Title: LA GESTIONE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO E DI SUPPORTO
1LA GESTIONE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO E DI
SUPPORTO
- 20 21-22 ottobre 2004
- 10-11-12 novembre 2004
- Dalle ore 9 alle ore 13
- Dalle ore 16 alle ore 17
2CALENDARIO primo giorno
mattino pomeriggio
presentazione del corso il ruolo , competenze e responsabilità del coordinatore del personale infermieristico La gestione delle risorse umane la normativa vigente punti critici e punti di forza Analisi della propria realtà lavoro di gruppo presentazione dei lavori di gruppo le procedure amministrative per la gestione del personale infermieristico
3CALENDARIO secondo giorno
mattino pomeriggio
la domanda sanitaria nella programmazione dei turni del personale infermieristico La variabilità annuale, settimanale e giornaliera Esercitazione di gruppo lofferta di lavoro infermieristico la quantificazione delle ore contrattuali esercitazione di gruppo
4CALENDARIO terzo giorno
mattino pomeriggio
lo schema delle presenze giornaliero e settimanale esercitazione di gruppo Principi generali sulla stesura dei turni di servizio strumenti tecnici per proporre tipologie di turni I turni come soluzione di problemi organizzativi esercitazione di gruppo
5OBIETTIVI DEL CORSO
- Illustrare la responsabilità e la competenza dei
coordinatori nella gestione delle risorse umane - Indicare metodi e strumenti di programmazione e
di gestione del personale , compatibili con il
contesto e la normativa vigente - Proporre tipologie di pianificazione e gestione
dei turni di servizio per le unità operative
6Materiali e strumenti didattici
- Appunti del docente (slide)
- Dalla 2 giornata.
- Schede lavoro per esercitazioni di gruppo
- Calcolatrice tascabile (personale )
- Dati statistici ASL 3
- Fogli per lavagna luminosa (lucidi)
7Chi è il coordinatore dellassistenza
infermieristica?
- Esiste ancora?
- Difficoltà di identificazione per modifiche
dettate del CCNL - La comprensione tra individui è legata
allutilizzo del linguaggio parlato e scritto - Che cosa vuol dire collaboratore? Con chi
collabora ? E collaboratore esperto ?
8Chi è il coordinatore dellassistenza
infermieristica?
- Quale è stato il ruolo della federazione IPASVI
nella definizione delle qualifiche
infermieristiche ? - Come si definisce rispetto agli altri, alla
società? - Il termine capo sala era vecchio e superato?
- Coordinatore ? Perché no?
- ..spunti per la riflessione ..
9 Principi generali
- Il coordinatore dellassistenza appartiene alla
professione infermieristica - I principi deontologici e normativi sono gli
stessi - Il ruolo che ricopre allinterno delle
organizzazione sanitaria è diverso
10La professione infermieristicaPrincipi generali
- Evoluzione normativa importante dal 1994
- Campo di attività e responsabilità delle
professioni sanitarie è determinato dai profili
professionali, ordinamenti didattici, codici
deontologici (L.26/2/99 n.42 e L.10/8/00 n.251) - Lo stato e le regioni promuovono la
valorizzazione e la responsabilizzazione delle
professioni inferm.- ostetriche (L.10/8/00 n.251)
11Quale ruolo deve esercitare il coordinatore
perché sia diverso da quello dellinfermiere?
- Linfermiere è responsabile dellassistenza
generale (DM 739 /94)
12 FUNZIONI
- INFERMIERE
- Assistenziale
- Educativa-formativa
- Organizzativa
- ricerca
- COORDINATORE
- Organizzativa
- Educativa- formativa
- ricerca
13FUNZIONE ORGANIZZATIVADEL COORDINATORE
- Funzioni organizzative organizza , gestisce,
dirige , coordina - Che cosa?
- risorse umane,
- risorse materiali,
- risorse economiche.
14Dirigere le risorse umane in ambito
infermieristico (1)
- Mettere in atto tutti i meccanismi operativi per
far si che i propri collaboratori possano
svolgere al meglio la propria attività
assistenziale - Le funzioni di quadro intermedio sono diverse da
quelle del professionista - Un buon coordinatore non è colui che sopperisce
alle attività dei collaboratori - Cè spesso la tendenza in ambito infermieristico
di svolgere mansioni inferiori
15Dirigere le risorse umane in ambito
infermieristico (2)
- Questo può verificarsi anche ai livelli
gerarchici superiori il direttore sanitario che
svolge lattività del dirigente infermieristico,
il direttore di struttura che sostituisce la capo
sala,ecc - È diseconomico
- Potrebbe essere un segnale di incapacità di
svolgere il proprio ruolo
16Dirigere le risorse umane in ambito
infermieristico (3)
- PER ASSICURARE LASSISTENZA AGLI
- UTENTI DEL SERVIZIO O UNITÀ OPERATIVA
- Le risorse umane devono essere appropriate in
quantità e qualità - Lorganizzazione del lavoro deve essere efficace
ed efficiente - Lequipe infermieristica deve concorrere al
raggiungimento di risultati di salute sul
paziente/utente
17GESTIONE DEL PERSONALE
DEFINIRE N. PERSONALE NECESSARIO
REPERIRE IL PERSONALE
ALLOCARE IL PERSONALE NELLE DIVERSE
UNITAOPERATIVE
GESTIRE IL PERSONALE ASSEGNATO
18La qualità delle risorse umane
- Aspetti cognitivi, comportamentali e tecnici
- Strumenti per migliorare la qualità
aggiornamento professionale (conoscenze) - discussione di eventi critici o sentinella
(comportamentali e tecnici) - incentivi motivazionali (comportamentali)
19Lorganizzazione del lavoro (1)
- Il punto più critico dellassistenza
infermieristica e sanitaria in Italia - nella maggior parte delle strutture sanitaria
italiane è ancora quella taylorista, per compiti
(nata in USA negli anni 20) - è fondamentalmente centrata sugli operatori e
non sugli utenti , è medico centrica
20Lorganizzazione del lavoro (2)
- Impedisce la possibilità di ispirarsi
concretamente a qualsiasi teoria di nursing - Fa fallire lintroduzione di cartelle
infermieristiche personalizzate - È inefficace perché non permette la definizione
di obiettivi di cura e di assistenza
diversificati tra i pazienti - È inefficiente perché ,non valutando i bisogni
reali, si da tutto a tutti , che diventa in
realtà poco a tutti
21Lorganizzazione del lavoro (3)
- Rende inutilizzabili molte conoscenze apprese
nella formazione di base , nella formazione
post-base e nellaggiornamento - Diventa difficile rispettare le indicazioni
normative del profilo professionale, del codice
deontologico , delle carte dei diritti dei
pazienti, dei principi di bioetica - Non permette il management per obiettivi (MBO)
22Lorganizzazione del lavoro (4)
- Impedisce lapplicazione dei CCNL con i principi
indicati dagli stessi . - Da 3 CCNL si dà priorità alle modifiche
dellorganizzazione del lavoro - Si lega la progressione delle carriere dei
professionisti a questi enunciati - è nulla si nuove con assegnazioni economiche
senza criteri di trasparenza - Dal 2000 la modifica dellorganizzazione del
lavoro è diventata obbligatoria per legge per le
professioni sanitarie infermieristiche ed
ostetriche
23Legge 10 agosto 2000 n251
- Disciplina delle professioni sanitarie
infermieristiche, - tecniche, della riabilitazione, della prevenzione
nonché - della professione ostetrica
- art.1 professioni sanitarie infermieristiche ed
ostetriche - ..svolgono .le attività con autonomia
professionale - .. espletando le funzioni individuate dal
profilo profess.e sulla base del codice
deontologico - Utilizzando metodologie di pianificazione per
obiettivi dell'assistenza. - Il ministero della Sanità emana linee guida per
la revisione dellorganizzazione del lavoro
incentivando modelli di assistenza personalizzata
24GESTIRE RISORSE MATERIALI (1)
- Linfermiere è
- Linfermiere è responsabile di tutto il processo
che riguarda il materiale , i farmaci, le
attrezzature necessarie per lassistenza - La responsabilità civile ,penale e disciplinare è
di chi utilizza il materiale per la propria
attività - Il processo riguarda la richiesta di materiali,
la conservazione , il controllo delle scadenze e
della funzionalità, il buon uso del materiale, la
gestione delle scorte
25GESTIRE RISORSE MATERIALI (2)
- Il coordinatore ?
- esercita funzioni di controllo e supervisione
- È un facilitatore nei rapporti con altri servizi
- richiede nuove attrezzature
- partecipa ad eventuali commissioni per lacquisto
di materiale ed attrezzature
26E le risorse economiche ?
- La spesa corrente in ambito sanitario è
soprattutto - deputata al costo delle risorse umane
- Come è possibile assegnare il budget ai
dipartimenti o alle strutture complesse? - Nel sistema delle strutture sanitarie italiane
- con poche capacità manageriali a tutti i
livelli ? - Con un sistema rigido del lavoro dipendente?
- Con i sistemi di controllo della spesa che sono
prodotto più effetti negativi che positivi ( si
veda il sistema dei DRGs) -
27Il ruolo del coordinatore attraverso la
normativa
- La normativa è inerente la figura.del capo sala
(di antica origine) o dellinfermiere abilitato
alle funzioni direttive
28L'infermiere abilitato alle funzioni direttive
(caposala) è una figura introdotta con il R.D. 21
novembre 1929 n2330. Le funzioni del caposala
sono indicate nellart.41del D.P.R. 27
marzo 1969 n128 Ordinamento interno dei
servizi ospedalieri
29LA CAPOSALAart.41 D.P.R. 27/3/69
n128(abrogato dal D.L.vo 30/12/92 n.502)
- Personale di assistenza diretta
- Rapporti gerarchici
- è alle dirette dipendenze del primario o
dei sanitari addetti alla divisione, sezione o
servizio
30Funzioni della caposalaart.41 D.P.R. 27/3/69
n128
- Gestione risorse umane
- controlla e dirige il servizio degli
infermieri e del personale ausiliario - Gestione risorse materiali
- controlla il prelevamento e la distribuzione dei
medicinali, - del materiale di medicazione e di tutti gli altri
materiali in dotazione, - controlla la qualità e la quantità delle razioni
alimentari per i ricoverati e ne organizza la
distribuzione, - è responsabile della tenuta dell'archivio
31L operatore professionale coordinatore D.P.R.
7 /9/84 n821 "Attribuzioni del personale non
medico addetto ai presidi ed uffici delle USL"
- svolge la attività di assistenza diretta
attinenti alla sua competenza professionale - Rapporti gerarchici
- - (svolge le proprie funzioni) nell'ambito
delle direttive impartite dai responsabili delle
unità operative - - nel rispetto dell'autonomia operativa del
personale stesso e delle esigenze del lavoro di
gruppo.
32Funzioni delloperatore professionale
coordinatore D.P.R. 7 /9/84 n821
- Gestione delle risorse umane
- Coordina l'attività del personale nelle
posizioni funzionali di collaboratore e di
operatore professionale di 2 categoria a livello
di unità ospedaliera e di distretto predisponendo
i piani di lavoro - FUNZIONE EDUCATIVA-FORMATIVA
- Svolge attività didattica,
- attività finalizzata alla propria formazione.
33Funzioni delloperatore professionale
coordinatore
- Gestione risorse umane
- D.M. 13/9/88 "Determinazione degli standard
del personale ospedaliero"coordinamento del
personale infermieristico, tecnico e ausiliario - D.P.R. 28 novembre 1990 n384
- lOTA e l Ausiliario Sp. operano sotto la
diretta responsabilità dellO.P. coordinatore o
dellinfermiere - FUNZIONE EDUCATIVA-FORMATIVA
- D.M. 13/9/88 "Determinazione degli standard
del personale ospedaliero"supervisione
sull'attività di tirocinio e formativa - ALTRE FUNZIONI
- D.Lgs. 19 settembre 1994 n626
- preposto in materia di sicurezza dei luoghi di
lavoro - attività di controllo sul rispetto delle
norme e sulla formazione e di fornitura dei
materiali idonei
34Ed ora? Non esiste più né il capo sala né
loperatore professionale coordinatore né
loperatore professionale dirigente
35A partire dal CCNL 1998-2000 la situazione si è
complicata..
- Chi è il collaboratore professionale sanitario
eil collaboratore professionale sanitario
esperto ? - Quali sono i requisiti per accedere alla
categoria D?
36Requisiti della categoria DCCNL 1998-2000
- Conoscenze
- tecniche specialistiche e/o gestionali
- Rapporti gerarchici
- autonomia e responsabilità proprie
- Attitudini /Funzioni
- capacità organizzative
- di coordinamento e gestionali
- .. discrezionalità operativa
- nell'ambito di strutture operative semplici
previste dal modello organizzativo aziendale
37Per i CCNL dal 1998 al 2003
- Appartengono alla categoria D tutti gli
infermieri e in parte ( in base agli accordi
aziendali ) gli ex capo sala
38Requisiti della categoria D S CCNL 1998-2000
- Conoscenze
- tecniche specialistiche e/o gestionali
- Rapporti gerarchici
- autonomia e responsabilità dei risultati
conseguiti - ampia discrezionalità operativa
- nell'ambito delle strutture operative di
assegnazione
39Requisiti della categoria D S CCNL 1998-2000
- Attitudini /Funzioni
- direzione e coordinamento
- gestione e controllo di risorse umane
- iniziative di programmazione e proposta
- Programma il miglior utilizzo delle risorse umane
(secondo le richieste dei responsabili dei
presidi e dei servizi) - verifica l'espletamento delle attività del
personale medesimo - collabora alla formulazione dei piani operativi e
dei sistemi di verifica della qualità - Coordina attività didattica
40Per il CCNL dal 2003 al 2005
- Appartengono alla categoria D S
- tutti gli infermieri che svolgono attività di
coordinamento, tutti gli ex capo sala , gli ex
operatori dirigenti, gli attuali coordinatori dei
corsi di laurea
41E l infermiere ?
42Oltre ai requisiti già indicati per la categoria
D..
- Svolge attività attinenti alla sua competenza
specifica (comprese le funzioni di carattere
strumentale quali la tenuta dei registri)
nell'ambito delle unità operative semplici - coordina le attività del personale assegnato alle
suddette unità - predispone piani di lavoro nel rispetto
dell'autonomia operativa del personale e delle
esigenze del lavoro di gruppo - collabora all'attività didattica nell'ambito
dell'unità operativa - può essere assegnato a funzioni di tutor in
piani formativi
43Quali attitudini deve sviluppare il coordinatore
o il CPS E?
- E una professione intellettuale. Le attitudini
da - sviluppare per gestire risorse umane sono
- capacità di analisi del sistema organizzativo
(analisi sistemica), - comprensione e governo delle dinamiche sociali,
delle motivazioni individuali al lavoro, ecc, - Scelta ed esercizio di una tipologia di
leadership - utilizzo del problem solving
-
44Quali capacità intellettuali ed affettive ?
- Creatività scegliere soluzioni innovative, più
la situazione è complessa meno si devono seguire
scemi rigidi e conosciuti - Razionalità le scelte devono essere ragionate,
se non si riesce a trovare la motivazione
razionale alla prassi si deve rimetterla
indiscussione - Emotività comprensione dei sentimenti dei
collaboratori , senza paternalismi
45E le conoscenze ..
- Le organizzazioni sono strutture complesse e per
governarle occorrono conoscenze delle - discipline psico-sociali,
- Scienze economiche, statistiche ,ecc
- scienze giuridiche
- lo specialista , un tecnico che deve avere
conoscenze approfondite di un campo limitato - un manager che deve avere conoscenze generali su
più campi
46Esercitazione di gruppo
- Funzione organizzativa
- Funzione educativa formativa
- Funzione di ricerca
- Funzione assistenziale?
47CALENDARIO secondo giorno
mattino pomeriggio
la domanda sanitaria nella programmazione dei turni del personale infermieristico La variabilità annuale, settimanale e giornaliera Esercitazione di gruppo lofferta di lavoro infermieristico la quantificazione delle ore contrattuali esercitazione di gruppo
48DOMANDA OFFERTA IN SANITA
- risorse economiche sempre scarse
- offerta determina domanda
- cosa fare ?
- Non amplificare la domanda di prestazioni
- Non sprecare risorse umane
- Identificare obiettivi prioritari di salute
- Programmare attività
49SANITA ITALIANA
- Modifica bisogni sanitari
- Autonomia regionale
- Aziendalizzazione
- Privatizzazione del rapporto di lavoro
- Accreditamento delle strutture
- Rapporto ospedale -territorio
50LIVELLI DECISIONALI POLITICHE SANITARIE
- I LIVELLO STATO REGIONI
- PIANI SANITARI
- PROGRAMMA FORMAZIONE
- CONTRATTI DI LAVORO
- II LIVELLO AZIENDE SANITARIE
- ESPANSIONE/RICONVERSIONE
- ATTIVITA OSPEDALIERA?
- INCREMENTO ATTIVITA DI CURA TERRITORIALE?
- FLESSIBILITA /RIGIDITA NELLA DETERMINAZIONE
SPESA PER IL PERSONALE?
51LIVELLI DECISIONALI POLITICHE SANITARIE
- III LIVELLO DIREZIONE SANITARIA
- CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE AI SETTORI
SANITARI - MODIFICHE ORGANIZZATIVI PER SERVIZI GENERALI
- FORMAZIONE PERMANENTE DEL PERSONALE
-
- IV LIVELLO DIPARTIMENTI E UNITA OPERATIVE
- GESTIONE DELLE ATTIVITA SANITARIE
- GESTIONE DELLE RISORSE ASSEGNATE
- PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEGLI ORARI E/O TURNI
DI SERVIZIO
52GESTIONE DEL PERSONALE
DEFINIRE N. PERSONALE NECESSARIO
REPERIRE IL PERSONALE
ALLOCARE IL PERSONALE NELLE DIVERSE
UNITAOPERATIVE
PROGETTARE E GESTIRE I TURNI DI SERVIZIO
53METODOLOGIA
TURNI DI SERVIZIO
SCHEMA DELLE PRESENZE
DOMANDA
OFFERTA
54I. DOMANDAOBIETTIVI FORMATIVI
-
- analizzare la distribuzione temporale della
domanda mediante appositi indicatori -
- rapportare la domanda alla programmazione
dell'offerta di tempo lavoro
55PROGRAMMARE I TURNI DI SERVIZIO?(1)
- Perché?
- Domanda deve determinare offerta
- Aumentare lefficienza
- Liberare risorse per lefficacia
- A che livello decisionale?
- Al IV Livello
56PROGRAMMARE I TURNI DI SERVIZIO?(2)
- Quali vantaggi?
- Sviluppa capacità programmatorie
- Aumenta il controllo di gestione
- Quali limiti superare?
- Assenza di metodo
- Scarsa flessibilità
- Non chiara definizione delle sedi decisionali
- Abitudini radicate
57QUALE METODO ?
- Quantificare domanda
- Quantificare offerta
- Verificare compatibilità tra domanda e offerta
- Usare metodo razionale e matematico
58PROGRAMMAZIONE
- Significato di programmazione
- Di breve periodo 1 anno
- Di medio periodo 1 3 anni
- Di lungo periodo gt 3 anni
59PROGRAMMAZIONE TURNI DI SERVIZIO
- BREVE diseconomico
- valutazione carichi di lavoro
in tempo reale - flessibilità massima giorno x
giorno - MEDIO regolarità domanda
- regolarità offerta
- LUNGO incertezza
- tendenza della domanda e
dellofferta scenari
60CARATTERISTICHE DELLA DOMANDA
- Componente costante
- Componente variabile ciclica
- Componente erratica
- Perché ?
- C. Costante presenze
minime - C. Variabile ciclica presenze
diversificate - C. Erratica eccezioni
61ALTA ERRATICITA
62BASSA ERRATICITA
63ERRATICITA QUASI NULLA
attività reparto/servizio a erraticità quasi
nulla
64INDICATORI QUALITATIVI
- La tipologia e qualità dellofferta di
prestazioni. - Quali? In che modo? In quanto tempo?
-
-
- Va modificata?
- .
- .
65INDICATORI QUALITATIVI
- METODO SVIZZERO
- dipendenza
utenti - PRN 80
- piani di assistenza
- DRGs INFERMIERISTICI
- diagnosi
infermieristiche - MASSIMA FLESSIBILITA OFFERTA
- UTILIZZO IMMEDIATO O PREDITTIVO
66INDICATORI QUANTITATIVI (1)
- TEMPO ASSISTENZA X AGGREGAZIONI REPARTI
(standard regionali 96) - NOMOGRAMMA DI BARBER (T.U.,DM, I.T., I.R.)
- Non serve per la variabilità della domanda
dellunità operativa - Dati reperibili, segue la variabilità ciclica, è
complesso
67INDICATORI QUANTITATIVI (2)
- PRESENZA MEDIA GIORNALIERA
- Perché?
- Semplice
- Reperibile
- Riflette landamento variabilità ciclica
- NO per allocazione del personale nelle unità
operative (III LIVELLO DECISIONALE) - in attesa di indicatori più efficaci..
68INDICATORI - TEMPO
- ANNO
- componente costante e variabilità ciclica nei
mesi o periodi . - .
-
- SETTIMANA
- componente costante, variabilità ciclica ed
erraticità . - .
-
- GIORNO
- piano di attività standard giornaliera,
erraticità - .
- .
-
69INDICATORI - TEMPO
- ANNO
- Presenza pazienti nellanno e nei mesi
- componente costante e variabilità ciclica
nei mesi o - periodi
- SETTIMANA
- Presenza pazienti nella settimana e piano
attività - componente costante e variabilità ciclica
- GIORNO
- Piano di attività standard giornaliera
-
70I. LA DOMANDA SEQUENZA LOGICA
1. LA DOMANDA.
1.1.1.
1.1.3.
QUANTIFICARE DOMANDA E ATTIVITA
Calcolo presenze presunte in ogni mese dell anno
Individuazione periodi omogenei
1.1.5.
1.1.5.
1.2.1.
Calcolo presenze presunte nei vari gg. della
settimana
Calcolo presenze presunte relative PERIODO A
Calcolo presenze presunte relative PERIODO B
1.1.6.
1.1.6.
1.1.1.
Peso presenze PERIODO A sul totale annuo
Analisi attivita nelle fasce orarie della
giornata
1.2.2.
Peso presenze diversi gg. settimana
71FORMULE
- VOLUME ATTIVITA RICHIESTA NEL PERIODO
- somma dei volumi di attività nei singoli giorni
del periodo - n. giorni del periodo
considerato - VOLUME ATTIVITA MEDIA GIORNALIERA DEL MESE x
- somma dei volumi di attività
giornaliere del mese x - n.
giorni mese x -
72FORMULE (1)
- PRESENZA MEDIA GIORNALIERA DI PERIODO
- somma delle presenze giornaliere nei singoli
giorni del periodo - n. giorni del periodo
considerato - PRESENZA MEDIA GIORNALIERA DEL MESE x
- somma delle presenze
giornaliere del mese x - n.
giorni mese x -
73DIAGRAMMA DI GANTT
Accompagnamento pz
Vitto pazienti
Accettaz. pz. e ass. operato
Visita medica
medicazioni
Prelievi ematologici.
Terapia farmacologica
Cure igieniche
Rapporto/ consegna
Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Ore 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
OTA
OTA
IP
IP
OTA
OTA
OTA
IP
IP
IP
IP
IP
IP
IP
IP
OTA
IP
IP
IP
IP
OTA
IP/OTA
IP
IP
IP
IP
I.P
IP
IP
74II. OFFERTAOBIETTIVI FORMATIVI
-
- Definire il numero di ore contrattuali annue che
un lavoratore deve prestare - Calcolare il tasso di assenza per un dato gruppo
di operatori - Prevedere lammontare complessivo di ore lavoro
che unequipe sarà in grado di garantire
75II. LOFFERTA SEQUENZA LOGICA
2.1.1.
Calcolo dellorario su 6 o 7.12 ore/die o
ore/die P.T.
2. L OFFERTA
2.1.
QUANTIFICARE ORE LAVORO CONTRATTUALI ANNUE DI UN
OPERATORE
Calcolo ore lavoro totali annue teoriche per
lavoratore
2.1.2.
Calcolo dellorario accessorio
QUANTIFICARE ASSENZE NON PROGRAMMABILI
2.2.2.
Calcolo assenza se sostituzione intra equipe
Monte ore invariato per presenza
squadra sostituzione
DEFINIRE ORE LAVORO NETTE PREVISTE
2.3.
Calcolo ore lavoro nette/anno previste per
operatore
2.4.
Calcolo totale ore annue previste per lequipe
DEFINIRE MONTE ORE LAVORO EQUIPE
76FERIE E FESTIVITA
- Diritto-dovere
- Da usufruire nellanno solare
- Previste dai contratti nazionali del lavoro
- N.32 (comprensivi dei 2 gg L. 23/12/77) ) 4 (
L. 23/12/77) 1 (S.Patrono) 8(o 10 feste
infrasettimanali ) 45 ( 47) se lorario si
articola su 6 gg settimanali - N.28 (comprensivi dei 2 gg) 4 (L. 23/12/77) 1
(S.Patrono) 8 (o 10) 41 (43) se lorario si
articola su 5 gg settimanali
77Le assenze non programmate (1)
- Per definire il fenomeno si usa a volte un
termine negativo (assenteismo) o un indicatore
numerico (tasso di assenza ) - Tutte le assenze assolutamente imprevedibili
(malattia, infortunio ) o non prevedibili a medio
termine (un anno prima) permessi studio,
maternità, richiesta di trasferimento, di
aspettativa, ecc. - Il tasso di assenza non ha valori assoluti non
può esistere un nazionale, regionale o di ASL
78Le assenze non programmate (2)
- Una parte del tasso di assenza è influenzato
dalle politiche gestionali e di assunzione del
personale da parte degli organi dellASL - riguarda le assenze per lunghi periodi ,per
dimissioni o trasferimenti. - Si calcola il tempo lavoro perso in attesa
della sostituzione - Può essere una parte rilevante del tasso di
assenza che comporta un aumento di orario
straordinario
79Le assenze non programmate (3)
- Il valore dei restanti fattori che incidono sul
di tasso di assenza è spesso diverso tra le unità
operativa, compresa la maternità - Per rendere meno complessa la lettura del
fenomeno si tende ad utilizzare un tasso di
assenza intermedio per ospedale , per distretto
, per dipartimenti
80Gestione delle assenze
- Vi sono 2 modalità di gestione delle assenze
- Gestione decentrata
- Gestione centralizzata
81Gestione decentrata
- ogni unità operativa deve gestire tutte le
assenze con il personale assegnato - Vantaggi
- un minor tasso di assenza
- maggior adattamento alle situazioni imprevedibili
o a modifica del carico di lavoro - presuppone collaborazione di tutti i membri
dellequipe - Svantaggi
- più insicurezza gestionale
- più modifiche dei turni di servizio
-
82Gestione centralizzata
- ogni unità operativa gestisce solo i riposi e le
ferie programmate .Vi è una squadra di
sostituzione gestita dallufficio infermieristico - Vantaggi
- più sicurezza gestionale nelle unità operative
- il personale delle u.o ha turni fissi
- Svantaggi
- un maggior tasso di assenza
- la tendenza a richieste continue ed improvvise di
permessi.La richiesta tende a diventare diritto - Può far aumentare il conflitto con lufficio
inferm. - Il coordinatore viene in parte esonerato di una
sua funzione - Chi fa parte della squadra di sostituzione è
demotivato
83FORMULE (2)
- TASSO DI ASSENZA
- totale ore assenza reali effettuate da tutti
gli operatori x 100 - n. operatori x n.
ore annue nette - x gg assenza procapite annue x 100
- 365
- x giorni di assenza somma gg.
assenza degli operatori -
n. operatori -
- ORE NETTE PROCAPITE MEDIE
- n.ore contratto annue ore accessorie (ore
medie annue assenza)
84III. LE PRESENZEOBIETTIVI FORMATIVI
-
- Rapportare gli indicatori di domanda allofferta
di lavoro infermieristico - Definire uno schema delle presenze del personale
compatibile con le risorse assegnate ad una unità
operativa
85CALENDARIO terzo giorno
mattino pomeriggio
lo schema delle presenze giornaliero e settimanale esercitazione di gruppo Principi generali sulla stesura dei turni di servizio strumenti tecnici per proporre tipologie di turni I turni come soluzione di problemi organizzativi esercitazione di gruppo
86III. LO SCHEMA DELLE RESENZE SEQUENZA LOGICA
3.1.
3.1.
Monte ore equipe PERIODO A
3. LE PRESENZE
DEFINIRE MONTE ORE EQUIPE NEL PERIODO,
SETTIMANA E GG./SETT.
3.2.
3.2.
Monte ore equipe nella settimana
3.3.
3.3.
Monte ore equipe nei diversi gg. della settimana
3.4.
3.4.
Distribuzione opera- tori nei diversi gg. della
settimana
DEFINIRE SCHEMA DELLE PRESENZE
3.5
3.5
Distribuzione attività nelle fasce orarie PERIODO
A
3.5.1.
3.5.1.
Compilazione schema presenze
87FORMULE (3)
- Monte ore annuo peso presenze
MONTE ORE LAVORO - èquipe previsto paz.nte nel periodo x
PERIODO X - Monte ore lavoro èquipe periodo x MONTE ORE
LAVORO - totale giorni periodo x
MEDIO GIORNALIERO -
DEL PERIODO - Monte ore lavoro medio MONTE
ORE LAVORO MEDIO giornaliero del
periodo 7 SETTIMANALE DEL
PERIODO - Monte ore èquipe peso presenze
MONTE ORE LAVORO - nella settimana pazienti nel giorno x
GIORNO X DELLA
SETTIMANA
88IV. PROGETTAZIONE TURNI E
PROGRAMMAZIONE FERIEOBIETTIVI FORMATIVI
- Definire i vantaggi e gli svantaggi nelladottare
diverse tipologie di turni - Progettare un turno di servizio
- Programmare le ferie
89IV. IL TURNO DI SERVIZIO SEQUENZA LOGICA
4. IL TURNO DI SERVIZIO
4.1./4.2
4.1./4.2
Definire n. oper. in turno PERIODO A
PROGETTARE TURNI DI SERVIZIO E VERI- FICARE
CONGRUENZA ED ACCETTABILITA
4.3.
4.3.
Costruzione matrice settimanale del turno
4.4.
4.4.
Verifica rispetto schema presenze
Verifica accettazione dellèquipe
4.5.
4.5.
Sviluppo ciclo del Turno PERIODO A
4.6.
4.6.
PROGRAMMAZIONE FERIE
Programmazione Ferie PERIODO A
90FORMULE (4)
- Monte ore settimanale previsto
- dallo schema delle presenze
n. operatori - -----------------------------------------
----- per coprire - ore lavoro che ogni operatore il
servizio - deve prestare nella settimana
91GESTIONE TURNI
- aggregrare il personale dellu.o. in gruppi
omogenei o con competenze simili (es ota oss,
ota i.g., puer. i.g. - Allocare il personale di supporto (ota) nelle
fasce orarie di maggior richiesta di assistenza
di base e di attività diagnostica e nelle ore di
sorveglianza (notte) - Nelle u.o. con gruppi omogenei (es.ota o
ausiliari ) di n. ridotto, gestire ferie con
personale di altre qualifiche (es. i.g.) - Si può prevedere gruppi misti i.p. i.g nei
reparti di ostetricia
92DIAGRAMMA TURNI
ORARIO A TURNO
ORARIO NON A TURNO
TURNO A CICLO CONTINUO
TURNO DIURNO
TURNO A SCHEMA VARIABILE
TURNO A CICLIO RIPETITIVO FISSO
TURNO A MATRICE 7
TURNO A MATRICE
TURNO A MATRICE 2
TURNO A MATRICE 1
TURNO MISTO
93TURNI A MATRICE 1
- Si utilizza per matrice di base del turno o per
le situazioni dove si prevede n. costante di
operatori per tutto lanno (es. reparti
demergenza) - Si ascrive in una matrice settimanale
L M M G V S D
1op/set P M N R R P M
2op/set N R R P M N R
3op/set R P M N R R P
4op/set M N R R P M N
5op/set R R P M N R R
94MATRICE 2, 3,
- Utilizzate per variabilità diversa della
settimana - (es. accettazione di ricovero o attività
programmata - tra reparti ogni 2 o 3 gg.)
- Non si ascrivono in una matrice a 7 tutte le
posizioni di lavoro sono date dal prodotto di n.
operatori x colonne matrice
giorni 1 2 3
1op M M M
2op R P P
3op P R N
4op N N R
5op R R M
95MATRICE 2,3,SPURIA
- Utilizzate per n. sequenze doppie o triple
rispetto n. operatori - (es. turno a matrice 2 x 4 op. il ciclo
si chiude dopo 8 settimane)
giorni 1 2 3 4 5 6 7 8
1op P P M M N N R R
2op M M N N R R P P
3op N N R R P P M M
4op R R P P M M N N
96ARTICOLAZIONE DELLE SEQUENZE
- in fase 16 ore tra fine e inizio altro turno
-
-
- anticipo di fase lt 16 ore
- ritardo di fase gt 24 ore
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
M M M R P P P R N N R R
1 2 3 4 5 6
P P M M/N R R
1 2 3 4
P M/N R R
1 2 3 4 5 6
M M P N R R
97GESTIONE FERIE
- Ferie dufficio?
- Sentenza della corte dei conti n.608 del 1985
- il comportamento dellAmministrazione che non
abbia concesso le ferie a richiesta
dellimpiegato , ovvero non lo abbia collocato in
ferie dufficio, costituisce un fatto illecito ,
le cui conseguenze ricadono sui titolari degli
uffici . Il dipendente è corresponsabile
dellillecito
98PROGRAMMAZIONE FERIE
- Totale ferie e festività infrasettimanali x
operatore - 42 gg 8 settimane (ca) 2 mesi
- 6 operatori 1 operatore sempre assente per
tutto lanno (12 m) - 12 operatori 2 operatori contemporaneamente
sempre assenti - Da 7 a 11 operatori situazione intermedia (a
volte 1 a v. 2 op.) - Non si modifica schema di
presenze - Si modifica n. riposi previsti
nel turno - o si programmano periodi di
recupero ore
99 LA GESTIONE DEI TURNI DEL PERSONALE
INFERMIERISTICO
- Percorso appropriato
- Analisi domanda assistenziale
- Analisi offerta lavoro infermieristico
- Determinazione schema presenze
- Stesura turni e piano ferie
- Percorso abbreviato
- Analisi offerta lavoro
- Determinazione schema presenze con criteri di
carico di lavoro percepito - Stesura turni annuale e per periodi diversi in
base al piano ferie
100OFFERTA DI LAVORO INFERMIERISTICO
- 1 METODO
- Calcolare il tasso di assenza presidio
ospedaliero /unità operativa - sottrarre dal monte ore teorico annuale
dellequipe - Stendere i turni nel rispetto del monte ore reale
- Gestire le assenze del personale (rientro in
servizio, reperibilità) , nel rispetto dello
schema delle presenze previste -
- 2 METODO
- Non calcolare il tasso di assenza
- Stendere i turni secondo il monte ore ipotetico
- Non gestire o gestire in parte le assenze del
personale , rispettando in linea di massima lo
schema delle presenze ipotizzato