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Storiografia e scienze sociali

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Storiografia e scienze sociali Percorsi novecenteschi La storiografia una disciplina molto pi vecchia delle scienze sociali ma capace di rinnovarsi Una ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Storiografia e scienze sociali


1
Storiografia e scienze sociali
  • Percorsi novecenteschi

2
La storiografia è una disciplina molto più
vecchia delle scienze sociali
  • ma capace di rinnovarsi

3
Una disciplina di frontiera
  • Per molti secoli, dal medioevo fino allinizio
    del novecento,
  • è la
  • FILOSOFIA
  • a fornire alla storici
  • la maggior parte
  • dei concetti
  • e delle categorie interpretative
  • Successivamente,
  • a partire dalla fine dellottocento,
  • saranno le
  • SCIENZE SOCIALI
  • ad affermarsi sempre più come interlocutrici
    privilegiate del lavoro degli storici

4
Filosofia, scienze sociali e storia
  • FILOSOFIA e SCIENZE SOCIALI forniscono allo
    storico indicazioni per individuare
  • problemi rilevanti
  • Concetti
  • Canoni interpretativi
  • Generalizzazioni

5
Quali sono le principali differenze di approccio
(in realtà spesso solo apparenti) fra
storiografia e sociologia?
  • STORIOGRAFIA
  • Passato
  • Osservazione indiretta
  • Documenti
  • Individuale
  • Individualità
  • Rileva differenze
  • Continuità
  • Eccezioni
  • SOCIOLOGIA
  • Presente
  • Osservazione diretta
  • Campioni
  • Collettivo
  • Sistemi
  • Costruisce modelli
  • Discontinuità
  • Regole

6
Utilità delle generalizzazioni
  • In realtà le differenze tendono ad attenuarsi
    nello sviluppo dei rapporti reciproci,
    soprattutto quando gli storici si rendono
    consapevoli che le generalizzazioni non solo sono
    possibili, ma per certi versi sono auspicabili

7
Dallindividuale al collettivo
  • Lattenzione si sposta
  • dallindividuo
  • ai gruppi

8
Gli storici derivano dalle scienze sociali
  • Metodo comparativo
  • Approccio quantitativo
  • Approccio micro-analitico
  • Costruzione di modelli

9
Fra ricerca empirica e teoria
  • Sia gli storici che gli scienziati sociali si
    muovono fra ricerca empirica e teoria.
  • Chi privilegia la prima, spesso, diffida della
    seconda (troppo astratta) mentre chi privilegia
    la seconda disprezza la prima (troppo
    circoscritta e poco significativa).
  • Sarebbe buona regola non trascurare né luna né
    laltra.

10
Unulteriore dicotomia da superare
  • ANALISI STATICA
  • Struttura sociale
  • Istituzioni
  • Modelli
  • Significazioni
  • Simboli
  • Idee
  • Valori
  • ANALISI DINAMICA
  • Congiuntura sociale
  • Movimenti collettivi
  • Processi
  • Scarto
  • Pratiche
  • Conflitti
  • Resistenze
  • Consumo

11
Le scienze sociali fra otto e novecento
  • Tra otto e novecento la cultura storica europea è
    costretta a fare i conti con le suggestioni
    provenienti dalle nuove scienze sociali.
  • Alcuni autori e alcuni testi lasceranno un segno
    indelebile anche sul modo di impostare i problemi
    storici.

12
Nuovi orientamenti
  • NUMA DENIS FUSTEL DE COULANGE (1830-1889)
  • la funzione sociale della religione
  • VILFREDO PARETO (1848-1923)
  • la teoria delle élites
  • EMILE DURKHEIM (1858-1917)
  • la coscienza collettiva che determina le azioni
    del singolo
  • MAX WEBER (1865-1920)
  • le tipologie del comportamento sociale
    (idealtipus)

13
N. D. Fustel de Coulange, V. Pareto,
E. Durkheim, M. Weber
14
Sociologia
  • Auguste Comte (F/1798-1857)
  • Corso di filosofia positiva, 6 voll. (1839-1842)
  • Sistema di politica positiva o trattato di
    sociologia, 4 voll. (1851-1854)
  • Emile Durkheim (F/1858-1917)
  • Le regole del metodo sociologico (1895)
  • Max Weber (D/1865-1920)
  • Loggettività conoscitiva della scienza sociale e
    della politica sociale (1904)
  • Studi critici intorno alla logica delle scienze
    della cultura (1906)

15
Antropologia culturale
  • Lewis Henri Morgan (USA/1818-1881)
  • Sistemi di consanguineità e di affinità nella
    famiglia umana (1871)
  • La società antica (1877)
  • Marcel Mauss (F/1872-1950)
  • Saggio sulla natura e le funzione del sacrificio
    (1899)
  • Saggio sul dono (1924)

16
H. L Morgan e M. Mauss
17
Psicologia
  • Sigmund Freud (A/1856-1939)
  • Linterpretazione dei sogni (1900)
  • Charles Blondel (F/1876-1939)
  • Introduzione alla psicologia collettiva (1928)

18
Linguistica strutturale
  • Ferdinand de Saussure (CH/1857-1913)
  • Corso di linguistica generale (postumo 1916)

19
Economia politica
  • Karl Menger (A/1840-1921)
  • Il fondamento delle dottrine economiche (1871)
  • Léon Walras (F/1834-1910)
  • Elementi di economia politica pura o teoria della
    ricchezza sociale (1874-1877)
  • François Simiand (F/1873-1935)
  • Metodo storico e scienze sociali (1903)

20
Emile Durkheim (1858-1917)
  • 1858 - nasce ad Epinal (Lorena)
  • - studia a Parigi all'Ecole Normale
    Supérieure si ispira alle opere di A. Comte.
  • 1882 - consegue l'agrégation in filosofia
  • - insegna nei licei prima di passare
    all'Università, dove insegnerà prima a Bordeau,
    poi a Parigi (Sorbona)
  • 1885-86 - soggiorna in Germania dove studia con
    W. Wundt
  • 1893 - discute la tesi di dottorato su La
    divisione sociale del lavoro
  • 1895 - pubblica Le regole del metodo sociologico
    .
  • 1897 - pubblica Il suicidio , indagato nelle sue
    cause sociali la prima monografia scritta sulla
    base della nuova metodologia. Fonda la rivista
    "Année sociologique".
  • 1912 - pubblica Le forme elementari della vita
    religiosa e Il sistema totemico in Australia .
  • Concetti chiave
  • - la società è un essere reale, non riducibile
    alla somma delle volontà dei singoli individui
  • - l'individuo è un prodotto di cause necessarie
  • - la coscienza collettiva determina le azioni del
    singolo
  • - consenso sociale a) solidarietà meccanica
    (nelle società semplici)
  • b) solidarietà
    organica (nelle società complesse)

21
Max Weber (1864-1920) gli esordi
  • 1864 - nasce a Erfurt (Turingia) da una famiglia
    di borghesia protestante
  • 1882 - si iscrive alla Facoltà di diritto
    dell'Università di Heidelberg, ma studia anche
    economia, storia, filosofia e teologia
  • 1884 - riprende gli studi alle università di
    Berlino e Góttingen
  • 1886-87 - abbandona gli studi per partecipare,
    come ufficiale dell'esercito, alle manovre
    militari in Alsazia e Prussia Orientale.
  • Entra a far parte dell'associazione
    universitaria "Verein fiir Sozialpolitik",
    fondata nel 1872 da Gustav Schmoller e
    soprannominata "socialisti della cattedra
  • 1889 - consegue il dottorato in diritto con una
    tesi sulla storia delle imprese commerciali nel
    medioevo. Si iscrive all'ordine degli avvocati di
    Berlino.

22
Max Weber (1864-1920) fra diritto, economia e
storia
  • 1891 - scrive la tesi di abilitazione su La
    storia agraria romana in rapporto al diritto
    pubblico e privato, discussa con T. Mommsen
    ottiene un incarico di insegnamento di storia del
    diritto romano all'Università di Berlino
  • 1894 - ottiene una cattedra di economia politica
    all'Università di Friburgo
  • 1895 - compie un viaggio in Scozie e in Irlanda
  • 1896 - si sposta all'Università di Heidelberg
    scrive Le cause sociali della decadenza della
    società antica
  • 1897-99 - una malattia nervosa lo costringe ad
    interrompere l'insegnamento per quattro anni.
    Viaggia in Italia, Corsica e Svizzera
  • 1897 - scrive la voce "rapporti agrari
    nell'antichità" per il prestigioso Handworterbuch
    der Staatswissenschaft (Dizionario di politica)
  • 1902- riprende l'insegnamento ad Heidelberg
  • 1903 - fonda con W. Sombart la rivista "Archiv
    fur Sozialwissenschaft und Sozialpolitik

23
Max Weber (1864-1920) le opere della maturità
  • 1904 - compie un viaggio negli Stati Uniti per un
    congresso di sociologi e rimane fortemente
    impressionato dalla società americana
  • 1905 - pubblica L'etica protestante e lo spirito
    del capitalismo
  • 1906 - si interessa alla rivoluzione russa sulla
    quale scrive alcuni saggi
  • 1907 - si dimette dall'insegnamento e si dedica
    unicamente allo studio, grazie ad un' eredità
    nel suo salotto di Heidelberg si ritrovano i più
    brillanti intellettuali tedeschi nell'epoca.
    Fonda l'Associazione tedesca di Sociologia e
    dirige una collana di classici del pensiero
    sociologico
  • 1909 - pubblica I rapporti di produzione
    nell'agricoltura del mondo antico inizia a
    scrivere Economia e società
  • 1910 - al congresso dell'Associazione tedesca di
    Sociologia prende posizione contro le teorie
    razzistiche
  • 1912 - esce dal comitato direttivo
    dell'Associazione tedesca di Sociologia per un
    dissenso sul problema della neutralità valutativa

24
Max Weber (1864-1920) guerra e dopoguerra
  • 1914 - allo scoppio della guerra chiede di essere
    richiamato alle armi (sebbene abbia già
    cinquant'anni) ed è assegnato alla direzione dei
    servizi ospedalieri di Heidelberg
  • 1915 - pubblica il primo volume dell'Etica
    economica delle religioni universali,
  • 1916-17 - assume incarichi diplomatici
    nell'ambito delle trattative europee compie
    missioni a Vienna, Budapest e Bruxelles
    moltiplica gli sforzi per evitare l'estensione
    del conflitto e vede nella potenza russa la
    minaccia principale alla pace
  • 1918 - è invitato a Vienna per un corso estivo
    (Critica positiva della concezione materialistica
    della storia ) tiene due conferenze
    all'Università di Monaco su La politica come
    professione e La scienza come professione. Dopo
    la sconfitta della Germania fa parte della
    commissione che affianca la delegazione tedesca
    al congresso di Versailles
  • 1919 - riprende la carriera universitaria
    accettando una cattedra di scienze sociali
    all'Università di Monaco, dove tiene un corso
    sulle Linee di una storia universale
    dell'economia e della società. Fa parte della
    commissione tecnica incaricata di scrivere la
    nuova Costituzione repubblicana della Germania
    (Weimar)
  • 1920 - muore a Monaco il 14 giugno, lasciando
    incompiuto il libro Economia e società

25
La sociologia come scienza sociale
  • In polemica con gli storici ed i filosofi
    tedeschi a lui contemporanei (Droysen, Mommsen,
    Windelband, Dilthey) che criticavano la pretesa
    della sociologia positivistica francese e inglese
    (Comte, Spencer) di spiegare le dinamiche umane
    sulla base di leggi generali

26
Weber afferma che
  • Lo studio dei fenomeni sociali non si
    differenzia, sul piano del metodo, da quello dei
    fenomeni naturali
  • Lastrazione, la generalizzazione e la
    tipizzazione sono necessarie a qualsiasi
    conoscenza che non voglia essere pura descrizione
    di fatti
  • Gli storici usano modelli impliciti non
    dichiarati e fanno uso di giudizi morali (non
    scientifici) sottesi.

27
Comprensione e spiegazione
  • Mentre la storia è volta allo studio
    (comprensione) di singoli fenomeni, la
    sociologia è volta allo studio (spiegazione)
    delle uniformità di comportamento e alle
    connessioni causali.
  • La sociologia mira a ricostruire le motivazioni
    che spingono gli attori sociali a comportarsi in
    un determinato modo sulla base di aspettative
    condivise relative al comportamento altrui
    (determinante è il rapporto individuo/gruppo).

28
Sociologia e storia in Max Weber
  • Oggetto della sociologia è quindi lo studio dei
    "tipi di agire sociale", ossia lo studio delle
    origini e delle conseguenze delle uniformità di
    comportamento socialmente determinate, derivanti
    da motivazioni simili. Tuttavia Weber afferma
    anche che le scienze sociali non hanno
    l'obiettivo di formulare leggi generali, ma di
    spiegare - mediante modelli - fenomeni storici
    considerati nella loro individualità.
  • I tipi ideali sono quindi costruzioni analitiche
    selettive ricavate dalla realtà empirica, ma che
    non si identificano mai completamente con essa.
  • La sociologia non è in contrapposizione alla
    storia, ma serve a renderla intelleggibile. Gli
    storici sono utili portatori d'acqua per i
    sociologi e W. stesso fa abbondante uso di fonti
    storiche.

29
Weber e Marx
  • Weber rifiuta la concezione materialistica della
    storia di Marx in quanto "economicistica" e in
    quanto "filosofia generale della storia" e non
    criterio di indagine.
  • Tuttavia ritiene l'opera di Marx decisiva per lo
    sviluppo delle moderne scienze sociali.
  • Per Weber Marx è un costruttore di categorie
    "idealtipiche" (capitalismo, borghesia,
    proletariato, ecc.) da verificare nell'analisi
    storica, ma non di leggi generali e necessarie.

30
La grande stagione delle riviste di scienze
sociali (1891-1929)
  • 1891 Paul Vidal de la Blache fonda le Annales
    de Gèographie, dirette dal 1894 da Lucien
    Gallois.
  • 1896 Emile Durkheim fonda lAnné
    Sociologique.
  • 1900 Henri Berr fonda la Revue de Synthèse
    Historique, prima rivista europea
    interdisciplinare.
  • 1903 Max Weber fonda lArchiv für
    Sozialwissenschaft und Sozialpolitik.
  • 1925 Henri Berr fonda il Centre internationale
    de synthèse come luogo dincontro di studiosi di
    diverse discipline (ma costantemente tenuto ai
    margini dalla comunità accademica francese). Lo
    stesso Berr non otterrà mai una cattedra
    universitaria, rimanendo professore di liceo.
  • 1929 Marc Bloch e Lucien Febvre fondano a
    Strasburgo le Annales dhistoire économique et
    sociale.

31
Henri Berr un intellettuale dimenticato
32
I grandi modelli del Novecento
  • MODELLO TEDESCO (Weber, Mannheim)
  • Teoria sociale con forti basi filosofiche
  • MODELLO AMERICANO (Parsons, Merton)
  • Ricerca empirica, diffidenza verso le teorie
    sociali e ascetismo metodologico
  • MODELLO FRANCESE (Durkheim, Berr, Halbwacs)
  • Stretto rapporto fra storiografia e scienze
    sociali, strutturalismo

33
Differenze e incomprensioni
  • Nonostante il dialogo, fra studiosi di diversi
    paesi permangono differenze e incomprensioni,
    anche di carattere terminologico.
  • In un saggio del 1958 il sociologo italiano
    Alessandro Pizzorno osservava come la comunità
    scientifica internazionale persistesse
    nellindicare con termini diversi campi e metodi
    di indagine simili e spesso identici.

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Confusione terminologica non risolta
USA GRAN BRETAGNA FRANCIA
Antropologia culturale Antropologia sociale Etnologia
Antropologia sociale Psicologia sociale Sociologia dei primitivi
Psicologia sociale Sociologia
Filosofia Sociologia Sociologia generale
Ecologia Sociologia urbana e rurale Geografia umana
35
La cultura italiana fra Croce e Gentile
  • Diversamente dalla Francia e dalla Germania, in
    Italia per oltre mezzo secolo la ricerca storica
    rimane fortemente segnata dalla dimensione
    etico-politica di matrice idealistica e
    storicistica, sotto linfluenza di B. Croce e G.
    Gentile.
  • Il confronto con il dibattito internazionale si
    apre in Italia solo alla fine degli anni
    quaranta, dopo la caduta dl fascismo.

36
Benedetto Croce e Giovanni Gentile
37
Quali scienze sociali?
  • Il bivio si presenta fra gli anni quaranta e
    cinquanta del novecento, in un contesto culturale
    quello della guerra fredda - fortemente
    ideologizzato
  • MARXISMO (sovietico) approccio prevalentemente
    teorico
  • SOCIOLOGIA (americana) approccio prevalentemente
    empirico
  • Paradossalmente i marxisti rifiutano la
    sociologia, mentre i sociologi rifiutano il
    marxismo

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Le Annales come terza via
  • Tra gli anni sessanta e gli anni settanta una
    parte significativa della storiografia italiana
    sceglie il modello francese (ma ormai
    internazionale) delle Annales come terza via
    fra marxismo e scienze sociali.

39
La storia come scienza sociale
  • Il contatto con le scienze sociali impone agli
    storici una revisione dei fondamenti
    epistemologici della disciplina.
  • Come muta la pratica della ricerca storica a
    contatto con le scienze sociali?
  • spostamento da una storiografia narrativa ad una
    storiografia analitica
  • nuovi quesiti perché, in rapporto a cosa e con
    quali conseguenze, piuttosto che cosa, dove e
    come.
  • nuovi problemi e campi di indagine
  • Es. la base materiale dellesistenza umana
    demografia, geografia, ecologia, famiglia e
    sistemi di parentela
  • Es. limmateriale

40
Dal materiale allimmateriale.Nuovi campi
dindagine
  • Si apre allindagine storica un campo vastissimo
    e pressoché inesplorato come quello
    dellimmateriale
  • storia delle mentalità (strutture mentali
    comuni)
  • storia dellimmaginario (produzioni dello spirito
    legate non al testo, alla parola, al gesto, ma
    allimmagine)
  • storia delle rappresentazioni (chiavi di lettura
    mentali dei fenomeni e delle strutture sociali)
  • storia delluniverso simbolico (pratiche,
    condotte, rituali che rinviano ad una realtà
    mentale nascosta)
  • storia delle ideologie (concezioni globali della
    società)
  • storia della storiografia come intreccio e
    sintesi di problemi.

41
Nuovi oggetti di ricerca
  • storia sociale delle istituzioni comunità,
    villaggio, scuola, polizia, esercito, carcere,
    ospedale, ecc.
  • storia delle pratiche sociali riti, feste,
    sport, ecc.
  • storia del cambiamento sociale
  • storia socio-culturale varie forme della
    comunicazione, stampa, lettura, alfabetizzazione,
    rapporto oralità/scrittura, ecc. (R. Mandrou,
    N. Zemon Davies, K. V. Thomas, E. Eisenstein, M.
    Vovelle, R. Darnton, E. P. Thompson, M. Agulhon,
    C. Tilly, ecc.)
  • storia delle masse in luogo della storia delle
    élites (intreccio, ma non identificazione con
    lapproccio marxista)
  • storia della scienza.

42
La nascita delle Annales
  • (Strasburgo, 1929)

43
(No Transcript)
44
I precedenti
  • 1868 fondazione dell Ecole Pratique des Hautes
    Etudes, divisa in cinque sezioni I, matematica
    II, fisica e chimica III, storia naturale e
    fisiologia IV, scienze storiche e filolgia V,
    scienze economiche e sociali.
  • La V sezione, tuttavia, non decolla e viene
    chiusa nel 1870.
  • Nel 1886 viene sostituita da una sezione di
    scienze religiose.
  • 1891 - Paul Vidal de la Blache fonda le "Annales
    de Géographie" dirette dal 1894 da Lucien Gallois
  • 1896 - Emile Durkheim fonda 1' "Année
    Sociologique 
  • 1900 - Henri Berr fonda la  Revue de Synthèse
    Historique  
  • 1903 - François Simiand - sociologo ed economista
    con forti interessi per la storia - pubblica
    l'articolo pionieristico Méthode historique et
    sciences sociales, contro "i tre idoli della
    tribù degli storici il politico, l'individuale,
    il cronologico" (ripubblicato nel 1960 sulle
    "Annales").

45
1929-39 La nascita della nuova rivista
1928- Marc Bloch e Lucien Febvre progettano una rivista internazionale ed interdisciplinare di scienze storiche e ne offrono la direzione al grande medievista belga Henri Pirenne, che non accetta. 1929 - Marc Bloch e Lucien Febvre fondano a Strasburgo le "Annales d'histoire économique et sociale", trimestrale (nella direzione figurano anche il geografo A. Demangeon, il sociologo M.Halbwachs, l'economista Ch. Rist e il politologo A. Siegfried). E' l'anno del grande crollo di Wall Street. La rivista si apre in alla storia contemporanea e recluta collaboratori negli ambienti del Bureau International du Travail (BIT), diretto allora dall'esponente socialista francese Albert Thomas, e della London School of Economics (LSE).- nell'editoriale Le parole e le cose in storia economica Bloch e Febvre propongono una riflessione sull'evoluzione semantica dei vocaboli e dei concetti usati dagli storici.
46
M. Bloch e L. Febvre
47
Gli anni trenta
  • 1932 - la rivista passa da trimestrale a
    bimestrale.
  • 1936 - Marc Bloch è nominato professore alla
    Sorbona, succedendo ad Henri Hauser nella
    cattedra di storia economica (l'unica di tutta la
    Francia).
  • Bloch e Febvre propongono dalle pagine delle
    "Annales" un'inchiesta collettiva sulle nobiltà
    europee di antico regime.
  • 1937 - F. Braudel entra nel comitato di direzione
    delle "Annales".
  • 1938 - con l'avvicinarsi della guerra anche la
    rivista entra in crisi nel mese di novembre
    l'editore Armand Colin ritira il suo appoggio, le
    "Annales cambiano sede ed editore e riprendono
    la periodicità trimestrale, adottando una veste
    più economica.
  • 1939 - la rivista viene ribattezzata "Annales
    d'histoire sociale".

48
1940-45 La crisi bellica
  • 1940 - Febvre rimane solo a Parigi a dirigere la
    rivista nel mese di luglio manda in stampa tutti
    gli articoli in suo possesso, prevedendo il
    disastro. Nel vol. III (1941) della rivista
    comparirà il saggio di L. Febvre, La sensibilité
    et l'histoire. Comme reconstruire la vie
    affective d'antan, che costituisce la chiave
    d'interpretazione dei due libri (Le problème de
    l'incroyance e Amour sacrée et amour profane) sul
    problema della sensibilità religiosa degli uomini
    e delle donne del XVI secolo pubblicati da Febvre
    nel corso del 1942
  • 1941 - in seguito alle leggi razziali
    antiebraiche Febvre è costretto a togliere il
    nome di Bloch dal comitato di direzione delle
    "Annales", per evitare la chiusura della rivista.
    Bloch protesta, considerandolo un atto di
    debolezza lascia Parigi per Montpellier ed entra
    nella Resistenza.
  • 1941-45 - sotto l'occupazione tedesca la rivista
    interrompe le pubblicazioni, ma Febvre riesce
    ugualmente a pubblicare qualche fascicolo sotto
    il titolo di "Mélanges d'histoire sociale".
  • 1944 Marc Bloch è catturato a Lione e fucilato
    dai tedeschi della Gestapo lascia inedita
    lApologia della storia.

49
Marc Bloch
50
Marc Bloch (1886-1944)
  • 1886 - nasce il 6 luglio a Lione da una famiglia
    alsaziana di origine ebraica il padre, Gustave
    Bloch, è professore di storia antica prima
    all'Università di Lione e quindi all'Ecole
    Normale Superieure di Parigi.
  • - la famiglia Bloch si trasferisce a
    Parigi dove Marc frequenta il liceo
    Louis-le-Grand.
  • 1904 - si iscrive all'Ecole Normale Superieure,
    dove segue in particolare le lezioni del
    sociologo Emile Durkheim.
  • 1908 - consegue l'agrégation in storia e
    trascorre due anni (1908-1909) a Lipsia e
    Berlino specializzandosi in storia medievale.
  • 19O9-1912 - prosegue gli studi grazie ad una
    borsa di studio triennale della "Fondation A.
    Thiers".
  • 1913 - pubblica sulla "Revue de synthèse
    historique" di H. Berr una monografia
    sull'Ile-de-France tratta dalla sua tesi di
    dottorato, che si affianca a quella di L. Febvre
    sulla Franca Contea.
  • 1912 - inizia ad insegnare storia e geografia nei
    licei, prima a Montpellier e poi ad Amiens, ma
    deve interrompere nel 1914 a causa della guerra.

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Dal fronte orientale allUniversità di
Strasburgo (1914-1921)
  • 1914-18 - si arruola in fanteria col grado di
    sergente e combatte sul fronte orientale, nelle
    trincee delle Argonne partecipa alla battaglia
    della Somme e viene promosso prima tenente e poi
    capitano ottiene la Legion d'Onore per meriti di
    guerra. "Per non abbandonare ai capricci della
    memoria" l'esperienza vissuta, stende un quaderno
    di Ricordi di guerra (1914-15) che saranno
    pubblicati postumi solo nel 1969.
  • 1919 - è nominato maitre de conférences di
    storia medievale all'Università di Strasburgo,
    dove incontra Lucien Febvre del quale aveva già
    letto ed apprezzato la tesi. Sposa Simonne Vidal
    dalla quale avrà sei figli.
  • 1920 - discute alla Sorbona la sua tesi di
    dottorato su Rois et serfs, un chapitre
    d'histoire capétienne, che viene pubblicata lo
    stesso anno.
  • 1921 - diviene agrégé (professore associato) di
    storia medievale a Strasburgo. Incontra a
    Bruxelles lo storico Henri Pirenne. Pubblica
    sulla "Revue de synthèse historique" il saggio
    metodologico Réflexions d'un historien sur les
    fausses nouvelles de la guerre , ripensando anche
    alla propria esperienza militare.

52
Lincontro con Lucien Febvre e la fondazione
delle Annales (1924-1929)
  • 1924 - pubblica il suo capolavoro su Les Rois
    thaumaturges , incrociando per la prima volta
    in chiave comprativa - storia sociale e storia
    delle mentalità.
  • 1927 - diventa professore ordinario a Strasburgo.
  • 1929 - fonda insieme a Lucien Febvre la rivista
    "Annales d'histoire économique et sociale"
  • Nel comitato di direzione della nuova rivista
    figurano anche
  • il geografo A. Demangeon,
  • il sociologo M.Halbwachs,
  • l'economista Ch. Rist
  • il politologo A. Siegfried

53
La prima stagione delle Annales (1929-1940)
  • 1931 - pubblica Les caractères originaux de
    l'histoire rurale française, rielaborazione di
    una serie di conferenze tenute nel 1929 all'
    "Istituto per la storia comparata delle civiltà"
    di Oslo. Come ne La terre et l'evolution humaine
    di Febvre al centro sono i rapporti fra il
    territorio e i suoi abitanti.
  • 1934 - con il sostegno di L. Febvre è candidato
    ad una cattedra di "Histore comparée des sociétés
    européennes" al Collège de France, ma non la
    ottiene (viene scelto invece il suo eterno rivale
    Louis Halphen).
  • 1936 - lascia Strasburgo per Parigi, dove è
    chiamato sulla cattedra di storia economica
    lasciata da H. Hauser. Pochi mesi dopo ottiene
    dalla Facoltà di Lettere la creazione di un nuovo
    "Istituto di storia economica e sociale". Pur
    rifiutando il marxismo e non aderendo ad alcun
    partito, si ritiene un uomo di sinistra e
    sostiene il Fronte Popolare.
  • 1939-40 - pubblica in due volumi la grande
    sintesi su La société féodal per la collana
    "L'évolution de l'humanité" diretta da H. Berr.
    Allo scoppio della guerra, pur potendo evitarlo,
    si arruola nell'sercito francese con il grado di
    capitano di stato maggiore sfugge alla cattura
    da parte dei tedeschi dopo la battaglia di
    Dunkerque e rientra in Francia in abiti civili.

54
La resistenza antinazista e la morte (1940-1944)
  • 1940 - viene escluso dall'insegnamento a causa
    della sua origine ebraica, ma il governo di
    Vichy, "per eccezionali servizi scientifici resi
    alla Francia", gli evita l'epurazione,
    limitandosi a trasferirlo da Parigi a
    Clermond-Ferrand (dove è stata trasferita
    l'Università di Strasburgo).
  • 1940-41 - tiene un corso universitario sul tema
    "Come e perché lavora uno storico", nel quale
    abbozza le linee dell'Apologie pour l'histoire.
  • 1941 - adducendo le cattive condizioni di salute
    della moglie, ottiene il trasferimento
    all'Università di Montpellier, dove è fatto
    oggetto degli attacchi del preside della Facoltà
    di Lettere, fascista ed antisemita. A Montpellier
    entra in contatto con la Resistenza e aderisce
    alla rete "Combat". In seguito al crollo della
    Repubblica di Vichy ed all'occupazione tedesca di
    tutta la Francia viene nuovamente epurato e si
    rifugia in una casa di campagna nella Creuse. A
    causa delle leggi antiebraiche è costretto a
    firmare i suoi articoli con lo pseudonimo "M.
    Fougères". Un'ultima possibilità gli viene
    offerta dalla "New School of Social Research" di
    New York, che gli propone di emigrare negli Stati
    Uniti mettendosi in salvo. L'impossibilità di
    condurre con sè tutta la famiglia impedisce la
    realizzazione del progetto.
  • 1942 - ritorna a Lione da solo ed entra nella
    Resistenza clandestina, aderendo al movimento
    "Franc-Tireur" con il nome di battaglia di
    "Narbonne".
  • 1943 - è membro del direttivo regionale della
    Resistenza ed organizza materialmente
    l'insurrezione nei dieci dipartimenti
    (Rhône-Alpes) dipendenti da Lione.
  • - durante la clandestinità scrive
    numerosi articoli (firmati con gli pseudonimi di
    "Chevreuse" e "Arpajon") e due libri che saranno
    pubblicati postumi L'étrange défaite (1940) e
    Apologie de l'histoire, ou métier d'historien
    (pubblicato da Febvre nel 1949).
  • 1944 - mentre organizza la rete clandestina nella
    zona di Lione è catturato dalla Gestapo l'8
    marzo, sottoposto a tortura ed infine fucilato il
    16 giugno con altri ventisei membri della
    Resistenza nei pressi del villaggio di
    Saint-Didier-de-Formans.

55
Lucien Febvre
56
Lucien Febvre (1878-1956)La formazione
  • 1878 - nasce a Nancy, in Lorena, dove inizia gli
    studi liceali. E' figlio di un professore di
    liceo, poi passato all'insegnamento
    universitario.
  • 1897-98 - si trasferisce a Parigi per entrare
    all'Ecole Normale Supérieure dove segue i
    seminari del geografo Pierre Vidal de la Blache,
    del filosofo e antropologo Lucien Lévy-Bruhl e
    dello storico dell'arte Emile Mâle.
  • 1900 - è affascinato dalla lettura della nuova
    "Revue de synthèse historique" di Henri Berr, che
    propone una sintesi interdisciplinare fra storia,
    sociologia, economia, etnografia. Particolari
    stimoli raccoglie dall'articolo di Maurice
    Dumoulin, Choses à faire , pubblicato nel 1901.
  • 1904 - ottiene un posto di professore di storia e
    geografia al Liceo di Besançon ed inizia a
    lavorare alla sua tesi di dottorato con un
    progetto di storia locale.
  • 1905 - pubblica sulla "Revue" di Berr una prima
    introduzione bibliografica e storiografica sulla
    provincia della Franche-Comté.
  • 1911 - presenta la sua dissertazione di dottorato
    su Philippe II et la Franche-Comté , dedicata
    alla storia delle propria regione d'origine e
    destinata a diventare un modello di monografia
    regionale nella prospettiva della storia sociale
    (a dispetto del titolo non è il sovrano, bensì la
    società e il territorio ad essere protagonista
    del libro, o meglio il "personaggio storico
    collettivo").
  • 1912 - ottiene un incarico di insegnamento
    all'Università di Digione.

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Lesordio scientifico (1913-1922)
  • 1913-14 - progetta un libro sui rapporti fra
    storia e geografia (suggeritogli da H. Berr), ma
    deve interrompere gli studi a causa della guerra.
  • 1914-18 - combatte sul fronte orientale con il
    grado di caporale.
  • 1919 - congedato dall'esercito è nominato
    professore di storia moderna all'Università di
    Strasburgo, da poco ritornata alla Francia. Qui
    incontra Marc Bloch, incaricato di storia
    medievale. Nella sua lezione inaugurale parla
    dell'utilità della storia "in un mondo in
    rovina". Ideologicamente indipendente, professa
    una personale idea di socialismo libertario,
    ricollegandosi alla tradizione dei philosophes
    settecenteschi lo Stato e la Chiesa sono i suoi
    avversari, nemici della libertà individuale.
  • 1922 - conclude e pubblica - nella collezione
    storica diretta da H. Berr - La terre et
    l'evolution humaine. Introduction géographique à
    l'histoire - un libro ispirato, fra l'altro, al
    metodo del grande geografo anarchico Elisée
    Reclus - suscitando le aspre critiche dei
    geografi accademici. Febvre rovescia il rigido
    determinismo positivistico secondo cui il
    comportamento dell'uomo sarebbe determinato dal
    territorio in cui vive, mostrando come sia stato
    invece l'uomo a foggiare il territorio nel corso
    dei secoli.

58
Il laboratorio di Strasburgo (1925-1929)
  • 1925 - concorre alla cattedra di "histoire
    moderne et contemporaine" della Sorbona, lasciata
    da Seignobos, ma non la ottiene (gli viene
    preferito Robert Guyot, sostenuto da Emile
    Bourgeois) continua ad insegnare a Strasburgo.
  • 1928 - pubblica la monografia Un destin, Martin
    Luther ed inizia ad occuparsi delle origini
    della Riforma protestante in Francia (il progetto
    della ricerca è contenuto nel celebre articolo
    Une question mal posée ), dichiarando di voler
    sottrarre il tema ai teologi per restituirlo agli
    storici
  • 1929 - fonda insieme a Marc Bloch la rivista
    "Annales d'histoire économique et sociale" (nel
    comitato di direzione figurano anche il geografo
    A. Demangeon, il sociologo M.Halbwachs,
    l'economista Ch. Rist e il politologo A.
    Siegfried).

59
Il Collège de France e la guerra (1933-1944)
  • 1933 - lascia Strasburgo per Parigi, dove è
    nominato professore di "Histoire de la
    civilisation moderne" al Collège de France.
  • - assume la presidenza dell'Encyclopédie
    française, la cui pubblicazione incomincerà nel
    1935. L'incarico gli darà modo di entrare in
    rapporto con i cultori delle più disparate
    discipline.
  • 1937 - di ritorno dall'Argentina, dove ha tenuto
    un ciclo di conferenze, incontra il giovane F.
    Braudel con il quale stringe amicizia.
  • 1940-45 - troppo anziano per essere richiamato
    alle armi, rimane a Parigi e tiene i contatti sia
    con Braudel, prigioniero dei tedeschi, che con
    Bloch, partigiano, che verrà ucciso nel 1944.
  • 1940 - nel mese di luglio manda in stampa tutti
    gli articoli ancora in suo possesso. Sarà
    l'ultimo fascicolo delle "Annales" prima
    dell'interruzione bellica.
  • 1941-45 - sotto l'occupazione tedesca la rivista
    interrompe le pubblicazioni, ma Febvre riesce
    ugualmente a pubblicare sotto il titolo di
    "Mélanges d'histoire sociale". Prosegue le sue
    ricerche sulla cultura francese nell'età della
    Riforma.
  • 1942 - pubblica Le problème de l'incroyance au
    XVI siècle la religion de Rabelais.
  • 1944 - pubblica Autour de l'Heptaméron amour
    sacré, amour profane.

60
Il dopoguerra e lEcole des Hautes Etudes en
Sciences Sociales (1946-1956)
  • 1946 - le "Annales" riprendono le pubblicazioni
    con un nuovo comitato di direzione presieduto da
    Febvre.
  • 1947 - viene creata, con un contributo della
    "Rokfeller Foundation", la VI section (sciences
    sociales) dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes,
    non abilitata a concedere titoli accademici (L.
    Febvre è nominato direttore per le ricerche
    storiche Ch. Morazé direttore per le ricerche
    economiche)
  • 1949 - L. Febvre è nominato membro del consiglio
    d'amministrazione del Conseil National de la
    Récherce Scientiphique (CNRS).
  • - è nominato presidente del comitato
    UNESCO degli storici francesi e presidente del
    comitato per la storia della seconda guerra
    mondiale.
  • 1950 organizza e presiede il IX Congresso
    Internazionale di Scienze storiche, riunito a
    Parigi.
  • 1953 - pubblica Combat pour l'histoire ,
    considerato il suo testamento spirituale.
  • 1956 - muore nella sua casa di campagna a
    Saint-Amour.
  • - F. Braudel assume la direzione delle
    "Annales" (che manterrà fino al 1968) divenendo
    così il successore e l'erede ideale di L. Febvre.

61
LEcole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di
Parigi una zona franca
62
Laffermazione europea della storiografia francese
  • Da movimento a istituzione

63
Da Febvre a Braudel (1946-1956)
  • 1946 - ricostituita la redazione dopo la morte di
    Bloch, la rivista viene ribattezzata "Annales
    Economies, Societés, Civilisations" ne assume la
    direzione L. Febvre (1946-56).
  • 1947 - F. Braudel è bocciato ad un concorso a
    cattedra della Sorbona (è considerato un
    geografo e non uno storico)
  • 1947 - con un contributo della statunitense
    "Rockfeller Foundation" nasce la Sixième Section
    (scienze economiche e sociali) dell'Ecole
    Pratique des Hautes Etudes (EPHE), non abilitata
    a concedere titoli accademici (direttore per le
    ricerche storiche F. Braudel direttore per le
    ricerche economiche Ch. Morazé).
  • 1949 - F. Braudel è nominato membro del Collège
    de France (cattedra di civiltà moderna), ma
    l'istituzione è ancora snobbata dagli accademici
    della Sorbona, che la giudicano marginale
    rispetto all'Università
  • 1949-54 - F. Braudel è nominato presidente della
    commissione d'esami per l'ammissione
    all'insegnamento di storia (jury d'agrégation)
  • 1949 - L. Febvre è nominato membro del consiglio
    d'amministrazione del CNRS
  • - L. Febvre è nominato presidente del comitato
    UNESCO degli storici francesi e presidente del
    comitato per la storia della seconda guerra
    mondiale

64
Da Febvre a Braudel (1946-1956)
  • 1950 - viene costituito, sotto la direzione di F.
    Braudel, il Centre de Recherches Historiques
    (CRH) presso la VI section dell'EPHE. Il Centre è
    suddiviso in quattro settori tematici 1)
    Affaires et gens d'affaires 2) Monnaies, prix et
    conjunctures 3) Ports, routes et traffics 4)
    Démographie et société.
  • 1951 lo storico americano F.C. Lane è nominato
    rappresentante a Parigi della "Rokfeller
    Foundation" e procura al Centre de Recherches
    Historiques dell'EPHE un finanziamento di
    4.5000.000 di franchi per tre anni.
  • - con l'articolo "Ars moriendi ". Appunti sul
    problema della morte alla fine del XV secolo lo
    storico italiano Alberto Tenenti, allievo di
    Braudel, propone di studiare gli atteggiamenti
    degli uomini di antico regime di fronte alla
    morte. L'idea - spostando l'attenzione dal XV al
    XVIII secolo - sarà ripresa e sviluppata
    venticinque anni dopo da Michel Vovelle.
  • 1952 - lo storico Pierre Goubert - autore di una
    monumentale tesi su Beauvais et le Beauvasis au
    XVII siècle - presenta sulle "Annales" una
    sintesi della sua ricerca che rivoluziona il
    tradizionale uso delle fonti demografiche.
  • 1955 - Braudel si reca negli Stati Uniti per
    contattare le grandi fondazioni private alla
    ricerca di sostegni al suo progetto di impiantare
    a Parigi una nuova Facoltà o Istituto
    universitario di scienze sociali.

65
F. Braudel e I. Wallernstein
66
Dal movimento alle istituzioni
  • Dalla fine degli anni quaranta si realizza il
    processo di istituzionalizzazione del movimento
    delle Annales, con la creazione nel 1947 della
    VI Sezione dellEPHE.
  • Questa realizza il proprio organigramma sulla
    base di una concezione federativa delle scienze
    umane, tendente a sostituire uno stato di
    apparente pacificazione alla lotta tra diverse
    istituzioni per il monopolio dell'insegnamento
    delle scienze sociali che aveva attraversato il
    periodo tra le due guerre.

67
LEcole Pratiques des Hautes Etudes
  • Il programma dei seminari interdisciplinari
    dellanno 1948

68
Dalla rivista alla scuola storica
  • Fernand Braudel e il confronto con lantropologia
    strutturale

69
Claude Lévy-Strauss.Storia e antropologia
strutturale una suggestione potente
70
L era Braudel
  • 1956 - dopo la morte di Febvre F. Braudel assume
    la direzione delle "Annales" (1956-68), che si
    trasformano rapidamente da movimento
    intellettuale in istituzione accademica,
    identificandosi sempre più come l"organo" della
    VI section dell'EPHE.
  • 1958 - rispondendo all'Anthropologie structurale
    di C. Lévi-Strauss, F. Braudel pubblica sulle
    "Annales" il celebre articolo Histoire et
    sciences sociales. La "longue durée", che sarà
    considerato il manifesto programmatico del nuovo
    approccio "strutturalista" alla storia.
    Sull'articolo di Braudel si apre un vivace
    dibattito al quale prendono parte, fra gli altri,
    l'economista americano W.W. Rostow (1959), lo
    storico polacco W. Kula (1960) e lo stesso C.
    Lévi-Strauss (1960).
  • 1959 - con l'articolo pionieristico Histoire et
    climat Emmanuel Le Roy Ladurie propone agli
    storici e ai geografi un nuovo tema di ricerca
    la climatologia storica.
  • 1960 - Jacques Le Goff pubblica l'articolo Temps
    de l'église et temps du marchand, nel quale
    affronta la diversa percezione del tempo degli
    uomini del medioevo.
  • 1961 - nell'articolo Problèmes et méthodes d'une
    histoire de la psychologie collective Alphonse
    Dupront tende la mano agli psicologi proponendo
    di approfondire insieme i suggerimenti di Febvre
    sulla storia delle sensibilità collettive del
    passato.
  • - con il fasc.3 del 1961 Braudel lancia
    l'inchiesta collettiva su Vita materiale e
    comportamenti biologici, aperta da una serie di
    articoli di storia dell'alimentazione.

71
Gli anni sessanta
  • 1963 - per iniziativa del Ministero
    dell'Educazione Nazionale e con un contributo
    della statunitense Ford Foundation nasce la
    Maison des Sciences de l'Homme, destinata a
    riunire tutti i centri di ricerca di "scienze
    umane" in un'unica modernissima sede che sarà
    inaugurata solo nel 1970 (Braudel presidente e
    amministratore)
  • 1967 - l'articolo di Jean-Pierre Peter su Malati
    e malattie alla fine del XVIII secolo apre un
    nuovo e fecondo filone di studio, chiamando gli
    storici a confrontarsi con le scienze della vita.
    Il tema - in una chiave diversa - era stato già
    affrontato nel 1963 da Michel Foucault nel libro
    Naissance de la clinique. Une archéologie du
    regard médical.
  • 1968 - alla fine dell'anno e dopo la rivolta
    studentesca esplosa nel mese di maggio F. Braudel
    lascia la direzione delle "Annales".
  • Si palesa il dissenso tra Braudel e R. Mandrou
    (segretario di redazione della rivista) a
    proposito del presunto "tradimento" dell'eredità
    dell'ultimo Febvre e della sua proposta di
    psicologia storica da realizzarsi anche
    attraverso la biografia storica. Secondo Mandrou
    (autore di Magistrats et sorcières en France au
    XVII siècle, Paris 1968) lo "strutturalismo" di
    Braudel e la sua preferenza per gli studi di
    storia economica portano a sacrificare la
    dimensione più propriamente umana della ricerca
    storica. Charles Morazé nell'articolo L'histoire
    et l'unité des sciences de l'homme propone una
    radicale revisione della tradizionale logica
    delle "scienze umane".

72
Braudel al comando
73
Fernand Braudel (1902-1985)
  • 1902 - nasce a Lumèville-en-Ornois, in Lorena,
    durante le vacanze estive dei genitori il padre
    è direttore didattico a Parigi.
  • 1904 - per ragioni di salute viene affidato alle
    cure della nonna paterna, a Lumèville, dove vive
    fino all'età di sette anni a contatto della
    natura.
  • 1909 - ritorna a vivere con i genitori a
    Mérielle, nella "banlieu" di Parigi, dove
    frequenta le scuole primarie quindi frequenta il
    liceo Voltaire a Parigi.
  • 1919 - incerto fra medicina e matematica, sceglie
    la facoltà di Lettere e si iscrive alla Sorbona.
  • 1922 - si laurea in storia economica con Henri
    Hauser, presentando una tesi piuttosto
    tradizionale su Bar-le-Duc (Lorena) durante la
    Rivoluzione francese.
  • 1923 - consegue l'agrégation e sceglie di
    trasferirsi in Algeria per insegnare nelle scuole
    superiori
  • - inizia a lavorare alla sua tesi di
    dottorato su "Filippo II, la Spagna e il mondo
    mediterraneo nel XVI secolo", sotto la direzione
    (formale) di Georges Pagés
  • 1923-32 - per nove anni insegna storia e
    geografia nelle scuole superiori in Algeria,
    prima a Costantina, poi ad Algeri durante le
    vacanze estive lavora nell'archivio spagnolo di
    Simancas e negli archivi delle principali città
    del Mediterraneo, dove ha modo di incontrare
    numerosi studiosi stranieri, fra i quali Hearl
    Hamilton e Federico Chabod. Ad Algeri conosce
    Paule che più tardi diverrà sua moglie.
  • 1927 - chiede consiglio per la tesi a Lucien
    Febvre che gli suggerisce di rovesciare la
    prospettiva protagonista/sfondo, portando in
    primo piano la civiltà mediterranea
  • - interrompe per breve tempo l'insegnamento
    per svolgere il servizio militare in Germania
  • 1930 - in occasione del congresso storico per il
    "Centenario della conquista francese" (di cui è
    il vice segretario) incontra ad Algeri Henri Berr
  • 1931 - incontra ad Algeri Henri Pirenne, invitato
    a tenere un ciclo di conferenze sul mondo
    islamico e il Mediterraneo.
  • 1932-34 - ritorna in Francia e per due anni
    insegna nei licei di Parigi.
  • 1934-35 - ottiene un incarico di insegnamento
    alla Sorbona nel quadro dei programmi preparatori
    all'agrégation (storia dell'America Latina)
  • 1935 - scopre nell'archivio di Ragusa le serie
    delle corrispondenze commerciali non avendo
    altri strumenti a disposizione, "fotografa" i
    documenti con una vecchia cinepresa rallentata
  • 1935-37 - per due anni insegna alla nuova
    università di San Paulo del Brasile. Durante
    tutto l'inverno (periodo di vacanze) studia negli
    archivi italiani (Palermo, Napoli, Roma, Firenze,
    Genova).

74
Dallincontro con Febvre alla direzione delle
Annales (1937-1956)
  • 1937 - durante il ritorno in piroscafo dal
    Brasile alla Francia (venti giorni) incontra
    Lucien Febvre, di ritorno dall'Argentina nasce
    l'amicizia fra i due
  • - su proposta di Febvre è nominato
    "directeur d'études" alla IV sezione dell'Ecole
    Pratique des Hautes Etudes ("Histoire des peuples
    ibériques et de la Méditérranée Occidentale du
    Moyen Age au XVIII siècle")
  • 1939 - poco prima dello scoppio della guerra si
    prepara alla redazione della sua tesi di
    dottorato rilegge e riordina tutte le schede
    redatte nel corso di quindici anni di ricerche.
  • 1940-45 - a novembre è catturato dai tedeschi e
    trascorre quasi cinque anni di prigionia, prima
    all'Oflag XII B di Magonza (1940-42) - dove ha
    diritto a frequentare la biblioteca universitaria
    -, poi all'Oflag XC presso Lubecca durante la
    prigionia scrive "a memoria" la prima stesura
    della sua tesi e ne espone le linee generali in
    un ciclo di conferenze rivolte agli altri
    prigionieri. Grazie alla Croce Rossa e
    all'ambasciata svizzera riesce a trasmettere a
    Lucien Febvre i capitoli della sua tesi.
  • 1945 - nel mese di marzo è liberato e ritorna a
    Parigi
  • 1946 - tiene un corso semestrale sull'America
    latina contemporanea all'Institut d'Etudes
    Politique
  • 1947 - discute la sua tesi di dottorato su "Il
    Mediterraneo e Filippo II"
  • - gli viene negata la cattedra di storia
    moderna alla Sorbona (è considerato un geografo e
    non uno storico) fra i suoi avversari è Pierre
    Renouvin
  • 1947 - con un contributo della statunitense
    "Rockfeller Foundation" nasce la Sixième Section
    dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes (EPHE),
    non abilitata a concedere titoli accademici
    (direttore per le ricerche storiche L. Febvre
    direttore per le ricerche economiche Ch. Morazé)
  • 1949 - a quarantasette anni Braudel pubblica la
    prima edizione del suo capolavoro La Méditerranée
    et le Monde méditerranéen à l'époque de Philippe
    II (la traduzione italiana - sconsigliata
    all'editore Einaudi da Delio Cantimori, ma voluta
    da Federico Chabod - apparirà nel 1953).
  • - è nominato (su proposta di Febvre)
    alla cattedra di civiltà moderna del Collége de
    France e condirettore (accanto a Febvre) del
    Centre de Recherches Historiques dell'Ecole
    Pratique des Hautes Etudes
  • - approfondisce il rapporto con Ernest
    Labrousse, invitato a collaborare alle "Annales"
  • 1949-54 - è nominato presidente della commissione
    d'esami per l'ammissione all'insegnamento di
    storia nelle scuole superiori (jury d'agrégation)
  • 1956 - dopo la morte di Febvre assume la
    direzione delle "Annales"

75
La Maison des sciences de lhomme di Parigi
  • 1958 - pubblica l'articolo Histoire et sciences
    sociales la "longue durée" , in risposta
    all'Anthropologie structurale di Claude
    Lévy-Strauss.
  • 1963 - per iniziativa del Ministero
    dell'Educazione Nazionale e con un contributo
    della statunitense "Ford Foundation" nasce la
    Maison des Sciences de l'Homme , da tempo voluta
    da Braudel e destinata a riunire tutti i centri
    di ricerca di "scienze umane" in un'unica
    modernissima sede che sarà inaugurata solo nel
    1970 (Braudel ne è presidente e amministratore)
  • - pubblica un manuale di storia
    contemporanea per le classi terminali dei licei
    Le monde actuel. Histoire et civilisation
    (ristampato nel 1968 col titolo Grammaire des
    civilisations).
  • 1966 - esce la seconda edizione francese,
    riveduta e corretta, de La Méditerranée.
  • 1967 - esce il primo volume dell'opera
    Civilisation matérielle et capitalisme ,
    intitolato Les structures du quotidien (trad it.
    1977) seguiranno nel 1979 il secondo ed il terzo
    volume Les jeux de l'exchange (trad it. 1981) e
    Les temps du monde (trad it.1982).
  • 1968 - alla fine dell'anno F. Braudel lascia la
    direzione delle "Annales", chiamando a far parte
    del nuovo comitato di direzione alcuni storici
    della generazione più giovane E. Le Roy Ladurie,
    J. Le Goff, M. Ferro, A. Burguière, J. Revel
  • 1972 - si ritira dalla direzione della rivista e
    dalle principali cariche accademiche J. Le Goff
    diviene presidente della VI section E. Le Roy
    Ladurie direttore delle "Annales"
  • 1975 - la Sixième Section si trasforma in Ecole
    des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) -
    con sede al n.54 di Boulevard Raspail -,
    finalmente abilitata a concedere titoli
    accademici post-laurea (dottorato III ciclo e
    dottorato di stato)
  • 1977 - François Furet diviene direttore
    dell'EHESS, sostituendo Jacques Le Goff.
  • 1984 - a coronamento della sua lunga carriera
    Braudel è nominato Accademico di Francia.
  • 1985 - Braudel muore improvvisamente a Parigi il
    29 novembre, all'età di 83 anni.
  • 1986 - esce postumo il libro L'identité de la
    France.

76
Lemergere della terza generazione
  • Fra microstoria ed etnostoria

77
La terza generazione delle Annales
E. Le Roy Ladurie
J. Le Goff
C. Ginzburg
F. Furet
78
Il ricambio generazionale
  • 1970 - con la decisione, assunta da Braudel nel
    1968, di lasciare ai suoi collaboratori più
    giovani la direzione della rivista, emerge e si
    afferma la "terza generazione" degli storici
    delle "Annales
  • Jacques Le Goff
  • Emmanuel Le Roy Ladurie
  • François Furet,
  • Maurice Agulhon
  • André Burguière
  • Jacques Revel
  • Roger Chartier
  • Tratto comune alla biografia di molti di loro è
    l'aver militato, fra gli anni '40 e50, nel
    Partito Comunista Francese, allontanandosene poi
    - spesso in modo traumatico - dopo la crisi del
    1956. L'abbandono del marxismo e la crisi
    d'identità politica degli anni sessanta conduce
    probabilmente alcuni di loro al rifiuto della
    storia politica e alla ricerca di una nuova
    "scientificità" nello strutturalismo e nelle
    scienze sociali.

79
Storia e struttura
  • 1971 - il fascicolo monografico delle "Annales"
    su Histoire et structure (XXXI, 1971), a cura di
    A. Burguière, conclude e ricompone la discussione
    - aperta nel 1958 - fra storici, sociologi e
    antropologi il "nemico" viene non già
    affrontato, ma inglobato, mostrando che le
    innovazioni che esso propone sono già state
    pensate e realizzate nella pratica storiografica.
  • La guerra tra lo strutturalismo e la storia non
    avrà luogo. Questo numero speciale non nasce
    dall'intenzione di rilanciare una contesa
    retorica promossa dalla moda, ma al contrario
    dall'intenzione di approfittare di una
    congiuntura di specificazione (A. Burguière)
  • - sul medesimo fascicolo F. Furet pubblica
    l'articolo L'histoire quantitative et la
    construction du fait historique, XXXI (1971),
    pp.63-75, nel quale si propone la storia
    quantitativa e seriale come nuova frontiera della
    ricerca
  • in questa prospettiva il "dato", il documento
    non esiste di per se stesso, ma solo in rapporto
    alla serie che lo precede e lo segue il "fatto
    storico" è un fenomeno scelto e costruito in
    funzione del suo carattere di ripetitività.

80
"Storici ed antropologi cacciano la medesima
selvaggina, ma la cucinano in maniera diversa".
  • 1972 - al compimento dei settant'anni di età
    Braudel si ritira anche dalla direzione della
    rivista e dalle principali cariche accademiche
  • J. Le Goff diviene presidente della VI section
  • E. Le Roy Ladurie direttore delle "Annales
  • 1974 - con il fascicolo XXIX della rivista - Pour
    une histoire anthropologique - inizia una
    riflessione critica sul rapporto fra storia e
    scienze sociali.
  • 1975 - la Sixième Section si trasforma in Ecole
    des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) -
    con sede al n. 54 di Boulevard Raspail -,
    abilitata a concedere titoli accademici
    post-laurea (dottorato III ciclo e dottorato di
    stato). La parabola istituzionale del gruppo di
    storici, sociologi antropologi ed economisti
    riuniti per la prima volta nel 1948 attorno a
    Lucien Febvre si compie con il riconoscimento
    ufficiale dell'autonomia e del prestigio
    dell'Ecole, equiparata ad una facoltà
    universitaria di "studi avanzati".
  • 1977 - François Furet - che contende con Le Roy
    Ladurie il ruolo di "delfino" di Braudel, pur
    essendone molto distante sia nelle premesse
    metodologiche che negli esiti di ricerca -
    diviene direttore dell'EHESS, sostituendo Jacques
    Le Goff.

81
La terza generazione
  • Gli storici della "terza generazione" delle
    "Annales" tendono a configurare la loro
    disciplina più come "oggetto di una pratica
    discorsiva" che come "un modo di comprensione del
    reale".
  • "Essa tende ad assumere nei confronti delle altre
    scienze umane, proiettate in un lavoro di
    costruzione teorica, la funzione di un
    procedimento critico teso a impedire il
    costituirsi, nella forma di intellettualismo a
    base logico-formale, di una nuova sintesi senza
    soggetto".
  • Il lavoro degli storici rappresenterebbe dunque
    l'estrema forza di resistenza contro l'avanzata
    dei processi di formalizzazione delle scienze
    dell'uomo".
  • "Ciò che sembra evidente nelle "Annales" della
    terza generazione è l'assenza di un chiaro
    progetto epistemologico che delimiti il campo di
    interferenze con le proposte teoriche delle altre
    discipline".

82
Dopo Braudel
  • le Annales alla ricerca dellidentità perduta

83
Una difficile eredità
  • 1985 - dopo la scomparsa del "Maestro", con il
    quale la comunità intellettuale di tutto il mondo
    aveva finito per identificare la "scuola storica
    francese" e dietro la cui vulcanica ed
    affascinante personalità erano stati spesso
    coperti divergenze, dissensi e conflitti, si apre
    una crisi all'interno del gruppo dirigente delle
    "Annales". Mentre l'ottuagenario Charles Morazé
    (unico superstite del gruppo originario del 1948)
    resta a rappresentare la continuità della
    tradizione, Emmanuel Le Roy Ladurie, pur
    rimanendo nel comitato di direzione della
    rivista, diviene presidente della Biblioteca
    Nazionale di Parigi e Jacques Le Goff, più di
    altri disponibile ad intervenire anche sulla
    stampa quotidiana e settimanale e nelle rubriche
    culturali della televisione, ritaglia per sé il
    ruolo di ambasciatore internazionale della
    storiografia francese. Al tempo stesso François
    Furet, dedito ormai principalmente allo studio
    del pensiero politico europeo fra otto e
    novecento, lascia la direzione dell'EHESS e si
    trasferisce negli Stati Uniti all'Università di
    Princeton mentre i più giovani André Burguière e
    Jacques Revel assumono, di fatto, la guida della
    rivista. In mancanza di un vero ed unico erede di
    Braudel, la direzione collegiale della rivista
    non riesce però a mantenere una fisionomia così
    netta come nel passato, oscillando dalla nuova
    erudizione al gusto per la provocazione
    intellettuale, in presenza di una sempre più
    evidente frammentazione dei temi di ricerca e
    degli approcci metodologici. La crisi
    epistemologica che investe tutte le scienze
    sociali e le "discipline empiriche" tocca di
    conseguenza anche la storiografia che vive una
    difficile fase di crisi di identità. Gli stimoli
    critici maggiori provengono, in questo caso,
    dalla nuova linguistica americana e dalla
    filosofia decostruzionista secondo cui la pratica
    storiografica si riduce, in ultima analisi, alla
    produzione di testi che parlano di altri testi,
    senza poter più individuare un criterio di verità
    comune ed accertabile. In questa prospettiva
    viene negato ogni legame tra il racconto storico
    e le scienze sociali, così come fra la
    "rappresentazione narrativa" (la sola a poter
    essere rappresentata e quindi conoscibile solo
    attraverso la mediazione delle scienze del
    linguaggio) e la "realtà sociale" (inconoscibile
    perché non rappresentabile).

84
Emmanuel Le Roy Ladurie e il sistema EHESS
85
Chartier, Geerz fra teoria delle ricezione e
antrolpologia simbolica
  • 1993 - Roger Chartier - studioso della lettura e
    dei processi di acculturazione - interviene nel
    dibattito con un articolo su Le Monde dal titolo
    Il tempo dei dubbi nel quale fa il punto della
    questione indicando alcuni dei nodi irrisolti nel
    rapporto fra storia ed altre discipline
  • spostamento dell'attenzione sul testo e sulle sue
    modalità di produzione e di ricezione
  • confronto con l'ermeneutica e le scienze del
    linguaggio
  • nuovo rapporto privilegiato con gli storici della
    letteratura (con i quali, fino agli anni ottanta,
    gli storici sociali non avevano quasi mai
    comunicato)
  • confronto con lantropologia culturale
    anglosassone (Clifford Geerz) e con
    l'antropologia simbolica piuttosto che con
    l'ormai superata antropologia strutturale
    (Lévi-Strauss).
  • Per superare la crisi e per rispondere alla sfida
    dei linguisti - secondo Chartier - gli storici
    devono dimostrare che è ancora possibile comporre
    testi in grado di descrivere realtà e che tali
    costruzioni testuali sono controllabili sulla
    base di un principio di verità.

86
Quattro generazioni di storici attorno alle
Annales
  • I fondatori
  • Lucien Febvre (1879-1956)
  • Marc Bloch (1886-1944)
  • e accanto a loro
  • Albert Demangeon (1872-1940)
  • François Simiand (1873-1935)
  • Maurice Halbwachs (1877-1945)
  • Georges Lefebvre (1874-1959)
  • Ernest Labrousse (1895-1986)

87
Seconda e terza generazione
  • Seconda generazione
  • Fernand Braudel (1902-1985)
  • Alphonse Dupront (1905)
  • Jean Meuvret (1909-1971)
  • Charles Morazé (1913)
  • Philippe Ariés (1914-1982)
  • Pierre Goubert (1915)
  • Georges Duby (1919)
  • Robert Mandrou (1921-1984)
  • ed inoltre il polacco
  • Witold Kula (1916-1988)
  • Terza generazione
  • Pierre Chaunu (1923)
  • Jean Delumeau (1923)
  • Jacques Le Goff (1924)
  • Marc Ferro (1924)
  • Maurice Agulhon (1926)
  • François Furet (1927)
  • Emmanuel Le Roy Ladurie (1929)
  • Pierre Nora (1931)
  • Michel Vovelle (1933)
  • Daniel Roche (1935)
  • André Burguière (1938)
  • ed inoltre i polacchi
  • Bronislaw Geremek 1932)
  • Krzysztof Pomian (1934)

88
La quarta generazione e la rete internazionale
delle Annales
  • Le Annales fuori dalla Francia
  • gli americani
  • Immanuel Wallernstein (1930)
  • Robert Darnton (1939)
  • Nathalie Zemon Davies (1939)
  • gli inglesi
  • Lawrence Stone (1919)
  • Peter Burke (1937)
  • gli italiani
  • Ruggiero Romano (1923)
  • Alberto Tene
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