Title: DATI EPIDEMIOLOGICI RELATIVI ALLA POPOLAZIONE ITALIANA
1DATI EPIDEMIOLOGICI RELATIVIALLA POPOLAZIONE
ITALIANA
- In Italia, come negli altri paesi
industrializzati, lictus è la terza causa di
morte dopo le malattie cardiovascolari e le
neoplasie, causando il 10-12 di tutti i decessi
per anno, rappresenta la principale causa di
disabilità e la seconda causa di demenza. - Il tasso di prevalenza di ictus nella popolazione
anziana italiana è del 6.5. - Lincidenza dellictus aumenta progressivamente
con letà raggiungendo il valore massimo negli
ultra ottantacinquenni. Il 75 degli ictus,
quindi colpisce i soggetti di oltre 65 anni.
2DATI EPIDEMIOLOGICI RELATIVIALLA POPOLAZIONE
ITALIANA
- Ogni anno vi sarebbero in Italia oltre 196.000
nuovi ictus. Ad incidenza costante questo numero
è destinato ad aumentare a causa dellevoluzione
demografica. - In Italia la prevalenza di pazienti che sono
sopravvissuti ad un ictus è di circa 913.000. - Anche se mortalità e disabilità sono diminuite,
attualmente lincidenza dellictus non è ridotta
rispetto al passato. La mortalità in fase acuta è
del 30 con invalidità grave residua nel 40 dei
sopravvissuti.
3Improvvisa comparsa di segni e/o sintomi
riferibili a deficit focale e/o globale (coma)
delle funzioni cerebrali, di durata superiore
alle 24 ore o ad esito infausto, non attribuibile
ad altra causa apparente se non a vasculopatia
cerebrale.
ICTUS
Ictus con peggioramento del deficit neurologico
attribuibile ad estensione della lesione
cerebrale nellarco di ore o giorni
dallinsorgenza dei primi sintomi.
in progressione
4- ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO (TIA)
- Improvvisa comparsa di segni e/o sintomi
riferibili a deficit focale cerebrale o visivo,
attribuibile ad insufficiente apporto di sangue,
di durata inferiore alle 24 ore. - La perdita di coscienza, le vertigini, lamnesia
globale transitoria, i drop attacks, lastenia
generalizzata, lo stato confusionale,
lincontinenza sfinterica non possono costituire
lunico elemento di una diagnosi di TIA. - TIA in crescendo
due o più episodi riferibili a TIA in 24 ore o
tre o più in 72 ore. E necessaria una completa
risoluzione dei sintomi tra un TIA e laltro.
5FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI , MA
IMPORTANTI INDICATORI PER DEFINIRE LE CLASSI DI
RISCHIO.
- Età
- Sesso
- Ereditarietà e fattori genetici
- Razza/etnia
Letà è il maggiore fattore di rischio per ictus.
Lincidenza di ictus aumenta con letà e, a
partire dai 55 anni, raddoppia per ogni decade.
La maggior parte degli ictus si verifica dopo i
65 anni.
6FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI
- Ipertensione arteriosa
- Cardiopatie
- fibrillazione atriale
- endocardite infettiva
- stenosi mitralica
- infarto miocardico esteso e recente
- Fumo di sigaretta
- TIA
- Stenosi carotidea asin.
- Diabete melllito
- Iperomocisteinemia
- Ipertrofia ventricolare sx
- Abuso di alcool
(SPREAD 2005)
7FATTORI DI RISCHIO NON COMPLETAMENTE DOCUMENTATI
- Dislipidemia
- Alcune cardiopatie
- forame ovale pervio
- aneurisma settale, etc
- Placche dellarco aortico
- Contraccettivi orali e terapia sostitutiva
ormonale
- Emicrania
- Anticorpi antifosfolipidi
- Fattori dellemostasi (fibrinogeno, fattore V di
Leiden, PAI) - Infezioni (Clamydia, HP, CMV, HIV)
- Uso di droghe
- Obesità
8I FATTORI DI RISCHIO INTERAGISCONO IN MODO
FATTORIALE E NON SEMPLICEMENTE ADDITIVO E IL
RISCHIO DI MORTE PER ICTUS AUMENTA ALLAUMENTARE
DEL NUMERO DEI FATTORI, ANCHE QUANDO IL RISCHIO
ATTRIBUIBILE A CIASCUNO DI ESSI SIA LIMITATO.
---------------------
------------- Il loro riconoscimento costituisce
la base della prevenzione sia primaria che
secondaria dellictus.
9- PREVENZIONE PRIMARIA
- Prevenzione dellevento ictus in soggetti che non
hanno mai subito questo evento. - Sono indicate per tutti, ma specialmente per le
persone a rischio, una opportuna informazione
sullictus ed una educazione a stili di vita
adeguati in quanto è dimostrato che possono
produrre una diminuzione dellincidenza e della
mortalità.
10PREVENZIONE PRIMARIASTILE DI VITA
- Attività fisica di moderata intensità
- ridurre lapporto di sale e di grassi animali
- consumare pesce 2-3 volte la settimana
- consumare frutta e verdura
- cessazione del fumo di sigaretta
- riduzione dellassunzione di alcool
- assunzione di antiossidanti
- Supplementazione Vit B6, B12 e folati
11PREVENZIONE PRIMARIARUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA
GENERALE
- Medicina di attesa
- o
- Medicina di iniziativa?
12PREVENZIONE PRIMARIA
- Il trattamento dellipertensione arteriosa sia
sistolica che diastolica riduce il rischio di
ictus, pertanto è indicato indipendentemente
dalletà del soggetto e dal grado di
ipertensione. - Lobiettivo indicato dalle linee guida 1999
dellOMS è una pressione lt130 e lt85 mmHg in
giovani, adulti e diabetici lt140 e lt 90 negli
anziani. - Staessen J.A. Lancet 1997
13PREVENZIONE PRIMARIA
- Nel paziente con fibrillazione atriale associata
a valvulopatia è indicata la terapia
anticoagulante mantenendo un INR 2-3
indipendentemente da altri fattori di rischio. - (SPREAD 2005)
14PREVENZIONE PRIMARIA
- Nei soggetti con protesi valvolari vardiache
meccaniche, è indicata la terapia anticoagulante
mantenendo un INR 2.5-3.5 - (SPREAD 2005)
15PREVENZIONE PRIMARIA
- Nei pazienti di età inferiori ai 65 anni e con
fibrillazione atriale non valvolare isolata, in
considerazione del basso rischio embolico non è
indicato alcun trattamento profilattico. In
presenza di fattori di rischio embolico
aggiuntivi, questi dovranno essere valutati nel
caso singolo, al fine di instaurare una
profilassi farmacologica con ASA o con
anticoagulanti orali. - (SPREAD 2005)
16PREVENZIONE PRIMARIA
- La cardioversione di una fibrillazione atriale,
di durata superiore alle 24 ore, necessita di una
profilassi antitrombotica. - (SPREAD 2005)
17PREVENZIONE PRIMARIA
- Nel paziente con fibrillazione atriale non
valvolare di età compresa fra 65 e 75 anni, anche
indipendentemente dalla presenza di
fattori aggiuntivi di rischio tromboembolico, è
indicata la terapia anticoagulante mantenendo un
INR 2-3, purchè il paziente non presenti rischi
emorragici.
- AFASAK Study (Lancet 1989)
- SPAF Study (Circulation 1991)
18PREVENZIONE PRIMARIA
Nel paziente con FA non valvolare di età
superiore a 75 anni e con fattori aggiuntivi di
rischio (diabete, ipertensione, disfunzione
ventricolare sx, etc.), è indicata la terapia
anticoagulante orale (INR 2-3). Poiché tale
trattamento nellanziano può associarsi ad una
più elevata frequenza e gravità di complicanze
emorragiche, specie intracraniche, lindicazione
va posta dopo valutazione del singolo caso.
- SPAF II (Lancet 1994)
- SPAF III (Lancet 1996)
- Lip GYH. (Lancet 1999)
19PREVENZIONE PRIMARIA
In alternativa alla terapia anticoagulante è
indicata lASA (325 mg/die), che risulta
provvista di efficacia, sia pure in misura
inferiore, nelle seguenti condizioni
- nel paz. con FA non valvolare di età superiore a
65 anni, in cui sia controindicata la terapia
anticoagulante orale - nel paz. di età superiore a 75 anni in cui si
ritenga prevalente il rischio emorragico su
quello trombo-embolico - nei casi sia prevedibile una scarsa compliance o
vi siano difficoltà di accesso ad un monitoraggio
affidabile.
20PREVENZIONE PRIMARIA
- Agli effetti della prevenzione dellictus è
indicato
- Il trattamento dellipercolesterolemia con le
statine nei pazienti coronaropatici - Il trattamento con simvastatina 40 mg/die nei
pazienti ad alto rischio di patologie vascolari - Il trattamento con atorvastatina 10 mg/die nei
pazienti ipertesi con almeno altri tre fattori di
rischio per patologie vascolari
- Delauty N. (Stroke 1997)
- Rosendorff C. (Lancet 1998)
- HPS (Lancet 2002)
- SEVER (Lancet 2003)
21EFFETTI BENEFICI DELLE STATINE
- Azione ipolipemizzante
- Miglioramento della funzione endoteliale
- Azione antitrombotica ed antiaggregante
- Stabilizzazione della placca
- Neuroprotezione- Effetto antinfiammatorio
- - Effetto antiossidante
- - Formazione di nitrossido
-
22POTENZIALI EFFETTI NEGATIVI DELLE STATINE
- Tossicità epatica
- -innalzamento asintomatico delle transaminasi
- Miopatia
- -mialgia
- -debolezza muscolare prossimale
- -aumento del CPK
- Rabdomiolisi acuta o subacuta
23PREVENZIONE PRIMARIA
- Nei pazienti diabetici di età superiore ai 30
anni con un fattore di rischio aggiuntivo, è
indicato luso dellASA in prevenzione primaria
24PREVENZIONE PRIMARIA
- Per quanto la presenza isolata di placche dell
arco aortico sia da considerare un fattore di
rischio per l ictus, in mancanza di prove di
efficacia, al momento attuale non è indicato il
trattamento antitrombotico - GPP
25PREVENZIONE PRIMARIA
- La terapia antitrombotica nei pazienti con
anticorpi anti-fosfolipidi è indicata
esclusivamente in presenza di storia di eventi
trombotici. - (SPREAD 2005)
26ICTUS CEREBRALEFASE PREOSPEDALIERA
- Soggetti coinvolti
- Paziente
- Familiari
- Medico di Medicina Generale (o di Guardia Medica)
- Medici del 118
Riconoscere i sintomi riferibili ad ictus e
trasporto immediato alla Stroke Unit più vicina.
27CINCINNATI PREHOSPITAL STROKE SCALE
Paresi facciale chiedere al paziente di sorridere o di mostrare i denti e chiedere di notare se entrambi I lati del viso si muovono ugualmente.
Deficit motorio degli arti superiori chiedere al paziente di estendere gli arti superiori per 10 secondi mentre tiene gli occhi chiusi e chiedere di notare se gli arti si muovono alla stessa maniera.
Anomalie del linguaggio chiedere al paziente di ripetere una frase (ad esempio trecentotrentatreesimo reggimento della cavalleria) e chiedere di notare se il paziente usa correttamente con linguaggio fluente.
28MEDICI 118 APPROCCIO ASSISTENZIALE
- Assicurare la pervietà delle vie aeree
- Somministrare O2 e cristalloidi
- Proteggere le estremità paralizzate
- Evitare somministrazione di ipotensivi,
glucosate, sedativi e infusione di eccessive
quantità di liquidi.
29ICTUS CEREBRALEFASE ACUTA
- 10 minuti per valutazione del medico generale
- 15 minuti per valutazione di un esperto del
trat-tamento acuto - 25 minuti per esecuzione TC encefalo
- 45 minuti per interpretazione TC encefalo
- 60 minuti per valutazione ed inizio trattamento
trombolitico - Totale 2 ore e 35 minuti
periodo finestra ideale per il
trattamento trombolitico
30TIME IS BRAIN
31INFARTO CEREBRALE
Onset Infarct Ischaemic penumbra
32INFARTO CEREBRALE
6 Hours Infarct Ischaemic penumbra
33INFARTO CEREBRALE
24 Hours Infarct Ischaemic penumbra
34QUANDO IL PAZIENTE CON ICTUS NON VIENE RICOVERATO
- Rifiuto da parte del paziente
- Ictus con probabile esito infausto a brevissimo
termine - Concomitanza di gravi patologie con prognosi
infausta a brevissimo termine
35 FASE ACUTA
- Nel caso di ictus è indicato il ricovero
immediato in stroke unit o in ospedale con un
team dedicato, dotato di TC e collegato alla
riabilitazione, in quanto esso produce una
diminuzione della mortalità e della morbilità,
con un maggior tasso di pazienti dimessi a casa.
- Pan-European Consensus Meeting on Stroke
Management. Helsingborg, Sweden. 1995 - Stroke Unit Trialists Collaboration. A
collaborative systematic review. Brit Med J
1997 - Langhorn P. Lancet 1993
36(No Transcript)
37(No Transcript)
38(No Transcript)
391 riconoscerloquindi definiamo cosa è
IL TIA
IL TIA
1 riconoscerloquindi definiamo cosa è
40ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO (TIA)Improvvisa
comparsa di segni e/o sintomi riferibili a
deficit focale cerebrale o visivo, attribuibile
ad insufficiente apporto di sangue, di durata
inferiore alle 24 ore.La perdita di coscienza,
le vertigini, lamnesia globale transitoria, i
drop attacks, lastenia generalizzata, lo stato
confusionale, lincontinenza sfinterica non
possono costituire lunico elemento di una
diagnosi di TIA.
41 2 quadri clinici
IL TIA
42IL TIA CAROTIDEO
- Deficit sensitivo/motorio
- Emianopsia /-
- Deficit di una funzione corticale superiore
(le 4 A)
43IL TIA VERTEBROBASILARE - offuscamento
visivo - diplopia - vertigine - deficit
M o S bilaterali o alterni o crociati -
atassia
44Durata massima 1 hneuroimmagine
negativaFinalizzata alla terapia
IL TIA ridefinizione clinico-strumentale
45metto un cero e basta ?
IL TIA
46IL TIA BUONOE SOLOIL TIA ANTICO
47TIA PROFILO DEI FATTORI DI RISCHIO
Nel caso di TIA è indicato il ricovero immediato.
- TIA associato a deficit motori
- TIA associato a deficit del linguaggio
- Durata del TIA gt 10 minuti
- Età gt 60 anni
- Positività agli esami di imaging cerebrale
- Patologia dellarteria carotide
- Sospetta dissezione dellarteria carotide o
vertebrale - Fibrillazione atriale
- TIA in crescendo
48(No Transcript)
49RICOVEROMODELLI ORGANIZZATIVI
- Lictus è unurgenza medica che merita un
ricovero immediato in ospedale. Il paziente con
ictus va sempre ricoverato perché è solo con gli
accertamenti eseguibili in regime di ricovero che
si può rapidamente diagnosticare sede, natura ed
origine del danno cerebrale, oltre che
evidenziare e curare eventuali complicanze
cardiache, respiratorie e metaboliche. -
-
- Helsingborg Svezia, 1995 - ENS, EFNS, ESC
Kaste M. Cerebrov Dis 2000
50PIANO SANITARIO NAZIONALE 2005-2007
- Per quanto riguarda lictus è da favorire il
precoce ricovero, possibilmente in unità
specializzate, dei pazienti con sospetto ictus,
onde facilitare il tempestivo ricorso a terapie
mirate come la rivascolarizzazione farmacologica
o chirurgica delle forme ischemiche e gli
opportuni interventi neurochirurgici nelle forme
emorragiche.
51SETTING OSPEDALIERO
- Possibilità attuali di tipo di ricovero in
Italia - Medicina durgenza
- Letti comuni di reparti internistici o
neurologici - Sezioni specifiche di assistenza per lictus
- Stroke Unit, propriamente detta
52RACCOMANDAZIONI EUSI
- Sono tre i tipi di strutture specifiche per
lassistenza allammalato con ictus - La struttura solo per acuti in cui la degenza è
molto breve con rapidi trasferimenti - La struttura che combina lassistenza in acuto
con la riabilitazione e dove la dimissione
avviene con un programma di riabilitazione e di
prevenzione secondaria - Stroke Unit Trialists collaboration 2002
- La struttura solo riabilitativa, che riceve
pazienti esclusiva- mente con esiti di ictus e
stabilizzati. -
- Kaste M et al. www.eusi-stroke.com - EUSI
cerebrovascular disease 2003
53LA STRUTTURA IDEALE
- Lospedale che riceve i malati con ictus dovrebbe
assicurare - TC (o RMN a diffusione/perfusione) disponibile
24 ore su 24 - Laboratorio sempre funzionante per esami ematici
- Consulenze cardiologiche e neurologiche immediate
- Dotazione di apparecchiature ad ultrasuoni per
studiare la pervietà dei vasi del collo ed
intracranici e lo studio delle cavità cardiache. - SPREAD 2003
54STROKE UNITEUSI RECOMMENDATIONS
- Stroke patients should be treated in
- specialised stroke units (Level 1).
55ICTUS ACUTO FASE DI RICOVERO
- Per stroke unit si intende una unità di 4-16
letti in cui i malati con ictus sono seguiti da
un team multidisciplinare di infermieri, di
tecnici della riabilitazione e di medici
competenti ed esclusivamentededicati alle
malattie cerebrovascolari. Gli aspetti
qualificanti delle stroke unit sono - La multiprofessionalità dellequipe
- Lapproccio integrato medico e riabilitativo
- La formazione continua del personale
- Listruzione dei pazienti e dei familiari
56PRECOCE INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO-CLINICO
- Confermare la natura vascolare del deficit
neurologico - Misurare la gravità del quadro clinico
- Definire il territorio arterioso coinvolto
- Definire il sottotipo patogenetico
- Valutare levoluzione ed il rischio di
complicanze - Avviare il trattamento appropriato
57INQUADRAMENTO PATOGENETICO
- Ictus ischemico (tromboembolico)
- Ictus ischemico con infarcimento emorragico
(infarto rosso) - Ictus emorragico (15)
58TERAPIA TROMBOLITICA
FASE ACUTA
-
- Multicentre Acute Stroke Trial-Italy (MAST-I)
- Lancet 1995
- Australian Streptokinase Trial Study Group (ASK)
Jama 1996 - Multicenter Acute Stroke Trial Europe N.Eng.J.M.
1996 - NINDS rt-PA Stroke Study Group. N Engl J Med 1995
- European Cooperative Acute Stroke Study I (ECASS
I) Jama 1995 - ECASS II Lancet 1998
- Atlantis Jama 1999
59TERAPIA TROMBOLITICA
- Trombolisi sistemica
- Risultati di studi osservazionali
- Autorizzazione dellEMEA (2002)
- Studio SITS-MOST e studio ECASS III (Finestra
3-4.5 h) (2008) - Studio IST III
- Studi con RM (mismatch diffusione/perfusione)
60TERAPIA TROMBOLITICA INTRARTERIOSA
- Proact I (Stroke 1998)
- Proact II (JAMA 1999)
- MERCI (Stroke 2005)
61- INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO
- Le diagnosi di TIA ed Ictus sono diagnosi
cliniche tuttavia il dato imaging (TC o RMN) è
indicato per la diagnosi differenziale con altre
patologie che possono mimare il TIA o lIctus. - Eventi focali su base non ischemica emicrania,
epilessia - Lesioni cerebrali strutturali tumori, ematoma
sottodurale cronico, MAV - Cause non vascolari ipoglicemia, SM, isteria
- Sintomi transitori monoculari glaucoma,
papilledema
62METODOLOGIE DIAGNOSTICHE NEL MANAGEMENT DEL TIA E
DELLICTUS
- La TC è indicata per ottenere una diagnosi
differenziale tra ischemia ed emorragia già nella
fase iperacuta dellictus. - La TC è indicata nella fase iperacuta dellictus
per documentare la presenza dellipodensità
precoce, che, se estesa, è un segno prognostico
negativo.
63METODOLOGIE DIAGNOSTICHE NEL MANAGEMENT DEL TIA E
DELLICTUS
- La RM permette linquadramento completo del
paziente con ischemia in fase iperacuta mediante
lassociazione di sequenze di diffusione, di
perfusione e di angio-RM. - Il mismatch tra area di alterata diffusione e
quella di alterata perfusione rappresenta il
tessuto a rischio ancora vitale (penombra
ischemica).
64METODOLOGIE DIAGNOSTICHE NEL MANAGEMENT DEL TIA E
DELLICTUS
- LAngio-RM (in alternativa allangiografia
digitale) è indicata nei pazienti con stenosi
sintomatiche della carotide interna, documentate
ultrasonograficamente, candidate allintervento
di TEA. - Lesame angiografico è indicato nei pazienti in
età pediatrica o giovanile con ischemia
cerebrale per la prevalenza in questi casi di
eziologia arteritica intracranica rispetto
alleziologia aterosclerotica dei vasi
epiaortici.
65METODOLOGIE DIAGNOSTICHE NEL MANAGEMENT DEL TIA E
DELLICTUS
- Esami ematologici di routine
- ECG
- ECG Holter solo in pazienti in cui si sospetti la
natura cardioembolica - ETT solo in caso di sospetto clinico-anamnestico
di malattia cardiaca - ETE solo nei pazienti lt45 anni e qualora non vi
siano cause evidenti dellevento ischemico
66METODOLOGIE DIAGNOSTICHE NEL MANAGEMENT DEL TIA E
DELLICTUS
- LEEG è indicato quando si sospetti la natura
epilettica del disturbo focale in esame. - LEco-Doppler TSA è indicato, per un migliore
inquadramento eziopatogenetico, nella valutazione
della stenosi carotidea, nel follow-up di
pazienti operati di TEA per la valutazione della
ricorrenza di stenosi. - Lo studio con Doppler TC è integrativo per la
documentazione di stenosi intracraniche,
formazione di circoli collaterali, valutazione
pre-operatoria e monitoraggio intraoperatorio.
67DIAGNOSI DI SEDE SECONDO I CRITERI DELLA
OXFORDSHIRE COMMUNITY STROKE PROJECT
- LACS Categorie Ictus motorio puro
- Ictus sensitivo puro
- Ictus sensitivo-motorio
- Emiparesi atassica
Lacunar syndromes
68(No Transcript)
69DIAGNOSI DI SEDE SECONDO I CRITERI DELLA
OXFORDSHIRE COMMUNITY STROKE PROJECT
- POCS uno dei seguenti
- Paralisi di almeno un n.c.
omolaterale deficit motorio
e/o sensitivo control. - Deficit motorio e/o sensitivo
bilaterale - Disturbo coniugato di sguardo
- Disfunzione cerebellare
- Disturbi corticali uno dei sintomi
sopra considerati
Posterior circulation syndromes
70(No Transcript)
71DIAGNOSI DI SEDE SECONDO I CRITERI DELLA
OXFORDSHIRE COMMUNITY STROKE PROJECT
- TACS tutti i seguenti
- Emiplegia controlaterale
- Emianopsia controlaterale
- Disturbo di una funzione
-
Total anterior circulation syndrome
corticale (afasia,disturbo
visuo- spaziale)
72(No Transcript)
73DIAGNOSI DI SEDE SECONDO I CRITERI DELLA
OXFORDSHIRE COMMUNITY STROKE PROJECT
- PACS uno dei seguenti
- Deficit sensitivo/motorioemianopsi
a - Deficit sensitivo/motoriofunzione
corticale - Funzione corticale emianopsia
- Deficit isolato di una funzione
corticale
Partial anterior circulation syndrome
74(No Transcript)
75Case fatality rates and functional status 1 year
Bamford J. Lancet 1991
- Long-term prognosis after lacunar infarction
- 52 death
- Recurrent stroke other subtypes 10
- 15 cognitive decline or dementia
Norrving B. Lancet Neurol 2003
76CLASSIFICAZIONE DEI SOTTOTIPI DELLICTUS
ISCHEMICO (CRITERI TOAST 1993)
- Aterosclerosi dei vasi di grosso calibro
- Cardioembolia possibile/probabile
- Occlusione dei piccoli vasi
- Cause diverse infiammatorie, ematologici,
congenite, traumatiche - Ictus da cause non determinate
77FASE ACUTA
- Nei pazienti con ictus ischemico acuto il
trattamento antipertensivo precoce è indicato
solo nei pazienti con valori pressori
particolarmente elevati (gt220/120 mmHg) o che
erano ipertesi precedentemente allepisodio
acuto. - Farmaci comunemente usati labetololo, urapidil
SPREAD 2007
78FASE ACUTA
- Nei pazienti con ictus ischemico acuto il
trattamento antipertensivo precoce è indicato in
caso di - ipertensione associata a trasformazione
emorragica - infarto miocardico acuto
- scompenso cardiaco
- insufficienza renale da stato ipertensivo
- necessità di trattamento trombolitico o eparinico
- dissecazione dellaorta toracica
- SPREAD 2003
79FASE ACUTA
- Luso del mannitolo è indicato solo in caso di
sospetto clinico o di evidenza di edema
cerebrale. - Luso degli steroidi non è indicato data la
specifica inutilità di tale trattamento. - E indicata linfusione di cristalloidi,
evitando luso di glucosate - O2 terapia 2 l/min se necessario
80FASE ACUTA
- Nellictus ischemico è indicato il trattamento
antiaggregante con ASA alla dose di 160-300
mg/die (il gruppo SPREAD suggerisce 300 mg/die).
Il trattamento va iniziato entro le 48 ore.
- Per il trattamento dellictus in fase acuta non
è indicato luso sistematico di eparina non
frazionata o a basso peso molecolare e di
eparinoidi come terapia specifica dellictus
ischemico.
- International Stroke Trial (IST). Lancet 1997
- Chinese Acute Stroke Trial (CAST) Lancet 1997
- Trial of Org 10171 in acute Stroke Treatment
(TOAST) Jama 1998 - SPREAD 2003
81FASE ACUTA
- Per la prevenzione delle trombosi venose profonde
in pazienti a rischio elevato (plegici, con
alterazione dello stato di coscienza, obesi, con
pregressa patologia venosa agli arti inferiori) è
indicato luso di eparina a dosi profilattiche,
da iniziare al momento dellospedalizzazione. - SPREAD 2003
82FASE ACUTA
- Il trattamento anticoagulante con eparina viene
suggerito in pazienti con stenosi serrata dei
grossi vasi arteriosi extracranici in attesa di
ricanalizzazione. - Hacke EUSI Cerebrovascular Disease 2003
83FASE ACUTA
- Trombosi dei seni venosi diagnosi
- Evenienza non frequente ma oggi di più facile
diagnosi grazie alla RMN - D-Dimero aumentato nel 96 dei pazienti lesioni
parenchimali -
84FASE ACUTA
- Trombosi dei seni venosi presentazione clinica
- Ipertensione endocranica
- Crisi comiziali e/o segni focali
- Encefalopatia diffusa con disturbi cognitivi e/o
della coscienza tipo encefalite o encefalopatia
metabolica -
85FASE ACUTA
- Trombosi dei seni venosi Terapia
- Hep a basso peso molecolare s.c 100 UI/kg oghi
12h - Embricare fin dai primi giorni TAO
- Durata
- 3 mesi in presenza di fattori di rischio
modificabili (es. contraccetivi orali) - 6 mesi nelle forme idiopatiche o con trombofilia
ereditaria - A tempo indefinito nei casi recidivanti di TVC o
episodio singolo associato a trombofilia
ereditaria severa - Raccomandazione di grado D
-
86FASE ACUTATERAPIA ANTICOAGULANTE NELLA
CARDIOEMBOLIA(fra Scilla e Cariddi)
- rischio di trasformazione emorragica
petecchie (40), con scarse conseguenze cliniche
o ematoma (2) con serie conseguenze cliniche - rischio di recidiva precoce o ultraprecoce
87FASE ACUTATERAPIA ANTICOAGULANTE NELLA
CARDIOEMBOLIA
- in paziente con FA non valvolare è indicata la
TAO mantenendo i valori di INR fra 2 e 3. - in pazienti con altra etiologia cardioembolica
che hanno un rischio elevato di recidiva precoce
è indicata la terapia con eparina seguita da TAO,
INR 2-3 (valvulopatia con o senza FA), INR
2.5-3.5 (protesi valvolare meccanica)
88FASE ACUTATERAPIA ANTICOAGULANTE NELLA
CARDIOEMBOLIATiming
- E indicato iniziare precocemente (dopo 48 h)
qualora una TC abbia documentato una lesione
minore del 30 di un emisfero - Nei casi di lesione estesa è indicato
procrastinare di 14 giorni linizio del
trattamento AC - Nei casi con elevato rischio di recidiva precoce
è indicata la terapia con eparina e.v.
(PTTx1.5-2.5), seguita da TAO (INR 2-3)
89FASE ACUTAGESTIONE DELLE COMPLICANZE
- Trombosi Venosa Profonda
- Disturbi vescicali
- Disfagia
- Piaghe da decubito
- Crisi epilettiche
- Ipertermia
- Iperglicemia
90FASE ACUTAGESTIONE DELLE COMPLICANZE
- Effetti delliperglicemia nell ictus ischemico
- ? del danno cerebrale post-ischemico
- è predittiva di prognosi peggiore (Kiers L. JNNP
1992) - ? della mortalità in pazienti diabetici e non
- accumulo di lattato ed acidosi intracellulare
- causa o effetto di stroke esteso??Jorgensen
Stroke 1994 -
Weir C. J. BMJ 1997 -
Counsel C. BMJ 1997
91FASE ACUTAGESTIONE DELLE COMPLICANZE
- Effetti dellipertermia nellictus ischemico
(Ginsberg Stroke 1998) - ? del rilascio di neurotrasmettitori ed
aminoacidi eccitotossici - ? di radicali liberi dell ossigeno
- ? della permeabilità della barriera
ematoencefalica - ? del numero di depolarizzazioni nella penombra
ischemica - ? metabolismo energetico ed inibizione delle
protein Kinasi - proteolisi del citoscheletro
- acidosi lattica
Azzimondi G. Stroke 1995 - Reith J. Lancet 1996
92PREVENZIONE SECONDARIA TERAPIA CHIRURGICA
- LEco-Doppler carotideo è indicato quale esame di
primo impiego allo scopo di definire la diagnosi
eziopatogenetica e di selezionare i pazienti
candidati alla chirurgia della carotide. - LAngiografia convenzionale dei tronchi
sovraortici pur rimanendo la tecnica diagnostica
gold standard nella valutazione delle indicazioni
allintervento di endoarterectomia, è indicato
limitarne luso ai casi in cui vi sia discordanza
tra Eco -Doppler ed Angio-RM.
Chen J.C. Ann Vasc Surg 1998 Kent K.C. JAMA 1995
93PREVENZIONE SECONDARIA TERAPIA CHIRURGICA
- Lendoarterectomia carotidea è indicata nella
stenosi carotidea sintomatica gt70 (entro 6 mesi) - Timing
- in caso di TIA o minor stroke e TC normale è
indicata la chirurgia quanto più precoce
possibile - in caso di deficit neurologico stabilizzato con
lesioni TC minime è indicata la chirurgia
precoce - indipendentemente dalla gravità del deficit
neurologico, se le lesioni TC sono estese non è
indicata la chirurgia precoce
- North American Symptomatic Carotid Endarterectomy
Trial - Collaborators (NASCET) N. Engl J Med 1991
- Asymptomatic Carotid Atherosclerosis Study (ACAS)
Stroke 1994
94PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DELLO STROKE
- Uguali i fattori di rischio
- Diverso il loro ruolo in rapporto
- alla fascia di età
- allassociazione di più fattori
- allazione di farmaci
- alla risposta agli interventi chirurgici
95PREVENZIONE SECONDARIA A LUNGO TERMINE
- Nei TIA e nellictus ischemico non
cardioembolico è indicato il trattamento
antiaggregante con ASA 100-325 mg. - Nei TIA e nellictus ischemico non
cardioembolico è indicato il trattamento
associato ASA 50 mg/die a dipiridamolo 400
mg/die. - In pazienti con ictus ischemico o TIA, nei quali
ASA sia non tollerata o inefficace, è indicato il
trattamento con clopidogrel 75 mg/die o con
ticlopidina 500 mg/die, controllando lemocromo
nei primi tre mesi.
- European Stroke Prevention Study (ESPS-2) J
Neurol Sci 1996 - Ticlopidine Aspirin Stroke Study (TASS) N. Engl J
Med. 1989 - Oster G. Cost effectveness of ticlopidine
Stroke 1994 - Caprie Steering Committee. Lancet 1996
96PREVENZIONE SECONDARIA A LUNGO TERMINE USO
ANTIANGIOTENSINICI NEL CONTROLLO DELLA PRESSIONE
ARTERIOSA
- Pro
- riduzione dellevoluzione in diabete franco
(HOPE, PROGRESS) - riduzione del rischio anche con basso calo dei
valori pressori (HOPE) - effetto non solo ipotensivizzante (LIFE)
- Contro
- solo intolleranza dei farmaci
97PREVENZIONE SECONDARIA A LUNGO TERMINE
- Nei TIA e nellictus ischemico in pazienti con
precedenti di infarto miocardico e di
coronaropatia, associati o meno ad aumento del
colesterolo totale, è indicato luso di statine
perché riducono significativamente lictus
encefalico. - Herbert P.R. JAMA 1997
- Blauw G.J. Stroke 1997
98PREVENZIONE SECONDARIA A LUNGO TERMINE
- Nei pazienti con pregresso TIA o ictus ischemico
e aumentati valori di colesterolo, sono indicati
tutti gli interventi necessari per ridurre i
livelli plasmatici di colesterolo,
indipendentemente dalla storia di eventi
coronarici. - SPREAD 2003
99COMPLICANZE PSICOCOGNITIVE DELLICTUS
- La malattia cerebrovascolare comporta un auemnto
del rischio di decadimento cognitivo (CIND e VCI) - La demenza vascolare (VaD) rappresenta la forma
di demenza più frequente, dopo lAlzheimer
100COMPLICANZE PSICOCOGNITIVE DELLICTUS
- Fattori di rischio primari per VaD (come per
lictus) - Ipertensione arteriosa
- Età
- Fibrillazione atriale
- Diabete mellito
- Infarto del miocardio
- Fumo
- Alcool
- Fattori di rischio secondari per VaD
- Basso livello di scolarità
- Allele e4 del gene ApoE
101COMPLICANZE PSICOCOGNITIVE DELLICTUS
- Una depressione che insorga entro 6-12 mesi dopo
un ictus è evento frequente. - Stime attendibili valutano in circa il 30 dei
sopravvissuti la ricorrenza di un disturbo
dellumore
102Intracerebral hemorrhage
103Hemorrhage
Ischemia
80-85
15-20
104Most common sites and sources of ICH
- A cerebral lobes, 24
- B basal ganglia, 39
- C thalamus, 20
- D pons, 6
- E cerebellum, 7
(Qureshi AI et al, N Engl J Med.,20013441450)
105- Aetiology of ICH
- Epidemiology of primary ICH
- Diagnosis
- Development and outcome
- Therapy
106Secondary/Primary ICH
- Secondary 15-20
- Primary 80-85
107CAUSES of secondary ICH
- Arterio-venous malformation
- Oral anticoagulants
- Antiplatelets
- Thrombolysis
- Liver cirrhosis
- Neoplasms
- Vasculitis
- Moya Moya disease
- Sinous venous thrombosis
- Eclampsia
- Cerebral endometriosis
- Trauma
108(No Transcript)
109Epidemiology - 1
- Primary intracerebral hemorrhage (ICH) accounts
for - 10 to 15 of all cases of stroke
- Each year, 37.000 to 52.400 people have an ICH
in the USA, - 10.000 in Italy
- During the next 50 years this rate is expected
to double - increasing ageing
- changes in racial demographics
110Epidemiology - 2
- The worldwide incidence of ICH ranges from 10 to
20 - individuals per 100,000
- The incidence increases with age
- Sex differences of incidence more common in men
- (ply. gt55 yo)
- Racial differences of incidence
- whites 28/100.000/year (Qureshi AI et al,
Neurology 1999521617) - blacks 50/100.000/year
- japanese 55/100.000/year (Suzuki K et al,
Stroke 198718402)
111Risk factors of primary ICH Modifiable Non
modifiable Hypertension Age Alcohol
abuse Gender Smoke Race Diabetes mellitus
Cerebral amyloidosis Low cholesterol?
Genetic factors
112Risk factors cerebral amyloid angiopathy (Qureshi
AI, N Engl J Med 20013441450)
- Deposition of b-amyloid protein in the blood
vessels of - the cerebral cortex, at the border of white and
grey - matter, and of the leptomeninges
- Usually lobar hemorrhages, mainly in occipital
and - parietal regions
- The deposition increases with age
- 5-8 patients gt 70 years
- 55-60 patients gt 90 years
- Annual risk of recurrence 10.5
113Risk factors cerebral amyloid angiopathy (Qureshi
AI, N Engl J Med 20013441450)
- e2 or e4 alleles vs the common e3/e3 of the
apolipoprotein E - gene
- recurrent hemorrhage RR 3.8 (95 C.I., 1.2 to
11.6) -
(ODonnell HC et al, N Engl J Med 2000342240) - allele e2 increased deposition of b-amyloid
protein - allele e4 degenerative changes (such as
fibrinoid necrosis) - in the vessel wall
- expression of either allele appears to increase
the risk - of ICH by augmenting the vasculopathic effects of
amyloid - deposition in cerebral vessels
114 Clinical differential diagnosis
hemorrhage/ischemia
- Diagnostic scores considering
- level of consciousness
- headache
- nausea and vomiting
- seizures at onset
-
- can differentiate only large hemorrhages but not
the more frequent small cortical or subcortical
hemorrhaqges - Emergent neuroimaging always necessary
115Emorragia cerebrale diagnosi
- Raccomandazione 10.25 D
- La TC cranio è indicata come esame di prima
scelta nella diagnosi in acuto di emorragia
cerebrale - Raccomandazione 10.26 D
- Langiografia è indicata nei pazienti,
soprattutto giovani, con emorragia
intraparenchimale senza una chiara causa,
candidati al trattamento chirurgico. - Raccomandazione 10.28 D
- La RM e langio-RM sono indicate nei pazienti con
angiomi cavernosi e con sospetto di angiopatia
amiloide.
116Factors influencing clinical course
- Hematoma volume and growth
- Brain edema
- Peri-hematoma ischemia
- Hydrocephalus
117Early Hemorrhage Growth in ICH Patients
- 103 patients scannedlt 3 hours of onset
- 38 experienced significant hematoma growth (gt
33 increase in volume) - 26 within 1 hour of baseline scan
- 12 between 1- and 20-hour scan
- ICH growth was associated with clinical
deterioration on NIHSS
Brott T et al. Stroke. 1997281-5
118Brain edema
- Early edema
- release and accumulation of osmotically active
- serum proteins from the clot
- relation between baseline MMP-9 and early edema,
- and also with edema growth during the next
days -
- Delayed edema
- blood-brain barrier disruption (vasogenic edema)
- and cytotoxic edema following neuronal death
- peak between days 5 and 6 after symptom onset
119Hydrocephalus
- 4.5 to 50 of patients (according to methods)
- more frequent in case of ganglionic/thalamic
hemorrhages - and in case of IVH
- higher mortality
- external drainage through ventricular cateters
- intra-ventricular thrombolysis
120- Eligible patients
- CT evidence of a spontaneous supratentorial ICH
arisen within 72 h - responsible neurosurgeon uncertain about
benefits of either treatment (clinical
uncertainty principle) - eligible patients should have
- haematoma diameter 2 cm
- GCS 5
121(No Transcript)
122Thromboembolic SAEs
Frequency of Thromboembolic SAEs
Placebo 40 µg/kg 80 µg/kg 160 µg/kg P Value
2 6 4 10 0.12
Fishers exact test
- Arterial thromboembolic SAEs (stroke and AMI)
more frequent with rFVIIa (P 0.01) than with
placebo
- Fatal or disabling thromboembolic SAEs 2 in
rFVIIa - patients and 2 in placebo patients
123Management generale
- Terapia antiepilettica
- Edema cerebrale
- Prevenzione TVP
- Emorragia iatrogena
- Terapia dellipertensione arteriosa
124Management generale
- Raccomandazione 10.30 Grado D
- Nei pazienti con emorragia cerebrale
intraparenchimale non è indicata la profilassi
antiepilettica
125Management generale
- Raccomandazione 10.32 Grado D
- Per il trattamento dellipertensione endocranica
sono indicate le seguenti opzioni - - agenti osmotici sono le prime sostanze da
utilizzare, ma non sono da usare come profilassi.
Il mannitolo al 20 (0,25-0,5 g/kg ogni 4 ore) o
il glicerolo (250 mL di glicerolo al 10 in 30-60
minuti, ogni 6 ore) sono da riservare ai pazienti
con ipertensione endocranica di livello elevato,
clinica in rapido deterioramento, edema
circostante lemorragia. Per i noti fenomeni di
rebound è da utilizzare possibilmente per tempi
inferiori ai 5 giorni. Da ricordare la necessità
di controllo dellemocromo durante la terapia con
agenti osmotici in quanto possono indurre emolisi
126Management generale
- Raccomandazione 10.32 Grado D (continua)
- Per il trattamento dellipertensione endocranica
sono indicate le seguenti opzioni - furosemide alla dose di 10 mg ogni 2-8 h può
essere somministrata contemporaneamente alla
terapia osmotica. Losmolarità plasmatica va
valutata due volte al giorno nei pazienti in
terapia osmotica e come obiettivo vanno mantenuti
livelli lt310 mOsm/L - iperventilazione
- farmaci sedativi
127Management generale
- Raccomandazione 10.33 Grado D
- Per il trattamento dellipertensione endocranica
non è indicato luso degli steroidi
128Management generale
- Raccomandazione 10.34 Grado D
- Nei pazienti con emorragia intraparenchimale a
rischio di trombosi venosa profonda, è indicata
la prevenzione delle trombosi venose con luso di
calze elastiche o di mezzi meccanici
129Management generale
- Sintesi 10.18
- Non vi sono dati sufficienti sulla sicurezza, in
fase post acuta, della terapia con eparina a
basse dosi o dellASA per la prevenzione della
trombosi venosa profonda nei pazienti con
emorragia intraparenchimale
130Management generale
- Raccomandazione 10.37 Grado D
- Nei pazienti con emorragia cerebrale in corso di
trattamento anticoagulante è indicata la
correzione dellemostasi, che si ottiene più
rapidamente impiegando i concentrati
protrombinici rispetto al plasma fresco
131Management generale
- Raccomandazione 10.29 Grado D
- Nei pazienti con emorragia cerebrale è indicata
la correzione dellipertensione arteriosa - se la pressione sistolica è superiore a 200 mmHg
e la distolica superiore a 140 mmHg con
nitroprussiato o urapidil - se la pressione sistolica è superiore a 180 mmHg
e la diastolica a 105 mmHg con labetalolo o
enalapril - se la pressione sistolica è inferiore a 180 mmHg
rimandare la terapia antiipertensiva.