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Uomo:origine ed evoluzione

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Uomo:origine ed evoluzione Giuseppe Masciopinto per l UNIVERSITA POPOLARE MOLFETTESE Raffronto tra la storia della Terra e l arco di tempo racchiuso in un ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Uomo:origine ed evoluzione


1
Uomoorigine ed evoluzione
Giuseppe Masciopinto per lUNIVERSITA POPOLARE
MOLFETTESE
2
Raffronto tra la storia della Terra e larco di
tempo racchiuso in un singolo anno solare
  • 1 gennaio (4,5 miliardi di anni fa) formazione
    della TERRA
  • Da Febbraio all11 novembre(circa 4 miliardi di
    anni) formazione delle molecole della vita e,
    verso la fine dellintervallo di tempo, la
    nascita e laggregazione delle cellule
  • 12 novembre(600 milioni di anni fa) prime forme
    di vita
  • 20 novembre(500 milioni di anni fa) affermazione
    dei vertebrati
  • 25 dicembre(75 milioni di anni fa) estinzione
    dei dinosauri
  • 26 dicembre (60 milioni di anni fa) affermazione
    dei mammiferi
  • 28 dicembre (16 milioni di anni fa) formazione
    dei primati
  • 31 dicembre ore 12-14(150.000 anni fa) Homo
    Sapiens
  • Ore 23,59 costruzione della piramide di Cheope
  • 15 secondi dopo la mezzanotte nasce Gesù Bambino
  • 4 secondi dopo Leonardo dipinge la Gioconda

Dal Big Bang
3
Tutte le civiltà hanno cercato una spiegazione
per le nostre origini ad esempio
  • Gli indiani Maidu della California pensavano che
    lEssere Supremo avesse costruito il mondo usando
    alcune grandi tartarughe verdi raccolte nella
    profondità delloceano. Egli poi creò luomo
    usando della terra rossa e dellacqua.

Altri sostenevano che la vita avesse avuto
origine in qualche altro pianeta e che poi
avrebbe colonizzato la Terra
4
Le scienze naturali non possono accettare nessuna
delle teorie proposte la prima perché sfugge a
qualsiasi indagine di tipo sperimentale, la
seconda perché sposta altrove i termini del
problema (ci chiederemmo infatti come la vita
possa aver avuto origine sullaltro pianeta).
Gli scienziati propongono una ipotesi diversa.
La vita ha avuto origine per caso!
Singolarmente, tale ipotesi è la sola ad avere un
sostegno sperimentale.
5
Lesperimento di Miller
Nel 1953 lamericano Stanley Miller, simulando la
composizione della primitiva atmosfera terrestre
(metano, ammoniaca, acqua e idrogeno) e le
condizioni energetiche di allora, raggi
ultravioletti e scariche elettriche da fulmini,
riuscì ad ottenere, nel giro di una sola
settimana, alcune molecole organiche fra cui
taluni amminoacidi, i costituenti delle
proteine. In altri esperimenti del genere,
condotti a partire da miscele diverse di gas sono
stati ottenuti anche zuccheri, acidi grassi e le
basi azotate presenti nei nucleotidi, i
costituenti degli acidi nucleici (RNA e DNA)
6
3,7 miliardi di anni fa Nei mari iniziarono a
formarsi macromolecole organiche che
costituirono strutture con attività biologica.
La prima forma di VITA sulla TERRA!
Big Bang
Stelle Galassie
Sole Pianeti
Oggi
Dal Big Bang

Dal Big Bang

14 miliardi anni fa
4.9 miliardi anni fa
12 miliardi anni fa
7
2,1 miliardi di anni fa. Alcuni ceppi batterici
utilizzando l'energia solare, lacqua e
lanidride carbonica, iniziarono a produrre
ossigeno come sostanza di rifiuto. In breve
tempo latmosfera inizia ad arricchirsi
d'ossigeno.
8
. Nel mare fecero la loro comparsa i primi
organismi animali pluricellulari. Erano
organismi estremamente semplici, privi di parti
dure, simili a meduse, coralli molli o dal corpo
vermiforme.
9
Si differenziò la maggior parte degli attuali
gruppi di invertebrati pluricellulari, spugne,
madrepore e meduse, vermi segmentati, molluschi,
artropodi dotati di un robusto scheletro esterno.

10
400 milioni di anni fa
Vivono in questo periodo i primi pesci dotati di
bocca mobile . Da alcuni di questi si
differenziarono i primi anfibi
11
Circa 260 milioni di anni fa
Tutte le terre emerse erano riunite in un unico
supercontinente. Il clima era torrido. Vivevano
in tale periodo i primi Dinosauri.
12
195 milioni di anni fa
I Dinosauri dominavano tutte le nicchie
ecologiche.
Si formarono due masse continentali, una
settentrionale (Laurasia) ed una
meridionale(Gondwana)
13
138 milioni di anni fa
Differenziazione delle piante e dei fiori
grande diffusione degli insetti. Uno o più
meteoriti colpiscono la Terra, con lestinzione
di circa il 76 delle specie viventi. .
14
41 milioni di anni fa
Inizia lera dei mammiferi (Gliptodonte, estinto,
è lantenato dellarmadillo)
15
16,5 milioni di anni fa
  • Comparvero i primi primati ominoidi da cui ebbero
    origine le prime scimmie antropomorfe.

16
Circa 6 milioni di anni fa, iniziò la linea
evolutiva delluomo.. Questi furono I primi
OMINIDI. Diversi tipi di ominidi vissero sulla
Terra per I successivi 6 milioni di anni, alcuni
anche nello stesso tempo.
17
4 milioni di anni fa
Primo stadio dellevoluzione umana
Australophitecus. Era vegetariano e faceva uso
di semplici strumenti in pietra, in legno e ossa.
Comparve in Africa con diverse forme.
18
Gli australopitechi(dai 3 ai 2 milioni di anni
fa)
  • Rappresentano una tappa importante per la
    formazione del genere homo.
  • Per essi si parla di bipedismo facoltativo come
    è emerso dallo studio dei resti di bacino con le
    ossa iliache espanse per consentire lequilibrio,
    la posizione del foro occipitale al centro della
    base del cranio al di sopra della colonna
    vertebrale e la colonna stessa che assume un
    andamento variamente curvilineo in modo da
    scaricare la forza-peso anche lateralmente.

19
Australopitecus Anamensis
  • E la specie più antica. I pochi fossili trovati
    presso il lago Turkana risalgono a 4 milioni di
    anni fa e per essi si è potuta documentare sia la
    locomozione bipede che altri caratteri tipici
    degli ominidi successivi come lelevato spessore
    dello smalto dentario.

20
Australopitecus Afarensis
  • Si tratta della famosissima Lucy. Numerosi sono i
    reperti fossili, anche se, risalendo a 3,6
    milioni di anni fa, molto frammentari. Molti
    trovati nella zona dellEtiopia attuale. E
    probabilmente il tronco del nostro albero. Al suo
    gruppo vengono attribuite le altrettanto famose
    impronte di Laetoli in Tanzania.

21
  • Le impronte di Laetoli..3,6 milioni di anni

Un gruppo di famiglia marcia mentre in lontananza
si sentono i cupi brontolii del vulcano Sadiman
in eruzione..
22
LAustralopithecus afarensis, denominato Lucy (da
una canzone dei Beatles), è il più completo degli
australopitechi finora conosciuti. Gli Etiopi
lhanno chiamata "Denkenesh" ("Sei magnifica").
- Questa ricostruzione di Lucy è stata realizzata
grazie a una serie di immagini speculari delle
ossa mancanti. Era ancora molto piccola la sua
statura non superava il metro e 10 cm
(allincirca quella di un bambino di sei anni), e
non pesava più di una trentina di chilogrammi.
Anche il volume del cervello è modesto con i
suoi 340 cm³ è paragonabile a quello di uno
scimpanzé adulto di piccola mole. Da uno studio
delle ossa del suo scheletro risulta che Lucy
camminava in posizione eretta e poteva ancora
arrampicarsi sugli alberi
23
Australopitecus Africanus
  • Continua levoluzione del cinto pelvico e siamo a
    2 milioni di anni fa

24
1.6 milioni di anni fa Vive l' Homo erectus,
dotato di tratti particolarmente massicci e
robusti. Alto poco più di un metro, camminava
completamente eretto. LHomo erectus realizzava
utensili elaborati (tra i quali l'ascia), scoprì
il fuoco, cominciò a cacciare grossa selvaggina e
ad abitare in luoghi fissi. . . .
25
Nel cuore del Sahara
Il terreno è cosparso di numerosi utensili in
pietra, le amigdale. Si possono trovare anche
delle asce con ununica lama dritta e affilata.
Questi strumenti sono noti tanto in Africa,
quanto in Asia e in Europa
Si assomigliano tutti e sono stati
lavorati con tecniche di taglio rimaste
invariate per millenni. Con unamigdala molto
rudimentale o un punteruolo si potevano estrarre
i tuberi dalla terra
26
Homo Habilis
Continua levoluzione specialmente a carico del
cranio e dei denti ed aumentano notevolmente i
ritrovamenti di manufatti in pietra che
giustificano lappellativo di habilis.
27
Lame in selce Una di queste due lame in selce
del Paleolitico superiore, non modificata, poté
servire come semplice coltello. Laltra ha
unestremità smussata ed è stata forse
usata come raschiatoio
28
Homo Ergaster
  • Comparso circa 2 milioni di  anni fa, è la
    specie di ancoraggio per tutti gli esseri Homo
    successivi. Presenta un aumento significativo sia
    nell' altezza che nella massa ossea i maschi
    misuravano 1,6 m per 65 Kg, la capienza del
    cervello è aumentata a 850cc.

29
Cranio di Ceprano
  • Nel marzo del 1994 in alcuni sedimenti di una
    valle fluviale dellItalia centrale, nei pressi
    di Ceprano (Frosinone), è stato rinvenuto un
    cranio risalente alla fine del Pleistocene
    Inferiore, circa 900-800 mila anni fa. Il fossile
    di Ceprano appartiene al genere Homo e mostra
    caratteri molto particolari avvicinandosi sia a
    reperti di Homo ergaster che di erectus o
    heidelbergensis. Altri specialisti ritengono che
    il cranio di Ceprano possa rappresentare una
    sorta di ponte tra gli antenati della specie
    moderna Homo sapiens (in Africa) e dei
    Neanderthal (in Europa). E indubbio che il ruolo
    del reperto italiano più famoso sia ancora da
    approfondire e che vedrà ulteriori sviluppi
    quando maggiori scoperte faranno luce su quel
    periodo ancora oscuro che è il Pleistocene
    Inferiore.

30
Homo Heidelbergensis
  • Viveva circa 800.000 anni fa ed è rappresentato
    da vari crani con le caratteristiche di erectus,
    di neanderthalensis e di esseri umani moderni.
    Gli hidelbergensis sono solitamente meno robusti
    degli erectus, ma più degli esseri umani moderni
    la fronte è meno sfuggente.
  • Diffuso in Africa, in Europa e nel Medio
    Oriente, ha sviluppato nuove tecniche di caccia
    e, con una dieta più ricca, ha ottenuto come
    risultato laumento della massa corporea.

31
Luomo di Altamura
Da alcuni familiarmente soprannominato Ciccillo,
è ..uno dei nostri. Scoperto nel 1993 in una
grotta carsica nei pressi di Altamura, è una
forma arcaica di Homo Neanderthalensis è
stato infatti indicato come Homo Arcaicus. La
stima della datazione prevede un intervallo tra
400mila e 100mila anni fa, con valori più
probabili intorno a 150-250mila anni fa, sta cioè
fra lHomo erectus e il Neanderthal, quasi
contemporaneo dellHomo sapiens.
32
Homo neanderthalensis
  • Vive in Europa a partire da circa 250.000 anni fa
    e qui rimane fino alla sua estinzione, avvenuta
    poco meno di 30.000 anni fa. La capacità cranica
    era un po più grande degli esseri umani moderni
    (1450cc in media, ma grande anche 1800cc o più)
    presentava una mascella sporgente, mento debole e
    una fronte sfuggente. Con tale ominide si hanno
    le prime forme di seppellimento dei defunti.

33
Sepoltura di un uomo di Neanderthal (circa 60.000
anni fa)
34
200.000 di anni fa Compariva l'Homo sapiens,
cioè l'uomo dotato di raziocinio. La cultura
della forma sapiens si presenta assai evoluta sia
nel lavoro della pietra e anche dell'osso, sia
nelle raffigurazioni dell'arte parietale e
mobiliare, sia nelle pratiche funerarie
35
I primi Homo sapiens raggiunsero l'Europa circa
50.000 anni fa e condivisero l'habitat con i
neandertaliani per oltre 20.000 anni, ma i
rapporti intercorsi tra le due specie non sono
ancora chiari. Studi genetici suggeriscono che
neanderthal si sia evoluto indipendentemente,
come discendente di forme ominidi simili ad
heidelbergensis, senza scambio culturale o
genetico significativo con i sapiens.
36
Considerazioni
  • Dopo questa breve carrellata sui nostri antenati,
    è doveroso fornire una spiegazione sul meccanismo
    che ha reso possibile tali eventi e che tuttora
    procede, sempre molto lentamente ma
    inesorabilmente.
  • Nonostante il nome con il quale viene comunemente
    designata, da decenni la teoria dellevoluzione
    non è più una semplice teoria, ma una solida
    combinazione di fatti e concetti che riceve ogni
    giorno nuove conferme teoriche e sperimentali.
  • Nulla in biologia ha senso se non alla luce
    dellevoluzione che ha avuto luogo nel passato ed
    è tuttora in atto.

37
Melanismo industriale
  • Non sempre levoluzione impiega tempi lunghi
    alcuni batteri, per esempio, si adattano
    abbastanza rapidamente alla penicillina.
  • Un caso famoso di adattamento evolutivo dovuto
    allambiente è quello che si verificò attorno al
    1850 in certe zone dell Inghilterra.
  • Prima dellindustrializzazione, i tronchi delle
    betulle avevano il loro normale colore chiaro.
    Pertanto, quando erano posate su di essi, le
    Biston betularia di colore chiaro erano
    difficilmente individuabili dagli uccelli, mentre
    quelle di colore scuro, risaltavano.
  • Dopo lindustrializzazione, la corteccia dei
    tronchi di betulla si sporcò e divenne scura. In
    quelle condizioni furono le farfalle scure che
    divennero meno visibili, mentre divennero più
    facilmente individuabili quelle chiare e perciò
    facile preda degli uccelli. Oggi il 90 delle
    Biston di quelle regioni sono scure.

38
  • Senza commento

39
Evoluzione lineare?
  • Da quanto visto finora, osservando anche le varie
    rappresentazioni delluomo in evoluzione.. dalla
    pelosa scimmia antropomorfa allaitante giovane
    finale, sembrerebbe che levoluzione delluomo
    sia stata lineare da una specie sia derivata
    unaltra.

40
Il DNA mitocondriale racconta tutta unaltra
storia
Confrontando infatti gli mt-DNA delle varie
specie sia fossili che attuali, levoluzione,
piuttosto che lineare o ad albero, è risultata
a cespuglio nel senso cioè che varie specie
sono esistite contemporaneamente, alcune si sono
evolute, anche adattandosi allambiente, altre si
sono estintecosì come per esempio è avvenuto al
famoso Homo di Neandrthal, un tempo ritenuto uno
dei nostri nonni il suo mt-DNA lo esclude, anzi
sembra addirittura che non fosse interfecondo con
laltro Homo Sapiens e si sia estinto senza
lasciare discendenti.
41
(No Transcript)
42
Il DNA mitocondriale
  • Si tratta del DNA associato ai mitocondri,
    organuli cellulari nei quali avviene la
    respirazione cellulare. Esso si presta
    allindagine evoluzionistica molto di più del DNA
    nucleare per varie ragioni primo perché formato
    da un numero relativamente esiguo di molecole,
    secondo perché, essendo trasmissibile solo per
    via materna, non presenta la complicazione del
    mescolamento col DNA paterno, infine perché è
    disponibile in quantità rilevanti nei campioni da
    analizzare essendo i mitocondri presenti in
    ciascuna cellula in numero di centinaia o di
    migliaia rispetto ad un solo nucleo.

43
  • Il DNA è una catena polinucleotidica i cui
    elementi variano la loro disposizione a seconda
    del tipo di cellula della quale fanno parte.
  • Lanalisi delle sequenze di nucleotidi che
    costituiscono porzioni omologhe(con la stessa
    funzione) di DNA permette di stabilire il grado
    di parentela evolutiva fra due specie maggior
    grado di somiglianza nelle sequenze corrisponde a
    una più stretta parentela evolutiva. Questo tipo
    di analisi permette di confrontare in modo
    diretto le caratteristiche di organismi diversi
    anche nei casi in cui sarebbe difficile un
    confronto morfologico se per esempio si vuole
    confrontare un batterio con un uomo, questo è
    possibile con la biologia molecolare in quanto
    tutti gli organismi hanno almeno alcuni geni in
    comune come, ad esempio, quelli per alcune
    proteine.

44
  • Lo stesso tipo di analisi si può eseguire
    confrontando le sequenze di amminoacidi che
    caratterizzano quelle proteine che sono presenti,
    con la stessa funzione in tutti gli esseri
    viventi queste, oltre ad ampie regioni
    identiche, presentano differenze nella sequenza
    di amminoacidi che non ne modificano la
    funzionalità. Questo fenomeno si spiega
    ammettendo che le differenze nelle sequenze siano
    dovute a mutazioni casuali, indifferenti dal
    punto di vista della selezione naturale(neutrali)e
    che si sono accumulate nel corso
    dellevoluzione.
  • Se ammettiamo che queste mutazioni neutrali
    compaiono con un ritmo mediamente costante nel
    corso dellevoluzione, quantificando le
    differenze comparse in un certo intervallo di
    tempo possiamo valutare il tempo trascorso fra un
    evento biologico e un altro.
  • Lo studio delle sequenze di aa di proteine
    omologhe permette quindi di ricostruire lalbero
    genealogico di una specie basandosi sul
    principio che una maggior somiglianza nella
    sequenza corrisponde a una più stretta parentela
    evolutiva, confermato dalla correlazione con dati
    paleontologici che permettono di stabilire il
    momento in cui si è verificata la separazione fra
    due linee evolutive.

45
  • Una proteina molto usata per questo tipo di
    indagini è lemoglobina.
  • Il confronto tra le sequenze amminoacidiche
    dellemoglobina, per esempio, fornisce risultati
    interessanti proprio nei vari gruppi di Primati,
    grazie al fatto che il tasso di variazione degli
    aa che formano le catene dellemoglobina è
    piuttosto elevato, quindi questa proteina si
    modifica in modo relativamente rapido

46
Nasce la Paleogenetica
  • Il 1997, dieci anni fa, è stata una data storica
    per lincontro tra due disciplinela
    paleoantropologia, da un lato, e la biologia
    molecolare, dallaltro, ovvero quella branca
    della biologia molecolare che da qualche tempo è
    anche in grado di studiare segmenti di DNA che
    ancora si conservano in ossa e denti antichi ed
    anche fossili risalenti fino a 40-50.000 anni fa.

47
Il mt-DNA antico
  • Bryan Sykes, docente di Genetica umana
  • allUniversità di Oxford, nel 1989 ha
  • pubblicato su Nature il primo reportage
  • sullestrazione di materiale genetico da
  • reperti ossei archeologici.
  • Con la sua équipe ha compilato, in base
  • alla raccolta dei dati sul DNA, lalbero
    genealogico più completo della nostra specie.

48
Nel 1994 Sykes fu incaricato di esaminare il
corpo congelato di Ötzi, luomo di Similaun,
vissuto oltre 5.000 anni fa e rinvenuto tra i
ghiacci delle Alpi orientali. Attraverso lo
studio del codice del DNA, Sykes riuscì a
rintracciare nientemeno che un discendente di
Ötzi una donna inglese tuttora vivente.
49
Il genoma del Neanderthal
  • Alcuni mesi fa, nel novembre 2007, Nature e
    Science hanno pubblicato il risultato delle
    ricerche sul sequenziamento di parte del genoma
    del Neanderthal. Lo studio, fatto prelevando il
    DNA da un femore di 38.000 anni fa, fa risalire
    la data di separazione fra luomo moderno e il
    Neanderthal, a 370.000 anni.

50
Lorologio molecolare
  • Altro vantaggio del mt-DNA consiste nel fatto che
    il ritmo di mutazione è costante, quindi,
    contando il numero di mutazioni di una specie
    rispetto a unaltra, è possibile sapere quando
    queste due si sono separate nellalbero
    evolutivo. Gli studi molecolari hanno dimostrato
    che dal punto di vista genetico siamo molto
    simili agli scimpanzè, quindi che la separazione
    tra la nostra specie e lo scimpanzè è
    relativamente recente.

51
La madre di tutti noi
  • Lo studio sul mt-DNA in popolazioni viventi della
    nostra specie provenienti da varie regioni
    geografiche suggerisce che le varie sequenze di
    mt-DNA si siano evolute dalla sequenza di un
    antenato comune che i ricercatori hanno
    soprannominato Eva mitocondriale, vissuta in
    Africa circa 150.000 anni fa.

52
OUT OF AFRICA Circa 50.000 anni fa, partendo
dallAfrica,al cambiare del clima e molto
probabilmente delle capacità cognitive del nostro
cervello, la nostra specie ha invaso tutto il
pianeta.
  • Grazie alle nostre capacità, abbiamo inventato
    modi di vita diversi, formando una miriade di
    comunità tutte derivanti dallo stesso ceppo
    genetico ma con abitudini e culture
    diversificate. Si sono così sviluppate diverse
    civiltà autonome che poi spesso si sono
    incontrate e, talvolta anche scontrate.

53
  • Analizzando le caratteristiche genetiche di
    popolazioni umane che vivono in continenti
    diversi, la quantità di variabilità genetica che
    si trova allinterno dei gruppi di individui
    analizzati è molto superiore a quella che li
    distinguerebbe gli uni dagli altri. In altre
    parole, sono molto di più le rassomiglianze fra
    individui appartenenti a due diverse popolazioni
    di quanto non ve ne siano allinterno delluna o
    dellaltra.

54
  • Homo sapiens è ununica e grande specie, giovane
    geneticamente, variabile più allinterno delle
    popolazioni che non nel confronto fra queste,
    distribuita in tutti gli angoli del globo ed
    ecologicamente assai pericolosa, tanto da mettere
    a repentaglio la sopravvivenza delle altre specie
    viventi. Siamo un po come il popolo antico
    dellisola di Pasqua, Rapa Nui, che sfruttò senza
    criterio la piccola terra nella quale viveva,
    provocando il deserto intorno a sé e causando il
    proprio stesso annientamento. Ma non voglio
    prevedere il futuro, né ho titoli per farlo, e
    poi... tutto questo mi mette tristezza,
    preferisco concludere con una rapida rassegna dei
    capolavori darte dei nostri antenati più
    antichi.

CONCLUSIONE
55
Le prime forme di uomo moderno a noi note (Homo
sapiens ) compaiono nel Vicino Oriente e
nellAfrica del nord circa 90.000 anni fa. Sono
coeve agli ultimi neandertaliani (Homo sapiens
neandertalensis) di cui progressiva-mente
prendono il posto. Più di 30.000 anni fa,
levoluzione e il successivo apogeo delle
tecniche artistiche testimoniano lo sviluppo di
un pensiero di tipo simbolico
56
Grotta di Lascaux (Dordogna, Francia), scoperta
nel 1940
57
Lascaux, una grotta-santuario Meravigliosamente
conservata, ci offre limmagine perfetta e rara
di un santuario organizzato e di raffigurazioni
policrome monumen-tali pur allinterno di una
grotta di modeste dimensioni. Soggetti felini e
bovini, cervi, cavalli, accompagnati da segni non
figurativi. Il luogo è stato frequentato, circa
17.000 anni fa, per alcuni secoli. Aperta al
pubblico nel 1948, fu chiusa nel 1963 per la
proliferazione di batteri e alghe verdi nocive.
58
I primi esempi di preoccupazioni non più soltanto
rivolte alle necessità della vita quotidiana
risalgono al Paleolitico medio. Le prime
sepolture sono neandertaliane. Le tracce rituali
indicano che da questo periodo in poi il morto
può essere oggetto di un trattamento particolare,
ma resta difficile interpretare questi fatti in
modo coerente. Tuttavia essi sono testimonianza
di un sentimento alimentato dalla convinzione che
i defunti continuino ad agire dopo la morte,
rendendo necessaria la presenza di utensili, di
cibo e di oggetti non strumentali come fiori
o corna di animali. Questi dati, che non
bisogna interpretare con troppa
immaginazione, sono sufficienti a
rivelarci un universo intellettuale simile
al nostro, contrassegnato dalla
solidarietà umana.
Cro-Magnon raffinato Luomo della grotta del
Cavillon (Sungir, Russia). è acconciato con un
copricapo di conchiglie
59
Coppe del Placard Le calotte craniche, rinvenute
durante la seconda metà del XIX secolo
dallarcheologo A. de Maret nella grotta del
Placard a Vilhonneur (Charente, Francia), hanno
scatenato limmaginazione. Si trattava di
trofei, di coppe per bere, o forse i loro
sfortunati proprietari erano stati vittime del
festino di avidi antropofagi
60
Pensare laldilà
In Europa sono state rinvenute molte decine di
sepolture databili al Paleolitico superiore. Il
defunto è sempre adagiato in una fossa, ora in
posizione supina, ora ripiegata talvolta la
testa è protetta da pietre. Spesso indossa i suoi
ornamenti più belli e accanto gli è stato
collocato un eccezionale arredo funerario.
Sepoltura di Sungir (Russia) Migliaia di piccole
perle arricchiscono il vestito funerario
61
Statuette femminili del Paleolitico
superiore Sono tutte simili tra loro, provengano
esse dal Périgord (Francia), dallItalia e
dallAustria, o dallEst europeo. I tratti del
VOLTO non sono indicati. I seni, il ventre, i
fianchi e i glutei sono esasperati, mentre gli
avambracci e i piedi spesso sono atrofizzati o
addirittura inesistenti. Il profilo di queste
statuette, viste di fronte o di schiena, è quello
di una losanga. Questa "Venere" proveniente da
Willendorf (Austria) misura 11 cm ed è stata
scolpita in roccia calcarea conserva qualche
traccia di colore rosso
62
Pech-Merle - I due cavalli di Pech-Merle (Lot,
Francia), isolati su un pannello lungo 4 m, sono
stati dipinti con la tecnica dello stampino,
usando le mani come schermo (mascherino) e
soffiando negli spazi liberi la pittura liquida.
Sono infatti accompagnati da impronte di mani in
negativo, talvolta con i pollici ripiegati di
profilo. Questa tecnica è stata utilizzata anche
a Lascaux.
63
Volto di Altamira Questa figura umana -
"maschera" o "fantasma" - è stata eseguita su
uno spigolo naturale della roccia nella grotta di
Altamira in Spagna
Venere di Mezhiricÿ (Ucraina) Figura femminile
molto stilizzata, della fine del Paleolitico
64
La signora col cappuccio Signora col cappuccio di
Brassempouy (Landes, Francia). È il volto più
antico dellumanità (20.000 anni), privo di bocca.
Profilo maschile di La Marche (Francia) In
questincisione su pietra, il profilo assume
tratti animaleschi nel prolungamento del naso e
della bocca.
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Cavallo che salta di Bruniquel
Latteggiamento del cavallo, con le zampe
anteriori piegate nellatto di saltare, è
stato suggerito - come per il "bisonte che si
lecca" - dalla forma allungata del supporto
(corno di renna). Particolare cura è stata
dedicata ai dettagli del pelame
Dischetto rosso (Mas dAzil). Le due facce incise
con limmagine Di una vacca ed un vitello
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Cavallo di Vogelherd Questo piccolo cavallo in
avorio (lungo 5 cm) è stato rinve- nuto, insieme
ad altre sculture zoomorfe, nel sito di Vogelherd
(bacino superiore del Danubio, Germania del sud).
Risale a 32.000 anni ed è una delle più antiche
sculture conosciute
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Blocco scolpito di Roc de Sers
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  • Diversitàallinterno di una stessa specie tutti
    gli individui sono diversi tra loro
  • Competizionea causa della dura lotta per
    sopravvivere, persino il più piccolo vantaggio fa
    la differenza tra la vita e la morte
  • Ereditarietàuna caratteristica vantaggiosa si
    propagherà a gran parte della specie, attraverso
    la trasmissione genetica.
  • Questi tre fenomeni, insieme, fanno in modo che
    una specie si modifichi passo dopo passo. La
    teoria dellevoluzione, così come è stata
    concepita da Charles Darwin, si può riassumere in
    poche parole
  • La varietà allinterno di una specie, la dura
    competizione in natura e lereditarietà producono
    un graduale cambiamento della specie.

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L'Homo sapiens è l'unica specie umana ancora
esistente. Vive in tutti i continenti laddove
lambiente, intervenendo sullinvolucro esterno
(fenotipo), ha consentito la diversificazione
dellaspetto fisico, del colore della pelle e
altre caratteristiche dovute alla posizione
geografica e allalimentazione. Il patrimonio
genetico è fondamentalmente simile
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Omaggio a Darwin
  • In ogni grande regione del mondo i mammiferi
    esistenti sono intimamente affini alle specie
    estinte della stessa regione. E quindi probabile
    che lAfrica fosse abitata primieramente da
    scimmie estinte strettamente affini al gorilla e
    allo scimpanzè e siccome queste due specie sono
    ora i più prossimi affini delluomo, è in certo
    modo più probabile che i nostri primi progenitori
    vivessero nel continente africano che non
    altrove.
  • CHARLES DARWIN,
    Lorigine delluomo-1875
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