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Nessun titolo diapositiva

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Title: Nessun titolo diapositiva Author: Roberto Castellano Last modified by: Silvia Cornaglia Created Date: 12/12/2000 1:43:08 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


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Il Sistema di controllo interno e il D. Lgs.
231/2001
Giovanni Peradotto, Silvia Cornaglia, Donato
Tondo Ordine dei Dottori Commercialisti di Torino
Torino, 18 marzo 2004
2
  • Giovanni Peradotto
  • I modelli di organizzazione, di gestione e
    controllo di cui al decr. lgs. n.231/2001, quali
    parti dei sistemi di controllo interno delle
    società

3
  • Le costruzioni giuridiche (sistema di
    accertamento delle responsabilità sistema di
    applicazione delle sanzioni) si fondano sul
    tratto organizzativo degli enti e società.
  • Ciò emerge chiaramente da elementi specifici
    quali
  • distinzione, senza tassativa elencazione, dei
    soggetti in posizione apicale e dei soggetti
    sottoposti allaltrui direzione, con accoglimento
    di tutte le possibili strutture organizzative
  • il collegamento della responsabilità degli enti e
    delle società alla colpa di organizzazione.

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  • Sistema di controllo interno
  • Quadro normativo
  • Artt. 149 (doveri dellorgano di vigilanza) e
    150 (informazione), del decr. lgs. n. 58/1998
  • Artt. 6 e 7 del decr. lgs. n. 231/2001

5
ARTT. DEL CODICE CIVILE NOVELLATI DAL D. LGS. N.
6/2003
(disciplina delle società per azioni doveri
dellorgano amministrativo e dellorgano di
vigilanza)
6
  • Il legislatore italiano introducendo
    nellordinamento interno le realtà organizzative
    denominate sistema di controllo interno e
    modelli di organizzazione e di gestione, ha di
    fatto
  • individuato e fissato, tra i compiti
    imprescindibili degli organi amministrativi delle
    società, la loreo realizzazione
  • iniziato a darne una qualche frammentaria
    regolamentazione dei contenuti.

Lo stesso legislatore ha quindi implicitamente
riconosciuto che nessun organismo può essere ben
condotto senza un adeguato sistema di controllo
interno.
7
  • Diventa quindi impossibile per gli organi
    amministrativi delle società dimostrare di aver
    adempiuto agli obblighi propri del loro ufficio
    con la diligenza professionale loro richiesta
    (art. 2392 cod. civ.), se non hanno adottato e
    applicato un adeguato sistema di controllo
    interno.

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  • SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
  • DEFINIZIONE
  • NON univoca fra operatori aziendali, legislatori,
    studiosi, utilizzatori in genere
  • Tentativo unificante realizzato da COMMITTEE OF
    SPONSORING ORGANISATIONS OF THE TREADWAY
    COMMISSION (COSO)
  • INTERNAL CONTROL
  • INTEGRATED FRAMEWORK

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  • Sistema di controllo interno
  • Strutture e modelli concettuali elaborati dalla
    tecnica (campionario)
  • Institut Canadien des Comptables Agréés
    Contrôle et gouvernement d'entreprise -
    Recommandations sur le contrôle
  • The Institute of Internal Auditors (USA)
    SIAS n.1
    Control  concepts and responsabilities
  • NAA (USA)
  • Guidance on Internal control
  • The Institute of Chartered Accountants in England
    and Wales Internal control Guidance for
    directors on the combined code
  • Revue fiduciaire Paris
  • Dossier conseil Le contrôle interne

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SEGUE
  • Sistema di controllo interno
  • Strutture e modelli concettuali elaborati dalla
    tecnica (campionario)
  • Alain Micol
  • Le contrôle interne
  • AA Vari Egea
  • Verso una nuova concezione di internal auditing
  • Modelli di organizzazione e di gestione elaborati
    dalle Associazioni di categoria
  • Associazione Italiana internal auditors
    Responsabilità
    amministrativa delle società modelli
    organizzativi di prevenzione e controllo

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  • INTERNAL CONTROL - INTEGRATED FRAMEWORK
  • Sistema di controllo, come modalità di conduzione
    dei processi aziendali verso il raggiungimento
    di obiettivi dati
  • è calato nelle seguenti aree cui corrispondono
    specifici obiettivi
  • - attività operativa efficacia ed
    efficienza
  • - sistema informativo affidabilità delle
    informazioni
  • - attività dellente conformità alla
    normativa in
  • vigore

12
  • Da un punto di vista organizzativo-sostanziale, i
    cosiddetti modelli di organizzazione e di
    gestioneidonei a prevenire la commissione di
    certi reati, altro non sono che la focalizzazione
    di una parte o aspetto della più generale realtà
    denominata sistema di controllo interno

13
(No Transcript)
14
  • Silvia Cornaglia
  • Le fondamenta del sistema di controllo interno
  • Ambiente di controllo

15
COMPONENTI DEL SISTEMA DI CONTROLLO


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UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE
  • Gli incidenti tecnologici sono sovente il
    risultato non tanto di deviazioni rispetto alle
    norme,quanto del normale funzionamento delle
    organizzazioni delladerenza a norme e regole
    istituzionali piuttosto che di aberrazioni.
  • Alberto Baldissera, Incidenti tecnologici fasi
    e sequenze causali, in AA.VV. La Tecnologia per
    il XXI secolo, Torino, 1998

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IL CONSEGUENTE PUNTO DI PARTENZA
  • Qualsiasi modello organizzativo, anche quello
    oggettivamente migliore, porta in sé il germe del
    proprio fallimento, il proprio limite
    (impossibilità di azzerare il rischio).
  • Qualsiasi norma, per quanto pesante sia il
    deterrente, incontrerà un interesse o una
    condizione che ne giustifica la violazione.

La norma (sistema di controllo interno in senso
stretto) di per sé non basta occorre che coloro
alla quale è rivolta siano convinti che
rispettarla è la cosa migliore da fare
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FAR RISPETTARE LE REGOLE
  • Una norma può essere fatta rispettare per tre
    vie
  • giuridico - sanzionatoria
  • tecnica
  • etica
  • (B. Latour, Fatti, feticci e fatticci, Venezia,
    1999)
  • La via etica è quella che garantisce risultati
    più duraturi

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UNA COMPLICAZIONE
  • Concetto di emergenza
  • Essa lemergenza modellizza ogni tipo di
    entità un gruppo, unorganizzazione, una
    comunità, la società intera come un sistema
    formato da individui e da strutture
    sovra-individuali che emergono da processi
    inter-individuali. Le proprietà di tali strutture
    non sono in alcun modo desumibili da quelle degli
    individui o dei processi che fluiscono tra loro.
    Costituiscono un livello superiore sono inedite
    quanto imprevedibili.
  • Lemergenza è un aspetto della auto-organizzazione
    dei sistemi.
  • Ma accanto alle capacità di auto-organizzazione,
    i sistemi sociotecnici sanno esibire anche
    robuste capacità di auto-disorganizzazione.
  • Luciano Gallino, Critica della ragione
    tecnologica. Valutazione, governo, responsabilità
    dei sistemi socio-tecnici, in AA.VV. La
    Tecnologia per il XXI secolo, Torino, 1998

20
ALCUNI STRUMENTI PER ...
  • Far emergere i valori giusti
  • Codici etici
  • Modello organizzativo e sistemi di indirizzo e
    controllo
  • Gestione per competenze
  • Filosofia e stile di direzione
  • La parola dordine è coerenza

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AMBIENTE DI CONTROLLO DEFINIZIONE
  • Cultura dellorganizzazione e regole del gioco
  • Insieme di fattori che inducono le persone, ad
    ogni livello ed in ogni funzione, ad aderire
    consapevolmente ai principi di trasparenza e
    correttezza, coniugandoli con quelli di
    efficienza ed efficacia e a fondare quindi il
    loro agire a rigore, competenza, impegno.
  • Fattori costituenti e termini di riferimento
  • regole generali di comportamento racchiuse in
    codici etici,
  • valori a cui si ispira lorganizzazione,
  • comportamenti del management.

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IMPORTANZA DELLAMBIENTE DI CONTROLLO
  • Lambiente di controllo costituisce le fondamenta
    della piramide di controllo
  • quale condizione necessaria, ancorché non
    sufficiente, per garantire lefficacia del
    sistema di controllo interno
  • quale elemento probatorio della volontà dellente
    e dello sforzo profuso per la prevenzione dei
    reati (cfr. anche Provvedimento GIP di Milano).

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RUOLO DELLENTE COME ISTITUZIONE
  • Gli interventi dello Stato, della legge e del
    sistema educativo non possono più avere come
    scopo quello di rinforzare lintegrazione della
    società sottoponendo tutte le sue attività a
    norme, regolamenti e controlli. Questi interventi
    devono avere per obiettivo principale e nuovo
    quello di rinforzare la capacità di ogni
    individuo e di ogni gruppo sociale di combinare
    le proprie identità psicologiche e culturali con
    i propri ruoli tecnici ed economici.
  • Alain Touraine, Dalleconomia di mercato agli
    attori della produzione, in AA.VV. La Tecnologia
    per il XXI secolo, Torino, 1998
  • gt Orientamento alla gestione del cambiamento
    piuttosto che al mantenimento dellordine.

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UN POSSIBILE MODELLO DI RIFERIMENTO
  • Possibile modello di riferimento è quello della
    Balanced Scorecard di Kaplan e Norton, che
    prevede quattro tipologie di indicatori per
    controllare adeguatamente la gestione in funzione
    della realizzazione della strategia aziendale
  • indicatori economico finanziari
  • indicatori di soddisfazione del cliente
  • indicatori di processo
  • indicatori di apprendimento e crescita
    organizzativa
  • (R. S. Kaplan D. P. Norton Balanced
    Scorecard. Tradurre la strategia in azione
    Torino, 2000)

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CODICI ETICI
  • La norma non richiede, come condizione necessaria
    per il riconoscimento dellesistenza del modello
    di organizzazione e gestione previsto dallart.
    6, ladozione di un codice di comportamento.
  • Ladozione di un codice di comportamento,
    peraltro, è raccomandata dalle linee guida delle
    associazioni di categoria.
  • Obiettivo è formalizzare e diffondere, in tutta
    lorganizzazione, i principi i valori cui la
    stessa si ispira, per creare, attraverso la
    condivisione effettiva e riscontrabile di
    principi e valori, un contesto meno favorevole
    alla commissione dei reati.

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MODELLO ORGANIZZATIVO
  • Convivenza tra modelli di gestione sempre più
    de-organizzati ed esigenza di procedure di
    controllo (in particolare ai fini dellesimente
    di cui allart. 6 del D. Lgs.231/2001) il
    problema della responsabilità legata al ruolo.
  • Raccordo con il sistema dei valori, ove
    efficacemente adottato, quale collante
    organizzativo ove si richieda orientamento al
    risultato anziché al compito.
  • Ulteriore risposta negli strumenti di indirizzo e
    controllo strategico, dalla gestione per
    competenze alla balanced scorecard.

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GESTIONE PER COMPETENZE
  • Competenze come sistema di conoscenze, capacità e
    comportamenti.
  • La conoscenza e la condivisione effettiva dei
    valori recepiti dal codice di comportamento può
    rientrare, a tutti gli effetti, tra le competenze
    richieste (e misurate) alle persone che occupano
    ruoli chiave.

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FILOSOFIA E STILE DI DIREZIONE
  • E fondamentale la coerenza nellassegnazione
    degli obiettivi.
  • E necessario un sistema adeguato di misurazione
    dei risultati e incentivazione.

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  • Donato Tondo
  • Componenti del Sistema di Controllo Interno e
    strumenti di gestione

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VALUTAZIONE DEI RISCHI
  • FATTORI DI RISCHIO
  • Ogni azienda devessere consapevole dei
    rischi che incontra e che deve affrontare.
  • Sono FATTORI DI RISCHIO tutte le circostanze
    o i fatti la cui sopravvenienza può causare il
    mancato o insufficiente conseguimento degli
    obiettivi aziendali.
  • I PRESUPPOSTI PER LA VALUTAZIONE
  • lidentificazione degli obiettivi di fondo della
    gestione
  • lidentificazione dei processi operativi e
    decisionali in cui si annidano i rischi
  • lidentificazione degli obiettivi specifici dei
    diversi processi aziendali.

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VALUTAZIONE DEI RISCHI
  • La valutazione dei rischi consiste
    nellindividuare e analizzare i fattori che
    possono pregiudicare il raggiungimento degli
    obiettivi, al fine di determinare come questi
    rischi dovranno essere gestiti.
  • In altri termini, lanalisi dei rischi
  • consiste nella descrizione e nella valutazione
    del grado dimportanza dei rischi annidati nei
    processi aziendali
  • e si completa con lindividuazione dei meccanismi
    predisposti per padroneggiarli e mantenerli nei
    limiti in cui sono stati considerati accettabili.

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ATTIVITÀ DI CONTROLLO
  • DEFINIZIONE
  • CONTROLLO PREVENTIVO-CONCOMITANTE è linsieme
    di regole nelle quali vengono calati i processi
    di gestione al fine di indirizzare, supportare e
    costringere le persone ad operare in conformità
    agli obiettivi specifici inerenti le loro
    funzioni
  • CONTROLLO ISPETTIVO è linsieme di attività
    volte a verificare a posteriori che le regole e
    le procedure di cui si è dotata lorganizzazione
    vengono effettivamente applicate.

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ATTIVITÀ DI CONTROLLO
  • GLI STRUMENTI
  • IL CONTROLLO DELLORGANIZZAZIONE
  • Identificazione e manutenzione di procedure
    operative e gestionali
  • Applicazione del principio di separazione delle
    responsabilità
  • Adozione di un sistema di deleghe ed
    autorizzazioni (limitazione dei poteri)
  • IL CONTROLLO GESTIONALE - ECONOMICO
  • Piani strategici, Budget, Preventivi finanziari
  • Contabilità analitica e Contabilità industriale
  • Contabilità generale e Bilancio
  • Analisi per indici, Rendiconto finanziario
  • Sistemi incentivanti, Sistemi sanzionatori, ecc.

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INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
  • INFORMAZIONE E FORMAZIONE
  • Ogni operatore aziendale deve essere messo nelle
    condizioni di poter ricevere le comunicazioni e
    le informazioni necessarie ad adempiere ai
    compiti relativi al proprio ruolo e a soddisfare
    le proprie conseguenti responsabilità.
  • COMUNICAZIONE TRASPARENZA
  • Le comunicazioni devono fluire dal basso verso
    lalto e dallalto verso il basso in modo da
    garantire la trasparenza dellorganizzazione e
    consentire ad ognuno di comprendere il senso
    della propria attività ed i legami che esistono
    tra la propria e quella degli altri nel
    perseguimento degli obiettivi aziendali.

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MONITORAGGIO
  • LA FUNZIONE DEL MONITORAGGIO
  • Valutare ladeguatezza e la capacità del sistema
    di controllo di assicurare che lorganizzazione
    raggiunga gli obiettivi stabiliti dal management.
  • STRUMENTI
  • supervisioni continue da parte dei responsabili
    di ogni livello (management e quadri) allinterno
    delle aree di loro competenza
  • valutazioni periodiche secondo preordinate
    metodologie.

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GLI OBIETTIVI DEL CONTROLLO INTERNO
  • IL CONTROLLO INTERNO
  • è il processo, svolto dal consiglio di
    amministrazione, dai dirigenti e da altri
    operatori aziendali, che si prefigge di fornire
    una ragionevole sicurezza sulla realizzazione
    delle seguenti categorie di obiettivi
  • GLI OBIETTIVI DEL CONTROLLO INTERNO
  • obiettivi di efficacia ed efficienza delle
    attività operative
  • obiettivi di attendibilità delle informazioni di
    bilancio
  • obiettivi di conformità alle leggi ed ai
    regolamenti in vigore.

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LEGAMI TRA COMPONENTI ED OBIETTIVI DEL CONTROLLO
INTERNO
  • Esiste un rapporto diretto tra gli obiettivi,
    ossia ciò che unazienda persegue, ed i
    componenti, ovvero ciò che occorre per
    realizzarli, secondo un legame tridimensionale
  • per ciascuna unità operativa e per ciascun
    processo aziendale (asse X),
  • i cinque componenti del sistema di controllo
    interno (asse Y)
  • intersecano le tre categorie di obiettivi (asse
    Z).
  • Ogni componente copre ed attraversa tutte e tre
    le categorie di obiettivi.
  • ESEMPIO
  • I dati contabili ed extracontabili che
    costituiscono la componente informazione e
    comunicazione, sono indispensabili per gestire
    efficacemente i processi operativi, per
    predisporre bilanci attendibili e per controllare
    la conformità alle leggi ed ai regolamenti in
    vigore.

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RESPONSABILITÀ E RUOLI DEI SOGGETTI COINVOLTI
  • LE RESPONSABILITÀ NEL PROCESSO DI CONTROLLO
    INTERNO
  • Ogni persona che opera in unorganizzazione ha
    responsabilità per il controllo interno.
  • Il management è responsabile di tutto il sistema
  • lorgano direttivo (C.d.A.) ne ha la
    responsabilità ultima e ne assume la paternità
  • I responsabili amministrativi e finanziari
    (contabili e controllers) hanno una collocazione
    centrale nella dinamica del controllo esercitato
    dal management
  • i revisori esterni (collegio sindacale e
    revisori) contribuiscono alla realizzazione degli
    obiettivi aziendali in materia di informazioni di
    bilancio.

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RESPONSABILITÀ E RUOLI DEI SOGGETTI COINVOLTI
  • RUOLO DELLORGANO DIRIGENTE AI SENSI DEL D. LGS.
    231/01
  • individuare le attività nel cui ambito possono
    essere commessi reati (valutaz. rischi)
  • prevedere specifici protocolli diretti a
    programmare la formazione e lattuazione delle
    decisioni dellente in relazione ai reati da
    prevenire (procedure di decisione)
  • individuare modalità di gestione delle risorse
    finanziarie idonee ad impedire la commissione dei
    reati (procedure operative)
  • prevedere obblighi di informazione nei confronti
    dellorganismo deputato a vigilare sul
    funzionamento e losservanza dei modelli
    (procedure informative)
  • introdurre un sistema disciplinare idoneo a
    sanzionare il mancato rispetto delle misure
    indicate nel modello (criteri sanzionatori e
    procedure applicative).
  • verificare periodicamente ed eventualmente
    modificare il modello quando sono scoperte
    significative violazioni delle prescrizioni
    ovvero quando intervengono mutamenti
    nellorganizzazione o nellattività

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CONTROLLO INTERNO E D.LGS. 231/01
  • CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI DI FONDO per il cui
    raggiungimento lEnte è stato costituito è
    responsabilità imprescindibile dellorgano
    direttivo.
  • Ciò implica le seguenti responsabilità
  • organizzazione efficiente ed efficace delle
    risorse disponibili
  • adozione di provvedimenti gestionali idonei
    rispetto agli obiettivi
  • controllo della coerenza tra i processi e gli
    obiettivi
  • controllo della coerenza tra i risultati
    conseguiti e gli obiettivi
  • rispetto delle leggi e prevenzione dei
    comportamenti illegali.
  • Il sistema di controllo interno rappresenta la
  • CASSETTA DEGLI ATTREZZI
  • dellorgano direttivo, indispensabile per
    adempiere alle proprie responsabilità con la
    necessaria diligenza professionale.
  • Il Decreto Legislativo 231-2001
  • introduce le sanzioni per gli Enti il cui organo
    direttivo non si sia dotato di un adeguato ed
    efficace sistema di controllo (cosiddetto
    modello di controllo).
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