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1Illuminazione
Ing. Maurizio Tancioni E-mail
mauriziotancioni_at_tiscali.it - Tel. 334.6324560
Docente nome cognome
23/05/2015
2Illuminazione d. Lgs. 81/08
3Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.1. A meno che non sia
richiesto diversamente dalle necessità delle
lavorazioni e salvo che non si tratti di locali
sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre
di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti
i predetti locali e luoghi di lavoro devono
essere dotati di dispositivi che consentano
unilluminazione artificiale adeguata per
salvaguardare la sicurezza, la salute e il
benessere di lavoratori. .
4Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.2. Gli impianti di
illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di
circolazione devono essere installati in modo che
il tipo dilluminazione previsto non rappresenti
un rischio di infortunio per i lavoratori.
5Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.3. I luoghi di lavoro nei
quali i lavoratori sono particolarmente esposti a
rischi in caso di guasto dellilluminazione
artificiale, devono disporre di unilluminazione
di sicurezza di sufficiente intensità. 1.10.4. Le
superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di
illuminazione artificiale devono essere tenuti
costantemente in buone condizioni di pulizia e di
efficienza.
6Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.5. Gli ambienti, i posti di
lavoro ed i passaggi devono essere illuminati con
luce naturale o artificiale in modo da assicurare
una sufficiente visibilità. 1.10.6. Nei casi in
cui, per le esigenze tecniche di particolari
lavorazioni o procedimenti, non sia possibile
illuminare adeguatamente gli ambienti, i luoghi
ed i posti indicati al punto al punto 1.10.5, si
devono adottare adeguate misure dirette ad
eliminare i rischi derivanti dalla mancanza e
dalla insufficienza della illuminazione
7Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.7. Illuminazione
sussidiaria 1.10.7.1. Negli stabilimenti e negli
altri luoghi di lavoro devono esistere mezzi di
illuminazione sussidiaria da impiegare in caso di
necessità. 1.10.7.2. Detti mezzi devono essere
tenuti in posti noti al personale, conservati in
costante efficienza ed essere adeguati alle
condizioni ed alle necessità del loro impiego.
8Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.7.3. Quando siano presenti
più di 100 lavoratori e la loro uscita allaperto
in condizioni di oscurità non sia sicura ed
agevole quando labbandono imprevedibile ed
immediato del governo delle macchine o degli
apparecchi sia di pregiudizio per la sicurezza
delle persone o degli impianti quando si
lavorino o siano depositate materie esplodenti o
infiammabili, lilluminazione sussidiaria deve
essere fornita con mezzi di sicurezza atti ad
entrare immediatamente in funzione in caso di
necessità e a garantire una illuminazione
sufficiente per intensità, durata, per numero e
distribuzione delle sorgenti luminose, nei luoghi
nei quali la mancanza di illuminazione
costituirebbe pericolo. Se detti mezzi non sono
costruiti in modo da entrare automaticamente in
funzione, i dispositivi di accensione devono
essere a facile portata di mano e le istruzioni
sulluso dei mezzi stessi devono essere rese
manifeste al personale mediante appositi avvisi.
9Titolo II Allegato IV Requisiti Luoghi di Lavoro
1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei
luoghi di lavoro 1.10.7.4. Labbandono dei posti
di lavoro e luscita allaperto del personale
deve, qualora sia necessario ai fini della
sicurezza, essere disposto prima dellesaurimento
delle fonti della illuminazione
sussidiaria. 1.10.8. Ove sia prestabilita la
continuazione del lavoro anche in caso di
mancanza dellilluminazione artificiale normale,
quella sussidiaria deve essere fornita da un
impianto fisso atto a consentire la prosecuzione
del lavoro in condizioni di sufficiente
visibilità.
10Art. 2 c. 1(definizioni) D. Lgs. 81/08
11Illuminazione Grandezze Fotometriche
FLUSSO LUMINOSO Ø potenza luminosa emessa da
una sorgente. Quantità di luce emessa da una
sorgente nellunità di tempo. Unità di misura
lumen(lm)
12Illuminazione Grandezze Fotometriche
Efficienza luminosa esprime il rendimento di
una lampada o di un apparecchio
illuminante flusso luminoso emesso (Lumen)
Eff. potenza elettrica assorbita (watt)
13Illuminazione Grandezze Fotometriche
Intensità luminosa esprime il flusso luminoso
di una sorgente in una specifica
direzione Unità di misura candele (CD)
(lumen/steradiante).
14Illuminazione Grandezze Fotometriche
LIlluminamento E è dato dal rapporto tra il
flusso luminoso irradiato e la superficie
illuminata. Esprime quanto agevolmente locchio
può vedere. Lilluminamento prodotto da un
flusso luminoso di 1 lm che cade in modo uniforme
su una superficie di 1mq è pari a 1 lx. Unità
di misura Lux lx
15Illuminazione Grandezze Fotometriche
Lilluminamento prodotto da una sorgente luminosa
diminuisce con il quadrato della distanza.
16Illuminazione Grandezze Fotometriche
Luminanza Esprime la quantità di luce che una
superficie illuminata riflette verso locchio
dellosservatore (che sta guardando in quella
direzione). Unità di misura candele/m2
17Illuminazione Grandezze Fotometriche
Rapporto di luminanza L2/L1 rapporto tra la
luminanza L2 di un oggetto e la luminanza del suo
fondo L1 esso è correlato agli effetti di
abbagliamento. Fattore di contrasto (L2 - L1
) / L1 ( rapporto della differenza di luminanza
di un oggetto e del suo fondo e la luminanza del
fondo stesso) esso risulta correlabile al grado
di visibilità degli oggetti.
18Illuminazione Grandezze Fotometriche
- Flusso luminoso Ø Lumen, lm
- Intensità luminosa in una direzioneCandela, Cd
- Illuminamento E Lux, lx
- Luminanza L Cd/m²
19Illuminazione Grandezze Fotometriche
Temperatura di colore (colore della luce)
Indica il colore apparente della luce
emessa Unità di misura gradi Kelvin (K)
20Illuminazione Grandezze Fotometriche
21Illuminazione Grandezze Fotometriche
Indice generale di resa cromatica (Ra) Indica
la capacità di una sorgente luminosa di
restituire fedelmente il colore delloggetto o
della superficie illuminata. È un numero
variabile da 0 a 100.
22Illuminazione Grandezze Fotometriche
Indice generale di resa cromatica (Ra)
23Illuminazione Grandezze Fotometriche
Sensibilità spettrale dellocchio umano
24Illuminazione Requisiti luoghi di lavoro
- Lilluminazione di un ambiente di lavoro deve
garantire - Buona visibilità
- Confort visivo
- Sicurezza
25Illuminazione Requisiti luoghi di lavoro
- Le caratteristiche dellambiente
- Lilluminazione di un ambiente deve fornire
condizioni ottimali per lo svolgimento del
compito visivo richiesto, anche quando si
distoglie lo sguardo dal compito o per riposo o
per variazione del compito.
26Luce Naturale
Nell'illuminazione degli ambienti l'impiego della
luce diurna è importante sia per la qualità della
visione e le caratteristiche di gradevolezza ed
accettazione da parte degli occupanti, che per
ragioni connesse al risparmio energetico. Il
contributo della luce naturale nell'illuminazione
degli interni va inoltre privilegiato in quanto
la presenza nell'involucro di un edificio di
aperture verso l'esterno permette di cogliere le
modulazioni del ciclo della luce a cui sono
legate importanti funzioni fisiologiche e di
mantenere un legame visivo col mondo circostante
che è un bisogno psicologico elementare
delluomo.
27Illuminazione - Luce Naturale
- La luce diurna è caratterizzata da variazioni nel
tempo di quantità, composizione spettrale e
direzione ed il suo ingresso negli ambienti
confinati dipende - dalla località
- dallorientamento delledificio
- dellorientamento e dalle caratteristiche delle
chiusure trasparenti - dalla presenza nellintorno di edifici od altri
elementi del paesaggio
28Illuminazione - Luce Naturale - Abbagliamento
- Labbagliamento dovuto alla luce naturale dipende
essenzialmente da - Luminanza della porzione di cielo inquadrata
dalla superficie vetrata - Posizione e dimensione della superficie vetrata
- Contrasto di luminanza tra le superfici interne
- Presenza di superfici riflettenti esterne o
interne
29Illuminazione - Luce Naturale - Abbagliamento
Per valutare il disturbo causato da superfici
luminose estese quali le finestre, è utilizzato
lindice DGI (Daylight Glare Index) che può
essere calcolato con le modalità indicate
nellAppendice B della UNI 108402000. A titolo
indicativo, si riporta il grado di abbagliamento
percepito e lindice DGI corrispondente.
30Illuminazione Artificiale Requisiti luoghi di
lavoro
- Lilluminazione artificiale è quella prodotta
dallinsieme dei corpi illuminanti
intenzionalmente introdotti per lo svolgimento
dei compiti visivi richiesti in quel determinato
luogo e per compensare la carenza o lassenza di
illuminazione naturale. - Le principali caratteristiche dellambiente
- Distribuzione delle luminanze
- Illuminamento
- Abbagliamento
- Aspetti del colore
- Calore apparente della luce
31Illuminazione Artificiale Distribuzione
luminanze
La distribuzione delle luminanze allinterno del
campo visivo influenza il grado di impegno degli
organi oculari e conseguentemente la visibilità
ed il confort. Per evitare laffaticamento
visivo dovuto a ripetuti e continui processi di
adattamento, va realizzata una distribuzione
equilibrata delle luminanze, evitando variazioni
e discontinuità accentuate tra le diverse aree
del campo visivo e tenendo conto dellimportanza
che hanno le superfici riflettenti presenti
nellambiente.
32Illuminazione Artificiale Distribuzione
luminanze
La Norma UNI EN 12464-12004 consiglia, per le
principali superfici di un ambiente, fattori di
riflessione compresi tra gli intervalli riportati
in Tabella
RAPPORTI LIMITE DI LUMINANZA ALLINTERNO DEL
CAMPO VISIVO
OGGETTO LUMINANZA
Soffitto Da 0,6 a 0,9
Pareti Da 0,3 a 0,8
Piani di lavoro Da 0,2 a 0,6
Pavimento Da 0,1 a 0,5
- 13 tra la luminanza media delle aree
immediatamente circostanti la zona del compito
visivo - 110 tra la luminanza media delle zone più
periferiche del campo visivo (pareti, soffitto,
pavimento) e quella del compito
33Illuminazione Artificiale Illuminamento
Si definisce illuminamento medio mantenuto (Em)
quel valore di illuminamento al di sotto del
quale lilluminamento medio su una specifica
superficie non può mai scendere.
34Illuminazione Artificiale Illuminamento
Tenendo conto dei valori limite di illuminamento
definiti dalla UNI EN 12464-12004 e determinato
un fattore di manutenzione in base
allapparecchio di illuminazione scelto e ad un
programma di manutenzione specifico facendo
riferimento alla pubblicazione CIE 97-1992
(Commission Internazionale de lÉclairage)..
È possibile calcolare il valore da verificare in
fase di collaudo dellimpianto cioè Em/M
35Illuminazione Artificiale Illuminamento
Ad esempio, poiché per un ufficio in cui si
svolge unattività di reception Em previsti 300
lx, determinato un fattore di manutenzione M0,85
andranno previsti in fase di collaudo 300 / 0,85
353 lx
36Illuminazione Artificiale Uniformità
Illuminamento
I valori di illuminamento tra larea oggetto del
compito visivo e quelli della zona immediatamente
circostante (intesa come fascia di almeno 0,5 m
di larghezza intorno alla zona del compito
allinterno del campo visivo) non devono
discostarsi eccessivamente per evitare
linsorgere di affaticamento visivo e disturbi da
abbagliamento.
37Illuminazione Artificiale Uniformità
Illuminamento
- Una buona progettazione deve prevedere sia
allinterno della zona del compito che in quella
immediatamente circostante, una buona uniformità
di illuminamento. - In tali zone i rapporti tra lilluminamento
minimo e medio non devono comunque essere
inferiori a - 0,7 nellinterno della zona del compito
- 0,5 nellinterno delle zone immediatamente
circostanti il compito visivo
38Illuminazione Artificiale Abbagliamento
Per la valutazione dellabbagliamento molesto
direttamente prodotto da apparecchi di
illuminazione artificiale si utilizza lindice
unificato di abbagliamento UGR (Unified Glare
Rating), come riportato nella pubblicazione CIE
117-1995. Valori limite dellUGR sono previsti
dalla UNI 12464-12004 per ogni specifico tipo di
interno, compito o attività visiva.
39Illuminazione Artificiale Abbagliamento
Generalmente i valori UGR per ogni apparecchio di
sono forniti dal fabbricante e permettono di
calcolare i valori di UGR dello specifico
impianto. Nel caso di impianti di illuminazione
non recenti e dotati di corpi illuminanti
sprovvisti di UGR, si può far riferimento alla
Norma UNI 103801994.
SENSAZIONE VAL SENSAZIONE VAL
Intollerabile gt 28 Appena Accettabile 19
Quasi Intollerabile 28 Accettabile 16
Fastidioso 25 Percepibile 13
Quasi Fastidioso 22 Appena Percepibile 10
40Illuminazione Artificiale Calore apparente luce
Ogni tipo di lampada emette luce di diversa
tonalità a seconda della distribuzione spettrale
della radiazione emessa ed è contraddistinta da
una propria temperatura di colore. Questo
parametro, espresso in Kelvin (K), è usato per
individuare e classificare il colore apparente
della luce emessa da una sorgente luminosa
41Illuminazione Artificiale Calore apparente luce
- A seconda della temperatura di colore, le
sorgenti si suddividono in tre gruppi - Colore apparente caldo lt 3300 K
- Colore apparente neutro da 3300 K a 5300 K
- Colore apparente freddo gt 5300 K.
42Illuminazione di Sicurezza
In assenza dellilluminazione ordinaria, la
visibilità degli spazi da percorrere e delle
indicazioni segnaletiche deve essere comunque
tale che le persone possano identificare in modo
inequivocabile il percorso verso un luogo sicuro
e localizzare ed utilizzare dispositivi di
sicurezza, antincendio e pronto soccorso.
43Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
a) Altezza di installazione degli apparecchi
illuminanti e direzione della luce Un percorso
per lesodo deve avere unaltezza minima di 2 m e
perciò, per rendere ben visibile lintero spazio
di mobilità. Gli apparecchi illuminanti pertanto
vanno posti a non meno di tale altezza e
preferibilmente a parete poiché, se installati a
soffitto o a ridosso del soffitto, può esserne
ridotta rapidamente la visibilità dal fumo in
caso di incendio. E opportuno che il flusso
luminoso sia diretto dallalto verso il piano di
calpestio.
44Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
- b) Collocazione degli apparecchi illuminanti
- Gli apparecchi dilluminazione di sicurezza vano
posti lungo le vie desodo ed almeno nei seguenti
punti - Ad ogni porta di uscita prevista per lemergenza
e su ogni uscita di sicurezza indicata - Vicino ed immediatamente allesterno delluscita
che immette in un luogo sicuro - Vicino (meno di 2 m in senso orizzontale) alle
scale ed in modo che ogni rampa sia illuminata
direttamente
45Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
- b) Collocazione degli apparecchi illuminanti
- Gli apparecchi dilluminazione di sicurezza vano
posti lungo le vie desodo ed almeno nei seguenti
punti - In corrispondenza di ogni cambio di direzione
- Ad ogni intersezione di corridoi
- In corrispondenza dei segnali di sicurezza
- Vicino (meno di 2 m in senso orizzontale) ad ogni
punto di pronto soccorso (locale, cassetta di
pronto soccorso, pacchetto di medicazione, punto
di chiamata, ecc.)
46Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
- c) Livello di illuminamento delle vie desodo
- La norma UNI EN 18382000 definisce valori minimi
misurati al suolo (fino a 20 mm dal suolo) e
calcolati senza considerare il contributo
luminoso della luce riflessa, per - vie desodo di larghezza fino a 2 m
- lilluminamento orizzontale al suolo lungo la
linea centrale non deve essere minore di 1 lx - mentre nella fascia centrale di larghezza pari ad
almeno la metà della via desodo, lilluminamento
deve essere non meno del 50 di quello presente
lungo la linea centrale
47Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
- c) Livello di illuminamento delle vie desodo
- La norma UNI EN 18382000 definisce valori minimi
misurati al suolo (fino a 20 mm dal suolo) e
calcolati senza considerare il contributo
luminoso della luce riflessa, per - vie desodo di larghezza superiore a 2 m devono
essere considerate come un insieme di vie desodo
di 2 m e per ciascuna di esse vanno adottati i
valori minimi sopraindicati
48Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
d) Livello di illuminamento di dispositivi e
attrezzature di sicurezza, pronto soccorso e
antincendio Nel caso che attrezzature e
dispositivi non siano posti lungo le vie desodo
o in unarea dotata di illuminazione antipanico,
il livello di illuminamento al suolo deve essere
di almeno 5 lx (escluso apporto della luce
riflessa).
49Illuminazione di Sicurezza Requisiti minimi
h) Autonomia di funzionamento Il tempo minimo di
funzionamento dellilluminazione di sicurezza
deve essere di almeno 1 ora. Autonomie per tempi
superiori sono previste da disposizioni di legge
per particolari attività (es. 2 ore per le
strutture sanitarie pubbliche e private).
50Illuminazione Come si valuta
Illuminazione Strumenti di misura dei parametri
Luminanza
Luminanzometri
Illuminamento
Luxmetri
51Illuminazione Come si valuta
Illuminazione Strumenti di misura dei
parametri Precisione
52Illuminazione Come si valuta
Illuminamento
- La misurazione dellilluminamento deve essere
condotta nella zona e nella posizione di lavoro
effettivamente occupate durante lo svolgimento
del compito visivo - La misurazione deve essere effettuata tenendo
conto della normale posizione del lavoratore e
della sua ombra e il sensore del luxmetro deve
essere posto sul piano di lavoro potendo quindi
assumere posizione orizzontale, verticale o
inclinata tipologia dellattività lavorativa
effettivamente svolta
53Illuminazione Come si valuta
Illuminamento
- posizionare lo strumento con la fotocellula
rivolta verso la sorgente luminosa se questa
agisce ortogonalmente al piano di misura, oppure,
nel caso più generale, con la fotocellula
parallela alla superficie di interesse - Analogamente si procede per le superfici
verticali, avendo laccortezza di posizionare lo
strumento parallelamente al piano considerato ed
in ogni caso di disporsi in modo tale per cui lo
strumento non subisca linfluenza del corpo
delloperatore (ombra portata) e non riceva la
luce con un angolo di incidenza eccessivo (luce
radente) - Dopo aver effettuato la lettura in un numero
sufficiente di punti (maggiore è il numero di
letture, più precise risultano le informazioni)
riferendo la somma dei singoli valori al numero
totale dei punti di misura, si ottiene il valore
dellilluminamento medio.
54Illuminazione Come si valuta
Illuminamento
Se nellambiente si prevedono fluttuazioni del
livello dilluminamento connesse
allilluminazione naturale si deve prevedere la
misurazione dellilluminamento del posto di
lavoro in tempi differenziati in modo da
caratterizzare compiutamente la situazione in
esame.
55Illuminazione Come si valuta
Luminanza
- Il rilievo dei valori di luminanza deve essere
effettuato nelle condizioni di lavoro e nelle
posizioni di lavoro effettive - Il misuratore di luminanza deve essere
posizionato al livello degli occhi del lavoratore
e direzionato verso la sorgente di luce, verso la
luce riflessa o verso la superficie di cui si
vuole misurare la luminanza
56Illuminazione Come si valuta
Luminanza
- La presenza di riflessi fastidiosi deve essere
rilevata mediante specifiche misurazioni di
luminanza - Nel caso di spazi di lavoro occupati di giorno e
di notte si deve procedere a misurazioni di
luminanza in entrambe le condizioni.
57Misure di sicurezza - Tecniche
- Adozione di correttivi previsti da norme di legge
o di buona tecnica, quali - corretto posizionamento delle postazioni di
lavoro rispetto alle fonti di illuminazione - adeguamento dellintensità e delle
caratteristiche della illuminazione alle esigenze
connesse al tipo di lavorazione/attività
espletata - correzione dellincidenza diretta o riflessa del
flusso luminoso adottando schermature, tendaggi e
veneziane preferibilmente a lamelle orizzontali - contrasti adeguati (un oggetto sarà più o meno
facilmente visibile a seconda del contrasto dello
stesso al fondo)
58Misure di Sicurezza Organizzative
- Adozione di correttivi previsti da norme di legge
o di buona tecnica, quali - cura costante nella manutenzione e nella pulizia,
soprattutto per le superfici vetrate o illuminanti
59GRAZIE
Ing. Maurizio Tancioni E-mail
mauriziotancioni_at_tiscali.it - Tel. 334.6324560
Docente nome cognome
23/05/2015