Title: Aspetti epidemiologici e clinici della Legionellosi
1Aspetti epidemiologici e clinici della
Legionellosi
- Aspetti epidemiologici e clinici della
Legionellosi - Sonia Impullitti
- Francesca Picciotti
2Il termine LEGIONELLOSI comprende tutte le
forme morbose causate da microrganismi
appartenenti al genere Legionella.
Linfezione -può rimanere asintomatica -si può
manifestare con una forma simil-
influenzale -può provocare una grave polmonite ad
elevata mortalità.
3CENNI STORICI
- La malattia è stata descritta la prima volta nel
luglio del 1976, in seguito ad unepidemia
insorta tra i partecipanti ad un raduno di reduci
della guerra del Vietnam svoltosi a Filadelphia
(Convention of American Legion) da questa
circostanza è derivata la denominazione.
4EZIOLOGIA
- I microrganismi del genere Legionella sono
batteri Gram-negativi, aerobi, asporigeni, non
capsulati, mobili, che crescono bene in ambienti
caldo-umidi e dove si ha sviluppo di alghe.
La specie più frequentemente coinvolta in casi
umani è Legionella pneumophila.
5RISERVA DINFEZIONE
- I microrganismi sono comunemente presenti
nellambiente naturale - fiumi
- laghi
- pozzi
- acque termali
- ma possono essere presenti anche negli
acquedotti in quanto sono in grado di superare i
normali trattamenti di potabilizzazione.
6CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DELLA LEGIONELLOSI
- Temperatura ottimale di sviluppo (25- 45C)
- Ph (5,4-9,2)
- Ambiente aerobico
- Presenza di elementi nutritivi (alghe, amebe)
- Polverizzazione dellacqua
- Alto livello di contaminazione
7IMPIANTI E PROCESSI TECNOLOGICI A RISCHIO
- Sono a rischio tutti gli impianti ed i
processi tecnologici che comportano un moderato
riscaldamento dellacqua e la sua nebulizzazione - Impianti di condizionamento
- Impianti idrosanitari
- Torri di raffreddamento
- Piscine
- Vasche idromassaggio
- Fontane decorative
- Apparecchi di erogazione ossigeno
- Sistemi di raffreddamento macchine utensili
8MODALITA DI TRASMISSIONE
- Attraverso le suddette strutture il
microrganismo, veicolato da particelle dacqua,
viene disperso negli ambienti chiusi, ove può
essere facilmente inalato.
Non esistono dimostrazioni di trasmissione
interumana diretta né la malattia si contrae
bevendo acqua contaminata.
9La malattia si può manifestare con epidemie
dovute ad ununica fonte di infezione oppure con
una serie di casi indipendenti tra di loro.
Focolai epidemici si sono ripetutamente
verificati in ambienti collettivi a residenza
temporanea come ospedali, alberghi e villaggi
turistici.
10FATTORI DI RISCHIO
- Età avanzata
- Sesso maschile
- Alcolismo
- Tabagismo
- Malattie croniche
- Stati di immunodeficienza
11ANDAMENTO STAGIONALE
- I casi di Legionellosi di origine nosocomiale non
presentano una particolare stagionalità mentre
quelli di origine comunitaria presentano
unincidenza più elevata nel periodo
estivo-autunnale (luglio-ottobre) da mettere in
rapporto con un più intenso uso degli impianti di
condizionamento in questo periodo.
12CLINICA
- FEBBRE DI PONTIAC
- -periodo d incubazione 1-2 giorni
- -forma acuta, simil-influenzale, benigna
- -si risolve in 2-5 giorni
- -soggetti sani di 30-40 anni
- - entrambi i sessi
- -riconoscibili le forme epidemiche
13CLINICA
- MALATTIA DEI LEGIONARI
- -periodo dincubazione 2-10 giorni
- -concomitanti patologie nel 60 dei casi
- - sesso maschile più colpito
- -età avanzata
- -interessamento polmonare di discreta o notevole
entità ( tosse non produttiva) - -reperto radiologico non patognomonico
-
14- Complicanze ascesso polmonare, empiema,
- insufficienza
respiratoria,CID, - shock , porpora,
- insufficienza renale
acuta - Comuni le manifestazioni extrapolmonari,
prevalentemente gastroenteriche e
neurologiche,con specifica modalità di
coinvolgimento di organi ed apparati
15(No Transcript)
16LETALITA
- La letalità per Legionellosi è pari al 15-20 dei
casi. - Notevolmente superiore per le infezioni
nosocomiali e per i soggetti immunodepressi (60)
17DIAGNOSI
- Criteri clinici
- Criteri epidemiologici
- Criteri laboratoristici ( indispensabili )
- 1. Isolamento ed identificazione del
microrganismo - ( es. colturale, immunofluorescenza, prove
di biologia molecolare) - 2. Antigenuria
- 3. Metodi sierologici
-
18TERAPIA
- Supporti generali e respiratori
- Antibiotici macrolidi da soli o in associazione
ai chinolonici
19SORVEGLIANZA
- Obiettivi
- -monitoraggio frequenza della Legionellosi dal
punto di vista epidemiologico e clinico - -identificazione di eventuali variazioni
- nell andamento della malattia
- -identificazione di cluster epidemici dovuti a
particolari condizioni ambientali al fine di
evidenziare i fattori di rischio ed interrompere
la catena di trasmissione
20SISTEMA DI SORVEGLIANZA NAZIONALE
- SCHEDA DI SORVEGLIANZA
- Informazioni relative ad una eventuale
esposizione a rischio nelle due settimane
precedenti l insorgenza dei sintomi - - professione,contatto con acqua nebulizzata
- - luogo di soggiorno
- - bagni termali, piscine, idromassaggi
- - partecipazione a crociere, fiere, esposizioni
- - terapia respiratoria, trattamenti odontoiatrici
- - soggiorni in ambienti climatizzati
21SISTEMA DI SORVEGLIANZA INTERNAZIONALE
22RAPPORTO ANNUALE SULLA LEGIONELLOSI IN ITALIA NEL
2001
- In Italia negli ultimi anni sono stati notificati
mediamente un centinaio di casi allanno.
La maggioranza di essi viene notificata da
regioni del nord e del centro , mentre solo un
numero molto limitato di casi viene segnalato
dalle regioni dellItalia meridionale.
23Nel corso dellanno 2001 sono state inviate
allIstituto Superiore di Sanità 325 schede di
sorveglianza relative ad altrettanti casi di
Legionellosi, di cui 289 (89) confermati e 36
presunti.
Oltre il 56 è stato notificato da due sole
regioni Lombardia e Piemonte.
Nelle Marche sono stati notificati 4 casi.
24Le caratteristiche dei pazienti sono molto simili
a quelle degli anni precedenti.
Il 65 dei casi ha superato i 50 anni di età e
letà media dei pazienti è di 57 anni.
Il 70 dei casi è di sesso maschile.
25OCCUPAZIONE
- Pensionati (43)
- Operai (18,5)
- Impiegati (8)
- Professionisti (4,3)
- Casalinghe (4,3)
- Albergatori (1,8)
- Studenti (0,6)
- Altre categorie di lavoratori (14,5)
- Occupazione non nota (5)
26FATTORI DI RISCHIO E POSSIBILI ESPOSIZIONI
- Il 41 dei pazienti affetti da Legionellosi
presentava altre malattie concomitanti,
soprattutto di tipo cronico-degenerativo e
neoplastico. - I casi in cui linfezione è stata acquisita in
ospedale sono stati complessivamente il 15,6 del
totale. - Il 22,8 dei pazienti ha dichiarato di aver
pernottato almeno una notte in luoghi diversi
dallabitazione abituale (alberghi, campeggi,
villaggi turistici) nelle due settimane
precedenti linsorgenza dei sintomi.
27LEGIONELLOSI ASSOCIATA AI VIAGGI
- Nel 2001 sono stati notificati allISS 130
casi di Legionellosi relativi a turisti italiani
e stranieri. - Turisti italiani 74 (57)
- Turisti stranieri 56 (43)
28- Tipo di soggiorno dei 74 turisti italiani
- Albergo 53
- Casa privata 13
- Campeggio 4
- Traghetto 1
- Sconosciuto 3
29Linee guida europee
- Le linee-guida europee sulla Legionellosi
associata ai viaggi prevedono che, in caso di
cluster, debbono essere immediatamente allertati
lOrganizzazione Mondiale della Sanità e tutti i
paesi partecipanti alla rete di sorveglianza .
30Le autorità sanitarie del paese in cui si è
verificato il cluster, hanno il dovere di
intervenire tempestivamente e di informare entro
6 settimane il Centro di Coordinamento sulle
misure di controllo intraprese.
31Le linee-guida sottolineano come, laddove queste
scadenze non vengano rispettate, i nomi degli
alberghi inadempienti verranno pubblicati su un
sito web accessibile al pubblico, con ovvie
ripercussioni sul flusso turistico regionale.
32(No Transcript)