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SINTASSI elementi introduttivi

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SINTASSI elementi introduttivi Dott.ssa Beatrice Morandina - Universit degli studi di Macerata LINGUISTICA La linguistica costituita da pi discipline che hanno ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: SINTASSI elementi introduttivi


1
SINTASSIelementi introduttivi
Dott.ssa Beatrice Morandina - Università degli
studi di Macerata
2
LINGUISTICA
  • La linguistica è costituita da più discipline che
    hanno oggetti di studio diversi
  • FONETICA (che studia i foni)
  • FONOLOGIA (che studia i fonemi)
  • MORFOLOGIA (che studia la struttura della parola)
  • SINTASSI (che studia la struttura della frase)
  • SEMANTICA (che studia il significato)
  • 6. PRAGMATICA (che studia la prosodia e le
    implicature della frase)

3
SINTASSI COMBINAZIONI DI PAROLE
  • Sintassi si occupa di combinazioni di parole
    che possono essere di due tipi
  • 1) combinazione di parole più piccole di una
    frase sintagmi
  • 2) combinazioni di parole che comprendono più
    frasi discorsi o testi dove la frase è insieme
    di più sintagmi.
  • PAROLA concetto molto discusso che assume
    valori differenti (parola fonologica,
    morfologica, sintattica, semantica).
  • PAROLA SINTATTICA coincide con quella
    morfologica ma da un punto di vista diverso la
    morfologia per la quale la parola è il
    costituente massimo, si occupa della struttura
    interna della parola mentre la sintassi, per la
    quale la parola è il costituente minimo, indaga
    le relazioni tra varie parole determinando la
    loro appartenenza a classi diverse.

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Caratteristiche linguaggio umano
  • La sintassi si basa su alcuni presupposti
  • RICORSIVITA essendo la lingua un sistema
    aperto dove si possono creare sempre parole nuove
    e frasi nuove, si possono costruire frasi sempre
    nuove di lunghezza indefinita, inserendo in una
    data frase unaltra frase e così via. (da frasi
    semplici a frasi complesse)
  • OCCORRENZA partendo dal fatto che si devono
    delimitare le parti del discorso e non le singole
    parole, si stabilisce quali sono le parole che
    possono ricorrere o no assieme ad altre e quali
    sono le posizioni di tali occorrenze.
  • CRITERIO DISTRIBUZIONALE le parole si
    distribuiscono allinterno della frase secondo la
    classe a cui appartengono.

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  • CI SONO VARI TIPI DI SINTAGMI CIOE DI
    RAGGRUPPAMENTI DI PAROLE
  • SN SINTAGMA NOMINALE ulteriormente scomponibile
    in compl. N
  • SV SINTAGMA VERBALE ulteriormente scomponibile
    in V ( compl.( SN))
  • SA SINTAGMA AGGETTIVALE ulteriormente
    scomponibile in A compl.
  • SP SINTAGMA PREPOSIZIONALE ulteriormente
    scomponibile in P Compl.
  • Compl. si intende genericamente lintero
    argomento della testa che può essere ad es, det.,
    sn, ecc.
  • SINTAGMI si riescono a delimitare i sintagmi
    grazie ad alcuni criteri principali
  • Movimento parole che fanno parte dello stesso
    gruppo si spostano insieme
  • Ininseribilità un costituente non può essere
    interrotto tramite linserzione di altri
    costituenti
  • Enunciabilità in isolamento le parole che
    formano un gruppo possono essere pronunciate
    anche da sole e non in una frase completa, dato
    un contesto opportuno.
  • Coordinabilita due sequenze di parole possono
    essere coordinate solo se appartengono alla
    stessa categoria (es. a mezzanotte E il
    poliziotto Gianni è tornato nella sua città E
    nel villaggio della sua infanzia)
  • .

6
VALENZA
  • Ci sono elementi della frase che richiedono
    assieme ad essi la presenza di altri elementi. La
    presenza di tali altri elementi può essere
    obbligatoria (ARGOMENTI) oppure facoltativa
    (ELEMENTI CIRCOSTANZIALI)
  • Potremmo dire che gli ARGOMENTI partecipano al
    processo mentre i CIRCOSTANZIALI forniscono il
    contesto.
  • Bisogna ricordare che, sia nel caso della valenza
    verbale che della valenza dei nomi, possiamo
    avere elementi che ammettono più costruzioni.

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Valenza verbale
  • A seconda del numero di argomenti che li
    accompagnano possiamo avere 4 classi di verbi
  • 1) avalenti (zerovalenti) non sono accompagnati
    da alcun argomento (es. piove, nevica,)
  • 2) monovalenti accompagnati solo da un
    argomento (nome o sintagma nominale o frase)
    (es. Antonio parla, bisogna che Antonio parta).
  • 3) bivalenti accompagnati da due argomenti,
    (il primo sempre nome o SN mentre il secondo può
    essere nome o sn oppure una frase) (es.
    Giovanni teme il giudizio)
  • 4) trivalenti accompagnati da tre argomenti
    (due gruppi nominali e un gruppo preposizionale)
    (es. Giovanni dice qualcosa a Pietro)

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Valenza dei nomi
  • I nomi come i verbi hanno una loro valenza ci
    sono nomi argomentali e nomi non-argomentali
    (DIPENDE DAI CONTESTI, LO STESSO NOME PUO ESSERE
    SIA ARGOMENTALE CHE NON)
  • NOMI ARGOMENTALI debbono essere seguiti da un
    complemento di specificazione. Anche i nomi
    argomentali possono apparire da soli ma il loro
    argomento è recuperabile in base al contesto.
    Realizzano una funzione semantica definita (ruolo
    tematico) (es. la partenza di Gianni indica
    lindividuo che parte). NOMI ASTRATTI (la
    costruzione della basilica)
  • NOMI NON-ARGOMENTALI possono ma non debbono
    seguiti da un complemento di specificazione.
    Normalmente largomento che segue indica
    relazione di possesso. NOMI CONCRETI (quella
    basilica)

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  • 1) mono-argomentali corrispondono a verbi
    monovalenti es. la camminata di Gianni (
    Gianni cammina)
  • 2) biargomentali di solito derivati da verbi
    transitivi es. la spiegazione di Newton della
    forza di gravità ( Newton ha spiegato la forza
    di gravità)
  • 3) trivalenti come verbi trivalenti es. il
    dono di una collana a Maria da parte di Antonio.
    (Antonio ha donato una collana a Maria).

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TIPI DI FRASI
  • FRASE SEMPLICE si intende una frase che in essa
    non contiene altre frasi.
  • FRASE COMPLESSA si intende una frase che in
    essa contiene altre frasi.
  • FRASI PRINCIPALI O INDIPENDENTI si intendono
    frasi che hanno senso compiuto.
  • FRASI DIPENDENTI / SUBORDINATE / SECONDARIE si
    intendono frasi che da sole non hanno senso
    compiuto.

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  • MODALITA DELLE FRASI
  • 1) dichiarative (enunciative)
  • 2) interrogative (distinte in interrogative
    si/no e interrogative WH)
  • 3) imperative
  • 4) esclamative

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  • PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE FRASI
  • POLARITA oppone le frasi positive da quelle
    negative
  • DIATESI oppone le frasi attive da quelle
    passive
  • SEGMENTAZIONE le frasi segmentate sono quelle
    che staccano un determinato costituente da
    tutti gli altri
  • 1) dislocate a sinistra (pronome di ripresa è
    facoltativo) es. questo film, non lo avevo mai
    visto.
  • 2) tema sospeso (elemento non è mai preceduto
    dalleventuale preposizione che avrebbe nella
    frase non segmentata il pronome di ripresa è
    obbligatorio) il presidente, la folla invocava
    soltanto lui.
  • 3) topicalizzate (non cè pronome di ripresa)
    Gianni ho visto ieri
  • 4) dislocate a destra lo riferirò ai giudici,
    quello che ho sentito.
  • 5) frasi scisse (frase principale verbo essere
    dipendente introdotto da che) è in piazza che
    Gianni parlerà stasera.

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TIPI DI FRASI DIPENDENTI
  • FRASI INCASSATE dipendenti da quella
    precedente, di vari livelli es. Maria ha detto
    che Gianni crede1 che Paolo abbia mentito2
  • FRASI ARGOMENTALI (la cui presenza è
    obbligatoria)
  • 1) soggettive (es.è possibile che Gianni parta
    domani)
  • 2) oggettive o completive (es. Gianni ha detto
    che partirà domani)
  • 3) completive nominali (frasi che sono argomento
    del nome es. il fatto che i soldati si
    comportino così non ha meravigliato)
  • 4) interrogative indirette (es. Gianni non sa
    chi partirà domani)

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  • FRASI CIRCOSTANZIALI
  • 1) temporale (es. quando è arrivato Antonio,
    abbiamo potuto cenare)
  • 2) causale (es. dato che Antonio è arrivato
    tardi, abbiamo cenato in fretta)
  • 3) finale (es. abbiamo aspettato Antonio per
    cenare tutti insieme)
  • 4) consecutive (es. abbiamo mangiato tanto che
    non abbiamo finito il dolce)
  • 5) condizionali (es. se Emma avesse telefonato,
    avremmo potuto partire insieme)
  • 6) concessive (es. benchè io avessi avvertito
    Antonio, il gruppo era partito)
  • 7) comparative (es. abbiamo scritto relazioni
    più articolate di quanto fosse richiesto)
  • FRASI RELATIVE
  • 1) restrittive indicano una delimitazione (es.
    gli studenti, che non si sono iscritti solo
    quelli e non tutti gli studenti, non possono
    sostenere lesame)
  • 2) appositive aggiungono informazioni (Gianni,
    che non si è iscritto aggiungo uninformazione
    spiegando il perché, non può sostenere lesame)

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  • LA TEORIA DELLA GRAMMATICA GENERATIVO-TRASFORMAZI
    ONALE
  • Rappresenta una delle più importanti e complete
    teorie riguardanti lo studio della sintassi ed è
    stata sviluppata da NOAM CHOMSKY a partire dagli
    anni Ottanta.
  • Bisogna notare che la teoria di Chomsky si è
    sviluppata nellarco di un ventennio attraverso
    varie fasi dove sono stati individuati elementi
    diversi di conseguenza anche la teoria si è
    evoluta in sottoteorie che trattano aspetti e
    caratteristiche particolari del linguaggio.
    Alcune tra le sottoteorie più importanti che
    prenderemo in esame sono
  • TEORIA DEI PRINCIPI E DEI PARAMETRI
  • TEORIA DELLA REGGENZA E DEL LEGAMENTO
  • TEORIA X - BARRA

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Alcuni concetti fondamentali della Grammatica
Generativo- trasformazionale
  • SI FONDA SULLIDEA DI UNA GRAMMATICA UNIVERSALE
    INTESA COME TEORIA DELLA CONOSCENZA E NON DEL
    COMPORTAMENTO.
  • SISTEMA DI PRINCIPI, CONDIZIONI E REGOLE CHE SONO
    ELEMENTI E PROPRIETA COMUNI A TUTTE LE LINGUE
    UMANE.
  • TUTTE LE LINGUE HANNO PROPRIETA COMUNI MA
    ALLINTERNO DI ESSE SI POSSONO INDIVIDUARE DELLE
    CARATTERISTICHE CHE VARIANO DA LINGUA A LINGUA
  • PRINCIPI ESISTONO DEI PRINCIPI COMUNI A TUTTE
    LE LINGUE (FORMANO GRAMMATICA UNIVERSALE)
  • PARAMETRI ESISTONO ANCHE PARAMETRI SPECIFICI
    DI CIASCUNA LINGUA (GRAMMATICA PARTICOLARE)
  • LINGUA INSIEME DI SPECIFICAZIONI DI PARAMETRI
    ALLINTERNO DI UN SISTEMA INVARIANTE DI PRINCIPI
    DELLA GRAMMATICA UNIVERSALE.
  • PARLANTE CONOSCE UN INSIEME PRECISO DI
    PRINCIPI POTENZIALMENTE APPLICABILI AD OGNI
    LINGUA E UN INSIEME DI PARAMETRI CHE POSSONO
    VARIARE DA UNA LINGUA ALLALTRA ENTRO CERTI
    LIMITI DEFINITI.
  • ACQUISIZIONE APPRENDERE IL MODO IN CUI QUESTI
    PRINCIPI SI APPLICANO AD UNA LINGUA PARTICOLARE E
    IL VALORE APPROPRIATO PER CIASCUN PARAMETRO.

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  • COMPETENZA IL SISTEMA LINGUISTICO CONCEPITO
    COME RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELLA GRAMMATICA,
    CIOE LINSIEME DI CONOSCENZE CHE UN PARLANTE
    IDEALE DI UNA DATA LINGUA POSSIEDE E CHE E
    SOTTOSTANTE AD OGNI SUA PRODUZIONE LINGUISTICA.
    CIO CHE PERMETTE AL PARLANTE DI PRODURRE E
    CAPIRE INFINITE FRASI E DI RICONOSCERE FRASI
    GRAMMATICALI DA FRASI AGRAMMATICALI.
  • ESECUZIONE DATI E FRASI PRODOTTE CONCRETAMENTE
    (TALVOLTA CON ERRORI, LAPSUS, CATTIVA
    ORGANIZZAZIONE, DISTURBI DELLA SITUAZIONE, CHE
    PERO NON INTERFERISCONO CON LA COMPETENZA)
  • GRAMMATICA DESCRIZIONE DELLA COMPETENZA E NON
    DELLESECUZIONE.
  • TEORIA LINGUISTICA CREAZIONE DI UNA GRAMMATICA
    FORMALE CHE INDIVIDUA LA STRUTTURA INTERNA DELLA
    MENTE UMANA.

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  • PRINCIPIO DELLA DIPENDENZA DELLA STRUTTURA
  • LA CONOSCENZA DEL LINGUAGGIO SI BASA SU RELAZIONI
    STRUTTURALI CHE ESISTONO ALLINTERNO DELLA FRASE
    E NON SULLA SEQUENZA DELLE PAROLE.
  • LA FRASE HA UNA STRUTTURA SINTAGMATICA UNA FRASE
    NON E UNA SEMPLICE SUCCESSIONE LINEARE DI PAROLE
    MA E STRUTTURATA IN SINTAGMI (RAGGRUPPAMENTI
    STRUTTURALI DI PAROLE) CORRELATI LUNO ALLALTRO.
  • LANALISI DELLA FRASE VIENE COMPIUTA ATTRAVERSO
    LA SUDDIVISIONE IN COSTITUENTI IMMEDIATI CIOE
    LINDIVIDUAZIONE DEI SINTAGMI E LA LORO ULTERIORE
    SUDDIVISIONE IN COSTITUENTI PIU PICCOLI.
  • STRUTTURA PROFONDA STRUTTURA SOTTOSTANTE/SOGGIAC
    ENTE A QUELLA CHE SI MANIFESTA (STRUTTURA
    ASTRATTA CHE SOGGIACE AD OGNI FRASE
    EFFETTIVAMENTE PRODOTTA)
  • STRUTTURA SUPERFICIALE STRUTTURA CHE SI
    MANIFESTA CONCRETAMENTE (LA FRASE COSI COME
    APPARE)

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Ci sono tre tipi di RAPPRESENTAZIONE della
STRUTTURA
  • DIAGRAMMA AD ALBERO
  • PARENTESI ETICHETTATE
  • REGOLE DI RISCRITTURA

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1) Diagramma ad albero
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2) Parentesi etichettate
  • F Il bambino mangia la mela
  • F SN IL BAMBINO SVMANGIA SN LA MELA
  • 3) Regola di riscrittura
  • F SN SV
  • SV V SN

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Teoria dei principi e dei parametri
  • Ogni individuo conosce principi applicati alla
    lingua e mediati da variazioni parametriche.
  • La conoscenza del linguaggio non consiste di
    regole come tali ma di principi soggiacenti dai
    quali derivano le regole.
  • Le regole quindi sono il modo per indicare la
    combinazione di principi.
  • Ciascuna lingua è costituita da particolari
    interazioni tra principi, parametri e proprietà
    lessicali.

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La grammatica generativa assume lesistenza, nel
linguaggio, di due componenti fondamentali un
lessico e un sistema computazionale.
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STRUTTURA PROFONDA S
INTASSI STRUTTURA SUPERFICIALE
FORMA FONETICA FORMA
LOGICA rappresentazione attraverso rappresentazi
one alcuni aspetti sequenza di
suoni significato
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  • La struttura profonda rappresenta il punto di
    congiunzione tra il lessico e il sistema
    computazionale le descrizioni strutturali a
    livello di struttura profonda sono collegate alle
    proprietà del lessico e vengono poi trasformate
    in rappresentazioni di struttura superficiale. Le
    rappresentazioni della struttura superficiale
    vengono convertite da un lato in rappresentazioni
    in FORMA FONETICA struttura sintagmatica ,
    dallaltro in rappresentazioni in FORMA LOGICA
    componente semantica.
  • Cè bisogno di un sistema per descrivere i suoni
    reali cioè di una rappresentazione fonetica, cè
    bisogno di un sistema per rappresentare il
    significato, cioè di una rappresentazione
    semantica e cè bisogno di un sistema per
    descrivere la struttura sintattica che li
    collega, cioè di un livello di rappresentazione
    sintattica.
  • La struttura sintattica collega forma fisica con
    significato astratto.
  • Sintassi quindi attraverso principi e parametri
    rende conto della relazione tra forma fonetica e
    forma logica.

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Trasformazione o movimento
  • La trasformazione o movimento consiste nel
    passaggio dalla struttura profonda soggiacente,
    livello nel quale tutti gli elementi della frase
    stanno nella loro posizione originaria (funzioni
    grammaticali corrispondenti alle valenze), alla
    struttura superficiale al livello della quale gli
    elementi sono stati mossi per assegnare ad
    esempio ad una frase la modalità interrogativa o
    passare da una frase attiva a passiva
  • es. hai mangiato che cosa al ristorante struttu
    ra profonda
  • che cosa hai mangiatot al ristorante? struttura
    superficiale
  • La relazione tra struttura p e struttura s è una
    relazione di movimento il movimento modifica una
    struttura p per dare una struttura s. Tuttavia
    nella struttura superficiale rimangono le tracce
    del movimento (indicate qui con t) che pur non
    avendo alcun contenuto fonetico mantiene tuttavia
    tracce nel contenuto mentale cioè nella forma
    logica.

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PARAMETRO TESTA
  • Specifica lordine di alcuni elementi di una
    lingua
  • Permette di esprimere delle generalizzazioni
    concernenti la struttura dei sintagmi
  • TESTA Elemento essenziale di ogni sintagma.
  • Es. il SN ha come testa N il SV ha come testa
    V il SP ha come testa P, il SA ha come testa A.
  • Parametro testa indica la diversa posizione che
    la testa assume rispetto agli altri elementi del
    sintagma a seconda della lingua presa in esame
    testa iniziale (a sinistra) o testa finale (a
    destra). In tutte le lingue le teste si trovano
    nella stessa posizione per tutti i sintagmi. (es.
    litaliano è una lingua con parametro testa a
    sinistra quindi in tutti i tipi di sintagmi
    dellitaliano ritroveremo la testa a sinistra
    rispetto agli altri elementi contenuti nel
    sintagma).

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Principio di proiezione e ruolo ?
  • Principio di proiezione richiede che la
    sintassi tenga conto delle caratteristiche
    lessicali dei vari elementi.
  • Ciascuna voce lessicale ha una determinata
    valenza e tale valenza ci indica il numero degli
    argomenti che devono accompagnarla, ma non ci
    indica la categoria sintattica che può variare a
    seconda della voce lessicale.
  • Entrata lessicale offre solo delle restrizioni
    sul tipo di parole che possono occorrere in un
    determinato tipo di costruzione.
  • Entrata lessicale non offre descrizione della
    relazione di significato che sussiste tra voce
    lessicale e argomenti che realizzano le sue
    valenze.

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Ruolo tematico o ruolo ?
  • La relazione di significato tra voce lessicale
    (nome, verbo, aggettivo, ecc.) e argomenti è
    detta ruolo tematico (ruolo semantico) o ruolo ?.
  • Ruoli tematici
  • Agente autore dellazione
  • Paziente cosa colpita dallazione
  • Scopo punto finale verso cui è rivolta lazione
  • Tema la cosa mossa da unazione
  • Esperiente entità che sperimenta un certo stato
    danimo
  • Beneficiario entità che trae profitto da
    unazione
  • Uno stesso ruolo tematico può essere realizzato
    tramite categorie sintattiche differenti
  • ma ciò non è arbitrario ANZI in alcuni casi AD UN
    DETERMINATO RUOLO TEMATICO
  • CORRISPONDE SEMPRE UNA REALIZZAZIONE TRAMITE UNA
    DETERMINATA
  • CATEGORIA SINTATTICA LA SELEZIONE C
    (CATEGORIALE) è DETERMINATA DA
  • SELEZIONE S (SEMANTICA) (es. agente sempre
    realizzato da SN, nella passiva
  • compl. dagente si realizza come SP poiché non è
    argomento ma circostanziale)

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PRINCIPIO DI PROIEZIONE
  • Esiste una corrispondenza biunivoca tra argomenti
    e ruoli ?.
  • Ogni argomento ha un ruolo ? ed uno solo, ed ogni
    ruolo ? è assegnato ad un argomento ed uno solo.
  • Le proprietà delle entrate lessicali si
    proiettano sulla sintassi della frase.
  • Garantisce che le proprietà delle entrate
    lessicali siano mantenute durante tutta la
    derivazione della struttura (trasformazione da
    struttura p a struttura s) per esempio
    garantisce la traccia mentale non realizzata
    foneticamente ma obbligatoria per il principio di
    proiezione. (es. chi1 prevedi che Gianni
    incontrerà t1 a roma?) dove chi non è argomento
    ma operatore e quindi il tema obbligatorio per il
    verbo incontrare e realizzato da un SN lascia la
    traccia
  • Tale principio ci permette anche di verificare la
    grammaticalità di una frase poiché possiamo
    riscontrare la mancanza di ruoli obbligatori per
    esempio.

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reggenza
  • Relazione sintattica altamente astratta che
    sussiste tra un elemento reggente ed uno che
    viene retto.
  • Gli elementi reggenti sono tutti quelli che
    possono essere le teste lessicali di un sintagma
    (N, V, A, P) e la categoria flessionale (fless)
    finita (ciò significa che deve esserci il morfema
    attaccato al verbo che contiene tempo e accordo
    Mary plays the play dove plays indica sia tempo
    presente che genere sing. mentre nel caso di he
    considers Mary to play the piano dove play è
    privo di flessione e preceduto dal marcatore
    infinitivale to).
  • PRINCIPIO DELLA REGGENZA PROPRIA le categorie
    lessicali reggono propriamente mentre le
    categorie non lessicali no. Quindi N, V, A, P,
    sono automaticamente elementi che reggono
    propriamente, mentre FLESS non lo è.
  • Influenza unidirezionale dallelemento reggente
    verso lelemento retto. (es. Prep. A regge SN e
    quindi pronome prende forma me e non forma io).
  • Oltre al principio di proiezione dove vengono
    definiti i ruoli assegnati agli argomenti di
    unentrata lessicale, grazie alla reggenza
    vengono ora assegnati
  • 1) caso (teoria del caso) determinati casi
    vengono assegnati a determinate posizioni di una
    struttura (es. viene da me e non da io)
  • 2) flessione (tempo, accordo) (es. i fiori sono
    belli)

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Parametro del soggetto nullo o parametro pro-drop
  • Etichetta pro che rappresenta il soggetto
    fonologicamente vuoto che è presente in queste
    frasi e da to drop che significa lasciar
    cadere. Riguarda il fatto che in una lingua
    siano possibili o meno delle frasi dichiarative
    senza che compaia un soggetto (frasi a soggetto
    nullo o senza soggetto).
  • PRINCIPIO DELLA CATEGORIA VUOTA indica una
    categoria vuota in generale che può essere
  • 1) quella della traccia t di un movimento
  • 2) quella determinata dal PRINCIPIO DI PROIEZIONE
    ESTESO che assume che tutte le lingue debbano
    avere un soggetto.
  • UNA CATEGORIA VUOTA DEVE ESSERE PROPRIAMENTE
    RETTA

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  • Qualsiasi categoria vuota che sia t (traccia
    movimento) che pro (caduta soggetto) deve
    trovarsi in relazione strutturale di reggenza.
  • In altri termini per avere una frase a soggetto
    nullo ci deve essere un elemento che regge
    propriamente il soggetto (e quindi anche se non
    realizzato ne deve dar conto foneticamente)
  • Es. in italiano sono a Torino implica che la
    categoria fless. può reggere propriamente la
    categoria vuota pro pro sono a Torino.
  • Es. in inglese speak dove la categoria fless.
    non è in grado di comportarsi come una categoria
    lessicale e quindi non regge propriamente la
    categoria vuota pro dando luogo ad una frase
    agrammaticale.
  • Es. in italiano parla dove categoria fless. ha
    tratti nominali quali lei/lui, sing.
  • Solo le lingue che contengano FLESS come elemento
    in grado di reggere propriamente permetterà dei
    soggetti nulli (la categoria fless. deve
    contenere dei tratti nominali)

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Principio del Legamento (forma di reggenza)
  • Si chiede se determinate espressioni allinterno
    di una frase possano o meno riferirsi alla stessa
    entità alla quale si riferiscono altre
    espressioni.
  • Riguarda il modo in cui i pronomi e altri tipi di
    nomi si pongano in relazione uno con laltro.
    (condizioni nelle quali due espressioni possono
    essere coindicizzate)
  • Le classi di parole implicate sono
  • 1) espressioni referenziali
  • 2) anafore
  • 3) pronomi liberi

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PRONOMI
  • PRONOMI PERSONALI io, me, mi, tu, te pronomi
    riflessivi
  • PRONOMI CLITICI mi, ti, lo,la, ci, vi, li,le.
  • 1) ricorre in posizione rigida (non può
    ricorrere nella posizione in cui sono gruppi nom.
    o pronomi liberi dotati della stessa funzione)
  • 2) posizione condizionata dal verbo a cui sono
    collegati (proclitici se lo precedono, enclitici
    se lo seguono)
  • 3) non può comparire in isolamento
  • 4) non possono essere coordinati tra loro
  • PRONOMI LIBERI me, te, lui,lei, noi, voi, loro
  • Uso deittico il loro riferimento è interno
    allenunciato ma non esplicito.
  • Uso anaforico (personali possono essere deittici
    mentre riflessivi sempre anaforici) rimanda ad
    elemento presente allinterno della frase detto
    ANTECEDENTE.

36
  • 1) ESPRESSIONI REFERENZIALI la loro referenza è
    necessariamente basata su qualcosa che si trova
    allesterno della proposizione, non su qualche
    elemento interno.
  • Es. Aldo sparò a lui (Aldo è una porzione di
    linguaggio messa in relazione con una porzione
    del mondo postulato)
  • 2)ANAFORE hanno antecedente allinterno della
    proposizione di cui fa parte
  • Es. Aldo sparò a se stesso (se stesso ha lo
    stesso indice di Aldo, si riferiscono alla stessa
    entità) però Oscar disse che Aldo sparò a se
    stesso (se stesso non può che essere riferito ad
    Aldo, non ad Oscar).
  • 3) PRONOMI (personali) non hanno antecedente
    nella proposizione. Hanno antecedente allesterno
    oppure in unaltra proposizione
  • Es. Aldo sparò a lui (lui non ha come
    antecedente Aldo)
  • Es. Oscar disse che Aldo sparò a lui (dove lui
    ha come antecedente Oscar che si trova in
    unaltra proposizione).

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DIFFERENZA ESSENZIALE TRA ANAFORE, PRONOMI E
ESPRESSIONI REFERENZIALI
  • Concetto di proposizione diventa dominio locale
    dove prop. È solo un esempio.
  • Per es. Marta vedeva se stessa correre sulla
    neve dove apparentemente anafora non è legata
    alla proposizione però tale prop. È infinitivale
    e ha come sogg. Unanafora . Quindi non cè
    relazione di reggenza tra fless. non finito e
    sogg. Quindi va inteso come dominio locale non
    solo la prop. Incassata ma anche la prop.
    Principale.
  • 1) anafora è legata in un dominio locale
  • 2) pronome è libero in un dominio locale
  • 3) espressione referenziale è libera
  • Tale principio si integra con le specificazioni
    di tipo lessicale poiché i principi dipendono
    dalla conoscenza di quali parole sono anafore e
    quali pronomi.
  • Ancora una volta stretta relazione tra sintassi
    ed elementi lessicali.

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Teoria x-barra
  • La struttura sintagmatica è un sistema per
    cogliere le relazioni strutturali della frase per
    mezzo del concetto consiste di. Un sintagma
    consiste di uno o più costituenti.
  • La struttura sintagmatica della frase è una
    gerarchia in cui ogni costituente consiste
    successivamente di altri costituenti, finchè
    restano solo elementi non espandibili
    ulteriormente.
  • Nella teoria x-barra si afferma che ogni sintagma
    è conforme ad alcuni requisiti
  • 1) sintagmi sono endocentrici ogni sintagma
    contiene almeno una testa
  • 2) la testa di un sintagma deve appartenere a
    una determinata categoria in relazione al tipo di
    sintagma (es. un sintagma nominale contiene una
    testa nominale SN N

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  • 3) ci sono 4 tipi di sintagmi lessicali SN, SV,
    SA, SP.
  • 4) ogni sintagma consiste di una testa lessicale
    (S,V,A,P,) e di altri elementi che a loro volta
    sono sintagmi
  • Es. geloso di Maria SA A geloso SPPdi
    SNmaria
  • La teoria x-barra sostiene che il livello
    sintagmatico (SX, in cui X sta per qualsiasi
    categoria lessicale) non è sufficiente a cogliere
    tutti i dettagli della struttura ma che è
    necessario un livello intermedio
  • Es. saluta suo figlio dalla finestra SV V
    (saluta) SN (suo figlio) SP (dalla finestra)
  • In questo schema non si distingue tra la
    relazione che intercorre tra saluta e suo figlio
    dove salutare è verbo transitivo (monovalente) e
    richiede argomento e la relazione tra salutare e
    dalla finestra dove dalla finestra è solo
    elemento facoltativo aggiuntivo (circostanziale)

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  • Sembra quindi esserci un livello intermedio che
    rende conto di queste relazioni CE UNA
    PROIEZIONE DI V SEGNALATO CON V1
  • SV
  • V1 SP
  • dalla finestra
  • V SN
  • saluta suo figlio

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  • La sintassi X-barra prevede un livello intermedio
    per tutti i sintagmi.
  • Si chiama teoria X-barra perché a seconda del
    livello di espensione vengono assegnate le barre
    il livello più alto possiede due barre, livello
    intermedio una barra e la testa zero barre SN
    NII, mentre N testa.
  • Ogni sintagma è costituito da una testa e da una
    serie di complementi (sintagmi completi)
    determinati dalle proprietà lessicali della
    testa.
  • La struttura X-Barra deve includere il livello in
    cui si coglie la relazione tra testa di categoria
    zero e il suo complemento
  • XI X COMPL / COMPL X (posizione dipende dal
    parametro testa)
  • Bisogna inoltre segnalare che i sintagmi hanno
    anche un terzo elemento principale cioè
    SPECIFICATORE (art. o pron. Dimostrat.) che
    stanno al fianco di XI
  • XII XI SPECIFICATORE / SPECIFICATORE XI

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  • Si ha quindi una successione di specificatore
    sintagma principale compl.
  • Si aggiunge sintagma flessionale che porta
    morfema grammaticale in alto
  • Si ha poi sintagma complementatore per prop.
    Incassate.

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Bibliografia di base
  • Si segnalano i seguenti manuali di base da cui
    sono stati tratti esempi e definizioni
  • 1) Graffi-Scalise, Le lingue e il linguaggio, Il
    Mulino, Bologna, 2002
  • 2) Cook-Newson, La grammatica universale, Il
    Mulino, Bologna, 1988
  • 3) Graffi, Sintassi, Il Mulino, Bologna, 1994
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