Il Sistema Pubblico di Connettivit - PowerPoint PPT Presentation

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Il Sistema Pubblico di Connettivit

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Title: Introduzione Author: enrico vicario Created Date: 5/4/2000 7:30:01 PM Document presentation format: Presentazione su schermo (4:3) Company – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il Sistema Pubblico di Connettivit


1
Il Sistema Pubblico di Connettività un progetto
innovativo per la P.A. e per il Paese
20 gennaio 08 - Facoltà di Ingegneria -
Università Roma Tre
  • Laboratorio di Tecnologie del SWesperienza di
    collaborazione con Amministrazioni e
    Impresenello sviluppo di applicazioni di
    eGovernment
  • Valeriano Sandrucci, Enrico Vicario
  • Laboratorio Tecnologie del Software
  • Dipartimento Sistemi e Informatica
  • Centro per la Comunicazione e Integrazione dei
    Media
  • Università di Firenze
  • Sandrucci,Vicario_at_dsi.unifi.it
  • www.dsi.unifi.it/vicario


2
Laboratorio di Tecnologie del SW
  • Ingegneria Informatica (inginf05)
  • Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Sistemi e
    Informatica - DSI
  • Media Integration and Communication Center - MICC
  • People 36
  • E.Vicario, G.Bucci, A.Fantechi
  • V.Sandrucci, J.Baldanzi, J.Torrini, L.Carnevali,
    L.Ridi, I.Bicchierai
  • Aree di competenza
  • Testing, verifica di correttezza, valutazione di
    performance e dependabilityin sistemi
    concorrenti Real Time con requisiti
    safety-critical
  • Metodi di ingegneria del SW processi di
    sviluppo, architetture, principi e schemi di
    progetto, tecnologie, modellazione
  • Rapporti col territorio
  • Galileo Selex, FinMeccanica, Regione Toscana,
    Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi,
    Provincia di Firenze, CNIPA
  • una varietà di piccole imprese nel settore ICT e
    SW

3
La natura incrementale delle-government
  • Egovernment use of Information and Communication
    Technologies combined with organisational change
    and new skills in order to improve public
    services, democratic processes and public
    policies
  • The Role of eGovernment for Europe's Future,
    Communication from the Commission to the Council,
    the European Economic and Social Committee, and
    the Committee of Regions, Brussels, 26.9.2003
  • Criticità specifiche
  • Disegno complessivo non prevedibile e comunque
    aperto non una applicazione ma un sistema,
    accoppiato alla evoluzione dei servizi e delle
    politiche
  • Necessità di sviluppo concorrente autonomia
    delle amministrazioni, molteplicità di
    fornitori, legacy
  • Finanziamento
  • Per rendere sostenibile il processo occorre
    capacità di cooperazione e evoluzione
  • Interoperabilità, integrabilità, condivisione,
    riuso, manutenibilità

4
Il ruolo del settore pubblico
  • La metafora del piano regolatore
  • Non soluzioni specifiche ma linee guida
  • Conciliare levoluzione autonoma con una
    integrazione armonica
  • Necessità per il settore pubblico di mantenere
    il governo della architettura di scala
    enterprise
  • DK Ministry of Science, Technology and
    Innovation, White Paper on Government Enterprise
    Architecture in Denmark, June 2003.

5
Quadro di riferimento comune
  • Architettura
  • interfacce di cooperazione tra i componenti,
    schemi di interazione, standards e tecnologie
    usati nellintegrazione
  • Strumenti di metodo condivisi
  • orientati a favorire uniformità nel processo di
    fornitura, dalla formulazione del capitolato
    alla documentazione di riscontro, al processo di
    collaudo e manutenzione
  • Processo di governance
  • capace di sostenere la visione di insieme e
    guidare la condivisione e levoluzione

6
1/3 Architettura
  • Partizionamento delle responsabilità
  • Design Pattern Observer
  • Architectural Pattern Publishsubscribe
  • CART

7
Architettura partizionamento delle responsabilità
  • Sistemi informativi locali dei singoli enti
    coordinati
  • Rispondono alla specifica missione di ciascun
    ente
  • Dipendono solo marginalmente dalla integrazione
  • Limpatto della loro integrazione deve essere
    proporzionale
  • Infrastruttura finalizzata al supporto della
    cooperazione

cooperazione
8
il pattern Observeruno schema OOD
  • Disaccoppiamento e consistenza
  • subject ha una variabile di stato che deve essere
    osservata da oggetti di vario tipo (observer_A e
    observer_B)
  • Prima soluzione subject pubblica un metodo con
    il quale observer può ottenere lo stato
  • Problema observer deve aggiornare lo stato
    quando?
  • Prima di farne uso!
  • Ma potrebbe essere necessario osservare tutti i
    cambiamenti
  • e.g. gli interessi su un conto corrente

9
il pattern Observerinversione di responsabilità
della notifica
  • attribuiamo al subject la responsabilità di
    notificare agli observers che il suo stato è
    cambiato(Inversione di responsabilità)
  • Quando cambia il suo stato, subject invoca il
    metodo notify
  • Notify invoca update su tutti gli observers

10
il pattern Observerstruttura
  • definisce una dipendenza uno-a-molti per cui
    quando un oggetto modifica il suo stato tutti i
    suoi dipendenti ne ricevono notifica

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il pattern Observerinversione di responsabilità
della sottoscrizione
  • Installazione dinamica con responsabilità a
    carico dellobserver
  • Observer si registra su subject con attach/detach
  • Subject notifica agli osservatori registrati con
    notify
  • In ricezione del notify, observer invoca
    get_State

12
Trasposizione architetturale Publish Subscribe
  • Publish Subscribe (broker)
  • Equivalente architetturale del pattern observer,
    con analoga motivazione e struttura

13
CART Cooperazione Applicativa della Regione
Toscana
  • Rete e nodi di calcolo
  • CRIC, NAL, SIL
  • Xml su http
  • Componenti applicativi
  • Proxy applicativi, Sole facade, frameworkCA
  • Componenti middleware sul NAL
  • Sun1 Application Server, repository
  • Interazione
  • Prevalente stile publish subscribe
  • Possibile anche la richiesta di servizio

14
Strumenti di Metodo condivisi 2/3
  • Buone pratiche di sviluppo
  • Processo di certificazione
  • (Pratiche di gestione del processo di fornitura)

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Buone pratiche
  • Documentazione del SW
  • Core diagrams di UML
  • Rappresentazione in livelli di dettaglio
  • Formato della documentazione
  • Organizzazione delle componenti applicative
  • Partizionamento e separazione delle
    responsabilità
  • Schemi di progetto comunicabili e riusabili
  • Architectural e design patterns
  • Documentazione delle interfacce
  • Formati di scambio
  • Implementazioni di riferimento aperte
  • Strumenti di supporto al testing

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Processo di certificazione
  • Strumento di attuazione del quadro di riferimento
  • Promuove requisiti metodologici e
    architetturalial di là dei soli requisiti
    funzionali di ciascun componente
  • Requisiti di interoperabilità
  • Proxy garantire il corretto utilizzo delle
    funzionalità della infrastruttura di
    cooperazione applicativa
  • Proxy creare condizioni che facilitino
    lintegrazione di componenti SIL
  • SIL garantire il corretto funzionamento dei
    servizi esposti verso la infrastruttura di
    cooperazione
  • Requisiti architetturali
  • Creare elementi di coerenza tra applicazioni
    diverseche facilitino lintegrazione e
    levoluzione
  • Requisiti di documentazione
  • Abilitare la visione di insieme

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Requisiti di interoperabilità Interfaccia proxy
- FrameworkCA
  • Il proxy accede al framework CA esclusivamente
    attraverso la facciata standard (sole facade)
  • invio messaggi, invocazione servizi
  • costruzione di messaggi conformi alla busta
    e-Toscana
  • lettura e cancellazione di messaggi nel
    repository degli eventi del NAL
  • propagazione di richieste a provider di servizi
    dislocati sui SIL
  • Il proxy deve esporre funzionalità che lo
    rendono monitorabile a livello sistemistico
  • servizio che restituisce uno stato
    OK/Warning/Trouble
  • Il proxy deve tenere traccia del suo stato in un
    log xml
  • periodicamente aggiornato dal proxy
  • riporta dettagli sullo stato di funzionamento
    della applicazione

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Requisiti di interoperabilità Interfaccia proxy
- SIL
  • Documentazione statica dellinterfaccia
  • Nello schema di cooperazione per eventi
  • formato degli eventi in XMLSchema con
    annotazione del significato dei singoli campi
  • validazione degli eventi rispetto allo schema
    XMLcon segnalazione delle incongruenze
  • Nello schema di cooperazione per richieste di
    servizio
  • Il proxy media la comunicazione tra FCA e SIL
    fornitore del servizio
  • Documentazione dinamica dellinterfaccia
  • Applicazione di test
  • Testa le funzionalità implementate dal proxy
  • Implementazione di riferimento
  • esemplifica un possibile modo di interfacciamento
    del SIL verso il proxy
  • distribuita come codice aperto

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Requisiti di interoperabilità Sistemi
Informativi Locali
  • Il SIL ha la responsabilità di definire
    linterfaccia di eventuali servizi esposti
    verso linfrastruttura di cooperazione
  • formato della richiesta di servizio(RichiestaServ
    izioData.xml)
  • formato dei messaggi di risposta (documentato
    attraverso XMLSchemacon annotazione del
    significato dei campi)

20
Requisiti architetturali Proxy applicativi
  • Modello di cooperazione
  • Prevalente uso dello schema di cooperazione per
    eventi
  • Ammessa cooperazione per richiesta di servizio
  • Evoluzione orientata verso schema ad eventi
  • Separazione delle responsabilità
  • interfaccia verso il SILlogica di
    dominiointerfaccia verso FCA
  • Architettura interna per logiche di dominio
    complesse
  • Riduzione delle dipendenze attraverso interfacce
    documentatee organizzazione in packages dei
    moduli

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Requisiti di documentazione proxy
  • Documentazione del sw
  • Diagrammi dei casi di uso per funzionalità
    esposte
  • Diagrammi di interazione per scenari operativi
    significativi
  • Diagrammi delle classi e dei packages
  • Descrizione di eventuali schemi di progetto
    caratterizzanti
  • Schemi ER o UML-DataModelingProfile di eventuali
    tabelle su database
  • Caratteristiche della documentazione
  • Rappresentazione su diversi livelli di dettaglio
  • Documentazione non incrementale
  • Identificativo di associazione tra sw e
    documentazione
  • Punto di vista del progettista

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Requisiti di documentazione proxy
  • Documentazione di installazione, configurazione
    ed esercizio
  • Configurazione dellapplication server S1AS e
    eventuali altri requisiti
  • Procedura di installazione e deploy del proxy e
    delle applicazioni di test
  • Manuale di gestione e manutenzione in esercizio
    del proxy
  • Caratterizzazione qualitativa del carico offerto
  • Tipologia, distribuzione temporale e quantità dei
    flussi
  • Punto di vista dellamministratore

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(Pratiche di gestione del processo di fornitura)
  • Metodologia del processo di fornitura
  • insieme organico di buone pratiche dal bando al
    collaudo
  • definizione degli artefatti che devono
    accompagnare lo sviluppo,
  • formalismi e linee guida metodologiche nella
    produzione della documentazione di riscontro
    nella formalizzazione dei requisiti e nella
    documentazione delle soluzioni adottate
  • pratiche dei test interni documentati al rilascio
  • pratiche della fase di collaudo e dispiegamento
    delle applicazioni realizzate.
  • Approccio
  • Analisi delle pratiche correnti presso RT,CNIPA e
    altri Enti
  • Definizione e sperimentazione in casi pilota
  • Standardizzazione,
  • Diffusione e formazione verso Enti e Fornitori
  • Esperienza nella commissione di collaudo di
    CG-SICA
  • Gerardo Canfora (Università del Sannio), Giuseppe
    di Battista (Università di Roma 3), Enrico
    Vicario Università di Firenze, Valter Antonelli
    (CNIPA), Mario Terranova (CNIPA) Claudio
    Bortone (CNIPA), Alfio Raia (CNIPA), Stefano
    Fuligni (CNIPA), Francesco Tortorelli (CNIPA)

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Processo di Governance 3/3
  • Requests For Commments RFC
  • (Indicizzazione semantica)

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Il metodo dei Requests For Comments (RFC)
  • Governo di un impianto di cooperazione
    applicativa PS
  • standardizzazione dei tracciati dei messaggi
    informativi veicolati
  • gestione delle autorizzazioni nelle
    sottoscrizioni
  • Esiste un punto di controllo e gestione tecnica
    centralizzato
  • tra i maggiori pregi dellarchitettura.
  • Necessario cmq un processo di consenso tra
    portatori di interesse
  • Pubbliche Amministrazioni dei diversi livelli,
    fornitori, utenti finali stessi
  • Processo RFC (Request For Comments)
  • riproduce il ben noto meccanismo di
    standardizzazione su Internet(http//it.wikipedia
    .org/wiki/Request_for_Comments)
  • supporta a livello organizzativo e tecnico la
    partecipazione di soggetti diversi nella
    standardizzazione di eventi e tracciati
    informativi
  • Attuatori
  • Comitato eToscana, Centro Tecnico, partecipanti
    ai singoli standards

26
eToscana compliance
27
RFC infrastrutturali e applicative
  • RFC applicative
  • Definiscono standards sulluso dellinfrastruttura
    in un dominio applicativo
  • RFC81 - COMET Ciclo di vita delle
    sperimentazioni cliniche
  • RFC Infrastrutturali
  • Definiscono standards legati alla infrastruttura
    e al suo governo
  • RFC17 struttura di una RFC applicativa

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RFC81 sperimentazioni cliniche
29
RFC17 RFC Applicativo e.Toscana
30
Dalle RFC al sistema-delle-RFC
  • Oltre 100 RFC standardizzate o in via di
    standardizzazione
  • Complessità di ricerca e garanzia di consistenza

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Sistema di indicizzazione semantica
  • Annotare i tracciati rispetto a modelli
    ontologici
  • In principio possibile sostituire XSD con
    ontologie
  • Non conveniente per ragioni di pratica e legacy
  • Casi duso abilitati
  • verificare se una nuova RFC è consistente
    rispetto allinsieme di quelle che la precedono
  • ricerca di una o più RFC che insistono su un
    concetto, ad esempio per identificare linsieme
    dei tracciati impattati da una modifica
  • costruzione di filtri capaci di verificare la
    consistenza semantica dei contenuti di messaggi
    scambiati sul CART (prospettiva di
    sperimentazione).
  • Possibile integrazione con catalogo schemi e
    ontologie in CG-SICA

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Un caso applicativo
  • Gestione delle sperimentazioni cliniche
  • Processo interno ad un Centro di Sperimentazione
  • Cooperazione con i sistemi informativi Ragionale
    e Nazionale
  • Problema delle procedure
  • Architettura di workflow management
  • Cooperazione

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Un caso di cooperazioneapplicazione di gestione
delle sperimentazioni cliniche
  • Un progetto della Azienda Ospedaliera
    Universitaria Careggi (AOUC)
  • sostenuto da RT nell'ambito di DGR 788/2006
  • Migliorare e potenziare i settori preposti alla
    ricerca biomedica,
  • in particolare il Comitato Etico per la
    sperimentazione clinica dei medicinali
  • Sottoprogetto
  • Automazione della gestione del flusso delle
    attività nel processo di sperimentazione clinica
  • People
  • Daniela Matarrese, Lorenzo Bartoli, Cristina
    Berdondini, Riccardo Sforza
  • Pierangelo Geppetti, Alessandro Mugelli, Silvia
    Benemei, Michele Vietri
  • Enrico Vicario, Fabrizio Baldini, Graziella
    Magnolfi, Jacopo Baldanzi, Valeriano Sandrucci

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Esiti e sviluppi
  • In uso presso AOUCareggi
  • Richiesta da vari altri Centri di Sperimentazione
    in Toscana
  • Un caso di successo
  • Un centinaio di centri di sperimentazione in
    Italia (11 solo in Toscana)
  • Sviluppi
  • Integrazione con anagrafe pazienti, estensione al
    profilo scientifico
  • Integrazione con AIFA
  • Il problema del doppio debito informativo
  • I soggetti coinvolti nellintegrazione con AIFA
  • AIFA (Ministero Affari Sociali)
  • CINECA
  • CNIPA
  • Regione Toscana
  • Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi
  • Stlab.unifi

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XML - comunicazione COMET
  • lt?xml version"1.0" encoding"UTF-8"
    standalone"yes"?gt
  • ltNotificaRichiestaAutorizzazioneSperimentazione
    xmlns"http//regione.toscana.it/sanita/comet/"gt
  • ltIdUniversalegtAOUCMonocentrica1227116844281lt/I
    dUniversalegt
  • ltSIL_MittentegtSPCAslTest_SPCRegioneToscana_SPC
    SISComet_SIL_Flt/SIL_Mittentegt
  • ltDataPubblicazionegt2008-11-190100lt/DataPubbl
    icazionegt
  • ltCodiceSperimentazionegtAOUCMonocentricalt/Codic
    eSperimentazionegt
  • ltStrutturaSperimentazionegt
  • ltPubblica tipoStruttura"AOU"gt
  • ltCodicegt090903lt/Codicegt
  • ltDescrizionegtAzienda Ospedaliera
    Universitaria Careggilt/Descrizionegt
  • lt/Pubblicagt
  • lt/StrutturaSperimentazionegt
  • ltOrganizzazionegt
  • ltCodicegt7lt/Codicegt
  • ltDescrizionegtGianfranco
    Gensinilt/Descrizionegt
  • lt/Organizzazionegt
  • ltOggettoSperimentazionegtDANTE
  • Dual ANtiplatelet therapy Tailored on the Extent
    of platelet inhibitionlt/OggettoSperimentazionegt
  • ltComitatoSperimentazionegtCOMITATO ETICO PER
    LA SPERIMENTAZIONE CLINICA DEI MEDICINALI

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Architettura di integrazione
  • Passi
  • flusso AIFA (D.Min.Sett.08)
  • applicazione di ricezionecon interfaccia
    applicativa
  • Registrazione CG-SICA(accordo di servizio
    modello ontologico)
  • Estensione del flusso regionale COMET per
    includere flusso AIFA(nuova RFC)
  • Estensione applicazionegestione
    sperimentazionicliniche
  • Gateway CART/AIFAtramite CG-SICA

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Ricadute
  • Integrazione tra Centro Sperimentazione Clinica e
    AIFA via CG-SICA
  • Applicabile a un centinaio di centri di
    sperimentazione clinica
  • Sperimentazione di uso del CG-SICA
  • Accordo di servizio
  • Catalogo delle ontologie
  • Porta di dominio
  • Sperimentazione di una soluzione di integrazione
    CART/CG-SICA
  • Un gateway attestato sul CART agisce da sostituto
    nellassolvimento del debito informativo verso
    AIFA
  • Sperimentazione di trasferimento da catalogo
    RFC-eToscana a modelli ontologici su CG-SICA
  • Valorizza larchitettura CART
  • La integra con CG-SICA

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Conclusioni
  • Circa lastrazione e la concretezza
  • - Ma qualè la pietra che sostiene il ponte?- Il
    ponte non è sostenuto da questa o quella pietra,
    ma dalla linea dellarco che esse formano.-
    Perché mi parli delle pietre? E solo
    dellarco che mimporta.- Senza pietre non cè
    arco. Italo Calvino, Le città invisibili.
  • Di cosa parliamo?
  • Strumenti e metodi di ingegneria del SW,
    Architetture SW, Cooperazione applicativa, UML,
    Java, TecnologieReti di calcolatori, Sicurezza,
    Telematica, Pratica del collaudo, Metodi di
    testing, Gestione dei contratti,
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