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FERMENTATORI INDUSTRIALI

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FERMENTATORI INDUSTRIALI Un breve ripasso I vantaggi della fermentazione continua La produzione della biomassa e degli altri prodotti avviene in condizioni ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: FERMENTATORI INDUSTRIALI


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FERMENTATORIINDUSTRIALI
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Un breve ripasso
  • I vantaggi della fermentazione continua
  • La produzione della biomassa e degli altri
    prodotti avviene in condizioni costanti e
    ottimali
  • La produttività di un impianto continuo è
    superiore a quella di un discontinuo perché non
    ci sono tempi morti
  • Il tasso di crescita specifico può essere variato
  • Si può studiare la cinetica del processo e
    valutarne le rese al variare dei parametri
    principali

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  • In una fermentazione continua però bisogna
  • mantenere costante la sterilità per lunghi
    periodi
  • evitare la degenerazione dei ceppi, soprattutto
    per mutazione spontanea
  • recuperare il prodotto da grossi volumi di brodo
    in cui è presente in concentrazione molto bassa
  • limitarsi a ottenere prodotti associati allo
    sviluppo dei microrganismi (metaboliti primari) e
    mai formantisi durante lo stato stazionario di
    crescita (metaboliti secondari)

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Classificazione delle fermentazioni industriali
(Gaden)
  • Fermentazioni del primo tipo. Sono quelle in cui
    il prodotto principale è il risultato diretto del
    metabolismo energetico primario con correlazione
    ponderale (e in genere anche stechiometrica) tra
    substrato e prodotto come
  • fermentazione alcolica dei lieviti
  • fermentazione batterica omolattica
  • la biomassa stessa

Consumo specifico di substrato
Velocità di formazione del prodotto
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  • Fermentazioni del secondo tipo. Pur derivando il
    prodotto principale dal metabolismo energetico,
    la velocità di formazione del prodotto non è
    sovrapponibile e quella di consumo del substrato
    in quanto la fermentazione si svolge in due
    stadi prima cresce la biomassa con scarsa
    formazione di prodotto poi la situazione si
    inverte con stasi della biomassa e formazione del
    prodotto. Succede nella produzione di
  • Acido citrico
  • Acido itaconico

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  • Acido itaconico
  • E usato come addittivo per emulsioni di
    acetonitrile e cloruro di vinilidene di cui
    aumenta la capacità adesiva componente di
    adesivi per carta, stucchi, tappeti,
    plastificanti, oli lubrificanti, vernici

Acido citrico E usato come acidificante per
bevande sequestrante decapante per superfici
metalliche
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  • Fermentazioni del terzo tipo. Il prodotto non
    proviene da biosintesi del metabolismo primario
    per cui, dopo una prima fase con grande consumo
    del substrato produzione di biomassa e nessuna
    formazione di prodotto, segue un periodo in cui
    avviene il contrario il prodotto è formato dal
    metabolismo collaterale (secondario) dei batteri.
    E una situazione che si verifica per
  • antibiotici
  • enzimi esocellulari

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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(No Transcript)
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Classificazione dei bioreattori
  • Tra  i  tanti  sistemi  prodotti  nel  tempo, 
    il  più utilizzato  è  il criterio che classifica
     i bioreattori in 
  • base al tipo di agitazione che viene impiegato.
  • Si distinguono così almeno quattro categorie di re
    attori
  •  con agitazione meccanica interna
  • - con mescolamento per immissione di gas a
    pressione (agitazione pneumatica)
  • con pompa esterna per il ricircolo del liquido
    (agitazione idraulica)
  • a letto fisso impaccato e a letto fluido

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Agitazione meccanica interna STR o CSTR
  • Il più comune è un cilindro sul cui
    asse longitudinale viene fatto ruotare un
    albero  con  delle ventole di forma spesso
    complessa, o in profondità o a vari livelli. Sono
    quasi sempre presenti delle pale rompivortici e
    possono essere inseriti dei tubi sommersi per il
    circolo del liquido.
  • L'aerazione  è  in genere  dal  basso, ma
    talvolta essa si sprigiona direttamente
    dalle ventole attraverso fori opportunamente
    calibrati, che garantiscono unopportuna
    superficie di scambio per lO2.
  • Il  punto  debole di questa struttura è la zona
    in cui l'albero entra nel reattore, spesso fonte d
    i inquinamento.

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  • E un reattore altamente flessibile ed è prodotto
    con differenti capacità, fino ad alcune centinaia
    di m3 e con potenze di mescolamento fino a 5
    Kw/m3.
  • Tipicamente il rapporto altezza diametro è 2-3
    mentre lagitatore occupa il 30-40 del diametro
    interno.

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(No Transcript)
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Mescolamento per immissione di gas a pressione
  • BUBBLE COLUMN
  • I più comuni presentano le bolle d'aria che
    salgono dal basso sono detti a colonna di bolle
    o colonne a gorgogliamento. Proprio in virtù
    della pressione dell'aria, che è più alta in
    basso, la densità è minore nella parte inferiore
    del fermentatore e il liquido tende a risalire e
    a mescolarsi con quello in alto. 

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(No Transcript)
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  • AIR LIFT (o AIR LIFT LOOP)
  • Come nei bubble column, il brodo di coltura viene
    agitato e aereato facendo gorgogliare aria
    (sterile), opportunamente compressa, attraverso
    un distributore toroidale. In essi però, per
    aumentare il grado di turbolenza e il
    traferimento dellossigeno, si opera un riciclo
    (loop) del brodo introducendo un diaframma
    circolare interno di diametro minore di quello
    esterno.
  • Il fermentatore, con un rapporto
    altezza/larghezza tra 6 e 12, è spesso sormontato
    da un separatore di diametro maggiore per
    labbattimento della schiuma.
  • Il volume totale può arrivare a 3000 m3.

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(No Transcript)
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  • A fianco si vedono alcuni modelli con differente
    geometria interna. Indipendente dalla forma però
    essi sono accomunati dalle seguenti
    caratteristiche
  • tutti sono divisi in due zone
  • la parte che ospita il liquido in salita ha
    sezione maggiore di quella con il fluido in
    discesa (rapporto tra 1,8 e 4,3)
  • la velocità di circolazione globale aumenta con
    la radice quadrata dellaltezza del reattore

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  • VANTAGGI
  • hanno produttività simile ai reattori ad
    agitazione ma con un notevole risparmio
    energetico (costa meno comprimere laria che
    mettere in movimento un liquido)
  • sono più efficienti delle colonne a
    gorgogliamento nel sospendere solidi
  • sono adatti soprattutto per colture di cellule
    sensibili allagitazione meccanica
    (shear-sensitive cultures) come le cellule
    animali, per esempio nella produzione di proteine

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  • FERMENTATORE SFERICO
  • Ha un sistema ad agitazione effigas in cui un
    rotore (solo per la dispersione dellaria) è
    accoppiato agli spargel ed è dotato di un
    abbattitore meccanico della schiuma. Può arrivare
    anche a 2000 m3 di volume.

Funda foam
Effigas
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Con pompa esterna per il circolo del liquido
  • Meno comuni di quelli ad agitazione meccanica,
    sono per lo più reattori a deep jet e
    i percolatori.
  • I reattori a deep jet in genere ricevono il
    liquido dall'alto o dal basso o attraverso una
    barra ruotante il movimento favorisce il
    risucchio dei gas che si mescolano efficacemente.

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(No Transcript)
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  • PERCOLATORI
  • Simili ai reattori a letto fisso, i percolatori
    hanno il liquido che arriva dall'alto, dopo
    essere stato ripescato dal basso dove scende per
    gravità (percolazione) Il gas, se presente,
    arriva dal basso, muovendosi controcorrente.

Sono reattori trifasici perchè riempiti di un
biocatalizzatore in fase solida, caratterizzata
da buona superficie di contatto con il liquido e
adeguata porosità per non limitare le
reazioni. A volte sono provvisti di scambiatori pe
r scaldare o raffreddare il terreno di coltura, e
sono dotati di valvole di scarico per ottimizzare
il recupero di prodotti o intermedi.
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STR Air Lift Sferico Deep jet
Altezza/diametro 2-3 6-12 1 3,5
Volume max 250 3000 2000 2000
Potenza/volume 3 3 2,5 1,5
Velocità trasf. O2/potenza 1,2-2,4 2,5-3,0 4,3 2,0-2,5
  • I reattori con agitazione pneumatica e idraulica
    assicurano
  • minor potenza impiegata per unagitazione
    efficacie
  • maggior velocità di trasferimento dellossigeno
  • elevato valore dellarea tra gas e liquido

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Reattori multifasici
  • Quando il reattore è riempito di una miscela
    omogenea si ha una sola fase di reazione, ma se
    stanno crescendo cellule su substrati solidi o se
    si stanno utilizzando fermentatori ad enzimi
    immobilizzati, ci sono almeno due fasi distinte.
  • Il parametro principale in questo caso da tenere
    in considerazione è il rapporto tra superficie di
    reazione e volume del liquido, quindi servono
    accorgimenti diversi rispetto alle fermentazioni
    sommerse.

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Reattori a letto fluido
  • Se i tempi di permanenza sono brevi, si
    utilizzano, come supporti per il
    biocatalizzatore, le microsfere (di dimensioni
    tali da realizzare superfici di 2000-3000 m2 per
    m3). Esse infatti resistono bene alle tensioni
    meccaniche per cui sono le più adatte a essere
    messe in agitazione o con sistemi meccanici o con
    qualunque degli altri sistemi visti prima. I
    reattori a letto fluido somigliano molto ai
    reattori air lift dato che in basso si accumula
    il letto che viene messo in agitazione e risale
    da un flusso costante verso l'alto di fluido.
  • Arrivati in alto, il fluido ha meno velocità (il
    diametro del reattore è maggiore) e il
    particolato con il biocatalizzatore ricade verso
    il basso.

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uscita gas esausto
  • Esiste anche una versione con un diaframma
    interno che delimita la zona discendente e che,
    nella maggior parte dei casi, è costituito da una
    camicia per lo scambio del calore.
  • Viene utilizzato per processi continui, per cui
    la velocità deve essere regolata in modo che non
    si verifichi il washout.
  • Il letto fluido è quello da usare per quelle
    specie microbiche che, crescendo, tendono ad
    aggregarsi e a dare flocculazioni.
  • Nel caso in cui si utilizzino cellule libere, se
    esse sono ancora vitali e in buone condizioni
    metaboliche a fine operazione, è possibile fare
    dei cicli di rigenerazione (crescita, diluizione,
    crescita) per aumentare le rese e abbattere i
    costi di rinnovamento dei biocatalizzatori.

uscita terreno esausto
Uscita acqua
Ingresso acqua
ingresso aria sterile
ingresso substrato
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(No Transcript)
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Reattori a letto fisso
  • Sono colonne riempite (impaccate) di particelle
    di biocatalizzatore immobilizzato e sono
    utilizzate in casi di elevata permanenza dei
    reagenti nella miscela di reazione perchè si
    formino i prodotti.
  • Come supporto per il biocatalizzatore si usano
    fibre sintetiche o argilla con porosità elevata e
    superficie dai 50 ai 250 m2 per m3.
  • Bisogna evitare che
  • si abbia la formazione di particellati
  • eventuali gas metabolici si accumulino (in genere
    si lavora a pressione, per mantenere es. la CO2
    disciolta)

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  • La struttura del reattore comporta che si
    realizzino delle condizioni diverse nelle due
    zone estreme dal basso esce un brodo ricco di
    prodotto.

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  • Un unico passaggio non è sempre sufficiente a
    operare la conversione del substrato. Per cui
    spesso si opera un riciclo, con raffreddamento
    esterno, come nel caso della produzione
    dellaceto a partire dal vino.

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(No Transcript)
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Reattori multifasici
  • Percolatori
  • Sono sistemi trifasici formati da un letto fisso
    di catalizzatore etrogeneo, e da fasi liquida e
    gassosa in movimento. Oltre che alla superficie
    di contatto, in questo caso è importante anche la
    porosità della superficie in cui il catalizzatore
    è immobilizzato,che può limitare lo scambio.
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