Title: MODULO 13
1 MODULO 13
Piano nazionale di formazione degli insegnanti
sulle Tecnologie dellInformazione e della
Comunicazione PERCORSO FORMATIVO A
TAAA1043
- COMUNICARE ED APPRENDERE IN RETE
2MAPPA DEL MODULO
- Il valore aggiunto delle reti telematiche alla
didattica - Vantaggi e obiettivi
- Accesso allinformazione, banche dati, motori
di ricerca, portali. - Condivisione delle informazioni, Perché
produrre un sito, fasi realizzative,
pubblicazione e manutenzione del sito
Comunità di pratica e di apprendimento in
reteComunicazione sincrona e asincrona La
collaborazione educativa Comunità di
pratica Comunità di apprendimentoI circoli
dapprendimentoCooperare vs CollaborareGestire
la cooperazioneStrategie di lavoro
cooperativoTecnologie di rete per
cooperareProduzione cooperativa
DIDATTICA IN RETE IRC la chatOrganizzare una
chatNetmeeting E-learning e FAD Best Practice
3MACROTEMATICHE DEL MODULO
- IL VALORE AGGIUNTO DELLE RETI TELEMATICHE ALLA
DIDATTICA. - COMUNITA DI PRATICA E DI APPRENDIMENTO IN
RETE. - DIDATTICA IN RETE
4Il VALORE AGGIUNTO DELLE RETI TELEMATICHE ALLA
DIDATTICA
- Vantaggi
- accesso allinformazione utile allo studio
- condivisione di informazioni e conoscenze
- collaborare ed apprendere in rete
- la collaborazione educativa.
5Il VALORE AGGIUNTO DELLE RETI TELEMATICHE ALLA
DIDATTICA
- Obiettivi
- Cercare in rete linformazione e i materiali per
integrare il curricolo. - Usare i servizi di rete per condividere
conoscenze ed informazioni. - Usare i servizi di rete per comunicare con
colleghi, studenti, genitori. - Organizzare la collaborazione in rete.
6ACCESSO ALLINFORMAZIONE
Ob. Cercare in rete linformazione e i materiali
per integrare il curricolo.
Con la diffusione delle TIC i vincoli
spazio/temporali sono rimossi e sinstaurano
nuove modalità di accesso allinformazione.
- Se la ricerca di risorse utili rappresenta il più
semplice e - comune uso della rete, occorre predisporre
adeguate stra- - tegie di navigazione e di recupero delle
informazioni, - attraverso
- BANCHE DATI
- MOTORI DI RICERCA
- PORTALI
7BANCHE DATI
Sono un insieme strutturato dinformazioni, sotto
forma di archivio digitale, ospitato su uno o
più server ed accessibili tramite la rete.
Consentono una ricerca selettiva delle
informazioni attraverso lutilizzo di un
linguaggio di interrogazione specifico
basato generalmente sulla combinazione di parole
chiave da inserire in un form di interrogazione.
completa BANCA DATI relativa alla normativa
scolasticahttp//www.edscuola.it/
8MOTORI DI RICERCA
Sono dei programmi che, attraversosoftware
specifici (spider o crawler) scandagliano il
contenuto testuale delle pagine presenti in rete,
rintracciando tutte quelle che
contengono determinate parole chiave inserite nel
form dinterrogazione.
- Le principali caratteristiche di un motore di
ricerca sono - La tecnologia di ricerca utilizzata
- Lampiezza e la tipologia di dominio osservata.
- Il tipo di ricerca consentito (maschere e
linguaggio dinterrogazione) - La modalità di presentazione dei risultati della
ricerca.
9PORTALI
E il più facile modo di far ricerca su
Internet. Chiamati anche WEB DIRECTORY, i portali
non sono altro che elenchi di siti WEB suddivisi
per argomenti. Si utilizzano quando non si hanno
interessi ben definiti, e permettono
lesplorazione delle risorse muovendo
da argomenti generali per arrivare a successivi
approfondimenti, restringendo gradualmente il
campo e gli obiettivi della ricerca. Un esempio
di portale è...
10CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI
Ob. Usare i servizi di rete per condividere
conoscenze ed informazioni.
La condivisione dei contenuti si può realizzare
con la costru- zione di un dominio informativo,
cioè di un sito web. Occorre però aver acquisito
una certa conoscenza degli strumenti tecnici di
web publishing e soprattutto una conoscenza dei
criteri di base per la realizzazione di pagine
web e per la loro articolazione in strutture
ipertestuali.
11MOTIVAZIONI DIDATTICHE E FINALITA DELLA
PRODUZIONE IPERTESTUALE
- Oltre alle motivazioni per così dire funzionali
del sito scolastico, che sono - rendere visibile all'esterno ciò che realmente
fanno i diversi attori scolastici - offrire servizi allutenza ed al territorio
- offrire contenuti formativi
- rappresentare limmagine di una scuola impegnata
in un processo continuo di costruzione
didentità.
- ...esistono motivazioni specificamente didattiche
che valorizzano - la pratica della produzione ipertestuale
- Lo sviluppo di abilità espressivo-creative
- Lo sviluppo di capacità di riflessione
poliprospettica - Lo sviluppo di abilità di meta-riflessione
- Lo sviluppo di capacità progettuali
12FASI REALIZZATIVE DI UN IPERMEDIA
- La realizzazione di un prodotto destinato alla
condivisione in retepassa attraverso le seguenti
fasi - PROGETTAZIONE - realizzazione di mappe con nodi e
collegamenti. - REALIZZAZIONE DEL DOCUMENTO - sviluppo dei nodi,
scelta dei link, inserimento di strumenti di
navigazione, scelta delleditor. - TRASFORMAZIONE IN FORMATO HTML - con editor
visuale ma anche operando sul codice.
- PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO - in due fasi
registra- zione dello spazio (o del dominio) e
trasferimento del documento sul server web con
un programma FTP - Infine la MANUTENZIONE E LAGGIORNAMENTO
costante del sito.
13PUBBLICAZIONE E MANUTENZIONE DEL SITO
Per pubblicare il sito basta un client FTP
gratuito, come questo
14MANUTENZIONE
sito locale
sito remoto
15COLLABORARE ED APPRENDERE IN RETE
La comunicazione via Internet può potenziare e
rendere efficace il flusso informativo infatti,
non essendo vincolata nel tempo e nello spazio,
lascia allutente la libertà di gestire o di
scegliere momento e luogo dellutilizzo della
comunicazione
- Una più generale suddivisione delle tipologie
dei - SERVIZI COMUNICATIVI
- prende in considerazione la loro dipendenza dal
tempo, articolandoli in - COMUNICAZIONE SINCRONA
- COMUNICAZIONE ASINCRONA
16COMUNICAZIONE SINCRONA
CHAT Internet Relay Chat
VIDEOCONFERENZA
INSTANT MESSAGGING - ICQ
17COMUNICAZIONE ASINCRONA
POSTA ELETTRONICA
MAILING LIST
NEWSGROUP
WEB FORUM
18LA COLLABORAZIONE EDUCATIVA
- Lorganizzazione del lavoro in rete (Networking)
rende possibile - comunicare, interagire e collaborare a distanza.
Per questo assume un significato ed una valenza
didattici. - Inoltre vengono attivate nuove dinamiche
relazionali attraverso - lutilizzo di forme di apprendimento non
tradizionali quali - lavoro di gruppo
- ricerca documentale
- scambio di informazioni con esperti
- condivisione di conoscenze ed esperienze
- confronto culturale
OCCORRE PRESTARE MOLTA ATTENZIONE NELLA
STRUTTURAZIONE DEL MODELLO DIDATTICO COOPERATIVO
19COMUNITA DI PRATICA E DI APPRENDIMENTO IN RETE
- Obiettivi
- Interagire con una comunità di pratica.
- Descrivere le principali strategie di lavoro
cooperativo in rete. - Descrivere le tecnologie utili per comunicarein
rete. - Partecipare a un progetto di lavoro cooperativo
in rete. - Ipotizzare una tele-collaborazione con i Circoli
di apprendimento.
20COMUNITA DI PRATICA
Il concetto sviluppato da Etienne Wenger si basa
sullidea che lapprendimento consiste nel
negoziare nuovi significati in uninterazione di
partecipazione e reificazione. In questo senso,
lapprendimento è un processo essenzialmente
esperienziale e sociale, crea strutture emergenti
e contribuisce alla costruzione della nostra
identità attraverso lappartenenza a comunità.
21COMUNITA DI PRATICA
- Secondo Schrage, ciò che distingue le comunità
collaborative nei diversi gradi e forme è
essenzialmente la spinta comune a costruire nuovi
significati condivisi, con la consapevolezza che
la comunità diventa un mezzo sia per conoscere
sia per esprimere se stessi. Il successo di una
collaborazione a suo avviso dipende da diversi
fattori - la competenza del gruppo,
- l'obiettivo condiviso e compreso,
- il mutuo rispetto e la fiducia reciproca,
- la creazione e manipolazione di spazi condivisi.
22COMUNITA DI APPRENDIMENTO
Le comunità di apprendimento sono un tipo
particolare di comunità di pratica, dove la
classe è immaginata come una vera e propria
comu- nità, dove tutti possono giocare diversi
ruoli scambiandosi compiti e responsabilità.
Linsegnante non è più al centro ed è
valorizzato il contributo di ognuno ed il lavoro
del gruppo, in un ambiente dove le competenze
sono acquisite anche grazie allincremento delle
possibilità di confronto e di discussione
allinterno del gruppo.
23 progettazione gestione valutazione
trasferimento
assistenza
reciproca
esperti
cooperazione nella didattica
docenti
studenti
24I CIRCOLI DI APPRENDIMENTO(Margaret Riel, 1993)
Sono costituiti da un numero limitato di classi
che interagiscono telematicamente per il
conseguimento di un obiettivo comune.Ciascuna
classe del Circolo di Apprendimento costituisce
un gruppo a sé che contribuisce al risultato
finale complessivo.
L'interazione col Circolo di Apprendimento si
svolge su un arcodi tempo di quattro mesi ed è
articolata nella seguente serie di fasi
1Formazione del Circolo di Apprendimento. Gli
insegnanti e gli studenti scelgono un argomento
del Circolo di Apprendimento e vengono quindi
associati ad altre classi. Insegnanti e studenti
si riuniscono telematicamente scambiando novità
ed informazioni varie. Vengono inoltre scambiate
notizie generali sugli studenti, la loro scuola e
la società in cui operano queste vengono
preparate dagli studenti in appositi "fascicoli
di benvenuto" inviati attraverso il servizio
postale convenzionale.
5. Condivisione e valutazione della
pubblicazione. Le relazioni o pubblicazioni
finali sul lavoro svolto vengono inviate a tutti
i partecipanti del Circolo di Apprendimento,
nonché inserite nella Biblioteca della Rete
Didattica.
2. Pianificazione del progetto da parte delle
classi. Gli insegnanti e gli studenti di ciascuna
classe individuano un compito per il Circolo e
elaborano un progetto per la sua esecuzione.
Sottopongono quindi il progetto al Circolo di
Apprendimento per ricevere commenti dai gruppi, a
loro volta contribuendo a mettere a punto i
progetti proposti dalle altre classi (gruppi di
studenti ed insegnanti).
4. Redazione della pubblicazione. Ciascuna classe
del Circolo di Apprendimento raccoglie, analizza
ed organizza tutto il materiale che viene
scambiato in relazione al proprio progetto. La
relazione prodotta viene messa insieme a quelle
delle altre classi ed inserita nella
pubblicazione collettiva del Circolo di
Apprendimento.
3. Realizzazione del compito. Gli studenti
lavorano a stretto contatto sia con i compagni di
classe che con quelli distanti e vengono
indirizzati ed incoraggiati dagli insegnanti
delle altre località e dal coordinatore del
Circolo di Apprendimento (insegnante).
25COLLABORARE VS COOPERARE
26COLLABORARE VS COOPERARE
Secondo Calvani
- Collaborazione una situazione in cui più
soggetti entrano in un rapporto di sostegno e
reciprocità
- Cooperazione quelle forme di collaborazione più
strutturate e finalizzate al conseguimento di un
obiettivo comune
27COLLABORARE VS COOPERARE
- La collaborazione può essere intesa come una
situazione, essenzialmente centrifuga,
prevalentemente di scambio e aiuto reciproco in
cui ognuno ha un proprio spazio individuale di
inserimento, e anche una certa libertà di
divergere dal tema, senza collidere con gli altri
- La cooperazione si configura come una situazione,
essenzialmente centripeta, esige che ciascuno
con ruoli e funzioni meglio definiti, selezioni
solo ciò che è funzionale al raggiungimento di
uno stesso unico obiettivo
28Calvani distingue
Comunicare Non abbiamo problemi comuni, ci
scambiamo occasionalmente domande e risposte Ho
questo problema, chi mi può aiutare.
?. Condividere Abbiamo interessi comuni e
possiamo attingere a comuni risorse. Ciascuno poi
procede, perseguendo i propri obiettivi. Collabora
re Abbiamo tutti un problema comune, ciascuno lo
affronta separatamente avvalendosi dell'aiuto
reciproco. Cooperare Lavoriamo tutti per produrre
un unico oggetto (il migliore possibile tra
tutti, per esempio un progetto da presentare).
Tra tutte le proposte si sceglie la migliore,
escludendo le altre.
29ORGANIZZARE IN RETE LA COOPERAZIONE EDUCATIVA
- Gruppo Telematico
- Gruppo-di-Gruppi
30LA GESTIONE DELLA COOPERAZIONE
- Gli elementi principali che entrano in gioco
nella gestione - cooperativa sono
- Il COORDINAMENTO prevedere una gestione
dinamica e sincronizzata delle azioni svolte
dalle diverse persone. - La COLLABORAZIONE occorre valorizzare i
contributi espressi da ogni attore ed integrare
quelli che vengono ad aggiungersi. - La CODECISIONE le opinioni e le scelte dei
singoli par-tecipanti devono progressivamente
convergere a tal fine vengono utilizzate
tecniche preliminari di discussione comeil Brain
Storming.
31STRATEGIE DI LAVORO COOPERATIVO
- Alla base di un progetto cooperativo ci sono
- un obiettivo comune
- un repertorio di risorse condivise
- metodologie, regole e strategie di lavoro
Le strategie più conosciute sono
32APPROCCI DIDATTICI E STRATEGIE
- Lapprendere con gli altri si basa in larga
misura sulla responsabilizzazione - del singolo nei confronti del gruppo in questo
senso è possibile distinguere - due distinte modalità dapproccio didattico
- lapprendimento attraverso la discussione, il
confronto e la condivisione delle
informazioni - limparare-producendo, attraverso ad esempio la
realizzazione cooperativa di un prodotto comune.
- Nel primo caso i fattori che favoriscono
lapprendimento sono - la costruzione attiva della conoscenza
- linsegnamento tra pari e lopportunità di
sviluppare abilità di esposizione - il feedback motivante proveniente dagli altri.
La seconda modalità sembra più efficace ed
adeguata al contesto scolastico,in quanto offre
la possibilità di ragionare/lavorare su un
oggetto fisico inevoluzione, e culmina nel
prodotto finale dellattività (giornale
telematico,testi creativi, storie a più mani o
database). Occorre tuttavia evitare il rischio
della specializzazione del singolo su una sola
delle conoscenze in gioco nellintervento
didattico, e favorire invece la collaborazione di
ogni partecipante alle diverse fasi del processo
di pro- duzione dellelaborato finale.
33STRATEGIE DI COMUNICAZIONE
IL METODO JIGSAW è organizzato in una sequenza
di fasi che nel loro insieme formano un ciclo di
ricerca
Un gruppo di ricerca per ogni sotto-argomento Form
azione di un gruppo di esperti
34IL METODO JIGSAW
35TECNOLOGIE DI RETE PER COOPERARE
- Oggi sono disponibili ambienti groupware che
integrano - Sistemi di comunicazione fra studenti.
- Sistemi per la condivisione di risorse.
- Sistemi di supporto a processi di gruppo.
- Le funzionalità che rendono disponibili sono
- CONFERENCING -possibilità di definire argomenti
di discussione e aprire cartelle in cui
depositare materiali e/o messaggi. - SCHEDULING -possibilità di stabilire scadenze,
fissare appuntamenti, definire obiettivi
parziali. - DOCUMENT SHARING - possibilità di inviare in
rete, e quindi condividere documenti di vario
genere. - PERSONAL MESSAGGING -possibilità di inviare o
ricevere messaggi individuali o di gruppo. - LINK SHARING - possibilità di suggerire link a
risorse distribuite in rete.
36Nella realtà scolastica, in genere, si adotta una
tecnologia di rete minima, a partire dalla RETE
DISTITUTO.
Tuttavia, con la diffusione della BANDA LARGA e
la possibilità di condividere laccesso ad
Internet per tutti i computer della rete, anche
nella nostra scuola sono state sperimentate
numerose piattaforme on line quali
37PRODUZIONE COOPERATIVA
OBIETTIVO Partecipare a un progetto di lavoro
cooperativo in rete
- Una volta definito a grandi linee la tipologia di
progetto, occorre - Concordare un referente ufficiale, con la
funzione di stabilire delle regole
dintervento, coordinare e moderare le
discussioni. - Organizzare periodici incontri in presenza (o in
chat) per risolvere questioni rilevanti che
necessitino di negoziazione. - Pianificare una scansione delle attività di
produzione. - Scegliere per le diverse situazioni lo strumento
di comunicazione più efficace. - Documentare il lavoro.
- Strutturare i flussi di comunicazione, quando
possibile. - Fare in modo che il gruppo di lavoro operi come
unità singola.
38DIDATTICA IN RETE
Nella didattica in rete assume un ruolo
fondamentale la struttura del flusso
dinformazioni che si instaura.
- La comunicazione può essere distinta in
- COMUNICAZIONE DIFFERITA O ASINCRONA
- COMUNICAZIONE IN TEMPO REALE O SINCRONAIn
entrambi i casi di comunicazione sincrona o
asincrona, il dato chene risulta è di trovarsi
di fronte a forme di comunicazioneche non sono
più determinate dal fatto di iscriversi o di non
iscriversi in un luogo fisico, ma dallessere
occasione per i parlanti di condividere un nuovo
tipo di luogo, un luogo sociale.
39IRC - la chat
Si tratta di conversazioni testuali on line,
realizzabili tra due o più individui,Lassenza
di un contatto visivo rappresenta
contemporaneamente il limite - false identità -
e il pregio della chat - non intervengono
pregiudizi legati alla razza, al sesso o all'età.
In base al numero di utenti (che possono
interagire simultaneamente) si distinguono
diversi tipi di chat. Utilizzando software
specifici denominati IRC(Internet Relay Chat) è
possibile effettuare una comunicazione in tempo
reale tra più utenti remoti, utilizzando
lapertura di canali dedicati.
40ORGANIZZARE LA CHAT PER RENDERLA DIDATTICAMENTE
EFFICACE
- Una chat va organizzata e
soprattutto moderata. Il ruolo di
organizzatore e di moderatore è svolto dal tutor
che - la focalizza rispetto agli argomenti e agli
obiettivi prefissati - dà consigli e stabilisce i tempi e il ritmo della
comunicazione - apre e regola, specie allinizio, quando questa
modalità di comunicazione è ancora
sconosciuta, landamento della discussione.
Il docente coordina le interazioni, esercitando
la sua influenza in maniera diretta o indiretta,
esercitando la direttività (lascia meno spazio
agli studenti) o non direttività (lascia più
spazio,collocandosi più in posizione di
osservatore).
41NETMEETING
Anche NetMeeting in realtà è una forma
sofisticata di Chat si tratta di un ambiente
misto tra chat e conferencing. In tale ambiente
è possibile condividere programmi e risorse del
computer.
Molte sono le applicazioniattivabili durante una
sessionecon NetMeeting
42E-LEARNING E FAD
Vantaggi della e-learning
Maggiore qualità consente
il passaggio da modelli
classici di individuazione a forme
più articolate di
personalizzazione
favorisce la
crescita personale
la condivisione delle
conoscenze
garantisce la tempestività
dellintervento formativo e di
aggiornamento
e la continuità fra le
attività di formazione e quelle di
applicazione con azioni di sostegno in
Rete
43BEST PRACTICE
Il concetto di didattica in rete può trovare
applicazione in diverse forme. Nella scuola ne
prevalgono alcune, mentre sono meno proponibili
altre.
Calvani distingue due tipologie - Didattica in
rete (in senso stretto) e didattica mista
(blended) - Didattica in aula potenziata da
attività in rete
Nel primo caso parliamo di attività di formazione
rivolte a soggetti adulti, capaci di studio
autonomo (tutte in rete o con momenti in
presenza). Nel secondo caso la rete rappresenta
un completamento o estensione che si innerva sul
sistema classe tradizionale. E questa la
modalità più diffusa a livello scolare. Questa
tipologia può presentarsi a sua volta secondo
varie modalità.
44BEST PRACTICE
45BEST PRACTICE
46ALTRI LINK A PROGETTI COLLABORATIVI
47grazie