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GLI INGREDIENTI COSMETICI

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GLI INGREDIENTI COSMETICI Con il termine di ingredienti cosmetici si intendono le materie prime che vengono utilizzate per la preparazione di prodotti cosmetici finiti. – PowerPoint PPT presentation

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Title: GLI INGREDIENTI COSMETICI


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GLI INGREDIENTI COSMETICI
  • Con il termine di ingredienti cosmetici si
    intendono le materie prime che vengono utilizzate
    per la preparazione di prodotti cosmetici
    finiti.Nel Dizionario europeo degli ingredienti
    cosmetici sono riportate circa 10.000 sostanze.

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GLI INGREDIENTI COSMETICI
  • Ogni ingrediente cosmetico è definito con il suo
    nome INCI (International Nomenclature of Cosmetic
    Ingredients).Per poter facilmente inquadrare un
    numero così elevato di sostanze, queste vengono
    suddivise in classi omogenee
  • Lipidi (oli, burri, cere)
  • Tensioattivi (detergenti, schiumogeni)
  • Emulsionanti e solubilizzanti
  • Additivi reologici
  • Conservanti e copreservanti
  • Antiossidanti e sequestranti
  • Agenti umettanti
  • Coloranti
  • Composizioni profumate
  • Sostanze funzionali

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LIPIDI
  • Sono genericamente definiti col nome di lipidi
    tutte le sostanze non solubili in acqua.
  • A seconda della struttura (lineare o ramificata),
    della saturazione o in saturazione e del numero
    di atomi di carbonio, si hanno lipidi fluidi a
    temperatura ambiente ( OLI ), pastosi ( BURRI e
    GRASSI ) o solidi ( CERE ).Sono lipidi
  • idrocarburi paraffinici
  • idrocarburi terpenici
  • siliconi
  • esteri glicerici (trigliceridi)
  • esteri non glicerici (cere)
  • alcool grassi
  • acidi grassi

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IDROCARBURI PARAFFINICI
  • Si ottengono per distillazione frazionata del
    petrolio.Possono presentarsi, in base al numero
    di atomi di carbonio e alla struttura, in forma
    fluida, semisolida o solida.
  • Gli idrocarburi paraffinici non vengono assorbiti
    dalla pelle e risultano fisiologicamente
    inerti.Vengono utilizzati come emollienti,
    lubrificanti, impermeabilizzanti e coibenti
    (isolanti).
  • Sostanze usate in cosmesi
  • olio minerale ( Paraffinum liquidum)
  • vaselina filante o petrolato ( Petrolatum)
  • paraffine solide come la cera microcristallina
    (Cera microcristallina)
  • ceresina (Ceresina)
  • ozocherite (Ozokerite)

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IL PETROLIO
  • Il petrolato viene impiegato in fard, rossetti,
    creme struccanti, unguenti, creme da massaggio.
    La cera microcristallina, lozocherite e la
    ceresina vengono utilizzati in rossetti e stick.

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IDROCARBURI TERPENICI
  • Sono lipidi di provenienza biologica.Sostanze
    usate in cosmesi
  • squalene (Squalene)
  • pristano (Pristane)In passato venivano estratti
    da animali marini, oggi lo
  • squalene è ricavato da fonti vegetali e
    precisamente dalla frazione in saponificabile
    dellolio doliva.
  • Lo squalene è un precursore degli steroli ed è un
    componente del sebo umano.Poiché lo squalene è
    fortemente insaturo la tecnica cosmetica
    preferisce usare un derivato idrogenato, lo
    squalano.

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SILICONI
  • Sono derivati organici sintetici del silicio,
    sono formati da catene di silicio intervallate da
    atomi di ossigeno.Possono assumere le forme di
    fluidi oleosi (i più usati in cosmesi) di geli,
    gomme siliconiche e resine.Sono sostanze inerti
    chimicamente, termicamente e fisiologicamente,
    sono inoltre idrorepellenti e traspiranti, hanno
    un alto grado di lubrificazione, scorrevolezza e
    scarsa untuosità.I siliconi non vengono
    assorbiti dalla pelle, sono idonei per la
    produzione di emulsioni a freddo alle quali
    conferiscono idrorepellenza, spalmabilità e
    gradevolezza cosmetica.Sono utilizzati nei
    prodotti per capelli, nei prodotti da make-up
    dalla texture innovativa (rossetti e fondotinta
    non transfer), creme barriera e oli da massaggio.

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ESTERI GLICERICI (TRIGLICERIDI)
  • Gli oli, i burri ed i grassi naturali (animali e
    vegetali) sono costituiti da trigliceridi e dalla
    così detta frazione in saponificabile.Oli
    vegetaliSi ricavano, per spremitura o per
    estrazione con solventi, dai frutti, dai semi o
    dai semi germinati, ottenendo unampia gamma di
    oli e burri.I principali oli vegetali
  • kiwi
  • kukui
  • arachidi
  • papau
  • borragine contiene alte dosi di acido linolenico,
    è usato per formulazioni fluide
  • colza
  • ravizzone
  • sesamo germanico
  • camelia
  • cartamo
  • nocciolo
  • semi di zucca

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ESTERI GLICERICI (TRIGLICERIDI)
  • soia si ottiene dai semi, è una delle fonti
    principali di fosfolipidi (lecitina) e vitamina
    E contiene, in media, dal 5 al 10 di acido
    linolenico e dal 40 al 50 di acido linoleico è
    usato per la preparazione dei saponi e nelle
    formulazioni per pelli secche e disidratate
  • cotone
  • girasole
  • noce
  • limnante
  • lino
  • macadamia

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ESTERI GLICERICI (TRIGLICERIDI)
  • rapunzia contiene alte dosi di acido linolenico,
    è usato per formulazioni fluide
  • ximenia contiene alte dosi di acido linolenico, è
    usato per formulazioni fluide
  • olivo viene estratto dai frutti ed usato per fare
    saponi la frazione in saponificabile è usata
    oggi per pelli delicate, screpolate e per
    prodotti solari
  • riso (germe e crusca) gli oli sono
    particolarmente indicati nella preparazione di
    prodotti solari, la cera di riso si usa come
    componente cerosa in unguenti e stick labiali
  • ciliegia
  • papavero

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ESTERI GLICERICI (TRIGLICERIDI)
  • avocado viene estratto dalla polpa del frutto,
    contiene l85 di grassi insaturi come lacido
    oleico, linoleico, palmitoleico e l8 di grassi
    saturi come lacido palmitico e stearico
    protegge dallazione del sole, è emolliente, è in
    grado di rigenerare gli epiteli
  • mandorla dolce/amara
  • albicocca
  • cassis (ribes nero) contiene alte dosi di acido
    linolenico, è usato per formulazioni fluide
  • ricino
  • rosa mosqueta contiene alte dosi di acido
    linolenico, è usato per formulazioni fluide
  • sesamo
  • cardo mariano
  • grano (germe) si ottiene dai semi germinati per
    spremitura o estrazione con solventi, contiene
    unalta percentuale di carotenoidi, di acidi
    insaturi e tocoferoli (frazione in
    saponificabile) ha unazione restituiva e
    nutritiva, è usato per pelli secche, rilassate
    con couperose
  • vinaccioli
  • maisIl problema degli oli vegetali è la loro
    facile ossidabilità.Si impone luso di
    antiossidanti qualiBHA, BHT, lecitina,
    tocoferolo, esteri citrici o ascorbici,
    gallati.Non va trascurato il metodo di
    lavorazione che esige il controllo della
    temperatura, lassenza di luce e di agenti
    ossidanti come il rame e il ferro.

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Burri vegetali
  • Sono costituiti da trigliceridi, per lo più
    saturi, che si presentano pastosi a temperatura
    ambiente.I principali derivano da
  • seme di illipe
  • seme di karitè estratto dal seme di una pianta
    originaria dellAfrica occidentale possiede una
    alta frazione in saponificabile, è utilizzato per
    la protezione solare, per il trattamento cutaneo
    delle pelli secche ed infantili,delle
    smagliature, delle ragadi, del rilassamento e nei
    preparati per il massaggio
  • frutto di cocco
  • frutto e seme di palma e palmisto
  • frutto e seme di dika
  • frutto e seme di alloro
  • frutto e seme di mango
  • frutto e seme di babassù
  • frutto e seme di shorea o illipe del Borneo
  • frutto e seme di cacao viene estratto dalla
    pianta originaria del Sud America, è un ottimo
    emolliente e si usa soprattutto in stick per le
    labbra (burro di cacao)

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TRIGLICERIDI ANIMALI
  • Un tempo erano molto usati, di recente hanno
    subito un netto calo sia a causa
    dellorientamento ecologico ed animalistico, sia
    a causa del problema della Encefalopatia
    spongiforme bovina (BSE) detta anche mucca
    pazza.
  • In passato si è spesso fatto ricorso alluso di
    oli e grassi derivanti da
  • balena
  • fegato di merluzzo
  • di tartaruga
  • sego bovino
  • sugna suina

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LA FRAZIONE IN SAPONIFICABILE DEI LIPIDI NATURALI
  • Un lipide naturale, animale o vegetale, contiene
    in massima parte esteri, per lo più trigliceridi
    ed una frazione detta insaponificabile.
  • Il francese Thiers ha scoperto le proprietà
    dermatologiche della frazione insaponificabile
    estratta dallolio di soia e di avocado, ha
    scoperto lefficacia di queste sostanze nella
    terapia delle sclerodermiti, ipodermiti e
    gengiviti.In seguito sono state utilizzate come
    cosmetici nel campo della protezione solare,
    nella prevenzione dellinvecchiamento cutaneo e
    nel trattamento di rughe, rilassamento e
    smagliature.
  • Le frazioni più usate sono quelle di
  • olio di olivo
  • di avocado
  • soia
  • sesamo
  • mais
  • frumento
  • Karatè

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  • Le composizioni variano da olio a olio, in linea
    di massima si riscontrano
  • Idrocarburi (karitene, laurano, pristano,
    soialene)
  • Carotenoidi (alfa, beta, gamma carotene,
    licopene, xantofille)
  • Tocoferoli (alfa, beta, gamma)
  • Terpeni
  • Fitosteroli

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  • Proprietà ed usi cosmetici della frazione
    insaponificabile
  • Sono utilizzati come emulsioni emollienti,
    sebo-restitutive, per pelli secche, alipiche,
    disidratate, delicate, sensibili e nei
    paidocosmetici (cosmetici per bambini).Hanno
    inoltre proprietà fotoprotettive,
    decongestionanti, lenitive e riepitelizzanti, per
    questo sono usati in prodotti
  • Solari e doposole
  • Antiage
  • Antirughe
  • Rassodanti
  • Antismagliature

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Per le proprietà sostantivanti e surgrassanti
sono usati per la preparazione di
  • Balsami capillari
  • Creme a risciacquo per capelli
  • Sono utilizzati inoltre nei dentifrici per
    rinforzare le gengive.

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ESTERI NON GLICERICI (CERE)
  • Un estere è un prodotto di reazione tra un alcool
    grasso ed un acido.Esistono poche sostanze
    naturali e molte di sintesi.Gli esteri naturali
    comprendono
  • cere di derivazione vegetale ( carnauba,
    candelilla e la cera liquida di jojoba)
  • cere di derivazione animale (dapi, la lanolina,
    lo spermaceti, e gli esteri uropigialici
    elaborati adagli uccelli acquatici)
  • Per motivi pratici vengono definite cere tutte i
    lipidi solidi a temperatura ambiente.

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  • In realtà dovrebbero essere definite così solo i
    prodotti di reazione tra
  • acidi grassi e alcool grassi.
  • Laspetto solido a temperatura ambiente non è
    fondamentale, esistono infatti
  • cere solide (cera dapi), cere molli (lanolina) e
    cere liquide (jojoba).
  • Le cere sono masse plastiche ed idrofobe (ad
    eccezione della cera di jojoba).

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Cere vegetali
  • cera carnaubaè ottenuta dalla pagina inferiore
    delle foglie di Copernica cerifera, palma
    originaria del Brasile.La cera forma un sottile
    e flessibile strato che riveste la foglia.Si
    impiega nel settore cosmetico (creme e stick),
    nel settore farmaceutico (creme, stick, unguenti)
    e nel settore alimentare (canditi, caramelle).
  • cera candelillaè ottenuta dai rametti di
    Euphorbia cerifera, pianta originaria del Messico
    settentrionale.I rametti, rivestiti di cera,
    vengono immersi in acqua acidificata, la cera si
    raccoglie in superficie e viene colata in masse
    dure di colore bruno.Si usa i campo farmaceutico
    e cosmetico in miscela con cera dapi e carnauba,
    specie in stick ed unguenti.
  • cera jojobasi estrae dai semi di Simmondsia
    chinensis (detta anche Buxus chiniensis).I primi
    ad usarla furono gli Atzechi, per curare le
    ustioni e le ferite, oltre che per preparare
    cosmetici.La cera di jojoba, a temperatura
    ambiente, è liquida, limpida, di colore giallo,
    inodore, insapore e resistente allirrancidimento.

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  • Lindustria cosmetica impiega lolio di jojoba in
    shampoo, balsami e condizionatori dopo-shampoo, è
    utilizzato come emolliente nei prodotti per
    bambini e nei preparati solari e come
    surgrassante in saponi, oli da bagno e prodotti
    per il make-up (rossetti, fard).
  • Cere animali
  • cera dapidetta anche cera alba, prodotta
    dallApis mellifica, è una massa amorfa che
    risulta plastica quando è riscaldata.Viene
    utilizzata nelle emulsioni, come emulsionante, o
    negli stick, come rossetti e matite.
  • lanolinala lanolina è ottenuta dal vello delle
    pecore ( Lanolin), è una massa untuosa e
    filamentosa, di colore giallo e dal
    caratteristico odore sgradevole.

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Lutilizzazione riguarda solamente intermedi di
lavorazione.
  • Alcool grassi e Acidi grassiSono lipidi polari
    utilizzati come coemulsionanti o come fattori di
    consistenza.
  • I più noti sono
  • alcol oleico
  • ottildodecanolo
  • acido stearico
  • acido isostearico
  • acido palmitico

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TENSIOATTIVI
  • I tensioattivi sono detti anche tensidi o
    surfactantisono molecole in grado di
    contrastare la tensione superficiale ovvero
    quella forza che si manifesta sulla superficie di
    un liquido (interfase) o sulla superficie di
    separazione tra due liquidi non miscibili
    (interfaccia).La tensione superficiale di un
    liquido è determinata da forze di coesione
    molecolari, ed è massima nellacqua, viste le
    ridotte dimensioni delle molecole.

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I tensioattivi riducono la forza di coesione
delle molecole consentendo allacqua di
mescolarsi con oli, grassi, polveri e gas.
  • I tensioattivi sono dotati di attività
  • bagnante
  • solubilizzante
  • detergente
  • schiumogena
  • emulsionante
  • condizionante
  • disinfettanteCostituiscono la base di tutti i
    prodotti detergenti (shampoo, bagnoschiuma,
    detergenti liquidi) e rientrano nella
    composizione di emulsioni (latti e creme), di
    prodotti condizionanti per capelli, di
    disinfettanti.

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Classificazione elettrica dei tensioattivi
  • In base alla presenza di cariche elettriche nelle
    zone attive della molecola, i tensioattivi si
    classificano in
  • tensioattivi anioniciIn soluzione si dissociano
    con formazione di cariche elettriche
    positiveHanno una spiccata azione bagnante,
    solubilizante e schiumogena.
  • Sono impiegati nella formulazione di prodotti
    detergenti.
  • tensioattivi cationiciIn soluzione si dissociano
    con la formazione di cariche elettriche positive.
  • Sono utilizzati nella produzione di condizionanti
    e sostantivanti capillari(balsami dopo shampoo,
    antistatici).Compongono anche disinfettanti per
    la pelle e per gli ambienti.
  • tensioattivi anofoteriIn soluzione si dissociano
    differentemente in funzione del pH, possono
    presentare sia carica elettrica positiva che
    negativa.
  • Sono spesso associati ai detergenti anionici, per
    migliorarne la tollerabilità sulla pelle, nei
    prodotti per bambini o per ligiene intima.
  • tensioattivi non ioniciIn soluzione non si
    dissociano e non presentano cariche elettriche.
  • Sono usati come emulsionanti anche se sono state
    introdotte nuove molecole, ottimi detergenti.

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Attività dei tensioattivi
  • azione detergenteLacqua non è in grado di
    bagnare le superfici unte, lo sporco grasso,
    inoltre, aderisce al substrato anche in virtù di
    attrazioni elettrostatiche Lintervento del
    tensioattivo, che viene adsorbito sulla
    superficie della goccia di grasso, favorisce
    progressivamente il distacco dello sporco.La
    struttura che si forma, la micella presenta una
    superficie idrofila e quindi può essere
    allontanata grazie al semplice risciacquo.

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  • I tensioattivi anionici sono indicati per la
    detersione in quanto sono facilmente adsorbiti
    dalla superficie elettropositiva dello sporco e
    sono facilmente allontanati da pelle e capelli
    carichi elettronegativamente.
  • azione schiumogenaLabbassamento della tensione
    superficiale dellacqua, causato dal
    tensioattivo, favorisce linglobamento di bolle
    daria nel liquido si forma la schiuma gradita
    nel lavaggio della pelle e dei capelli.Un
    detergente schiumogeno può solubilizzare troppo i
    lipidi della pelle e del cuoio capelluto
    favorendone la disidratazione e
    linaridimento.Bisogna usare, quindi, detergenti
    delicati, poco schiumogeni, a pH isoeudermico,
    arricchiti con principi emollienti e restitutivi.
  • azione bagnanteLa riduzione delle forze di
    coesione tra le molecole dacqua, causato dal
    tensioattivo, permette meglio il contatto
    dellacqua con il substrato.Questa azione
    permette di bagnare lo sporco grasso, la pelle ed
    i capelli, favorendo loperazione del
    lavaggio.Inoltre riesce a bagnare le polveri
    utilizzate in cosmetica per il make-up che
    altrimenti galleggerebbero sulla superficie del
    liquido.
  • azione emulsionanteLe emulsioni, latti e creme,
    sono sistemi dispersi ottenuti con la
    miscelazione forzata di due fasi insolubili.Le
    emulsioni sono sistemi altamente energetici e
    termodinamicamente instabili per cui tendono ad
    evolvere verso la separazione delle fasi.La fase
    dispersa tende a flottare (galleggiare) o a
    sedimentare portando alla rottura
    dellemulsione.
  • I tensioattivi si dispongono nellinterfaccia
    liquido-liquido garantendo una maggiore affinità
    tra fase dispersa e disperdente e impedendo la
    separazione delle fasi.azione solubilizzante

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  • Spesso per costituire un prodotto cosmetico è
    necessario disperdere sostanze lipofile in un
    mezzo acquoso, tutti i lipidi, gli oli
    essenziali, alcuni coloranti e preservanti, molte
    sostanze funzionali, non sciogliendosi
    nellacqua, richiedono una solubilizzazione
    preventiva.Alcuni tensioattivi particolarmente
    idrofili, utilizzati a questo scopo, disperdono
    in piccolissime goccioline le sostanze altrimenti
    insolubili.

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  • azione condizionante- sostantivanteI
    tensioattivi cationici hanno la proprietà di
    fissarsi sulle superfici lavate, conferendo alla
    pelle ed ai capelli una sensazione di
    morbidezza.Il capello, in particolare, dopo il
    lavaggio può risultare elettrizzato per la
    persistenza di cariche negative.I tensioattivi
    cationici si fissano sulla fibra del capello,
    annullano le cariche elettriche, migliorando la
    pettinabilità della capigliatura.

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EMULSIONANTI
  • La prima crema per uso cosmetico elaborata
    dalluomo è passata alla storia con il nome di
    ceratum galeni dal nome del suo inventore,
    Galeno, medico greco emigrato a Roma nel II
    secolo d.C.Composizione del ceratum galeni
  • 60 di olio doliva
  • 20 di acqua di rose
  • 20 di cera dapi
  • Galeno sperimentò questa formula senza immaginare
    che la capacità di tenere insieme, in emulsione,
    la fase acquosa (acqua di rose) e la fase oleosa
    (olio doliva) fosse attribuibile agli acidi
    grassi contenuti nella cera dapi ed ai
    fitosteroli presenti nella frazione
    insaponificabile dellolio doliva.

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  • Allinizio del XX secolo, ad Amburgo, un medico
    di nome Unna osservò che la lanolina (grasso
    ottenuto dal vello del montone) incorporava
    grandi quantità di acqua e che questa capacità
    era ancora più evidente nella frazione degli
    alcool di lanolina (colesterolo, lanosterolo,
    agnosterolo).
  • Unna creò una crema bianca che divenne nota nel
    mondo con il nome di Nivea.
  • Antica formulazione della crema Nivea
  • alcool di lanolina
  • olio di vaselina
  • acqua
  • stearato di magnesio
  • altri additivi
  • Oggi noi sappiamo che gli ingredienti utilizzati,
    grazie alla loro struttura si comportano da
    emulsionanti, cioè da sostanze che stabilizzano
    lemulsione.

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EMULSIONE
  • Lemulsione è un sistema disperso bifasico,
    ottenuto dalla miscelazione forzata di due fasi
    insolubili (fase acquosa ed oleosa). Si
    possono ottenere due tipi di emulsioniemulsione
    olio in acqua (O/A)la fase oleosa viene dispersa
    in finissime goccioline nella fase esterna
    acquosa.

    acqua



    emulsione acqua in olio (A/O)la fase acquosa
    viene dispersa nella fase oleosa.

    olio



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EMULSIONE
  • Lemulsione è un sistema fortemente energetico,
    termodinamicamente instabile, tende ad evolvere
    spontaneamente verso la separazione delle due
    fasila flottazione o la sedimentazione della
    fase dispersa comporta il ritorno alla condizione
    iniziale, più stabile.Il sistema emulsionante
    rende stabile la condizione della fase dispersa,
    sotto forma di goccioline, abbassando la tensione
    superficiale e aumentando la solubilità tra le
    due fasi.

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EMULSIONE
  • Lemulsionante si orienta con le sue porzioni
    idrofile verso la fase acquosa e quelle idrofobe
    verso la fase idrofoba rendendo stabile
    lemulsione.
  • La maggior parte dei prodotti cosmetici di uso
    quotidiano (latti, creme per il viso e per il
    corpo) è costituita da emulsioni olio in acqua
    (O/A) che contengono in media il 70-80 di fase
    esterna acquosa.
  • Se la fase acquosa scende al di sotto del 25 si
    ottengono emulsioni acqua in olio (A/O).

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EMULSIONE
  • Copn adeguati sistemi emulsionanti è possibile
    avere emulsioni A/O che contengono più del 75 di
    fase interna acquosa.
  • Si possono ottenere
  • emulsioni fluide O/A
  • emulsioni consistenti O/A
  • emulsioni fluide A/O
  • emulsioni consistenti A/O

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EMULSIONE
  • Attualmente le emulsioni sono affiancate da nuovi
    sistemi quali
  • le emulsioni gel (emulgel)
  • emulsioni siliconiche
  • emulsioni trasparenti
  • emulsioni iperfluide(PIT)
  • Additivi reologici
  • Vengono definite così le sostanze che hanno
    unattività
  • viscosizzante
  • gelificante
  • sospendente
  • filmogena
  • Sono sostanze caratterizzate dalla capacità di
    aumentare la viscosità, cioè di dare maggiore
    consistenza alle forme cosmetiche.
  • Vengono utilizzati per
  • la produzione di gel (anticellulite, dentifrici,
    gel per capelli), per stabilizzare le sospensioni
    (fondotinta, prodotti solari) e per la produzione
    di lacche per capelli (il film che formano
    asciugandosi mantiene la piega).
  • Per viscosizzare lacqua o le soluzioni acquosesi
    utilizzano polimeri idrofili che si rigonfiano e
    formano masse gelatinose dette idrogel.

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  • Gli additivi reologici possono essere naturali
  • collagene
  • polisaccaridi detti anche gomme o mucillagini
  • Esempi
  • gomma arabica, alginati, carragenine, agar-agar,
    amido,
  • gomma carruba, cellulosa, gel di aloe,
    mucillagine di malva, althea, calendula,
    piantaggine e lino.
  • Possono essere artificiali, ottenuti a partire
    da
  • cellulosa
  • gomma guar
  • Gli additivi reologici sintetici si ottengono da
  • acido acrilico
  • acrilamide
  • Alcuni additivi si possono ottenere anche per via
    biotecnologia, ad esempio
  • la gomma xantan,
  • la gomma gellana,
  • la gomma sclerozio.
  • Conservanti/Antiossidanti/Umettanti/Coloranti/Prof
    umiConservanti o preservanti

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  • La flora microbica è presente ovunque, i vari
    tipi di microrganismi ( batteri, miceti, lieviti)
    si riproducono molto facilmente e alcune
    condizioni ne favoriscono la riproduzione
  • temperatura
  • luce
  • aria
  • pH
  • umidità
  • presenza di sostanze organiche
  • I cosmetici sono destinati ad essere consumati
    nel tempo, al momento della produzione si cerca
    di lavorare nelle migliori condizioni igieniche
    per evitare la contaminazione del prodotto.

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  • Prima del confezionamento viene eseguito un
    controllo microbiologico che deve indicare
    lassenza di microrganismi patogeni e, al
    massimo, una carica microbica di 10 ufc/g (unità
    facenti colonia per grammo) di organismi
    saprofiti.Poiché il prodotto dovrà poi essere
    confezionato, venduto e toccato dal consumatore
    sarà necessario dotarlo di un adeguato sistema
    preservante.

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CONSERVANTI
  • I conservanti hanno il compito di prevenire la
    riproduzione dei microrganismi nei cosmetici per
    la durata di vita del prodotto.La Legge 713/86
    stabilisce i conservanti che possono essere
    utilizzati, i più diffusi sono
  • fenossietanolo
  • esteri dellacido para- idrossi- benzoico
  • imidazolidinurea
  • isotiazolinone
  • metildibromoglutaronitrile
  • Altri conservanti spesso impiegati sono lacido
    sorbico,lacido deidroacetico, lacido benzoico
    ed i clorofenoli.

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CONSERVANTI
  • I conservanti agiscono danneggiando fortemente la
    struttura delle cellule microbiche.Sono
    tollerati meglio dai tessuti umani ma possono,
    talvolta, causare fenomeni di intolleranza.Per
    minimizzare gli effetti indesiderati si tende a
    ridurre la concentrazione del conservante ed
    utilizzare contenitori più igienici (fiale
    monodose, contenitori con erogatore).Vengono
    utilizzati anche prodotti naturali come
  • lacido umico derivato dal lichene islandico
  • lestratto di semi di pompelmo
  • oli essenziali derivati dal timo
  • oli essenziali derivati dal limone
  • oli essenziali derivati dalla lavanda
  • I prodotti naturali oltre a contenere fenoli, che
    determinano la loro azione conservante,
    garantiscono una gradevole profumazione al
    prodotto.

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Antiossidanti e sequestranti
  • Le sostanze contenute nei cosmetici, come i
    lipidi, possono essere alterati
  • da cause fisico-chimiche
  • radiazioni
  • raggi U.V.
  • calore
  • umidità
  • ioni ferrici o rameici
  • o da cause biologiche
  • attività enzimatica
  • attività microbiologica
  • Lalterazione delle sostanze grasse si manifesta
    con il cattivo odore e colorazione alterata o
    perdita di colore del cosmetico, lirrancidimento
    determina il trasformarsi delle sostanze grasse
    in irritanti cutanei.
  • Lossidazione è un processo irreversibile.

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Antiossidanti e sequestranti
  • Per prevenire questo fenomeno bisogna rispettare
    delle semplici norme
  • tenere i prodotti al riparo dalla luce,
    specialmente dalle radiazioni U.V.
  • evitare le alte temperature, conservando i
    materiali a temperature non superiori a 25C
  • immagazzinare i prodotti al buio, in locali
    freschi e secchi, lontano dallumidità
  • proteggere le sostanze dal contatto con i
    metalli, escludendo tassativamente i recipienti
    di ferro e rame
  • impedire la produzione di radicali liberi
    attraverso limpiego di sostanze inibitrici

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Antiossidanti e sequestranti
  • Le sostanze che sono impiegate per la protezione
    dei cosmetici appartengono ai seguenti gruppi
  • agenti sequestrantiqueste sostanze bloccano gli
    ioni di ferro e rame che determinano
    lirrancidimento (la sostanza più utilizzata è
    lEDTA)
  • agenti antiossidantitra i più utilizzati cè il
    tocoferolo (vit.A) ed i suoi Sali
  • agenti schermantii più utilizzati sono i
    derivati del benzofenone
  • agenti sinergistisono lacido ascorbico (vit. C)
    e la lecitina.
  • UmettantiSono definite così particolari sostanze
    idrosolubili, dotate di igroscopicità, capaci
    cioè di trattenere acqua Se impiegate a piccole
    dosi mantengono il corretto tasso di umidità
    sulla pelle ed impediscono leccessiva
    disidratazione dei prodotti cosmetici.

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UMETTANTI
  • Il più noto tra gli umettanti è la glicerina o
    glicerolo (un alcool particolarmente
    igroscopico), altri umettanti sono il
  • sorbitolo,
  • il mannitolo,
  • il propilenglicole
  • ed i polietilenglicoli.

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Coloranti, pigmenti e lacche
  • Il cosmetico è spesso colorato e (nel settore
    decorativo) basato sul colore.Le sostanze che
    hanno la proprietà di conferire colore al
    prodotto o alla pelle o ai suoi annessi si
    dividono in due gruppi
  • coloranti solubili
  • coloranti insolubili o pigmenti

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I coloranti solubili
  • sono utilizzati per dare colorazione ai cosmetici
    rendendoli più gradevoli alla vista e per
    mascherare colorazioni sgradevoli dovute alle
    materie prime.
  • Esempi di coloranti solubili di origine naturale
    sono
  • clorofilla
  • azulene
  • beta-carotene
  • Purtroppo danno colorazioni poco brillanti,
    instabili alla luce ed alle variazioni di pH.
  • Con i coloranti di sintesi, invece, si ottengono
    infinite tonalità vivaci e brillanti.

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I coloranti insolubili
  • sono basati sulluso dei pigmenti, coloranti
    insolubili allinterno del veicolo
    cosmetico.Sono costituiti da miscele di polveri
    di diverso colore che impartiscono particolari
    colorazioni a labbra, viso, palpebre, unghie, ai
    quali aderiscono con particolari leganti.

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  • Per il trucco del viso si utilizzano solo
    pigmenti inorganici.
  • le tonalità carnicine, tipiche dei fondotinta e
    delle creme colorate sono ottenute grazie alla
    miscelazione di ossidi di ferro (gialli, bruni,
    rossi e neri) con ossido di zinco, biossido di
    titanio, argilla o talco (bianchi)
  • i verdi sono ottenuti con ossido di cromo
  • i blu con silicato di alluminio e ferrocianuro
    ferrico
  • il violetto con sali di manganese
  • Nei rossetti e negli smalti per unghie si usano
    elevate quantità di coloranti organici resi
    insolubili per deposizione su di un supporto
    inorganico, prendendo il nome di lacche. In
    questo modo si evita la penetrazione nella mucosa
    labiale o nellunghia.

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  • Nei rossetti i pigmenti sono miscelati con oli e
    cere fuse.Gli smalti sono invece formulati come
    vernici, sono formati da resine plastificanti,
    pigmenti micronizzati e solventi.Per conferire
    riflessi perlacei si utilizzano le cosiddette
    perle sintetiche (mica ossido di titanio).

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  • I coloranti ad ossidazione per i capelli sono
    costituiti da para-fenilendiamina.Queste
    molecole, inizialmente incolori, vengono ossidate
    con acqua ossigenata o persali e si trasformano
    in grosse molecole che si fissano allinterno
    della fibra del capello.
  • Profumi e composizioni profumateMiscelando corpi
    odorosi di origine vegetale come
  • oli essenziali
  • gommoresine
  • e molecole sintetiche si ottengono le
    composizioni profumate destinate ai diversi
    impieghi cosmetici
  • profumeria alcolica
  • prodotti per ligiene
  • cosmetici
  • Per le tre classi varia non solo la percentuale
    dimpiego ma anche la struttura del profumo.
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