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Nessun titolo diapositiva

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Title: Nessun titolo diapositiva Author: Edoardo Salzano Last modified by: Edoardo Salzano Created Date: 10/12/1999 7:29:22 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


1
Fondamenti di urbanistica Schemi delle
lezioni Capitolo secondo
2
Lo spazio nella nostra esperienza
  • Ognuno di noi ha avuto unesperienza dei propri
    rapporti con lo spazio che si è modificata nel
    tempo
  • La culla esistere
  • Il box conoscersi
  • La stanza muoversi
  • La casa i rapporti con gli altri
  • Il vicinato laria, i bambini
  • Il quartiere la scuola, i negozi
  • La città gli amici, la scuola, il cinema
  • Il territorio le gite, la discoteca,
    luniversità
  • è

3
I luoghi del consumo comune
  • Nellimpadronirci di porzioni via via più ampie
    dello spazio i nostri punti di riferimento sono
    stati
  • il giardino pubblico
  • lasilo nido e poi la scuola materna ed
    elementare,
  • il mercato, il campetto di calcio, il parco
  • il cinema, la discoteca, le scuole medie e
    superiori,
  • Luoghi che non erano organizzati per il consumo
    individuale di ciascuno di noi ma che erano
    organizzati in funzione di consumi collettivi.
  • è

4
Lo spazio dellurbanistica

Anche lurbanistica comincia dal vicinato
dallorganizzare nel modo più utile per le
persone gli elementi fisici e funzionali (le
case, le strade e i marciapiedi, i giardini e il
verde, i parcheggi) che sono il primo livello
delle nostre necessità sociali. I gradini
successivi sono lorganizzazione degli spazi
collettivi (e dello spazio in quanto luogo delle
attività, delle funzioni, degli oggetti che sono
utili agli uomini in quanto essi sono parte di
una società) a livelli via via crescenti. è
5
I livelli territoriali

Una medesima realtà territoriale può esser vista
a livelli diversi dal piccolo al grande (dalla
casa, al vicinato, alla regione, al pianeta), e
viceversa. A ogni livello corrisponde una
diversa quantità di informazioni e una diversa
estensione (la piccola scala pochi dettagli e
grande estensione,la grande scala molti
dettagli e poca estensione)
6
Le discipline del territorio

Vari modi possibili di vedere il territorio per
descriverlo nelle sue caratteristiche
geometriche(geografia classica, topografia,
geodesia ecc) per analizzarlo nelluno o
nellaltro dei suoi aspetti (geologia,
idrogeomorfologia, botanica, fitogeografia,
loceanografia, leconomia dello spazio ecc).
per operare su si esso è il caso
dellurbanistica Lurbanistica è una
disciplina attiva per lurbanistica la
descrizione, lanalisi, la rappresentazione non
sono fine a se stesse, ma sono finalizzate
allintervento. . è
7
Il territorio risorsa e recipiente

Si può vedere il territorio come un insieme di
risorse fisiche per lutilizzazione della sua
superficie (lagricoltura, la pesca e
litticultura, la coltivazione dei boschi, la
zootecnia), per lutilizzazione delle materie di
cui è composto (le attività estrattive), per le
occasioni che offre (i corsi dacqua, le
pianure, le valli, le montagne, il mare). e come
recipiente come superficie occupabile per le
diverse funzioni che richiedono spazio per
ledilizia abitativa, per lindustria e il
commercio, per le infrastrutture per il trasporto
è
8
Lurbanistica una definizione

Possiamo dunque approdare a una prima definizione
essenziale dellurbanistica Loperazione cui è
finalizzata lurbanistica è una operazione
complessa e sintetica è la ricerca della
coerenza dellinsieme delle trasformazioni
necessarie per utilizzare il territorio come
insieme di risorse fisiche e come recipiente per
le attività che richiedono spazio. è
9
Parole complesso, sintetico, coerenza

Complesso Ò che risulta dallunione di varie
parti o di diversi elementi che si manifesta
sotto molteplici aspetti. Sintetico Ò da sintesi
riduzione a ununità di più idee, concetti,
nozioni e simili. Coerenza Ò che è privo di
contraddizioni, di squilibri intima connessione
e interdipendenza di parti continuità logica nel
pensiero e nelle azioni. y
10
Dal nomadismo allinsediamento

Le tre grandi innovazioni materiali, che furono
necessarie perché luomo si stabilizzasse sul
territorio la coltivazione del terreno e degli
animali, di conseguenza la stanzialità, e cioè
il fissarsi delluomo nel territorio con un
insediamento non provvisorio, infine, la
costituzione di tribù, un gruppo di famiglie che
vive stabilmente insieme assumendo determinate
regole. è
11
Dallautoconsumo al sovrappiù

In una prima fase delleconomia luomo (la
famiglia) produce ciò che serve per nutrirsi,
coprirsi, continuare a produrre Ò la fase
dellautoconsumo Se la capacità produttiva
aumenta più dei bisogni, a un certo punto si
forma una eccedenza Ò il sovrappiù prodotto
(consumo sementi scorte) è
12
Il sovrappiù e il territorio

Dalla formazione del sovrappiù nascono nuove
esigenze e opportunità Ò difendere il
sovrappiù, Ò scambiarlo con altri beni nasce il
villaggio (luogo della difesa e dello
scambio)nascono le comunicazioni (per scambiare
beni con altri villaggi), nascono le prime
tracce di organizzazione del territorio le
strade, i mercati, i ruoli e i ranghi è
13
Due destinazioni del sovrappiù

Quando il sovrappiù si manifesta e comincia a
crescere, esso può subire (e storicamente ha
subìto) due destini alternativi A il sovrappiù
può rimanere nelle mani del produttore Ò economia
borghese B il sovrappiù può essere sottratto al
produttore da una figura sociale esterna Ò
economia signorile è
14
Il modello signorile (B)

Il sovrappiù può essere sottratto al produttore
da un uomo, o un gruppo, più forte di lui. Questa
figura sociale tende a diventare via via più
forte, a sottrarre il sovrappiù non a un solo
gruppo di produttori, ma a moltissimi. Dove
questo avviene si forma un assetto sociale
costituito da due figure essenziali il signore,
padrone di tutto il sovrappiù prodotto il
servo, ridotto alla produzione di sovrappiù per
il signore è
15
Il modello borghese (A)

Il sovrappiù può rimanere nelle mani del
produttore Il produttore, padrone del proprio
sovrappiù, lo scambia con altri prodotti. Nuove
figure sociali, addette alla gestione del
sovrappiù per la difesa, lamministrazione
della giustizia, i servizi che le parti comuni
del borgo richiedono (ledilità, la manutenzione,
la pulizia ecc.), la gestione del culto e delle
cerimonie, la rappresentazione dei valori comuni
è
16
Il mercante

Nasce una figura sociale che assumerà un rilievo
egemone il mercante, laddetto allo scambio del
sovrappiù. In una prima fase il mercante si
limita a gestire lo scambio. Il mercante rischia.
Carica il prezzo della merce non solo del suo
consumo, ma anche di qualcosa in più vende a un
prezzo maggiore del costo. Mercante Ò banchiere
Ò interesse Mercante Ò capitalista Ò profitto è
17
Le attività capitalistiche

Le attività capitalistiche, così come furono
studiate dalleconomia classica tra il 1700 e il
1800 (Adam Smith, David Ricardo, Karl Marx)
consistono nel fatto che un uomo Ô compra alcune
merci, le associa in un processo produttivo e,
dopo aver pagato le merci, trattiene per sé il
residuo, il profitto, e lo reinveste nel processo
produttivo (accumulazione) è
18
Le merci comprate dal capitalista

Per avviare e condurre il processo produttivo il
capitalista compra Ò il diritto di disporre di
un immobile per realizzarvi la sua attività
produttiva Ò le macchine mediante le quali
produrre ciò che ha intenzione di smerciare Ò i
prodotti che gli servono per confezionare il suo
prodotto, o per far funzionare le macchine Ò la
capacità di lavorare per un determinato tempo di
certi uomini, che verranno chiamati operai. è
19
Il servo e loperaio similitudini

Come il servo, loperaio riceve un compenso (il
salario), che tende a coincidere con ciò che gli
serve per poter ricostituire la sua energia
psicofisica e poter quindi continuare a lavorare.
Come il servo, loperaio è perciò un produttore
puro, e la sua esistenza è legata a questa sua
funzione se non produce, non mangia, quindi non
esiste. Logicamente e storicamente, la condizione
sociale delloperaio è invece molto diversa. è
20
Il servo e loperaio e differenze

Il servo è assoggettato alla servitù del padrone.
Loperaio è possessore della sua forza lavoro,
può venderla a qualunque capitalista è
libero. La produzione del servo non è essenziale
per il signore. Senza il lavoro produttivo
delloperaio il capitalista non può esercitare la
propria funzione sociale non esiste in quanto
tale. Il servo è obbligato a lavorare per quel
padrone. Loperaio può porre la sua forza lavoro
a disposizione di più padroni. Le unità
produttive nelle quali lavora il servo sono
disperse nella campagna il servo e la sua
famiglia sono isolati, sono soli. Le unità
produttive nelle quali lavora loperaio sono
concentrate. è
21
Il signore e il capitalista

Anche il borghese (capitalista) è diverso dal
signore. il signore è puro consumatore, non ha
alcun rapporto con il mondo della produzione, da
cui si limita a prelevare il sovrappiù il
capitalista è interamente dedicato alla
produzione è condannato dalla legge della
concorrenza a produrre per accumulare, per
reinvestire cioè profitto nel processo
produttivo, per allargare la produzione. è
22
Parole Accumulazione

Accumulare non significa tesaurizzare, non
significa nascondere una parte della liquidità
ottenuta nel processo produttivo non è a Paperon
dei Paperoni che bisogna pensare quando si parla
di accumulazione. Accumulare significa
reinvestire nel processo produttivo il
sovrappiù che si è formato lungo il suo
corso.Accumulare significa poter produrre di
più è
23
Il borghese e loperaio

Per sopravvivere nella giungla della concorrenza,
il capitalista potrebbe ridurre i prezzi delle
merci acquistate, e in primo luogo il prezzo
della forza-lavoro, il salario. Ma, la classe
dei salariati ha pesantemente contrastato la
tendenza alla riduzione del proprio costo,
opponendo alla forza del capitalista le sue due
armi la solidarietà di classe, la sua
indispensabilità per la produzione. Di
conseguenza il capitalista, per ridurre i costi e
sopravvivere, deve allargare la produzione. è
24
La città luogo degli uomini liberi

La città nasce in opposizione al signore. Nasce
allora come il luogo della libertà. E in effetti
nella città gli uomini sono diventati, da servi,
liberi. Sono diventati libera merce, possono
vendere la loro capacità di produrre ( la loro
forza lavoro) a chi sappia e possa impiegarla
nel processo produttivo. Il processo produttivo
ha bisogno che gli uomini siano liberi, anzi,
libera merce, perché cosi possono essere
liberamente usati nel processo produttivo. è
25
La città luogo della complessità
  • La città diviene più complessa e si lega in
    sistemi alle altre città, agli altri luoghi
    rilevanti del territorio.
  • Il sistema di produzione capitalistico sviluppa
    in modo parossistico la divisione del lavoro e la
    conseguente specializzazione.
  • Le unità produttive (le fabbriche) si
    specializzano e si frammentano e si moltiplicano,
    aumentano le relazioni tra loro nella città, e
    tra le città.
  • Aumentano enormemente i traffici, gli scambi, le
    comunicazioni di conseguenza, la rete
    infrastrutturale.
  • Si marcia verso la internazionalizzazione
    delleconomia.
  • è

26
La città la nuova dimensione
  • La città accresce enormemente le proprie
    dimensioni da borghi di poche migliaia di
    abitanti si passa a città di centinaia di
    migliaia.
  • perché aumenta enormemente la popolazione totale
    (per effetto e della uscita dalla miseria e dalle
    condizioni di vita dellumanità contadina),
  • per la grandissima capacità di concentrazione di
    forza-lavoro che la produzione capitalistica
    possiede
  • y
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