Title: Giuseppe Celi
1Lezione 6
2Introduzione
- Poichè accordi di integrazione economica
regionale attribuiscono un trattamento
preferenziale ai membri dellaccordo e non ai
paesi terzi sembrerebbe che questo tipo di
accordi violino il principio di non
discriminazione del GATT/WTO. - Comunque, accordi di integrazione economica
regionale possono essere esentati dal principio
di non discriminazione del WTO in quanto tali
accordi possono essere interpretati come un primo
passo verso la completa liberalizzazione
commerciale di alcuni paesi o come un impulso
alla crescita per i paesi meno sviluppati
3Introduzione
- Nel 2001 lUE ha deciso di accelerare il processo
di riduzione delle tariffe nei confronti di 48
paesi tra i più poveri del mondo (questa
riduzione tariffaria sulle importazioni UE
riguarda quasi tutti i beni solo alcuni beni,
come riso, banane o zucchero seguiranno un
processo di liberalizzazione più lento) - Michael Finger, un economista della World Bank,
ha stimato che labbattimento delle tariffe farà
crescere le esportazioni dei 48 paesi interessati
del 15-20 per cento allanno. Tuttavia, questo
aumento comporterà un calo delle esportazioni dei
paesi meno svilupparti che non rientrano nel
gruppo dei 48.
4Introduzione
- Questi due effetti, la creazione di commercio a
vantaggio dei paesi riceventi il trattamento
preferenziale e la riduzione di commercio a
svantaggio dei paesi esclusi dalla riduzione
tariffaria sono stati analizzati per la prima
volta da Jacob Viner nel 1950. - In questa lezione, gli effetti di welfare
associati alle politiche di integrazione
commerciale verranno esaminati in un contesto
neoclassico e in un contesto di new trade
theory. Inoltre, una breve overview sui
principali accordi commerciali regionali presenti
nel mondo verrà presentata.
5Piano della lezione
- Tipi di integrazione economica regionale
- Teoria neoclassica dellintegrazione economica
- Accordi commerciali regionali
- Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale - LEuropa e lUnione Europea
6Tipi di integrazione economica regionale
- Preferential trade agreement (PTA). Esempio ACP
countries - Tariffe e altre restrizioni commerciali sono
ridotte tra i membri dellaccordo per alcuni beni
e servizi (spesso unilateralmente). Non vi è
alcuna riduzione generalizzata delle tariffe
interne e nessuna tariffa esterna comune. Un
esempio è rappresentato dal trattamento
preferenziale accordato dallUE alle ex colonie
dellAfrica, dei Caraibi e del Pacifico
nellambito della convenzione di Lomè - Free trade area (FTA). Esempio EFTA, NAFTA
- I membri eliminano tariffe e altre restrizioni
interne allarea senza alcuna politica
commerciale comune nei confronti di paesi terzi.
Lassenza di una politica commerciale comune
esterna richiede luso della certificazione
dorigine dei beni importati per evitare lo
sfruttamento di situazioni di arbitraggio
(triangolarizzazioni) consistenti nellimportare
beni esterni allarea attraverso il paese membro
che pratica la tariffa allimportazione più
bassa. Esempi sono lEuropean Free Trade Area
(EFTA) e la North America Free Trade Area (NAFTA)
7Tipi di integrazione economica regionale
- Customs union. Esempio EEC
- Come una FTA, una custom unions elimina barriere
e restrizioni commerciali interne ma sviluppa, in
aggiunta, una politica commerciale comune
adottando, per esempio, una tariffa esterna
comune nei confronti dei paesi terzi. Un esempio
è rappresentato dalla Comunità Economica Europea - Common market. Esempio EU
- In questo caso, i paesi membri consentono non
soltanto la libera circolazione di beni e servizi
ma anche quella dei fattori di produzione (per
esempio, lavoro e capitale). Il mercato comune
diventa progressivamente un mercato integrato
(interno) attraverso la progressiva eliminazione
delle differenze che le politiche nazionali
presentano in termini di standard dei prodotti e
tassazione. LUnione Europea ne è un esempio. - Economic union. Esempio EMU
- Unestensione del mercato comune/integrato è
lunione economica che è caratterizzata
dallarmonizzazione del quadro istituzionale (per
esempio in termini di politica della concorrenza)
e da un sufficiente grado di coordinamento delle
politiche nazionali. Lunione economica è la
controparte in termini reali dellunione
monetaria essa garantisce un sufficiente grado
di coordinamento delle politiche nazionali per
permettere lesistenza di una moneta unica. Un
esempio combinato è rappresentato dallunione
economica e monetaria dellUE (EMU)
8Teoria neoclassica dellintegrazione economica
- Jacob Viner (1950) ha fornito la prima analisi
rigorosa di quali sono gli effetti di una customs
union in termini di flussi commerciali e
allocazione delle risorse - Viner identifica due effetti quello di
trade-creation e quello di trade-diversion. Se il
primo domina sul secondo, la formazione di una
customs union accresce il benessere complessivo
(dei paesi membri e mondiale). - I grafici che seguono esemplificano i due effetti
nel quadro di unanalisi di equilibrio parziale
riferita ad un paese, lAustria. Lipotesi è che
questo paese è piccolo nei confronti di due altri
paesi, per esempio Bolivia e Congo, i cui
rispettivi prezzi sono indicati come pB e pC..
Inizialmente, lAustria applica una tariffa pari
a t sulle importazioni provenienti da Bolivia e
Congo. Successivamente lAustria decide di
formare una customs union con la Bolivia (la
tariffa verso questo paese è così eliminata).
Analizziamo gli effetti di questa integrazione
economica.
9Teoria neoclassica dellintegrazione economica
custom unions con il produttore più efficiente
(trade creation)
- La figura che segue riporta le curve di domanda e
di offerta nel caso dellAustria. Come si vede,
la Bolivia è un produttore più efficiente del
Congo in quanto pbltpc . Prima della formazione di
una customs union, lAustria importa dalla
Bolivia una quantità pari a q3 q1 e il prezzo
in Austria è pari a pbt. Con la formazione della
customs union, la tariffa è eliminata e il prezzo
in Austria scende a pb e con un conseguente
aumento della quantità importata da q3 q1 a
q4 q0 . Questo è leffetto di trade creation. - Come si può notare dal grafico, lanalisi di
welfare implica che leffetto netto è positivo
per lAustria. -
10Teoria neoclassica dellintegrazione economica
trade creation
Trade creation
11Teoria neoclassica dellintegrazione economica
custom unions con il produttore meno efficiente
(trade diversion)
- Supponiamo adesso che la Bolivia sia meno
efficiente del Congo. Questo implica pbgtpc. Come
si può notare dal grafico che segue, in una
situazione pre-customs union lAustria importa
ora dal Congo e non dalla Bolivia una quantità
pari - a q3 q1 il prezzo praticato in Austria
sarà pct. - Con la formazione di una custom unions sempre tra
Austria e Bolivia, la tariffa verrà eliminata tra
questi due paesi ma resterà in piedi nei
confronti del Congo. Dato che pctgt pb, lAustria
importerà beni dalla Bolivia e non più dal Congo.
La quantità importata crescerà fino a q4 q0.
12Teoria neoclassica dellintegrazione economica
trade diversion
Trade diversion
13Teoria neoclassica dellintegrazione economica
custom unions con il produttore meno efficiente
(trade diversion)
- Laumento dellimportazione rappresenta un
effetto di trade creation. Sappiamo, dallanalisi
svolta nel caso precedente, che questo effetto
accresce il benessere (incremento di benessere
rappresentato dai triangoli). Tuttavia, questa
volta dobbiamo tener presente un ulteriore
effetto che è quello di trade diversion la
perdita di benessere associata al fatto che
lAustria sposta le sue importazioni dal
produttore più efficiente a quello meno
efficiente. Se leffetto di trade creation
sovrasta leffetto di trade diversion, la
formazione di una customs union è
welfare-improving (questo avverrà solo se larea
dei triangoli verdi supera larea del rettangolo
celeste)
14Accordi commerciali regionali
- Tutti i membri del GATT/WTO sono obbligati a
notificare gli accordi commerciali regionali a
cui partecipano. Durante tutto il suo periodo di
attività, il GATT ha ricevuto 124 notifiche e dal
1995 il WTO ne ha ricevute 90. Dato che in molti
casi i nuovi accordi sono un aggiornamento di
vecchi accordi già esistenti, il WTO stima che,
nellambito delle 214 notifiche ricevute, sono
134 gli accordi commerciali regionali
effettivamente operativi attualmente. Vediamo gli
accordi commerciali regionali più importanti in
Africa, Asia, America (LEuropa verrà trattata in
una sezione a parte) - Africa
- Laccordo commerciale più importante in
Africa è il COMESA (Common Market for Eastern and
Southern Africa) istituito nel 1994 e che
sostituisce larea commerciale preferenziale
formata nel 1981. Il COMESA comprende 20 paesi e
una popolazione di 385 milioni di persone. Nata
con lo scopo di garantire pace e sicurezza
politica nella regione attraverso lintegrazione
economica, si è evoluta come area di libero
scambio e lintroduzione di una tariffa esterna è
stata prevista per il 2004
15Regional trade agreements
COMESA countries
Not listed in the map Comoros, Mauritius, Rwanda
and Seychells
16Accordi commerciali regionali
- Asia
- LASEAN (Association of South-East Asian
Nations) rappresenta laccordo commerciale
regionale più importante in Asia. Costituito nel
1967 da cinque paesi, attualmente ne comprende
dieci con una popolazione di 500 milioni di
abitanti. Nato come accordo di cooperazione in
varie aree (politica, economica, culturale e
sociale), nel 2004 tale accordo si è evoluto come
unarea di libero scambio (AFTA).
17Regional trade agreements
ASEAN countries
Not listed in the map Brunei, Singapore
18Accordi commerciali regionali
- America
- Il continente americano è stato molto attivo
nella formazione di accordi commerciali
regionali, a partire dagli anni 50 soprattutto
in America Latina, dove accordi regionali di
libero scambio furono posti in essere per
favorire il processo di industrializzazione e
lallargamento del mercato interno. Esempi di
tali accordi sono CACM (Central American Common
Market), CARICOM (Carribean Community ), ANDEAN
(Andean Pact), MERCOSUR (Mercado Commun del Sur. -
- Nel Nord America, gli accordi iniziarono nel
1965 con USA-Canada Auto Pact, riguardante
labolizione delle tariffe su motoveicoli e
parti. Pochi anni dopo lesempio maquiladores in
Messico (componenti importate dagli USA in
Messico, assemblate e poi riesportate in USA,
sotto un regime tariffario favorevole tariffe
applicate sul valore aggiunto). Successivamente,
le negoziaizioni tra USA, Canada e Messico hanno
portato al NAFTA (North American Free Trade
Agreement). - La prospettiva di creare FTAA (Free Trade
Area of the Americas) è meno favorevole ai membri
del NAFTA
19Regional trade agreements
20Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale
- Nel secondo dopoguerra, il processo di
progressiva liberalizzazione degli scambi
commerciali attraverso negoziazioni multilaterali
in sede GATT, si è rivelato un processo sempre
più difficile e faticoso man mano che un numero
crescente di paesi aderiva al GATT. Nello stesso
periodo, la formazione di accordi commerciali
regionali (di successo come in Europa e in USA)
diventava una pratica sempre più diffusa e
popolare tanto da far parlare di regionalismo. - Si potrebbe pensare che questo processo di
integrazione per blocchi regionali sia in fondo
un passo positivo verso una progressiva
liberalizzazione degli scambi commerciali.
Tuttavia, molti economisti hanno espresso
preoccupazione verso questo slittamento dal
multilateralismo al regionalismo. - Un modello che coglie questa preoccupazione è
offerto da Krugman (1993). Descriviamo brevemente
la logica del modello.
21Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale
- Supponiamo che il mondo consista di N province,
ciascuna produttrice di una unità di una singola
varietà di prodotto. Un insieme di province può
costituire un paese. Il prezzo interno di ogni
varietà è 1. Se ci è il livello di consumo
relativamente al bene prodotto dalla provincia i,
la funzione di utilità per tutti gli agenti
economici è data da
22Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale
- Quando abbiamo analizzato il modello di Krugman,
abbiamo visto che questa funzione di utilità
incorpora leffetto love of variety
relativamente a beni imperfetti sostituti con
elasticità di sostituzione costante pari al
parametro e. - Supponiamo che il mondo sia completamente diviso
in un numero b di blocchi commerciali
perfettamente simmetrici. Allinterno di ciascun
blocco, vi è una situazione di free trade e il
prezzo del bene è 1. Ogni blocco applica una
tariffa pari a t sul prezzo dei beni provenienti
da paesi terzi. Il prezzo delle merci importate è
dunque pari a 1t. - Sulla base di queste ipotesi, vogliamo esplorare
gli effetti di welfare associati ad una riduzione
del numero di blocchi commerciali e quindi ad un
allargamento della dimensione di ciascun blocco.
23Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale
- Supponiamo che inizialmente il numero dei blocchi
commerciali sia 10. Gli abitanti di ciascun
blocco hanno accesso al 10 delle varietà
mondiali prodotte allinterno del blocco e
liberamente commerciate al suo interno al prezzo
di 1 e al 90 delle varietà mondiali, importate
da paesi terzi e sulle quali viene imposta una
tariffa cosicchè il loro prezzo è 1t. - Immaginiamo adesso che i blocchi si riducano a 8.
Le percentuali precedenti diventano 12.5 delle
varietà mondiali vendute liberamente allinterno
di ciascun blocco e 87.5 delle varietà mondiali
importate dallesterno. A prima vista, questa
nuova situazione sembrerebbe vantaggiosa una
maggiore frazione di beni viene acquisita ad un
prezzo più basso
24Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale
- Ma, in precedenza, abbiamo visto come gli
effetti di welfare dipendano dal peso relativo
dei due effetti trade creation e trade
diversion. - Comunque, nel presente contesto, parlare di trade
diversion in senso tradizionale non è del tutto
appropriato dato che i beni commerciati sono
imperfetti sostituti - Piuttosto, si può guardare allo spostamento
(diversione) dal consumo dei beni prodotti
allesterno del blocco verso i beni prodotti
allinterno del blocco la crescita dal 10 al
12,5 della quota rappresentata dai beni prodotti
allinterno del blocco può essere interpretata
come una crescita della frazione di beni il cui
prezzo relativo è distorto in rapporto al resto
del mondo
25Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale
- Nel modello di Krugman la funzione totale di
welfare è data dalla seguente espressione - Come si vede, il welfare totale è funzione della
tariffa, dellelasticità di sostituzione e del
numero di blocchi. - I grafici che seguono mettono in relazione
landamento dellutilità totale in funzione del
numero dei blocchi b. Il primo grafico esprime la
relazione per diversi valori di t (tariffa), il
secondo per diversi valori di e (elasticità di
sostituzione) . Come si vede, in entrambi i casi
la relazione ha un andamento a U.
26Utilità totale in funzione del numero di blocchi
commerciali (con diversi valori di t)
27Utilità totale in funzione del numero di blocchi
commerciali (con diversi valori di e)
28Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale i risultati del modello di
Krugman
- I grafici dimostrano
- 1. Il welfare totale decresce se il numero di
blocchi decresce per un ampio range di valori di
b. Soltanto sei il numero di blocchi è inferiore
a 5 (per t0.7), unulteriore riduzione di b
provoca un aumento del welfare totale - 2. Ovviamente, il welfare totale è massimizzato
quando esiste un unico blocco (situazione di free
trade). La tendenza alla massimizzazione del
welfare si ha anche nel caso opposto, quando
cioè il numero di blocchi diventa alquanto
elevato (la distorsione associata ai prezzi
relativi scompare perche la quota di beni
prodotti allinterno di ciascun blocco diventa
trascurabile)
29Regionalismo e nuova teoria del commercio
internazionale i risultati del modello di Krugman
- 3. La crescita della tariffa conduce a
- (i) una riduzione del welfare
- (ii) un aumento del numero dei blocchi che
minimizza lutilità - Questo implica un rapporto ambivalente tra alte
tariffe e regionalismo perché il leffetto al
punto (i) ovviamente è negativo mentre quello al
punto (ii) è positivo (se b cala il punto di
minimo è raggiunto prima è aumenta il margine per
unulteriore integrazione welfare-improving) - 4. La crescita dellelasticità di sostituzione
conduce ugualmente a - (i) una riduzione del welfare
- (ii) un aumento del numero dei blocchi che
minimizza lutilità - Con riferimento alleffetto negativo al punto
(i), se è più facile sostituire una varietà con
unaltra, leffetto distorsivo della tariffa è
più forte (per questo motivo si riduce il livello
di utilità). Leffetto al punto (ii) è positivo
per i motivi espressi sopra. Come nel caso
precedente, dunque, la relazione tra elasticità
di sostituzione e regionalismo è ambivalente