DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTI e TECNICHE DI CONSERVAZIONE - PowerPoint PPT Presentation

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DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTI e TECNICHE DI CONSERVAZIONE

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DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTI e TECNICHE DI CONSERVAZIONE CATERINA MAMMINA DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTI Il deterioramento causato dalla presenza di microrganismi ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTI e TECNICHE DI CONSERVAZIONE


1
DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTIe TECNICHE DI
CONSERVAZIONE
CATERINA MAMMINA
2
DETERIORAMENTO DEGLI ALIMENTI
  • Il deterioramento causato dalla presenza di
    microrganismi determina modificazioni dei
    caratteri organolettici dell'alimento,
    dell'aspetto e della consistenza.
  • Fattori intrinseci costituenti dell'alimento,
    aw, pH, struttura
  • Fattori estrinseci temperatura, umidità,
    atmosfera gassosa
  • Carica batterica iniziale
  • Tali fattori influenzano non solo il tipo, ma
    anche la velocità di deterioramento

3
Curva di crescita batterica
4
Costituenti degli alimenti
  • Più le sostanze presenti negli alimenti sono
    semplici (a basso peso molecolare) più sono
    rapidamente utilizzate e trasformate dai
    microrganismi
  • Gli alimenti costituiti prevalentemente da
    queste sostanze sono, quindi, più deteriorabili
    di quelli a costituenti prevalentemente
    polimerici (amido, cellulosa, pectine).

5
Alimenti proteici
  • Si alterano tanto più velocemente quanto
    maggiore è il loro contenuto in aminoacidi e in
    peptidi a catena corta (crostaceigtpescegtcarne).
    Solo dopo l'utilizzazione di questi, interviene
    la decomposizione delle proteine tramite proteasi
    extracellulari (Bacillus,Clostridium,Pseudomonas).
  • Da questi processi si formano molti prodotti
    della putrefazione (ammoniaca, amine, acidi
    organici), che possono modificare fortemente il
    sapore, l'odore e l'aspetto dell'alimento.

6
Alimenti grassi
  • Gli acidi grassi liberi (butirrico, capronico,
    etc.) sono i principali responsabili del sapore
    rancido, degli aromi estranei e
    dell'irrancidimento dei cibi grassi.

7
Alimenti a base di carboidrati
  • I polisaccaridi si ritrovano negli alimenti
    vegetali per lo più come sostanze di riserva
    (farina, patate, leguminose, riso amido carne,
    fegatoglicogeno) o come componenti strutturali
    della cellula vegetale (cellulosa, pectine).
  • Essi vengono scissi da enzimi prodotti da molti
    batteri e miceti.
  • Il deterioramento si riconosce dalla mutazione
    di colore, odore e consistenza (es.ammuffimento
    del pane).

8
Alimenti a base di carboidrati
  • Gli zuccheri possono essere presenti negli
    alimenti prevalentemente come monosaccaridi
    (frutta fruttosio, glucosio) o disaccaridi
    (zucchero, dolci saccarosio latte lattosio).
    L'alterazione degli alimenti zuccherini porta
    alla formazione di vari prodotti della
    fermentazione come gas (CO2, H2), alcool, acido
    lattico e acidi grassi (butirrico) dall'odore
    sgradevole.
  • Al deterioramento di prodotti dolci con elevato
    tenore di zuccheri partecipano soprattutto
    lieviti e muffe.

9
pH
  • La maggior parte degli alimenti non trattati
    sono debolmente acidi.
  • Nel processo di deterioramento predominano,
    quindi, microrganismi con un optimum di sviluppo
    a pH prossimo a 7 (intervallo 6-8).
  • Il minimo valore di pH al quale si sviluppa la
    maggior parte dei batteri del deterioramento
    alimentare è 4,4 - 4,5.
  • Il valore massimo di pH è, per batteri e funghi,
    in media 8-9. Tali valori possono essere
    influenzati da altre condizioni concomitanti,
    quali temperatura, aw, presenza di ossigeno,
    fattori legati ai processi di produzione e
    conservazione.

10
pH
11
Aw
  • Tutti i processi metabolici necessitano di
    acqua, per cui a qualsiasi sua sottrazione
    consegue un rallentamento nella moltiplicazione
    di microrganismi.
  • L'acqua viene legata da numerosi componenti
    degli alimenti, come sale, zucchero, proteine, e
    non è più disponibile per lo sviluppo batterico.
  • Proporzionalmente all'aumento della
    concentrazione delle sostanze che legano l'acqua,
    diminuisce la tensione di vapore acqueo sopra
    l'alimento.

12
Aw
  • Come misura dell'acqua disponibile è stato
    introdotto il concetto di attività dell'acqua
    (aw). Esso viene definito come il rapporto tra la
    tensione di vapor d'acqua sopra l'alimento (p) e
    la tensione del vapor d'acqua (p0) propria
    dell'acqua allo stato puro alla stessa
    temperatura.

13
Aw
  • aw p/p0
  • L'acqua ha un valore di aw1 qualsiasi aggiunta
    di sostanze in grado di legare l'acqua fa sì che
    pltp0 e, quindi, che awlt1.
  • L'abbassamento del valore di aw in un alimento si
    può ottenere sottraendo l'acqua - essiccamento,
    affumicatura -congelando o aggiungendo sostanze
    in grado di legare l'acqua.

14
Aw
  • La resistenza all'abbassamento del valore di aw è
    massima nelle muffe, minore nei lieviti e nei
    batteri Gram positivi e minima nei Gram negativi.
  • Il valore minimo di Aw necessario per lo sviluppo
    e la formazione di tossine viene fortemente
    influenzato dal pH, dalla temperatura e dalla
    pressione parziale di ossigeno.
  • Es. Staphylococcus aureus produce l'enterotossina
    A in condizioni di aerobiosi a 37C sino ad un
    valore minimo di aw pari a 0,84 in condizioni di
    anaerobiosi il valore minimo sale a 0,90. Gli
    stessi valori a 20C sono, rispettivamente, 0,98
    e 0,91.

15
Aw
  • Gli alimenti con un valore di aw gt0,95 sono
    facilmente alterabili (carne fresca, uova,
    pesce).
  • Gli alimenti con un valore di aw 0,91 - 0,95 sono
    mediamente alterabili (alimenti crudi salati).
  • Gli alimenti con un valore di aw lt0,90 sono
    praticamente inalterabili (salame, formaggi duri
    stagionati, confetture e marmellate, farina,
    riso, etc.)

16
Valori di aw minimi per la crescita dei
microrganismi
17
Temperatura
Gruppo Temperatura (C) Temperatura (C) Temperatura (C)
Minima Ottimale Max
Psicrofilo -5 - 5 12 - 15 15 - 20
Psicrotrofo -5 - 5 25 - 30 30 - 35
Mesofilo 5 - 15 30 - 40 35 - 45
Termofilo 30 - 45 55 - 75 60 - 90
18
Temperatura
  • Esempi
  • Psicrotrofi Lactobacillus, Aeromonas, alcuni
    enterobatteri, lieviti e muffe, Yersinia
    enterocolitica, Listeria monocytogenes, Aeromonas
    hydrophila
  • Mesofili Batteri lattici, Micrococcus,
    Salmonella, Clostridium botulinum, Staphylococcus
    aureus
  • Termofili Bacillus, Clostridium

19
Temperature minime di moltiplicazione di batteri
patogeni
20
LE TECNOLOGIE ALIMENTARI
CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
21
INTRODUZIONE (1)
  • Storicamente, gli obiettivi delle tecnologie
    alimentari sono stati
  • la conservazione degli alimenti
  • la resa dellalimento più appetibile e digeribile

22
INTRODUZIONE (2)
  • Nei tempi moderni, le tecnologie alimentari sono
    applicate con gli obiettivi addizionali di
  • sviluppare nuovi prodotti alimentari
  • dare le proprietà funzionali desiderate agli
  • alimenti
  • migliorare la qualità nutrizionale ed
    organolettica
  • garantire la sicurezza

23
CONOSCENZA DELLA TECNOLOGIA ALIMENTARE
  • La conoscenza di base della tecnologia alimentare
    può aiutare a
  • identificare appropriate misure di controllo
  • selezionare parametri che assicurano la loro
    efficacia
  • decidere come questi parametri devono essere
    monitorati

24
OBIETTIVO
  • Capire
  • come le differenti tecnologie alimentari possono
    essere usate per prevenire e/o gestire i rischi
    negli alimenti
  • i fattori (parametri) che influenzano il processo
    e quindi la sicurezza del prodotto finito
  • come questi fattori dovrebbero essere monitorati

25
CLASSIFICAZIONE DELLE TECNOLOGIE ALIMENTARI
  • Le tecnologie alimentari possono essere
    classificate in quelle che
  • rendono un alimento sicuro
  • controllano i contaminanti, ad esempio prevengono
    la moltiplicazione dei microrganismi o la
    produzione di tossine
  • prevengono la (ri-)contaminazione

26
TECNOLOGIE ALIMENTARI E HACCP
Nel sistema HACCP le misure di controllo
identificate possono consistere nellapplicazione
di una tecnologia o di una combinazione di
tecnologie differenti
27
Principali tecniche di conservazione degli
alimenti
28
Conservazione degli alimenti
29
ABBASSAMENTO DELLA TEMPERATUA
  • Lo scopo è di mantenere inalterate le
    caratteristiche fisico-chimiche desiderabili
    degli alimenti rallentando o bloccando la
    moltiplicazione batterica
  • I principali effetti delle basse temperature sui
    microrganismi sono
  • rallentamento della velocità delle reazioni
    enzimatiche (gli enzimi richiedono temperature
    precise per esercitare le loro funzioni
    catalizzanti e allo stesso tempo necessitano di
    acqua libera, la quale diminuisce fino a
    scomparire del tutto quando si trasforma in
    ghiaccio).
  • aumento della viscosità del citoplasma e
    concentrazione degli elettroliti.
  • aumento della concentrazione di soluti in seguito
    al congelamento dellacqua

30
Refrigerazione
  • La conservazione a 4-5C produce un
    rallenta-mento della moltiplicazione batterica e
    della pro-duzione di tossine. I microrganismi
    patogeni psi-crotolleranti riescono a
    moltiplicarsi a tempera-ture inferiori a 5C.
    Tuttavia, a queste basse temperature si allunga
    notevolmente il periodo che passa prima
    dell'inizio della moltiplicazione (lag fase).
  • Gli alimenti altamente deperibili, come pesce,
    crostacei, frutti di mare, devono essere
    conservati a 0-2C.

31
REFRIGERAZIONE
  • La shelf-life degli alimenti refrigerati è in
    genere limitata e la sua durata è condizionata da
    numerosi fattori tra cui, prima di tutti, la
    temperatura tanto più questa si avvicina a 0C,
    tanto più è prolungata la vita del prodotto.
  • Accanto alla temperatura gli altri fattori
    condizionanti sono
  • la carica microbica iniziale e le specie
    presenti.
  • la velocità di penetrazione del freddo.
  • lumidità dellambiente e lumidità superficiale
    del prodotto.
  • gli interventi tecnologici messi in atto nel
    corso della preparazione del prodotto.

32
REFRIGERAZIONE
  • Inoltre, un valido sistema per potenziare la
    sicurezza di un alimento è giocare sugli
    effetti additivi o sinergici di due o più
    parametri ritardanti la crescita. Nella
    refrigerazione, leffetto ritardante della bassa
    temperatura è accresciuto da un basso valore di
    aw, dal controllo del pH, della pO2 e da un
    aumento della concentrazione di CO2.
  • In conclusione, la refrigerazione è una tecnica
    di conservazione delicata che non danneggia il
    prodotto, in quanto non determina denaturazione
    dei componenti e quindi perdite nutrizionali, ma
    presenta alcuni svantaggi in termini di
    conservabilità e, quindi, di sicurezza.

33
Congelamento
  • Con il congelamento si opera un raffreddamento
    lento e graduale fino a raggiungere nella parte
    centrale dellalimento la temperatura di 20C in
    un tempo variabile tra 10 e 70 ore. A queste
    temperature una certa percentuale di
    microrganismi muore, ma la maggior parte rallenta
    e poi blocca i processi di crescita ed è in grado
    di sopravvivere.
  • La congelazione viene applicata a pesce e carne
    di grosse pezzature. Gli alimenti congelati
    devono avere una temperatura interna di -12C
    (-9C in superficie durante le operazioni di
    carico/scarico e la vendita).

34
SURGELAZIONE
  • La surgelazione è una tecnica di congelamento
    rapido.
  • Gli alimenti surgelati devono avere una
    temperatura interna di -18C (-15C per brevi
    intervalli di tempo) e tale temperatura deve
    essere raggiunta in un tempo massimo di 4 ore. La
    maggior parte degli alimenti di origine sia
    animale che vegetale si conserva in queste
    condizioni fino a 12 mesi.

35
Congelamento e surgelazione
  • Lazione conservante di questi due metodi è
    conseguente a
  • abbassamento dei valori di aw.
  • formazione di cristalli di ghiaccio di varie
    dimensioni, che provocano lesioni e distruzioni
    delle strutture cellulari e la morte di un certo
    numero di microrganismi.

36
  • Nella congelazione, in particolare, si formano
    cristalli di grosse dimensioni che provocano la
    rottura parziale o totale anche delle pareti
    cellulari al momento dello scongelamento,
    quindi, si verifica uno sgocciolamento di
    essudati ricchi di sostanze nutritive e un
    depauperamento dellalimento, sia in termini
    nutrizionali che organolettici.
  • Nella surgelazione, invece, si ottiene una
    microcristallizzazione dellacqua contenuta nel
    prodotto, che rimane in loco non danneggiando
    le strutture cellulari dei tessuti.

37
Surgelazione -18C temperatura interna
-15C temperatura esterna Congelamento -12C
temperatura interna -9C temperatura
esterna
38
  • Dal momento che la crescita microbica è inibita,
    la surgelazione è una delle modalità più efficaci
    di conservazione delle derrate alimentari con
    minime alterazioni dei caratteri organolettici e
    delle proprietà nutrizionali.
  • Un deterioramento degli alimenti conservati con
    queste modalità si verifica soltanto se viene
    interrotta la catena del freddo.

39
  • I principali aspetti negativi del congelamento/
    surgelazione sono
  • costo
  • preserva anche i microrganismi patogeni
    eventualmente presenti. Allatto dello
    scongela-mento i microrganismi hanno un
    comportamento analogo a quello dei prodotti
    freschi dopo una fase di latenza piuttosto
    lunga, cominciano a moltipli-carsi normalmente.
  • Ne consegue che un alimento scongelato deve
    essere indirizzato il più rapidamente possibile
    alle fasi successive di lavorazione

40
Raffreddamento dopo la cottura
  • E una fase molto delicata, spesso concausa di
    episodi di tossinfezione alimentare.
  • Un rapido raffreddamento ed un adeguato
    stoccaggio a freddo prevengono, ma anche
    rallentano la moltiplicazione microbica
    raffreddando da 60C a 21C in 2 ore e da 21C a
    4C in 4 ore si controlla la crescita di
    eventuali microrganismi patogeni.
  • Sono importanti le dimensioni delle derrate da
    refrigerare e la temperatura e velocità dellaria
    nel mezzo refrigerante.

41
Trattamento con il calore
  1. Pastorizzazione
  2. Sterilizzazione
  3. Cottura a microonde

42
TRATTAMENTI CON IL CALORE
Metodo di riscaldamento Cottura Arrostimento/cottu
ra in forno Bollitura Frittura Grill Microonde Pas
torizzazione Sterilizzazione
Mezzo di riscaldamento Acqua Aria Acqua Olio Aria
Radiazioni elettromagnetiche Scambiatore di
calore/acqua Vapore
43
EFFETTO DELLA TEMPERATURA SULLA CRESCITA MICROBICA
B (ottimale)
Velocità di crescita (K)
C (minima)
A (massima)
Freddo
Caldo
Temperatura
44
CURVA DI DISTRUZIONE TERMICA
No
T (C)
N No . e - k . t
t tempo di riscaldamento No numero iniziale di
cellule N numero di cellule al tempo t k
costante di velocità (tempo-1)
t
45
TRATTAMENTO CON CALORE
Il trattamento termico non è uniforme
46
MODALITÀ DI TRASFERIMENTO DEL CALORE
Conduzione
Convezione
47
GRADIENTE DI TEMPERATURA NELLHAMBURGER
Temperatura (C)
200
superficie
150
Crosta
3 mm
3,5 mm4 mm
Zona cotta
100
Centro
50
Centro
Carne cruda
Tempo (sec.)
900
1800
2700
3600
48
PASTORIZZAZIONE
Questo è un trattamento termico degli alimenti
che ha lo scopo di uccidere le cellule
vegetative dei patogeni, provocando cambiamenti
minimi nella composizione, nellaroma, e nei
valori nutrizionali degli alimenti stessi
49
PASTORIZZAZIONE
  • Impiega temperature inferiori a 100C, che
    inattivano la maggior parte delle forme
    vegetative batteriche, dei lieviti e delle muffe
  • Viene usata per prodotti come latte, frutta o
    liquidi, che per potere conservare le qualità
    organolettiche e nutritive possono essere
    sottoposti solo a un riscaldamento blando

50
SCHEMI DI PASTORIZZAZIONE
  • Bassa temperatura
  • 63C per 30 minuti
  • Alta temperatura
  • 72C per 15 secondi
  • Temperatura altissima
  • 135C per 1 secondo

51
Sterilizzazione
  • Impiega temperature di 115C - 135C per 15-20
    min in grado di uccidere le spore batteriche.
  • Autoclave o pentola a pressione

52
Termoresistenza dei microrganismi
  • Il tempo necessario per uccidere un ceppo di
    microrganismi con un determinato valore di
    resistenza termica, ad una temperatura costante,
    è tanto maggiore quanto più alta è la
    contaminazione iniziale di un alimento.
  • La maggior parte dei batteri vegetativi muore a
    temperature intorno ai 65C

53
Cottura a microonde
  • Il trattamento con le microonde è un metodo di
    riscaldamento indiretto
  • Le microonde sono onde elettromagnetiche nel
    campo dell'altissima frequenza (300 MHz-300 GHz).
  • Le microonde penetrano nell'alimento e,
    attraverso variazioni di polarità, eccitano
    molecole con dipoli permanenti (acqua,
    aminoacidi, peptidi), che a loro volta
    trasmettono la loro energia cinetica per attrito
    intermolecolare, con produzione di calore.
  • Quanto più elevato è il contenuto di acqua e di
    proteine, tanto più efficace risulta la
    trasformazione in energia.

54
Cottura a microonde
  • Questo significa che, se una parte dell'alimento
    è secca (es. buccia delle patate), non sarà
    riscaldata in misura sufficiente per
    l'inattivazione dei microrganismi patogeni
    eventualmente presenti.
  • Un secondo problema è costituito dalla non
    uniforme distribuzione delle microonde per la
    struttura del forno e/o per la non omogenea
    costituzione dell'alimento con presenza di parti
    a bassa conducibilità termica, alcune parti
    possono non raggiungere temperature adeguate
    (seguire con la massima attenzione le istruzioni
    per l'uso).

55
ALTRI EFFETTI DEL TRATTAMENTO TERMICO
I trattamenti termici influenzano non solo i
microrganismi, ma anche gli altri componenti
degli alimenti, ad esempio enzimi vitamine colore

56
LIMPORTANZA DELLE TEMPERATURE
57
LIMPORTANZA DELLE TEMPERATURE
58
E fondamentale imparare a gestire correttamente
le diverse temperature
Tenere sempre conto della pezzatura dellalimento
in recipienti scoperti
Evitare la sosta prolungata degli alimenti
a temperatura ambiente
A temperatura ambiente, o meglio nellintervallo
di temperatura che va da 10C a 65C, i cibi e
gli alimenti debbono sostare per il minor tempo
possibile
59
IL FREDDO
non distrugge i microrganismi e non li inattiva
definitivamente
consente un prolungamento dei tempi di
conservazione
rallenta la moltiplicazione della maggior parte
dei patogeni
Più basse sono le temperature, maggiore è il
rallentamento dellattività microbica
la temperatura non può subire rialzi
consistenti, neppure per breve tempo
Il sistema della conservazione a freddo prevede
il rigoroso rispetto della catena del freddo
60
REFRIGERAZIONE
Si ottiene il blocco della crescita dei
microrganismi responsabili delle tossinfezioni
da 0C a 10C
Si ottiene il blocco pressoché totale della
crescita microbica
CONGELAMENTO
a temperatura inferiore a -15C
Si ottiene il blocco totale della crescita
microbica
SURGELAZIONE
Si formano cristalli piccolissimi che non
danneggiano lalimento
a temperatura inferiore a -18C
Alimento in confezione chiusa allorigine,
sottoposto ad un abbassamento veloce della
temperatura, fino a raggiungere i -18C, e
conservato a tale temperatura
SURGELATO
61
TEMPERATURE DI CONSERVAZIONE
0/ 4C
carni fresche
pollame, conigli, frattaglie
0/ 3C
6C
salumi, insaccati
prodotti cotti da consumarsi freddi
4C
prodotti surgelati
-18C
Rispettare comunque sempre la temperatura di
conservazione indicata in etichetta
62
CONSERVABILITA
è direttamente in funzione del tempo e della
temperatura
carni fresche sottovuoto
max 30 gg.
carne trita bovina
1 giorno
carne bovina congelata
12 mesi
2-3 gg.
polleria
prodotti cotti da consumarsi freddi
1 giorno
Rispettare comunque sempre la data di scadenza
indicata in etichetta
63
UTILIZZO CORRETTO DELLE CELLE FRIGORIFERE
Assicurarsi che in ogni cella ci sia un
termometro preciso e controllare frequentemente
la temperatura
1
Evitare lo stivaggio eccessivo allinterno della
cella frigorifero deve circolare aria
2
Recipienti di metallo o vetro devono essere posti
nella parte inferiore, in modo da evitare
sgocciolamenti
3
Coprire i recipienti, per impedire contaminazioni
4
Non appoggiare direttamente a terra le derrate
5
Conservare separatamente cibi cotti e cibi crudi
6
Non mettere mai cibi caldi nel frigorifero, per
non causare innalzamenti della temperatura
7
64
REGOLE PER LA CONSERVAZIONE DELLE CARNI
se non si dispone di celle diverse, creare spazi
separati
conservare in celle separate
pollame
carni rosse
salumi stagionati
Impedire qualsiasi contatto tra carni imballate e
carni non protette
Se si devono depositare nella stessa cella carni
confezionate e carni non protette, separarle e
proteggere le carni sfuse
Depositare gli scarti in un contenitore chiuso
Organizzare una efficace rotazione del magazzino,
tenendo comunque conto della data di scadenza
65
IL CALORE
Sottoponendo un alimento ad una temperatura
superiore a 75C in modo uniforme in tutti i suoi
punti per un tempo sufficiente, i batteri
patogeni vengono eliminati
Più la temperatura è alta, maggiore è la
possibilità di distruzione
vengono distrutti i germi patogeni
pastorizzazione
65C-80C per alcuni minuti
si ottiene la distruzione dei microrganismi
alcune spore e tossine possono resistere
ebollizione
si ha la distruzione di tutti i microrganismi
sterilizzazione
superiore a 100C
66
SCONGELAMENTO
I prodotti congelati, una volta scongelati,
devono essere conservati in frigorifero e
consumati entro 24 ore
Non scongelare mai a temperatura ambiente i
germi possono moltiplicarsi dopo lo scongelamento
Gli alimenti già scongelati non dovrebbero essere
ricongelati
67
MODALITA DI SCONGELAMENTO
immersione diretta nellacqua di cottura in
ebollizione
Vegetali
corrente
in acqua fredda
Prodotti ittici in filetti
docciatura
ebollizione
Deve essere effettuato in frigorifero
Carni
in caso di emergenza, iniziare lo scongelamento
allesterno del frigorifero (per un tempo
limitato) per poi completarlo a temperatura di
refrigerazione
68
LABBATTIMENTO DELLA TEMPERATURA
I cibi già cotti ed ancora caldi non devono
essere mantenuti a lungo a temperatura ambiente
per evitare la crescita di germi che li possono
avere contaminati
E indispensabile refrigerarli, seguendo due
regole
raffreddarli nel più breve tempo possibile prima
di metterli in cella
Abbattimento della temperatura
1
raffreddamento troppo lento
non mettere mai in cella alimenti in grandi
pentole ancora calde
2
aumenta la temperatura della cella frigorifera
69
LABBATTIMENTO DELLA TEMPERATURA
E quindi necessario abbattere la temperatura,
cioè abbassare molto velocemente la temperatura
dellalimento fino a poterlo mettere in cella
frigorifera
Tramite apparecchiature apposite, dette
abbattitori termici
Modalità di abbattimento
Con sistemi casalinghi raffreddamento dei
contenitori sotto acqua corrente fredda
70
Riduzione dellAw
  1. Essiccamento
  2. Liofilizzazione
  3. Salagione
  4. Conservazione per aggiunta di zucchero

71
Essiccamento
  • Comprende tecniche antiche, come lesposizione al
    sole, e versioni moderne, adattate a livello
    industriale mediante lazione di una corrente
    daria calda in appositi essiccatori.
  • Nell'essiccamento con aria, sole, calore o sotto
    vuoto, al prodotto viene sottratta acqua e,
    quindi, si abbassa il valore aw.
  • Dal momento che i microrganismi non sono in grado
    di crescere senza acqua libera (disponibile), il
    prodotto non può deteriorarsi, anche in presenza
    di acqua-legata in quantità significative. In
    alcuni casi, la presenza di sale migliora
    l'efficienza del procedimento

72
Essiccamento
  • Sovente, nei prodotti essiccati i microrganismi
    hanno subito un danno subletale e, in particolari
    condizioni, dopo aggiunta di acqua, possono
    riacquistare la capacità di moltiplicarsi.
  • Danni subletali di questo tipo possono essere
    conseguenti a molti procedimenti di conservazione
    (difficoltà nell'isolamento in mezzi di coltura,
    se non si applicano procedure di
    prearricchimento).

73
Essiccamento
  • In un processo di essiccamento, i controlli vanno
    concentrati su
  • temperatura
  • velocità di sottrazione dellacqua
    (unevaporazione dellacqua troppo veloce può
    portare alla formazione di uno strato
    superficiale secco, che impedisce ulteriori
    evaporazioni
  • dimensioni del prodotto (importante luniformità
    di grandezza delle particelle)
  • qualità microbiologica dellaria (evitare le
    contaminazioni)
  • igrometria dei locali di stoccaggio i prodotti
    essiccati sono fortemente igroscopici e, quindi,
    vanno mantenuti in ambienti asciutti.

74
Essiccamento
  • I prodotti essiccati (es. latte in polvere, latte
    concentrato, alcuni tipi di verdure, etc) sono
    sicuri dal punto di vista igienico, ma dal punto
    di vista nutrizionale subiscono una perdita del
    contenuto vitaminico e proteico.

75
Liofilizzazione
  • Mentre lessiccamento tradizionale comporta la
    presenza di esigue percentuali di acqua
    nellalimento (10-15), la liofilizzazione è un
    metodo di essiccamento praticamente completo.
    Alimenti molto ricchi di acqua sono sottoposti a
    sublimazione sotto vuoto, dopo essere stati
    portati a temperature estremamente basse.
  • Vantaggi
  • minimo ingombro.
  • tempi di conservazione lunghi.
  • facili da consumare con la semplice aggiunta di
    acqua (es. caffè, latte, etc).
  • non subiscono alterazioni di composizione
    chimica.

76
Salagione
  • L'effetto conservante del sale è basato,
    soprattutto, sull'abbassamento di aw.
  • Alte concentrazioni di sale hanno attività
    battericida in generale, i microrganismi non
    sopportano concentrazioni di NaCl tra il 5 e il
    10. Fanno eccezione lo stafilococco, che può
    sopravvivere e moltiplicarsi in substrati
    contenenti più del 15 di sale e L.
    monocytogenes, che può sopravvivere in presenza
    del 20-30 di sale per 10 giorni a 22C e in
    salamoia (10-30 di sale) per 100 giorni a 4C.
  • Sale da cucina - NaCl. Formaggio, pesce

77
Conservazione per aggiunta di zucchero
  • L'effetto conservante dello zucchero è basato
    sull'abbassamento di aw.
  • Zucchero cristallino 100 saccarosio Sciroppi,
    confetture

78
Radiazioni ionizzanti
  • Radiazioni elettroniche corpuscolari (raggi ?)
  • Radiazioni ondulanti elettromagnetiche (raggi UV,
    raggi ?)

79
Radiazioni elettroniche corpuscolari (raggi ?)
  • La massima profondità di penetrazione negli
    alimenti dipende dalla loro energia, ma è
    limitata a un massimo di circa 5 cm. Sono quindi
    efficaci solo negli strati superficiali

80
Raggi UV
  • Sono radiazioni relativamente povere di energia.
    Le più efficaci sono le lunghezze d'onda intorno
    a 260 nm, dove gli acidi nucleici hanno il
    massimo assorbimento.
  • Il trattamento con UV è limitato solo ad alcune
    applicazioni (aria, acqua, superfici di lavoro,
    riduzione della contaminazione microbica
    superficiale di frutta e verdura), poiché
    l'azione intensa o prolungata dei raggi UV
    provoca cambiamenti organolettici, di colore e
    anche di potere nutritivo, in seguito a
    degradazione delle vitamine.

81
Raggi ?
  • Sono costituiti da onde elettromagnetiche corte
    estremamente ricche di energia. I valori
    energetici utilizzati sono molto al di sotto dei
    valori che potrebbero provocare una
    radioattivazione degli alimenti irradiati. Hanno
    un'elevata capacità di penetrazione e, pertanto,
    si possono utilizzare anche per il trattamento di
    alimenti confezionati.
  • L'irradiazione, oltre che per l'inattivazione di
    germi patogeni, si può utilizzare per impedire la
    germinazione di patate, cipolle, etc. per
    arrestare la maturazione dei frutti e per la
    disinfestazione dagli insetti.
  • Se utilizzate a bassi dosaggi, non vengono
    influenzati né i caratteri organolettici né il
    valore nutrizionale si hanno solo leggere
    perdite a carico delle vitamine
  • In Italia è autorizzata soltanto lirradiazione a
    scopo antigermogliativo.

82
Conservazione chimica
83
Conservazione chimica
  • La concentrazione di un conservante che
    nell'animale non provoca effetti tossici (No
    Effect Level, NOEL), diminuita del fattore di
    sicurezza 100 - viene chiamata Dose Giornaliera
    Accettabile (DGA). Gli effetti tossici si
    valutano sia in termini di tossicità acuta che di
    mutagenesi e cancerogenesi.
  • Solo poche sostanze sono così poco pericolose dal
    punto di vista tossicologico da poter essere
    usate per la conservazione degli alimenti.

84
Conservazione chimica
  • Acido sorbico e sali di Na, K e ca (sorbati)
    Prodotti ittici, superfici di formaggi e
    insaccati crudi, creme, prodotti a base di frutta
  • Acido benzoico e sali (benzoati) Prodotti ittici,
    conserve, prodotti a base di frutta
  • Acido formico e sali (formiati) Prodotti ittici,
    conserve e verdure
  • Anidride solforosa e sostanze che sviluppano SO2
    Conservante, stabilizzante del colore e
    antiossidante. Di uso molto comune.
  • Pimaricina Antibiotico usato per il trattamento
    della superficie dei formaggi

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Affumicatura
  • L'effetto conservante è basato su
  • azione batteriostatica e battericida di numerosi
    componenti chimici del fumo (formaldeide, fenoli
    e acidi organici)
  • essiccamento (abbassament di aw), soprattutto in
    superficie
  • distruzione della flora superficiale ad opera del
    calore
  • Gli alimenti oggi, di regola, vengono affumicati
    con metodi blandi e rapidi non a scopo di
    conservazione, ma per conferire loro il tipico
    aroma.
  • Il fumo è costituito da particelle solide
    (cenere, catrame, nerofumo) disperse in una
    miscela gassosa impregnata di vapor d'acqua. La
    componente gassosa contiene migliaia di sostanze,
    molte delle quali sono tossiche, come gli
    idrocarburi policiclici (benzopirene). Questi si
    formano soprattutto nella combustione lenta ad
    alta temperatura senza fiamma

86
Modificazione dell'atmosfera gassosa
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Modificazione dell'atmosfera gassosa
  • L'esclusione dell'ossigeno eseguita per es. nel
    confezionamento degli alimenti sotto vuoto
    reprime la crescita dei microrganismi aerobi
    (Pseudomonas, Bacillus, muffe), ma favorisce
    quella dei microrganismi microaerofili ed
    anaerobi, anche facoltativi.
  • Un ulteriore effetto protettivo si ottiene con un
    alto contenuto di anidride carbonica, che
    inibisce la crescita di molti funghi e lieviti,
    nonché di alcuni batteri. L'inibizione della
    crescita delle muffe viene utilizzata nella
    conservazione di frutta e verdura in atmosfera
    controllata (CA).
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