Title: Il dolore nel paziente oncologico
1Il dolore nel paziente oncologico
AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SENESE
OSPEDALE SENZA DOLORE
- U.O. Oncologia Medica
- Dr Stefania Marsili
2Evoluzione della mortalità , dellincidenza e
della prevalenza dei tumori in Italia (1980-2000)
Studio Europreval
Mortalità Incidenza Prevalenza
1980 115.000 181.000 990.000
1990 132.000 213.000 1.158.000
2000 138.000 234.000 1.294.000
3- La pevalenza del dolore nei malati oncologici
tende a crescere progressivamente con
lavanzamento dello stadio di malattia - alla diagnosi circa il 28 dei malati lamenta
dolore, - in corso di trattamento la percentuale sale al
50-70 - per portarsi al 68-80 quando la malattia è
avanzata - Di questi il 20 riferisce un intensità di
dolore media, il 50 un dolore moderato, il
30 un dolore severo, il 30-70 dei pazienti
presenta più dolori in sedi diverse.
4EPIC (European Pain in Cancer) Survey
- Furio Zucco
- Presidente della società italiana di cure
palliative - Relazione congresso 2007
512 Paesi europei coinvolti (Danimarca,
Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Norvegia,
Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Svizzera, Regno
Unito e Israele)
457 pazienti italiani intervistati4824 pazienti
europei intervistati
Dopo prima fase generale, intervista telefonica
approfondita su 50 pazienti per ogni Paese
coinvolto
6NOTA METODOLOGICA SU ARRUOLAMENTO PAZIENTI
ITALIANI
Seconda fase
Prima fase
Intervista dettagliata 50 interviste telefoniche
a pazienti che hanno superato la fase di screening
Screening 400 pazienti affetti da cancro sono
stati contattati telefonicamente riferimenti
forniti da medici medicina primaria e secondaria
(urologi, ginecologi, specialisti di malattie
respiratorie, patologie gastrointestinali,
oncologi, infermieri che lavorano in oncologia)
Dolore uguale o maggiore a 5 su scala numerica
0-10 Pazienti affetti da varie tipologie di
tumore solido a diversi stadi
7NOTA METODOLOGICA SU ARRUOLAMENTO PAZIENTI
ITALIANI (provenienza geografica)
- nord
- 10 - Piemonte
- 20 - Lombardia
- 1 - Trentino Alto Adige
- 4 - Veneto
- 2 - Friuli VG
- 9 - Liguria
- 9 - Emilia-Romagna
- SUD E ISOLE
- 1 - Campania
- 12 - Calabria
- 10 - Sardegna
- CENTRO
- 11 - Toscana
- 1 - Lazio
- 1 - Abruzzo
- 7 - Molise
8SINTOMI CHE HANNO PORTATO ALLA DIAGNOSI DI TUMORE
Il dolore è risultato essere il sintomo chiave
che ha consentito la diagnosi del tumore
9INCIDENZA DEL DOLORE DA CANCROPER TIPO DI TUMORE
10FREQUENZA DOLORE DA CANCRO
Il 96 dei pazienti ha sperimentato dolore
nellultimo mese
11DURATA DOLORE DA CANCRO
Il 6 dei pazienti lamenta dolore da più di 12
mesi Circa la metà degli intervistati prova
dolore almeno una volta al giorno
Provo dolore... (n)
Per tutto il tempo 6 (24)
Diverse volte al giorno 18 (76)
Ogni giorno 26 (107)
Diverse volte alla settimana 25 (103)
Almeno una volta alla settimana 15 (62)
Diverse volte al mese 10 (43)
Circa una volta al mese 1 (3)
Meno di una volta al mese - (-)
Solo quando in attività - (1)
12SEVERITA DEL DOLORE
Più del 96 degli intervistati lamenta dolore
moderato-severo (uguale o maggiore a 5 su una
scala numerica 0-10) L1 dei pazienti ritiene
di sperimentare il peggior dolore immaginabile
NRS
CONSIDERAZIONE il 26 dei pazienti con dolore
moderato-severo lo avverte quotidianamente
pazienti
13Review sistematica sulla prevalenza del dolore
oncologico
- I dati provengono da 52 pubblicazioni
(selezionate con metodo scientificamente valido,
a partire da 4737 articoli) - Il dolore viene definito di grado
moderato-intenso da circa un terzo dei pazienti. - La prevalenza più alta di dolore è stata
riscontrata nei tumori a carico della zona
testa-collo (70). - Il 57-76 degli oncologi medici non chiede al
paziente se ha dolore. - Il dolore è menzionato solo nel 10 delle
cartelle cliniche oncologiche.
Prevalence of Pain in Patients With Cancer A
Systematic Review of the Past 40 Years MHJ van
den Beuken-van Everdingen et al Ann Oncol.
 2007
14Cenni fisiopatologici
-
- -DOLORE NOCICETTIVO causato da stimolazione
delle terminazioni nervose (nocicettori), è
presente nel 90 dei pazienti, lintensità è
correlata con lentità del danno tissutale. - Può essere distinto in
-  1. dolore nocicettivo somatico quando è
causato dalla attivazione dei nocicettori
presenti nella cute o mucose (superficiale) e nei
tessuti profondi (come losso, la pleura ecc.)
(profodo). È facilmente localizzabile, peggiora
con il movimento. - Â 2. dolore nocicettivo viscerale, dovuto a un
danno a carico di organi innervati dal sistema
nervoso simpatico. Può essere indentificato come
sordo o gravativo se è coinvolto un viscere cavo,
oppure lancinante o penetrante se dovuto a danno
di membrane periviscerali o mesenteri. Il dolore
viscerale spesso è non facilmente localizzabile e
può essere riferito in parti del corpo diverse
dal punto in cui origina.
15Cenni fisiopatologici
- -DOLORE NEUROPATICO causato da un danno o
disfunzione del sistema nervoso periferico o
centrale che provoca stimolazioni nervose
croniche automantenentesiche che esitano in
alterazioni della risposta dei neuroni del
sistema somatosensoriale centrale o periferico. -  Può essere descritto come
- dolore spontaneo spesso urente, a scossa
elettrica o lancinante, ma anche crampiforme,
profondo a morza - dolore evocato da stimoli non dolorosi
(allodinia) - dolore evocato da stimoli dolorosi, ma eccessivo
rispetto allintensità stimolo stesso
(iperalgesia). - Â
- Questo tipo di dolore, che può essere dovuto
anche ad altri fattori oltre alla neoplasia,
spesso risponde meno agli oppiodi. Il controllo
totale può risultare talvolta impossibile.
16Cenni fisiopatologici
-
- - DOLORE IDIOPATICO
- È un dolore la cui origine non è conosciuta. Per
estensione, si può considerare un dolore il cui
livello di intensità riportata dal paziente non
abbia una corrispondente immediata motivazione
organica. - A parte casi specifici di somatizzazione, da
identificare e diagnosticare con accuratezza, in
tutti i dolori cronici è presente una componente
di sofferenza psicologica di cui tenere conto
nell'approccio terapeutico globale.
17- Breakthrough pain.
- È un dolore transitorio che si manifesta in
pazienti con un dolore cronico di base ben
controllato da una terapia analgesica
somministrata ad orari fissi. È presente nel
63-89 dei pazienti oncologici (range 19-95).
Gli episodi dolorosi hanno frequenza variabile
(1-6 volte al giorno) e durano mediamente 20-30
minuti. Nellambito del breakthrough pain va
distinto il dolore acuto incidente, scatenato da
eventi specifici (es. tosse, cambi di postura,
defecazione..) e spesso legato alla presenza di
metastasi osse. Nella pratica clinica corrente,
una frequenza superiore a 2 episodi al giorno
potrebbe indicare la necessità di modificare la
terapia analgesica di base.
18Cenni etiologici
- Il dolore oncologico può essere determinato da
molteplici cause - Direttamente dal tumore (crescita della massa
tumorale e/o delle metastasi, sindromi
paraneoplastiche) 70 - Terapia antineoplastica (20) forme acute e
croniche - esiste anche un tipo di dolore associato al
cancro che non dipende nè direttamente dalla
massa neoplastica nè dalla terapia, che si
manifesta nel 3-10 dei casi
19Sindromi dolorose dovute direttamente al cancro
(studio della task force dello IASP sul dolore
da cancro) (International Association for the
Study of Pain)
- 1. Infiltrazione tumorale di ossa ed
articolazioni - Sindromi della base cranica o dovute ad altre
localizzazioni ossee del cranio - Sindromi vertebrali
- Dolore osseo diffuso
- - Provocato da metastasi ossee diffuse
- - Provocato da infiltrazione tumorale del midollo
osseo - Dolore osseo localizzato
- - Ossa lunghe
- - Dolore costale per infiltrazione della parete
toracica - Lesioni del bacino
- Infiltrazione di una articolazione
20Sindromi dolorose dovute direttamente al cancro
(studio della task force dello IASP sul dolore
da cancro)
- 2. Infiltrazione tumorale dei visceri
- Dolore mediastinico di origine esofagea
- Dolore di una spalla legato ad infiltrazione
diaframmatica - Dolore epigastrico provocato da un tumore
pancreatico o da un tumore delladdome superiore
(sindrome retroperitoneale mediana rostrale) - Dolore al quadrante superiore destro da
distensione della capsula epatica - Dolore al quadrante superiore sinistro da
splenomegalia - Dolore addominale diffuso da malattia addominale
o peritoneale, con o senza occlusione - Infiltrazione pleurica
- Occlusione biliare
- Dolore ureterale
- Dolore sovrapubico da infiltrazione della vescica
- Dolore perineale da infiltrazione del retto o del
tessuto perirettale
21Sindromi dolorose dovute direttamente al cancro
(studio della task force dello IASP sul dolore
da cancro)
- 3. Infiltrazione tumorale dei tessuti molli e
sindromi diverse - Infiltrazione della cute e del tessuto
sottocutaneo - Infiltrazione dei muscoli e della fascia della
parete toracica o addominale - Infiltrazione dei muscoli e della fascia degli
arti - Infiltrazione dei muscoli e della fascia della
testa e del collo - Infiltrazione delle mucose (orale, vaginale,
rettale) - Infiltrazione o distensione del tessuto
retroperitoneale - (Sindrome retroperitoneale laterale,
sindrome retroperitoneale mediana rostrale, che
NON si accompagna a lesione pancreatica
viscerale)
22Sindromi dolorose dovute direttamente al cancro
(studio della task force dello IASP sul dolore
da cancro)
- 4. Infiltrazione tumorale o compressione dei
tessuti nervosi - Sindrome dei nervi periferici - Massa
paraspinale -
- Massa della parete toracica -
- Mononeuropatia - Radicolopatia - Provocata da una lesione
vertebrale - - Provocata da una
lesione meningea - Polineuropatia dolorosa - Paraneoplastica
- -
Altro (legata ad un mieloma, ecc..) - Plessopatia - Plessopatia cervicale
- - Plessopatia brachiale
- - Plessopatia
lombosacrale - Lesione dei nervi cranici - Trigemino
- -
Glossofarineo - Dolore da lesione del sistema nervoso centrale
- - Compressione midollare
- - Lesione cerebrale
(dolore non dovuto ad ipertensione endocranica)
23Sindromi dolorose dovute direttamente al cancro
(studio della task force dello IASP sul dolore
da cancro)
- 5. Cefalea dovuta ad ipertensione endocranica
- 6. Dolore del collo, schiena o capo da
infiltrazione meningea
24Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
acute)
- 1. Chemioterapia
- Chemioembolizzazione tumorale (soprattutto
lesioni epatiche) - Perfusione dellarteria epatica
- Perfusione mesenterica
- Chemioterapia intraperitoneale
- Chemioterapia ipertermica di un arto
- Somministrazione intratecale di methotrexate
25Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
acute)
- 2. Chemio-ormono-immunoterapia
- Mucosite da chemioterapia
- Dolori localizzati alle mascelle, alladdome e
agli arti dopo somministrazione di chemioterapici
neurotossici - Dolore osseo diffuso dopo soministrazione di
acido transretinoico o di G-CSF - Cefalea da acido retinoico
- Poussee dolorosa ossea allinizio della
somministrazione di analoghi LH-RH, nel cancro
della prostata - Poussee dolorosa ossea allinizio della terapia
ormonale nel carcinoma mammario - Dolori associati alla somministrazione di
immunoterapia (mialgie-artralgie) - Dolori associati al trapianto di midollo osseo in
caso di Graft Versus Host disease
26Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
acute)
- 3. Radioterapia
- Esiti postattinici precoci mucosite, esofagite,
cistite, vaginite - Plessopatia brachiale precoce
- Mielopatia acuta transitoria
27Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
acute)
- 4. Protesi e drenaggi
- Drenaggio pleurico
- Pleurodesi chimica
- Cateterismo biliare, dilatazione biliare
- Nefrostomia percutanea
- Dilatazione esofagea ed endoprotesi
- Dilatazione rettale ed endoprotesi
28Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
croniche)
- 1. Sindromi neuropatiche post chirurgiche
- Post mastectomia
- Post linfoadenectomia ascellare (sindrome del
nervo intercosto brachiale) - Post linfoadenectomia inguinale
- Post linfoadenectomia radicale del collo
- Post toracotomia
- Post nefrectomia
- Post amputazione di un arto (dolore da arto
fantasma) - Post amputazione del retto
- Dolore da moncone
29Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
croniche)
- 2. Sindromi post radioterapiche
- Enteriti, proctiti
- Dermite e necrosi cutanee
- Fibrosi muscolari
- Osteoradionecrosi
- Fibrosi del plesso brachiale e lombosacrale
- Mielopatia da raggi
- Tumori postattinici dei nervi periferici
30Sindromi dolorose dovute ai trattamenti (forme
croniche)
- 3. Sindromi post chemioterapiche
- Necrosi asettica dellosso
- Pseudoreumatismo da steroidi
- Polineuropatie
31Aspetti psicologici del dolore
- Il dolore acuto ha in genere una causa
identificabile, unetiologia adeguata a spiegare
la gravità del dolore stesso, ed una sindrome
associata che comprende gli effetti dellansia ed
un predominio dellattività simpatico-adrenergica.
- Se il danno o la sogente di stress persiste, il
dolore inizia ad essere percepito come
intollerabile, ne consegue uno stato di elevata
ansietà e depressione che può condurre al
successivo stadio di dolore cronico. -
32Aspetti psicologici del dolore
- Il dolore cronico si mantiene oltre il periodo
di tempo richiesto per la guarigione (gt di 6
mesi) ed è più destruente, a causa della sua
potenzialità di esercitare un sostanziale impatto
sul benessere psicologico e sociale del paziente.
- Il fallimento dei meccanismi biologici di
guarigione e gli sforzi per sottoporsi alle
convenzionali terapie mediche possono lasciare i
pazienti seriamente frustrati e depressi. Accanto
a queste modificazioni dellumore si presentano
disturbi del pensiero e del comportamento. - Il dolore tende a focalizzare e dominare
lattenzione della persona. I pazienti sono
preoccupati e tendono ad evitare ogni contatto
sociale. Si configura unarticolata situazione di
handicap psicofisico, con minorazioni-menomazioni
di una o più funzioni e disadattamento sul
versante psicocomportamentale. Il dolore diviene
non tanto un sintomo, quanto un aspetto
caratterizzante il quadro clinico, e quindi la
malattia.
33(No Transcript)
34Aspetti psicologici del dolore
- È quindi chiaro come fattori etnici, culturali
psicoaffettivi ed emotivi modifichino la soglia
del dolore e lespressione della sofferenza il
dolore può quindi essere controllato agendo anche
su emozioni, motivazioni, aspettative e vantaggi,
e quindi anche le metodiche psicologiche
dovrebbero sempre far parte di una moderna e
corretta strategia di trattamento antalgico.
35- La gestione del dolore oncologico comprende le
seguenti fasi - Â
- A.    Valutazione clinica
- B.    Spiegazione
- C.    Trattamento
- D.    Rivalutazione
36A. Valutazione clinica
- Un approccio clinico corretto al malato affetto
da dolore neoplastico prevede una anamnesi ed una
visita accurata per valutare le diverse
componenti cliniche del dolore quali - etiopatogenesi ed origine
- interazione tra componenti sensoriali e
psicologiche - stato funzionale del paziente (Performance
Status, ipotesi sul tempo di sopravvivenza) - risposta a terapie analgesiche ed
antineoplastiche effettute - dinamica movimento/dolore
- frequenza di dolore episodico intenso, cioè
episodi di aumento transitorio dellintensitÃ
del dolore in un paziente con dolore di base ben
controllato da terapia analgesica somministrata
in modo continuativo. - Tolleranza ai farmaci, anamnesi di
farmacodipendenza ed alcolismo - Caratteristiche del dolore (tipologia, sede,
distribuzione/irradiazione, qualità , intensità ,
durata, andamento nel tempo, dolore riferito e
fattori che lo influenzano) -
37Misurazione del dolore
- Si distinguono scale di misurazione
- unidimensionali che misurano esclusivamente
lintensità del dolore (analogiche visive,
numeriche, verbali) - multidimensionali valutano anche altre
dimensioni (sensoriale-discriminativa,
motivazionale-affettiva, cognitivo-valutativa).
La loro complessità ne consente un uso limitato
nella pratica clinica giornaliera.
38La rilevazione del dolore
- La rilevazione deve essere preceduta
dallaccetazione e dalla collaborazione del
paziente, si deve - conoscere e stabilire un rapporto anche nel
contesto familiare - adeguare il linguaggio alla persona in rapporto
alletà , alla scolarità ed alle
problematiche fisiche - comprendere limpatto del sintomo sulle attivitÃ
di vita - stabilire una rilevazione di base della
sintomatologia dolorosa - cercare di capire le aspettative del paziente
- dare importanza alla personalizzazione
dellassistenza - rendere consapevole delleventualità del dolore
- impostare la terapia (anche non tradizionale)
39La rilevazione del dolore
- La rilevazione della scala di dolore deve essere
praticata 3 volte/die - prima rilevazione al mattino con lesecuzione dei
bilanci e la somministrazione della terapia - seconda rilevazione alle ore 13.00, che coincide
con il posizionamento a letto del paziente e con
il riposo post prandiale - terza rilevazione prima del riposo notturno
(rilevazione dellansia che la notte scatena) - Si deve modificare la frequenza di rilevazione
del dolore per specifiche problematiche. - Tutti i valori rilevati devono essere registrati
nella scheda di monitoraggio del dolore cronico.
40La rilevazione del dolore
- Le misurazioni algometriche in ambito clinico
sono gravate da variabili emotive e cognitive e
appare chiaro che non sempre esiste relazione fra
stimolo fisico ed intensità della percezione,
questo determina una implicita difficoltà della
misurabilità del dolore. - La difficoltà di definizione dellenigma dolore
nasce dalla non completa conoscenza dei fenomeni
correlati a questo processo. Tali approssimazioni
non permettono di consididerare universali le
acquisizioni anatomofisiologiche sulle teorie
recettoriali e sulle complesse vie del dolore,
frustrando così la nostra insopprimibile esigenza
di misurare i fenomeni che osserviamo. Siamo in
grado di valutare solo linizio e la fine di
questo complicato iter nocicettivo che, filtrato,
manipolato, distorto e amplificato viene
trasformato in sofferenza e quindi espresso in
vario modo in rapporto a molteplici fattori
fisici, mentali, ambientali, etico-culturali,
religiosi o legati a precedenti esperienze
41B. Spiegazione
-
- Informare sempre il paziente e/o i familiari
(autorizzati a ricevere notizie cliniche in
conformità alla legge sulla privacy) sulle
strategie terapeutiche proposte e sui risultati
attesi dai trattamenti programmati, ponendo
particolare attenzione alle modalitÃ
comunicative. - Linformazione deve essere completa e
comprensibile in relazione alla tossicitÃ
potenziale delle terapie, agli effetti
collaterali attesi ed alle possibili sequele
sullautonomia del paziente, limitando però al
minimo leventuale impatto psico-emotivo sul
paziente e sui familiari. -
- Il livello informativo deve essere ulteriormente
approfondito qualora si intendano utilizzare
metodiche invasive (es. Neurolesione..)
42B. Spiegazione
- Una adeguata spiegazione permette di
- Ridurre lansia
- Coinvolgere il paziente, la famiglia/chi assiste
- Migliorare lo stato danimo
- Â
- La sofferenza non distrugge luomo lo distrugge
una sofferenza senza senso. - (Cfr.Frankl V, La sofferenza di una vita senza
senso. Psicoterapia per luomo di oggi, LDC,
Torino, 1987)
43C. Strategia terapeutica
44VAS 1-4 dolore lieve
- Farmaci non oppioidi
- FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
- Ac acetilsalicilico
- Diclofenac
- Ibuprofene
- Ketoprofene
- Nimesulide
- Piroxicam
- Inbitori selettivi COX-2
- Celecoxib
- Refecoxib
- Paracetamolo
45FANS
- Lazione attraverso la quale i FANS esercitano
lattività analgesica, antipiretica ed
antinfiammatoria è sostanzialmente attribuibile
alla loro capacità di inibire reversibilmente
lattività dellenzima ciclossigenasi (COX) che
trasforma, tra laltro, lacido arachidonico
(prodotto della lisi delle membrane cellulari) in
prostaglandine (PG), sostanze che attivano
perifericamente la mediazione del dolore
(abbassano la soglia dei nocicettori, causano
vasodilatazione potenziando ledema). - Lenzima COX è inoltre responsabile della
sintesi di altri eicosanoidi quali il trombossano
A2 che induce e promuove laggegazione
piastrinica e le prostacicline che determinano
vaso dilatazione. -
- Lenzima ha due isoforme
- COX-1 presenti soprattutto in tessuti normali,
mediano funzioni fisiologiche quali il trofismo
della mucosa gastrointestinale, lequilibrio
osteogenesi-osteodistruzione e la funzione
piastrinica - COX-2 indotte in condizioni patologiche,
infiammazioni soprattutto.
46FANS
- I FANS hanno una sensibilità non esclusiva COX-1
o COX-2 ma solo prevalente. -
- Selettività dazione dei FANS più impiegati in
clinica
Alta per COX-1 Media per COX-1 Bilanciata Media per COX-2 Alta per COX-2
Flubiprofene Ketoprofene Piroxicam Sulindac Ac. Acetilsalicilico Ibuprofene Indometacina Ketorolac Naprossene Tenoxicam Diclofenac Meloxicam Nimesulide Celecoxib Parecoxib
47- Contrariamente agli oppioidi i FANS non
provocano tolleranza né dipendenza fisica usati
da soli essi hanno un effetto tetto del loro
potenziale analgesico e pertanto non si consiglia
di usare dosi superiori a quelle indicate (oltre
le quali aumentano gli effetti collaterali, senza
beneficio sul dolore). - Tutti i FANS attualmente in commercio producono
effetti collaterali maggiori, in particolare
danni a livello della mucosa gastro-intestinale,
insufficienza renale e ritenzione idrosalina. - Il loro impiego dovrebbe essere previsto per un
periodo inferiore alle 3 settimane.
48Paracetamolo
- Non è un farmaco antinfiamatorio, il meccanismo
dazione è motivo di discussione, ma
probabilmente agisce a livello centrale, è
analgesico puro specialmente nelle
somministrazioni ad alte (es. 1000 mg per os o ev
ogni 4-6 ore) dosi più basse (500 mg) si
associano ad oppioidi come la codeina e
lossicodone. La mancanza di attivitÃ
antinfiammatoria è probabilmente uno svantaggio
in molte sindromi dolorose dove i meccanismi
infiammatori periferici contribuiscono a generare
dolore. - Il paracetamolo non ha tossicità gastrica e non
interferisce con la funzionalità piastrinica, ma
presenta tossicità epatica dose-dipendente ed è
più evidente nei pazienti alcolizzati o con
epatopatie.
49(No Transcript)
50Farmaci adiuvanti
- Sono farmaci con indicazioni primarie diverse
dalla terapia del dolore ma che, combinati ai
farmaci analgesici, in qualunque dei 3 scalini
WHO, migliorano gli effetti terapeutici, ne
riducono dosaggio ed effetti collaterali -
51Farmaci adiuvanti
Farmaco Dosaggio Indicazione Effetti collaterali/ controindicazioni
Corticosteroidi Desametasone Prednisone 2-4 mg/die (basso dosaggio) 10-20 mg/die Dolore a componente infiammatoria, linfedema, metastasi cerebrali, compressioni midollari (alti dosaggi) Gastriti, iperglicemia, psicosi, sospensione a scalare.
Anticonvulsivanti Carbamazepina Fenitoina Gabapeptina 200-1200mg/die 300-500mg/die 600-1800mg/die Dolore neuropatico Iperalgesia Allodinia Leucopenie, piastrinopenia, nistagmo, atassia, nausea, insufficienza renale
Antidepressivi Amitriptilina Doxepina 15-75mg/die 25-150mg/die Dolore neuropatico/disestesie insonnia, depressione Aritmia Effetti colinergici
Neurolettici Aloperidolo Cloropromazina 0.5-20mg/die 25-100mg/die Dolore neuropatico Sedazione/antiemesi Sindromi extrapiramidali Ipotensione
52Farmaci adiuvanti
Farmaco Dosaggio Indicazione Effetti collaterali/ controindicazioni
Benzodiazepine Clonazepam Lorazepam (breve durata) Diazepam (lunga durata) 1.5-20mg/die 2-8mg/die 10-40mg/die Ripettivamente per Dolore neuropatico Azione ansiolitica prevalente Sedativo decontratturante Rispettivamente Glaucoma, insuff. Epatica Reazioni paradosse (ansia, agitazione) Ipotensione, bradicardia
Antistaminici Idrossizina cloridrato 50-100mgx3vv Prurito, insonnia, vomito Ipertensione, sedazione eccessiva
Lassativi Osmotici Lactulosio Da contatto Bisacodil 30-90ml/die 10-15mg/die Prevenzione e trattamento della stipsi da oppioidi Rare nausea e meteorismo
Miscellanea Prometazina Metoclopramide Ondansetron Ranitidina Omeprazolo (inibitori pompa) Bifosfonati 6,5-25/50mg/die 16-60mg/die 8-32mg/die 150-300mg/die 20-40mg/die 6-12cicli Rispettivamente Sedazione Vomito, reflusso gastroesofageo Vomito da chemioterapia Gastriti, esofagiti, ulcera peptica Uso prolungato FANS Metastasi ossee Rispettivamente Reazioni extrapiramidali, sedazione Reazioni extrapiramidali, sedazione Stipsi-sonnolenza Interferenza con morfina Stipsi Ipocalcemia, oliguria
53D. Rivalutazione
- Presto e frequentemente
- Titolazione dei dosaggi
- Porre attenzione ai fattori della soglia del
dolore - Rivedere la diagnosi
- Considerare una seconda opinione