Title: Banca Intesa
1 XXX Convegno di Economia e Politica
Industriale STRATEGIE DI IMPRESA E PERFORMANCE
NEI DISTRETTI UN NUOVO PARADIGMA? Fabrizio
Guelpa e Stefania Trenti Servizio Studi e Ricerche
Torino, 22 settembre 2006
2Indice
- Il problema esaminato muta il contesto
competitivo per i distretti, i vantaggi
localizzativi perdono di peso rispetto alle
strategie dimpresa - Quali strategie, e quale diffusione
- Quanto le strategie impattano sulla crescita
(stima modello) - Il ruolo del sistema finanziario freno o volano?
3La competitività è sempre meno determinata da
fattori comuni (es. il cambio) e dai semplici
costi
- Innovazione
- RS - Brevetti Collaborazioni Nuovi prodotti
- Struttura dedicata al design - Rapporto col Mercato
- Brand strategy Reti commerciali
- Dotazione ICT (ERP, mail, web, Intranet/
Extranet, CRM, Supply Chain Management ...) - Internazionalizzazione produttiva
- Fornitori strategici allestero - Subfornitori
contoterzisti esteri - - Stabilimenti produttivi
4Si crea una frattura tra grandi e piccole e il
nuovo vantaggio competitivo è più difficile da
attaccare
- Fattori competitivi di questo tipo non sono
sfruttati da tutti, per cui crescono i divari. - Vi sono economie di scala e quindi sorgono divari
tra grandi e piccole imprese - Le imprese che basano la propria strategia su
questi fattori sono poi difficilmente
attaccabili, perchè vengono costituite delle
barriere. - Le barriere sono rafforzate dalla cumulatività
degli effetti delle diverse strategie.
5Vale anche allinterno di distretti la varianza
è diventata elevata
Dispersione dei risultati(var. fatturato
2003/00)
Coesistono imprese in netta difficoltà e imprese
in decisa espansione. Ad esempio, un quarto
delle imprese della Moda, tra il 2000 e il 2003,
ha registrato una crescita del fatturato
superiore al 15, mentre sempre un altro quarto
ha accusato una perdita di ricavi superiore al
27. I divari sono crescenti
Nota Nei grafici vengono riportati i risultati
conseguiti nei vari distretti dalle imprese
appartenenti al primo e al terzo quartile. Al
primo (terzo) quartile appartiene il 25 delle
imprese che ha ottenuto un risultato uguale o
inferiore (uguale o superiore) a quello indicato.
6Unindagine sul campo, alla ricerca
dellidentikit del vincente dentro i distretti
- Indagine condotta congiuntamente con TeDIS-VIU.
- Si sono interrogate imprese distrettuali sulle
loro strategie (indagine primavera 2004). Analisi
distribuzione. - Si è poi stimato un modello che vede come
dipendente le performance di crescita 2002-03 e
come indipendente le strategie perseguite (anche
se i i legami causali non sono verificabili in
modo rigoroso). Si cerca di verificare quali
strategie fanno veramente la differenza . - Ci si chiede se il modello di distretto non debba
cambiare profondamente.
7PMI distrettuali di tre settori low- e
medium-tech ...
Le imprese del campione per localizzazione
geografica
Le imprese del campione per settore
- Il campione conclusivo è composto da 619 imprese.
- Le imprese sono localizzate prevalentemente nel
Nord Est. Buona la numerosità nel Nord Ovest e
nel Centro, meno rappresentativo il Sud. - Abbiamo suddiviso le imprese in 3 macro-settori
- Casa-Arredo (mobili, piastrelle, vetro, ceramica)
- Meccanica
- Moda (tessile, abbigliamento, concia, calzature,
occhiali, oreficeria)
8... in 41 distretti non solo del Centro-Nord
Nord Est 17
Nord Ovest 9
Lombardia Mobile- Brianza Calze -
Castelgoffredo Tessile Como Meccanica -
Lecco Metalli Lumezzane Piemonte Tessile/abbigl
iamento - Biella Oreficeria - Valenza Po
Casalinghi - Cusio Meccanica - Pianezza Pinerolo
Veneto Vetro Murano Calzature -
Brenta Sportsystem Montebelluna Concia -
Arzignano Occhiali Belluno Mobile - Q. del
Piave Tessile - Schio, Thiene, Valdagno
Inoxvalley Meccanica - Schio, Thiene-
Montecchio Friuli VG Sedie Manzano Mobile -
Livenza Emilia Romagna Ceramica Sassuolo
Tessile - Carpi Macchine agricole - Reggio
Emilia Oleodinamica Meccanica alimentare
Centro 6
Sud 9
Toscana Tessile - Prato Marmo - Carrara Concia
- S. Croce sullArno Marche Mobile Pesaro
Calzatura - Fermo Lazio Ceramica -Civita
Castellana
Abruzzo Abbigliamento Nord Abruzzese
Abbigliamento Sud Abruzzese Puglia Imbottito
Murge Calzatura - Salento Abbigliamento
Salento Calzatura Barletta Campania Calzatura e
Abbigliamento Napoli Concia Solofra
9PMI che si vedono attive sul fronte
dellinnovazione, in varie forme, ma con volumi
probabilmente insufficienti
10Rapporto col mercato non sempre adeguato, in
quanto vi sono molti subfornitori
11ICT di base diffusa, mentre è ai primordi quella
più avanzata
Casa-Arredo Sistema Moda Meccanica Totale
Sito Web 94 80 95 88
Intranet 59 50 65 56
ERP 39 27 49 36
Groupware 18 16 27 20
Extranet fornitori 17 16 14 16
Extranet distributori 13 11 17 13
Crm 11 5 13 9
Scm 7 4 11 7
Sfa 7 5 7 6
12Internazionalizzazione soprattutto in forma
leggera
13Modello Base crescita f (strategie)
14Serve però un mix completo delle strategie
- Dallesame dei casi emerge che le imprese
vincenti hanno spesso un mix articolato di
strategie - Innovano e ricercano (non puntano soprattutto sui
costi) - Sanno sfruttare i vantaggi di costo/mercato della
delocalizzazione - Valorizzano/difendono linnovazione con politiche
di marketing aggressive - Lubrificano il meccanismo (in particolare le
catene lunghe) con molta ICT.
15Linterazione tra le strategie ICT e
internazionalizzazione
16Linterazione tra le strategie ICT e Innovazione
17Il nuovo modello dimpresa richiede un nuovo modo
di fare banca ...
- Lapproccio tradizionale degli addetti al credito
era basato sui tangibles, sullanalisi di
bilancio (finanziaria e reddituale) e sulle
garanzie. - Il modello dellimpresa vincente richiede
tuttavia strumenti diversi
- Chi è ricco di brevetti, ICT, rapporti di
internazionalizzazione, marchi, forza lavoro
qualificata basa la propria competitività su
intangibles, che sono leggibili in misura
limitata sui bilanci. - Se ha una rete di partecipate estere nei PVS ha
poi bilanci delle controllate poco trasparenti
e rischio paese. - Se poi ha pochi asset fisici, ha anche poche
garanzie da offrire
IL VINCENTE RISCHIA DI ESSERE RAZIONATO
18... non facile da realizzare, ma che è in corso
di realizzazione, soprattutto tra le grandi banche
- Un approccio di relationship banking può aiutare
a capire meglio le imprese occorre però
aumentare la share-of-wallet (ridurre gli
affidamenti multipli). - Serve un intenso sforzo di formazione per capire
i modelli di business del clienti (settori,
distretti,...). - Le ristrutturazioni in corso nel sistema bancario
(MA, riorganizzazione gruppi,...) rendono però
meno stabile il contatto col cliente
(trasferimento dei funzionari/direttori, chiusura
di sportelli, riportafogliazione,...) - Basilea 2 dà lopportunità e gli incentivi di
costruire archivi con informazioni funzionali a
limitare i danni. - Sorge un trade-off tra efficienza statica del
sistema bancario (rapporti stabili coi clienti) e
lefficienza dinamica (che richiede MA).
19Possono servire alleanze su competenze non
propriamente bancarie
- Il nodo principale è probabilmente costituito
dalla necessità di capire le tecnologie (asset
già disponibili, investimenti, politiche di
alleanze, ...), per le quali il personale
bancario non può avere gli skill necessari. - Serve un assessment tecnologico, fatto da centri
di competenza, come ad esempio le Università e i
Politecnici. - Non facile da realizzare, se si vuole coprire
anche le imprese piccole, ma ci sono dei
tentativi in corso.
20Riequilibrio nei ruoli tra banche locali dei
territori distrettuali e banche nazionali
- Tradizionalmente il binomio imprese locali e
banche locali è stato stretto, basato su soft
information e agilità organizzativa delle piccole
banche. - Le trasformazioni nel modello competitivo delle
imprese richiedono unofferta di servizi bancari
più complessa e maggiori skill nel personale che
tiene la relazione e valuta il credito. - Probabile una maggiore concorrenza sul territorio
distrettuale tra banche locali e nazionali. - Nella stessa direzione spinge la tendenza attuale
tra le grandi banche a ridurre i rischi presso i
large corporates, a favore dello small business.