Title: 5. La resurrezione di Ges
15. La resurrezione di GesùProfessione di fede,
evento e credibilità
- Secondo le ScrittureGesù di Nazaret tra storia e
fede
2- La fede cristiana sta o cade con la verità della
testimo-nianza secondo cui Cristo è risorto dai
morti. Se si toglie questo, si può, certo,
raccogliere dalla tradizione cristiana ancora una
serie di idee degne di nota su Dio e sulluomo,
sullessere delluomo e sul suo dover essere
una sorta di concezione religiosa del mondo , ma
la fede cristiana è morta Solo se Gesù è
risorto, è avvenuto qualcosa di veramente nuovo
che cambia il mondo e la situazione delluomo.
Allora egli, Gesù, diventa il criterio, del quale
ci possiamo fidare. Poiché allora Dio si è
veramente manifestato. Per questo, nella nostra
ricerca sulla figura di Gesù, la risurrezione è
il punto decisivo. Se Gesù sia soltanto esistito
nel passato o invece esista anche nel presente
ciò dipende dalla risurrezione. Nel sì o no a
questo interrogativo non ci si pronuncia su di un
singolo avvenimento accanto ad altri, ma sulla
figura di Gesù come tale. - BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret II, p. 269-270
3Alcune domande preliminari
- La risurrezione di Cristo è un evento storico, sì
o no? - La resurrezione riguarda soltanto lopera di Gesù
o anche la sua persona ? - La resurrezione riguarda solo lessere di Gesù, o
anche il suo corpo ? - La resurrezione ha toccato i discepoli attraverso
una intuizione interiore o una manifestazione
esterna? - È la fede in Gesù che ha prodotto la sua
resurrezione, o è la risurrezione di Gesù che ha
prodotto la fede in lui?
4Resurrezione e storia alcune critiche malevole
- Un recente articolo polemico
- che i Vangeli narrino fatti storici, al
Presidente del Pontificio Consiglio per la
Cultura proprio non va giù. Tanto da censurare
persino il Papa. Lo ha fatto nell'introduzione
alledizione illustrata del Gesù di Nazaret di
Benedetto XVI. Là dove il Papa nella prima
edizione scriveva Ho voluto tentare di
presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale
wirklichen , come il Gesù storico in senso vero
e proprio den historischen Jesus im eigentlichen
Sinn, Ravasi riportava solo mezza frase Ho
voluto fare il tentativo di presentare il Gesù
dei Vangeli come il Gesù reale
(segue) ?
5Resurrezione e storia alcune critiche malevole
- Il Gesù storico è sparito con questo
commento Notiamo l'aggettivo reale non è
automaticamente sinonimo di storico, perché noi
sappiamo che molti eventi non sono registrati,
suscettibili d'essere documentati e verificabili
storicamente, anche se risultano profondamente
reali. (Leandro Mariani, Gianfranco Ravasi
papa? Un rischio clamoroso, in Corrispondenza
romana, 27/02/2013) - Non dimentichiamo mai che il Gesù reale è
sempre PIÙ del Gesù storico (historisch,
ricostruibile dalla scienza storica)!!
6Resurrezione e storia
- Nel 1907 il decreto antimodernista Lamentabili
CONDANNAVA la seguente tesi - La risurrezione del Salvatore non è propriamente
un fatto di ordine storico proprie factum
ordinis historici, ma un fatto di ordine
soltanto soprannaturale mere supernaturalis né
dimostrato né dimostrabile, che la coscienza
cristiana ha dedotto a poco a poco da altri
fatti (Denzinger Hünermann n. 3436). - Si tratta quindi di trovare un equilibrio, che
non renda la risurrezione un fatto PURAMENTE
storico (non è solo quello) né un evento FUORI
DALLA STORIA (è anche storico). - A rigore, la risurrezione non appartiene alla
storia del Gesù storico, ma piuttosto agli
effetti postumi della sua vita (E. Sanders,
Gesù. La verità storica, p. 279)
7Alla base del cristianesimo cè la risurrezione
o la fede nella risurrezione?
- Tra la morte e la primissima predicazione dei
suoi discepoli cè, dal punto di vista delle
cause storiche, un non sequitur. La prima, cioè,
da sola non spiega la seconda. Non si può dire
che la fede cristologica del primitivo
cristianesimo gerosolimitano sia nata dalla morte
del Nazareno, non solo perché quella morte fu
giuridicamente di tipo ignominioso, ma anche
perché lidea di un Messia sofferente era troppo
estranea alla mentalità giudaica. Questo in
realtà fu per i giudei il primo scandalo (cfr
1Cor 1,23), ben anteriore allaffermazione della
divinità di Gesù, che si aggiunse ad aggravare le
cose. E il fatto che questo vero e proprio
macigno sia stato superato da alcuni giudei, sia
pure discepoli del Nazareno, richiede una
spiegazione che risulti proporzionata alla
difficoltà di un passo tanto inaudito
?
8Alla base del cristianesimo cè la risurrezione
o la fede nella risurrezione?
- Lorigine prima della cristologia della
comunità palestinese non è nella predica-zione di
Gesù, ma negli eventi della Pasqua, che la
tradizione individua tanto nella scoperta del
sepolcro vuoto quanto soprattutto in una serie di
cristofanie. Senza questi fattori ci sarebbe da
dubitare seriamente che il movimento iniziato da
Gesù nella sua vita terrena avrebbe avuto un
seguito. - R. Penna, I ritratti originali di Gesù Cristo,
San Paolo 1996, vol. I, p. 173ss
9Teorie razionalistiche sulla risurrezione
- Teoria della frode
- Secondo H. S. Reimarus (1694-1768) i discepoli,
delusi dalla morte del loro maestro, non vollero
tornare ai loro mestieri e sottratto il
cadavere dalla tomba inventarono la favola
della risurrezione. - Ma già levangelista Matteo aveva previsto e
confutato questa ipotesi, mostrando lorigine di
tale diceria (cfr Mt 28,11ss).
10Teorie razionalistiche sulla risurrezione
- Teoria della morte apparente
- H.E.G. Paulus (1761-1851) suggerì invece che Gesù
era morto non realmente, ma solo in modo
apparente. Sarebbe poi rinvenuto nel sepolcro,
sotto linflusso degli aromi e del freddo della
roccia su cui fu deposto, riuscendo a rotolare la
pietra e a scappare, mostrandosi per qualche
tempo e poi ritirandosi in un luogo nascosto. - Lipotesi fa oggi sorridere anche i più scettici
avversari della fede
11Teorie razionalistiche sulla risurrezione
- Teoria della trafugazione del cadavere
- Ignoti avrebbero trafugato il corpo di Gesù
dalla tomba allinsaputa dei discepoli, magari
per deporlo in un luogo più onorifico gli
sciocchi seguaci del rabbì galileo avrebbero
ingenuamente creduto ad una risurrezione - In realtà i racconti evangelici narrano che
lipotesi di un furto si affacciò alla mente
delle donne al sepolcro ben prima di quella della
risurrezione (hanno portato via il Signore dal
sepolcro e non sappiamo dove lhanno posto Gv
20,2.13) solo grazie alle apparizioni e con
fatica i discepoli, tardi di cuore, si arresero
allevidenza della risurrezione.
12Teorie razionalistiche sulla risurrezione
- Teoria dellallucinazione collettiva
- Per D.F. Strauss (Vita di Gesù, II, 1836) i
racconti della resurrezione non si fondano sulla
verità storica, ma sono frutto di mera
allucinazione soggettiva, dettata dal desiderio
dei discepoli che non finisse tutto lì. - Tuttavia, anche lui nutriva qualche perplessità
la formidabile sterzata che dalla profonda
depressione e totale disperazione causata dalla
morte di Gesù portò alla forza della fede non
si potrebbe spiegare se nel frattempo non si
fosse prodotto un avvenimento eccezionalmente
incoraggiante ma per lui tale avvenimento
sarebbe stato lallucinazione collettiva.
13Teorie razionalistiche sulla risurrezione
- La resurrezione da demitizzare
- R. Bultmann, sostenne che se la morte di Gesù fu
storica, la resurrezione fu invece mitica al
cristiano basta credere allannuncio pasquale
della croce e della risurrezione, senza indagare
sulla irraggiungibile verità storica. La
comunità si è vista costretta a superare lo
scandalo della croce e lo ha fatto con la fede
pasquale. In che modo sia maturato, nei dettagli,
questo atto decisionale, come la fede pasquale
sia sorta nei singoli discepoli, è un processo
che nella tradizione risulta oscurato dalla
leggenda e che, obiettivamente parlando, non ha
alcuna importanza sostanziale (Teologia del
nuovo testamento, 1953). - Secondo Bultmann, Gesù risuscita oggi nel
kèrygma, quando luomo vi crede, ma non si può
dir nulla sulla sua presunta risurrezione in
quanto evento, fatto reale.
14Teorie razionalistiche sulla risurrezione
- Teoria della resurrezione come ideale
- W. Marxsen (La resurrezione di Gesù di Nazareth,
1968) compì un passo ulteriore per lui
lespressione Gesù è risorto è da intendersi
come espressione del miracolo che si compì nei
discepoli, non in Gesù. È la fede in Cristo,
sviluppatasi nel cuore dei seguaci nonostante la
morte del maestro, il vero miracolo solo in
questo senso Gesù vive la causa di Gesù
continua die Sache Jesu geht weiter. - In tal modo, leffettiva risurrezione di Gesù non
avrebbe nulla da dire al cristiano.
15La testimonianza spettacolare della
risurrezione negli apocrifi
- Durante la notte nella quale spuntava la
domenica, mentre i soldati montavano la guardia a
turno, due a due, risuonò in cielo una gran voce,
videro aprirsi i cieli e scendere di lassù due
uomini, in un grande splendore, e avvicinarsi
alla tomba. La pietra che era stata appoggiata
allapertura rotolò via da sé e si pose di lato,
il sepolcro si aprì e i due giovani entrarono. A
questa vista quei soldati svegliarono il
centurione e gli anziani e mentre spiegavano
loro quanto avevano visto, li videro di nuovo
dal sepolcro uscirono tre uomini, e i due
reggevano il terzo ed erano seguiti da una croce
la testa dei due giungeva al cielo, mentre quella
di colui che conducevano per mano sorpassava i
cieli. Udirono dai cieli una voce che diceva
Hai tu predicato ai dormienti? E dalla croce si
udì la risposta Sì! - Vangelo di Pietro, 35-41
16La testimonianza spettacolare della
risurrezione negli apocrifi
- Nei vangeli canonici non si racconta mai la
risurrezione la risurrezione di Cristo (a
differenza di quella di Lazzaro) non ha
testimoni oculari - Caratteristiche della risurrezione secondo i
Vangeli - È totalmente inattesa
- I discepoli considerano il racconto delle donne
un vaneggiamento (Lc 24,11) - Non può essere descritta o narrata
- la presenza degli angeli significa che si tratta
di un evento trascendente. La risurrezione non è
una ripresa della vita precedente, ma una
novità assoluta. - È accessibile solo ai credenti
- Gesù appare solo ai suoi discepoli (Saulo è una
eccezione) mai ai suoi carnefici o agli
estranei. La sua presenza non si impone.
17Tradizioni diverse sulla risurrezione
- Terminologia del risveglio (eghèrthe) è
risorto, si è svegliato dai morti ? PRIMA E DOPO - Terminologia di sollevamento (anèste) si è
rialzato, si è levato in piedi ? BASSO E ALTO - I primi frammenti di kèrygma riportano più spesso
la terminologia di risurrezione, mentre gli inni
liturgici sono più vari e spesso riportano la
terminologia di esaltazione basso/alto. - La prime testimonianze della risurrezione non
presentano nessun intento apologetico si cerca
piuttosto di fissare i primi punti di appoggio
nel ricordo.
18Le più antiche testimonianze
- 1Tess Se infatti crediamo che Gesù è morto e
risorto - Si tratta del primo scritto del NT, composto
nellinverno tra il 50 e il 51. - Lc 24,34 Davvero il Signore è risorto ed è
apparso a Simone! - Formula di fede tra le più antiche, che esprime
il primato di Pietro - Atti 2,22ss voi, per mano di pagani, lavete
crocifisso e lavete ucciso. Ora Dio lo ha
risuscitato - Risurrezione come opera dal Padre Gesù non
risuscita, ma è risuscitato - Fil 2,6ss obbediente fino alla morte Dio lo
esaltò - Terminologia dellesaltazione spaziale
19Le più antiche formule
- 1Cor 15 un documento fondamentale
- 3A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello
che anchio ho ricevuto, cioèche CRISTO morì
per i nostri peccati ?p??a?e? secondo le
Scritturee che 4 fu sepolto
?t?f? - e che è risorto il terzo giorno
????e?ta? secondo le Scritture5e che
apparve a Cefa ?f?? e
quindi ai Dodici.
20Molte voci diverse
- I racconti evangelici concordano su alcuni
elementi fondamentali - la VISITA delle donne,
- la scoperta della TOMBA VUOTA,
- lAPPARIZIONE ANGELICA,
- il suo ANNUNCIO.
- Differiscono però su molti particolari
21Molte voci diverse
- Il numero delle donne
- Mc Maria Maddalena, Maria di Giacomo, Salome
- Mt Maria Maddalena, Maria di Giacomo, madre dei
figli di Zebedeo - Lc Maria Maddalena, Maria di Giacomo, Giovanna
e gruppo numeroso - Gv Maria Maddalena
- Lora
- Mc Lc Gv di buon mattino
- Mt allaurora
- Lo scopo della visita
- Mc e Lc unzione della salma
- Mt e Gv visitare la tomba
22Molte voci diverse
- La presenza angelica
- Mc un giovane
- Mt langelo del Signore
- Lc due uomini
- Gv due angeli
- Le parole del messaggero celeste
- Mc È risorto, non è qui vi precede in
Galilea - Mt Non è, qui è risorto vi precede in
Galilea - Lc Non è, qui è risorto ricordate come vi
parlò - Gv manca un messaggio, ma cè il riconoscimento
23Molte voci diverse
- La reazione finale delle donne
- Mc non parlano con nessuno per timore
- Mt annunciano piene di gioia ai discepoli
- Lc ricordano le predizioni di Gesù
- Gv abbraccio a Gesù
- Episodi propri
- Mt apertura della tomba e timore delle guardie
- Lc visita di Pietro solo
- Gv visita di Pietro e Giovanni
24Il dato storico tomba vuota e apparizioni
- Sulla realtà della tomba vuota nessuno
sostanzialmente più dubita. Infatti - le donne non erano considerate testi attendibili,
dunque non può trattarsi di una invenzione - i nemici di Gesù non contestano il fatto, ma il
motivo della tomba vuota. - Del resto, la tomba vuota non è una prova della
risurrezione, ma un segno per comprenderla sono
necessarie le apparizioni.
25Il dato storico tomba vuota e apparizioni
- Le apparizioni di Gesù sono accomunate dal fatto
che non sono i discepoli a vedere lui, ma è Lui
che si fa vedere, appare, si mostra (òphthe).
- Inoltre il riconoscimento non è immediato, ma
laborioso perciò non è unaspettativa dei
discepoli, bensì un fatto che solo a fatica i
discepoli riescono ad ammettere come vero, quando
Gesù si impone sulla loro delusione.
26Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
- Chiara distinzione tra una risurrezione
miracolosa, ma da intendersi come un semplice
ritorno alla vita precedente (come le tre narrate
nei Vangeli il figlio della vedova di Nain, la
figlia di Giàiro e Lazzaro Lc 7,11-17 Mc
5,22-24.35-43 e paralleli Gv 11,11-44) e la
risurrezione di Cristo, da intendersi come
lingresso in una Vita radicalmente nuova. - Gesù non è tornato in una normale vita umana di
questo mondo, come era successo a Lazzaro e agli
altri morti risuscitati da Gesù. Egli è uscito
verso una vita diversa, nuova verso la vastità
di Dio e, partendo da lì, Egli si manifesta ai
suoi (pp. 272-273).
27Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
- Le sue apparizioni non sono come quelle di uno
spirito evocato dal mondo dei morti, ma
lincontro con una persona viva, anzi con il
Vivente. - Gesù risorto non viene dal mondo dei morti
quel mondo che Egli si è lasciato definitivamente
alle spalle ma al contrario viene proprio dal
mondo della pura vita, viene da Dio come il
realmente Vivente che è, Egli stesso, fonte della
vita (p. 298).
28Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
- Nondimeno, ciò non significa interpretare in
maniera puramente simbolica la risurrezione Gesù
è risorto nel suo vero corpo (Preghiere
eucaristiche I, II e III, nella solennità di
Pasqua). - Il sepolcro vuoto non può, come tale, dimostrare
la risurrezione, questo è vero. Esiste però la
domanda inversa È la risurrezione conciliabile
con la permanenza del corpo nel sepolcro?
Oggi si sono sviluppate idee di risurrezione per
le quali il destino del cadavere è irrilevante.
Ma nella Gerusalemme di allora lannuncio
della risurrezione sarebbe stato assolutamente
impossibile se si fosse potuto far riferimento al
cadavere giacente nel sepolcro. Per questo,
partendo da unimpostazione giusta della domanda,
bisogna dire che, se il sepolcro vuoto come tale
certamente non può provare la risurrezione, esso
resta però un presupposto necessario per la fede
nella risurrezione, dal momento che essa si
riferisce proprio al corpo e, per suo tramite,
alla persona nella sua totalità (pp. 282-283).
29Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
- La risurrezione di Cristo è un evento dentro la
storia che, tuttavia, infrange lambito della
storia e va al di là di essa È essenziale il
fatto che con la risurrezione di Gesù non è stato
rivitaliz-zato un qualsiasi singolo morto in
qualche momento, ma nella risurrezione è avvenuto
un salto ontologico che tocca lessere come tale,
è stata inaugurata una nuova dimensione che tocca
tutti e che ha creato per tutti noi un nuovo
ambito della vita, dellessere con Dio. A partire
da lì bisogna anche affrontare la questione circa
la risurrezione quale avvenimento storico
30Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
- Da una parte, dobbiamo dire che lessenza della
risurrezione sta proprio nel fatto che essa
infrange la storia e inaugura una nuova
dimensione che noi comunemente chiamiamo la
dimensione escatologica. La risurrezione
dischiude lo spazio nuovo che apre la storia al
di là di se stessa e crea il definitivo. In
questo senso è vero che la risurrezione non è un
avvenimento storico dello stesso genere della
nascita o della crocifissione di Gesù. Essa è
qualcosa di nuovo, un genere nuovo di evento.
31Riflessioni teologiche con il Gesù di Nazaret
di Benedetto XVI
- Bisogna, però, al tempo stesso prendere atto che
essa non sta semplicemente al di fuori o al di
sopra della storia. Come eruzione della storia
che la supera, la risurrezione prende tuttavia il
suo inizio nella storia stessa e fino a un certo
punto le appartiene. Si potrebbe forse esprimere
tutto questo così la risurrezione di Gesù va al
di là della storia, ma ha lasciato una sua
impronta nella storia. Per questo può essere
attestata da testimoni come un evento di una
qualità tutta nuova (pp. 303-305).