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Comprensione del Linguaggio

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Title: Diapositiva 1 Author: Marta Bassi Last modified by: Scigliano Piero Created Date: 9/30/2003 3:48:52 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: Comprensione del Linguaggio


1
Comprensione del Linguaggio
  • Prof.ssa Eleonora Bilotta

2
Il linguaggio
  • Il linguaggio è la capacità di utilizzare un
    codice per esprimere, comprendere, comunicare e
    rappresentare il mondo e le idee sul mondo
    attraverso un sistema convenzionale di segni
    arbitrari.

3
IL LINGUAGGIO E
  • Un sistema combinatorio discreto e arbitrario in
    cui è possibile ottenere un numero infinito di
    parole o frasi complesse
  • discreto indica il carattere digitale del
    linguaggio in cui il numero delle frasi o delle
    parole è infinito perché è possibile
    riorganizzare gli elementi discreti in ordini e
    combinazioni particolari (Produttività
    linguistica)
  • combinatorio indica che ognuna delle infinite
    combinazioni ha un significato diverso che può
    essere previsto dai significati delle sue parti e
    dalle regole e principi alla base del loro
    ordinamento (Proprietà costruttiva)
  • arbitrario si riferisce allarbitrarietà
    dellattribuzione del significato alle parole.

4
(No Transcript)
5
Suono
Fonologia
Lessico
Significato
Semantica
Morfologia
Grammatica
Sintassi
Funzioni comunicative
Contesto
Pragmatica
Conversazione
Discorso
6
Elaborazione delle frasi
  • Nel processo di comprensione delle frasi esistono
    due livelli fondamentali di analisi
  • Analisi sintattica (grammaticale) nota come
    parsing
  • Analisi del significato della frase, nota come
    pragmatica.

7
Grammatica o sintassi
  • In ogni lingua è possibile formulare un numero
    infinito di frasi, ma queste frasi sono
    sistematiche e organizzate in vario modo.
  • Chomsky (1957, 1959) e altri linguisti hanno
    elaborato un insieme di regole per spiegare la
    regolarità e la produttività del linguaggio.
  • Tale insieme di regole viene definito grammatica.
  • GRAMMATICA? Insieme finito di regole che danno
    tutte e solo le combinazioni possibili tra le
    parole per produrre le frasi di una lingua.

8
Parsing
  • Parsing? processo di assegnazione di una
    struttura grammaticale alla frase.
  • È un processo tuttaltro che semplice,
    soprattutto in lingue, come quella inglese dove
    alcune frasi presentano problemi di ambiguità
    nella struttura grammaticale
  • Es. They are flying planes può significare
    sono aerei che volano oppure stanno guidando
    degli aerei.
  • Alcune frasi sono sintatticamente ambigue a
    livello globale, altre a livello locale.

9
Parsing
  • Esiste una distinzione fondamentale tra teorie
    seriali e teorie parallele dellelaborazione
    delle frasi
  • teorie seriali viene inizialmente selezionata
    una prima analisi sintattica della frase se tale
    analisi non funziona, ne viene selezionata
    unaltra e così via.
  • teorie parallele- le svariata analisi vengono
    prese in esame parallelamente.

10
Il modello del garden-path
  • Frzier e Rayner (1985) hanno proposto il modello
    del garden-path? lettori o ascoltatori possono
    essere indotti in errori da frasi ambigue.
  • Il modello era basato sui seguenti assunti
  • Per ciascuna frase viene presa in considerazione
    inizialmente una sola struttura sintattica
  • Il significato non è implicato nella scelta della
    struttura sintattica iniziale
  • Viene scelta la struttura sintattica più semplice
    utilizzando due principi la minima unione e la
    tarda chiusura

11
Il modello del garden-path
  • Secondo il principio della minima unione viene
    preferita la struttura grammaticale che dà luogo
    al numero più basso di nodi (parti costituenti di
    una frase)
  • Secondo il principio della tarda chiusura parole
    nuove incontrate in una frase vengono collegate
    alla frase stessa solo se è possibile da un punto
    di vista grammaticale.

12
La teoria basata sui vincoli
  • La teoria basata sui vincoli, proposta da
    MacDonald et al. (1994), basata su
    unarchitettura connessionista, parte
    dallassunto che tutte le fonti importanti di
    informazione e vincoli, sono immediatamente
    disponibili al soggetto che esegue il parsing.
  • Analisi contrastanti della frase in esame vengono
    attivate simultaneamente e classificate in ranghi
    in base alla loro forza di attivazione.
  • Secondo MacDonald et al. (1994), la risoluzione
    dellambiguità è un classico esempio di
    soddisfacimento di un vincolo. Fonti di
    informazioni multiple, parzialmente ridondanti,
    indipendenti, probabilistiche, interagiscono tra
    di loro per consentire al sistema di formare
    uninterpretazione ad ogni livello.

13
La teoria basata sui vincoli
  • Secondo la teoria, il sistema utilizza quattro
    caratteristiche del linguaggio per risolvere le
    ambiguità nelle frasi
  • La competenza pone dei vincoli alle possibili
    interpretazioni delle frasi
  • Le varie forme di interpretazione associate a
    qualsiasi parola data non sono in genere
    indipendenti luna dellaltra.
  • Una parola può essere meno ambigua per certi
    versi piuttosto che per altri
  • Le varie interpretazioni possibili secondo le
    regole grammaticali sono in genere notevolmente
    diverse per frequenza e probabilità sulla base
    delle esperienze pregresse.

14
Pragmatica
  • La pragmatica si occupa delle modalità con cui il
    linguaggio viene usato a scopo comunicativo.
  • Austin (1976) ha sostenuto che ogni frase
    prodotta da un parlante ha tre effetti
  • Forza locutoria?significato letterale della
    frase
  • Forza illocutoria?ciò che chi parla intende
    comunicare
  • Forza perlocutoria?effetto reale che la frase
    esercita su chi ascolta.

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Teoria della capacità
  • La memoria di lavoro viene utilizzata sia per
    limmagazzinamento che per lelaborazione durante
    lelaborazione.
  • Lipotesi fondamentale formulata da Just e
    Carpenter (1992) è che esistono differenze
    individuali nella capacità della memoria di
    lavoro e che queste differenze individuali hanno
    considerevoli effetti sulla comprensione del
    linguaggio.
  • La capacità della memoria di lavoro viene
    valutata mediante il compito di span di lettura,
    dove i partecipanti leggono una serie di frasi
    con lo scopo di comprenderle, e poi cercano di
    ricordare lultima parola di ciascuna frase.

16
Teoria della capacità
  • Afasia
  • La Teoria della capacità è stata applicata a
    pazienti celebrolesi affetti da afasia, una
    condizione che implica il deterioramento delle
    capacità linguistiche. Tutti i pazienti afasici
    hanno in comune una riduzione delle risorse della
    memoria di lavoro implicata nella comprensione
    del linguaggio.
  • Caspari, Parkinson, LaPointe e Katz (1994) hanno
    studiato vari pazienti affetti da afasia,
    scoprendo che la prestazione in un compito di
    span di ascolto era correlata (0.82) con una
    misura indipendente di comprensione di testi.

17
Teoria della capacità
  • Carpenter, Miyake e Just (1994) hanno preso in
    esame un modello di simulazione basato sulla
    Teoria della capacità, CC Reader (Capacity
    Constrained, Capacità limitata). Secondo questa
    teoria, lattivazione è alla base di tutte le
    attività che hanno luogo nella memoria di lavoro
  • il limite di capacità viene definito come la
    quantità massima di attivazione che il sistema ha
    a disposizione per la memorizzazione e
    lelaborazione.
  • Hanno inoltre sostenuto che questo modello può
    essere facilmente applicato ai pazienti afasici
    la quantità massima di attivazione disponibile
    per limmagazzinamento e lattivazione delle
    informazioni linguistiche è limitata in modo
    decisamente più grave nel sistema afasico che non
    nel sistema normale.

18
Elaborazione del discorso
  • Nella vita reale abbiamo abitualmente a che fare
    con testi scritti o linguaggio parlato.
  • Secondo Gra e Serr, Millis e Zwaan (1997),
    esistono importanti differenze tra eleborazioni
    di frasi e di testi
  • Qualsiasi testo è molto più di una sequenza di
    singoli frasi una frase al di fuori di un
    contesto è quasi sempre ambigua, mentre una frase
    inserita in un contesto lo è raramente... Sia le
    storie che le esperienze quotidiane includono
    persone che eseguono delle azioni per raggiungere
    determinati obbiettivi, eventi che pongono
    ostacoli al raggiungimenti di questi ultimi ,
    conflitti tra l e persone e reazioni emotive.

19
Trarre inferenze
  • La comprensione di testi sarebbe impossibile
    senza la possibilità di accesso alle conoscenze
    immagazzinate.
  • Un semplice esempio del ruolo cruciale svolto da
    tali conoscenze è rappresentato dal processo di
    inferenza o di riempimento dei vuoti.
  • Schank (1976) lo ha definito il nucleo
    fondamentale del processo di comprensione.

20
Trarre inferenze
  • È possibile tracciare una distinzione tra
    inferenze di collegamento e inferenze di
    elaborazione
  • inferenze di collegamento sono necessarie per
    stabilire coerenze tra la parte del testo che si
    sta leggendo e quella precedente
  • inferenze di elaborazione servono ad abbellire il
    testo o ad aggiungere dettagli.
  • Anafora
  • Forma più semplice di inferenza di collegamento,
    in cui un nome o un pronome deve essere
    identificato con un altro nome o una frase
    nominale menzionata in precedenza.

21
Ipotesi minimalista
  • McKoon e Ratcliff (1992) hanno suggerito
    unalternativa definendola ipotesi minimalista.
  • In assenza di processi strategici specifici e
    mirati, vengono costruiti solo due tipi di
    inferenze
  • quelle che stabiliscono rappresentazioni
    localmente coerenti delle parti di un testo che
    vengono esaminate e quelle che si basano su
    informazioni che sono disponibili in modo
    semplice e veloce.

22
Ipotesi minimalista
  • Secondo McKoon e Ratcliff (1992)
  • Le inferenze sono automatiche o strategiche
    (mirate)
  • Alcune inferenze automatiche stabiliscono una
    coerenza locale
  • Altre inferenze automatiche si basano su
    informazioni facilmente disponibili in quanto
    fanno parte della conoscenza generale o perché
    sono menzionate in modo esplicito nel testo
  • Le inferenze strategiche vengono formulate dal
    lettore al fine di raggiungere degli obiettivi,
    talvolta esse servono a generare coerenza locale.

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Teoria della ricerca del significato
  • Graesser, Singer e Trabasso (1994) hanno ammesso
    che le teorie del costruzionismo non riescono
    spesso a specificare quali inferenze vengono
    formulate durante il processo di comprensione.
    Essi cercarono di eliminare tale omissione nella
    teoria della ricerca del significato, secondo la
    quale i lettori ricercano il significato in base
    ai seguenti assunti
  • Lipotesi dellobiettivo del lettore il lettore
    costruisce per il testo un significato che
    soddisfa i suoi obiettivi.
  • Lipotesi della coerenze il lettore cerca di
    costruire un significato che sia coerente dal
    punto di vista locale e globale.
  • Lipotesi della spiegazione il lettore cerca di
    spiegare le azioni, gli avvenimenti e le
    situazioni descritte nel testo.

24
Teoria della ricerca del significato
  • Graesser et al. (1994) hanno sottolineato che il
    lettore non ricerca il significato se il suoi
    obiettivo non necessita della costruzione di una
    rappresentazione significativa del testo (ad
    esempio nelle correzioni di bozze), se il testo
    sembra mancare di coerenza, oppure se il lettore
    non possiede la necessaria conoscenza di fondo
    per comprendere appieno il testo.
  • Vi sono numerosi tipi di inferenze che non
    vengono di norma formulati in base alla teoria
    della ricerca del significato.

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Teoria della ricerca del significato
  • Sono descritti nove tipi diversi di inferenze
  • Referenziale
  • Assegnazione di ruolo nella struttura dei casi
  • Antecedente causale
  • Obiettivo sopraordinato
  • Tematica
  • Reazione emotiva del personaggio
  • Conseguenza causale
  • Strumento
  • Azione dellobiettivo subordinato.

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Elaborazione di storie
  • La nostra descrizione della storia è altamente
    selettiva, e determinata dal suo significato.
    Gomulicki (1956) ha fornito una dimostrazione
    semplice e diretta del modo selettivo con cui le
    storie vengono comprese e ricordate, attraverso
    evidenze sperimentali è giunto alla conclusione
    che una storia è simile ad un riassunto in cui ci
    si concentra principalmente sulle informazioni
    importanti.

27
Grammatica delle storie
  • Quasi tutte le storie possiedono una struttura.
  • Alcuni psicologi hanno affermato che tutte le
    storie condividono alcuni elementi comuni ad un
    livello generale ed astratto.
  • Ciò ha condotto al concetto di Grammatica delle
    storie, cioè una serie di regole da cui è
    possibile generare la struttura di qualsiasi
    storia.
  • Thorndike (1977) ha preso in considerazione una
    Grammatica delle storie in cui vi era una
    struttura gerarchica, in cima alla quale erano
    poste le seguenti categorie
  • Ambientazione
  • Tema
  • Intreccio
  • Soluzione.
  • Thorndike sottopose a verifica tale grammatica e
    ne risultò che i soggetti ricordavano meglio la
    storia quando il tema era posto allinizio, e
    quando il tema era posto alla fine piuttosto che
    essere omesso del tutto.

28
Teoria degli schemi
  • Schemi è usato in riferimento a blocchi ben
    organizzati di conoscenze riguardanti il mondo,
    eventi, persone e azioni.
  • Script e frame sono tipi relativamente specifici
    di schemi.
  • Script riguardano le conoscenze sugli eventi e le
    conseguenze degli eventi. Schank e Abelson (1977)
    fecero riferiemnto allo script del ristorante,
    che comprendeva le informazioni sulle abituali
    sequenze di eventi previste nellandare a
    mangiare al ristorante.
  • Frame riguardano le conoscenze sulle
    caratteristiche e sulla collocazione degli
    oggetti.

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Teoria degli schemi
  • Gli schemi sono importanti nellelaborazione del
    linguaggio, perché contengono gran parte delle
    conoscenze che vengono utilizzate per facilitare
    la comprensione di ciò che udiamo e leggiamo.
  • La funzione cruciale degli schemi è che essi ci
    consentono di creare delle aspettative.
  • Bransford e Johnson (1972) hanno ottenuto
    evidenze sperimentali a favore dellipotesi che
    gli schemi influenzano il processo di
    comprensione.

30
Teoria di Bartlett
  • Bartlett (1932) è stato il primo psicologo ha
    sostenere che gli schemi svolgono un ruolo
    importante nel determinare ciò che ricordiamo di
    una storia.
  • La memoria è influenzata non solo dalla storia
    che viene presentata ma anche dal magazzino delle
    precedenti conoscenze rilevanti o schemi.
  • Egli lidea di presentare ai partecipanti del suo
    studio delle storie che producevano un conflitto
    tra il contenuto presentato e le loro conoscenze
    precedenti.
  • I risultati ottenuti convalidarono le sue
    conclusioni.

31
Teoria di script-pointer-plus-tag
  • Lipotesi script-pointer-plus-tag è stata
    formulata da Schank e Abelson (1977). Essa
    rappresenta un approfondimento di alcune idee di
    Bartlett e consiste in una serie di ipotesi
    relative alla capacità di memoria per storie
    basate su script o schemi
  • Le informazioni derivanti dalla storia sono
    combinate con le informazioni che derivano dallo
    script o dagli schemi sottintesi presenti in
    memoria.
  • Le azioni riportate in una storia possono essere
    tipiche (coerenti con lo script o gli schemi
    sottostanti) o atipiche (non coincidono con
    script sottostante).
  • Le informazioni relative alle azioni atipiche
    vengono associate individualmente allo script
    sottostante.

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Teoria di script-pointer-plus-tag
  • La memoria di riconoscimento sarà migliore per le
    azioni atipiche rispetto a quella per le azioni
    tipiche, perché è difficile distinguere le azioni
    tipiche presenti nella storia dalle azioni
    tipiche non presenti in essa.
  • La rievocazioni iniziale delle azioni atipiche
    dovrebbe essere migliore di quella per le azioni
    tipiche, perché esse sono associate
    individualmente agli script nella memoria.
  • La rievocazioni di azioni atipiche a lunghi
    intervalli di ritenzione dovrebbe essere peggiore
    di quella delle azioni tipiche, perché la
    rievocazione si base in misura crescente sullo
    script o sullo schema sottointeso.

33
Il modello di kintsch e van Dijk
  • kintsch e van Dijk (1978) hanno individuato nel
    loro modello due unità fondamentali di analisi
    largomento e la proposizione.
  • Il testo della storia viene elaborato la fine di
    formare delle strutture a due livelli
  • La microstruttura livello al quale le
    proposizioni estrapolate dal testo vengono
    articolate in una struttura coerente.
  • La macrostruttura livello al quale si forma una
    versione corretta della microstruttura.
  • Le proposizioni estrapolate da una storia vengono
    poste in un magazzino di lavoro a breve termine
    di capacità limitata, che assomiglia al sistema
    della memoria di lavoro. Ulteriori proposizioni
    si formano grazie a inferenze di collegamento, e
    vanno ad aggiungersi a quella formate
    direttamente dal testo stesso.

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Il modello di kintsch e van Dijk
  • Quando il magazzino contiene un certo numero di
    proposizioni, il lettore cerca di collegarle tra
    loro in modo coerente.
  • Il collegamento delle proposizione ha luogo solo
    nel magazzino di lavoro ed è pertanto limitato
    dalla capacità della memoria a breve termine.
  • Si verifica un ciclo di elaborazione ad
    intervalli regolari, il magazzino viene svuotato
    di tutto tranne che di alcune proposizioni
    fondamentali.

35
Il modello di kintsch e van Dijk
  • La macrostruttura di una struttura combina le
    informazioni schematiche con una versione
    abbreviata della microstruttura. Alle
    proposizioni della microstruttura si applicano
    svariate regole
  • Cancellazione
  • Generalizzazione
  • Costruzione.
  • La capacità di ricordare un testo dipende sia
    dalla microstruttura che dalla macrostruttura.

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Il modello di integrazione-costruzione di kintsch
  • Kintsch (1988, 1992, 1994) ha proposto un modello
    di integrazione-costruzione che approfondisce e
    sviluppa il suo modello precedente.
  • Questo modello fornisce un maggior numero di
    informazioni sul modo in cui si formano le
    inferenze e su come la conoscenza immagazzinata
    interagisce con le informazioni derivanti dal
    testo per formare la macrostruttura.

37
Il modello di integrazione-costruzione di kintsch
38
Il modello di integrazione-costruzione di kintsch
  • Secondo il modello, durante il processo di
    comprensione si verificano le seguenti fasi
  • Le frasi presenti nel testo vengono trasformate
    in proposizioni che rappresentano il significato
    del testo.
  • Queste proposizioni vengono poste in un magazzino
    di lavoro a breve termine e formano una rete
    proposizionale.
  • Ogni proposizioni costruita dal testo recupera
    alcune proposizioni collegate in modo associativo
    dalla memoria a lungo termine.
  • Le proposizioni costruite dal testo, insieme a
    quelle recuperate dalla memoria a lungo termine,
    formano la rete proposizionale elaborata questa
    rete contiene di solito molte proposizioni non
    pertinenti.

39
Il modello di integrazione-costruzione di kintsch
  • Viene utilizzato un processo di diffusione
    dellattivazione al fine di scegliere le
    proposizioni per la rappresentazione del testo i
    gruppi proposizioni strettamente interconnesse
    tra loro attraggono quasi tutta lattivazione ed
    hanno la maggiore probabilità di essere incluse
    nella rappresentazione del testo, mentre vengono
    scartate le proposizioni non pertinenti.
  • La rappresentazione del testo è una struttura
    organizzata che viene immagazzinata nella memoria
    episodica del testo le informazioni sulla
    relazioni tra due proposizioni vengono incluse se
    sono state elaborate insieme nel magazzino di
    lavoro a breve termine.
  • Vengono alla fine costruiti tre livelli di
    rappresentazione la rappresentazione
    superficiale, la rappresentazione proposizionale
    e la rappresentazione situazionale.

40
Il modello di indicizzazione degli eventi
  • Zwaan, Langston e Graesser (1995) hanno elaborato
    il modello di indicizzazione degli eventi al fine
    di specificare in modo chiaro i processi
    implicati nella costruzione di modelli
    situazionali.

41
Il modello di indicizzazione degli eventi
  • I lettori sottopongono a monitoraggio cinque
    aspetti o indici del modello di situazione in
    evoluzione nel momento stesso in cui leggono la
    storia
  • Il protagonista
  • Sequenza temporale
  • Casualità
  • Spazialità
  • Intenzionalità.
  • Gli assunti del modello sono che la discontinuità
    di uno qualsiasi di questi aspetti creino
    difficoltà alla costruzione del modello
    situazionale, e che tali discontinuità rendano il
    tempo di lettura più lungo.
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