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5. La resurrezione di Ges

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5. La resurrezione di Ges Professione di fede, evento e credibilit Secondo le Scritture Ges di Nazaret tra storia e fede La fede cristiana sta o cade con la ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: 5. La resurrezione di Ges


1
5. La resurrezione di GesùProfessione di fede,
evento e credibilità
  • Secondo le ScrittureGesù di Nazaret tra storia e
    fede

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  • La fede cristiana sta o cade con la verità della
    testimo-nianza secondo cui Cristo è risorto dai
    morti. Se si toglie questo, si può, certo,
    raccogliere dalla tradizione cristiana ancora una
    serie di idee degne di nota su Dio e sulluomo,
    sullessere delluomo e sul suo dover essere
    una sorta di concezione religiosa del mondo , ma
    la fede cristiana è morta Solo se Gesù è
    risorto, è avvenuto qualcosa di veramente nuovo
    che cambia il mondo e la situazione delluomo.
    Allora egli, Gesù, diventa il criterio, del quale
    ci possiamo fidare. Poiché allora Dio si è
    veramente manifestato. Per questo, nella nostra
    ricerca sulla figura di Gesù, la risurrezione è
    il punto decisivo. Se Gesù sia soltanto esistito
    nel passato o invece esista anche nel presente
    ciò dipende dalla risurrezione. Nel sì o no a
    questo interrogativo non ci si pronuncia su di un
    singolo avvenimento accanto ad altri, ma sulla
    figura di Gesù come tale.
  • BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret II, p. 269-270

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Alcune domande preliminari
  • La risurrezione di Cristo è un evento storico, sì
    o no?
  • La resurrezione riguarda soltanto lopera di Gesù
    o anche la sua persona ?
  • La resurrezione riguarda solo lessere di Gesù, o
    anche il suo corpo ?
  • La resurrezione ha toccato i discepoli attraverso
    una intuizione interiore o una manifestazione
    esterna?
  • È la fede in Gesù che ha prodotto la sua
    resurrezione, o è la risurrezione di Gesù che ha
    prodotto la fede in lui?

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Resurrezione e storia alcune critiche malevole
  • Un recente articolo polemico
  • che i Vangeli narrino fatti storici, al
    Presidente del Pontificio Consiglio per la
    Cultura proprio non va giù. Tanto da censurare
    persino il Papa. Lo ha fatto nell'introduzione
    alledizione illustrata del Gesù di Nazaret di
    Benedetto XVI. Là dove il Papa nella prima
    edizione scriveva Ho voluto tentare di
    presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale
    wirklichen , come il Gesù storico in senso vero
    e proprio den historischen Jesus im eigentlichen
    Sinn, Ravasi riportava solo mezza frase Ho
    voluto fare il tentativo di presentare il Gesù
    dei Vangeli come il Gesù reale
    (segue) ?

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Resurrezione e storia alcune critiche malevole
  • Il Gesù storico è sparito con questo
    commento Notiamo l'aggettivo reale non è
    automaticamente sinonimo di storico, perché noi
    sappiamo che molti eventi non sono registrati,
    suscettibili d'essere documentati e verificabili
    storicamente, anche se risultano profondamente
    reali. (Leandro Mariani, Gianfranco Ravasi
    papa? Un rischio clamoroso, in Corrispondenza
    romana, 27/02/2013)
  • Non dimentichiamo mai che il Gesù reale è
    sempre PIÙ del Gesù storico (historisch,
    ricostruibile dalla scienza storica)!!

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Resurrezione e storia
  • Nel 1907 il decreto antimodernista Lamentabili
    CONDANNAVA la seguente tesi
  • La risurrezione del Salvatore non è propriamente
    un fatto di ordine storico proprie factum
    ordinis historici, ma un fatto di ordine
    soltanto soprannaturale mere supernaturalis né
    dimostrato né dimostrabile, che la coscienza
    cristiana ha dedotto a poco a poco da altri
    fatti (Denzinger Hünermann n. 3436).
  • Si tratta quindi di trovare un equilibrio, che
    non renda la risurrezione un fatto PURAMENTE
    storico (non è solo quello) né un evento FUORI
    DALLA STORIA (è anche storico).
  • A rigore, la risurrezione non appartiene alla
    storia del Gesù storico, ma piuttosto agli
    effetti postumi della sua vita (E. Sanders,
    Gesù. La verità storica, p. 279)

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Alla base del cristianesimo cè la risurrezione
o la fede nella risurrezione?
  • Tra la morte e la primissima predicazione dei
    suoi discepoli cè, dal punto di vista delle
    cause storiche, un non sequitur. La prima, cioè,
    da sola non spiega la seconda. Non si può dire
    che la fede cristologica del primitivo
    cristianesimo gerosolimitano sia nata dalla morte
    del Nazareno, non solo perché quella morte fu
    giuridicamente di tipo ignominioso, ma anche
    perché lidea di un Messia sofferente era troppo
    estranea alla mentalità giudaica. Questo in
    realtà fu per i giudei il primo scandalo (cfr
    1Cor 1,23), ben anteriore allaffermazione della
    divinità di Gesù, che si aggiunse ad aggravare le
    cose. E il fatto che questo vero e proprio
    macigno sia stato superato da alcuni giudei, sia
    pure discepoli del Nazareno, richiede una
    spiegazione che risulti proporzionata alla
    difficoltà di un passo tanto inaudito
    ?

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Alla base del cristianesimo cè la risurrezione
o la fede nella risurrezione?
  • Lorigine prima della cristologia della
    comunità palestinese non è nella predica-zione di
    Gesù, ma negli eventi della Pasqua, che la
    tradizione individua tanto nella scoperta del
    sepolcro vuoto quanto soprattutto in una serie di
    cristofanie. Senza questi fattori ci sarebbe da
    dubitare seriamente che il movimento iniziato da
    Gesù nella sua vita terrena avrebbe avuto un
    seguito.
  • R. Penna, I ritratti originali di Gesù Cristo,
    San Paolo 1996, vol. I, p. 173ss

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Teorie razionalistiche sulla risurrezione
  • Teoria della frode
  • Secondo H. S. Reimarus (1694-1768) i discepoli,
    delusi dalla morte del loro maestro, non vollero
    tornare ai loro mestieri e sottratto il
    cadavere dalla tomba inventarono la favola
    della risurrezione.
  • Ma già levangelista Matteo aveva previsto e
    confutato questa ipotesi, mostrando lorigine di
    tale diceria (cfr Mt 28,11ss).

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Teorie razionalistiche sulla risurrezione
  • Teoria della morte apparente
  • H.E.G. Paulus (1761-1851) suggerì invece che Gesù
    era morto non realmente, ma solo in modo
    apparente. Sarebbe poi rinvenuto nel sepolcro,
    sotto linflusso degli aromi e del freddo della
    roccia su cui fu deposto, riuscendo a rotolare la
    pietra e a scappare, mostrandosi per qualche
    tempo e poi ritirandosi in un luogo nascosto.
  • Lipotesi fa oggi sorridere anche i più scettici
    avversari della fede

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Teorie razionalistiche sulla risurrezione
  • Teoria della trafugazione del cadavere
  • Ignoti avrebbero trafugato il corpo di Gesù
    dalla tomba allinsaputa dei discepoli, magari
    per deporlo in un luogo più onorifico gli
    sciocchi seguaci del rabbì galileo avrebbero
    ingenuamente creduto ad una risurrezione
  • In realtà i racconti evangelici narrano che
    lipotesi di un furto si affacciò alla mente
    delle donne al sepolcro ben prima di quella della
    risurrezione (hanno portato via il Signore dal
    sepolcro e non sappiamo dove lhanno posto Gv
    20,2.13) solo grazie alle apparizioni e con
    fatica i discepoli, tardi di cuore, si arresero
    allevidenza della risurrezione.

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Teorie razionalistiche sulla risurrezione
  • Teoria dellallucinazione collettiva
  • Per D.F. Strauss (Vita di Gesù, II, 1836) i
    racconti della resurrezione non si fondano sulla
    verità storica, ma sono frutto di mera
    allucinazione soggettiva, dettata dal desiderio
    dei discepoli che non finisse tutto lì.
  • Tuttavia, anche lui nutriva qualche perplessità
    la formidabile sterzata che dalla profonda
    depressione e totale disperazione causata dalla
    morte di Gesù portò alla forza della fede non
    si potrebbe spiegare se nel frattempo non si
    fosse prodotto un avvenimento eccezionalmente
    incoraggiante ma per lui tale avvenimento
    sarebbe stato lallucinazione collettiva.

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Teorie razionalistiche sulla risurrezione
  • La resurrezione da demitizzare
  • R. Bultmann, sostenne che se la morte di Gesù fu
    storica, la resurrezione fu invece mitica al
    cristiano basta credere allannuncio pasquale
    della croce e della risurrezione, senza indagare
    sulla irraggiungibile verità storica. La
    comunità si è vista costretta a superare lo
    scandalo della croce e lo ha fatto con la fede
    pasquale. In che modo sia maturato, nei dettagli,
    questo atto decisionale, come la fede pasquale
    sia sorta nei singoli discepoli, è un processo
    che nella tradizione risulta oscurato dalla
    leggenda e che, obiettivamente parlando, non ha
    alcuna importanza sostanziale (Teologia del
    nuovo testamento, 1953).
  • Secondo Bultmann, Gesù risuscita oggi nel
    kèrygma, quando luomo vi crede, ma non si può
    dir nulla sulla sua presunta risurrezione in
    quanto evento, fatto reale.

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Teorie razionalistiche sulla risurrezione
  • Teoria della resurrezione come ideale
  • W. Marxsen (La resurrezione di Gesù di Nazareth,
    1968) compì un passo ulteriore per lui
    lespressione Gesù è risorto è da intendersi
    come espressione del miracolo che si compì nei
    discepoli, non in Gesù. È la fede in Cristo,
    sviluppatasi nel cuore dei seguaci nonostante la
    morte del maestro, il vero miracolo solo in
    questo senso Gesù vive la causa di Gesù
    continua die Sache Jesu geht weiter.
  • In tal modo, leffettiva risurrezione di Gesù non
    avrebbe nulla da dire al cristiano.

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La testimonianza spettacolare della
risurrezione negli apocrifi
  • Durante la notte nella quale spuntava la
    domenica, mentre i soldati montavano la guardia a
    turno, due a due, risuonò in cielo una gran voce,
    videro aprirsi i cieli e scendere di lassù due
    uomini, in un grande splendore, e avvicinarsi
    alla tomba. La pietra che era stata appoggiata
    allapertura rotolò via da sé e si pose di lato,
    il sepolcro si aprì e i due giovani entrarono. A
    questa vista quei soldati svegliarono il
    centurione e gli anziani e mentre spiegavano
    loro quanto avevano visto, li videro di nuovo
    dal sepolcro uscirono tre uomini, e i due
    reggevano il terzo ed erano seguiti da una croce
    la testa dei due giungeva al cielo, mentre quella
    di colui che conducevano per mano sorpassava i
    cieli. Udirono dai cieli una voce che diceva
    Hai tu predicato ai dormienti? E dalla croce si
    udì la risposta Sì!
  • Vangelo di Pietro, 35-41

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La testimonianza spettacolare della
risurrezione negli apocrifi
  • Nei vangeli canonici non si racconta mai la
    risurrezione la risurrezione di Cristo (a
    differenza di quella di Lazzaro) non ha
    testimoni oculari
  • Caratteristiche della risurrezione secondo i
    Vangeli
  • È totalmente inattesa
  • I discepoli considerano il racconto delle donne
    un vaneggiamento (Lc 24,11)
  • Non può essere descritta o narrata
  • la presenza degli angeli significa che si tratta
    di un evento trascendente. La risurrezione non è
    una ripresa della vita precedente, ma una
    novità assoluta.
  • È accessibile solo ai credenti
  • Gesù appare solo ai suoi discepoli (Saulo è una
    eccezione) mai ai suoi carnefici o agli
    estranei. La sua presenza non si impone.

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Tradizioni diverse sulla risurrezione
  • Terminologia del risveglio (eghèrthe) è
    risorto, si è svegliato dai morti ? PRIMA E DOPO
  • Terminologia di sollevamento (anèste) si è
    rialzato, si è levato in piedi ? BASSO E ALTO
  • I primi frammenti di kèrygma riportano più spesso
    la terminologia di risurrezione, mentre gli inni
    liturgici sono più vari e spesso riportano la
    terminologia di esaltazione basso/alto.
  • La prime testimonianze della risurrezione non
    presentano nessun intento apologetico si cerca
    piuttosto di fissare i primi punti di appoggio
    nel ricordo.

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Le più antiche testimonianze
  • 1Tess Se infatti crediamo che Gesù è morto e
    risorto
  • Si tratta del primo scritto del NT, composto
    nellinverno tra il 50 e il 51.
  • Lc 24,34 Davvero il Signore è risorto ed è
    apparso a Simone!
  • Formula di fede tra le più antiche, che esprime
    il primato di Pietro
  • Atti 2,22ss voi, per mano di pagani, lavete
    crocifisso e lavete ucciso. Ora Dio lo ha
    risuscitato
  • Risurrezione come opera dal Padre Gesù non
    risuscita, ma è risuscitato
  • Fil 2,6ss obbediente fino alla morte Dio lo
    esaltò
  • Terminologia dellesaltazione spaziale

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Le più antiche formule
  • 1Cor 15 un documento fondamentale
  • 3A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello
    che anchio ho ricevuto, cioèche CRISTO morì
    per i nostri peccati ?p??a?e? secondo le
    Scritturee che 4 fu sepolto
    ?t?f?
  • e che è risorto il terzo giorno
    ????e?ta? secondo le Scritture5e che
    apparve a Cefa ?f?? e
    quindi ai Dodici.

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Molte voci diverse
  • I racconti evangelici concordano su alcuni
    elementi fondamentali
  • la VISITA delle donne,
  • la scoperta della TOMBA VUOTA,
  • lAPPARIZIONE ANGELICA,
  • il suo ANNUNCIO.
  • Differiscono però su molti particolari

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Molte voci diverse
  • Il numero delle donne
  • Mc Maria Maddalena, Maria di Giacomo, Salome
  • Mt Maria Maddalena, Maria di Giacomo, madre dei
    figli di Zebedeo
  • Lc Maria Maddalena, Maria di Giacomo, Giovanna
    e gruppo numeroso
  • Gv Maria Maddalena
  • Lora
  • Mc Lc Gv di buon mattino
  • Mt allaurora
  • Lo scopo della visita
  • Mc e Lc unzione della salma
  • Mt e Gv visitare la tomba

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Molte voci diverse
  • La presenza angelica
  • Mc un giovane
  • Mt langelo del Signore
  • Lc due uomini
  • Gv due angeli
  • Le parole del messaggero celeste
  • Mc È risorto, non è qui vi precede in
    Galilea
  • Mt Non è, qui è risorto vi precede in
    Galilea
  • Lc Non è, qui è risorto ricordate come vi
    parlò
  • Gv manca un messaggio, ma cè il riconoscimento

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Molte voci diverse
  • La reazione finale delle donne
  • Mc non parlano con nessuno per timore
  • Mt annunciano piene di gioia ai discepoli
  • Lc ricordano le predizioni di Gesù
  • Gv abbraccio a Gesù
  • Episodi propri
  • Mt apertura della tomba e timore delle guardie
  • Lc visita di Pietro solo
  • Gv visita di Pietro e Giovanni

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Il dato storico tomba vuota e apparizioni
  • Sulla realtà della tomba vuota nessuno
    sostanzialmente più dubita. Infatti
  • le donne non erano considerate testi attendibili,
    dunque non può trattarsi di una invenzione
  • i nemici di Gesù non contestano il fatto, ma il
    motivo della tomba vuota.
  • Del resto, la tomba vuota non è una prova della
    risurrezione, ma un segno per comprenderla sono
    necessarie le apparizioni.

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Il dato storico tomba vuota e apparizioni
  • Le apparizioni di Gesù sono accomunate dal fatto
    che non sono i discepoli a vedere lui, ma è Lui
    che si fa vedere, appare, si mostra (òphthe).
  • Inoltre il riconoscimento non è immediato, ma
    laborioso perciò non è unaspettativa dei
    discepoli, bensì un fatto che solo a fatica i
    discepoli riescono ad ammettere come vero, quando
    Gesù si impone sulla loro delusione.

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Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
  • Chiara distinzione tra una risurrezione
    miracolosa, ma da intendersi come un semplice
    ritorno alla vita precedente (come le tre narrate
    nei Vangeli il figlio della vedova di Nain, la
    figlia di Giàiro e Lazzaro Lc 7,11-17 Mc
    5,22-24.35-43 e paralleli Gv 11,11-44) e la
    risurrezione di Cristo, da intendersi come
    lingresso in una Vita radicalmente nuova.
  • Gesù non è tornato in una normale vita umana di
    questo mondo, come era successo a Lazzaro e agli
    altri morti risuscitati da Gesù. Egli è uscito
    verso una vita diversa, nuova verso la vastità
    di Dio e, partendo da lì, Egli si manifesta ai
    suoi (pp. 272-273).

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Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
  • Le sue apparizioni non sono come quelle di uno
    spirito evocato dal mondo dei morti, ma
    lincontro con una persona viva, anzi con il
    Vivente.
  • Gesù risorto non viene dal mondo dei morti
    quel mondo che Egli si è lasciato definitivamente
    alle spalle ma al contrario viene proprio dal
    mondo della pura vita, viene da Dio come il
    realmente Vivente che è, Egli stesso, fonte della
    vita (p. 298).

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Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
  • Nondimeno, ciò non significa interpretare in
    maniera puramente simbolica la risurrezione Gesù
    è risorto nel suo vero corpo (Preghiere
    eucaristiche I, II e III, nella solennità di
    Pasqua).
  • Il sepolcro vuoto non può, come tale, dimostrare
    la risurrezione, questo è vero. Esiste però la
    domanda inversa È la risurrezione conciliabile
    con la permanenza del corpo nel sepolcro?
    Oggi si sono sviluppate idee di risurrezione per
    le quali il destino del cadavere è irrilevante.
    Ma nella Gerusalemme di allora lannuncio
    della risurrezione sarebbe stato assolutamente
    impossibile se si fosse potuto far riferimento al
    cadavere giacente nel sepolcro. Per questo,
    partendo da unimpostazione giusta della domanda,
    bisogna dire che, se il sepolcro vuoto come tale
    certamente non può provare la risurrezione, esso
    resta però un presupposto necessario per la fede
    nella risurrezione, dal momento che essa si
    riferisce proprio al corpo e, per suo tramite,
    alla persona nella sua totalità (pp. 282-283).

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Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
  • La risurrezione di Cristo è un evento dentro la
    storia che, tuttavia, infrange lambito della
    storia e va al di là di essa È essenziale il
    fatto che con la risurrezione di Gesù non è stato
    rivitaliz-zato un qualsiasi singolo morto in
    qualche momento, ma nella risurrezione è avvenuto
    un salto ontologico che tocca lessere come tale,
    è stata inaugurata una nuova dimensione che tocca
    tutti e che ha creato per tutti noi un nuovo
    ambito della vita, dellessere con Dio. A partire
    da lì bisogna anche affrontare la questione circa
    la risurrezione quale avvenimento storico

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Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
  • Da una parte, dobbiamo dire che lessenza della
    risurrezione sta proprio nel fatto che essa
    infrange la storia e inaugura una nuova
    dimensione che noi comunemente chiamiamo la
    dimensione escatologica. La risurrezione
    dischiude lo spazio nuovo che apre la storia al
    di là di se stessa e crea il definitivo. In
    questo senso è vero che la risurrezione non è un
    avvenimento storico dello stesso genere della
    nascita o della crocifissione di Gesù. Essa è
    qualcosa di nuovo, un genere nuovo di evento.

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Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
  • Bisogna, però, al tempo stesso prendere atto che
    essa non sta semplicemente al di fuori o al di
    sopra della storia. Come eruzione della storia
    che la supera, la risurrezione prende tuttavia il
    suo inizio nella storia stessa e fino a un certo
    punto le appartiene. Si potrebbe forse esprimere
    tutto questo così la risurrezione di Gesù va al
    di là della storia, ma ha lasciato una sua
    impronta nella storia. Per questo può essere
    attestata da testimoni come un evento di una
    qualità tutta nuova (pp. 303-305).
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