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Angina stabile

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Title: Angina stabile Author: Agatino Spinelli Last modified by: Agatino Spinelli Created Date: 6/18/2006 2:21:33 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Angina stabile


1
Angina stabile
La Gestione della Sindrome Coronarica Acuta in
ambiente extraospedaliero
  • Dott. Pietro Lo Verso
  • Dirigente Medico U.O. MCAU del P.O. Ingrassia
    di Palermo

20 giugno 2006 Palermo Aula Aziendale AUSL 6
2
Definizione
  • Langina stabile è una sindrome clinica
    caratterizzata da disconfortal torace, alle
    spalle, alle mandibole al dorso o alle braccia
    tipicamente provocata dalla sforzo o dallo stress
    psichico e che si risolve con il riposo o la
    nitroglicerina.
  • Meno tipicamente il disconfort si può
    localizzare alla regione epigastrica.

3
Fisiopatologia
  • Lischemia miocardica è causata dalla
    sperequazione tra il flusso disponibile di sangue
    e il consumo miocardio di O2

4
  • Lapporto miocardio di O2 è determinato dalla
    saturazione arteriosa di O2 e lestrazione di O2,
    che relativamente fissa in determinate
    circostanze, ed il flusso coronario, che dipende
    dalla sezione trasversa delle arterie coronarie
    e dal tono arteriolare

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La cascata dellischemia è caratterizzata da una
sequenza di eventi, che conducono
  • alterazioni metaboliche
  • inadeguatezza della perfusione
  • disfunzione regionale, cui segue disfunzione
    globale sistolica e diastolica
  • anormalità elettrocardiografiche
  • angina

6
  • Se invece la riduzione del diametro è superiore
    al 50 si può avere ischemia nel momento in cui
    il flusso sanguigno diviene inadeguato a supplire
    alle richieste metaboliche durante lesercizio o
    lo stress

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  • La resistenza della stenosi cambia relativamente
    poco con modesti gradi di stenosi ma aumenta
    notevolmente in presenza di stenosi severe
    arrivando a triplicarsi con stenosi tra l 80 ed
    il 90.

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Per simili gradi di stenosi la soglia di ischemia
è influenzata da altri fattori comprendenti
  • il grado di sviluppo del circolo collaterale
  • il grado di distribuzione transmurale della
    perfusione miocardica (dal più vulnerabile
    subendocardio al subepicardio)
  • il tono vascolare
  • laggregazione piastrinica

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  • La variabilità dei sintomi è dovuta ad un
    variabile grado di vasocostrizione a livello
    della stenosi critica (stenosi dinamica) e/o a
    livello delle coronarie distali dipendendo da
    fattori come la temperatura ambientale, lo stress
    mentale e fattori neuro-ormonali.
  • In un numero notevole di pazienti langina può
    occasionalmente presentarsi anche a riposo.
  • I pazienti con angina stabile sono a rischio di
    sviluppare una sindrome coronaria acuta.

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EPIDEMIOLOGIANei paesi dellEuropa occidentale
la prevalenza sembra essere la seguente
  • 0,1 in donne tra i 45 e i 54 anni
  • 10-15 in donne tra i 65 e 74 anni
  • 2-5 in uomini tra i 45 e i 54 anni
  • 10-20 in uomini tra i 65 e i 74 anni

Quindi per milione 20.000-40.000 soggetti
soffrono di angina.
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  • Nelle ultime decadi si è assistito ad una
    riduzione della prevalenza della angina, che bene
    si associa ai risultati dello studio MONICA, che
    ha messo in evidenza una riduzione della
    mortalità per malattie cardiovascolari.
  • Ma se è vero che cambiamenti di stile di vita e
    allontanamento dai fattori di rischio hanno fatto
    si che un minor numero di soggetti sviluppasse
    unangina, quelli già colpiti da questa patologia
    vivono più a lungo, inoltre la nostra
    sensibilità diagnostica è migliorata (con
    contemporaneo incremento di una più alta
    prevalenza di diagnosi di cardiopatia ischemica)
    per cui in conclusione la prevalenza dellangina
    non appare ancora sostanzialmente modificata.

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(No Transcript)
13
(No Transcript)
14
(No Transcript)
15
DIAGNOSI E PROGNOSI
  • Abbiamo cominciato con la descrizione dei sintomi
    tipici dellangina perché la storia clinica
    rimane lelemento fondamentale per la diagnosi di
    questa malattia
  • Infatti è possibile porre una tale diagnosi con
    molta verosimiglianza soltanto sulla base
    dellanamnesi anche se lesame fisico ed i tests
    oggettivi saranno necessari per confermare la
    diagnosi e stabilire la severità della malattia.

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  • In pratica molti accertamenti diagnostici e
    prognostici vengono condotti in tandem e molte
    delle indagini adoperate per la diagnosi offrono
    contemporaneamente delle informazioni
    prognostiche.

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Algoritmo valutazione iniziale dei pazienti con
sintomi di angina (1 di 2)
18
Algoritmo valutazione iniziale dei pazienti con
sintomi di angina (2 di 2)
19
1 di 2
20
2 di 2
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ESAMI DI LABORATORIO
  • assetto lipidico
  • glicemia
  • Etc

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RX TORACE
  • in pazienti con sospetto scompenso cardiaco
    (livello di evidenza C)
  • In pazienti con evidenza clinica di malattia
    polmonare significativa (livello di evidenza
    B) 

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INDICAZIONI ALLESECUZIONE DELLECG A RIPOSO
NELLA DIAGNOSI DI ANGINA
  • Classe1 (in tutti i pazienti)
  • ECG a riposo in assenza di disturbi (livello di
    evidenza C)
  • ECG a riposo in presenza di disturbo (livello di
    evidenza B)

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INDICAZIONI PER ECG DA SFORZO NELLA DIAGNOSI
INIZIALE DI AC
  • Classe 1
  • 1) Pazienti con angina e probabilità pre-test
    medio-alte basata sulletà, il sesso, i sintomi a
    meno che non sia in grado di svolgere lo sforzo o
    presenti delle modificazioni dellecg che lo
    rendono non valutabile
  •  Classe IIb
  • 1) Pazienti con depressione del tratto ST pari o
    maggiore di 1 mm nellecg di base o che assumono
    digossina (livello di evidenza B)
  • 2)Pazienti con probabilità pre-test bassa sulla
    base di età, sesso e sintomi (livello di evidenza
    B)

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Indicazioni per luso di Stress-test con imaging
  • Classe 1
  • 1) pazienti con alterazioni allecg di base, BBS,
    Depressione del tratto ST maggiore di 1mm, ritmo
    sinusale o WPW , che impediscono unaccurata
    interpretazione dellecg durante stress (livello
    di evidenza b)
  • 2) pazienti con ecg da sforzo non-conclusive, ma
    buona tolleranza allo sforzo, che non hanno
    elevata probabilità di avere una malattia
    coronarica significativa e nei quali la diagnosi
    è ancora dubbia (livello di evidenza b)
  •  Classe IIa
  • 1) pazienti con precedente rivascolarizzazione in
    cui è importante la localizzazione dellischemia
    (livello di evidenza b)
  • 2) Come alternativa allecg da sforzo dove ciò è
    possibile per facilità, costi, disponibilità di
    personale (livello di evidenza b)
  • 3) come alternativa allecg da sforzo nei
    pazienti con bassa probabilità pre-test di
    malattia ad esempio donne con dolore atipico
    (livello di evidenza b)
  • 4) per stabilire la severità funzionale di
    lesioni di grado intermedio presenti alla CVG
    (livello di evidenza C)
  • 5) per pianificare la rivascolarizzazione in
    pazienti, che sono già sottoposti a CVG (livello
    di evidenza b)

26
(No Transcript)
27
ECOCARDIOGRAFIA DI BASE
  • Classe1
  • 1) pazienti con auscultazione anomala che faccia
    sospettare una valvulopatia o una miocardiopatia
    ipertrofica. (livello di evidenza b)
  • 2) pazienti con sospetta insufficienza cardiaca.
    (livello di evidenza b)
  • 3) pazienti con precedente IMA (livello di
    evidenza b)
  • 4) pazienti con BBS, onde Q o altre significative
    variazioni patologiche dellecg, compreso
    lESA(livello di evidenza C)

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Indicazioni alla Coronarografia
  • Classe1
  • 1) Severa angina stabile (Classe 3 o più della
    CCSS) con unalta probabilità pre-test di
    malattia particolarmente se i sintomi non
    rispondono adeguatamente alla terapia medica
    (livello di evidenza b)
  • 2) Sopravvissuti ad arresto cardiaco (livello di
    evidenza b)
  • 3) Pazienti con aritmie ventricolari severe
    (livello di evidenza b)
  • 4) Pazienti già sottoposti a rivascolarizzazione,
    che presentano una precoce ripresa di angina
    moderata o severa (livello di evidenza C)
  •  Classe IIa
  • 1) Pazienti con diagnosi non definitiva o con
    risultati in contrasto come risultato di
    differenti test non invasivi a rischio
    intermedio-alto di coronaropatia (livello di
    evidenza C)
  • 2) Pazienti ad alto rischio di restenosi dopo
    angioplastica, se questa è stata eseguita in una
    sede prognosticamente importante (livello di
    evidenza C)

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CLINICA
STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA
  • Classe 1
  • 1) Storia clinica ed esame fisico dettagliato
    comprendente una completa descrizione dei
    sintomi, quantificazione della limitazione
    funzionale, storia medica passata, profilo del
    rischio cardiovascolare (livello di evidenza b)
  • 2) Ecg a riposo in tutti i pazienti.

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TEST DA SFORZO
STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA
  • Classe 1
  • 1) Tutti i pazienti senza significative
    alterazioni a riposo dellecg vanno sottoposti ad
    una valutazione iniziale (livello di evidenza b)
  • 2) Pazienti con AS dopo significativa
    modificazione del livello dei sintomi (livello
    di evidenza C).
  •  Classe IIa
  • 1) Pazienti dopo rivascolarizzazione con
    significativo deterioramento del quadro clinico
    (livello di evidenza B)

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TEST DA SFORZO CON PERFUSIONE ED ECOGRAFIA
STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA
  • Classe 1
  • 1) Pazienti con alterazioni dellecg a riposo
    BBS, sottoslivellamento del tratto ST maggiore di
    1 mm, ritmo da PM o WPW, che impedisce
    unaccurata interpretazione delle eventuali
    modifiche dellecg (livello di evidenza C).
  • 2) Pazienti con test da sforzo non dirimente, ma
    con probabilità di malattia intermedio-alto
    (livello di evidenza b)
  •  Classe IIa
  • 1) Pazienti sottoposti a rivascolarizzazione che
    presentano deterioramento dei sintomi.
  • 2) Come alternativa al semplice ecg da sforzo
    quando la situazione lo consente(livello di
    evidenza b)

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STRESS FARMACOLOGICO(ECOGRAFIA O SCINTIGRAFIA)
STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA
  • Classe 1
  • Pazienti che non sono in grado di eseguire uno
    sforzo

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INDICAZIONI ALLA STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA
MEDIANTE VALUTAZIONE DELLFE CON ECOCARDIOGRAFIA
NELLA AS
Stratificazione prognostica sulla base dellEF
  • Classe1
  • 1) Ecocardiografia a riposo nei pazienti con
    pregresso IMA, segni e sintomi di insufficienza
    cardiaca, o presenza di alterazioni nellecg a
    riposo (livello di evidenza b)
  • 2) Ecocardiografia a riposo nei pazienti con
    ipertensione arteriosa (livello di evidenza b)
  • 3) Ecocardiografia a riposo in pazienti con
    diabete

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STRATIFICAZIONE PROGNOSTICA MEDIANTE
CORONAROGRAFIA IN PAZIENTI CON AS
Stratificazione prognostica sulla base dellEF
  • Classe1
  • 1) Pazienti considerati ad alto rischio con
    cattiva prognosi sulla base dei risultati dei
    test non invasivi pur in presenza di di angina
    lieve o moderata. (livello di evidenza b)
  • 2) Angina stabile severa particolarmente se i
    sintomi rispondo in modo insufficiente alla
    terapia medica (livello di evidenza b)
  • 3) Angina stabile in pazienti che dovrebbero
    sottoporsi a chirurgia maggiore non cardiaca
    (soprattutto vascolare (riparazione di aneurisma
    aortico, bypass femorale, endoarterectomia
    carotidea) che ai test non invasivi hanno
    mostrato un quadro di rischio intermedio-alto.
    (livello di evidenza b)
  • Classe IIa
  • 1) Pazienti con diagnosi non chiara ai vari test
    non invasivi (livello di evidenza C)
  • 2) Pazienti con alto rischio di restenosi dopo
    angioplastica, se il sito dove langioplastica è
    stata eseguita è prognosticamente importante.
    (livello di evidenza C)

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Il trattamento è di due tipi
TRATTAMENTO
  • Rivascolarizzazione chirurgica o interventistica
  • Trattamento farmacologico

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Gli scopi del trattamento farmacologico sono
sostanzialmente due
TRATTAMENTO
  1. Migliorare la prognosi prevenendo linfarto e la
    morte
  2. Ridurre o eliminare i sintomi

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1. Gli sforzi in questo caso sono principalmente
diretti a ridurre la trombosi acuta e lo
sviluppo di disfunzione ventricolare. Questi
fini sono raggiunti attraverso interventi sullo
stile di vita e farmacologici
TRATTAMENTO
  • a) cercando di ridurre la progressione della
    placca
  • b) cercando di stabilizzare la placca, riducendo
    linfiammazione e preservando la funzione
    endoteliale ed infine prevenendo la trombosi se è
    presente una disfunzione endoteliale o si
    verifica la rottura della placca.

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2. le modifiche dello stile di vita, i farmaci e
la rivascolarizzazione hanno tutti lo scopo di
ridurre al minimo i sintomi o addirittura di
farli regredire del tutto.
TRATTAMENTO
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TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
  • Lo scopo di questa terapia è quello di migliorare
    la qualità della vita riducendo la severità dei
    sintomi e/o la frequenza degli stessi e
    migliorando la prognosi.

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TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
  • Occorre tenere presente che la prognosi dei
    pazienti con angina stabile è spesso benigna e
    che la terapia farmacologia è una valida
    alternativa alle terapie interventistiche nel
    trattamento della maggior parte di questi
    pazienti ed è associata ad un minor numero di
    effetti collaterali rispetto alla PCI ed alla
    CABG nel primo anno di follow-up dello studio
    MASS-II.
  • Un trattamento invasivo va riservato ai pazienti
    in cui con la terapia medica si ottiene uno
    scadente controllo dei sintomi.
  • Il livello della terapia preventiva farmacologia
    va commisurato al rischio del singolo paziente
    tenendo a mente, come già detto il rischio
    relativamente basso di molti pazienti con angina
    stabile.

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
Farmaci antitrombotici
  • La terapia antitrombotica è indicata nei pazienti
    con AS dato il favorevole rapporto tra i benefici
    ed i rischi.
  • Laspirina a basse dosi è il farmaco di scelta
    nella grande maggioranza dei casi
  • Il clopridogrel lo si può prendere in
    considerazione in alcune circostanze.

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
Aspirina a basse dosi
  • Laspirina rimane la pietra miliare della
    prevenzione farmacologia della trombosi
    arteriosa.
  • Il dosaggio terapeutico oscilla tra i 75 ed i 150
    mg.
  • Gli effetti lesivi gastrointestinali aumentano
    con laumentare della dose.
  • Comunque va ricordato che al dosaggio pari o
    superiore a 75 mg al di il rischio assoluto di
    unemorragia intracranica è inferiore ad 1 per
    mille pazienti per anno di trattamento. Non vi è
    con laumento della dose un incremento dei rischi
    di emorragia intracranica quindi tenendo presente
    che nei pazienti con malattia vascolare
    aterosclerotica la principale causa di ictus è
    quella ischemica occorre ottimizzare il dosaggio
    dellaspirina facendo un bilancio tra il dosaggio
    terapeutico e gli effetti collaterali
    gastro-intestinali in corso di terapia cronica.

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
  • Come si sa i COX-2 inibiscono la produzione di
    prostacicline, che hanno effetto vasodilatatorio
    e inibente le piastrine.
  • Questi farmaci hanno dimostrato di possedere la
    tendenza a determinare un aumento della
    pressione, unaccelerazione dellaterogenesi ed
    un effetto favorente la rottura della placca.
  • Per tali motivi essi devono essere evitati nei
    pazienti con angina stabile.
  • Per quanto concerne gli antinfiammatori non
    steroidei certamente vanno evitati,negli stessi
    pazienti libuprofene ed il naprossene, mentre il
    diclofenac può essere adoperato in concomitanza
    con laspirina.

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
CLOPIDOGREL E TICLOPIDINA
  • Essi agiscono hanno degli effetti antitrombotici
    simili a quelli dellaspirina.
  • Il primo ha meno effetti collaterali rispetto al
    secondo tra cui la neutropenia e la
    piastrinopenia
  • Soprattutto il primo è molto più costoso
    dellaspirina, ma devono essere presi in
    considerazione nei pazienti con intolleranza
    allaspirina e rischio significativo di trombosi
    arteriosa.
  • Come sappiamo se ne fa un uso combinato in alcune
    patologie coronariche ma nellAS il suo uso allo
    stato attuale non è giustificato.

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
TERAPIA ANTIAGGREGANTE IN PAZIENTI CON
INTOLLERANZA GASTRICA ALLASPIRINA
  • Il clopidogrel può essere unalternativa come
    farmaco antiaggregante dato che non ha effetto
    diretto sulla mucosa gastrica e provoca meno
    effetti dispeptici.
  • Tuttavia qualunque antiaggregante può favorire
    emorragie gastrointestinali
  • Studi recenti hanno dimostrato tuttavia che luso
    di farmaci che inibiscono la secrezione ga strica
    e la eradicazione dellHelicobacter Pilori
    forniscono buoni risultati nel migliorare la
    tolleranza allaspirina o addirittura sono da
    preferire al passaggio al clopidogrel.

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
DIPIRIDAMOLO E ANTICOAGULANTI
  • Il dipiridamolo ha uno scarso potere
    anti-aggregante ed inoltre può determinare
    fenomeni di furto.
  • Gli anticoagulanti non sono indicati nellAS a
    meno che non siano presenti altri problemi come
    la FA

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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
RESISTENZA ALLASPIRINA
  • Questa come la resistenza al clopidogrel sono
    aree di notevole interesse, ma attualmente non si
    hanno notizie certe.

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FARMACI IPOLIPEMIZZANTI
  • Il trattamento con statine riduce il rischio di
    complicanze aterosclerotiche cardiovascolari sia
    come prevenzione primaria che secondaria.
  • Nei suddetti pazienti sia la pravastatina che la
    simvastatina riduce del 30 lincidenza di
    compliacanze cardiovascolari rilevanti.
  • Anche sottogruppi di pazienti ad alto rischio
    come i diabetici ed i pazienti di età superiore
    ai 70 anni con problemi cardiovascolari traggono
    beneficio dalla terapia con simili farmaci.
  • Nei pazienti diabetici senza problemi
    cardiovascolari il trattamento, come prevenzione
    primaria, con 40 mg di simvastatina o 10 mg di
    atorvastatina ha dimostrato un effetto benefico
    nei confronti degli eventi cardiovascolari
    maggiori.
  • Lo stesso risultato si è ottenuto nel trial
    ASCOTT-LLA nella prevenzione della cardiopatia
    ischemica in pazienti ipertesi trattati con
    atorvastatina.
  • Nessun Trial è stato eseguito specificatamente su
    pazienti affetti da AS, ma nei Trial citati
    questi erano presenti in larga quantità.
  • Occorre sottolineare che che il meccanismo di
    azione delle statine non si limita alla
    inibizione della sintesi del colesterolo, ma esse
    riduco il rischio cardiovascolare anche perché
    dotate di attività antiaggregante ed
    antinfiammatoria.

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FARMACI IPOLIPEMIZZANTI
  • Il trattamento con statine è associato a scarsi
    effetti collaterali possono verificarsi danni
    muscolari (sintomi,elevazione del CPK e raramente
    rabdomiolisi) inoltre dovrebbero essere
    monitorizzati gli enzimi epatici prima di
    iniziare la terapia.
  • I disturbi gastrointestinali possono limitare il
    dosaggio.
  • Se questi farmaci sono mal tollerati ad alte dosi
    o malgrado lelevata posologia non si riesce a
    raggiungere un buon controllo del colesterolo è
    necessario ridurne la dose ed associare farmaci
    che riducano lassorbimento del colesterolo.
  • Non abbiamo a disposizione ancora dati di rilievo
    sulleffetto che questa associazione da sulla
    mortalità e sulla morbilità

50
(No Transcript)
51
(No Transcript)
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Terapia avente lo scopo di migliorare la prognosi
ACE-INIBITORI
  • Vari Trias di dimensioni più o meno grandi, con
    molecole diverse, con pazienti a diverso rischio
    sono stati eseguiti di recente (EUROPA, HOPE,
    PEACE, QUASAR, QUO VADIS) i risultati ottenuti
    non mettono in evidenza un quadro chiarissimo
    sullazione di questo tipo di farmaci nella
    cardiopatia ischemica
  • LHOPE (ramipril) e lEUROPA (perindopril) hanno
    dimostrato una riduzione significativa del
    rischio (infarto, morte), circa del 20 a
    differenza di quanto è avvenuto nello studio
    PEACE.
  • Gli Studi QUASAR e QUO VADIS, molto più piccoli,
    hanno fornito risultati tra loro discordanti.
    (quinapril) 

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Farmaci volti a ridurre o eliminare i sintomi
BETA-BLOCCANTI, CALCIO-ANTAGONISTI E NITRATI
  • I Beta-bloccanti sono una famiglia eterogenea di
    farmaci.
  • Le linee-guida correnti non privilegiano nessun
    farmaco specifico, dato che nella pratica clinica
    essi appaiono tutti egualmente efficaci
    nellangina-pectoris.
  • In verità sono stati eseguiti soltanto pochi
    trials, piccoli e di breve durata, in cui erano
    arruolati 1986 pazienti, che non avevano avuto
    infarto e non erano ipertesi, nei quali venivano
    confrontati i beta-bloccanti con altri farmaci
    anti-anginosi.
  • Unanalisi dettagliata eseguita dallAHA/ACC
    guidelines tra leffetto antianginoso dei
    beta-bloccanti vs calcio-antagonisti non dimostra
    che un gruppo di farmaci sia superiore allaltro
    nellangina.
  • Gli effetti collaterali dei beta-bloccanti sono
    noti
  • riduzione del 15 del lavoro massimo eseguibile
  • impotenza vera (rara)
  • disfunzione erettile (25)

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Farmaci volti a ridurre o eliminare i sintomi
I CALCIOANTAGONISTI
  • Devono essere evitati i diidropiridinici a breve
    durata di azione in quanto possono aumentare il
    rischio di eventi avversi.
  • Quelli a lunga durata di azione sono efficaci nel
    migliorare la sintomatologia.
  • La loro contemporanea somministrazione con i
    bete-bloccanti può consentire un lieve ulteriore
    incremento delleffetto antianginoso.

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Farmaci volti a ridurre o eliminare i sintomi
NITRATI
  • Nitrati a breve durata di azione
  • La nitroglicerina nelle sue formulazioni ad
    azione rapida è utile sia negli attacchi di
    angina che come profilassi.
  • La tolleranza ai nitrati annulla leffetto della
    TNG a rapida azione e quindi va evitata.
  • Un sovradosaggio di questi farmaci può provocare
    ipotensione ortostatica ed attivazione riflessa
    del sistema simpatico con conseguente tachicardia
    e angina paradossa.
  •  Nitrati a lunga durata di azione
  • Essi posseggono un effetto benefico sulla
    sintomatologia, ma fino ad ora non vi sono studi
    che dimostrano un effetto positivo sulla
    prognosi.
  • E nota a tutti la necessità della finestra
    terapeutica per evitare che si instauri la
    tolleranza.

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Farmaci volti a ridurre o eliminare i sintomi
TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA
  • I trias recenti randomizzati hanno portato alla
    conclusione che nel campo della prevenzione sia
    primaria che secondaria tale terapia non
    determina alcun vantaggio,anzi è possibile che
    possa determinare degli effetti negativi.
  • Pertanto nelle donne con coronaropatia dimostrata
    non vi è indicazione ad una terapia estrogenica
    nel periodo post-menopausale a meno che essi non
    vengano prescritti per altre ben stabilite
    indicazioni e non sono disponibili terapie
    alternative

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(No Transcript)
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(No Transcript)
59
RIVASCOLARIZZAZIONE MIOCARDICA
  • Sono due gli approcci fondamentali di
    rivascola-rizzazione per il trattamento dellAC
  • langioplastica e il by-pass coronarico.
  • Entrambe le metodiche stanno facendo grandi passi
    in avanti con la chirurgia a invasività ridotta,
    la chirurgia a cuore battente e gli stents
    medicati.
  • Come nel caso della terapia medica gli scopi
    della rivascolarizzazione sono sostanzialmente
    due
  • migliorare la sopravvivenza e ridurre la
    incidenza di IMA
  • ridurre o eliminare i sintomi.
  • Nel processo decisionale sono due gli elementi
    guida
  • il rischio del paziente
  • la sua qualità di vita.

60
Indicazioni alla rivascolarizzazione
  • In generale i pazienti che hanno avuto
    lindicazione alla CVG e nei quali sono state
    scoperte delle stenosi critiche sono dei
    potenziali candidati alla rivascolarizzazione.
  • Sono potenzialmente eleggibili alla
    rivascolarizzazione i pazienti
  • nei quali la terapia medica non controlla i
    sintomi in maniera che il paziente ritiene
    soddisfacente.
  • In quelli in cui i tests non invasivi avevano
    messo in evidenza unampia area di miocardio a
    rischio
  • Vi è unelevata probabilità di successo ed un
    rischio accettabile.
  • Il paziente preferisce lintervento allapproccio
    medico

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