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Attivit

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Title: Attivit economiche e servizi on-line: E giusto fidarsi di Internet ? Author: Alberto Last modified by: chiara Created Date: 1/26/2000 9:17:02 AM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Attivit


1
Qualità dellaria
Modellistica e Gestione dei Sistemi
Ambientali a.a. 2007-2008 Dispense del
Corso Laurea in Ingegneria Gestionale Laurea
Specialistica in Ingegneria delle
Telecomunicazioni (ind. Sistemi di
Telerilevamento) Laurea Specialistica in
Ingegneria Informatica (ind. Gestione e
Automazione dei Servizi) Chiara Mocenni
2
Lecosfera
  • E costituita da
  • Litosfera,
  • Idrosfera,
  • Biosfera,
  • Atmosfera.

3
  • La litosfera
  • La litosfera è l'involucro esterno rigido della
    terra, con spessore di 70-150 Km, suddiviso in
    placche mobili. La parte più superficiale, con
    uno spessore di 20-60 Km, viene definita crosta.
    Gli elementi presenti in quantità notevole nella
    crosta sono solo 8. La maggior parte degli
    elementi della crosta è presente sotto forma di
    silicati.Lo strato sottile di alterazione
    superficiale è detto pedosfera o suolo.

4
  • L'idrosfera è costituita dal complesso delle
    acque, che coprono i sette decimi della
    superficie terrestre. Dell'idrosfera fanno parte
    oceani, mari, ghiacciai, laghi, fiumi, falde
    acquifere sotterranee. Gli atomi di idrogeno e
    ossigeno sono di gran lunga la componente più
    abbondante dell'idrosfera. Altri elementi vi si
    trovano in quantità relativamente molto piccola e
    si tratta in buona parte di sali solubili in
    acqua.

5
La biosfera
  • La biosfera è l'insieme dellle zone della terra
    nelle quali sono presenti i viventi.
  • Comprende perciò
  • la parte inferiore dell'atmosfera (i primi 10 Km
    circa)
  • tutta l'idrosfera
  • la parte superficiale della litosfera (i primi 2
    Km di profondità della crosta terrestre).
  • Il termine biosfera viene usato anche per
    individuare l'insieme di tutti gli esseri viventi.

6
Latmosfera
  • Lo strato di atmosfera che circonda la Terra è
    estremamente sottile. Se si considera solo la
    parte più densa che giunge a circa 60 km al di
    sopra della superficie terrestre, si ha uno
    spessore che è pari a solo un centesimo del
    raggio della Terra all'Equatore, che è di 6.378
    km. La composizione chimica e le caratteristiche
    fisiche dell'atmosfera variano secondo la quota.
    La composizione dell'atmosfera tra il suolo e
    10-12 km può però considerarsi pressoché costante
    e formata da un miscuglio di gas tra i quali
    dominano nettamente l'azoto e l'ossigeno.

7
Latmosfera si suddivide in
  • Mesosfera si trova da 50 a 90 km e qui la luce
    solare scinde le molecole presenti (ad esempio
    lH2O è scissa in atomi di idrogeno  e ioni
    ossidrili)
  • Stratosfera si trova tra 12 e 50 chilometri, è
    caratterizzata dalla formazione e dallaccumulo
    dellozono. Questo gas assorbe i raggi
    ultravioletti provenienti dal sole impedendo loro
    di raggiungere la terra e provocare danni agli
    organismi viventi.
  • Troposfera ha uno spessore di circa 12 km, ed e
    caratterizzata dalla presenza degli organismi
    viventi e sede dei diversi fenomeni climatici e
    meteorologici,  è  caratterizzata dalla  presenza
    di gran parte  delle nuvole e da intensi moti
    dellaria.

8
  • Vicino alla superficie terrestre latmosfera è
    formata da N2 (78), O2(21), CO2(0,03), e da
    piccole e piccolissime quantità di molti altri
    gas (argon e altri gas nobili, idrogeno, ozono
    vapor acqueo, metano). Tale composizione è quasi
    costante, ed è una conseguenza del rimescolamento
    prodotto dalle correnti atmosferiche e si
    riferisce ad aria secca e pulita.

9
  • La più importante sorgente di energia per
    l'ecosfera è lenergia del sole
  • In base ad un bilancio energetico risulta che,
    mediamente, tutta l'energia in entrata, sia nel
    comparto biotico che nel comparto abiotico, viene
    reirradiata nello spazio.
  • L'energia che arriva sulla Terra con radiazioni
    di diversa lunghezza d'onda, (la maggior parte
    nella regione del visibile, e perciò a basso
    contenuto entropico), viene interamente riemessa
    all'esterno del pianeta sotto forma di calore,
    cioè di radiazioni con la lunghezza d'onda
    dell'infrarosso, a più alto contenuto entropico
    (energia libera).
  • La radiazione solare fornisce l'energia libera
    che determina la maggior parte dei cambiamenti e
    degli eventi che avvengono nell'ecosfera.

10
  • Una parte dell'energia solare, circa il 35,
    viene riflessa direttamente verso lo spazio
    dall'atmosfera.
  • Il restante 65 viene dapprima assorbito (circa
    il 19 dall'atmosfera, circa il 46 dalla
    superficie) e infine reirradiato nello spazio.
  • E' chiaro che praticamente tutta l'energia solare
    che arriva alla Terra viene reirradiata nello
    spazio.

11
Aria contaminata
  • I composti di origine naturale e/o antropica, per
    la loro caratteristica o per la quantità con cui
    sono presenti, possono essere in grado di
    produrre danni anche gravi agli esseri viventi,
    alla vegetazione e ai manufatti.

12
  • Linterazione della biosfera con latmosfera ed
    in particolare lemissione di inquinanti produce
    conseguenze sui naturali processi di produzione e
    rimozione delle sostanze.

13
Rilevazioni sperimentali
  • Alte concentrazioni di ozono e altri ossidanti
    fotochimici in aree urbanizzate
  • Aumento dei valori di ozono troposferico
  • Acidità delle piogge (pH sempre più bassi)
  • Iperattività algale nei mari (vedi dispense sulla
    qualita dellacqua).

14
LOzono O3
  • Ozono statosferico. Lozono stratosferico è
    assolutamente indispensabile per lesistenza
    della vita sulla Terra, è   in grado infatti di
    neutralizzare, assorbendola, la componente
    ultravioletta della radiazione solare,
    estremamente dannosa per tutti gli organismi
    viventi.

15
  • Le reazioni di formazione e decomposizione
    dellozono si ripetono continuamente assicurando
    la presenza dello strato naturale di ozono.
  • Le attività umane possono modificare le quantità
    di ozono stratosferico e la sua distribuzione
    verticale. I principali responsabili di questo
    cambiamento sono
  • i clorofluorocarburi (CFC)
  • i fertilizzanti azotati, utilizzati
    nellagricoltura che entrando nel ciclo
    dellazoto aumentano la produzione batterica di
    ossidi di azoto
  • i processi di combustione (riscaldamento
    domestico, industriale e trasporti) che immettono
    ossidi di azoto nellatmosfera

16
  • I CFC non sono composti naturali, ma sono stati
    sintetizzati dalluomo a partire dagli anni '30.
    Sono inerti chimicamente e non sono infiammabili.
    Il loro impiego era legato soprattutto
    allutilizzo nei circuiti refrigeranti, come
    propellente per aerosol (o spray) e come schiume
    per lisolamento termico.
  • I CFC non subiscono alcun cambiamento prima di
    arrivare nella stratosfera, dove vengono demoliti
    a opera dei raggi UV liberando cloro, che funge
    da catalizzatore delle reazioni che portano alla
    distruzione dell'ozono.

17
  • Accordi internazionali hanno limitato la
    produzione di CFC
  • Protocollo di Montreal del 1987 prevedeva la
    riduzione del 50 della produzione entro il 1999.
  • Accordi di Londra e di Copenaghen del 1990 hanno
    previsto  la cessazione della produzione di CFC a
    partire dal 2000.

18
Scala urbana e regionale
  • Monossido di carbonio (CO)
  • Composto gassoso inodore, insapore e incolore.
  • Formazione combustione incompleta di carbonio
  • 2C O2 ? 2CO (veloce)
  • 2CO O2 ? 2CO2 (lenta)

19
  • Reazione ad elevata temperatura (negli altoforni
    minerali contenenti ossido di ferro per la
    produzione della ghisa) tra CO2 e composti
    contenenti carbonio
  • CO2 C ? 2CO
  • Dissociazione ad alta temperatura di CO2 in CO e
    O.
  • Lequilibrio CO2 ? CO O si sposta a destra
    quando i fumi vengono bruscamente raffreddati e
    la CO2 rimane dissociata.

20
Sorgenti
  • Mezzi di trasporto su strada (63)
  • Trattamento dei rifiuti (17)
  • Altre forme di trasporto (7)
  • Combustione (industriale e non) (7)
  • Processi di produzione (5)
  • Altro (1).

21
Ossidi di azoto (NO e NO2)
  • Le reazioni avvengono ad alte temperature
    (gt1210C) tra N2 e O2
  • N2O2 ? 2NO
  • 2NO 2O2? 2NO2

22
  • Sorgenti la fonte principale di NOx è lazione
    batterica che ne produce un quantitativo dieci
    volte superiore a quello antropico. Si è
    riscontrato però che in aree urbane la
    concentrazione di NOx è 10-100 volte superiore
    che nelle aree extraurbane.
  • La maggiore fonte di NOx sono i trasporti.

23
  • Il tempo di permanenza in atmosfera degli NOx è
    breve (3-4 giorni). Questo fa pensare che vi
    siano meccanismi di rimozione naturale.

24
Effetti degli NOx
  • Piante (NO2 necrosi delle foglie, NO diminuzione
    della velocità della fotosintesi).
  • Uomo (Sono irritanti per lapparato respiratorio,
    e provocano lesioni infiammatorie irreversibili
    del tessuto polmonare in caso di forte
    esposizione, e lesioni vicine allenfisema in
    caso di esposizione permanente. In particolare il
    biossido di azoto (NO2), specie se a elevate
    concentrazioni, può essere causa di convulsioni,
    di paralisi del sistema nervoso centrale, di
    irritazione al naso e agli occhi, nonché di
    nefriti croniche).

25
Ossidi di zolfo
  • SO2 (biossido di zolfo), SO3 (anidride
    solforosa).
  • S O2 ? SO2
  • 2SO2 O2 ? 2SO3
  • In presenza di vapore acqueo si forma lacido
    solforico
  • SO3 H2O ? H2SO4

26
Fonti di inquinamento
  • Naturali (vulcani) (61)
  • Antropiche (39)

27
Effetti
  • Piante
  • Brevi esposizioni ad alte concentrazioni danni
    acuti (necrosi delle foglie)
  • Lunghe esposizioni a basse concentrazioni danni
    cronici (riduzione dellattività fotosintetica)
  • Uomo
  • gas pungente irritazioni del tratto superiore
    dellapparato respiratorio

28
Il particolato o aerosol atmosferico
  • Insieme della particelle la cui dimensione può
    variare da pochi angström (fine particle) a
    qualche centinaia di micron (coarse particle).
  • Fine particle
  • 0.005-0.1 µm vengono prodotte per condensazione
    di vapori prodotti nella combustione, la più
    numerosa, ma contribuisce poco alla massa totale
  • 0.1-2.5 µm condensazione di vapori e
    coagulazione di particelle più piccole
  • Il coarse particle è costituito dalle polveri.

29
Fonti di inquinamento
  • Processi naturali vulcani, effetti del vento sul
    terreno. Questi processi solo raramente producono
    inquinamento.
  • Attività umana industria delle costruzioni
    (particelle di polvere), fonderie (ceneri
    volatili), combustione incompleta (fumi).
    Trasporti (combustione e polverizzazione di
    materiali quali gomma di pneumatici e asfalto da
    parte di veicoli)

30
Effetti
  • Piante polveri di forni per cemento formano una
    incrostazione sulle foglie che impedisce la
    fotosintesi.
  • Uomo gli effetti maggiori si hanno sullapparato
    respiratorio in proporzione inversa rispetto alla
    dimensione delle particelle.

31
  • Le polveri totali sospese (pts) sono responsabili
    dello  smog classico, chiamato anche "smog di
    tipo Londra", che consiste in una nebbia nerastra
    con alte concentrazioni di fumo e gas
  • smog smoke (fumo) fog (nebbia)

32
Smog fotochimico
  • Le reazioni fotochimiche sono reazioni di
    fotodissociazione che, in presenza di particolari
    condizioni emissive o meteorologiche possono
    produrre grandi quantità di inquinanti secondari
    e di ozono.
  • Linquinamento fotochimico è il complesso delle
    trasformazioni degli ossidi di azoto e dellozono
    che, in presenza di composti organici, producono
    sostanze nocive come i PAN (Perossi-Acetil-Nitrati
    ).

33
  • Smog di Los Angeles, da non confondersi con lo
    smog di Londra.

34
  • I composti principalmente coinvolti
    nellinquinamento fotochimico sono lozono
    troposferico e i VOC

35
LOzono troposferico
  • Gli inquinanti primari coinvolti nella formazione
    di ozono (inquinante secondario) sono
  • gli ossidi di azoto (NOx) emessi dal traffico
    veicolare, dagli impianti di combustione delle
    industrie, dalle centrali termoelettriche, dagli
    inceneritori di rifiuti
  • i composti organici volatili (VOC) prodotti dalle
    diverse attività umane e in particolare dal
    traffico veicolare.

36
  • L' ozono presenta un andamento tipicamente
    stagionale  e raggiunge le massime concentrazioni
    in estate, durante le ore diurne con un picco
    sempre di massimo nelle prime ore del pomeriggio
    di giornate assolate.

37
Effetti dellO3 sullambiente piante
  • Lozono è è considerato attualmente linquinante
    atmosferico più dannoso per le piante. Infatti,
    essendo facilmente solubile in acqua, penetra
    nelle foglie dove è in grado di alterare
    lattività degli enzimi responsabili della
    fotosintesi con conseguente distruzione della
    clorofilla.
  • Gli effetti più visibili sono lingiallimento
    delle foglie, la necrosi (macchie),
    linvecchiamento precoce lozono tuttavia causa
    anche una riduzione dei cicli vegetativi e uno
    sviluppo ridotto.

38
Effetti dellO3 sulla salute uomo
  • Lozono è un gas altamente aggressivo e la sua
    inalazione provoca lirritazione delle vie
    respiratorie delluomo e dellanimale.
  • I sintomi dipendono sia dalla sua 
    concentrazione  nellaria che  dalla durata
    dellesposizione.
  • Gli episodi di inquinamento acuto di poche ore,
    sono responsabili di irritazione agli occhi, al
    naso e alla gola, di attacchi di tosse e di un
    senso di pressione sul torace.

39
Inquinamento da VOC
  • Provengono da attività e processi industriali,
    da riscaldamento domestico e industriale e
    dallevaporazione del carburante.
  • Principali cause
  • Processi naturali
  • Trasporto su strada (emissione di idrocarburi)
  • Uso di solventi
  • Agricoltura e foreste

40
Effetti dei VOC sulla salute delluomo
  • I VOC possono dar luogo ad anemia, disturbi
    nervosi, leucemia, ma soprattutto aumentano il
    rischio di cancro.
  • Combinati con altri agenti inquinanti potrebbero
    contribuire alla formazione di malattie del
    sangue e disturbi genetici.

41
Effetto Serra e clima
  • La luce solare rappresenta la principale fonte di
    energia ed è indispensabile per la presenza e la
    permanenza della vita sulla terra.
  • Lenergia del sole, dopo aver attraversato i
    diversi strati dellatmosfera, viene qui
    assorbita, riflessa e diffusa. Raggiunge poi la
    superficie solida o liquida della terra dove
    viene in parte assorbita.
  • Ciò produce il riscaldamento della superficie
    terrestre che emette a sua volta una radiazione
    elettromagnetica, prevalentemente infrarossa.
  • Queste radiazioni vengono a loro volta in parte
    assorbite dai gas atmosferici (in particolare
    H2O, CO2, CH4 chiamati gas-serra) che riemettono
    poi lenergia termica verso il suolo,
    intrappolando così il calore a contatto con la
    superficie.

42
  • J.B. Fourier nel 1827 ha ipotizzato per primo
    l'esistenza di un effetto atmosferico, che tende
    a riscaldare il pianeta, utilizzando l'analogia
    di ciò che succede in una serra, dove in
    condizioni di equilibrio, si  mantiene
    allinterno della serra stessa una temperatura
    poco variabile tra il giorno e la notte.

43
  • Il tenore di CO2 (uno dei maggiori responsabili
    delleffetto serra) della troposfera è
    leggermente aumentato, passando da 290 ppm (parti
    per milione) allinizio del secolo a 321 ppm nel
    1970 e circa 325 ppm negli anni ottanta. Questo
    aumento è associato alla crescita delle attività
    economiche e dei processi di combustione a cui si
    deve aggiungere la costante diminuzione del
    patrimonio boschivo, con il conseguente calo
    della fotosintesi clorofilliana.

44
(No Transcript)
45
(No Transcript)
46
Tratto da National Center for Atmospheric
Research and University Corporation for
Atmospheric Research. http//www.ucar.edu/
47
(No Transcript)
48
  • Questi eventi potrebbero avere un impatto molto
    negativo sullagricoltura, sulla flora e sulla
    fauna con scomparsa di talune specie e la
    distruzione di particolari ecosistemi. 

49
Accordi internazionali
  • 1992 Conferenza di Rio impegno a non superare
    nel  2000 le emissioni industriali  del 1990
  • 1997 Conferenza di Kyoto impegno alla riduzione
    del 5,2 delle emissioni dei gas serra dei Paesi
    industrializzati entro il 2008-2012
  • 1998 Conferenza di Buenos Aires attuazione del
    protocollo di Kyoto, ratifica da parte di 55
    Paesi che rappresentano almeno il 55 del totale
    delle emissioni.

50
Accordi nazionali
  • 1998 Delibera del CIPE (Comitato
    Interministeriale per la Programmazione Economica
    ) individua 6 azioni per la riduzione delle
    emissioni dei gas-serra
  • aumento di efficienza del sistema elettrico
  • riduzione dei consumi energetici nel settore dei
    trasporti
  • produzione di energia da fonti rinnovabili
  • riduzione dei consumi energetici nei settori
    industriale, abitativo, terziario
  • riduzione delle emissioni nei settori non
    energetici
  • assorbimento delle emissioni di anidride
    carbonica da parte delle foreste
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