Title: La donazione di cellule staminali emopoietiche
1La donazione di cellule staminali emopoietiche
- Immunoematologia USL3 Pistoia
2Commissione di Studio sullutilizzo di Stem Cells
per finalità terapeutiche
DEFINIZIONE
- Le cellule staminali sono cellule non
specializzate in grado di dividersi dando
origine contemporaneamente ad una cellula
staminale (uguale alla cellula madre) - e una cellula precursore di una progenie
cellulare che alla fine darà origine a sua volta
a cellule terminalmente differenziate(mature).
3Caratteristiche
- Sono cellule immature,generiche,
indifferenziate, in grado di - Autorinnovarsi dividersi per periodi
indefiniti senza differenziarsi, generando
cellule che possiedono a loro volta capacità
staminale - Differenziarsi dare origine a linee
differenziative che portano alla produzione dei
numerosi tipi di cellule specializzate che
costituiscono i tessuti
4Caratteristiche
-
- Ogni cellula staminale ha perciò due possibilità
- dividersi senza limite in tutto il ciclo vitale,
rimanendo cellula staminale - differenziarsi irreversibilmente
5Le vie della cellula staminale
6Nellambito della popolazione delle cellule
staminali si possono distinguere
- Cellule staminali totipotenti, cioè in
grado di generare tutte le cellule e i tessuti
che compongono un embrione e quello che supporta
il suo sviluppo in utero - cellule staminali pluripotenti in grado di
generare solo cellule appartenenti al loro
strato germinativo (endoderma, mesoderma o
ectoderma) - cellule unipotenti che si differenziano in una
sola linea
7I foglietti germinativi
- Ectoderma ectoderma superficiale (cute e organi
di senso), neuroectoderma - Endoderma epitelio del tratto gastro-intestinale
e delle vie respiratorie,vie urinarie, tuba di
Eustacchio, parenchima tonsille, tiroide,
paratiroidi, timo, fegato, pancreas - Mesoderma sangue, vasi, cuore, muscolatura
liscia, milza, reni, scheletro.
8La cellula staminale emopoietica
- Di particolare interesse ai fini trapiantologici
sono le cellule staminali emopoietiche (CSE) - La cellula staminale emopoietica è lelemento
primitivo dellintero sistema emopoietico - Possiede i 3 aspetti fondamentali delle cellule
staminali - capacità di replicare indefinitamente senza
differenziarsi (capacità di autorinnovamento) - Non completa differenziazione
- Sensibilità a stimoli in grado di differenziarla
in una cellula specializzata,ossia di dare
origine,in opportune condizioni,a cellule
progenitrici da cui derivano linee cellulari
differenziate.
9Fattori che mediano la proliferazione e la
differenziazione della CSE
- Il processo proliferativo/differenziativo
è regolato da una serie di fattori - Intrinseci i più studiati sono i fattori
di trascrizione, ossia proteine che regolano la
trascrizione di geni importanti per la
differenziazione ematopoietica - Estrinseci comprendono fattori di crescita ed
una complessa rete di interazioni cellula-cellula
tra i progenitori ematopoietici ed il
microambiente stromale
10(No Transcript)
11Emopoiesi
- Le cellule del sangue (eritrociti, leucociti e
piastrine) hanno una durata di vita limitata e
devono essere rinnovate continuamente - Le tre filiere emopoietiche producono
giornalmente a livello midollare - 3 x 109 eritrociti/kg
- 0,8 x 108 leucociti/kg
- 1,5 x 109 piastrine/kg
12(No Transcript)
13Cellule staminali ematopoietiche
Hanno la capacità di autorinnovarsi e di
proliferare ad un ritmo molto intenso
differenziandosi in elementi cellulari maturi del
sangue circolante leucociti, eritrociti,
piastrine
Dove si trovano?
Nel midollo osseo (contenuto in bacino, coste,
sterno, etc), nel cordone ombelicale, in minima
parte nel sangue periferico
14Da dove vengono prelevate le CSE per il
trapianto?
- Le cellule staminali emopoietiche sono
localizzate principalmente nel midollo osseo - ma è possibile reperirle anche nel sangue
circolante, in seguito a regimi di mobilizzazione - Esse sono presenti anche nel sangue del cordone
ombelicale del neonato al momento del parto
15Cenni sullutilizzo trapiantologico delle
cellule staminali
16TRAPIANTO DI MIDOLLO
Per Trapianto di Midollo Osseo (TMO) si
intende la sostituzione di un midollo osseo
malato o non funzionante, con cellule
staminali sane, in grado di rigenerare
tutte le cellule del sangue e di ricostituire
tutte le normali funzioni ematologiche ed
immunologiche
17TRAPIANTO DI MIDOLLO
Il TMO rappresenta la terapia di
elezione in molte patologie, congenite
o neoplastiche.
18- Il trapianto viene distinto sulla base
dellorgano di provenienza. - Midollo osseo
- Sangue periferico
- Cordone ombelicale
19...e a seconda del donatore
- Autologo le cellule staminali prelevate al
paziente vengono congelate e poi restituite al
paziente dopo alte dosi di chemioterapia - Singenico il donatore è un gemello identico
- Allogenico il midollo del paziente è
ricostituito mediante reinfusione di cellule da
un donatore sano compatibile (familiare o non
familiare)
20(No Transcript)
21Trapianto di midollo osseo (TMO) autologo
22TRAPIANTO AUTOLOGO
- Applicazioni terapeutiche
- Neoplasie ematologiche (linfomi, mieloma
multiplo,leucemie mieloidi,leucemie linfatiche,
sindromi mielodisplastiche) - Tumori solidi (carcinoma mammario,ovarico,
microcitoma, neuroblastoma, altri tumori solidi) - Malattie autoimmuni severe, non responsive
- ai trattamenti con dosi convenzionali
di immunosoppressori (LES, sclerosi
multipla, artrite reumatoide, vasculiti
sistemiche)
23Trapianto di midollo osseo (TMO) allogenico
Prelievo di cellule staminali dal donatore
compatibile e successiva introduzione per via
endovenosa in un malato adeguatamente
condizionato per riceverle
24COSA VUOL DIRE ESSERE GENETICAMENTE COMPATIBILI ?
- Ciascuno di noi possiede un patrimonio di geni,
ereditati dai genitori, che, come le impronte
digitali, ci caratterizza in maniera univoca. - Alcuni di questi controllano l'espressione di
antigeni presenti sulla superficie di tutte le
cellule del nostro corpo. Grazie a tali antigeni,
caratteristici di un singolo individuo, il
sistema immunitario riconosce le proprie cellule
normali e reagisce contro quelle estranee o
addirittura contro le proprie, se modificate. - Nell'uomo il gruppo di geni che controlla il
"riconoscimento" dei vari tessuti dell' organismo
è definito Sistema HLA
25IL SISTEMA HLA
- HLA Human Leucocyte Antigen è composto da una
serie di geni localizzati sul braccio corto del
cromosoma 6 - MHC Major Histocompatibility complex comprende
geni, inclusi lHLA, che sono essenziali per una
corretta risposta immune. - I loci HLA hanno un estremo polimorfismo e ciò fa
si che solo pochi individui al di fuori della
famiglia siano identici per questo sistema. - La metodiche utilizzate per evidenziare gli
antigeni HLA si chiamano Tipizzazione
Tissutale poichè questi antigeni si trovano su
tutte le cellule del nostro corpo.
26Dai geni alle molecole HLA
- Sul braccio corto del cromosoma 6 si trovano i
loci A, B e C ( locus indica la posizione
di un gene sul cromosoma) che codificano
le molecole HLA di I Classe ed i loci DR,
DQ e DP che codificano le molecole HLA di
II classe. - Tutti i geni HLA sono codominanti e
vengono ereditati secondo le leggi di Mendel. - Per ogni locus possono esistere alternativamente
molti diversi alleli. - Poiché ogni allele codifica una diversa molecola
per il locus A, per il B, per il C, per il DR e
per il DQ, ciascun individuo possiede due alleli
per ciascun locus e di conseguenza due molecole
HLA per ogni locus, una di origine paterna ed una
di origine materna.
27Gli antigeni HLA vengono ereditati secondo le
leggi di Mendel
PADRE
MADRE
FIGLI
28Dai geni alle molecole HLA
- Dato che per ogni locus esistono molti alleli
diversi, le combinazioni possibili sono
moltissime - Per questa ragione la probabilità che due persone
non consanguinee siano HLA compatibili è
estremamente bassa 1100.000 - Tra fratelli invece la probabilità teorica di
trovare un donatore compatibile è del 25 - Per i pazienti che non dispongono di un
familiare - HLA compatibile è necessario reperire una
sorgente alternativa di progenitori emopoietici
per poter beneficiare di un trattamento
trapiantologico potenzialmente curativo
29DONAZIONE DI CSE
- Data lenorme variabilità tra un individuo e
laltro, perché chi ha necessità del trapianto
riesca a trovare un donatore compatibile è
necessario un gran numero di donatori di
midollo tipizzati per lHLA o di unità
di sangue funicolare disponibili.
30Da dove vengono prelevate le CSE per il
trapianto?
- dal midollo osseo
- dal sangue periferico circolante mediante
staminoaferesi - dal funicolo al momento del parto
31 - Le CSE raccolte e purificate vengono congelate e
conservate in azoto liquido a 196 mantenendo
stabile la loro capacità emopoietica per oltre 10
anni. - Dose trapiantologica 5 x 108 /Kg di peso
corporeo del ricevente
32Come avviene il prelievo dal donatore ?
Le cellule staminali da donatore non
consanguineo vengono prelevate dal midollo osseo
mediante ripetute punture delle creste
iliache (ossa del bacino) in quantità pari a
15ml/Kg di peso del ricevente.
Trattandosi di punture ossee, è necessario che
il prelievo venga eseguito in anestesia,
altrimenti risulta doloroso.
33Sangue periferico
- Dopo stimolazione con fattori di crescita è
possibile ritrovare un numero elevato di cellule
staminali emopoietiche anche nel sangue
periferico - Queste cellule staminali possono essere raccolte
mediante separatore cellulare e congelate fino al
loro utilizzo
34Sangue placentare
- Il sangue placentare (SP) contiene un buon
numero di cellule staminali emopoietiche in
grado di determinare - la ricostituzione emopoietica dopo
trattamento radio-chemioterapico ad alte dosi.
35Vantaggi del sangue placentare
- il SP è considerato materiale a perdere
eliminazione di tutte le problematiche relative
al prelievo dorgano - risorsa illimitata di cellule staminali
emopoietiche - il donatore non deve essere sottoposto ad
anestesia - le unità conservate permettono una più rapida
disponibilità di CSE - possibilità di trovare un donatore per pazienti
appartenenti a minoranze etniche poco
rappresentate nei registri di donatori volontari - la relativa immaturità immunologica delle
cellule linfocitarie in esso contenute riduce il
rischio di GVHD e consente il trapianto anche in
presenza di compatibilità HLA non completa - Minor rischio di trasmissione malattie infettive
36Svantaggi del sangue placentare
- n limitato di cellule staminali, sufficienti per
trapiantare pazienti con peso corporeo
inferiore a 45-50 kg - Minore immunocompetenza ? minor rischio di GvHD
ma anche di Graft versus Leukemia - Tempi di ricostituzione emopoietica più lunghi
(dato lalto numero di elementi più immaturi) - Maggior rischio di infezioni
37Indicazioni al trapianto di CSE
- Malattie neoplastiche
- Malattie da immunodeficienza o da errori congeniti
38Malattie neoplastiche
- Leucemia acuta mieloide e linfoide
- Leucemia mieloide cronica
- Sindromi mielodisplastiche (leucemia refrattaria
con eccesso di blasti leucemia refrattaria
con eccesso di blasti in trasformazione,
leucemia acuta mieloide secondaria) - Disordini linfoproliferativi (leucemia
linfatica cronica, linfomi non Hodgkin, linfomi
di Hodgkin, mieloma multiplo).
39Malattie da immunodeficienza o da errori
congeniti
- Sindrome da immunodeficienza severa (SCID
Severe lmmunodeficiency Disease) - Aplasia midollare severa
- Talassemia
- Anemia emolitica falciforme
- Anemia di Fanconi e anemia di Blackfan Diamond
40Come avviene il trapianto ?
- Il TMO allogenico consiste principalmente in due
fasi - la prima mirata alla distruzione delle cellule
midollari del paziente con una chemio -
radioterapia mieloablativa (fase di
condizionamento) - la seconda fase consiste nella ricostituzione
del patrimonio midollare del paziente, tramite
linfusione ev delle cellule staminali prelevate
dal donatore. Queste cellule riescono, infatti, a
trovare da sole la strada per colonizzare la sede
ossea di loro competenza e iniziare a produrre i
normali elementi cellulari del sangue.
41TRAPIANTO ALLOGENICO
CONDIZIONAMENTO A DOSI MIELOABLATIVE ed
IMMUNOSOPPRESSIVE SCOPI -ERADICAZIONE MALATTIA
DI BASE -PREVENZIONE RIGETTO (HvG REACTION)
CHIMERISMO COMPLETO ATTECCHIMENTO STABILE DELLE
CELLULE STAMINALI ALLOGENICHE
RICEVENTE
AGENTI IMMUNOSOPPRESSIVI PREVENZIONE E
CONTROLLO GvHD (GRAFT VERSUS HOST DISEASE)
42 Durante il periodo di ricostituzione del nuovo
midollo il paziente viene ricoverato in una
camera sterile In tutta la fase di aplasia e
ipoplasia midollare il paziente deve essere
supportato con trasfusioni di emazie e piastrine
43(No Transcript)