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La riforma dell OCM zucchero: le implicazioni per l Italia Annalisa Zezza Alcune caratteristiche principali della produzione e del mercato dello zucchero Prodotto ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La riforma dell


1
La riforma dellOCM zucchero le implicazioni per
lItalia
  • Annalisa Zezza

2
Alcune caratteristiche principali della
produzione e del mercato dello zucchero
  • Prodotto di base dellalimentazione umana
  • Prodotto congiunto di due processi strettamente
    interdipendenti
  • Rilevante dimensione dellintervento pubblico con
    radici storicamente lontane
  • Elevato livello di protezionismo
  • Notevoli interrelazioni a livello internazionale

3
Produzione mondiale di zucchero
4
Gli scambi internazionali
  • Il 30 della produzione è oggetto di scambi (40
    milioni di tonnellate 8,3 miliardi )
  • 85 esportazioni appartengono a cinque paesi o
    aree Brasile, UE, Tailandia, Australia e Cuba)
  • Maggiori importatori Federazione Russa,
    Indonesia, UE, USA, Giappone, Corea

5
Le politiche di sostegno
  • lintervento pubblico è molto diffuso sia nel
    mercato interno che nella regolamentazione dei
    flussi commerciali.
  • I principali responsabili delle distorsioni
    presenti nel mercato internazionale dello
    zucchero sono i maggiori paesi produttori e
    consumatori - Unione Europea, Stati Uniti, India,
    Cina -

6
Stima OCSE del sostegno
  • PSE 3,3 miliardi di euro
  • 56 valore della produzione
  • Il prezzo interno nei paesi OCSE è in media
    superiore del 126 rispetto al prezzo alla
    frontiera
  • Lo zucchero, dopo il riso, è il comparto con il
    sostegno più elevato

7
Il prezzo mondiale dello zucchero
  • world dump price prezzo che non riflette il
    costo di produzione e lincontro della domanda e
    lofferta
  • Sul libero mercato viene scambiato circa il 25
    dello zucchero oggetto di commercio
    internazionale
  • unelevata volatilità
  • eventi climatici rese
  • prezzo del petrolio (bioetanolo)
  • comportamento maggiori paesi produttori (UE- USA)

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Produzione di barbabietola da zucchero nellUE
  • 1,8 milioni ha (1,4 SAU)
  • 230 mila aziende agricole (3,5 aziende)
  • 18 milioni tonnellate 3 nuovi SM
  • Principali produttori Francia, Germania, Italia
    e Regno Unito
  • Alta variabilità delle rese

9
Produzione di zucchero nellUE
  • Elevato livello concentrazione 126 impianti
    appartenenti a 51 imprese e a circa 30 gruppi
    industriali
  • 50 della produzione in Francia e Germania
  • Negli ultimi dieci anni il numero delle imprese e
    degli impianti si è ridotto in media del 30 ma a
    tassi superiori al 50 in Francia e Germania
  • I primi 10 gruppi hanno il 75 della quota

10
Alcuni dati sullindustria europea
  • 35 mila occupati
  • Riduzione delloccupazione del 34 negli ultimi
    dieci anni
  • Scomparsa degli impianti più piccoli (con
    capacità di lavorazione giornalieralt5000 T)
  • Dimezzamento N impianti dimensioni medie
  • Crescita impianti maggiori dimensioni
  • Internazionalizzazione e diversificazione
    industria

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Struttura del Gruppo SudZucker
Paese Numero di mpianti Produzione (t)
Germania 11 1.806.000
Francia 5 1.111.000
Belgio 3 660.000
Polonia 12 518.000
Austria 3 458.000
Romania 2 183.000
Ungheria 2 161.000
Repubblica Ceca 2 113.000
Slovacchia 2 65.000
Moldavia 3 58.000
Totale 45 5.133.000
12
LA STRUTTURA DELLOCM (1)
  • sostegno del prezzo interno, il cui onere è
    sostenuto dai consumatori e dai contribuenti,
    attraverso un sistema di protezione nei confronti
    dei paesi terzi
  • autofinanziamento da parte dei produttori
    (coltivatori e trasformatori) attraverso un
    prelievo dei costi di smaltimento delle eccedenze
    sul mercato mondiale, rappresentati dalle
    restituzioni alle esportazioni.
  • presenza di un articolato sistema di quote alla
    produzione

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LA STRUTTURA DELLOCM (2) le quote
  • Le quote sono attribuite ai produttori di
    zucchero e di isoglucosio e si distinguono in
    quota A e quota B, stabilite sulla base dei
    passati livelli produttivi. La produzione di
    zucchero allinterno delle quote A e B può essere
    venduta sul mercato interno o sul mercato
    mondiale. Solo la quota A gode della piena
    garanzia di prezzo.
  • La produzione al di fuori delle quote A e B, la
    cosiddetta quota C, non gode di restituzioni alle
    esportazioni e deve essere necessariamente
    smaltita sul mercato mondiale prima del 31
    dicembre dellanno successivo a quello in cui
    finisce la campagna di commercializzazione.
  • Le quote non possono essere trasferite tra Stati
    Membri, ma un paese può trasferire quote tra le
    imprese del proprio territorio entro il 10 della
    quota complessiva di ciascuna impresa.

14
LA STRUTTURA DELLOCM (3)
  • In seguito allallargamento
  • per i paesi in surplus (Repubblica Ceca,
    Ungheria, Lituania e Polonia) la quota A è stata
    stabilita in base al livello dei consumi e la
    quota B come somma delle esportazioni con
    rimborso negoziate in ambito WTO e delle
    esportazioni con gli altri paesi dellUnione.
  • Per i paesi in deficit (Lettonia, Slovacchia e
    Slovenia) la quota A è stata stabilita in misura
    pari alla produzione corrente e la quota B al 10
    della quota A la somma delle due quote non può
    comunque superare il livello dei consumi interni.
  • Per i paesi non produttori, Cipro, Malta ed
    Estonia, non è stata stabilita alcuna quota.
  • Complessivamente la quota per i nuovi paesi
    membri ammonta a 2.9 milioni di tonnellate ( 95
    come quota A), --11 rispetto alla produzione
    media 1995-2000.

15
LA STRUTTURA DELLOCM (4)
  • La quota complessiva per lUE-25 era pari a 17.4
    milioni di tonnellate, divisa tra quota A (84) e
    quota B (16), a fronte di una produzione attesa
    di circa 19/20 milioni di tonnellate e consumi di
    circa 16 milioni di tonnellate.
  • La quota dellUE-15 è stata ridotta di 115 mila
    tonnellate nel 2002 e di 215,5 mila tonnellate
    nel 2003, per rispettare gli impegni assunti in
    sede GATT, in misura pari alla meta del surplus
    esportabile eccedente i quantitativi massimi
    stabiliti in ambito WTO.

16
LA STRUTTURA DELLOCM (5)
  • Le restituzioni riguardano circa 2,6 milioni di
    tonnellate per un importo medio di 485/t
  • La protezione esterna assicura la coerenza
    dellOCM e consente di mantenere elevati i prezzi
    interni che attualmente si collocano circa tre
    volte sopra il prezzo mondiale.
  • La protezione è attuata attraverso un dazio
    fisso di 419/tonn ed un dazio addizionale che
    varia in base al prezzo mondiale(totale circa 500
    /tonn.)

17
Accordi GATT
  • Laccordo sullagricoltura dellUruguay Round ha
    stabilito un insieme di direttive per ridurre i
    sussidi agricoli
  • lUE ha concordato di
  • ridurre il volume delle esportazioni sussidiate
    di zucchero del 21 tra il 1995/96 e il
    2000/2001
  • di ridurre la spesa per esportazioni sussidiate
    del 36 in 6 anni
  • di convertire i prelievi variabili in tariffe
    standard ridotte del 20 in sei anni
  • di mantenere il livello di accesso per le
    importazioni preferenziali nellambito dei 1.305
    milioni di tonnellate di da ACP e India

18
Impatto degli accordi GATT
  • Gli impegni assunti nellambito dellUruguay
    Round non hanno avuto un impatto rilevante sul
    settore in termini di diminuzione del sostegno
    interno a cui si è fatto fronte attraverso le
    riduzione dei prezzi in altri comparti.
  • Lobbligo di accesso minimo è risultato coperto
    dalle importazioni preferenziali mentre i dazi
    doganali sono rimasti elevati.
  • Lunica modifica ha riguardato il limite alle
    restituzioni alle esportazioni. La riduzione
    richiesta relativamente al volume delle
    esportazioni sussidiate ha cominciato a diventare
    stringente verso la fine del periodo di
    implementazione degli accordi costringendo lUE
    ad un taglio temporaneo delle quote A e B.
  • La riduzione delle quote si è resa necessaria per
    leffetto congiunto del basso livello dei prezzi
    mondiali e lapprezzamento dellEuro con il
    conseguente aumento del costo dei sussidi alle
    esportazioni.

19
Nuovi negoziati WTO (DOHA)
  • Attivati nel marzo 2000
  • Ripartiti nel 2004
  • agosto 2004 accordo quadro
  • Sostegno interno
  • Riduzione delle tariffe
  • Riduzione e progressiva eliminazione dei sussidi
    alle esportazioni

20
Nuovi negoziati WTO
  • Panel Australia- Tailandia e Brasile contro UE
    Aperto nel 2003 Concluso nel 2005 relativo ai
    sussidi alle esportazioni
  • lUnione Europea avrebbe avuto esportazioni
    sussidiate di zucchero in eccesso rispetto ai
    propri obblighi di riduzione
  • LUE avrebbe sussidiato indirettamente le proprie
    esportazioni zucchero C
  • LUE ha perso e deve adeguarsi entro il
    22/6/2006. Ciò comporta unulteriore riduzione
    delle esportazioni sussidiate per 1,6 milioni di
    tonnellate.
  • Nel prossimo futuro lOCM potrebbe dunque
    trovarsi a far fronte alla diminuzione della
    protezione tariffaria esterna, alla ridotta
    possibilità di esportare con restituzioni,
    allaumento delle importazioni preferenziali e ad
    una maggiore pressione sul mercato comunitario da
    parte dei prodotti concorrenti.

21
Il commercio internazionale dellUE
22
Italia - Scambi con l'estero di zucchero bianco
23
Le motivazioni della riforma
  • Sul fronte interno
  • completamento della riforma di medio termine
  • alto costo del regime di sostegno per i
    consumatori
  • formazione di eccedenze strutturali
  • scarsa concorrenza e ridotta competitività del
    sistema industriale
  • Sul fronte internazionale
  • effetto distorsivo sul commercio
  • impatto negativo sulle economie dei paesi meno
    sviluppati

24
Le tappe della riforma
  • studio di valutazione di quattro scenari
    alternativi (Commissione Europea, 2003)
  • proposta della Commissione luglio 2004
  • proposta della Commissione giugno 2005
  • compromesso finale novembre 2005

25
  luglio 2004 giugno 2005 novembre 2005
quote fusione A e B fusione A e B fusione A e B
quote riduzione (-1,8 milioni t) mantenute fino al 2014 mantenute fino al 2014
quote   quota addizionale 1 milione t soggetta a prelievo quota addizionale 1,1 milione t soggetta a prelievo
quote   trasferibili non trasferibili non trasferibili
prezzo intervento -34 in tre anni - 39 in due anni - 36 in quattro anni
compensazione bieticoltori 60 60 64,2 nel pagamento unico
compensazione bieticoltori 60 60 pagamento addizionale 30 disaccoppiato se lo SM rinuncia al 50 quota
aiuto di stato      pagamento transitorio con fondi nazionali se lo SM rinuncia al 50 quota (11 /t per lItalia)
programma ristrutturazione Industria   350 /t abbandono quota degressivo in quattro anni da 730 a 420 /t abbandono quota degressivo in quattro anni da 730 a 520 /t abbandono quota Fondo diversificazione regionale degressivo 4 anni da 190,50 a 78 /t
prelievo industria   126,4 - 91,0 - 64,5 /t 126,4 - 173,8 - 113,3 /t
revisione 2008 2015 2015
26
  • LA VARIAZIONE DEL SOSTEGNO (-19,6)
  • ST (Pa - Pw) A (Pb Pw) B
  • STr (Pr - Pw) (A B).

F
27
STIMA DELLA VARIAZIONE DEL SOSTEGNO
  Sostegno totale pre-riforma Sostegno post riforma Compensazioni Sostegno totale Var Sostegno post riforma Compensazioni Sostegno totale Var Sostegno post riforma Compensazioni Sostegno totale Var
Teorico con quota intera 532.738,50 188.236,80 427.771,50 -19,7
Reale con quota intera 532.738,50 188.236,80 331.958 -37,7
Teorico con 50 quota 532.738,50 284.700,80 404.468,20 -24,1
effettivo 479.102,80 188.236,80 331.958 -30,7
Rispetto al sostegno effettivo percepito con 50 quota 479.102,80 284.700,80 404.468,20 -15,6
28
Confronto tra costo di produzione e prezzi
istituzionali
29
Presenza di altre colture in relazione
all'incidenza della barbabietola, Italia
Settentrionale
30
Presenza di altre colture in relazione
all'incidenza della barbabietola, Italia Centrale
31
Presenza di altre colture in relazione
all'incidenza della barbabietola, Italia
Meridionale
32
Decisioni nazionali di applicazione della riforma
  • DECRETO LEGGE 2/2006
  • Istituisce un fondo di 65,8 milioni di euro
  • Introduce misure per lo sviluppo della filiera
    bioenergetica
  • PIANO RAZIONALIZZAZIONE E LINEE PER LA
    RICONVERSIONE
  • Chiusura 9 stabilimenti e investimenti per 600
    milioni per riconversione (bioetanolo/biomasse)

33
Decisioni nazionali di applicazione della riforma
  • INTESA CONFERENZA STATO REGIONI (20/4/2006)
  • aiuto alla ristrutturazione art. 3 Reg. 320/06
    90 allindustria
  • Fondo di diversificazione art. 6 Reg. 320/06
    viene applicato dalle Regioni ed è destinato alle
    imprese bieticole e saccarifere che cessano la
    produzione
  • Art. 69 all8 con vincolo rotazione biennale
    (circa 70/ha)

34
CONCLUSIONI
  • Riforma inevitabile si è scelta unopzione
    prudente
  • LItalia ha invece scelto unopzione drastica
  • Comporterà una riallocazione interna allUE
  • Il mercato comunitario continuerà ad essere
    separato da quello mondiale sarà necessaria una
    nuova riforma?
  • Gli assetti produttivi dipenderanno dagli
    equilibri relativi allapplicazione del pagamento
    unico
  • Sarà in grado la nostra industria saccarifera di
    affrontare la propria modernizzazione o la
    riconversione?
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