Title: Metodologia RBI
1Metodologia RBI
Risk Based Inspection
2RBI Ispezione Basata sul Rischio
- Si basa sulle norme API 581 RP 580
- Sviluppata da API (American Petroleum Institute)
in collaborazione con - - DOW
- - SHELL
- - FINA
- - TEXACO
- - EXXON
- - .
3Scopo della metodologia RBI
- Aumentare la sicurezza
- in quanto focalizza lattenzione sulle
apparecchiature maggiormente critiche, stabilendo
una priorità per quelle con grado elevato di
rischio (Rof) - Aumentare la produttività di ispezione
- focalizzando lattenzione e le risorse sulle
apparecchiature e i componenti più critici - Diminuire le perdite di produzione
- Vengono infatti ridotti i tempi e le frequenze
delle fermate. - Ridurre i costi diretti di ispezione
- le ispezioni saranno finalizzate
allindividuazione dei meccanismi di
danneggiamento previsti - Variare le frequenze di ispezioni in base al
rischio - Prevenire danneggiamenti catastrofici
4 RISCHIO
- Il Rischio viene definito come
- Rischio
-
- Probabilità di danneggiamento
- x
- Conseguenza del danneggiamento
-
5Ispezioni Basate sul Rischio
- Consentono di
- definire la criticità per ogni singolo ITEM
- creare una Priorità per le Ispezioni basandosi
sulle criticità - focalizzare lattenzione sui danneggiamenti
previsti
6Metodologia RBI
- La metodologia RBI sviluppata da compagnie
diverse, varia nei dettagli, ma si basa comunque
su step fondamentali - Preparazione dello studio
- Raccolta delle informazioni
- Individuazione dei meccanismi di danno
- Determinazione del Rischio
- Pianificazione delle Ispezioni
- Revisione
7Metodologia RBI
8Preparazione dello studio
- Poiché la metodologia RBI si basa su di un
lavoro di equipe, occorre determinare in modo
preliminare le competenze necessarie per condurre
lo studio. - Il team dovrà comprendere persone con competenze
di - sicurezza
- conduzione di impianto (processo)
- ispezione e determinazione del rischio
- esperti di materiali e di corrosione.
9Raccolta delle informazioni
- Occorre raccogliere tutte le informazioni
relative allimpianto ed alle apparecchiature/line
e interessate dallo studio - Manuale operativo
- PID
- Disegni di progetto delle apparecchiature
- Classi delle linee
- Proprietà dei fluidi
- Condizioni di progetto e di esercizio
- Storia ispettiva
-
10Individuazione dei meccanismi di danno
- In questo step vengono raccolte informazioni
relative alle precedenti ispezioni, manutenzioni,
al fine di individuare i meccanismi di danno che
hanno interessato nel passato limpianto. Da dati
storici di spessimetria si possono derivare
velocità di corrosione e stimare la vita residua
delle apparecchiature, linee. Nel caso non siano
disponibili o non siano dati significativi si
utilizzano dati di letteratura o la conoscenza e
lesperienza di esperti in materia.
11Circuiti a danno similare
- Limpianto in esame, viene suddiviso in circuiti
o sistemi a danno similare (SDS). - Il criterio secondo il quale i circuiti vengono
individuati è funzione delle condizioni di
esercizio (temperatura), del fluido, dei
materiali e dei meccanismi di danno associati.
12Determinazione del Rischio
- Le probabilità di danneggiamento e le conseguenze
sono definite sulla base di fattori qualitativi
di probabilità LoF e di conseguenza CoF. - Il software calcola il rischio assegnando ad ogni
risposta alle domande per i fattori LoF e CoF,
un valore ed un peso che combinati fra loro
forniscono il punteggio per la probabilità e la
conseguenza di ogni singolo danneggiamento
13Calcolo della probabilità di danno (LoF)
- Le risposte alla domande per il LoF in RISKWISE
assegnano un valore ed un peso, che combinati
forniscono il punteggio LoF. - La formula per il calcolo del LoF
- LoF LF2 S (LFi)
- LF2 Probabilità di danno , in un dato periodo
di tempo - LFi sono gli altri fattori che contribuiscono
a - determinare il valore finale del LoF
14Fattori LFi
- LF1 Condizioni attuali
- LF2 Probabilità di danno (TA)
- LF3 Efficacia delle ispezioni
- LF4 Frequenza dei fuoriservizio
- LF5 Stabilità del processo
- LF6 Severità delle condizioni operative
rispetto alle condizioni di progetto - LF7 Manutenzioni
15Calcolo delle conseguenze del danno (CoF)
- Le risposte alla domande per il CoF in RISKWISE
assegnano un valore ed un peso, che combinati
forniscono il punteggio CoF. - La formula per il calcolo del CoF
-
- CoF (FM x CF1 x CF2) (CF3 x CF6)
- CF4 (CF5 x CF7) CF8 CF9
16Fattori per il calcolo del CoF
- FM è un fattore di sicurezza che tiene in
considerazione il tipo di danno atteso per ogni
Meccanismo di Danneggiamento. Ad ogni meccanismo
presente nel software è associata una tipologia
di danno Perdita, Perdita o Rottura, o
Rottura. - Questa classificazione è basata sulle conoscenze
acquisite dall API.
17Fattori per il calcolo del CoF
- CF1 Perdita di prodotto
- CF2 Pressione
- CF3 Esplosività/Infiammabilità
- CF4 Tossicità
- CF5 Effetto di un guasto sulla produzione
- CF6 Localizzazione del componente
nellimpianto - CF7 Tempo necessario per riparare il danno
- CF8 Conseguenze su persone e ambiente
- CF9 Sistemi di sicurezza
18Probabilità di Danneggiamento
- Funzione di
- frequenze generiche di danneggiamento
- età dellItem
- tipologia e velocità di Danneggiamento
- efficacia delle Ispezioni
- storia dellItem Ispezioni, Manutenzione..
- conduzioni di Impianto Shutdowns,Stabilità del
processo,
19Conseguenza del Danneggiamento
- Funzione di
- Natura del FluidoTossicità, infiammabilità,
esplosività, reattività, - Quantità del Rilascio funzione della pressione e
dello stato del fluido - Tipologia danneggiamento corrosione localizzata,
stress-corrosion, - Tempo necessario alla riparazione
- Danni a Persone / Ambiente .
20Peso dei vari fattori sul calcolo della criticità
21Matrice di Rischio
-Categoria di rischio favorevole (verde
scuro) -Categoria di rischio accettabile (verde
chiaro) -Categoria di rischio tollerabile
(giallo) -Categoria di rischio critico
(arancione) -Categoria di rischio inaccettabile
(rosso)
5
4
Rischio
Probabilità
3
2
1
B
C
D
E
A
Conseguenza
22Piano di ispezione
- Il passo successivo dello studio RBI è lo
sviluppo di un piano di ispezione basandosi sui
meccanismi di danno individuati per ogni singolo
apparecchio/item. Il piano di ispezione considera
gli intervalli di ispezione, lo scopo
dellispezione, i metodi e i dati storici di
precedenti ispezioni, controlli e manutenzioni.
Il piano di ispezione deve essere tale da
assicurare che il rischio residuo
dellitem/apparecchio sia in accordo con il
principio ALARP.
23Il principio ALARP
- Lo scopo dello studio RBI è di ridurre il rischio
RoF ad un livello che sia il più basso possibile
(ALARP As Low As Reasonably Praticable). Questo
principio implica che occorre mettere in atto
tutte le modifiche possibili al fine di ridurre
il RoF di un item, tenendo in considerazione
anche i costi, tempi ed impegno necessario per
raggiungere tale scopo - in altre parole occorre bilanciare i benefici e i
costi necessari per raggiungere lo scopo. - Maggiore è il RoF, maggiori saranno i costi e
tempi necessari per ridurre tale valore. - Nel caso di item che sono identificati per mezzo
del RoF come Intollerabile, occorre
obbligatoriamente porre in atto tutte le misure
necessarie per ridurre tale valore in questo
caso non si devono considerare costi e tempi
necessari nel decidere quali azioni intraprendere.
24Revisione Piano Ispezione
- Una volta stabilito il piano di ispezione,
occorre ispezionare per definirne lo stato di
conservazione e verificare che le tipologia di
danneggiamento siano quelle determinate dallo
studio RBI ed eventualmente individuare
meccanismi non considerati. - Dopo la revisione si dovranno ricalcolare tutte
le criticità degli item sottoposti ad ispezione e
controlli CND ed in conseguenza di ciò modificare
le frequenze di ispezione per adattarle alle
nuove condizioni riscontrate.
25FeedBack dello Studio RBI
Esercizio Impianto
Esercizio Impianto
Fermata/ Ispezioni
Piano Isp. Rev.0
Aggiornamento RBI
Piano Isp. Rev.1
Inizio RBI
Fermata Manutenzione/ Ispezioni
Fermata Manut./ Ispez.
26Modifica delle frequenze di ispezione
- Lo studio RBI viene utilizzato per giustificare
lestensione di un periodo/frequenza di
ispezione. Il processo RBI si basa su una
metodologia di feedback che implica un continuo
aggiornamento e modifica del piano di ispezione.
Loperazione di aggiornamento dello studio
fornisce una continua valutazione del grado di
danneggiamento e la certezza che il danno non
arrivi a livelli inaccettabili per una condotta
in sicurezza dellitem e dellimpianto. Inoltre
ciò permette di trarre vantaggio dalle esperienze
acquisite nel tempo. In questo modo lo studio RBI
diventa un mezzo per future revisioni, basandosi
sui risultati delle ispezioni programmate e per
pianificare revisioni al piano di ispezione se
necessario.
27. Modifica delle frequenze di ispezione
- Esiste un limite pratico per le frequenze di
ispezione, poiché laffidabilità dei dati di
ispezione diminuisce con laumentare del tempo
trascorso dallultima ispezione. - Lestensione di un periodo di ispezione può
essere considerato accettabile se le condizioni
del servizio sono tali che - la conoscenza dello stato attuale delle
apparecchiature e - dei gradi di danneggiamento sia
sufficientemente affidabile - 2) il danneggiamento di un item sia
ragionevolmente prevedibile - ad una velocità stimata
- 3) esistono mezzi/metodi affidabili per
determinare possibili - variazioni operative/ambientali che possano
portare ad un - aumento del RoF.
- Comunque può essere necessario utilizzare
intervalli di tempo più ristretti di quelli
calcolati, in quanto si tratta di intervalli
massimi consigliati .
28Variazione del Rischio nel TempoSenza applicare
un piano dispezione specifico
180 mesi
120 mesi
60 mesi
29Diminuzione del RischioApplicando un piano
dispezione specifico
180 mesi
120 mesi
60 mesi
30Distribuzione Criticità
Tot. 201 item
Classi di Criticità Classi di Criticità Classi di Criticità Classi di Criticità Classi di Criticità
a- Favorevole b- Accettabile c- Tollerabile d- Critico e- Intollerabile
122 54 20 5 1
31- DONEGANI ANTICORROSIONE SRL
- VIA G. FAUSER 36/A
- 28100 NOVARA
- Tel. 0321677411
- Fax. 0321677444
- E-mail segreteria_at_donegant.it
- Web www.donegant.it