Un esempio di linee guida: le lesioni da decubito - PowerPoint PPT Presentation

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Un esempio di linee guida: le lesioni da decubito

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Title: Un esempio di linee guida: le lesioni da decubito


1
Un esempio di linee guida le lesioni da decubito
  • La qualità dei servizi nelle strutture
    residenziali per anziani.

Sestri Levante 13\11\2003 Aula del Consorzio R.
Tassano Di Ivan Santoro (Caposala
Corresponsabile prevenzione e cura L.d.D. R.S.A.
CITTA di GENOVA).
www.gruppogeriatricogenovese.it Sezione lesioni
cutanee s.rsacittadigenova_at_email.it Mailing
list lesioni_cutanee_ggg_at_domeus.it
G.G.G. 2003
2
M.C., 82 anni, frattura di tibia e perone
(scomposta), ridotta con fissatore esterno,
disfagica, mobilizzazione a tempi crescenti,
accanita fumatrice, ipoacusica, buona autonomia
nell igiene personale, bco, orientata nel tempo
e nello spazio, con nessun parente e con una
amica come tutrice
Iniziale
G.G.G. 2003
3
?
4
  • Effettua una anamnesi completa ed un completo
    esame obiettivo poichè la LDD deve essere
    inquadrata nel contesto complessivo della salute
    fisica e psicosociale.
  • Dott. Ivaldi Claudio CONGRESSO A.I.U.C. Sett.-
    Ott. 2003 ENDOFAP LIGURIA

Linee Guida per la prevenzione e la terapia delle
lesioni da decubito, 2001 www.sigg.it
G.G.G. 2003
5
Introduzione
  • Dalla pratica quotidiana si coglie una sensibile
    disomogeinità di intervento degli Operatori
    Sanitari nella prevenzione e trattamento delle
    L.d.D., che sfocia talvolta in risultati poco
    soddisfacenti, dal punto di vista dell
    assistito.
  • Per ovviare a ciò si suggerisce sempre agire
    basandosi su percorsi assistenziali comprovati e
    validati ed in particolare di riferirsi a linee
    guida di organismi accreditati.

G.G.G. 2003
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Alcuni dati Epidemiologici
  • Uno degli indicatori di V.Q. americani (Verifica
    e Qualità) prevede che nei prossimi anni
  • Il 2 della popolazione dei paesi
    industrializzati sarà affetto da L.d.D.
  • Attualmente in ultrasessantenni affetti da L.d.D.
    la mortalità per complicanze infettive è del 38.

G.G.G. 2003
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Alcuni dati Epidemiologici
  • In Svezia (1996) un infermiere domiciliare dedica
    al trattamento delle L.d.D. il 25 del suo tempo
    lavorativo
  • L 11 dei ricoverati è affetto da L.d.D.
  • Il 60 nelle prime due settimane di ricovero
  • 6 volte aumentato il periodo di giacenza (dal
    1984) rispetto alla patologia iniziale
  • Con costo aggiuntivo per pz. Di circa 3,500
  • Con spesa annuale totale di circa 200mln annui
  • In Francia (1998) ha un costo di prevenzione che
    si aggira ai 200.000 annuali (quasi uguale agli
    U.S.A.)
  • L ITALIA (2000) E AL PRIMO POSTO NELLA
    PRODUZIONE DI L.d.D. (!!!).

G.G.G. 2003
8
UNO SCENARIO ALLARMANTE!!!
CI VORREBBE UNA MAGIAO CHE ALTRO?
9
Definizione
  • E definita L.d.D. una lesione tessutale, con
    evoluzione necrotica, che interessa la cute, il
    derma e gli strati sottocutanei, fino a giungere
    nei casi più gravi la muscolatura e le strutture
    ossee.
  • Essa è la conseguenza diretta di un elevata e\o
    prolungata compressione, o forze di taglio (o
    stiramento), causanti uno stress meccanico ai
    tessuti e lo strozzamento dei vasi sanguinei.
  • Alla formazione di una L.d.D. concorrono fattori
    che agiscono localmente ( compressione, forze di
    taglio, attrito, umidità), che interagiscono con
    le caratteristiche proprie del distretto cutaneo
    interessato e con le caratteristiche del soggetto
    e con le caratteristiche del soggetto ( età in I
    luogo), e\o particolari condizioni (immobilità,
    malnutrizione etc)in cui il soggetto si viene a
    trovare (fattori sistemici).

G.G.G. 2003
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Eziologia- fattori locali
  • PRESSIONE gt
  • Si intende per pressione una forza applicata
    perpendicolarmente ad una unità di superficie.

Il punto critico dello sviluppo di una lesione,
quando la forza comprimente, fra superficie
corporea e piano di appoggio è più intensa della
pressione del sangue nel distretto arteriolo-
capillare, per cui si viene a creare una
condizione di ischemia persistente. Ciò si
verifica quando in un area di cute si applica
una forza pressoria superiore a 32 mmHg per un
periodo di tempo sufficientemente prolungato.
G.G.G. 2003
11
Eziologia- fattori locali
  • Forze di stiramento o di taglio gt
  • I vari segmenti corporei tendono a scivolare da
    una posizione all altra se non vengono sorretti
    da una idonea postura, determinando a livello
    della cute interessata una pressione tangenziale,
    con effetto di stiramento, microtrombosi locali,
    ostruzione e rescissione dei piccoli vasi
    sanguinei con conseguente necrosi tessutale
    profonda.

G.G.G. 2003
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Eziologia- fattori locali
  • Attrito o frizione gt
  • E la forza esercitata da due superfici che si
    muovono l una con l altra quando tra esse
    esiste un contatto che genera calore, per
    sfregamento delle due parti.
  • Non è un fattore determinante ma può preparare la
    cute all evento lesivo. (ad es. contatto
    prolungato fra le due ginocchia).
  • Aumento della temperatura corporea gt
  • Induce sudorazione con conseguente macerazione
    cutanea.

G.G.G. 2003
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Eziologia- fattori sistemici
  • ETAgt
  • I pazienti anziani dimostrano un aumentata
    suscettibilità alle L.d.D. a causa delle
    modificazioni della cute, legate all
    invecchiamento quali
  • DIMINUZIONE DEL TESSUTO ADIPOSO SOTTOCUTANEO
  • DIMINUITA RISPOSTA IMMUNITARIA
  • DIMINUITA PERCEZIONE DEL DOLORE
  • RIDUZIONE DEL MICROCIRCOLO
  • RIDOTTA RISPOSTA INFIAMMATORIA LOCALE

G.G.G. 2003
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Eziologia- fattori sistemici
  • RIDUZIONE DELLA MOBILITA gt
  • Ogni malattia o condizione che riduca nel pz. L
    abilità a muoversi liberamente aggrava il rischio
    di insorgenza di L.d.D.
  • La compromissione dello stato mentale, le
    malattie psichiatriche o neurologiche, la
    sedazione farmacologica, il dolore e le fratture
    ossee, diminuendo la mobilità del soggetto,
    costituiscono fattori di rischio per la comparsa
    della lesione.

G.G.G. 2003
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Eziologia- fattori sistemici
  • MALNUTRIZIONE gt
  • Lo stato nutrizionale può essere severamente
    compromesso nei pz. anziani, uno stato di
    malnutrizione e\o cachessia, condiziona lo
    sviluppo di L.d.D.
  • ( circa 30-35 Kg/Cal/die e 1.25-1.50 Kg/gr di
    proteine/die).

G.G.G. 2003
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Altri fattori
  • Le malattie croniche quali
  • DIABETE
  • INSUFFICIENZA RENALE
  • MALATTIE FEBBRILI
  • Sono anch esse associate ad incremento dell
    incidenza di sviluppo di L.d.D.

G.G.G. 2003
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ZONE MAGGIORMENTE COLPITE
  • POSIZIONE SUPINA gt

NUCA SCAPOLE PR.SPINOSI GOMITI SACRO POPLITEA T
ALLONI
G.G.G. 2003
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ZONE MAGGIORMENTE COLPITE
  • POSIZIONE PRONA gt

ORECCHIE GUANCE TORACE CRESTA
ILIACA TROCANTERE CAVIGLIA DORSO DEL PIEDE
G.G.G. 2003
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ZONE MAGGIORMENTE COLPITE
  • POSIZIONE LATERALEgt

ORECCHIE COSTE GRANDE TROCANTERE MALLEOLO
G.G.G. 2003
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Ora...
Che si fa??
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LINEE GUIDA
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Linee Guida
  • Per il trattamento delle L.d.D. è indispensabile
    far riferimento a principi basati su strumenti,
    che garantiscono evidenze scientificamente
    valide.
  • Le linee guida sono raccomandazioni di
    comportamento clinico, prodotte attraverso un
    processo sistematico e multidisciplinare, allo
    scopo di assistere gli Operatori Sanitari (
    medici, infermieri, ausiliari specializzati) e pz
    nel decidere quali sono le modalità di assistenza
    più appropriate in specifiche circostanze
    cliniche.

G.G.G. 2003
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Linee Guida
  • La qualità dell assistenza valutata con
    metodologia relativamente ben definita, appare
    negli U.S.A. alla fine degli anni 50.
  • Nei decenni successivi, si assiste ad uno
    sviluppo di programmi di promozione di Qualità
    secondo il modello della V.R.Q. (verifica e
    revisione della qualità), promosse soprattutto
    dalle compagnie assicuratrici.(!)
  • Nel 1992 (U.S.A.) la AGENCY FOR HEALT CARE POLICY
    AND RESEARCH (A.H.C.P.R., attualmente rinominata
    AGENCY FOR HEALT CARE RESEARCHAND QUALITY
    A.H.R.Q.),

G.G.G. 2003
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Linee Guida
  • pubblicò, attraverso la revisione critica della
    letteratura disponibile, le proprie Linee guida
    PER LA PREVENZIONE DELLE L.D.D., CURA DELLA CUTE
    E TRATTAMENTO PRECOCE, CARICO MECCANICO E
    SUPERFICI DI APPOGGIO, EDUCAZIONE PROFESSIONALE.
  • (NB VI SONO ALTRE L.G. NATE CON IL SUPPORTO
    DELLE AHCPR ad esempio L E.P.U.A.P. European
    Pressure Ulcer Advisory Panel, E TUTTE LE L.G.
    ESISTENTI in ASL,RSA etc fanno riferimento ai
    testi delle AHCPR).

G.G.G. 2003
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Linee Guida
  • Le singole raccomandazioni sono graduate, secondo
    una scala decrescente di evidenza scientifica,
    con le lettere

G.G.G. 2003
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Linee Guida
  • A gt buona evidenza fondata su basi sperimentali
    e ricerche per supportare questo tipo di
    suggerimento
  • B gt ragionevole evidenza sperimentale che
    supporta questa raccomandazione
  • C gt basata sull opinione di esperti e sul
    consenso di un gruppo di consulenti.

G.G.G. 2003
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Linee Guida
  • Le L.G. per la prevenzione delle L.d.D. sono
    finalizzate al raggiungimento di quattro
    obiettivi
  • Identificazione dei soggetti a rischio di
    lesione
  • Mantenimento e miglioramento del grado di
    tolleranza del tessuto alla pressione al fine di
    evitare lesioni
  • Protezione dagli effetti negativi provocati da
    forze meccaniche esterne
  • Riduzione dell incidenza delle L.d.D. attraverso
    la realizzazione di programmi educativi.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • Secondo il profilo professionale, l I.P. è
    responsabile dell assistenza generale
    infermieristica le principali funzioni che gli
    competono sono la prevenzione delle malattie, l
    assistenza dei malati e l educazione sanitaria.
    L assistenza infermieristica ha quindi un ruolo
    importante nell individuazione della azioni di
    prevenzione e delle azioni di cura, le quali però
    è indispensabile un lavoro di equipè.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • INDIVIDUAZIONE PZ. A RISCHIO (anziani, mielolesi,
    miastenici, oncologici, immunodepressi, in stato
    di coma, neurolesi, diabetici, politraumatizzati)
    , ATTRAVERSO L UTILIZZO DI INDICI O SCALE DI
    VALUTAZIONE (evidenza A).
  • Tra i più utilizzati abbiamo
  • L INDICE DI NORTON e
  • L INDICE DI BRADEN.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • gli strumenti di valutazione del rischio devono
    essere utilizzati solo come un
  • AIUTO MNEMONICO
  • e non devono sostituire il giudizio clinico

NICE 2001
G.G.G. 2003
31
Scala di Norton ( Inf. inglese,1962)
Indicatori 4 3 2 1
Condizioni generali Buone Discrete Scadenti Pessime
Stato mentale Lucido Apatico Confuso Stuporoso
Deambulazione Normale Cammina con aiuto Costretto su sedia Completamente allettato
Mobilità Piena Parzialmente limitata Molto limitata Immobile
Incontinenza Assente Occasionale Abituale (urine) Doppia
Rischio lieve 14-12pt, rischio elevato lt12pt, il
rischio diminuisce quasi linearmente con l
aumentare del punteggio.(Norton sec.
Stotts,Inf.U.S.A.78-parametri uguali indicazioni
maggiori).
G.G.G. 2003
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Scala di Braden
Indicatori 4 3 2 1
Percezione sensoriale Non limitata Leggermente Molto limitata Completamente limitata
Umidità Raramente bagnato Occasionalmente bagnato Spesso bagnato Costantemente bagnato
Attività Cammina frequentemente Cammina occasionalmente In poltrona Completamente allettato
Mobilità Limitazione assente Parzialmente limitata Molto limitata Immobile
Nutrizione Eccellente Adeguata Probabilmente povera Molto povera
Frizione e scivolamento Assenza di problemi Problema potenziale Problema
Vi è rischio di contrarre lesioni con un
punteggio lt16pt.
G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • INTERVENTI PREVENTIVI
  • Oltre all uso sistematico delle Scale di
    valutazione del rischio di insorgenza di L.d.D.,
    gli interventi infermieristici da implementare
    per una corretta prevenzione sono
  • 1- VALUTARE LA CAPACITA DI ALIMENTARSI
    CORRETTAMENTE (sono essenziali un buon apporto
    calorico e vitaminico, con almeno 1gr di vit.C
    nelle 24 ore, se vi fosse malnutrizione,
    soprattutto nel pz. Anziano la dieta dovrà essere
    ipercalorica, iperproteica con apporto vitaminico
    e di Sali minerali. E essenziale inoltre
    controllare l apporto idrico).

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • INTERVENTI PREVENTIVI
  • 2- PIANIFICARE UN SISTEMATICO E CORRETTO CAMBIO
    DI POSTURA (Per evitare il formarsi di lesioni è
    fondamentale attuare un protocollo di cambio
    delle posizioni, evitando i danni provocati dalla
    compressione, in base alle linee guida AHCPR, è
    consigliata la rotazione periodica delle posture
    ogni 2 ore ma è essenziale stabilire un
    protocollo specifico per ogni pz. A seconda delle
    caratteristiche e dei suoi bisogni). PRINCIPALI
    POSTURE SUPINA- FIANCO DX O SN- PRONA- FOWLER O
    DECUBITO ORTOPNOICO.
  • Mobilizzazione movimenti provocati dal personale
    sanitario atti al recupero muscolare ed
    articolare.
  • Cambi di postura insieme di atti sostitutivi
    alle posizioni spontanee del pz.mirati al
    mantenimento dello schema posturale fisiologico.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • 3- EFFETTUARE UNA CORRETTA IGIENE DELLA CUTEgt
    Tutti gli individui a rischio devono avere una
    ispezione sistematica della cute nelle zone a
    rischio con particolare attenzione alle
    prominenze ossee (ev. C)
  • La pulizia della cute deve essere effettuata con
    attenzione, utilizzare saponi neutri per
    mantenere stabile il pH, lavaggi frequenti
    rimuovono i lipidi cutanei, non usare agenti
    irritanti come acqua calda, alcool (ev. C)
  • Evitare il massaggio sulle prominenze ossee,
    studi scientifici hanno evidenziato che può
    provocare danni al tessuto profondo (ev. C)
  • Cambiare frequentemente il pannolone se
    utilizzato (ev. C)
  • Evitare secchezza cutanea con creme ed emolienti
    ed idratanti, in caso di incontinenza usare
    prodotti barriera o films protettivi (ev. C).

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • 4- CONTROLLARE L INCONTINENZA
  • Solo in caso di incontinenza grave utilizzare il
    catetere vescicale, in quanto precursore di
    possibili infezioni e dunque sarà importante (
    con l apporto del Medico), impostare una serie
    di interventi educativi per il personale di
    reparto, per monitorare la minzione del pz.
    (CARTE MINZIONALI), o l aggiornamento continuo
    sull utilizzo dei diversi tipi di pannoloni a
    seconda delle problematiche del pz.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • 5- UTILIZZARE CORRETTAMENTE GLI AUSILI
    ANTIDECUBITO

AUSILIgt TUTTI GLI STRUMENTI ATTI ALLA
PREVENZIONE DELLE LESIONI QUALI MATERASSI,
CUSCINI
PRESIDIgt TUTTI I PRODOTTI ATTI AL TRATTAMENTO
DELLE LESIONI, SOSTANZIALMENTE TUTTE LE CLASSI DI
MEDICAZIONI
G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • AUSILI PER POSTURAREgt
  • Sono indispensabili nel nursing, con essi possono
    essere prevenute e risolte lesioni senza
    ricorrere a presidi costosianche un semplice
    cuscino, se adoperato correttamente concorre a
    prevenire una piaga da decubito
  • Sicuramente la caratteristica principale che un
    letto di degenza deve possedere, per evitare
    eventuali patologie terziarie è il piano rigido,
    che permette l allineamento della colonna
    vertebrale e la distribuzione uniforme del peso
    del corpo del pz sul materasso.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • AUSILI SEMPLICI DEL LETTOgt
  • archetto alzacoperte, per evitare che il peso
    delle lenzuola e delle coperte ulcerino le dita
    dei piedi e lo condizionino in equinismo
  • spondine di contenimento, per facilitare i cambi
    postura autonoma e non del pz
  • snodi a manovella che consentono l
    articolazione del letto
  • Il personale infermieristico deve essere in grado
    di sfruttare al massimo, anche in un semplice
    letto di degenza, tutte le possibilità tecniche
    per prevenire e curare le ulcere da
    decubitoevitare la pressione sui talloni
    sollevando gli arti con un semplice cuscino

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • AUSILI PER LA PREVENZIONE ED IL TRATTAMENTOgt
  • CUSCINI, MATERASSI \ SOVRAMATERASSI, LETTI \
    SISTEMI, possono essere più o meno costosi e più
    o meno complessi.
  • Secondo le linee guida, si preferisce l uso di
    prodotti alti almeno 10cm (ancor meglio se
    16-20cm), unendo così la possibilità della
    morbidezza del prodotto alla possibilità che il
    pz non affonda, RIDUCENDO COSi LA SUPERFICIE DI
    APPOGGIO. (Prova della mano- A.H.C.P.R.).
  • Possono essere STATICIgt in pz con mobilità
    residua o che possono essere mobilizzati
    costantemente, in quanto la superficie di
    contatto viene diminuita ma non eliminata.
  • DINAMICIgt in pz immobili, composti da molteplici
    celle che si gonfiano e si sgonfiano in maniera
    alternata, cambiando continuamente zone di
    appoggio, con o senza sensore, adeguandosi (i più
    sofisticati) al peso ed alla postura del pz.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • CUSCINI PER CARROZZINEgt Distribuiscono la
    pressione, sono generalmente costituiti all
    interno da uno o più strati di materiale solido
    o fluido (acqua, aria, gel, gommapiuma e fibra).
    Il cuscino ideale deve avere una conformazione
    anatomica, antiscivolo e alto almeno 10cm.
  • SOVRAMATERASSI E MATERASSI AD ACQUAgt Ormai in
    disuso, per i grossi problemi di gestione. Sono
    composti da un involucro in PVC che viene
    riempito d acqua tramite un bocchettone.L acqua
    deve essere ad una temperatura di 37C. Problemi
    acqua caldaustione, acqua freddaipotermia, se
    bucatoallagamento del letto

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • SOVRAMATERASSI E MATERASSI IN POLIURETANI A
    DENSITA DIVERSIFICATAgt Possono essere in un
    solo segmento o a più segmenti in modo da
    adeguarsi ai letti articolati. Diminuiscono la
    pressione poiché la distribuiscono su più parti
    di appoggio del corpo. Indicati per pz a basso
    rischio.
  • SOVRAMATERASSI E MATERASSI TERMOSENSIBILIgt
    Questi materassi in poliuretano hanno la matrice
    che a contatto del calore del corpo tende a
    diventare ulteriormente morbido ed elastico,
    diminuendo la pressione sulle prominenze ossee,
    indicato su pz a medio\basso rischio.(almeno alto
    14cm).

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • SOVRAMATERASSI E MATERASSI AD ARIAgt Se alti
    10-12cm usati come sovramaterassi se di 14cm
    possono anche essere utilizzati come materassi,
    formati da molteplici celle che possono gonfiarsi
    e sgonfiarsi completamente o parzialmente, con
    all interno un sensore che regola le pressioni
    di contatto.
  • A CESSIONE D ARIAgt In commercio sia come
    sovramaterasso che come materasso, composto da
    cuscini intercollegati tra loro, i quali tramite
    microfoni emettono continuamente aria tiepida
    filtrata ( ad eccezione della parte del capo
    poiché fastidiosa per il pz)e la grande fuga d
    aria è compensata da una turbina, mantenendo ad
    una certa altezza l ausilio, con migliaia di
    litri\ora d aria.

G.G.G. 2003
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Linee guida Prevenzione
  • A CUSCINI D ARIAgt Esso consente la rotazione
    del pz mediante l alternarsi del gonfiaggio del
    cuscino centrale il quale è diviso in due
    segmenti da una membrana, regolato da un computer
    che mantiene i dati fino ad una successiva
    modifica dei comandi.Consente indagini
    radiologiche, è dotato di bilancia, può assumere
    diverse posizioni, avendo un ritmo a pulsazione
    permette un migliore ritorno venoso. E indicato
    in pz obesi, con gravi problematiche cardiache,
    renali e repiratorie.
  • FLUIDIZZATO- A FLUTTUAZIONE ( Di alta
    tecnologia)
  • In poche parole l eliminazione della pressione
    locale, ogni altra misura preventiva e
    terapeutica è inutile.

G.G.G. 2003
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Linee guida Trattamento
  • Le linee guida per il trattamento delle lesioni
    forniscono raccomandazioni specifiche nelle
    seguenti 6 aree di intervento
  • VALUTAZIONE
  • GESTIONE DEI CARICHI DI TESSUTO
  • CURA DELLA LESIONE
  • GESTIONE CARICA BATTERICA
  • TRATTAMENTO CHR( esclus. Medica)
  • EDUCAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE QUALITA.

G.G.G. 2003
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Linee guida Trattamento
  • VALUTAZIONE della lesionegt La valutazione di un
    soggetto portatore di lesioni da decubito è la
    base per la pianificazione del trattamento, pr la
    stima degli effetti del trattamento e per la
    comunicazione con gli altri prestatori di cure.
  • Osservare inizialmente la lesione descrivendo la
    sede, lo stadio, la dimensione, la presenza di
    tratti sottominati, fistole, la presenza di
    essudato, di tessuto necrotico e la presenza o
    assenza di tessuto di granulazione e zone di
    riepitelizzazione( ev. C)

G.G.G. 2003
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Linee guida Trattamento
STADIAZIONE N.P.U.A.P. STADIAZIONE N.P.U.A.P.
1 STADIO Eritema della cute integra non reversibile alla digito-compressione è il segnale che preannuncia l ulcerazione della cute
2 STADIO Ferita a spessore parziale che coinvolge l epidermide e\o il derma. L ulcera è superficiale e si preannuncia clinicamente come un abrasione, una vescica o una leggera cavità.
3 STADIO Ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto sottocutaneo che si può estendere fino alla fascia muscolare, senza attraversarla. L ulcera si presenta clinicamente come una profonda cavità che può presentare dei tratti sottominati.
4 STADIO Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o danno ai muscoli, ossa o strutture di sopporto es tendini, capsule articolari, piani osseietc
G.G.G. 2003
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Linee guida Trattamento
  • VALUTAZIONE della lesionegt
  • Ripetere la valutazione delle lesioni da decubito
    con frequenza almeno settimanale, se le
    condizioni del pz o della ferita si aggravano, si
    rivaluti il piano di trattamento non apena si
    notino segni di peggioramento ( ev.C)
  • VALUTAZIONE del soggetto portatore di L.d.D.gt
  • Ottenere una anamnesi completa del pz, che tenga
    conto sia degli aspetti fisici che psicosociali,
    poiché una lesione dovrebbe essere valutata nel
    contesto della salute generale del soggetto (
    ev.C)
  • VALUTAZIONE dello stato nutrizionalegt
  • Assicurare un adeguato apporto dietetico per
    prevenire malnutrizione, tenendo conto dei
    desideri del soggetto ( ev. B)

49
Linee guida Trattamento
  • VALUTAZIONE e gestione del doloregt
  • Eseguire su tutti i pz la valutazione del dolore
    provocato dalle lesioni da decubito o dal loro
    trattamento ( ev. C). L uso di analgesici può
    essere indicato in alcuni casi ( ev. C).
  • VALUTAZIONE e gestione psico-socialegt
  • Ogni singolo individuosottoposto al trattamento
    delle lesioni da decubito dovrebbe essere oggetto
    di una valutazione psico-sociale al fine di
    determinare la sua capacità di compressione del
    programma di trattamento delle lesioni da
    decubito e la sua motivazione ad osservarlo. La
    valutazione dovrebbe prendere in considerazione,
    senza però limitarvisi, i seguenti oggetti
  • Stato mentale, sostegno sociale, abuso di
    farmaci, abuso di alcool e\o stupefacenti, scopi
    valori e stile di vita, cultura ed appartenza
    etnica, agenti di stress.
  • Si raccomanda una ripetizione periodica di tale
    valutazione (ev. C)

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Linee guida Trattamento
  • GESTIONE DEL CARICO SUI TESSUTIgt Lo scopo è la
    distribuzione della pressione, della frizione e
    delle forze di taglio sul tessuto. Gli interventi
    sono studiati per diminuire l estensione dei
    carichi sui tessuti e per favorire la temperatura
    ed umidità favorevole alla guarigione del tessuto
    stesso.
  • Quando il pz è allettatogt
  • Evitare di posizionare il pz sulla lesione ( ev.
    C) (!!!)
  • Stabilire un programma di cambio posturale
    scritto ( ev. C)
  • Fare uso di ausili di posizionamento per
    sollevare la lesione sul piano d appoggio, un
    corretto utilizzo e se non vi sono presenti altri
    rischi potrebbe diminuire l utilizzo di
    materassi, sovramaterassi o letti speciali (ev.
    C)
  • Usare ausili come cuscini per prevenire il
    contatto diretto fra prominenze ossee, come
    ginocchia e malleoli ( ev. C)
  • NON USARE AUSILI A CIAMBELLA, SPOSTANO IL
    PROBLEMA!!! ( ev. C)

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Linee guida Trattamento
  • Quando il pz è sedutogt
  • Se il pz ha una lesione su una zona interessata
    dalla posizione seduta, dovrebbe evitare di stare
    in questa posizione. Se la pressione sull ulcera
    può essere ridotta, utilizzare la posizione
    seduta per un tempo limitato (ev. C)
  • Sviluppare un programma scritto che faciliti la
    gestione del posizionamento della persona ( ev.
    C)
  • Selezionare un cuscino adatto alle necessità del
    pz per ridurre la compressione in poszione
    seduta. EVITARE AUSILI CIRCOLARI ( ev. C)

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Linee guida Trattamento
  • CURA DELLA LESIONEgt
  • La cura iniziale della lesione comprende lo
    sbrigliamento, la pulizia della ferita, l
    applicazione delle medicazioni. In alcuni casi è
    richiesto il trattamento chirurgico.
  • Sbrigliamento (debridement, toilette chr )gt
  • Selezionare il metodo di sbrigliamento più
    appropriato alle condizioni del pz e agli
    obiettivi. Le tecniche possibili quando non vi
    sono urgenze cliniche sono chirurgico,
    meccanico, enzimatico e\o autolitico. Quando vi è
    urgenza di rimuovere il tessuto necrotico oppure
    in caso di cellulite o sepsi, è indicato lo
    sbrigliamento chirurgico (ev. C)
  • Un escara secca di un ulcera del calcagno può
    non essere rimossa se non sono presenti edema,
    eritema, fluttuazione o secrezioni. Osservare
    giornalmente giornalmente per notare la comparsa
    di uno di questi segni che richiedono lo
    sbrigliamento (ev. C)
  • Prevenire o trattare il dolore associato alle
    pratiche di sbrigliamento se necessario (ev. C)

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Linee guida Trattamento
  • LO SBRIGLIAMENTO CHR DELLA LESIONE DEVE ESSERE
    FATTA DAL MEDICO DI REPARTO (!!!)

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Dopo circa 2 mesi
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Linee guida Trattamento
  • Pulizia della lesionegt
  • Pulire la lesione all inizio del trattamento ed
    ogni cambio medicazione (ev.C)
  • Utilizzare una forza meccanica durante la
    pulizia se si utilizzano garze, telini o spugne
    (ev. C)
  • Utilizzare una pressione sufficiente è per
    pulire la lesione senza causare traumi al letto
    della stessa ( una siringa da 30ml con ago o
    angiocatetere del 19G può essere indicata) (ev.
    C)

G.G.G. 2003
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Linee guida Trattamento
  • Gestione della lesionegt
  • Utilizzare una medicazione che mantenga
    continuamente umido il fondo della lesione. ( ev.
    B)
  • Per la scelta di un tipo di medicazione, si
    prenda in considerazione la disponibilità di
    tempo del prestatore di cure ( ev.B)
  • Riempire lo spazio morto della lesione stipando
    con materiale da medicazione, mantenendo la cute
    intorno in tegra, asciutta. Evitare il
    riempimento eccessivo (ev. C)

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Linee guida Trattamento
  • Gestione della carica battericagt Le lesioni di
    II- III e IV stadio, vengono immancabilmente
    colonizzate da batteri, nella maggior parte dei
    casi, pulizia e sbrigliamento adeguato,
    impediscono alla colonizzazione batterica di
    procedere fino al punto di infezione clinica.
  • Minimizzare la colonizzazione della lesione e
    promuovere la guarigione con una efficace pulizia
    e sbrigliamento ( ev. A)
  • Le lesioni che non iniziano a guarire o che
    continuano a produrre essudato entro 2\4
    settimane possono essere trattate con antibiotivo
    per uso topico per 2 settimane ( previo esame del
    tessuto prelevato) ( ev. A)
  • Non usare antisettici topici ( IODIO-POVIDONE,
    ACQUA OSSIGENATA, AMUCHINA) per ridurre la
    contaminazione batterica ( ev. B)

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Linee guida Trattamento
  • Riparazione chirurgica della lesione
    (esclusivamente medica)
  • Educazione e miglioramento delle qualità delle
    curegt Le Istituzioni e gli Enti Sanitari, hanno
    la responsabilità di sviluppare e di attuare
    programmi educativi appositamente studiati, per
    tramutare la conoscenza acquisita sulle L.d.D. in
    efficaci strategie di trattamento

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Linee guida Trattamento
  • Si dovrebbero strutturare ed organizzare
    programmi educativi completi per la prevenzione
    delle lesioni da decubito ed essi dovrebbero
    essere diretti a tutti gli operatori sanitari, ai
    pz ed ai loro familiari ( ev. A)
  • Il programma educativo per la prevenzione di
    L.d.D. dovrebbe comprendere informazioni
    riguardanti i seguenti punti
  • Eziologia e fattori di rischio per le L.d.D.,
    strumenti di valutazione del rischio e la loro
    applicazione, valutazione della cute, scelta e\o
    uso di sistemi di supporto, sviluppo ed
    attuazione di un programma personalizzato di cura
    della cute, dimostrazione delle tecniche di
    posizionamento per ridurre il rischio di
    cedimento del tessuto, istruzione sulla
    documentazione accurata dei dati pertinenti,
    tutti gli interventi devono essere trascritti ed
    archiviati ( ev. C)

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Linee guida Trattamento
  • Il programma educativo dovrebbe identificare i
    responsabili per la prevenzione di L.d.D.,
    descrivere il ruolo di ciascuno di essi di essere
    adeguato al suo pubblico in termini di livello
    dell informazione presentata e di partecipazione
    prevista. Il programma educativo dovrebbe essere
    aggiornato regolarmente al fine di incorporare
    tecnologie e tecniche nuove e già in uso ( ev.C)
  • Gli scopi di questi programmi consistono nel
    promuovere, la guarigione ed evitare il
    deterioramento di lesioni già esistenti e nel
    prevenire la formazione di nuove lesioni ( ev. B)

G.G.G. 2003
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Dopo circa 4 mesi
G.G.G. 2003
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Medicazioni Avanzate
  • MEDICAZIONI AVANZATE
  • Con il termine di medicazioni avanzate si
    definisce un materiale di copertura che abbia
    caratteristiche di biocompatibilità qualità che
    si identifica nella interazione del materiale con
    un tessuto e nella evocazione di una risposta
    specifica.

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Medicazioni Avanzate
  • Nella gestione di una lesione è necessario come
    priorità assoluta identificarne l eziologia,
    dopodichè bisogna orientarsi verso gli obiettivi
    principali
  • CREARE E MANTENERE UN AMBIENTE UMIDO
  • GESTIRE L ESSUDATO DELLA LESIONE
  • PRESERVARE I MARGINI DELLA LESIONE
  • PREVENIRE O TRATTARE L INFEZIONE
  • RIMUOVERE IL TESSUTO DEVITALIZZATOP (NECROSI\
    ESCARA)
  • EDUCARE IL PZ ED I FAMILIARI.

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Medicazioni Avanzate
  • Nella scelta di una medicazione devono essere
    prese in considerazione le seguenti
    caratteristiche
  • CAPACITA ASSORBENTE
  • CAPACITA IDRATANTE
  • ADESIVITA
  • CONFORMABILITA

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Medicazioni Avanzate
Bioclusive ( Ethicon) Epiview (
Convatec) Opsite F. ( SmithNephew)
Pellicole trasparenti (FILMS)
  • De- Sottili membrane trasparenti di polietilene
    e poliuretano rivestite con uno strato adesivo
    acrilico ipoallergenico. Sono medicazioni non
    assorbenti, permeabili al vapore acqueo ed all
    ossigeno, ma impermeabili ai microrganismi ed ai
    virus.
  • In- Protezione preventiva di sedi alto rischio e
    soggette a frizione, debridement autolitico,
    favorisce un ambiente umido, usate come
    medicazioni secondarie.
  • Va- Essendo una medicazione trasparente consente
    di ispezionare la lesione in ogni momento, è
    adesiva, è molto conformabile.
  • Sv- Non è indicato su lesioni con essudato medio-
    alto, su lesioni cavitarie o tratti fistolosi,
    con margini perilesionali fragili o infetti.

G.G.G. 2003
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Medicazioni Avanzate
Nu derm ( Ethicon) Duoderm E. (
Convatec) Easyderm ( Welcare)
Idrocolloidi
  • De- E una medicazione semimpermeabile, composta
    da gelatina, pectina, particelle di
    carbossimetil-cellulosa sospese su differenti
    polimeri e su materiale adesivo.
  • In- Lesioni a spessore parziale o totale,
    essudazione media, lesioni con tessuto necrotico
    da rimuovere, medicazione secondaria.
  • Va- E conformabile, assorbente, impermeabile
    verso contaminazioni esterne, promuove debridment
    autolitico, può essere utilizzato in associazione
    a bendaggio elasto compressivo.
  • Sv- Controindicato su lesioni con forte essudato,
    su ustioni, con margini perilesionali fragili.

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Medicazioni Avanzate
Tielle ( Ethicon) Allevyn ( SN) Cutinova (
Baiersdorf)
Schiume in Poliuretano
  • De- Schiume semimpermeabili idrofiliche di
    poliuretano, che possono assumere manifattura
    differente in base al produttore.
  • In- Lesioni a spessore parziale o totale,
    essudazione minima- intensa, in presenza di cute
    perilesionale deteriorabile, lesioni cavitarie,
    associata ad altre medicazioni.
  • Va- Alta capacità assorbente, utile in
    combinazione con terapia elastocompressiva,
    semplicità d uso, può essere conformata a misura
    sulla lesione da trattare.
  • Sv- Contraindicata su lesioni non essudanti con
    fondo secco.

G.G.G. 2003
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Medicazioni Avanzate
Nugel ( Ethicon) D.Hydrogel (
Convatec) Intrasite gel ( SN)
Idrogeli
  • De- Composti fluidi in gel amorfi composti
    principalmente da acqua (75) e glicerina (12).
  • In- Lesioni a spessore parziale o totale,
    essudazione media, lesioni necrotiche con escara,
    lesioni infette, associata a medicazioni
    secondarie.
  • Va- Alta capacità idratante, promuovono autolisi,
    altamente conformanti.
  • Sv- Controindicati su lesioni altamente
    essudanti, un uso scorretto portano alla
    macerazione del margine perilesionale.

G.G.G. 2003
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Medicazioni Avanzate
Algosteril ( Ethicon) Caltostat (
Convatec) Algidressl ( Welcare)
Alginati

De- Medicazioni a base di Sali di calcio e
sodio, acido alginico. In- Lesioni a spessore
parziale o totale, essudazione media- intensa,
lesioni contaminate infette, lesioni cavitarie,
lesioni con sottominatura tragitti fistolosi. Va-
Medicazione assorbente, semplicità d uso,
capacità emostatiche, utile come medicazione di
riempimento. Sv- Controindicata su lesioni
secche, con presenza di escara, quindi non
essudanti.
G.G.G. 2003
70
Medicazioni Avanzate
Promogran ( Ethicon) Condress ( Farmanova)
Collagene
De- Medicazioni che promuovono la formazione ed
organizzazione di nuove fibre di collagene. In-
Lesioni a spessore parziale o totale, essudazione
minima- media, lesioni contaminate, lesioni che
necessitano di emostasi. Va- Modesta capacità
assorbente, non adesività, possono rimanere in
situ sino a 7 giorni e possono essere associate
con principio attivo per uso topico. Sv-
Sensibilità al collagene, è sconsigliato
utilizzarlo su lesioni secche (idratare molto la
lesione con soluzione idrosalina prima di
utilizzarla)
G.G.G. 2003
71
Medicazioni Avanzate
Adaptic ( Ethicon) Jelonet ( SN) Ete
(Molnlycke)
Medicazioni non aderenti
De- Sono medicazioni composte da un tessuto di
poliammide che a contatto con il fondo della
lesione si comporta come materiale a bassa
adesività. In- Lesioni a spessore parziale o
totale, essudato minimo- intenso, lesioni
granuleggianti, sedi di prelievo per innesti
cutanei a spessore parziale. Va- Proteggono il
fondo della lesione da eventuali traumi durante
il cambio della medicazione. Sv- Controindicata
su lesioni molto secche coperte da escara.
G.G.G. 2003
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Medicazioni Avanzate
Inadine ( Ethicon) Mepitel (
Molnlycke) Katomed (Devergè)
Garze impregnate
De- Medicazioni a base di tessuto spugnoso
impregnate con principi attivi chimi come
cloruro di sodio, vasellina, zinco, iodio
povidone In- Lesioni a spessore parziale o
totale, tessuto necrotico ed escara, lesioni
cavitarie. Va- Promuovono ambiente umido. Sv-
Possibile macerazione margine perilesionale. Altre
medicazioni IDROFIBRE, MEDICAZIONI COMPOSTE,
POLVERI-PASTE-GRANULI.
G.G.G. 2003
73
Bibliografia e ringraziamenti
  • Bibliografia
  • Le lesioni da pressione reg. Lombardia di O.
    Forma e A. Bellingeri
  • Prevenzione e Trattamento delle lesioni da
    decubito LINEE GUIDA INTEGRALI dell
    A.H.C.P.R.-versione italiana di A. Calosso e E.
    Zanetti
  • Guida Clinica alla cura delle lesioni cutanee di
    C.T. Hess versione italiana di A. Bellingeri
  • Appunti di viaggio (www.aislec.it)
  • Corso sulle L.d.D. 2001 Gruppo Geriatrico
    Genovese
  • Le medicazioni avanzate di M. Romanelli.

www.gruppogeriatricogenovese.it Sezione lesioni
cutanee s.rsacittadigenova_at_email.it Mailing
list lesioni_cutanee_ggg_at_domeus.it
razie
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