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Modelli epistemologici per le scienze umane

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Title: Il problema della spiegazione nelle scienze umane Author: Francesco Coniglione Last modified by: abcdefc Created Date: 2/23/2003 9:13:29 PM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Modelli epistemologici per le scienze umane


1
Modelli epistemologici per le scienze umane
Prof. Francesco Coniglione
Laurea magistrale in Scienze pedagogiche Facoltà
di Scienze della Formazione Università di Catania
2
Il problema della spiegazione
3
Denis Diderot (1713-1784)
Il fisico, la cui professione è di istruire e
non di edificare, abbandonerà dunque il perché e
si occuperà del come. Il come si ricava dagli
esseri, il perché solo dal nostro intelletto
esso si riferisce ai nostri sistemi dipende dal
progresso delle nostre conoscenze.
Interpretazione della natura, Editori Riuniti,
Roma 1967, p. 85, 56, 2.
4
Pierre Duhem (1861-1916)
Una teoria fisica non è una spiegazione. E un
sistema di proposizioni matematiche, dedotte da
un ristretto numero di principi, che hanno lo
scopo di rappresentare nel modo più semplice e
più esatto, un insieme di leggi sperimentali
Così una teoria vera non dà una spiegazione delle
apparenze fisiche conforme alla realtà essa
rappresenta in modo soddisfacente un insieme di
leggi sperimentali una teoria falsa non è un
tentativo di spiegazione fondato su supposizioni
contrarie alla realtà, ma un insieme di
proposizioni che non concordano con le leggi
sperimentali. Laccordo con lesperienza è, per
una teoria fisica, lunico criterio di verità
La teoria fisica (1906), Il Mulino, Bologna 1978,
pp. 9-12
5
Rudolf Carnap (1891-1970)
Questo divieto fatto alla scienza di porsi la
domanda perché? va compreso inquadrandolo da un
punto di vista storico. Lo sfondo era latmosfera
filosofica generale che si aveva in Germania in
quel periodo, dominata dallidealismo della
tradizione di Fichte, Schelling ed Hegel, i quali
ritenevano che una descrizione di come si
comporta il mondo non fosse sufficiente e ne
chiedevano una comprensione più completa, che a
loro parere si sarebbe potuta ottenere solo
scoprendo le cause metafisiche che stavano al di
là dei fenomeni e non erano accessibili al metodo
scientifico. I fisici reagirono a questo punto di
vista affermando Lasciateci in pace, con le
vostre domande sui perché. Non cè risposta al di
là di quella fornita per mezzo delle leggi
empiriche. Essi sollevavano obiezioni contro le
domande del perché, in quanto queste erano, in
genere, domande metafisiche.
I fondamenti filosofici della fisica (1966), Il
Saggiatore, Milano 1971, p. 24
6
Karl Popper (1902-1996)
Dare una spiegazione causale di un evento
significa dedurre unasserzione che lo descrive,
usando come premesse della deduzione una o più
leggi universali, insieme con alcune asserzioni
singolari dette condizioni iniziali. Per esempio,
possiamo dire di aver dato una spiegazione
causale della rottura di un certo pezzo di filo
se abbiamo trovato che il filo ha una resistenza
alla trazione di 1/2 kg, ed è stato caricato con
un peso di 1 kg. Se analizziamo questa
spiegazione causale, troveremo che consta di
diverse parti costituenti. Da una parte abbiamo
lipotesi Un filo si rompe tutte le volte che
viene caricato con un peso che supera il peso che
definisce la resistenza alla trazione di quel
filo, e questa è unasserzione che ha il
carattere di una legge universale di natura.
Dallaltra parte abbiamo certe asserzioni
singolari (in questo caso due) che sono vere
soltanto per levento specifico in questione Il
carico di rottura di questo filo è 1/2 kg, e
Il peso con cui è stato caricato questo filo è
di 1 kg.
Logica della scoperta scientifica (1934),
Einaudi, Torino 1970 (trad. delled. inglese del
1959), pp. 44-45.
7
Il modello nomologico-deduttivo di Hempel ed
Oppenheim
  • I due prerequisiti sistematici di ogni
    spiegazione scientifica
  • requisito delle rilevanza esplicativa
  • requisito della controllabilità empirica

8
Un esempio di Hempel
  • Perché la lunghezza della colonna di mercurio in
    un barometro diminuisce al crescere dellaltezza
    (E)? In quanto
  • In qualsiasi luogo, la pressione che la colonna
    di mercurio, situata nel tubo chiuso
    dallapparecchio di Torricelli, esercita sul
    mercurio sottostante eguaglia la pressione
    esercitata sulla superficie del mercurio nel
    recipiente aperto dalla colonna di aria che si
    trova sopra. (L1)
  • Le pressioni esercitate dalla colonna di
    mercurio e da quella daria sono proporzionali ai
    rispettivi pesi e più le colonne sono corte,
    minori sono i loro pesi. (L2)
  • Quando Périer portò lapparecchio in cima alla
    montagna, la colonna daria al di sopra del
    recipiente aperto divenne sensibilmente più
    corta. (C)
  • (Perciò) la colonna di mercurio nel recipiente
    chiuso divenne sensibilmente più corta durante la
    salita. (E)

9
Con le parole di Hempel
Il tipo di spiegazione la cui struttura logica è
suggerita dallo schema (D-N) sarà chiamata
spiegazione deduttivo-nomologica o in breve
spiegazione D-N infatti essa effettua una
sussunzione deduttiva dello explanandum sotto
principi che hanno il carattere di leggi
generali. Pertanto una spiegazione D-N risponde
alla questione Perché il fenomeno-explanandum
occorre? col mostrare che il fenomeno risulta da
certe circostanze particolari, specificate in C1,
C2,..., Ck, in accordo con le leggi L1 L2,...,
Lr. Col mettere in evidenza ciò, largomento
mostra che, date le circostanze particolari e le
leggi in questione, loccorrenza del fenomeno
doveva essere attesa ed è in questo senso che la
spiegazione ci mette in grado di comprendere
perché il fenomeno è accaduto.
Aspects of Scientific Explanation, in Hempel,
Aspects of Scientific Explanation, Free Press,
New York 1965, pp. 336-7.
10
Il modello formale
11
Le quattro condizioni di adeguatezza
  1. Lexplanandum deve essere una conseguenza logica
    dellexplanans, cioè la spiegazione deve
    consistere in un argomento deduttivo valido.
  2. Lexplanans deve contenere almeno una legge
    ge-nerale, la cui eliminazione renderebbe
    largomento non più valido.
  3. Lexplanans deve essere controllabile
    indipenden-temente dallexplanandum.
  4. Lexplanans deve essere vero.

12
Difficoltà del modello N-D
Sono evidenziate da due controesempi
Controesempio dellasta della bandiera
Le condizioni di adeguatezza non sono sufficienti
per avere una spiegazione
Controesempio della macchia dinchiostro
Le condizioni di adeguatezza non sono tutte
necessarie per avere una spiegazione
13
Il modello statistico-induttivo
Esempio
  • La probabilità, per una persona che si esponga
    al morbillo, di prendere la malattia, è alta.
  • Giacomo si espose alla malattia.
  • con alto grado di
    probabilità
  • Giacomo prese il morbillo.

Schema formale
  • Dove
  • R indica il caso che si vuole spiegare (ad es.,
    la guarigione di un malato) in presenza di S (una
    infezione da streptococchi) e P (la
    somministrazione della penicillina) r è la
    misura delle probabilità p che avvenga R in
    presenza di S e P (diciamo che ciò accade nel 90
    dei casi, cioè la probabilità è eguale a 0,9).
  • La seconda premessa sta a indicare che al
    paziente b colpito da una infezione di
    streptococchi S(b)? è stata somministrata la
    penicillina P(b).
  • La doppia linea sta ad indicare che abbiamo a
    che fare con un argomento induttivo e la r
    rappresenta il grado di probabilità (nel nostro
    caso è di 0,9) con cui arriviamo alla guarigione
    del malato R(b).

p(R, S?P) r S(b)?? P(b) r R(b)
14
Altre tipologie di spiegazione
La spiegazione teleologica Si spiega un evento
facendo ricorso al fine o scopo che esso deve
realizzare. Es. Perché questa estate non sono
andato in vacanza? Perché dovevo finire il mio
ultimo libro
La spiegazione funzionale Una proprietà o un
comportamento viene spiegato in quanto ha lo
scopo di preservare il funzionamento di un
sistema. Es. il fegato ha la funzione di
purificare il sengue e di mantenere in vita il
corpo.
La spiegazione genetica Una certa azione viene
spiegate raccontantone la genesi, ovvero gli
eventi che lhanno preceduta Es. della macchia
dinchiostro.
15
Le due tradizioni
Monismo metodologico
Pluralismo metodologico
16
Monisti vs pluralisti
Pluralismo metodologico
Monismo metodologico
Droysen Dilthey Windelband Rickert Weber Dray Von
Wright Gadamer
Brentano Comte Russell Neurath Carnap Hempel Poppe
r .
17
La spiegazione dei casi singoli
  • Esempio della macchia dinchiostro.
  • Esempio della morte di un individuo a seguito di
    una malattia.

La risposta di Hempel distinzione tra
Proposizioni (o fatti proposizionali)
Eventi concreti
Il modello D-N si riferisce solo ai fatti
proposizionali, per cui non è possibile mai una
descrizione completa di un evento
la lunghezza del bastoncino di rame r è
aumentata tra le 9,00 e le 9,01 a.m.
Lassassinio di Trotzky
Levento da spiegare è solo indicato mediante una
frase nominale o una descrizione incompleta
La proposizione descrive in modo completo
levento da spiegare
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La spiegazione razionale di Dray
Consiste nel mostrare che una data azione era la
cosa più appropriata ad una data situazione per
raggiungere un determinato scopo.
1 X si trova in una situazione di tipo z 2
In una situazione di tipo z, la cosa da fare è C
se si vuole raggiungere il risultato
S quindi 3 X fece lazione C.
Ma segue lasserto 3 dagli asserti 1 e 2?
Secondo Hempel no lexplanans dà solo ragioni
sufficienti, non necessarie. Per cui viene da
lui proposto uno schema modificato.
19
Il sillogismo pratico di Von Wright
In generale, il sillogismo pratico è, rispetto
alla spiegazione teleologica e alla spiegazione
nella storia e nelle scienze sociali, ciò che il
modello per sussunzione teorica è rispetto alla
spiegazione causale e alla spiegazione nelle
scienze naturali.
Schema
(a) X intende provocare S (b) X ritiene di non
poter provocare S se non fa c Quindi (c) X si
dispone a fare c
Manca in esso lassunzione di razionalità
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Popper e il metodo zero per le scienze sociali
  • Caratteri di base
  • si spiegano eventi singoli
  • le leggi generali sono assunte tacitamente (sono
    banali)
  • si fa uso della logica della situazione
  • che si fonda sul principio di razionalità
  • in condizioni altamente schematizzate (metodo
    zero)

Rifiuto del monismo metodologico
È tipico solo delle scienze sociali e umane
21
La correzione di Hempel dello schema di Dray
1 X si trova in una situazione di tipo z 2
X è disposto ad agire razionalmente 3 In una
situazione di tipo z, ogni persona che sia
disposta ad agire razionalmente farà
invariabilmente (o con alto grado di probabilità)
C quindi 4 X fa lazione C.
N.B. Mancano le leggi universali (L)
In tal modo la spiegazione delle azioni singole
viene ricondotta al modello D-N
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La natura del principio di razionalità
  • Sono possibili diverse ipotesi
  • È una legge empirica su come effettivamente si
    comportano gli esseri umani
  • È un asserto analitico che definisce il
    significato di agente razionale
  • È un concetto disposizionale (come solubile o
    fragile) riducibile alla classe di fenomeni o
    sintomi che ne rivelano lesistenza (Hempel)
  • È un concetto ideale (Popper, Kmita, Nowak)

La spiegazione umanistica
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La spiegazione umanistica
  • Risponde alla domanda
  • Perché X ha intrapreso lattività C?
  • In quanto
  • 1 Il fine dallazione C è per X la
    realizzazione dello stato S.
  • 2 X crede che intraprendendo lazione C
    realizza lo stato S.
  • 3 Se (al momento t) X deve intraprendere una
    delle azioni C1,...,Cn che in base alla sua
    conoscenza (al momento t) si escludono lun
    laltra e si sommano insieme, e portano
    inevitabilmente ai rispettivi risultati S1,...,
    Sm, e i detti risultati S1,..., Sm sono ordinati
    da una relazione di preferenza di X (al tempo t),
    allora X intraprenderà (al tempo t) lazione Ci
    che porta al risultato dominante Sj (cioè avente
    il grado di preferenza più elevato per x).
  • Quindi
  • 4 X intraprende lazione Ci

È questa unazione razionale
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Definizione di azione razionale
Con azione razionale intendiamo ogni azione che
è una dipendenza funzionale dellattività (da
intraprendere) tra quelle appartenenti ad una
data classe C 1) da una conoscenza di tipo W
descrivente a) linsieme di attività da
intraprendere in dati sistemi situazionali (e
dunque che determinano la classe C), b) dagli
esiti (valori) possibili di tali attività, 2) dal
sistema di norme di tipo N che stabilisce un
ordine (parziale) dei valori (Kmita, Nowak).
  • Per cui le azioni razionali sono determinate da
    tre classi di fattori
  • le attività possibili
  • le conoscenze possedute dallagente
  • il tipo di norme dellagente che stabiliscono un
    ordine di valori N.

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Schema completo di spiegazione razionale
1 Se (al momento t) X deve intraprendere una
delle azioni C1,...,Cn che in base alla sua
conoscenza (al momento t) si escludono lun
laltra e si sommano insieme, e portano
inevitabilmente ai rispettivi risultati S1,...,
Sm, e i detti risultati S1,..., Sm sono ordinati
da una relazione di preferenza di X (al tempo t),
allora X intraprenderà (al tempo t) lazione Ci
che porta al risultato dominante Sj (cioè avente
il grado di preferenza più elevato per x). 2 Sj
è il risultato dominante per X (al momento
t), 3 In base alla conoscenza di X (al momento
t) lazione Ci porta immancabilmente al risultato
Sj. Quindi 4 x intraprenderà lazione ci (al
momento t).
Ovvero
Se 1 e 2 e 3, allora 4
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Caratteristiche della spiegazione umanistica
  1. La spiegazione soddisfa il carattere deduttivo
    del modello D-N (esigenza di Hempel)
  2. La legge generale facente parte dellexplanans
    non è una generalizzazione empirica, ma un
    asserto idealizzazionale (esigenza di Weber).
    Essa costituisce il principio di razionalità
    (esigenza di Popper).
  3. Sono assunte implicitamente numerose leggi
    empiriche banali che definiscono la
    situazione in cui si trova lagente (esigenza
    di Popper)
  4. Tiene conto delle conoscenze, delle intenzioni e
    delle norme fatte proprie dallagente (esigenza
    di Dray e degli antipositivisti, come Weber)
  5. Completa con lassunzione di razionalità lo
    schema del sillogismo pratico (proposto da Von
    Wright).
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