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GENERALI RADIOFARMACIA

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GENERALI RADIOFARMACIA Corso: Radiofarmaci II anno TSRM FARMACO Un medicinale viene definito come ogni sostanza o composizione presentata come avente propriet ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: GENERALI RADIOFARMACIA


1
GENERALI RADIOFARMACIA
  • Corso Radiofarmaci
  • II anno TSRM

2
(No Transcript)
3
(No Transcript)
4
FARMACO
  • Un medicinale viene definito come
  • ogni sostanza o composizione presentata come
    avente proprietà curative o profilattiche delle
    malattie umane o animali, nonché ogni sostanza o
    composizione da somministrare alluomo o
    allanimale allo scopo di stabilire una diagnosi
    medica o di ripristinare, correggere o modificare
    funzioni organiche delluomo o dellanimale

5
RADIOFARMACO
  • per radiofarmaco qualsiasi medicinale che,
    quando è pronto per luso, include uno o più
    radionuclidi, incorporati per uso sanitario
    (direttiva CEE 89/343, decreto legislativo 187).

6
RADIOFARMACO 2
  • il termine pronto per luso si riferisce al
  • momento e alla sede in cui il radiofarmaco
    risulta idoneo allimpiego nelluomo, si tratta
    spesso di eseguire nel servizio di medicina
    nucleare delle operazioni di chimica sui
    costituenti che richiedono assicurazione di
    qualità delle fasi di preparazione

7
RADIOFARMACO 3
  • Un radiofarmaco per sua definizione non deve
    indurre modificazioni nellorganismo in cui viene
    introdotto,
  • generalmente la quantità ponderale di sostanza è
    estremamente piccola , una volta introdotta
    nellorganismo se non fosse radioattiva, sarebbe
    difficilmente rilevabile chimicamente.
  • Anche per questa ragione le reazioni avverse sono
    da ritenersi eventi eccezionali e quando
    occorrono, sono di entità molto limitata.
  • Tali concetti si applicano anche ai radiofarmaci
    per uso terapeutico in radioterapia metabolica,
    infatti non è la sostanza introdotta ad
    esercitare leffetto terapeutico, ma la
    radioattività legata alla molecola che ne
    determina laffinità per taluni tessuti.

8
RADIOFARMACO 4
  • I radiofarmaci sono da considerare preparazioni
    farmaceutiche contenenti uno o più radionuclidi,
    somministrabili
  • per via endovenosa (ev)
  • via orale (po)
  • via intradermica / sottocutanea
  • per inalazione
  • per via endocavitaria
  • localmente in situ (solo per terapia)

9
RADIOFARMACO 5
  • Secondo il tipo di radionuclide i radiofarmaci
    possono essere da uso
  • Diagnostico
  • Per limaging ( gamma, beta )
  • Non-imaging (gamma, beta -, beta)
  • Terapeutico ( beta-, alfa)

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RADIOFARMACO 5
DIAGNOSTICI TERAPEUTICI
Emissione radioattiva Gamma, beta Beta -, EC (elettroni di conversione), alfa
Emivita effettiva Fitting con il destino metabolico Fitting con il destino metabolico e residenza nel target
Stabilità in vivo Tollerabile una degradazione parziale massimale
Impurità lt5 ltlt3
11
RADIOFARMACO 6
  • La Forma farmaceutica finale può essere
  • soluzione , ad es Na I131
  • sospensione colloidale (ad es 99mTc-solfuro
    colloidale) o sospensione di particelle
  • aerosol
  • gas ( es. Xe 133)
  • gas in soluzione (es Xe 188 in soluzione
    fisiologica)
  • capsule (es di 131 I)

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RADIOFARMACO 7
  • Presentazione commerciale
  • pronti per luso, quindi già presenti nella forma
    fisica e chimica utilizzabile direttamente
  • generatore, lutilizzatore otterrà il
    radiofarmaco o meglio il nuclide in forma ionica,
    eluendo il generatore stesso
  • kit inattivo, di solito in forma liofila,
    lutilizzatore dovrà provvedere alla marcatura
    della sostanza

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RADIOFARMACO 8
  • Confezione
  • flaconi (vial) tipo penicillina
  • fiale di vetro (di solito monodose)
  • siringhe (di solito monodose)
  • ampolle ( di solito multidose)
  • capsule di gelatina con o senza supporto (di
    solito monodose)

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IONE RADIOATTIVO (ad es. Na 131-I)
RADIONUCLIDE DA GENERATORE (ad es. 99mTc 04 -)
UTILIZZO DIRETTO
IMPIEGO PER MARCARE ALTRE MOLECOLE
IMPIEGO PER MARCATURE CELLULARI
MOLECOLA MARCATA già pronta per luso (ad es.
123-I MIBG)
15
RADIOFARMACO 9
  • Identificazione di un radiofarmaco.
  • radionuclide (simbolo e numero di massa) ad es
    111 In
  • forma chimica, ad es ioduro di sodio (Na I)
  • radioattività alla data ed ora specificata, a
    sua volta definita da
  • radioattività totale in Bq o multipli (di
    frequente è ancora presente il corrispettivo in
    Ci)
  • attività specifica , cioè il rapporto tra
    radioattività e massa ( grammo o mole) della
    molecola radioattiva, ad es MBq / nmole
  • concentrazione radioattiva, cioè rapporto tra la
    radioattività e il volume della soluzione
    (MBq/ml)
  • volume totale della soluzione

16
RADIOFARMACO 9b
  • radioattività totale in Bq o multipli (di
    frequente è ancora presente il corrispettivo in
    Ci)
  • attività specifica , cioè il rapporto tra
    radioattività e massa ( grammo o mole) della
    molecola radioattiva, ad es MBq / nmole
  • concentrazione radioattiva, cioè rapporto tra la
    radioattività e il volume della soluzione
    (MBq/ml)

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LA MISURA DELLA RADIOATTIVITA
  • IL CALIBRATORE DI DOSE

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Atomlab 100
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(No Transcript)
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(No Transcript)
21
RADIOFARMACO 10
  • Qualità di un radiofarmaco
  • Purezza radionuclidica
  • Purezza radiochimica,
  • Purezza chimica

22
RADIOFARMACO 10a
  • Purezza radionuclidica cioè il rapporto tra la
    radioattività del radionuclide considerato e la
    radioattività totale espresso come percentuale
    un concetto analogo è la purezza radioisotopica ,
    ovvero il rapporto tra il nuclide considerato e
    la radioattività totale dovuta agli isotopi dello
    stesso elemento

23
RADIOFARMACO 10b
  • Purezza radiochimica, rapporto percentuale tra la
    radioattività del nuclide nella forma chimica
    dichiarata e la radioattività totale del medesimo
    radionuclide presente nel radiofarmaco

24
RADIOFARMACO 10c
  • Purezza chimica rapporto percentuale tra massa
    della molecola nella forma dichiarata e la massa
    totale, fatta eccezione per solventi ed eccipienti

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RADIOFARMACO 11
  • Altre caratteristiche sono
  • dimensioni della colloide o delle particelle,
    loro numero per unità di volume
  • pH
  • sterilità
  • apirogenicità
  • atossicità

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FARMACOPEA
  • In parecchie nazioni, i radiofarmaci sono
    equiparati ai farmaci, molte farmacopee
    contemplano i radiofarmaci con capitoli speciali.
  • La monografia di un radiofarmaco riporta
  • nome del prodotto
  • caratteristiche
  • saggi di identificazione
  • saggi analitici, chimici e biologici
  • misura della radioattività
  • Conservazione
  • Etichettatura

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EMIVITA
  • Si definisce il concetto di emivita (T ½) fisica,
    biologica ed effettiva.
  • Lemivita fisica è quellunità di tempo dopo la
    quale la radioattività si è dimezzata per il
    decadimento fisico. E indipendente dal fatto che
    un radiofarmaco stia nel suo contenitore o sia
    stato introdotto in un organismo.
  • Lemivita biologica è quellunità di tempo dopo
    la quale la radioattività si è dimezzata per
    fenomeni di eliminazione dallunità biologica
    (organismo, tessuto, unità cellulare ecc.) in
    cui il radiofarmaco è stato introdotto
  • Lemivita effettiva è quellunità di tempo dopo
    la quale la radioattività si è dimezzata sia per
    i fenomeni fisici (decadimento radioattivo) sia
    per quelli biologici. E definita da questa
    formula
  • (T1/2 fisico x T1/2biologico)
  • (T1/2 fisico T1/2 biologico)

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SHELF-LIFE
  • è il limite di tempo entro il quale un
    radiofarmaco può essere utilizzato.
  • Questo limite di tempo tiene conto di più
    fattori che includono
  • il decadimento radioattivo,
  • la stabilità chimica della molecola o particella,
  • la stabilità del legame tra radionuclide e
    molecola,
  • laccumulo di prodotti di decadimento con emivita
    fisica superiore a quella del nuclide di
    interesse

29
GENERATORI
30
I generatori sfruttano il principio del
decadimento in serie e della separazione
cromatografica
  • il genitore a emivita fisica medio-lunga,
    decade in un isotopo figlio a emivita
    media-breve
  • il genitore è adsorbito su un supporto solido,
    impaccato in genere in una colonna di vetro,
    simile a una colonna cromatografica, da qui il
    nome di colonna generatrice spesso utilizzato
    al posto di generatore
  • il figlio viene generato dal decadimento del
    genitore
  • il figlio può essere separato dal generatore
    utilizzando un appropriato solvente che, fatto
    passare attraverso la colonna, lo trascina con sé
  • poiché il genitore ed il figlio sono elementi
    chimicamente differenti, il genitore rimane
    legato al supporto della colonna, mentre il
    figlio non si lega al supporto solido della
    colonna
  • pertanto il solvente o eluente discioglie il
    figlio , mentre il genitore continua a decadere
    nel figlio
  • pertanto il generatore può essere rifluito ad
    intervalli di tempo dipendenti dalla velocità di
    accrescimento del figlio fino a che tutti gli
    atomi del genitore non sono decaduti

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Il numero di generatori potenzialmente
utilizzabile in medicina nucleare è molto ampio,
sono invece abbastanza limitati quelli che
soddisfano le seguenti esigenze
  1. emivita del genitore compatibile con le esigenze
    di produzione e trasporto allutilizzatore
  2. emivita e caratteristiche fisiche del nuclide
    figlio
  3. solvente non tossico, iniettabile
  4. non-rilascio del genitore e/o del supporto solido
    durante le procedure di eluizione
  5. di decadimento genitore/figlio alta
  6. elevata concentrazione radioattiva delleluato
  7. resa di eluizione elevata, ovvero la capacità di
    estrarre il nuclide figlio durante il passaggio
    delleluente attraverso la colonna

32
(No Transcript)
33
RESA DI ELUIZIONE
  • 100 mCi di Mo decadono a 87 di Tc 99m, il
    restante 12 a Tc 99. Il Tc 99 si comporta
    chimicamente come il Tc99m , ma in pratica è come
    se fosse un elemento stabile
  • la resa di eluizione è di circa l80 del Tc99m
    teoricamente disponibile
  • pertanto considerando una colonna tarata a 100
    mCi di 99 Mo, otterremo un eluato contenente
    circa 70 mCi di 99mTc

34
(No Transcript)
35
Il Mo99 (nuclide padre) può essere ottenuto in
differenti modi che caratterizzano il generatore
  • Mo 99 da reattore, con purezza radionuclidica più
    elevata tuttavia lattività di questi generatori
    è piuttosto bassa e oggi poco utilizzati
  • Mo 99 da fissione hanno il vantaggio di
    unattività specifica piuttosto elevata e
    pertanto
  • il volume di allumina necessario alladsorbimento
    è piccolo, quindi anche le colonne hanno volume
    contenuto
  • volume di eluizione piccolo, tutta lattività
    può essere eluita in 3-5 ml
  • essendo più compatti, la schermatura è più agevole

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I generatori possono essere umidi o secchi
  • UMIDI i generatori sono forniti collegati ad un
    reservoir contenente fisiologica che mantiene
    sempre umida la colonna,
  • quelli SECCHI invece sono caratterizzati dal
    fatto che dopo ogni eluizione la colonna viene
    completamente prosciugata.
  • Ognuno presenta vantaggi e svantaggi.

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generatori umidi o secchi
  • Umido
  • la sacca di fisiologica (200-250 ml) consente
    unelevata flessibilità di eluizione
  • il rischio di contaminazione batterica è ridotto
  • manualità semplificata
  • lallumina essendo sempre umida evita il formarsi
    di spaccature con creazione di canali
    preferenziali per leluente con ridotta
    efficienza di eluizione
  • Secco
  • le differenze di pressione atmosferica (ad es.
    nelle spedizioni per via aerea) non possono
    determinare eluizioni spontanee
  • i fenomeni di autoradiolisi sono ridotti
  • precisione e ripetibilità dei volumi eluiti, sono
    elevate

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Eluizioni ripetute di un generatore 99Mo/99mTc
39
I KIT TECNEZIATI
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KIT TECNEZIATI 1
  • Il Tecnezio è il primo elemento artificiale, ha
    una chimica molto simile a quella del renio (Re).
  • Ha diversi stati di ossidazione da -1 a 7.
  • Il 7 è il più stabile e poco reattivo ed è
    quello ottenuto dalleluizione delle colonne come
    pertecnectato Tc O4- .

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KIT TECNEZIATI 2
  • E necessario pertanto ridurre il pertecnectato
    a stati di ossidazione 4 o 5 per poterlo legare
    alle molecole.
  • Lagente riducente più largamente impiegato è il
    cloruro di stagno (Sn Cl2) anidro o didrato
  • E indispensabile evitare la presenza di ossigeno
    che ossida nuovamente il Tc ridotto a
    pertecnectato, quindi vanno evitati gli aghi di
    reazione che comportano un ingresso di aria nel
    vial di reazione.

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KIT TECNEZIATI 3
  • il kit di marcatura è costituito da un vial
    contenente
  • il riducente
  • e la molecola complessante in forma liofila,
  • spesso vi è anche una soluzione tampone od altri
    eccipienti.
  • Il vial è sottovuoto o contiene un gas inerte
    (ad es. argon a pressione positiva).

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Setto di gomma perforabile
Ghiera di metallo a tenuta stagna
Atmosfera di gas inerte
Riducente
Molecola complessante
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KIT TECNEZIATI 4
  • Il kit, come viene inviato dal produttore non è
    radioattivo
  • Dopo laggiunta del 99mTc diviene un radiofarmaco
    p.d.
  • Non è una semplice operazione di ricostituzione
    di un liofilo, ma una reazione chimica

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KIT TECNEZIATI 5
  • Dopo laggiunta della soluzione di 99mTc
    pertecnectato ( 99mTc O4- ), si verifica una
    reazione tra i tre costituenti principali
    (pertecnectato, riducente e molecola complessate)
    con la formazione di
  • RADIOFARMACO
  • IMPURITA

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KIT TECNEZIATI 6
  • Con laggiunta di 99mTc O4- si ottiene pertanto
  • molecola di interesse a cui è legato chimicamente
    il Tc ridotto e costituisce il radiofarmaco vero
    e proprio che si localizzerà preferibilmente
    nellorgano target di interesse con un tropismo
    dettato dalla molecola complessate stessa,
  • tuttavia sono inevitabili impurità costituite da
  • Tc pertecnectato, ovvero del Tc che non è stato
    ridotto (Tc libero, Tc O4- , free ), che tenderà
    ad accumularsi in tiroide, stomaco, gh. Salivari
    ed intestino
  • Tc ridotto, ma non legato ( ridotto
    idrolizzato,Tc O2, reduced unbound) che tende a
    formare delle microcolloidi, che verranno captate
    dal sistema reticolo-endoteliale (fegato, milza,
    midollo osseo)
  • Molecole denaturate ( frammenti, polimeri etc)
    marcate con Tc

47
KIT TECNEZIATI sommario
  • 99-mTcO4- costituisce lanione di partenza per
    la produzione dei radiofarmaci tecneziati ed è
    una specie molto stabile.
  • Per preparare un radiofarmaco è necessario che il
    99mTc formi nuovi legami di coordinazione con dei
    leganti (L), cioè è necessario rimuovere in parte
    o completamente gli atomi di ossigeno legati al
    metallo e sostituirli con atomi coordinanti dei
    nuovi leganti.
  • In questo processo il 99m-Tc viene ridotto ( si
    abbassa il suo n di ossidazione).
  • La reazione comunemente utilizzata nella
    preparazione di radiofarmaci tecneziati è la
    seguente
  • 99mTcO4- R L 99-mTc (L)n
  • in cui R riducente, L legante.

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KIT TECNEZIATI sommario
  • I riducenti più comunemente usati sono sali di
    Sn
  • .
  • La rimozioni degli atomi di ossigeno legati al
    tecnezio avviene attraverso la formazione di
    Sn(OH)4.
  • Latomo di tecnezio, liberato dallossigeno, si
    può coordinare con L.Il legante L deve essere
    scelto in modo che formi un complesso con il Tc
    il più stabile possilbile così da non permettere
    di ricombinarsi con atomi di ossigeno che sono
    sempre presenti in soluzione in questo modo si
    riformerebbero le specie ossigenate del tecnezio,
    99-mTcO4- e 99-mTcO2 che costituiscono
    le impurezze.
  • Se non fosse presente il ligando la riduzione del
    99-mTcO4- porterebbe alla formazione del
    diossido termodinamicamente stabile (tecnezio
    colloidale, 99-mTcO2).
  • Quando tutto il riducente viene consumato il
    complesso radiofarmaco-Tc rischia di essere
    ossidato a 99-mTcO4- per questo è
    necessario usare i radiofarmaci tecneziati entro
    un limite di tempo relativamente breve dalla loro
    preparazione

49
MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI NORME GENERALI
  • Le operazioni di marcatura di una molecola con
    99mTc devono essere eseguite in modo da
    ottimizzare le seguenti caratteristiche
  • Resa di marcatura , generalmente è accettabile
    una resa gt 95
  • Purezza chimica
  • Purezza radiochimica
  • purezza radionuclidica
  • pH
  • osmolarità
  • stabilità in vitro
  • comportamento biologico
  • distribuzione nei tessuti e metabolismo
  • stabilità in vivo
  • aspetti farmaceutici

50
MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI NORME GENERALI
  • Per quanto riguarda la resa di marcatura e la
    purezza radiochimica, il ruolo delloperatore è
    estremamente rilevante.
  • Se le operazioni di marcatura sono eseguite
    correttamente, è prevedibile che la stabilità in
    vitro e in vivo siano ottimizzate e che la
    biodistribuzione del radiofarmaco sia quella
    attesa.
  • è necessaria una stretta osservanza delle
    procedure scritte di marcatura (package insert /
    procedure del servizio), ogni deviazione dalle
    stesse deve essere giustificata e registrata.
  • La mancata osservanza, soprattutto se ne deriva
    un detrimento allaccuratezza diagnostica,
    costituisce responsabilità deontologica e penale.

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MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI COMPITI DELLOPERATORE
  • In particolare loperatore dovrà prendere in
    considerazione i seguenti parametri
  • ispezione visiva del liofilo
  • verifica delletichetta del vial,
  • verifica dellintegrità del vetro del flacone
    ,del tappo di gomma e dellanello metallico di
    tenuta
  • attività totale e volume delleluato
  • età delleluato,
  • compatibilità delleluato
  • Eventuale necessità di diluizione,

52
MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI COMPITI DELLOPERATORE 1,2,3
  1. ispezione visiva del liofilo contenuto nel vial,
    prima dellimpiego, questi deve presentarsi come
    una polvere senza agglomerati umidi
  2. verifica delletichetta del vial ( le cui
    caratteristiche devono corrispondere a quelle
    riportate sulla confezione che contiene i vial)
    e della data di utilizzo
  3. verifica dellintegrità del vetro del flacone
    ,del tappo di gomma e dellanello metallico di
    tenuta

53
MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI COMPITI DELLOPERATORE 4,5
  • attività totale e volume delleluato, le cui
    quantità devono essere compatibili con
  • Caratteristiche della marcatura (package insert
    /procedure di servizio)
  • Utilizzo previsto
  • età delleluato, cioè il tempo trascorso
    dalleluizione e dalleluizione precedente. La
    quantità di Tc99 è proporzionale alletà, esso
    compete con il Tc99m nel processo di marcatura .
    Questo parametro è particolarmente rilevante
  • nella eluizione del lunedì mattina (eluizione
    precedente il venerdì o sabato) e
  • nella marcatura di alcune molecole critiche come
    HMPAO

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MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI COMPITI DELLOPERATORE 6
  • 6. COMPATIBILITA delleluato di un determinato
    generatore con la marcatura di un determinato
    kit.
  • abitualmente nel package insert sono riportate le
    compatibilità con vari tipi di generatore.
  • Attualmente questo aspetto è meno importante, in
    pratica tutti gli eluati dei generatori presenti
    sul mercato occidentale ( in particolare EU) sono
    utilizzabili per la marcatura dei vari tipi di
    kit presenti sul mercato

55
MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI COMPITI DELLOPERATORE 7
  • 7. la diluizione se necessaria, deve essere
    eseguita
  • sulleluato stesso con soluzione fisiologica
    F.U., prima dellaggiunta al vial contenente il
    liofilizzato.
  • La diluizione di un radiofarmaco già marcato con
    99mTc provoca quasi sempre la produzione di
    impurità radiochimiche (Tc libero o idrolizzato)

56
MARCATURE CON 99mTc DI MOLECOLE CONTENUTE IN KIT
FREDDI COMPITI DELLOPERATORE 8
  • 8. REGISTRAZIONE
  • nome del RADIOFARMACO
  • Ditta produttrice
  • Lotto
  • ELUATO generatore
  • VOLUME delleluato e sua conc. Attiva
  • Concentrazione attiva finale del radiofarmaco
  • Data e ora di preparazione
  • preparatore

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MARCATURA DI RADIOFARMACI CON ISOTOPI DELLO IODIO
58
MARCATURA DI RADIOFARMACI CON ISOTOPI DELLO IODIO
  • La chimica dello iodio è ben conosciuta , e i
    vari isotopi sono stati utilizzati per marcare
    una vasta gamma di molecole, in particolare le
    proteine come lalbumina, fibrinogeno, anticorpi.
  • Generalmente però i radiofarmaci iodinati non
    vengono preparati nel reparto di medicina
    nucleare, ma vengono forniti dal produttore già
    pronti per luso.
  • Uneccezione è stata rappresentata
    dallintroduzione in alcuni paesi di kit per la
    marcatura con 123 I (T ½ 13.2 ore) di alcune
    molecole come lhippuran, anfetamine, MIBG
    utilizzando generalmente un metodo a scambio
    ionico e senza necessità di purificazione del
    prodotto finale. Attualmente tale approccio è
    stato però quasi completamente abbandonato per
    ragioni commerciali.

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Marcatura con radionuclide dello Iodio-METODI
  1. monocloruro di iodio Il metodo è assai blando e
    non denatura la proteina solo basse attività
    specifiche sono ottenibili
  2. cloramina T (sodio p-toluene solfurocloramina)
    permette di lavorare con Nal carrier - free e
    quindi di ottenere elevatissime attività
    specifiche.è però assai forte denatura in modo
    abbastanza importante le proteine ,difficile
    controllo
  3. elettrolisi l'elettrolisi libera iodio isotopico
    (I2) da ioduro I di sodio la proteina da
    marcare è posta con Nal nello scompartimento
    anodico formato da un crogiuolo di platino di una
    cella elettrolitica. Il catodo è separato da una
    membrana da dialisi, la proteina non viene mai a
    contatto con agenti ossidanti, pertanto il metodo
    è assai blando e non denatura la proteina. Alte
    attività specifIche
  4. lattoperossidasi catalizza l'azione ossidante di
    piccolissime quantità di H2O2sullo ioduro di
    sodio il metodo è assai poco denaturante anche
    ad elevate attività specifIche
  5. coniugazione si basa sulla preparazione di
    coniugati di iodio -3-(p-idrossifenil) - acido
    propionico-N-idrossi-succinamide (o altre
    molecole simili) con gli amino gruppi liberi
    delle proteine Si provvede quindi alla reazione
    di scambio dello Iodio inattivo con lo Iodio
    radioattivo
  6. iodogen (1, 3, 4, 6 tetracloruro - 3a - 6a-
    difenil glicolurea) lo iodogen,disciolto in
    CH2C12,è evaporato nel flacone di reazione, forma
    una pellicola sulle pareti del flacone.
    Insolubile in acqua, la reazione di ossidazione
    avviene alla interfaccia pellicola di
    iodogen-soluzione di proteina.

60
MARCATURA DI RADIOFARMACI CON INDIO In 111
  • LIn 111 viene fornito come In Cl3 in soluzione
    acida
  • per la marcatura si utilizzano le proprietà
    chimiche dellIn di precipitare a partire da pH
    di circa 2 e di formare complessi assai stabili
    con un gran numero di chelanti.
  • Generalmente si sfrutta il legame tra lIn e un
    complesso formato dalla molecola da marcare e un
    chelante intermedio, il più frequentemente usato
    è il DTPA (acido dietilentriaminopentaacetico)

61
MARCATURA DI RADIOFARMACI CON INDIO In 111
111 In ------DTPA??Molecola
  • ATTENZIONE!!!! GLI IONI METALLICI PREESENTI
    NELLA SOLUZIONE O RILASCIATI DA AGHI , TAPPI ETC
    COMPETONO CON LIn PER IL LEGAME CON IL DTPA

Fe ------DTPA??Molecola
111 In -
62
MARCATURA DI RADIOFARMACI CON INDIO In 111
  • Con 111 In vengono attualmente marcate parecchie
    molecole di peptidi coniugate con un chelante
    intermedio, anticorpi monoclonali.
  • parecchie molecole coniugate possono essere
    marcate sia con 111 In che con Y90 (ittrio), in
    questo modo si può con la stessa molecola
    ottenere uninformazione diagnostica ( con lIn)
    e praticare la terapia radiometabolica (con
    littrio).

63
ANTICORPI MONOCLONALIMONOCLONAL ANTIBODIESMAb
64
MAb
65
MAb
66
MAb
67
MAb
68
MAb
69
MAb
70
TEST DI IDENTIFICAZIONE e CONTROLLO DI QUALITA
71
  • Lo scopo dei Controlli di Qualità (QC) dei
    radiofarmaci è quello di assicurare che un
    prodotto abbia gli standard necessari
  • alla somministrazione ed
  • alluso che se ne intende fare.

72
QC
  • Esistono diverse categorie di QC
  • controlli di identificazione
  • controlli fisici
  • controlli chimici
  • controlli radionuclidici
  • controlli radiochimici
  • controlli biologici
  • I QC possono essere
  • statistici
  • saltuari
  • di routine
  • a priori
  • a posteriori

73
QC
  • Alcuni di questi controlli sono effettuabili su
    piccole quantità di soluzione o sospensione lo
    stesso preparato su cui si effettua il controllo
    potrà essere somministrato al paziente.
  • Altri controlli devono invece essere effettuati
    su tutto il preparato o su quantità importanti
    sono controlli distruttivi che devono essere
    effettuati su un campione rappresentativo del
    lotto e non sullo stesso preparato da
    somministrare.

74
QC QUANDO?
  • IDEALMENTE SEMPRE, PRIMA DI PROCEDERE ALLA
    SOMMINISTRAZIONE
  • ma..
  • Impiego di risorse non trascurabile
  • Il tempo necessario al QC non sempre compatibile
    con le esigenze cliniche/logistiche
  • Affidabilità dei prodotti in commercio

75
QC QUANDO? Indicato
  1. ACCETTAZIONE DI UN NUOVO PRODOTTO
  2. ACCETTAZIONE DI UN NUOVO LOTTO
  3. ACCETTAZIONE DI UN NUOVO GENERATORE O FORNITORE
    DI NUCLIDE PER MARCATURA
  4. FREQUENZE PRESTABILITE E/O RANDOM
  5. PRODOTTI NON REGISTRATI ( utile ottenere dal
    produttore copia dei certificati di analisi di
    quel lotto di prodotto impiegato). Talora è
    comunque necessario verificare in laboratorio la
    congruità delle caratteristiche del radiofarmaco

76
QC QUANDO? Mandatorio
  • IN CASO DI ANOMALA BIODISTRIBUZIONE
  • NEL DUBBIO DI OPERAZIONI NON CONFORMI ALLA
    PROCEDURA
  • QUANDO CI SI DISCOSTA,sulla base di evidenza
    scientifica, DALLE PROCEDURE DEL PRODUTTORE
    (split dose, attività maggiori)
  • RADIOFARMACI PER TERAPIA, quando la marcatura
    avviene nella radiofarmacia della Med.Nucl.
  • HOME kit

77
QC
  • In generale un test di QC deve essere
  • semplice
  • rapido (soprattutto il tempo di esecuzione deve
    essere tale da permettere lutilizzo del
    radiofarmaco stesso)
  • non-distruttivo
  • richiedere una strumentazione /reagenti di comune
    utilizzo

78
QC
  • Generalmente in una radiofarmacia si effettuano
    controlli della purezza radiochimica.(RP)
  • il QC dei radiofarmaci, in particolare di quelli
    tecneziati, dovrebbe essere routinario.
  • La F.U. e i produttori di radiofarmaci forniscono
    solitamente la documentazione che descrive la
    procedura raccomandata per il QC.
  • E' stata sviluppata una serie di test veloci,
    efficaci e discriminanti applicabili ai
    radiofarmaci prima delluso Infatti spesso i
    radiofarmaci devono essere prodotti, testati e
    somministrati in un periodo di tempo molto breve.
  • In generale è desiderabile una purezza
    radiochimica del 95 (anche se non sempre
    ottenibile) poichè impurezze radiochimiche hanno
    una diversa biodistribuzione che altera l'imaging
    e riduce laccuratezza del test
  • La PR viene determinata sia per verificare la
    qualità delle formulazioni standard o dei kit,
    sia per stabilire gli standard di una
    preparazione in house.

79
QC
  • I CONTROLLI RADIOCHIMICI hanno lo scopo
  • valutare la RP, cioè la di attività dovuta al
    radionuclide nella forma chimica desiderata
    rispetto allattività totale che può comprendere
    oltre al radiofarmaco desiderato ed il
    radionuclide precursore, eventuali sottoprodotti
    che si formano durante la fase di preparazione.
  • La RP
  • dipende dalla stabilità del radiofarmaco,
  • evolve nel suo periodo di validità.
  • Varia con il tempo trascorso dalla marcatura
  • Possono esserci variazioni nei lotti

80
QC
  • I tipi di impurezze radiochimiche che possono
    essere presenti nel radiofarmaco variano a
    seconda dello specifico prodotto in esame, del
    radionuclide e del metodo di marcatura.
  • Possono essere presenti per esempio
  • molecole marcate dovute a reazioni collaterali
    alla marcatura o perché già presenti nel prodotto
    inattivo di partenza
  • molecole marcate in posizioni non desiderate
  • radionuclide libero che non si è legato alla
    molecola da marcare ( per es. 111-InCl3 nella
    preparazione di 111-In-DTPA oppure 131-I nella
    preparazione di 131-I-norcolesterolo).

81
QC
  • Nei radiofarmaci marcati con Tc99m sono sempre
    presenti due tipi di impurezze (dovute alla
    chimica del tecnezio ed al riducente utilizzato)
  • 99m-Tc-IDROLIZZATO RIDOTTO (HR,RU), costituito da
    biossido di tecnezio, 99-mTcO2, che ha la forma
    fisica di colloide
  • 99m-Tc LIBERO NON-RIDOTTO (F), costituito
    dallanione pertecnectato, 99-mTcO4-

82
QC
  • I kit per la marcatura di prodotti tecneziati
    sono costituiti non solo dal ligando e dal
    riducente, ma anche vari eccipienti quali
    soluzioni tampone (buffer), antiossidanti ecc.
  • Lidentificazione chimica di questi eccipienti è
    teoricamente possibile, ma raramente soddisfa le
    caratteristiche sopra riportate. Da un punto di
    vista pratico è più appropriato considerare la
    componente radioattiva.
  • Lanalisi chimica è generalmente inappropriata
    in relazione alla quantità molto piccola di
    materiale presente nel kit.

83
QC - Test rapidi per la valutazione della purezza
radiochimica
  • cromatografia su strato sottile (instant
    thin-layer chromatography - ITLC)
  • CROMATOGRAFIA
  • DI ADSORBIMENTO
  • DI RIPARTIZIONE
  • SCAMBIO IONICO
  • ESCLUSIONE MOLECOLARE
  • HPLC
  • elettroforesi
  • filtrazione

84
QC- ITLC
85
QC- ITLC
Rf Fc /Fs Fc distanza dallorigine al centro
della macchia Fs Distanza dallorigine al
fronte del solvente
86
QC- ITL 99mTc
87
QC- 99mTc APT 30-51
88
(No Transcript)
89
COMPITI DEL TSRM IN RADIOFARMACIA
90
COMPITI DEL TSRM IN RADIOFARMACIA
  • I compiti del TSRM, sono integrati con quelli del
    radiofarmacista e del medico nucleare.
  • Da un punto di vista normativo le figure
    professionali tecniche in radiofarmacia non sono
    state ancora definite da chiari provvedimenti
    legislativi. Tali attività sono infatti spesso
    svolte da altre figure professionali ( quali ad
    es. perito chimico).
  • Schematicamente sono
  • Approvvigionamento
  • preparazione dei radiofarmaci
  • assicurazione di qualità
  • distribuzione
  • sicurezza
  • registrazione ed informazione
  • monitoraggio del risultato.
  • ricerca e sviluppo.

91
COMPITI DEL TSRM IN RADIOFARMACIA
  1. Approvvigionamento ordine, ricevimento,
    conservazione e registrazione/inventario dei
    radiofarmaci, farmaci ancillari, presidi medici e
    materiale correlato
  2. preparazione dei radiofarmaci include la
    eluizione dei generatori, ricostituzione di kit,
    , preparazione di prodotti non disponibili
    commercialmente e altre operazioni di marcatura
  3. assicurazione di qualità include la verifica
    funzionale di strumenti, dispositivi ed
    equipaggiamenti, controllo di qualità dei
    radiofarmaci (purezza radiochimica,
    radionuclidica, ecc.)

92
COMPITI DEL TSRM IN RADIOFARMACIA
  • 4. dispensazione di dosi singole o multiple
    secondo prescrizione medica
  • 5. distribuzione varie operazioni relative alla
    dose/i preparate in modo che possano essere
    utilizzate in luoghi differenti dalla camera
    calda
  • 6. sicurezza norme di radioprotezione e di
    sicurezza più generale impiegando sostanze
    chimiche o prodotti biologici.

93
COMPITI DEL TSRM IN RADIOFARMACIA
  • 7. registrazione ed informazione delle
    operazioni eseguite, sia per quanto riguarda il
    radiofarmaco che la singola dose/paziente

94
(No Transcript)
95
COMPITI DEL TSRM IN RADIOFARMACIA
  • 8. monitoraggio del risultato gamma di attività
    che garantiscono lottimale svolgimento
    dellattività (ad esempio che la preparazione del
    paziente sia adeguata, che siano state indagate
    possibili interferenze farmacologiche).
  • 9. ricerca e sviluppo.

96
RADIOFARMACI PER LA PET
97
(No Transcript)
98
(No Transcript)
99
Fundamental Differences between Anatomic (i.e.,
CT and MRI) and Molecular (i.e., PET) imaging
Czernin J, 2003
  • Anatomic imaging detects structural abnormalities
    with high accuracy
  • Size criteria fail to characterize structural
    abnormalities reliably as malignant or benign
  • This implies that anatomical imaging generally
    has a high sensitivity for the detection of
    structural alterations, but a low specificity for
    further characterizing these abnormalities

100
(No Transcript)
101
(No Transcript)
102
(No Transcript)
103
(No Transcript)
104
(No Transcript)
105
(No Transcript)
106

107
REAZIONI AVVERSE AI RADIOFARMACI
108
  • LOMS definisce le reazioni avverse ai farmaci
    (ADR) ogni effetto nocivo, non intenzionale ed
    indesiderato di un farmaco che avviene alla
    corretta posologia, quando esso venga
    somministrato a scopo di profilassi, diagnosi e
    terapia.
  • esclude gli insuccessi terapeutici, gli
    avvelenamenti accidentali ed intenzionali e
    labuso del farmaco.
  • non include ADR in seguito ad errori di posologia
    o alla non-compliance dei pazienti.

Reazioni avverse da radiofarmaci
109
Numerosità delle segnalazioni di Reazione Avversa
ai Radiofarmaci allEANM (1980-2004)
Reazioni avverse da radiofarmaci
110
Fig.3-Percentuale di ADR ai RadioFarmaci marcati
con 99mTc, segnalate allEANM (1980-2004)
Reazioni avverse da radiofarmaci
111
.4-Numerosità delle segnalazioni di Reazione
avversa e n. di pazienti che hanno richiesto
trattamento medico EANM 1980-86
Reazioni avverse da radiofarmaci
112
5-Percentuale e numero delle segnalazioni e di
pazienti che hanno richiesto trattamento medico
per i RadioFarmaci 99mTc (Tc-Rf) e non tecneziati
(altriRf) EANM 1980-86
Reazioni avverse da radiofarmaci
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