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SEZIONE DI RADIOTERAPIA

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... ADRONI (protoni, neutroni, ioni) CURIETERAPIA AD ALTO RATEO DI DOSE STEREOTASSI IORT Radioterapia ASSICURAZIONE DI QUALITA : ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: SEZIONE DI RADIOTERAPIA


1
RADIOTERAPIA QUALE NOVITA? E. BARBIERI
  • SEZIONE DI RADIOTERAPIA L. GALVANI
  • DIPARTIMENTO CLINICO DI SCIENZE RADIOLOGICHE E
    ISTOPATOLOGICHE
  • UNIVERSITA DI BOLOGNA
  • Direttore Prof. LUCIO BABINI

2
Radioterapia
  • La Radioterapia (RT) è una disciplina medica
    specialistica, il cui obiettivo principale è la
    terapia loco-regionale dei tumori e/o dei sintomi
    ad essi correlati
  • Al momento della diagnosi circa il 70 dei
    Pazienti non ha evidenza di metastasi a distanza
    e viene quindi trattato con modalità terapeutiche
    loco-regionali Chirurgia e/o Radioterapia

3
Radioterapia
  • Si calcola che poco meno della metà di tutti i
    Pazienti affetti da neoplasia possa essere
    guarita
  • Su 100 Pazienti 22 sono guariti dalla Chirurgia,
    18 dalla Radioterapia (da sola o in associazione,
    ma con ruolo primario), 5 dalla Chemioterapia
    (sola o in associazione)
  • Ancora oggi 1/3 dei decessi in Pazienti
    neoplastici avviene per mancato controllo locale
    di malattia

4
Radioterapia
  • Attualmente il 50 di tutti i Pazienti affetti
    da neoplasia maligna viene trattato con
    Radioterapia o come parte integrante del
    trattamento primario oppure in relazione a
    recidive, o in fase palliativa
  • Si prevede che la RT avrà in futuro un ruolo
    sempre più importante, in relazione
    allincremento di trattamenti adiuvanti (es.
    prevenzione delle recidive nel ca. della mammella
    e del retto) e in alternativa alla Chirurgia
    demolitiva (es. sarcomi, neoplasie ORL, ca.
    canale anale)

5
Radioterapia
  • ATTUALI ASSOCIAZIONI TERAPEUTICHE

Radioterapia RT Chirurgia RT
Chemioterapia RT Chirurgia
Chemioterapia
? ? ? ?
36,2 37,2 13,1 13,5
6
Radioterapia
  • FINALITA DEL TRATTAMENTO

RADICALE ADIUVANTE PALLIATIVA
? ? ?
41 24 35
7
Radioterapia radicale
  • Lobiettivo è ottenere leradicazione del tumore
    a tal fine richiede lutilizzo di tutti i sussidi
    tecnici disponibili per una adeguata
    personalizzazione del trattamento radiante
  • Nella scelta della RT in alternativa a Chirurgia
    o Chemioterapia, a parità di indicazioni e
    risultati, prevarranno considerazioni di natura
    funzionale, estetica, psicologica

8
Radioterapia adiuvante
  • Consiste nellirradiazione, con intento di
    radicalità, di territori potenzialmente sedi di
    malattia residua (es. mammella dopo intervento
    conservativo, stazioni linfonodali di drenaggio
    nei tumori solidi, milza e stazioni linfatiche
    sedi occulte di linfoma)
  • Trattamento NEO-adiuvante prevede
    lirradiazione, a scopo cito-riduttivo, di
    neoplasie non resecabili in prima istanza o la
    cui resezione, per essere radicale, comporterebbe
    gravi menomazioni per il Pz (es. sarcomi,
    neoplasie retto basso)

9
Radioterapia palliativa
  • Consiste nellirradiazione di metastasi ossee, di
    voluminose masse neoplastiche che causano
    sindromi compressive
  • Pur non avendo intento di radicalità, consente un
    approccio sintomatico e funzionale che consente
    al Paziente una migliore qualità di vita

10
Radioterapia
  • Qualunque sia la finalità della Radioterapia, la
    scelta del trattamento e la prescrizione della
    dose sono sempre condizionate dalla dose di
    tolleranza dei tessuti sani circostanti la
    neoplasia

Dose tolleranza tessuti sani
INDICE TERAPEUTICO
Dose letale al tumore
  • Il tumore risulterà tanto più radiocurabile
    quanto più lindice terapeutico sarà maggiore di 1

11
Radioterapia
  • ENERGIE E METODICHE ATTUALMENTE UTILIZZATE

Radioterapia transcutanea
Fotoni (basso LET)
X Acceleratore lineare 4 - 25 MV ? 60Co
Leptoni (basso LET)
Elettroni Acceleratore lineare
Curieterapia
Interstiziale 192Ir
Metabolica 131I
Endocavitaria 137Cs
12
Radioterapia
  • ATTUALI PROCEDURE OPERATIVE (1)
  • Definizione delle caratteristiche della neoplasia
    e della sua estensione (anamnesi, EO, revisione
    dati diagnostici)
  • Definizione degli obiettivi del trattamento
  • Simulazione e definizione dei volumi (GTV, CTV,
    organi a rischio)

13
Radioterapia
ATTUALI PROCEDURE OPERATIVE (2)
  • Piano di trattamento (PTV) selezione,
    ottimizzazione e prescrizione della dose
  • Trattamento set-up iniziale, ripetibilità
  • Verifiche in corso di trattamento
  • Analisi dei risultati, follow-up

14
Radioterapia
  • SIMULAZIONE
  • Il simulatore è un apparecchio a raggi X
    costruito in modo tale da riprodurre i campi di
    irradiazione, adatto appunto a simulare gli
    stessi campi di radiazione che verranno poi
    utilizzati nel trattamento radioterapico
  • In alcune situazioni la simulazione è preceduta
    dalla TC di centratura. Sulle scansioni TC viene
    disegnato il volume bersaglio ed eventualmente
    gli organi critici
  • Il Fisico sanitario su tali sezioni elabora con
    un sistema computerizzato il PTV in 2D che viene
    poi verificato in simulazione

15
Radioterapia
  • SIMULAZIONE
  • Posizionamento del Pz ? posizione stabile e
    ripetibile (eventuali sistemi di immobilizzazione
    personalizzata)
  • Localizzazione dellasse centrale del fascio
  • Impostazione di campi di trattamento
    esclusivamente quadrati o rettangolari (eventuali
    schermature personalizzate)

16
Radioterapia
  • PROSPETTIVE (1)
  • TERAPIA OTTIMALE ? PERSONALIZZAZIONE
  • La possibilità di ottimizzare il trattamento
    radiante può essere conseguita con strutture e
    supporti in grado di erogare il massimo della
    dose al tessuto neoplastico con il minimo danno
    possibile ai tessuti sani

17
Radioterapia
  • PROSPETTIVE (2)
  • TREATMENT PLANNING 3D, CONFORMAZIONALE
  • UTILIZZO PARTICELLE AD ALTO LET ADRONI
    (protoni, neutroni, ioni)
  • CURIETERAPIA AD ALTO RATEO DI DOSE
  • STEREOTASSI
  • IORT

18
Radioterapia
  • PROSPETTIVE (3)

ASSICURAZIONE DI QUALITA Complesso degli atti
programmati e sistematici necessari a dare
adeguata certezza che un prodotto o un servizio
soddisfino determinati requisiti di qualità. Essa
è rivolta ad assicurare che i risultati in ultimo
ottenuti corrispondano agli scopi enunciati e che
gli standard predefiniti vengano
rispettati CONTROLLO DI QUALITA Procedure
atte ad individuare errori random e sistematici
che altrimenti non sarebbero rilevati
19
Radioterapia
  • 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE
  • Il treatment planning 3D è basato sulla
    ricostruzione tridimensionale del piano di
    trattamento
  • In questo modo si valuta landamento delle
    isodosi su ogni sezione della regione
    interessata, mentre con i sistemi attuali
    landamento delle isodosi è calcolato solo su
    uno o più piani
  • Su ogni sezione TC devono essere delineati tutti
    i tessuti ed organi e su questi deve risultare
    ben identificabile il volume bersaglio
  • La ricostruzione in 3D permette di attuare
    trattamenti conformati estremamente
    personalizzati

20
Radioterapia
  • 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (1)
  • Acquisizione dellinformazione diagnostica
    mediante scansioni TC (e/o RM) con valutazione
    dellanatomia 3D del volume bersaglio e degli
    organi critici a rischio.
  • In ogni singola slice viene visualizzato il
    perimetro delle strutture critiche e del target
  • Affinchè i dati anatomici possano essere
    adeguatamente utilizzati sono fondamentali un
    corretto posizionamento e l immobilizzazione del
    Paziente, in modo che possa poi essere riprodotto
    nella fase di terapia

21
Radioterapia
  • 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (2)
  • Trasferimento dei dati al Treatment Planning
    definizione del PTV, secondo le raccomandazioni
    dellICRU 50 determinazione degli istogrammi
    dose-volume (fondamentali per la comparazione di
    piani di trattamento rivali).
  • Simulazione virtuale scelta del tipo di
    radiazione e della tecnica (determinazione delle
    direzioni di incidenza dei fasci esterni, di
    eventuali blocchi di conformazione e collimatori
    multi-leaf) con ricostruzioni Beams Eye View
    (BEV)
  • Calcolo della distribuzione della dose seguita da
    una sua visualizzazione 3D e dal confronto con
    eventuali geometrie di irradiazione alternative

22
Radioterapia
  • 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (3)
  • Ricostruzione digitale dei radiogrammi
  • Posizionamento del Paziente e verifica geometrica
    e dosimetrica della tecnica di irradiazione
    prescelta
  • Valutazione del Paziente in corso di
    trattamento
  • portal imaging verifica dei rapporti di
    posizione fra Pz e fascio e tra linsieme
    Pz/fascio ed i modificatori del fascio
  • portal localization film serve a rilevare i
    movimenti del Pz durante il trattamento

23
Radioterapia
  • 3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE procedure (4)
  • Per quanto riguarda la simulazione virtuale una
    delle opzioni più rilevanti è costituita dal
    Beams Eye View che consente la visualizzazione
    dellanatomia del Paziente così come vista dalla
    sorgente di radiazione
  • Tale vista è essenziale per disegnare blocchi di
    conformazione e configurare i collimatori
    multilamellari, strumenti necessari per modellare
    individualmente la forma del campo, permettendo
    così il risparmio dei tessuti normali adiacenti
    al tumore

24
Radioterapia
3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE PROSTATA
Hanks, 1996 375 Pz. T1 - T3
Dose ? 73 Gy 92 88
Dose ? 73 Gy 75 70
DFS 2 aa OS
25
Radioterapia
3D e TERAPIA CONFORMAZIONALE PROSTATA
RT standard 119 Pz.
RT conformazionale 138 Pz.
COMPLICANZE
(Perez, 1997)
G2 G3 16 (12)
1 4 1
G2 G3 4 (3)
2
Proctite Ostruzione intestinale Cistite Restrin
gimento uretrale
26
Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (1)
  • Consente di allestire campi di trattamento di
    forma irregolare attraverso il movimento
    computerizzato di multiple lamelle di Tungsteno
    schermanti il fascio fotonico
  • Può essere utilizzato per sostituire le
    schermature tradizionali permettendo la terapia
    conformazionale statica oppure può essere usato
    per la RT dinamica

27
Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (2)
  • Attualmente i collimatori multilamellari
    presentano un elevato n di lamelle (20 - 40
    coppie) di piccole dimensioni (4 mm - 1,5 cm)
    ognuna dotata di motore proprio controllato dal
    computer
  • Questi collimatori possono essere una componente
    tecnica integrata nella testata dellacceleratore
    lineare o un accessorio aggiuntivo

28
Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (3)
  • La forma del campo di irradiazione ottenuta
    sullimmagine del simulatore TC viene digitata
    sul computer, dotato di apposito programma che
    propone automaticamente la più opportuna
    distribuzione delle lamelle intorno al contorno
    di ogni campo di trattamento
  • La distribuzione lamellare proposta, se ritenuta
    adeguata, viene trasferita alla consolle
    dellacceleratore lineare i motori delle singole
    lamelle del collimatore potranno così creare la
    forma irregolare per singolo campo di Radioterapia

29
Radioterapia
COLLIMATORE MULTILAMELLARE (4)
  • Vantaggi
  • Evita i tempi lunghi e i rischi di preparazione
    delle schermature tradizionali in lega basso
    fondente
  • Evita il rischio di posizionamento errato della
    schermatura
  • Facilita la velocità di esecuzione del
    trattamento
  • Svantaggi
  • Elevato costo di acquisto e manutenzione
  • Trasmissione di dose attraverso le lamelle e alla
    giunzione completa delle lamelle, problematiche
    dosimetriche (es. penombra del fascio)
  • Difficile utilizzazione per alcune tecniche (es.
    mantellina nei linfomi)

30
Radioterapia
FASCI DI FOTONI MODULATI (1)
  • La tecnica dellirradiazione con intensità
    modulata è basata sulluso di collimatori che
    hanno lo scopo di erogare dosi variabili su
    volumi irregolari
  • In pratica il campo di trattamento viene
    suddiviso in 4 campi più piccoli che vengono
    alternativamente aperti e chiusi tramite il
    collimatore
  • Lintensità del fascio e la conformazione del
    campo sono quindi controllati da questo
    speciale collimatore, che è formato da 40
    segmenti di Tungsteno divergenti, dello spessore
    di 8 mm

31
Radioterapia
FASCI DI FOTONI MODULATI (2)
  • Quando la testata ruota attorno al Paziente i
    campi vengono accesi e spenti tramite i movimenti
    dei segmenti di Tungsteno per un tempo variabile,
    in modo da modulare lintensità della dose
  • Questo consente combinazioni variabili fra dose
    totale e dose volume, tali da ottimizzare e
    personalizzare maggiormente il trattamento
    radiante

32
Radioterapia
ADROTERAPIA (1)
  • Viene così definita una moderna tecnica
    radioterapica che utilizza le radiazioni prodotte
    da tutte le particelle non elementari fatte di
    quark, dette adroni
  • I protoni, i neutroni e gli ioni sono gli adroni
    più noti
  • Lutilizzo delluna o dellaltra particella
    dipende, oltre che dal tipo di tumore, dalla
    distribuzione di dose richiesta nel tessuto
    tumorale

33
Radioterapia
ADROTERAPIA (2)
  • Protoni e ioni essendo particelle pesanti ed
    elettricamente cariche, una volta penetrate nella
    materia rallentano e poi cedono tutta la loro
    energia solo alla fine del percorso con un picco
    di dose alto e stretto (picco di Bragg) che,
    opportunamente modulato e allargato, può essere
    indirizzato con precisione millimetrica su un
    qualsiasi bersaglio precedentemente individuato

34
Radioterapia
ADROTERAPIA (3)
  • Neutroni sono particelle neutre la
    distribuzione della dose, a differenza di protoni
    e ioni, è continua a partire da qualche cm di
    profondità e decresce quasi esponenzialmente,
    come quella dei raggi X. Tuttavia hanno efficacia
    biologica relativa quasi sempre maggiore dei
    raggi X
  • In pratica le cellule hanno una minore
    capacità di riparare le lesioni prodotte dai
    neutroni rispetto a quelle prodotte dai raggi X,
    rendendo i primi particolarmente adatti per il
    trattamento dei tumori radioresistenti

35
Radioterapia
ADROTERAPIA (4)
  • La Protonterapia può essere utilizzata
  • In neoplasie oculari (es. melanomi uveali) o
    della base cranica
  • Cordomi e condrosarcomi della base cranica e
    della colonna vertebrale
  • Come sovradosaggio in tumori pelvici, addominali,
    toracici o del distretto cervico-cefalico

36
Radioterapia
ADROTERAPIA (5)
  • La terapia con neutroni può essere utilizzata
  • Nelle neoplasie con una elevata concentrazione di
    cellule ipossiche, causa principale del fenomeno
    della radioresistenza ai raggi X (es. carcinoma
    delle ghiandole salivari e dei seni paranasali)
  • Adenoarcinoma prostatico

37
Radioterapia
ADROTERAPIA (6)
  • La terapia con fasci di ioni (elio, neon) trova
    le stesse indicazioni della terapia con neutroni,
    rispetto ai quali ha una maggiore efficacia
    biologica relativa è quindi indicata nelle
    situazioni cliniche di radioresistenza legata
    allipossia.
  • Viene impiegata nelle neoplasie oculari o della
    base cranica esperienze più limitate riguardano
    sarcomi ossei e dei tessuti molli, carcinomi
    delle vie biliari e della prostata

38
Radioterapia
ADROTERAPIA (7)
  • L adroterapia richiede acceleratori di
    particelle più grandi e potenti di quelli oggi
    usati negli Ospedali per la Radioterapia
    convenzionale.
  • Si tratta di acceleratori per lo più
    circolari, detti ciclotroni e sincrotroni
  • In Italia ha preso lavvio la realizzazione di
    un Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica
    (CNAO), la cui costruzione verrà completata
    verosimilmente nel 2003

39
Radioterapia
BRACHITERAPIA (1)
  • La Brachiterapia (interstiziale, endocavitaria,
    endoluminale) è una tecnica chirurgica che
    permette di mettere direttamente a contatto
    neoplasia e sorgente radioattiva
  • Ciò permette di irradiare in maniera selettiva e
    con dosi elevate i tessuti posti in prossimità
    delle sorgenti (tessuto tumorale), riducendo la
    dose alle strutture sane adiacenti

40
Radioterapia
BRACHITERAPIA (2)
  • Attualmente è maggiormente utilizzata la
    Brachiterapia a basso rateo di dose
  • Sorgenti di 192Ir o di 137Cs
  • Trattamento della durata di alcuni giorni
  • In questo modo lirradiazione avviene in maniera
    continua nellarco di alcuni giorni, pertanto
    durante il trattamento può avere luogo la
    riparazione del danno sub-letale.
  • Ciò permette di aumentare la tolleranza dei
    tessuti sani senza compromettere lefficacia
    della terapia sul tessuto neoplastico nel quale
    prevale un danno di tipo immediatamente letale

41
Radioterapia
BRACHITERAPIA (3)
  • Dagli anni 80 vengono utilizzate sempre più
    frequentemente anche apparecchiature per
    Brachiterapia ad alto rateo di dose (HDR), che
    permettono di somministrare dosi elevate in tempi
    molto brevi (alcuni minuti) ? trattamento
    ambulatoriale o in regime di DH
  • Le sorgenti sono mobili, ciò consente di
    ottimizzare la distribuzione di dose mediante
    variazione, determinata mediante calcolo
    computerizzato, del tempo di permanenza della
    sorgente in ciascuna posizione

42
Radioterapia
BRACHITERAPIA (4)
  • La Brachiterapia ad alto rateo di dose viene
    impiegata di routine soprattutto nelle neoplasie
    ginecologiche
  • Trova consensi anche per quello che riguarda il
    trattamento palliativo dei tumori siti in organi
    cavi (esofago, bronchi e vie biliari),
    Brachiterapia endoluminale in questo caso
    vengono impiegate sorgenti ad alta attività
    posizionate per via endoscopica

43
Radioterapia
BRACHITERAPIA (5)
  • E verosimile che in futuro si parli di terapia
    conformazionale anche per quello che riguarda la
    Brachiterapia in pratica la definizione in tempo
    reale sia del volume della neoplasia (mediante
    US, TC) sia della posizione degli applicatori
    allo scopo di adattare la geometria dellimpianto
    e la distribuzione della dose allanatomia del
    Paziente

44
Radioterapia
STEREOTASSI (1)
  • Con il termine di Radiochirurgia o Radioterapia
    stereotassica si definisce la tecnica che
    permette di somministrare unelevata dose di
    radiazioni, di solito in una singola seduta, ad
    un piccolo volume intracranico, con risparmio del
    tessuto cerebrale circostante
  • La metodica deriva direttamente dalla
    Neurochirurgia stereotassica (dal greco
    stereotassi sistema solidale) dove, per
    raggiungere con estrema precisione larea
    interessata dalla malattia, veniva fissato al
    cranio del Paziente una struttura metallica che
    consentiva, mediante lidentificazione di reperi
    cerebrali, di individuare ed aggredire il
    bersaglio su coordinate cartesiane

45
Radioterapia
STEREOTASSI (2)
  • In pratica nella Stereotassi il bisturi che
    veniva guidato nella struttura stereotassica è
    stato sostituito da numerosi piccoli fasci di
    radiazioni convergenti che vengono indirizzati
    verso il bersaglio
  • Inizialmente è stata utilizzata per le
    malformazioni artero-venose, attualmente è
    impiegata anche nelle neoplasie benigne e maligne
    (dose 15-20 Gy)

46
Radioterapia
STEREOTASSI (3)
  • A differenza della Radioterapia convenzionale,
    nella Stereotassi vengono irradiati volumi molto
    piccoli (30 mm) mentre sono numerose le porte
    dingresso dei fasci, distribuite sulla
    superficie del cranio, in modo da ridurre il
    volume di tessuto normale che riceve dosi elevate
    di radiazioni
  • La procedura che consente la Radiochirurgia è
    estremamente delicata, infatti lirradiazione ad
    alte dosi di piccoli volumi con risparmio dei
    tessuti circostanti richiede una precisione
    millimetrica sia nellidentificazione radiologica
    (TC, RM) del bersaglio, sia nel trasferimento dei
    dati allapparecchio di terapia e nel
    posizionamento del Paziente

47
Radioterapia
STEREOTASSI (4)
  • LINAC
  • (FOTONI X 4 - 23 MV)
  • Tecnica dinamica
  • Costo minore
  • Utilizzabile per altre tipologie di trattamento
  • GAMMA UNITS
  • (GAMMA KNYFE)
  • Emisfera contenente 201 sorgenti di 60 Co del
    diametro di 1 mm
  • Tecnica statica
  • Costo elevato
  • Apparecchio dedicato
  • Limiti nelle dimensioni delle lesioni da trattare

48
Radioterapia
STEREOTASSI (5)
  • La Radiochirurgia non è una alternativa alla
    Radioterapia convenzionale, ma eventualmente, il
    confronto deve essere fatto con la Chirurgia
  • Il target ideale per la stereotassi sono lesioni
    singole (massimo 3) e di piccole dimensioni
  • VANTAGGI TEORICI RISPETTO ALLA CHIRURGIA
  • Minor traumatismo per il Paziente
  • Possibilità di intervenire su lesioni
    inaccessibili alla Chirurgia
  • Minori spese di ospedalizzazione

49
Radioterapia
INTRAOPERATORIA (1)
  • E una tecnica che consente di erogare una
    singola dose elevata di elettroni in unarea
    chirurgicamente definita, con contemporanea
    protezione di una parte dei tessuti normali, sia
    mediante la loro dislocazione sia mediante
    schermature
  • Lirradiazione durante lintervento chirurgico
    viene effettuata utilizzando limitatori o
    applicatori speciali, appositamente costruiti ,
    da applicare alla testata e fatti in modo da
    poter andare a contatto diretto con il volume
    di irradiazione

50
Radioterapia
INTRAOPERATORIA (2)
  • La maggior parte dei Pazienti trattati finora è
    stata sottoposta al trattamento intraoperatorio
    come complemento ad una Radioterapia con fasci
    esterni
  • La dose, erogata in singola frazione, varia da
    10 a 20 Gy
  • Risultati incoraggianti sono stati ottenuti
    nelle neoplasie del pancreas, delle vie biliari,
    dello stomaco e del retto, ma i dati della
    letteratura non sono univoci

51
Radioterapia
INTRAOPERATORIA (3)
  • Se da un lato la visione diretta del campo
    operatorio dovrebbe permettere di evitare errori
    nella definizione del volume di irradiazione, vi
    sono dei limiti allimpiego della metodica
  • i tessuti normali sopportano bene dosi elevate
    di radiazioni erogate in dosi frazionate, ma la
    tolleranza a singole dosi elevate è molto
    inferiore
  • non tutte le strutture possono essere
    effettivamente dislocate durante lirradiazione
    (es. grossi vasi, nervi periferici)
  • nella maggior parte delle strutture sussistono
    difficoltà logistiche ed organizzative che
    possono rappresentare un ostacolo alla
    realizzazione della Radioterapia intraoperatoria

52
Radioterapia
CONCLUSIONI (1)
  • Molto di più che in altre discipline,
    lattuazione di un trattamento radiante è
    strettamente dipendente dalla tecnologia

GLI ATTI MEDICI DI INDICAZIONE E PRESCRIZIONE
DEVONO ESSERE ADEGUATAMENTE SUPPORTATI DA
ATTREZZATURE IDONEE
53
Radioterapia
CONCLUSIONI (2)
  • Il futuro della Radioterapia è inoltre
    verosimilmente legato alla sempre maggiore
    integrazione con altre metodiche terapeutiche
    Chirurgia e Chemioterapia
  • Molte speranze sono riposte anche nella ricerca
    genica soprattutto se questa sarà veramente in
    grado di modificare la radiosensibilità delle
    neoplasie
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