesi UE

Paese Etichetta di composizione Etichetta di manutenzione Lingua Note
AUSTRIA obbligatoria obbligatoria tedesco
BELGIO obbligatoria facoltativa qualsiasi lingua UE
DANIMARCA obbligatoria obbligatoria danese
FINLANDIA obbligatoria obbligatoria finlandese svedese Indicare in caso Facilmente infiammabile In caso di presenza di formaldeide norma SFS 4996 pone i limiti max
FRANCIA obbligatoria facoltativa francese
ITALIA obbligatoria obbligatoria italiano
GERMANIA obbligatoria facoltativa tedesco
47
Le etichette nei paesi UE

Paese Etichetta di composizione Etichetta di manutenzione Lingua Note
INGHILTERRA obbligatoria facoltativa inglese In caso di indumenti da notte facilmente infiammabili warning keep away from fire.
GRECIA obbligatoria facoltativa greco (consigl.)
PAESI BASSI obbligatoria facoltativa (consigliata) olandese In caso di indumenti da notte facilmente infiammabili waarschuwing verwijderd houden van open vuur (tenere lontano dal fuoco) zelfdovend (infiammabile)
PORTOGALLO obbligatoria facoltativa portoghese
SPAGNA obbligatoria facoltativa spagnolo
48


Giuseppe Bartolini Responsabile
Tecnico LABORATORIO ANALISI I.T.I.S. Tullio
BUZZI - PRATO - Tel 39 574 589887 Fax 39
574 589890 g.bartolini_at_itisbuzzi.it
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