Title: SEZIONE DI RADIOTERAPIA
1RADIOTERAPIA QUALE NOVITA? E. BARBIERI
- SEZIONE DI RADIOTERAPIA L. GALVANI
- DIPARTIMENTO CLINICO DI SCIENZE RADIOLOGICHE E
ISTOPATOLOGICHE - UNIVERSITA DI BOLOGNA
- Direttore Prof. LUCIO BABINI
2Radioterapia
- La Radioterapia (RT) è una disciplina medica
specialistica, il cui obiettivo principale è la
terapia loco-regionale dei tumori e/o dei sintomi
ad essi correlati - Al momento della diagnosi circa il 70 dei
Pazienti non ha evidenza di metastasi a distanza
e viene quindi trattato con modalità terapeutiche
loco-regionali Chirurgia e/o Radioterapia
3Radioterapia
- Si calcola che poco meno della metà di tutti i
Pazienti affetti da neoplasia possa essere
guarita - Su 100 Pazienti 22 sono guariti dalla Chirurgia,
18 dalla Radioterapia (da sola o in associazione,
ma con ruolo primario), 5 dalla Chemioterapia
(sola o in associazione) - Ancora oggi 1/3 dei decessi in Pazienti
neoplastici avviene per mancato controllo locale
di malattia
4Radioterapia
- Attualmente il 50 di tutti i Pazienti affetti
da neoplasia maligna viene trattato con
Radioterapia o come parte integrante del
trattamento primario oppure in relazione a
recidive, o in fase palliativa - Si prevede che la RT avrà in futuro un ruolo
sempre più importante, in relazione
allincremento di trattamenti adiuvanti (es.
prevenzione delle recidive nel ca. della mammella
e del retto) e in alternativa alla Chirurgia
demolitiva (es. sarcomi, neoplasie ORL, ca.
canale anale)
5Radioterapia
- ATTUALI ASSOCIAZIONI TERAPEUTICHE
Radioterapia RT Chirurgia RT
Chemioterapia RT Chirurgia
Chemioterapia
? ? ? ?
36,2 37,2 13,1 13,5
6Radioterapia
RADICALE ADIUVANTE PALLIATIVA
? ? ?
41 24 35
7Radioterapia radicale
- Lobiettivo è ottenere leradicazione del tumore
a tal fine richiede lutilizzo di tutti i sussidi
tecnici disponibili per una adeguata
personalizzazione del trattamento radiante - Nella scelta della RT in alternativa a Chirurgia
o Chemioterapia, a parità di indicazioni e
risultati, prevarranno considerazioni di natura
funzionale, estetica, psicologica
8Radioterapia adiuvante
- Consiste nellirradiazione, con intento di
radicalità, di territori potenzialmente sedi di
malattia residua (es. mammella dopo intervento
conservativo, stazioni linfonodali di drenaggio
nei tumori solidi, milza e stazioni linfatiche
sedi occulte di linfoma) - Trattamento NEO-adiuvante prevede
lirradiazione, a scopo cito-riduttivo, di
neoplasie non resecabili in prima istanza o la
cui resezione, per essere radicale, comporterebbe
gravi menomazioni per il Pz (es. sarcomi,
neoplasie retto basso)
9Radioterapia palliativa
- Consiste nellirradiazione di metastasi ossee, di
voluminose masse neoplastiche che causano
sindromi compressive - Pur non avendo intento di radicalità, consente un
approccio sintomatico e funzionale che consente
al Paziente una migliore qualità di vita
10Radioterapia
- Qualunque sia la finalità della Radioterapia, la
scelta del trattamento e la prescrizione della
dose sono sempre condizionate dalla dose di
tolleranza dei tessuti sani circostanti la
neoplasia
Dose tolleranza tessuti sani
INDICE TERAPEUTICO
Dose letale al tumore
- Il tumore risulterà tanto più radiocurabile
quanto più lindice terapeutico sarà maggiore di 1
11Radioterapia
- ENERGIE E METODICHE ATTUALMENTE UTILIZZATE
Radioterapia transcutanea
Fotoni (basso LET)
X Acceleratore lineare 4 - 25 MV ? 60Co
Leptoni (basso LET)
Elettroni Acceleratore lineare
Curieterapia
Interstiziale 192Ir
Metabolica 131I
Endocavitaria 137Cs
12Radioterapia
- ATTUALI PROCEDURE OPERATIVE (1)
- Definizione delle caratteristiche della neoplasia
e della sua estensione (anamnesi, EO, revisione
dati diagnostici) - Definizione degli obiettivi del trattamento
- Simulazione e definizione dei volumi (GTV, CTV,
organi a rischio)
13Radioterapia
ATTUALI PROCEDURE OPERATIVE (2)
- Piano di trattamento (PTV) selezione,
ottimizzazione e prescrizione della dose - Trattamento set-up iniziale, ripetibilità
- Verifiche in corso di trattamento
- Analisi dei risultati, follow-up
14Radioterapia
- Il simulatore è un apparecchio a raggi X
costruito in modo tale da riprodurre i campi di
irradiazione, adatto appunto a simulare gli
stessi campi di radiazione che verranno poi
utilizzati nel trattamento radioterapico
- In alcune situazioni la simulazione è preceduta
dalla TC di centratura. Sulle scansioni TC viene
disegnato il volume bersaglio ed eventualmente
gli organi critici - Il Fisico sanitario su tali sezioni elabora con
un sistema computerizzato il PTV in 2D che viene
poi verificato in simulazione
15Radioterapia
- Posizionamento del Pz ? posizione stabile e
ripetibile (eventuali sistemi di immobilizzazione
personalizzata) -
- Localizzazione dellasse centrale del fascio
- Impostazione di campi di trattamento
esclusivamente quadrati o rettangolari (eventuali
schermature personalizzate)
16Radioterapia
- TERAPIA OTTIMALE ? PERSONALIZZAZIONE
- La possibilità di ottimizzare il trattamento
radiante può essere conseguita con strutture e
supporti in grado di erogare il massimo della
dose al tessuto neoplastico con il minimo danno
possibile ai tessuti sani
17Radioterapia
- TREATMENT PLANNING 3D, CONFORMAZIONALE
- UTILIZZO PARTICELLE AD ALTO LET ADRONI
(protoni, neutroni, ioni) - CURIETERAPIA AD ALTO RATEO DI DOSE
- STEREOTASSI
- IORT
18Radioterapia
ASSICURAZIONE DI QUALITA Complesso degli atti
programmati e sistematici necessari a dare
adeguata certezza che un prodotto o un servizio
soddisfino determinati requisiti di qualità. Essa
è rivolta ad assicurare che i risultati in ultimo
ottenuti corrispondano agli scopi enunciati e che
gli standard predefiniti vengano
rispettati CONTROLLO DI QUALITA Procedure
atte ad individuare errori random e sistematici
che altrimenti non sarebbero rilevati
19Radioterapia
- 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE
- Il treatment planning 3D è basato sulla
ricostruzione tridimensionale del piano di
trattamento - In questo modo si valuta landamento delle
isodosi su ogni sezione della regione
interessata, mentre con i sistemi attuali
landamento delle isodosi è calcolato solo su
uno o più piani
- Su ogni sezione TC devono essere delineati tutti
i tessuti ed organi e su questi deve risultare
ben identificabile il volume bersaglio - La ricostruzione in 3D permette di attuare
trattamenti conformati estremamente
personalizzati
20Radioterapia
- 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (1)
- Acquisizione dellinformazione diagnostica
mediante scansioni TC (e/o RM) con valutazione
dellanatomia 3D del volume bersaglio e degli
organi critici a rischio. - In ogni singola slice viene visualizzato il
perimetro delle strutture critiche e del target - Affinchè i dati anatomici possano essere
adeguatamente utilizzati sono fondamentali un
corretto posizionamento e l immobilizzazione del
Paziente, in modo che possa poi essere riprodotto
nella fase di terapia
21Radioterapia
- 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (2)
- Trasferimento dei dati al Treatment Planning
definizione del PTV, secondo le raccomandazioni
dellICRU 50 determinazione degli istogrammi
dose-volume (fondamentali per la comparazione di
piani di trattamento rivali). - Simulazione virtuale scelta del tipo di
radiazione e della tecnica (determinazione delle
direzioni di incidenza dei fasci esterni, di
eventuali blocchi di conformazione e collimatori
multi-leaf) con ricostruzioni Beams Eye View
(BEV) - Calcolo della distribuzione della dose seguita da
una sua visualizzazione 3D e dal confronto con
eventuali geometrie di irradiazione alternative
22Radioterapia
- 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (3)
- Ricostruzione digitale dei radiogrammi
- Posizionamento del Paziente e verifica geometrica
e dosimetrica della tecnica di irradiazione
prescelta - Valutazione del Paziente in corso di
trattamento - portal imaging verifica dei rapporti di
posizione fra Pz e fascio e tra linsieme
Pz/fascio ed i modificatori del fascio - portal localization film serve a rilevare i
movimenti del Pz durante il trattamento
23Radioterapia
- 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (4)
- Per quanto riguarda la simulazione virtuale una
delle opzioni più rilevanti è costituita dal
Beams Eye View che consente la visualizzazione
dellanatomia del Paziente così come vista dalla
sorgente di radiazione - Tale vista è essenziale per disegnare blocchi di
conformazione e configurare i collimatori
multilamellari, strumenti necessari per modellare
individualmente la forma del campo, permettendo
così il risparmio dei tessuti normali adiacenti
al tumore
24Radioterapia
3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE PROSTATA
Hanks, 1996 375 Pz. T1 - T3
Dose ? 73 Gy 92 88
Dose ? 73 Gy 75 70
DFS 2 aa OS
25Radioterapia
3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE PROSTATA
RT standard 119 Pz.
RT conformazionale 138 Pz.
COMPLICANZE
(Perez, 1997)
G2 G3 16 (12)
1 4 1
G2 G3 4 (3)
2
Proctite Ostruzione intestinale Cistite Restrin
gimento uretrale
26Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (1)
- Consente di allestire campi di trattamento di
forma irregolare attraverso il movimento
computerizzato di multiple lamelle di Tungsteno
schermanti il fascio fotonico - Può essere utilizzato per sostituire le
schermature tradizionali permettendo la terapia
conformazionale statica oppure può essere usato
per la RT dinamica
27Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (2)
- Attualmente i collimatori multilamellari
presentano un elevato n di lamelle (20 - 40
coppie) di piccole dimensioni (4 mm - 1,5 cm)
ognuna dotata di motore proprio controllato dal
computer - Questi collimatori possono essere una componente
tecnica integrata nella testata dellacceleratore
lineare o un accessorio aggiuntivo
28Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (3)
- La forma del campo di irradiazione ottenuta
sullimmagine del simulatore TC viene digitata
sul computer, dotato di apposito programma che
propone automaticamente la più opportuna
distribuzione delle lamelle intorno al contorno
di ogni campo di trattamento - La distribuzione lamellare proposta, se ritenuta
adeguata, viene trasferita alla consolle
dellacceleratore lineare i motori delle singole
lamelle del collimatore potranno così creare la
forma irregolare per singolo campo di Radioterapia
29Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (4)
- Vantaggi
- Evita i tempi lunghi e i rischi di preparazione
delle schermature tradizionali in lega basso
fondente - Evita il rischio di posizionamento errato della
schermatura - Facilita la velocità di esecuzione del
trattamento - Svantaggi
- Elevato costo di acquisto e manutenzione
- Trasmissione di dose attraverso le lamelle e alla
giunzione completa delle lamelle, problematiche
dosimetriche (es. penombra del fascio) - Difficile utilizzazione per alcune tecniche (es.
mantellina nei linfomi)
30Radioterapia
FASCI DI FOTONI MODULATI (1)
- La tecnica dellirradiazione con intensità
modulata è basata sulluso di collimatori che
hanno lo scopo di erogare dosi variabili su
volumi irregolari - In pratica il campo di trattamento viene
suddiviso in 4 campi più piccoli che vengono
alternativamente aperti e chiusi tramite il
collimatore - Lintensità del fascio e la conformazione del
campo sono quindi controllati da questo
speciale collimatore, che è formato da 40
segmenti di Tungsteno divergenti, dello spessore
di 8 mm
31Radioterapia
FASCI DI FOTONI MODULATI (2)
- Quando la testata ruota attorno al Paziente i
campi vengono accesi e spenti tramite i movimenti
dei segmenti di Tungsteno per un tempo variabile,
in modo da modulare lintensità della dose - Questo consente combinazioni variabili fra dose
totale e dose volume, tali da ottimizzare e
personalizzare maggiormente il trattamento
radiante
32Radioterapia
ADROTERAPIA (1)
- Viene così definita una moderna tecnica
radioterapica che utilizza le radiazioni prodotte
da tutte le particelle non elementari fatte di
quark, dette adroni - I protoni, i neutroni e gli ioni sono gli adroni
più noti - Lutilizzo delluna o dellaltra particella
dipende, oltre che dal tipo di tumore, dalla
distribuzione di dose richiesta nel tessuto
tumorale
33Radioterapia
ADROTERAPIA (2)
- Protoni e ioni essendo particelle pesanti ed
elettricamente cariche, una volta penetrate nella
materia rallentano e poi cedono tutta la loro
energia solo alla fine del percorso con un picco
di dose alto e stretto (picco di Bragg) che,
opportunamente modulato e allargato, può essere
indirizzato con precisione millimetrica su un
qualsiasi bersaglio precedentemente individuato
34Radioterapia
ADROTERAPIA (3)
- Neutroni sono particelle neutre la
distribuzione della dose, a differenza di protoni
e ioni, è continua a partire da qualche cm di
profondità e decresce quasi esponenzialmente,
come quella dei raggi X. Tuttavia hanno efficacia
biologica relativa quasi sempre maggiore dei
raggi X - In pratica le cellule hanno una minore
capacità di riparare le lesioni prodotte dai
neutroni rispetto a quelle prodotte dai raggi X,
rendendo i primi particolarmente adatti per il
trattamento dei tumori radioresistenti
35Radioterapia
ADROTERAPIA (4)
- La Protonterapia può essere utilizzata
- In neoplasie oculari (es. melanomi uveali) o
della base cranica - Cordomi e condrosarcomi della base cranica e
della colonna vertebrale - Come sovradosaggio in tumori pelvici, addominali,
toracici o del distretto cervico-cefalico
36Radioterapia
ADROTERAPIA (5)
- La terapia con neutroni può essere utilizzata
- Nelle neoplasie con una elevata concentrazione di
cellule ipossiche, causa principale del fenomeno
della radioresistenza ai raggi X (es. carcinoma
delle ghiandole salivari e dei seni paranasali) - Adenoarcinoma prostatico
37Radioterapia
ADROTERAPIA (6)
- La terapia con fasci di ioni (elio, neon) trova
le stesse indicazioni della terapia con neutroni,
rispetto ai quali ha una maggiore efficacia
biologica relativa è quindi indicata nelle
situazioni cliniche di radioresistenza legata
allipossia. - Viene impiegata nelle neoplasie oculari o della
base cranica esperienze più limitate riguardano
sarcomi ossei e dei tessuti molli, carcinomi
delle vie biliari e della prostata
38Radioterapia
ADROTERAPIA (7)
- L adroterapia richiede acceleratori di
particelle più grandi e potenti di quelli oggi
usati negli Ospedali per la Radioterapia
convenzionale. - Si tratta di acceleratori per lo più
circolari, detti ciclotroni e sincrotroni - In Italia ha preso lavvio la realizzazione di
un Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica
(CNAO), la cui costruzione verrà completata
verosimilmente nel 2003
39Radioterapia
BRACHITERAPIA (1)
- La Brachiterapia (interstiziale, endocavitaria,
endoluminale) è una tecnica chirurgica che
permette di mettere direttamente a contatto
neoplasia e sorgente radioattiva - Ciò permette di irradiare in maniera selettiva e
con dosi elevate i tessuti posti in prossimità
delle sorgenti (tessuto tumorale), riducendo la
dose alle strutture sane adiacenti
40Radioterapia
BRACHITERAPIA (2)
- Attualmente è maggiormente utilizzata la
Brachiterapia a basso rateo di dose - Sorgenti di 192Ir o di 137Cs
- Trattamento della durata di alcuni giorni
- In questo modo lirradiazione avviene in maniera
continua nellarco di alcuni giorni, pertanto
durante il trattamento può avere luogo la
riparazione del danno sub-letale. - Ciò permette di aumentare la tolleranza dei
tessuti sani senza compromettere lefficacia
della terapia sul tessuto neoplastico nel quale
prevale un danno di tipo immediatamente letale
41Radioterapia
BRACHITERAPIA (3)
- Dagli anni 80 vengono utilizzate sempre più
frequentemente anche apparecchiature per
Brachiterapia ad alto rateo di dose (HDR), che
permettono di somministrare dosi elevate in tempi
molto brevi (alcuni minuti) ? trattamento
ambulatoriale o in regime di DH - Le sorgenti sono mobili, ciò consente di
ottimizzare la distribuzione di dose mediante
variazione, determinata mediante calcolo
computerizzato, del tempo di permanenza della
sorgente in ciascuna posizione
42Radioterapia
BRACHITERAPIA (4)
- La Brachiterapia ad alto rateo di dose viene
impiegata di routine soprattutto nelle neoplasie
ginecologiche - Trova consensi anche per quello che riguarda il
trattamento palliativo dei tumori siti in organi
cavi (esofago, bronchi e vie biliari),
Brachiterapia endoluminale in questo caso
vengono impiegate sorgenti ad alta attività
posizionate per via endoscopica
43Radioterapia
BRACHITERAPIA (5)
- E verosimile che in futuro si parli di terapia
conformazionale anche per quello che riguarda la
Brachiterapia in pratica la definizione in tempo
reale sia del volume della neoplasia (mediante
US, TC) sia della posizione degli applicatori
allo scopo di adattare la geometria dellimpianto
e la distribuzione della dose allanatomia del
Paziente
44Radioterapia
STEREOTASSI (1)
- Con il termine di Radiochirurgia o Radioterapia
stereotassica si definisce la tecnica che
permette di somministrare unelevata dose di
radiazioni, di solito in una singola seduta, ad
un piccolo volume intracranico, con risparmio del
tessuto cerebrale circostante - La metodica deriva direttamente dalla
Neurochirurgia stereotassica (dal greco
stereotassi sistema solidale) dove, per
raggiungere con estrema precisione larea
interessata dalla malattia, veniva fissato al
cranio del Paziente una struttura metallica che
consentiva, mediante lidentificazione di reperi
cerebrali, di individuare ed aggredire il
bersaglio su coordinate cartesiane
45Radioterapia
STEREOTASSI (2)
- In pratica nella Stereotassi il bisturi che
veniva guidato nella struttura stereotassica è
stato sostituito da numerosi piccoli fasci di
radiazioni convergenti che vengono indirizzati
verso il bersaglio - Inizialmente è stata utilizzata per le
malformazioni artero-venose, attualmente è
impiegata anche nelle neoplasie benigne e maligne
(dose 15-20 Gy)
46Radioterapia
STEREOTASSI (3)
- A differenza della Radioterapia convenzionale,
nella Stereotassi vengono irradiati volumi molto
piccoli (30 mm) mentre sono numerose le porte
dingresso dei fasci, distribuite sulla
superficie del cranio, in modo da ridurre il
volume di tessuto normale che riceve dosi elevate
di radiazioni - La procedura che consente la Radiochirurgia è
estremamente delicata, infatti lirradiazione ad
alte dosi di piccoli volumi con risparmio dei
tessuti circostanti richiede una precisione
millimetrica sia nellidentificazione radiologica
(TC, RM) del bersaglio, sia nel trasferimento dei
dati allapparecchio di terapia e nel
posizionamento del Paziente
47Radioterapia
STEREOTASSI (4)
- LINAC
- (FOTONI X 4 - 23 MV)
- Tecnica dinamica
- Costo minore
- Utilizzabile per altre tipologie di trattamento
- GAMMA UNITS
- (GAMMA KNYFE)
- Emisfera contenente 201 sorgenti di 60 Co del
diametro di 1 mm - Tecnica statica
- Costo elevato
- Apparecchio dedicato
- Limiti nelle dimensioni delle lesioni da trattare
48Radioterapia
STEREOTASSI (5)
- La Radiochirurgia non è una alternativa alla
Radioterapia convenzionale, ma eventualmente, il
confronto deve essere fatto con la Chirurgia - Il target ideale per la stereotassi sono lesioni
singole (massimo 3) e di piccole dimensioni
- VANTAGGI TEORICI RISPETTO ALLA CHIRURGIA
- Minor traumatismo per il Paziente
- Possibilità di intervenire su lesioni
inaccessibili alla Chirurgia - Minori spese di ospedalizzazione
49Radioterapia
INTRAOPERATORIA (1)
- E una tecnica che consente di erogare una
singola dose elevata di elettroni in unarea
chirurgicamente definita, con contemporanea
protezione di una parte dei tessuti normali, sia
mediante la loro dislocazione sia mediante
schermature - Lirradiazione durante lintervento chirurgico
viene effettuata utilizzando limitatori o
applicatori speciali, appositamente costruiti ,
da applicare alla testata e fatti in modo da
poter andare a contatto diretto con il volume
di irradiazione
50Radioterapia
INTRAOPERATORIA (2)
- La maggior parte dei Pazienti trattati finora è
stata sottoposta al trattamento intraoperatorio
come complemento ad una Radioterapia con fasci
esterni - La dose, erogata in singola frazione, varia da
10 a 20 Gy - Risultati incoraggianti sono stati ottenuti
nelle neoplasie del pancreas, delle vie biliari,
dello stomaco e del retto, ma i dati della
letteratura non sono univoci
51Radioterapia
INTRAOPERATORIA (3)
- Se da un lato la visione diretta del campo
operatorio dovrebbe permettere di evitare errori
nella definizione del volume di irradiazione, vi
sono dei limiti allimpiego della metodica - i tessuti normali sopportano bene dosi elevate
di radiazioni erogate in dosi frazionate, ma la
tolleranza a singole dosi elevate è molto
inferiore - non tutte le strutture possono essere
effettivamente dislocate durante lirradiazione
(es. grossi vasi, nervi periferici) - nella maggior parte delle strutture sussistono
difficoltà logistiche ed organizzative che
possono rappresentare un ostacolo alla
realizzazione della Radioterapia intraoperatoria
52Radioterapia
CONCLUSIONI (1)
- Molto di più che in altre discipline,
lattuazione di un trattamento radiante è
strettamente dipendente dalla tecnologia
GLI ATTI MEDICI DI INDICAZIONE E PRESCRIZIONE
DEVONO ESSERE ADEGUATAMENTE SUPPORTATI DA
ATTREZZATURE IDONEE
53Radioterapia
CONCLUSIONI (2)
- Il futuro della Radioterapia è inoltre
verosimilmente legato alla sempre maggiore
integrazione con altre metodiche terapeutiche
Chirurgia e Chemioterapia - Molte speranze sono riposte anche nella ricerca
genica soprattutto se questa sarà veramente in
grado di modificare la radiosensibilità delle
neoplasie