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Costruzione europea

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Title: Costruzione europea


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Costruzione europea
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Costruzione europea
  • Diceva Adriano Olivetti nel 1954 che
  • il vero problema della democrazia moderna è
    quello della precisazione di una dimensione
    ottima dellautorità locale,capace di conciliare
    , nello stesso tempo, le esigenze di libertà con
    quelle funzionali imposte dai mezzi tecnici del
    mondo moderno.
  • Lo stato nazionale ha ceduto pezzi della sua
    sovranità da una parte a Comuni Province
    Regioni,dallaltra allunione Europea

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poteri locali ed il processo di integrazione
europea.. .
  • La interdipendenza economica, ambientale,
    politica e culturale dell'intero pianeta che oggi
    chiamiamo globalizzazione fu compresa molto tempo
    addietro.
  • Nel Manifesto che pensarono e scrissero nel 1941
    nell'isola di Vintotene (dalla quale prese il
    nome ), Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed
    Eugenio Col orni nel 1941 , mostra come essi
    avevano compreso che le interdipendenze,
    tragicamente manifestatesi, in particolare nello
    scorso secolo, con i conflitti e con gli orrori
    delle guerre (mondiali e di area più limitata),
    si scontravano con le autarchiche istituzioni
    degli Stati nazionali sovrani, incapaci di
    governare i processi che da esse scaturivano

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Costruzione europea
  • Le interdipendenze avrebbero dato luogo a forme
    di governo che rispondono alla logica degli
    interessi più forti .
  • Gli Stati. nazionali, al di là della
    presunzione di essere sovrani, sarebbero stati
    impotenti a fronteggiare il nuovo che
    prepotentemente irrompe sulla scena planetaria e
  • o sarebbero stati subalterni ai poteri
    immateriali (espressi non attraverso le usuali
    forme istituzionali) che governano/provocano le
    interdipendenze
  • o si sarebbero rinserrati in forme di
    autarchia/nazionalismo, costrette a sfociare in
    autoritarismi interni ed a guerre verso gli altri
    stati

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Costruzione europea
  • lo Stato sa rinunciare al principio di sovranità
    assoluta e consente, in condizioni di parità con
    gli altri Stati, le limitazioni di sovranità
    necessarie ad un Ordinamento che assicuri la pace
    e la giustizia fra le Nazioni promuove e
    favorisce le organizzazioni internazionali
    rivolte a tale scopo (Costituzione della
    Repubblica Italiana, art. 11)

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Il processo di costruzione europea
  • alcuni grandi statisti europei Konrad Adenauer,
    Alcide De Gasperi, Robert Schuman, Paul Henry
    Spaak avevano perseguito un disegno che
    rispondeva alle esigenze di fronteggiare il nuovo
    che si affacciava sullo scenario mondiale con
    istituzioni, strumenti e metodi più adeguati.
  • creare un movimento a struttura sovranazionale,
    del tutto autonomo dai singoli Governi nazionali
  • impegnare la democrazia di base, quella a misura
    d'uomo delle autonome comunità (per dirla con
    parole di Adriano Olivetti), nella costruzione
    della federazione europea

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Il processo di costruzione europea
  • Con un forte impegno dei poteri regionali e
    locali
  • Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio
    (1951)
  • -nel 1957, la Comunità Economica Europea e la
    Comunità Europea per l'Energia Atomica.
  • -nel 1950 fu concepita l'idea di una
    mobilitazione dei poteri territoriali nella
    costruzione della federazione europea.
  • Il soggetto per dar luogo a detto movimento
    sovranazionale si costituì in Ginevra alla fine
    del gennaio 1951 e si chiamò Consiglio dei Comuni
    d'Europa/CCE (successivamente il processo di
    regionalizzazione interessò l'intera Europa e,
    solo allora, le Regioni come soggetti
    istituzionali, parteciparono al CCE che, quindi,
    mutò denominazione Consiglio dei Comuni e delle
    Regioni d'Europa/CCRE).
  • Il fine del CCRE fu preciso e chiarissimo
    ottenere una Federazione degli Stati europei
    basata sul rilancio delle autonomie territoriali,
    a cominciare dai Comuni.

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tra federalismo e funzionalismo
  • solo la dimensione federale avrebbe consentito
    all'Europa di svolgere un ruolo politico non
    subalterno a quello delle grandi potenze che
    avevano sconfitto il fascismo ed il nazismo, non
    fu sufficiente a vincere le ostilità di quanti
    (tanti, a destra ed a sinistra) volevano
    ristabilire l'antico ordine.
  • Il disegno dei federalisti era chiaro e radicale
    ciascuno Stato nazionale rinunci ad una parte
    della propria sovranità e concorra a realizzare
    un potere sovranazionale attraverso appositi
    istituti di rappresentanza democratica.
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