Title: La valutazione delle politiche strutturali 2000-06 in Italia
1La valutazione delle politiche strutturali
2000-06 in Italia
ANDREA NALDINI Direttore area valutazione di
Ismeri Europa UNIVERSITA DI PARMA !4 ottobre
2008
2Contenuti della lezione
- Riportare lesperienza della valutazione 2000-06
dei fondi strutturali attualmente in corso presso
la DG Regio - Proporre una riflessione sulle politiche di
sviluppo regionale in Italia - Presentare una esperienza di valutazione e i suoi
connotati metodologici fondamentali
3Introduzione
- Il contesto dello studio
- Alcuni aspetti metodologici
4Il contesto della valutazione ex-post 2000-06 a
livello europeo
- La DG Regio ha lobbligo di realizzare la
valutazione ex-post e poi presentarla al
Parlamento Europeo. - La valutazione deve dare un giudizio circa il
contributo dei Fondi Strutturali (FS) alla
coesione economica e sociale europea (convergenza
o coesione?) - Quadro di riferimento politico revisione del
bilancio UE nel 2009, fine di allargamento e
integrazione, vincoli di bilancio e politiche
regionali inefficienti (crisi finanziaria
attuale?)
5La realizzazione della valutazione e il rapporto
Italia
- La DG ha lanciato 10 studi tematici (imprese,
trasporti, ambiente, demografia, modelli
macroeconomici,ecc.) e uno di coordinamento - Il coordinamento prevede la realizzazione di 25
rapporti nazionali (15 vecchi e 10 nuovi membri
entrati nel 2004) - I rapporti si basano sui dati, sulle evidenze e
sulle valutazioni disponibili e non prevedono
ricerche originali
6Lapproccio valutativo
- La valutazione fornisce un giudizio su un fatto,
un processo, un programma o una politica. - Nel caso della valutazione di programma è
necessario - Ricostruire la teoria del programma, le
causalità alla sua base (p.e. PIL ? occ.) - Identificare i criteri per formare un giudizio
(efficienza, efficacia, rilevanza, coerenza,
ecc..) - Raccogliere le informazioni per verificare i
criteri - Presentare le evidenze, le conclusioni e le
raccomandazioni
7Alcuni elementi del quadro analitico
- Lo sviluppo procede per agglomerazioni, che
bisogna favorire nelle regioni in ritardo - Sono identificabili alcuni drivers dello sviluppo
(RS, infrastrutture, livello degli investimenti,
capitale umano, capitale sociale e istituzioni)
su cui le politiche devono puntare (dipende da
teorie economiche o interessi) - Le politiche di sviluppo dovrebbero
differenziarsi dalle politiche ordinarie perché
favoriscono investimenti e quei drivers
(difficile, ma importante definizione)
8Il rapporto nazionale
- E composto di 9 sezioni
- Caratteristiche regionali e contesto
socio-economico - Contesto macroeconomico
- Sviluppo regionale e contributo dei FS
- Effetti in diverse policy area
- Forme di intervento
- Realizzazione degli interventi
- Effetti complessivi
- Valore aggiunto del contributo comunitario
- Lezioni per il futuro
9Il contesto e la strategia degli interventi
2000-06
- Quali problemi nellobiettivo 1
- Innovazioni e continuità
10Caratteristiche regionali e contesto
socio-economico scarsa convergenza
- La differenza nord sud ancora prevale in Italia
- Vi è un serio problema nazionale di crescita la
media nazionale del PIL pro capite passa da 112
(EU25100) nel 1999 a 101 nel 2005. A questo
livello Basilicata e Molise sarebbero ancora
obiettivo 1 (sono invece usciti). - Nel 2005 le disparità nel PIL pro capite sono
leggermente diminuite, perché il sud è meno
esposto alla competizione internazionale e più
sostenuto dalle risorse pubbliche
11Principali problemi delle regioni ob. 1 sociali
oltre che economici
- Persistenti squilibri strutturali coesistono con
ragionevoli livelli di welfare, piccoli ma
dinamici poli produttivi, moderni stili di vita e
consumo. - Dipendenza dalle risorse pubbliche e mancanza di
sviluppo autonomo sono i principali problemi
dellobiettivo 1. In queste regioni lazione
collettiva e la cooperazione sono limitate,
lamministrazione è debole e meno efficiente e
linterferenza politica è elevata.
12Sostenibilità del gap di sviluppo in riduzione
- Il ritardo delle regioni obiettivi 1 negli ultimi
anni è meno sostenibile perché - a) globalizzazione tende a ridurre linteresse
del Centro-Nord per investimenti nel Sud - b) la ristrutturazione produttiva delle regioni
forti del Centro-Nord avviene in un contesto di
bassa crescita e con budget pubblico ridotto,
quindi aumentano le tensioni redistributive
13I problemi delle regioni obiettivo 2
- Il Centro-Nord non ha più un problema di
riconversione dellindustria tradizionale e
rimane unarea a prevalenza industriale tra le
più competitive dEuropa (bassa disoccupazione,
alto reddito pro-capite) - Gli squilibri interni sono a volte significativi
e dipendono - Diverse capacità di ristrutturazione della base
industriale (più pronunciata nelle aree con
grandi e medie imprese in Veneto, Emilia-Romagna,
Lombardia e Piemonte) - Abilità a sviluppare servizi avanzati nelle aree
metropolitane (Milano, Roma, Torino) - Accesso alla knowledge economy, differenti
dotazioni di risorse pubbliche e private per la
ricerca (presenza poli industria-ricerca)
14Alcuni indicatori dei divari regionali
EU25 Italy Obj 1 Phasing Out Molise Obj 2 Other s
Population as country total 2005 - - 32,6 0,5 9,6 32,9
GDP per head, in PPS (EU25100) 1995 100 116 75 87 125 148
1999 100 112 74 86 121 142
2005 100 101 66 75 107 126
GDP per head growth rate () 1999-2005 1,7 0,7 0,6 0,0 0,5 0,5
1995-1999 2,4 1,5 1,8 2,0 1,4 1,2
Gross fixed investment ( GDP) 1999 20 19 19 22 19 19
2004 19 21 23 26 21 20
Productivity growth rate () 1999-2005 3,3 0,0 -0,1 -0,8 -0,3 0,2
1995-1999 4,0 0,7 1,2 1,4 0,6 0,4
Employment rate ( /pop. 15-64) 1999 61,9 52,5 40,7 49,1 55,8 61,3
2006 64,8 58,4 45,8 52,3 62,5 66,9
15Le debolezze strutturali italiane declino o
riconversione
- Alto debito pubblico, spesa per interessi pari al
3-4 del PIL - Infrastrutture inadeguate, sia materiali
(trasporti, acqua, ambiente, ecc.) sia
immateriali (diritto societario, funzionamento
giustizia e sicurezza, ecc.), - Ambiente poco competitivo (a- abitudine alla
svalutazione dagli anni 70 a metà 90 b- bassa
competizione nei servizi e nelle utilities c-
giovane e insufficiente regolazione antitrust) - Larga parte della produzione con bassa spesa per
RS e elevata esposizione alla competizione dei
nuovi paesi emergenti - Basso capitale umano rispetto alle altre economie
avanzate - Ampio tessuto di piccole imprese, che influisce
negativamente su produttività, benefici da nuove
tecnologie e investimenti, formazione - Ritardo di sviluppo di ampie aree (circa 1/3
della popolazione) con bassa produttività e ampie
risorse inutilizzate.
16Il quadro macroeconomico sfavorevole allo
sviluppo
- Aggiustamento strutturale - Tende a favorire le
regioni forti e capaci di esportare. Le politiche
strutturali non si adattano subito al nuovo
contesto competitivo in strategie e strumenti - Politiche fiscali restrittive Dallinizio degli
anni 90, le politiche fiscali hanno effetti
restrittivi. Le difficoltà a comprimere la spesa
corrente e la bassa crescita mondiale hanno
obbligato a tagli degli investimenti pubblici - Decentramento istituzionale e riorganizzazione
dellamministrazione ancora da completare sia nel
disegno che nella realizzazione
17Strategia obiettivo 1 un nuovo approccio
- Ipotesi di partenza
- Insoddisfacenti risultati delle politiche
precedenti, che avevano generato derive
assistenzialiste - Riduzione delle risorse pubbliche e necessità di
maggiore efficienza e coordinamento nelluso
delle risorse UE e nazionali per investimenti - Modificazione del quadro amministrativo il QCS
dava lopportunità di trasferire regole dalla
politiche comunitarie a quelle nazionali - La nuova strategia intendeva rimuovere ostacoli
territoriali e sociali che limitavano la
produttività e lattrazione di investimenti,
invece di offrire supporto diretto alle imprese. - Questo approccio identificava 2 principali
drivers - Investimenti, riducendo la spesa per le imprese e
favorendo lambiente produttivo attraverso la
produzione di beni pubblici - Rafforzamento delle istituzioni e capacity
building, attraverso cui rafforzare la capacità
di produrre beni pubblici e attraverso azioni
collettive, riorganizzazione amministrativa,
rafforzamento degli attori locali - .e una condizione che linvestimento pubblico
aumentasse (30 spesa in conto capitale totale e
45 spesa in conto capitale per lo sviluppo)
18Strategie obiettivo 1 altre innvoazioni
- Importanti innovazioni introdotte per rafforzare
la capacità istituzionale - Premialità nazionale, riservava il 6 delle
risorse ai programmi che avessero conseguito
targets amministrativi e regolatori - Coinvolgimento attori locali (PIT)
- Cooperazione con le parti economiche e sociali
(speciale Assistenza dal 2005) - Maggiore rilevanza alla valutazione
- Studi di fattibilità per rafforzare le scelte dei
programmi.
19Le risorse 2000-06 per lobiettivo 1
Valori (MEURO) Valori (MEURO) Valori (MEURO) sul totale
Fondi strutturali Fondi pubblici nazionali Totale fondi pubbici Totale fondi pubbici
1. Agriculture and fisheries 2.313,3 1.733,8 4.047,1 8,9
2. Enterprise environment 5.071,2 4.769,9 9.841,0 21,7
2.1 Assisting large business organisations 706,6 713,6 1.420,1 3,1
2.2 Assisting SMEs and the craft sector 3.309,1 3.375,1 6.684,2 14,7
2.3 RTDI 1.055,5 681,2 1.736,7 3,8
3. Human resources 4.229,1 2.185,5 6.414,6 14,1
4. Transport and telecommunications 4.717,8 5.512,4 10.230,3 22,5
4.1 Transport 3.551,6 4.373,0 7.924,6 17,5
4.2 Telecommunications and IS 1.166,2 1.139,5 2.305,7 5,1
5. Environment and energy 1.964,7 2.068,0 4.032,6 8,9
6. Territorial policy 4.994,5 4.732,2 9.726,7 21,4
6.1 Tourism 1.608,3 1.766,4 3.374,7 7,4
6.2 Planning and rehabilitation 1.416,1 1.475,6 2.891,7 6,4
6.3 Social infrastructures 289,0 289,7 578,7 1,3
6.4 Development of rural areas 1.681,0 1.200,6 2.881,6 6,3
7. Technical assistance 633,2 475,7 1.108,9 2,4
Total Objective 1 23.923,8 21.477,5 45.401,3 100
20Gli strumenti nellobiettivo 1
Categorie Meuro Principali forme di intervento
Direct support to firms 11.796 34,7 Grants (mainly from law 488/92) relevant use of de-minimis at regional level
RTDI 1.221 3,6
- Direct support to firms 883 2,6 Grants for research in enterprise
- Indirect support for innovation 337 1,0 Funding research institute and RTDI infrastructure
Infrastructure 10.348 30,4 Public funding
- Transport infrastructure 6.719 19,8 Improvements of main existing rail and road local transport systems
- Other infrastructure 3.629 10,7 Water infrastructure, Waste collection, disposal and treatment natural resources protection
Human capital 2.648 7,8 Training Support to Public Employment Services Support to education and higher education
Local environment 8.000 23,5 Grants for tourism enterprises Urban renewal PIT Infrastructural and social interventions for security
Totale Obiettivo 1 34.013 100,0
21Strategia obiettivo 2 politiche competitive
- Aumentare la competitività delle imprese (incluso
turismo), questa area ha ricevuto circa il 50
delle risorse totali e moltissime in aiuto
diretto alle imprese - Sviluppare esternalità e potenziale di crescita
(circa 30 delle risorse) con attenzione
allambiente (recupero siti inquinati e
valorizzazione risorse ambientali)
22Le risorse 2000-06 per lobiettivo 2
Valori (MEURO) Valori (MEURO) Valori (MEURO) sul totale
Fondi strutturali Fondi pubblici nazionali Totale fondi pubbici Totale fondi pubbici
1. Agriculture and fisheries 2,1 7,1 9,2 0,1
2. Enterprise environment 1.051,6 1.802,2 2.853,7 40,8
2.1 Assisting large business organisations 6,2 8,7 15,0 0,2
2.2 Assisting SMEs and the craft sector 954,2 1.608,0 2.562,2 36,6
2.3 RTDI 91,2 185,4 276,6 4,0
3. Human resources 10,8 28,7 39,5 0,6
4. Transport and telecommunications 353,2 509,1 862,3 12,3
4.1 Transport 258,7 370,2 628,9 9,0
4.2 Telecommunications and IS 94,6 138,9 233,4 3,3
5. Environment and energy 278,5 399,9 678,4 9,7
6. Territorial policy 947,8 1.440,5 2.388,3 34,1
- 6.1 Tourism 385,0 574,1 959,0 13,7
- 6.2 Planning and rehabilitation 514,8 777,6 1.292,4 18,5
7. Technical assistance 77,0 87,2 164,2 2,3
Total Objective 2 2.721,0 4.274,6 6.995,6 100
23Risultati settoriali
- Lintroduzione di alcuni cambiamenti
- Effetti ancora deludenti
24Agricoltura e pesca
- Circa 9 del totale dei fondi strutturali (FEOGA
per il 95 e FESR per il 5). Il principale
strumento è stato il supporto diretto alle
imprese. - Sostegno allinvestimento e alla produttività
delle imprese. Attenzione alle imprese alimentari
attraverso approcci di filiera. Circa 50 delle
risorse per la forestazione (quasi 280 Meuro)
alla riqualificazione delle aree distrutte dal
fuoco. Riduzione capacità produttiva nella pesca.
- Buoni risultati in alcune regioni (Campania e
Sardegna), ma indicatori di produttività e di
esportazioni alimentari non sono migliorati.
Effetti limitati per scarsa concentrazione anche
gli approcci di filiera non veramente perseguiti. - Duplicazione e sovrapposizione con la PAC e con
le politiche per lo sviluppo rurale che riducono
lefficienza dei PO
25Indicatori agricoltura e pesca
1. Agriculture and fisheries CSF Targets CSF Targets Values Values Notes
1. Agriculture and fisheries Low High 2000 2006 Notes
Growth rate of agriculture added value 4,3 -0,8 (annual average 1995-99 and 2000-06)
Labour productivity in agriculture (.000 Euro) 22,8 24,7 16,7 19,3
Used land productivity (.000 Euro per hectar) 3,4 3,9 1,9 1,8 increased in respect of the 1994-99 period
Food industry export ( on GDP) increase increase 1,2 1,1
Labour productivity in fisheries (.000 Euro) 19,3 12,8
26Ambiente imprenditoriale
- I programmi hanno finanziato circa il 5 del
totale investimento annuo ob.1 e circa il 40 di
quello manifatturiero limitando la caduta
dellinvestimento privato. Tuttavia gli effetti
sembrano limitati - La produttività non cresce ad eccezione di PMI e
della spesa per RS pubblica - Mutamenti settoriali verso settori avanzati sono
trascurabili - Lattrazione di investimenti non cè stata.
- Principali cause
- Scarsa capacità di selezione e concentrazione
- Elevato dead-weight
- Inadeguatezza di molti strumenti (L.488/92 e
de-minimis)
27Politiche di RSTI
- Il PO nazionale per la RTDI raccoglieva il 5.5
delle risorse totali I suoi risultati sono
incoraggianti, soprattutto per il finanziamento
della RS nelle imprese - Aumentata la spesa in RS e dimostrato la
possibilità di politiche di domanda e la maturità
di una parte del sistema produttivo ob.1 - buona qualità dei progetti, anche se non di
frontiera - 50 delle imprese dal Centro-Nord, capacità di
questa politica di attrarre investimenti - Il 90 dei progetti di ricerca sono passati
allindustrializzazione - circa il 50 dei progetti ha comportato nuove
relazioni tra imprese, università e centri di
ricerca - Difficoltà del programma dovuta alla lunghezza
dei tempi amministrativi - I programmi regionali non hanno conseguito
importanti risultati nella RSTI, ad eccezione di
Campania che ha sperimentato i poli di eccellenza
regionali
28Indicatori ambiente imprenditoriale
2. Enterprise environment CSF Targets CSF Targets Values Values Notes
2. Enterprise environment Low scenario High scenario 2000 2006 Notes
Labour productivity in industry (.000 Euro) Increase Increase 41,8 39,2
Labour productivity in manufacturing sector (.000 Euro) Increase Increase 36,2 32,5 last year 2005
Labour productivity in commerce (.000 Euro) 36,2 41,3 32,8 31,2 last year 2005
Labour productivity in financial services (.000 Euro) 81,0 88,9 80,1 71,8
Labour productivity in SMEs (1 to 99 .000 Euro) Increase Increase 21,9 24,2 last year 2004
Net birth rate of enterprises (excluding agriculture ) 2,4 2,9 3,3 1,2
Public expenditure in RD on GDP () 0,5 0,7 0,6 0,5 last year 2005
Business expenditure in RD on GDP () 0,3 0,4 0,2 0,2 last year 2005
Workers in RD sector (per 1,000 inhabitants) 1,3 1,6 last year 2005
29Risorse umane
- Educazione miglioramento delle infrastrutture e
riduzione del gap con il Centro-Nord. Il PO
nazionale 4,250 progetti e 65,000 beneficiarti
finali e riduzione del tasso di abbandono.
Significative risorse a MA e Dottorati
risultati incoraggianti specie per i dottorati.
Parziale sovrapposizione tra Ministero e Regioni. - Formazione E rimasta la principale attività
del FSE. Limpatto sul mercato del lavoro è
dubbio, anche a causa della sua debolezza
nellobiettivo 1. La formazione raramente è stata
integrata in strategie di sviluppo. - Servizi per lImpiego I fondi per questi
servizi sono stati elevati, ma il gap di
efficienza con il Centro-Nord è elevato. I
progetti raramente erano sostenibili e vi sono
stati problemi di coordinamento con le Province. - Risultati generali contrastanti
- Scende la disoccupazione totale e giovanile (ma
più per effetto delle politiche nazionali) - Gruppi svantaggiati rimangono penalizzati,
differenze di genere sono immutate e i
disoccupati lunga durata molti - Aumenta la partecipazione alla scuola secondaria,
ma labilità degli studenti è bassa (vedi
OECD-PISA surveys).
30Indicatori risorse umane
3. Human resources CSF Targets CSF Targets Values Values Notes
3. Human resources Low High 2000 2006
Unemployment rate ( of total work force) 16,7 15,7 19,5 12,7
Rate of young people unemployment ( of 15-24 work force) 45,0 35,0 45,4 35,0
Incidence of long term unemployment ( of total unemployed people) 55,0 50,0 57,5 58,1
Employment rate ( of 15-64 population) 44,6 46,1 43,6 45,9
Differences in unemployment rate between men and women 28,1 26,8 33,3 31,5
Differences in employment rate between men and women 28,4 26,9 33,5 32,5
Rate of population with compulsory education (population aged 15-19) increase increase 97,1 97,5 first year 2004
Rate of participation in secondary education ( on 15-18 population) 82,1 82,1 81,4 92,3
Graduates in Sciences and Technology (every 1000 inhabitants aged 20-29) 3,7 8,2
Young people early abandoning school (18-24 only primary school) 28,4 26,1 first year 2004
Educational level of adult population (25-64 at least a secondary level) 58,4 56,5 first year 2004
Students with weaknesses in reading (PISA survey ) 28,5 37,0
Students with weaknesses in mathematics (PISA survey ) 47,4 45,7
31Trasporti e telecomunicazioni
- Caduta relativa della spesa nazionale per
trasporti nellobiettivo 1. I fondi strutturali
hanno limitato questa caduta. - Principali interventi a rafforzare assi esistenti
e TEN-T (linee ferroviarie tirreniche e
adriatiche, Salerno-Reggio Calabria). Non sono
stati attivati investimenti trasporto marittimo.
A livello regionale buoni risultati in Campania
(Metro, trasporto locale). - Limpegno nazionale e UE è inferiore al
necessario (da più di 20 anni il network ob.1 non
è cambiato ed è poco efficiente in termini di
colelgamenti alta velocità e alta capacità, uso
del ferro) - La diversificazione di modalità è ancora
insufficiente e mancano infrastrutture di
scambio - Ampio uso di progetti pre-finanziati, i ritardi
nel completamento delle opere rimandano lavvio
di nuovi progetti. - ICT ha assorbito 1.1 miliardi di Euro alla
formulazione del QCS non vi erano piani e
competenze settoriali. Le strategie regionali
sono state completate nel 2002. Le spese si sono
concentrate su E-government (58 del totale) e
hanno contribuito alla diffusione di ICT in
comuni ed enti locali. Investimenti in
infrastrutture sono stati limitati (240 Meuro e
23 del totale)
32Evoluzione spesa per trasporti nellOb.1
33Indicatori trasporti e telecomunicazioni
4. Transport and telecommunications CSF Targets CSF Targets CSF Targets Values Values
4. Transport and telecommunications Low Low High 2000 2006
Tons of goods by train on all other transports () 2,7 2,7 2,8 1,9 1,8
Tons of goods on roads on all other transports () 80,3 80,3 80,0 82,3 77,8
Tons of goods by boat on all other transports () 17,1 17,1 17,2 15,8 20,4
Air traffic index (passengers per 100 inhabitants) 120 120 140 90,4 119,5
Satisfaction of train transport services (average out of total users) 50 50 60 49,3 41,3
Train utilization index (frequency of usage, ) 30 30 33 26,8 22,5
PC diffusion in municipalities index () 85 85 100 16,7 64,9
Internet diffusion among families () 40 40 40 10,8 29,1
PC diffusion among enterprises with more than 10 employees () 94,3 94,1
PC diffusion among enterprises with less than 10 employees () 51 59,6
34Ambiente ed energia
- Le risorse dedicate ad ambiente ed energia non
erano sufficienti a generare impatti elevati
(3.5 miliardi Euro e 8 del totale) - Investimenti nelle risorse idriche per la
depurazione e il sistema fognario. Solo 23 dei
progetti ultimato nel 2007 e il 53 in stadio
avanzato. Miglioramenti nella regolazione, ma nel
2008 solo 13 dei 22 ATO hanno identificato lente
di gestione. - Il contributo alla raccolta separata e al ciclo
dei rifiuti è stato significativo, ma i risultati
limitati (buoni in Sardegna) gli interventi sono
stati frammentati e non adeguati ai bisogni. - In ambito ambientale il QCS intendeva sia
proteggere che valorizzare i risultati sono
inferiori alle aspettative per la mancanza di
strategie articolate e per linefficienza di
alcuni attori (p.e. enti parco) - Pochi fondi hanno beneficiato lenergia questa
rappresenta in larga parte una occasione perduta.
35Indicatori ambiente ed energia
5. Environment and energy CSF Targets CSF Targets Values Values
5. Environment and energy Low High 2000 2006
Water distribution irregularities ( of families with problems) 15,0 12,0 29,7 23,3
Polluted coasts (Km of polluted coasts out of total, ) 5,0 4,0 5,9 6,6
Differentiated waste collection ( of total waste) 7,0 13,0 2,2 9,7
Fraction of humid waste treated () 8,3 4,5
Electricity service interruptions (average number of interruptions per user) 5,3 3,8
Complain for gas providing service () 6,0 5,0 3,5 5,5
Renewable energy ( on total energy produced) 3,4 7,4
Electric energy needs covered by renewable energy (except idric) ( of total consumes of electrical energy) 1,0 4,8
36Politiche territoriali - 1
- Sviluppo rurale circa 1.7 Miliardi di Euro
questa politica è importante nel meridione, ma il
bisogno di diversificare dallagricoltura non è
stato colto e si è continuato ad incentivare
imprese agricole. Il FESR ha sostenuto imprese
artigiane. E mancato lapproccio di sviluppo
locale,demandato a Leader. - Turismo Il QCS intendeva promuovere un
approccio integrato, ma gli sforzi sono risultati
frammentati ed è mancata una reale strategia e,
con alcune eccezioni, una regia regionale e le
imprese sono risultate troppo piccole per pesare
sui mercati internazionali. - Politiche urbane Circa 50 dei fondi destinati
al rinnovo urbano e il resto diviso tra
trasporti, urbani, sport e turismo. Servizi
avanzati raramente sviluppati, ampio uso di
piccoli incentivi per le imprese. Molti progetti
urbani piccoli (1,1 Meuro) e con poco capitale
privato. In complesso, ampio rinnovo ma
incapacità di mutare immagine e funzioni urbane
(positivi ma limitati esempi a Cagliari, Napoli e
in Puglia)
37Politiche territoriali - 2
- Patrimonio culturale Priorità nel QCS (2.5
miliardi euro). Rinnovamento siti per più
dell80 e scarsa capacità di valorizzazione e di
creare servizi. Mancanza di una strategia
organica e grande frammentazione interventi. - Sicurezza Finanziamento di circa 1,2 miliardi
di euro dei quali più del 60 per infrastrutture
Interventi di enti locali e associazioni
piuttosto ridotti. Seppure gli indicatori non
mostrino inversioni rilevanti nei reati, recenti
contrasti dellestorsione fanno pensare a
importanti cambiamenti.
38PIT una occasione mancata?
- PIT hanno coinvolto molti soggetti e interessato
132 progetti per circa l80 della popolazione
obiettivo 1. Essi hanno assorbito dal 15 al 30
delle risorse dei PO regionali. Alla fine del
2007 la loro realizzazione non è ancora avanzata
per ritardi nella definizione e nella gestione. - Molti dei progetti erano incentrati sul turismo e
finanziavano infrastrutture locali, inoltre
prevedevano sussidi alle imprese. In alcuni casi
interventi settoriali (o filiera) invece che
territoriali in generale, scarsa attenzione ai
problemi sociali. - Manca una valutazione organica, ma si può
affermare - Elementi positivi integrazione investimenti
infrastrutture con altri interventi,
mobilitazione attori e rafforzamento coalizioni
già esistenti. - Elementi negativi scarsa selezione progetti
frammentazione e scarsa concentrazione risorse
che raramente produceva effetti agglomerazione
significativi ritardi nella realizzazione. - Effetti di capacity building inferiori alle
attese e i processi decisionali molto spesso
hanno ripercorso modalità precedenti e poco
efficienti.
39Indicatori politiche territoriali
6. Territorial policy CSF Targets CSF Targets Values Values
6. Territorial policy Low High 2000 2006
Labour productivity in tourism (.000 Euro 2000) 25,8 31 29,0 24,8
Criminality index (thefts per 1000 inh.) 16 14 19,3 18,7
Violent crime index (per 10.000 inh.) 14 12 15,2 23,8
Sport practice diffusion among population ( of people practising sports) 25,0 30,0 21,8 23,1
Difficulties in reaching food markets and/or shops ( families) Decrease Decrease 21,8 20,4
Difficulties in reaching supermarkets ( families) 32,0 27,0 32,5 30,9
Air quality monitoring (monitoring machines every 10000 inh.) 1,05 1,08 0,8 1,1
Utilization of public transports () 20,9 19,2
University attraction index (net migratory student ) -21,0 -27,6
Cultural demand index (.000 of visitors per cultural institutes) 95,0 156,0 72,6 72,0
Cultural demand index (visitor per square Km) 93,0 154,0 102,2 113,0
Promotion of cultural supply (paying visitors on no paying visitors ) 140,0 160,0 146,6 151,4
Participation to theatre and musical shows (Euro, average expenditure per cap.) 7,0 10,0 3,9 5,7
Diffusion of theatre and musical shows (sold tickets per 100 inhabitants) 37,0 40,0 27,7 33,2
Variation in rural-resident population (yearly variation) -0,3 -0,1 -0,3 0,0
40I risultati obiettivo 2
- Ambiente imprenditoriale
- Sostegno alle PMI e per il 65 sovvenzioni in
conto capitale agli investimenti o ai servizi e
per il rimanente 35 conto interessi, equity
finance, fondi di garanzia. - Ampio spettro di misure (menu aperto).
Approccio generico giustificato dal dinamismo
delle imprese. Tuttavia - Sovvenzioni allinvestimento assorbiti, ma con
molte rinunce per bassa crescita elevato
dead-weight del 50-70. - equity finance limitata ad alcune regioni e
frammentata in piccoli interventi esemplari. - Sostegno allambiente assorbito e maggiormente
capace di interagire con I bisogni delle imprese
rispetto al passato - Importante spesa per RTDI circa 20 del totale in
una ampia definizione (ICT, innovazione, ecc.).
Importanti successi e definizione di nuove
politiche regionali - Ambiente ed energia
- Ambiente come opportunità, (recupero aree
inquinate, turismo, ecc.) interventi frammentati
e risorse molto inferiori alle necessità.
Importanza dei piani regionali per utilizzare al
meglio le risorse - Politiche territoriali
- Recupero siti abbandonati e riqualificazione
urbana sono importanti strumenti di
riorganizzazione territoriale i fondi comunitari
hanno proseguito lopera di recupero spesso più
che decennale (es. Aosta)
41I problemi di realizzazione e gestione
- I meccanismi decisionali non sono neutri
- Importanti novità
- Insufficienti effetti sul capacity building
42Pagamenti e regola delln2
- Fondi spesi e scarsi disimpegni perché
- ampio uso dei progetti pre-finanziati (a gennaio
2008 pari al 36 dei principali PO) - Preferenza per piccoli progetti
- Migliore conoscenza e capacità di gestione dei
meccanismi europei - Lattenzione alla spesa ha penalizzato la qualità
dei progetti. (N2 è stupido?)
43Organizzazione e gestione
- Limitati miglioramenti nella capacità gestionale
ed elevata burocrazia (5 anni per completare
unopera sotto i 5 Meuro e 9 anni per unopera
sopra i 5 meuro) - Alcuni miglioramenti nelle Regioni, ritardi nelle
Province e negli enti locali - Scarso utilizzo degli studi di fattibilità e dei
principi di mercato nella selezione - Numero di operazioni direttamente proporzionale
alla difficoltà, quindi scarsa flessibilità
organizzativa - Outsourcing e scarso miglioramento della qualità
attraverso lAT - Lintroduzione di misure condizionali legate
alladozione di regole e della premialità
nazionale del 6 delle risorse sono spesso state
rispettate solo in modo formale senza intaccare
le organizzazioni.
44Altri elementi di gestione
- Partenariato istituzionale coordinamento e
decentramento Rafforzamento del coordinamento
istituzionale e introduzione di un metodo di
decisioni cooperative. Deficit rimangono nelle
capacità di indirizzo dei Ministeri, ancora
troppo legati a funzioni di spesa. Il
decentramento non ha facilitato il coordinamento
e ha aumentato le responsabilità locali su enti
ancora deboli. - Partenariato economico e sociale - esce
rafforzato anche se ancora lontano dalle
condizioni del Centro-Nord. - Monitoraggio e valutazione- aumentano la loro
rilevanza, ma ancora non del tutto integrati nei
processi decisionali
45Effetti complessivi
- Limitati, ma importanti a sostenere investimenti
- Incapaci di modificare condizioni di partenza
46Tipologia di Effetti
- Macroeconomici (convergenza, produttività,
occupazione, ecc.) - Strutturali (modifiche anche iniziali nei
sistemi produttivi e sociali, cosa di nuovo) - Apprendimento e capacity building (quali nuove
modalità e capacità di intervento nella PA e tra
gli attori) - Il valore aggiunto comunitario (quale contributo
dellUE, cosa non ci sarebbe stato in sua assenza)
47Effetti macroeconomici limitati per ragioni
indipendenti e dipendenti
- Contributo importante a sostenere gli
investimenti pubblici, ma non a ridurre il
divario pern diverse ragioni - Lammontare dei fondi UE è importante ma non
decisivo (0,7 del PIL) - La politiche nazionali non sostengono
sufficientemente lo sviluppo e le risorse
pubbliche per investimenti si riducono a causa
del debito pubblico (principio delladdizionalità)
- La globalizzazione e la bassa crescita nazionale
hanno aumentato la necessità di un mutamento
strutturale molto difficile nelle regioni
obiettivo 1. - Inoltre a queste condizioni esterne si sono
sommate - Ampio uso di progetti pre-finanziati che
ritardano gli impatti reali - Elevato dead-weight (circa 50) su circa il 35
dei fondi totali e limitati effetti
sullinvestimento privato - Difficoltà ad utilizzare i fondi nazionali per lo
sviluppo (FAS) e quindi ulteriore riduzione
delladdizionalità
48Effetti strutturali è mancata lagglomerazione
- Importanti risultati in alcune regioni (RD in
Campania, acqua in Puglia) e in alcune aree (RD,
istruzione, rinnovo monumenti e alcune
città),inoltre - Riduzione disoccupazione, sebbene dipendente da
politiche nazionali il FSE ha favorito
linserimento - Crescente rifiuto dellillegalità in alcune aree
- Sono mancate esternalità ed effetti
moltiplicativi alla base delle agglomerazioni.
Sebbene molti interventi siano stati fatti, non
hanno generato massa critica perché - Gli investimenti in infrastrutture frammentati,
di piccole dimensioni e al di fuori di ampie
strategie - Mancanza di investimenti esterni segnala una
incapacità di aumentare lattrattività
dellobiettivo 1 - Incapacità di valorizzare molti interventi
(sviluppo locale, turismo, agricoltura) - Mancata identificazione iniziale dei driver di
sviluppo e fallimento nella concentrazione delle
risorse su pochi obiettivi principali (dopo il
2001 cambio contesto aggrava questo problema) - Elevato dead-weight nel supporto diretto alle
imprese, che limita la qualità degli interventi e
non risponde ai nuovi bisogni strutturali - Inadeguata selezione dei progetti (specie per PIT
e piccoli sussidi) e loro scarsa efficacia
49Apprendimento e capacity building insufficienti
- Miglioramenti nella gestione finanziaria, nella
pianificazione e nel coinvolgimento degli attori,
ma insufficienti a generare azione collettiva,
trasferimento di conoscenze e progettazione di
qualità - I problemi di governance molto diffusi alcune
volte preferenze politiche hanno spiazzato
considerazioni economiche, altre volte un debole
quadro operativo delle politiche nazionali ha
ridotto lefficacia (es. Commissari speciali)
degli interventi - Coordinamento tra amministrazioni formalmente
buono, ma non ha impedito sovrapposizioni e
duplicazioni - apprendimento insufficiente perchè iniziato dalla
fine 80 ladattamento formale (p.e. n2)
prevale sul reale apprendimento e sulla nuova
organizzazione. - Lapproccio sistemico al capacity building era
essenziale, ma è stato poco innovativo e ha
riprodotto metodi e forme di lavoro usuali, non
impedendo linterferenza politica nelle decisioni
e la frammentazione
50Valore aggiunto comunitario sempre importante
- In termini finanziari non ha aumentato i fondi,
ma ha assicurato la loro concentrazione
nellobiettivo 1 e il loro uso per lo sviluppo. - In termini strategici positivo in quanto ha
obbligato a focalizzare lattenzione su alcuni
rivers (ICT, RSTI). Più in generale la strategia
di Lisbona ha influenzato la mid-term review e
rivolto lattenzione alla competitività - In termini di metodo il QCS utilizzato come
leva per le politiche nazionali, spinta per
lefficienza e maggiore integrazione di
pianificazione, gestione, controllo e valutazione.
519 lezioni principali
- Rafforzamento delladdizionalità a livello
europeo e nazionale - Distinzione strategica tra politiche di sviluppo
e altre politiche per una migliore strategia e
concentrazione (QSRN va in questa direzione e
integra politiche nazionali ed europee) - Identificazione dei drivers di sviluppo
permetterebbe priorità condivise, concentrazione
delle risorse e impegno univoco di diversi
soggetti - Cambiamenti strutturali conseguiti nel 2000-06
vanno incoraggiati (RTDI e knowledge economy,
lotta allillegalità, rafforzamento del capitale
umano) - Nuova strategia dei trasporti a livello nazionale
risorse e efficienza realizzativa impegno
attuale per le regioni dellObiettivo 1 è
insufficiente - Progetti locali meglio integrati nelle strategie
regionali e nazionali (turismo, patrimonio
culturale, sviluppo urbano) per generare
esternalità e sinergie - Sforzi in capacity building devono essere
rafforzati (bastone e carota) e più innovativi
(nuovi soggetti e nuovi meccanismi di
finanziamento) - Ridurre linfluenza delle autorità pubblica nella
selezione e realizzazione dei progetti e favorire
meccanismi basati su principi di mercato così
anche la partecipazione di nuovi attori si
potrebbe incanalare verso una maggiore efficienza
- La riforma amministrativa (revisione
decentramento, semplificazione amministrativa,
procedure decisionali) non è sufficiente da sola,
ma è indispensabile. Questo compito non si può
chiedere solo alle politiche europee.