Title: I%20Bisogni%20Educativi%20Speciali
1I Bisogni Educativi Speciali
- Maria Vittoria Cannatelli
- Psicologa-Psicoterapeuta
2BES e ICF
- L' ICF (International Classification of
Functioning, Disability and Health) è la
classificazione del funzionamento, disabilità e
della salute, promossa dall'Organizzazione
mondiale della sanità (OMS, 2002)
3BES e ICF
- La classificazione non valuta solo la disabilitÃ
e l'handicap. - .la disabilità è un'interazione con l'ambiente,
l'ICF è applicabile a tutte le persone, anche
quelle in perfetta salute. Viene posto laccento
sulla "funzione" non sul "tipo di malattia".
4Bisogno
- DJ considera il concetto di bisogno non tanto
come una mancanza, una privazione o una
deficienza, in sé negativa, ma come una
situazione di dipendenza (interdipendenza) della
persona dai suoi ecosistemi, relazione che se
tutto va sufficientemente bene porta alla
persona che cresce alimenti positivi per il suo
sviluppo.In altre parole, la persona cresce bene
in apprendimenti e partecipazione, se questa
relazione porta risposte e alimenti adeguati al
suo sviluppo.
5BES e ICF
- Il Bisogno Educativo normale diventa Bisogno
Educativo Speciale quando la situazione di
funzionamento bio-psicosociale problematica della
persona ha reso per lei difficile trovare una
risposta adeguata ai suoi bisogni. - Ad esempio, un bambino di 4 anni potrebbe trovare
un carente alimento al suo bisogno di autonomia,
vivendo in un contesto familiare deprivante e
problematico.
6BES e ICF
- Una particolarità della persona che porti disagio
soltanto a chi la circonda e non alla persona
stessa, è una differenza che va tutelata e
preservata e non va fatto alcun tentativo di
cambiarla.
7BES e ICF
- Il concetto di BES non è clinico, né medico, ma è
politico, nella misura in cui stabilisce come
macrocategoria quali siano le situazioni che
hanno diritto a forme di individualizzazione e
personalizzazione nella scuola.
8BES e ICF
- Nellottica di una scuola inclusiva e più equa
cè Lestensione del diritto alla
personalizzazione di formazione e di valutazione
anche ad alunni non compresi nelle Leggi 104/92
e 170/10.
9BES e ICF
-
- Il rischio di etichettare ed escludere cè
sempre Se un insegnante ha in classe alunni che
gli creano qualche problema e non vuole, o non
sa, attivare strategie efficaci per
personalizzare la loro partecipazione e
apprendimento, tenderà ad escluderli.
10BES e ICF
- Formazione insegnanti alta e continua
- Piano Didattico Personalizzato (PDP) fatto da
tutti i docenti, non solo da quella di sostegno - I vari PDP della classe, accanto ad eventuali PEI
Piani Educativi Individualizzati per disabili,.
e altri PDP per alunni con DSA dovranno
raccordarsi in una progettazione inclusiva della
classe. - Individualizzazione-personalizzazione
adattamento dei materiali e dei testi,
apprendimento cooperativo e tutoring.
11BES e ICF
- clima della classe accettante e attento ai
bisogni di ognuno (differenze) - strategie didattiche e gli strumenti
lapprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo
e/o a coppie, il tutoring, lapprendimento per
scoperta, la suddivisione del tempo in tempi,
lutilizzo di mediatori didattici, di
attrezzature e ausili informatici, di software e
sussidi specifici -
12BES
- Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi
difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente
o - transitoria, in ambito educativo e/o
- apprenditivo, dovuta allinterazione dei vari
fattori di salute secondo il modello ICF
dellOMS, e che necessita di educazione speciale
individualizzata. - Dario Ianes,
2005
13BES
- BES
- i normali bisogni educativi di tutti
- gli alunni (bisogno di sviluppare competenze,
- bisogno di appartenenza, di identità , di
- valorizzazione, di accettazione, ) diventano più
- complessi a causa di un funzionamento
- educativo-apprenditivo problematico.
14BES
- Facendo riferimento allICF
- Il funzionamento e la disabilità sono viste come
una complessa interazione tra le condizioni di
salute dell'individuo e l'interazione con i
fattori ambientali e personali. La
classificazione considera questi aspetti come
dinamici e in interazione, non come statici
15BES
- L'ICF è strutturato in 4 principali componenti
- Funzioni corporee
- Strutture corporee
- Attività (Attività e partecipazione in relazione
a capacità e performance) - Fattori ambientali
16(No Transcript)
17Bisogni Educativi Speciali
- da CONDIZIONI FISICHE difficili
- da ostacoli presenti nei FATTORI CONTESTUALI
AMBIENTALI - da ostacoli presenti nei
- FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
- da menomazioni nelle STRUTTURE CORPOREE
- da deficit nelle FUNZIONI CORPOREE
- da difficoltà nelle
- ATTIVITA PERSONALI
- da difficoltà nella
- PARTECIPAZIONE SOCIALE
18Bisogni Educativi Speciali
- da CONDIZIONI FISICHE difficili
- ospedalizzazioni
- malattie acute/croniche (diabete, allergie,
ecc.) - lesioni
- fragilitÃ
- anomalie cromosomiche
- ecc.
- da ostacoli presenti nei FATTORI CONTESTUALI
AMBIENTALI - famiglia problematica
- pregiudizi ed ostilità culturali
- difficoltà socioeconomiche
- ambienti deprivati/devianti
- scarsità di servizi
- scarsa preparazione/disponibilità degli
- insegnanti
- materiali di apprendimento inadeguati.
- ecc. ecc.
19Bisogni Educativi Speciali
- da ostacoli presenti nei
- FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
- problemi emozionali
- problemi comportamentali
- scarsa autostima
- scarsa autoefficacia
- stili attributivi distorti
- scarsa motivazione
- difficoltà nellidentità e nel progetto di Sé
- ecc.
- da menomazioni nelle
- STRUTTURE CORPOREE
- mancanza di arti
- mancanza o anomalie in varie parti anatomiche
- altre anomalie strutturali
20Bisogni Educativi Speciali
- da deficit nelle FUNZIONI CORPOREE
- difficoltà cognitive
- (attenzione, memoria, ecc.)
- difficoltà sensoriali
- difficoltà motorie
- ecc.
- da difficoltà nelle
- ATTIVITA PERSONALI cioè scarse capacità di
- apprendimento
- applicazione delle conoscenze
- pianificazione delle azioni
- autoregolazione
- comunicazione/linguaggi
- interazione/relazione
- autonomia personale/sociale
- ecc.
21Bisogni Educativi Speciali
- da difficoltà nella
- PARTECIPAZIONE SOCIALE
- difficoltà nel rivestire i vari ruoli nei
contesti dellistruzione - (integrazione nelle attività scolastiche)
- difficoltà nel rivestire i vari ruoli nei
contesti della vita extrascolastica e di comunitÃ
22Categorie di risorse(V. Macchia Università di
Bolzano)
- Didattica comune
- Percorsi educativi e relazionali comuni
- Didattica individuale
- Percorsi educativi e relazionali individuali
- Ausili, tecnologie e materiali speciali
- Interventi di assistenza e di aiuto personale
- Interventi riabilitativi
- Interventi sanitari e terapeutici
- Organizzazione scolastica generale
- Spazi e archittetura
- Sensibilizzazione generale
- Alleanze extrascolastiche
- Formazione e aggiornamento
- Documentazione
23STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Prompt e Fading
- Modelling
- Shaping
- Concatenamento ( chaining )
- ADSE
24STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Prompting e fading (Tecnica dell'aiuto
attenuazione dell'aiuto) - consiste nel fornire all'individuo uno o più
stimoli discriminati sotto forma di aiuti
(prompt). - Esistono vari tipi di prompt suggerimenti
verbali indicazioni gestuali guida fisica.
25STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Per evitare il pericolo dalla dipendenza è
necessario associare al prompt il fading cioè la
riduzione dellaiuto. - Il fading, presenta delle caratteristiche diverse
in relazione ai diversi prompt. - riduzione dell'aiuto verbale diminuire il
numero di parole o del tono di voce - aiuto gestuale diminuzione gesto o
sostituzione gesto - aiuto fisco ridurre larea del corpo
toccata, ridurre la pressione esercitata -
26STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Modeling (modellamento) consiste nella
facilitazione dellapprendimento attraverso
l'osservazione del comportamento di un soggetto
che funge da modello. - Shaping (modellaggio) si basa sul rinforzo di
comportamenti dell'allievo che progressivamente
si avvicinano a quello ricercato. In genere
questa tecnica viene utilizzata in associazione
al prompting e al fading.
27STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Concatenamento ( chaining ) una particolare
strategia utilizzata per l'insegnamento di
abilità complesse costituite da sequenze di
comportamenti (vestirsi, svestirsi, ecc. ). Il
procedimento è articolato in 3 fasi - suddivisione dell'abilità in componenti (
task-analysis) - costruzione della catena comportamentale
- strutturazione di un programma di concatenamento
delle componenti attraverso il rinforzo gradino
per gradino.
28STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- ADSE (Apprendimento Discriminativo Senza Errori)
aumento graduale della forza e del numero degli
stimoli distrattori. ADSE
29STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Tecniche di rinforzamento
- I tipi di rinforzatori
- rinforzatori materiali
- rinforzatori sociali
- rinforzatori sensoriali
- rinforzatori simbolici
- rinforzatori informazionali.
- Rinforzo continuo Rinforzo Intermittente
30GENERALIZZAZIONE
31Strategie per decrescere comportamenti
problematici
- Alleanze Psico-educative allearsi con la persona
per comprendere il significato del suo
comporta-mento, allearsi con i suoi bisogni,
espressi in modo anche molto problematico,e
allearsi tra figure di riferimento educativo per
decidere una strategia comune. - stesura di un elenco grezzo dei comportamenti
problema - decisione di reale problematicità per l"alunno
- oltre che per noi.
32Strategie per decrescere comportamenti
problematici
- Gerarchia di insegnamento
- Considerare
- le priorità dei problemi da affrontare con i
bambini - i comportamenti a rischio
- i problemi riguardanti la capacità del bambino
di adattarsi allambiente familiare - ladattamento al contesto scolastico
- ladattamento alla comunità extrascolastica
33Strategie per decrescere comportamenti
problematici
- Lintervento educativo deve essere
confezionato su misura per il bambino, la sua
famiglia, e la sua scuola - (Schopler et al.,1991).
34STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Strategie per decrescere comportamenti
problematici - Rinforzamento differenziale
- Estinzione
- Time out
- Restrizione fisica
- Token economy
35STRATEGIE EDUCATIVE PER LAPPRENDIMENTO
- Strategie per decrescere comportamenti
problematici - rinforzamento differenziale rinforzo di
comportamenti diversi ed inconciliabili da quello
inadeguato - estinzione ignorare sistematicamente l'allievo
intento a compiere il comportamento problema, - mantenendo un atteggiamento calmo e impassibile.
36Strategie per decrescere comportamenti
problematici
- Time out
- Il bambino che presenta un comportamento
inadeguato viene privato di ogni rinforzatore e
spesso isolato inun'altra stanza per il tempo
sufficiente alla cessazione dell'azione
pericolosa per sé o per gli altri.L'educatore
costretto a ricorrere a questa tecnica non dovrÃ
mai perdere la calma, né alterare il tono della
sua voce. Viene utilizzato solo in situazioni
estreme per il controllo di comportamenti
aggressivi verso gli altri e distruttivi nei - confronti dell'ambiente.
37Strategie per decrescere comportamenti
problematici
- Restrizione fisica inibizione motoria del
soggetto per impedirgli di emettere comportamenti
gravemente lesivi per la sua salute e per quella
degli altri. - Token economy Si basa sul corretto utilizzo dei
rinforzatori simbolici o token (gettoni, fiches,
ecc.), i quali acquistano valore rinforzante in
quanto possono essere scambiati per assicurarsi
vari privilegi. Questi token si guadagnano
emettendo le prestazioni richieste, ma possono
essere anche persi nel caso di comportamenti
inadeguati.
38PEI
39BES e PDP
Alunni con disabilitÃ
PEI
Scuola Famiglia ASP
Profilo Dinamico Funzionale
Alunni con DSA
PDP
Scuola Famiglia
. Altri BES
40DSA LE MISURE DISPENSATIVE E GLI STRUMENTI
COMPENSATIVI
- Misure dispensative
- lettura ad alta voce
- scrittura veloce sotto dettatura
- memorizzazione di tabelline, liste, ecc.
- lo studio scritto delle lingue straniere per
- luso del vocabolario.
- Strumenti compensativi
- Limpiego degli opportuni strumenti
- le tabelle di varia natura (regole
- grammaticali o teoremi matematici..)
- la calcolatrice
- le registrazione e il riascolto delle
- lezioni
- gli audiolibri
- i programmi di videoscrittura con
- correttore ortografico
- la sintesi vocale
- i testi multimediali
- le mappe concettuali
41Punti fondamentali per il raggiungimento degli
obiettivi
- Formazione
- Corretta applicazione di programmi specifici
- Relazione accettante, congruente ed empatica
- Fiducia professionista-persona con
autismo-famiglia
42FASI INTERVENTO
- Assessment
- Programma educativo
- Verifica risultati
Obiettivi e procedura
Strategie educative
43Dalla Valutazione al PEI
- Le acquisizioni
- Sono utilizzate per creare un ambiente chiaro e
comprensibile per il bambino, nel quale possa
apprendere nuove abilità - Le emergenze
- Sono utilizzate per sviluppare degli obiettivi
di apprendimento a lungo termine
- VALUTAZIONE
- Cosa valutare?
- Punti forti e punti deboli
- Stile di apprendimento
- Motivazioni-prioritÃ
44IL DOCENTE INCLUSIVO
Docente Faciltatore di Apprendimento
- le azioni
- CREARE un clima inclusivo accettazione e
rispetto delle diversità - ADATTARE stile insegnamento, materiali, tempi,
tecnologie - MODIFICARE strategie in itinere
- SVILUPPARE didattica metacognitiva
- TROVARE punti contatto tra le programmazioni
(classe e individualizzata) - SVILUPPARE approccio cooperativo
- FAVORIRE la creazioni di reti relazionali
(famiglia, territorio, specialisti)
45LE TRE CONDIZIONI DEL PROFESSIONISTA
- Empatia
- Congruenza
- Accettazione positiva incondizionata
46LE TRE CONDIZIONI DEL PROFESSIONISTA
- EMPATIA
- la capacità di vedere il mondo di unaltra
persona dal di dentro, come la persona stessa
lo percepisce. - Lempatia diventa uno strumento importante per
loperatore, perché lo aiuta a capire le
difficoltà di una persona disabile.
47LE TRE CONDIZIONI DEL PROFESSIONISTA
- CONGRUENZA
- Nel senso di coerenza tra quello che penso, sento
e agisco (essere in contatto con la propria
esperienza). - Favorisce lo sviluppo di una relazione efficace
- Rende il comportamento delleducatore coerente e
prevedibile. - .
48LE TRE CONDIZIONI DEL PROFESSIONISTA
- La persona con BES, spesso, ha bisogno di
struttura e prevedibilità . Lutilizzazione della
congruenza da parte delleducatore aiuterà il
bambino ad affidarsi a lui nelle fasi più
delicate dellintervento. - Educatore come contenitore e promotore di
struttura.
49LE TRE CONDIZIONI DEL PROFESSIONISTA
- ACCATTAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA
-
- La capacità di accettare laltro anche se porta
valori e una visione del mondo profondamente
diversi dai propri. - Non significa approvazione incondizionata di un
comportamento.
50La cultura della differenza
- Diversità Da disverto (volgersi altrove)
- Dissomiglianza, discostamento da ciò che è
comune, socialmente condiviso e accettato. - Differenza Da disferre (portare qua e là )
- Elementi distintivi che contrassegnano ogni
essere umano - Espressione della pluralità dei modi con i quali
lumanità si manifesta come varietà di risorse,
opportunità di arricchimento reciproco, fattore
che qualifica le relazioni intersoggettive.
51Il rispetto della differenza
- Essere autistici non significa non essere
umani, ma essere diversi. Quello che è normale
per me e quello che io ritengo normale non lo è
per gli altri. In un certo senso sono mal
equipaggiato per sopravvivere in questo mondo
come un extraterrestre che si sia perso senza
manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia
personalità è rimasta intatta. La mia
individualità non è danneggiata. Ritrovo un
grande valore e significato nella vita e non ho
desiderio di essere guarito da me stesso.
Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei
modi che desidero riconoscete che siamo diversi
luno dallaltro, che il mio modo di essere non è
una versione guasta del vostro. Interrogatevi
sulle vostre convinzioni, definite le vostre
posizioni. Lavorate con me per creare ponti tra
noi. Jim Sincler (Peeters, 1999)
52Lavoro di Gruppo
53- Ciò che sono è sufficiente
- Se solo riesco ad esserlo
- (CARL R. Rogers)
54BIBLIOGRAFIA
- Ianes D. e Cramerotti S. (2005), Il Piano
educativo individualizzato Progetto di vita
(Guida 2005-2007), Trento, Erickson. - Ianes D. (2005), Bisogni educativi speciali e
inclusione, Trento, Erickson. - Ianes D. (2005), Bisogni educativi speciali e
inclusione - Software gestionale (CD-ROM),
Trento, Erickson. - Ianes D. e Cramerotti S. (2002), Comportamenti
problema e alleanze psicoeducative, Trento,
Erickson. - Canevaro A. e Ianes D. (2001), Buone prassi di
integrazione scolastica, Trento, Erickson. - Macchia V. (2006), I Bisogni Educativi Speciali e
le risorse per una - didattica inclusiva, Difficoltà di
apprendimento, vol. 11, n. 54, Trento, Erickson - O.M.S. (2002), ICF/ Classificazione
Internazionale del Funzionamento, della
Disabilità e della Salute, Trento, Erickson.