Il metodo sperimentale e la storia. - PowerPoint PPT Presentation

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Il metodo sperimentale e la storia.

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Title: Il metodo sperimentale e la storia.


1
Il metodo sperimentale e la storia.
2
Che cosè la Sindone ? La Sindone è un lenzuolo
di lino venerato per secoli dai cristiani come
sudario di Gesù Cristo. Esso mostra l'immagine,
simile a un negativo fotografico, di un uomo in
prospettiva frontale e posteriore l'uomo era
presumibilmente alto circa 1,78 m, e rivela segni
che si suppongono coincidenti con le ferite
inferte a Gesù e descritte nei Vangeli, come le
tracce di spine sul capo e le lacerazioni alla
schiena.
La Sindone vista verticalmente
3
Visione frontale delluomo sindonico
4
Non esiste reperto archeologico dellarea
mediterranea sul quale la ricerca scientifica
si sia più impegnata per datarlo ed
individuarne lautenticità. Ogni tipo di
tecnologia di ricerca è stato applicato per
acquisire il maggior numero di informazioni
possibili. Informazioni raffrontate a quelle
fornite da altri reperti e intensamente meditate.
Nonostante che molte certezze siano state
raggiunte gli studiosi sono però ancora divisi
sulla verità o artificiosità della Sindone.
5
Il volto delluomo sindonico(negativo delle foto
scattate nel 1898 da Secondo Pia)
E nata in seguito alle prime foto della Sindone
effettuate nel maggio 1898 dallavvocato Secondo
Pia. Il negativo del volto delluomo che il
lenzuolo avrebbe avvolto apparve con una
ricchezza espressiva che il positivo non rendeva.
La pubblicazione di questo negativo diede il via
ad una serie di studi che continuano ancora oggi
con i moderni mezzi di indagine archeologica per
stabilire lautenticità del reperto.
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  • Elenco (con data di effettuazione) dei tipi
    dindagini di datazione sulla Sindone e risposte
    delle analisi scientifiche.
  • Foto
  • 2. Elaborazione al computer delle foto
  • 3. Foto ai raggi ultravioletti
  • 4. Esami al microscopio
  • 5. Esami con scanner
  • 6. La radiodatazione

7
  • Le bruciature e le toppe

8
  • Foto
  • 2. Elaborazione al computer delle foto
  • Dopo le prime foto del maggio 1898
  • la Sindone fu fotografata da Giuseppe Enrie nel
    1931.
  • Nel 1954 F.L.Filas partendo da una copia delle
    lastre fotografiche della Sindone dovute a
    Giuseppe Enrie affermò di aver individuato sulla
    palpebra destra del volto delluomo sindonico la
    presenza di una moneta romana. Il perito
    numismatico M. Marx la identificò con un
    dilepton lituus coniato tra il 29 e il 32 d.C.
    sul Diritto del quale è visibile un bastone
    astrologico dallestremità ricurva, il lituus.
    Queste affermazioni furono confermate nel 1978
    dal prof.G. Tamburelli dopo unesame
    dellelaborazione tridimensionale al computer
    del volto delluomo della Sindone. Fu
    Tamburelli a scoprire che delluomo della
    Sindone col computer se ne poteva fare
    unelaborazione tridimensionale.

9
Nel 1996 il prof.dInformatica dellUniversità
di Torino Nello Balossino insieme a Pierluigi
Baima Bollone e Cesare Colombo scoprirono,
esaminando ancora unelaborazione tridimensionale
al computer delluomo della Sindone, una seconda
monetina in corrispondenza del sopracciglio
sinistro che reca la scritta, in greco, TIBERIOU
CAICAPOS. Il greco era la lingua ufficiale di
tutti paesi del Mediterraneo orientale già prima
che Roma li conquistasse.
Foto tridimensionale del volto delluomo
sindonico
10
Il dilepton lituus, moneta romana del 29-32 d.C.
Questa moneta presenta anche lindicazione della
data di coniazione LIS L anno I10 S6
anno 16 dellImpero di Tiberio cioè il 29
d.C. La moneta era stata coniata quindi qualche
anno prima della morte di Cristo. Già della prima
monetina si erano individuate le lettere U CAI
In entrambe le monete il K era stato
erroneamente scritto con la C. Perché queste
monetine sulle palpebre delluomo della
Sindone? Luso di porre una moneta su ciascun
occhio chiuso del cadavere aveva il fine di non
farli riaprire per le contrazioni meccaniche che
possono sopravvenire nel periodo immediatamente
seguente il trapasso. Con tutto ciò non è
daccordo Luigi Garlaschelli, il quale ha
sostenuto che è una forzatura individuare
decodificazioni di lettere alte meno di un
millimetro.
11
Il dilepton lituus Al 1969 risalgono le prime
fotografie a colori della Sindone eseguite da
Giovanni Battista Judica Cordiglia. 3. Foto ai
raggi ultravioletti Nel 1978 numerosi scienziati
italiani e stranieri la maggior parte
statunitensi per 120 ore effettuarono misure ed
analisi sulla Sindone fotografandola anche coi
raggi ultravioletti. Le foto ai raggi
ultravioletti hanno dimostrato lesistenza sulle
fibrille di alcune zone adiacenti alle macchie di
sangue delluomo della Sindone di una sostanza
proteica di colore giallo oro che è risultata
siero. Queste tracce di siero escluderebbero ogni
possibilità di contraffazione.
12
  • 4. Esami al microscopio
  • Lutilizzo dei microscopi per studiare la Sindone
    ha rivelato 9 novità riguardanti il tessuto, le
    polveri e i pollini presenti su di essa
  • 1. la manifattura del tessuto, di lino, è
    rudimentale
  • 2. i fili sono torti in senso orario
  • 3. la tessitura è a spina di pesce
  • 4. ci sono tracce di cotone egizio antichissimo
  • 5. non ci sono fibre animali
  • 6. sui talloni delluomo che la Sindone avrebbe
    avvolto ci sono tracce di polvere di aragonite
    simile a quella che si trova nelle grotte di
    Gerusalemme.
  • su tutto il telo ci sono tracce di aloe e mirra
    due sostanze anti- putrefattive usate nelle
    sepolture giudaiche.
  • 8. sono presenti pollini di piante che
    confermerebbero la tradizione che la Sindone
    proveniente da Gerusalemme fu poi a Edessa a
    Costantinopoli e infine in Europa.
  • 9. sono presenti funghi e batteri
  • Le polveri, prelevate con una speciale
    apparecchiatura, presentano una composizione
    analoga a quella riscontrata in antichi teli
    funerari egizi. In esse sono presenti alcuni
    parassiti, funghi e batteri

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Goundelia Tournefortii
14
Col microscopio elettronico a scansione sono
stati osservati i granuli di polline delle piante
e individuati. Il biologo svizzero Max Frei
Sulzer scoprì sulla Sindone tra il 1973 e il 1978
una grande abbondanza di pollini di piante, per
lesattezza di 58 tipi 38 eslusivi dellarea
mediterranea palestinese 3 di piante che
crescono anche in Africa 17 di piante che
crescono solo in Europa. La maggior parte dei
pollini che crescono in area mediterranea
palestinese appartiene alla Gundelia tournefortii
che cresce solo in Medio Oriente e in Israele
fiorisce da febbraio a maggio Cè poi la
significativa presenza di pollini del
Zygophyllum dumosum boiss che, oltre che in
Israele ma non oltre i 30 chilometri a nord
di Gerusalemme cresce in Giordania e sul
Sinai. Usando una banca dati con più di 90.
000 siti di distribuzione di piante Avinoam
Danin, botanico ebreo dellUniversità di
Gerusalemme sostenne che il luogo che meglio si
adatta allinsieme delle specie è un cerchio di
30 chilometri di diametro il cui centro è
Gerusalemme . .
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5. Esami con scanner Tra il 20 giugno e il 22
luglio 2002 fu sostituito con una tela nuova da
una squadra di esperti tessili ( tra cui la
restauratrice Irene Tomedi ) guidata dalla
dottoressa svizzera Mechtild Flury- Lemberg, il
telo dOlanda cucito sul retro della Sindone
dalle suore clarisse di Chambery per coprire le
bruciature dovute alincendio del 1532. Fu
visibile così per poco di nuovo il retro del
lenzuolo. Ma il prof. Soardo dellIstituto
Galileis di Torino aveva già fotografato, nel
maggio 2001, il retro originale della Sindone,
invisibile perché coperto dal telo dOlanda ,
avvalendosi di una modernissima tecnica scanner.
Questesame aveva accertato che limmagine
delluomo della Sindone sul retro non è visibile.
Le macchie di sangue si. Questo fatto
accerterebbe che la figura delluomo sindonico
non deriva da una tecnica di bruciatura del telo
come è sostenuto da qualche studioso cosa che
avrebbe portato limmagine ad apparire anche sul
retro.
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Zygophillum dumosumboiss
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6. La radiodatazione La radiodatazione si basa
sul ciclo del carbonio. Ogni essere vegetale
respira anidride carbonica che è composta da
ossigeno e carbonio. Una minima parte di carbonio
è radioattiva C 14 mentre la maggior parte no
C 12. Tutti i vegetali incorporano comunque
carbonio radioattivo. Gli esseri animali,
compreso luomo, cibandosi di vegetali o di altri
esseri animali che si sono cibati di vegetali,
assumono C 14. Con la morte della pianta o
dellanimale il carbonio radioattivo diminuisce
sempre più col passare del tempo. Occorrono 5370
anni perche i C14 presente in un animale morto (o
in un oggetto da questanimale ricavato) si
dimezzi. La datazione della Sindone attraverso
lo studio della quantità di C 14 presente in essa
è stata tentata due volte. La prima nel 1973,
quando, in occasione dellostensione televisiva
di quellanno, fu prelevato un piccolo ritaglio
che fu esaminato dal carbonologo Raes. Raes
effettuò due analisi con deludenti risultati.
Divise il ritaglio in due pezzi il primo del
quale risultò da datarsi al II sec.d.C., il
secondo al X sec.d.C.
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Il 21 aprile 1988 fu ripetuto il tentativo di
datare la Sindone attraverso lesame del C 14
presente in essa, con luso dellacceleratore-spet
trometro di massa. Prelevati piccoli campioni di
tessuto furono portati a tre diversi laboratori
quello di Zurigo,di Oxford e di Tucson
(Arizona). Ad ogni laboratorio fu consegnato un
campione del peso di circa 50 mg. Col campione
sindonico furono consegnati altri tre campioni di
tessuti antichi di datazione nota compresa tra
lepoca romana e lepoca tardomedioevale. I
risultati degli esami furono comunicati al
cardinal Ballestrero il 28 settembre 1988 e
questi li rese pubblici il 13 ottobre
successivo La Sindone non risaliva allepoca di
Cristo ma risaliva ad un anno compreso tra il
1260 e il 1390 d.C. (Basso Medioevo). La
datazione con lesame del carbonio radioattivo
della Sindone al Basso Medioevo suscitò subito
reazioni e contestazioni da parte di molti
studiosi ed è quella sulla quale attualmente
più forte ferve la discussione. Chi non la
accettò (il primo fu il russo Koutznezov)
dichiarò innanzitutto che lesame dei tessuti
sindonici e dei campioni di tessuti antichi di
datazione nota compresa tra lepoca romana e
lepoca tardomedioevale
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per correttezza avrebbe dovuto svolgersi alla
cieca invece i campioni sindonici furono
immediamente segnalati ai laboratori. Poi rilevò
che gli scienziati che esaminarono e datarono la
Sindone, nel 1988, al Basso Medioevo non tennero
presenti i fattori di correzione. Che cosa sono
questi fattori di correzione? Sono la
considerazione di eventi che hanno certamente
modificato la presenza di C 14 nel lenzuolo
sindonico. Essi sono leliminazione dei
componenti lipidici e proteici dal lino trattato,
gli incendi, il fumo delle candele,
lassorbimento di C 14 da parte di funghi e
batteri presenti in un tessuto, la manipolazione
umana, la nube di Cernobyl. 1. Leliminazione dei
componenti lipidici e proteici dal lino trattato
Quando viene trattato per farne filato la pianta
del lino subisce leliminazione dei suoi
componenti lipidici e proteici che sono più
poveri di C 14 del resto,quel resto che servirà
alla filatura. Quando il filato o il tessuto
vengono assoggettati a radiodatazione appaiono
così assai più giovani. 2. Gli incendi Gli
incendi che subisce un tessuto che non viene
però distrutto tutto dal fuoco aumentano, in ciò
che del tessuto non è andato bruciato, la
presenza di carbonio radioattivo.
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3. Il fumo delle candele Il fumo delle candele
produce C 14 e nelle chiese dove fu custodita la
Sindone ardevano ceri. 4. Lassorbimento di C 14
da parte di funghi e batteri presenti in un
tessuto I funghi e i batteri presenti nella
Sindone hanno assorbito C 14 che nel tempo si è
combinato chimicamente con i fili della
Sindone. 5. La manipolazione umana La
manipolazione umana aumenta il C 14 e la Sindone
è stata tenuta fra le mani di molte persone,
soprattutto quando la si riponeva, quando la si
spiegava per le ostensioni e fu tenuta per molti
giorni tra quelle delle suore clarisse che
rattopparono i buchi prodotti dallincendio del
1532. 6. La nube radioattiva di Cernobyl lI 26
aprile 1986 un guasto a un reattore nucleare a
Cernobyl in Ucraina provocò un gravissimo
episodio d'inquinamento radioattivo. L'esplosione
avvenuta all'interno del reattore liberò
un'enorme quantità di radiazioni che si diffusero
su gran parte dell'Europa. Anche Torino overa e
dov è la Sindone ne fu investita.
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La Sindone diventò, due anni prima della
radiodatazione, un po più radioattiva. Ma anche
fra gli studiosi che nel 1988 datarono la Sindone
al Medioevo cè stato qualcuno che ha espresso
perplessità su quella datazione. Nel 1995 lo
stesso Prof. Harry Gove direttore del
Laboratorio  guida che nel 1988 effettuò la
datazione ha dichiarato  Il Dr. Garza Valdes
di S. Antonio (Texas), ha fornito prove
consistenti riguardo ad un tipo di contaminazione
da carbonio prodotta sui fili della Sindone, da
un certo tipo di batteri che i procedimenti di
pulizia usati, non hanno rimosso. Una ricerca e
attualmente in corso da parte del Dr. Garza
Valdes, dal sottoscritto e da altri scienziati,
per mettere a punto un metodo che ci dica quanti
anni ha veramente la Sindone. Harry Gove ha
riconosciuto che letà radiocarbonica ottenuta
nel 1988 e in realtà dovuta ad una miscela del
radiocarbonio del lino con il radiocarbonio del
rivestimento bioplastico di funghi e batteri che
non è eliminabile con i mezzi attuali e che ha
ringiovanito la Sindone.
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Un duplice metodo di analisi messo a punto da un
chimico italiano potrà forse svelare l'età
esatta della Sindone. Luigi Campanella,
ordinario di Chimica dell'Ambiente e dei Beni
Culturali all'Università La Sapienza di Roma, in
un'intervista ha svelato i segreti della sua
scoperta e ha spiegato come, attraverso le sue
innovative analisi chimiche sulla cellulosa del
lenzuolo, sarà possibile arrivare a conoscere la
sua età. In particolare, quelli messi a punto da
Campanella sono due metodi enzimatici basati sui
processi d'alterazione che la cellulosa subisce
nel tempo la carbossilazione e la metilazione,
che potrebbero anche essere utilizzati per
fornire nuovi elementi sulla vera età della
Sindone. "La Sindone è ufficialmente datata al
1300, ma un incendio ne potrebbe avere alterato
le componenti diagnostiche che hanno portato a
queste datazioni con i metodi tradizionali. Cioè
resta l'incertezza sulla vera età. Sono invece
convinto che i miei metodi, composti appunto da
due tipi differenti di analisi, potranno invece
darci indicazioni preziose sull'età della
Sindone. Soprattutto sugli effetti, su cui non
tutti gli studiosi concordano, e non attualmente
quindi chiari, che l'incendio di Chambery del
1532 possono aver avuto sulle componenti
diagnostiche del tessuto della Sindone.
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In che consiste il metodo ? Il metodo, anzi i
due diversi metodi di analisi, sono di natura
espressamente chimica e si basano sul fatto che
nella cellulosa, componente di tessuti, così come
della carta e del legno, e quindi componente
anche della Sindone, possano essere evidenziate
delle modificazioni. Il primo metodo, quindi,
guarda alle reazioni attraverso enzimi, cioè con
proteine specifiche, e sulla base dell'entità di
queste reazioni, si riesce a risalire all'età
della cellulosa in esame. Il secondo metodo,
invece, è un metodo fotochimico, si usa cioè un
generatore di radiazioni ultraviolette che viene
messo in collegamento con il campione da datare,
aggiungendo anche un attivatore dell'azione della
luce, nel nostro caso il biossido di titanio. In
queste condizioni la cellulosa si degrada,
ovvero si rompono le molecole. Ma la resistenza
della cellulosa diminuisce con il passare degli
anni, quindi con il fotosensore si determina la
resistenza della cellulosa a queste degradazioni
e, una volta raggiunta la risposta, si riesce a
risalire all'età del reperto. Non voglio dire che
il mio sia l'unico metodo che puo' finalmente
dirci l'età esatta della Sindone, ma sicuramente
da questo metodo si arrivano ad avere indicazioni
davvero preziose e importanti, anche perché si
tratta di metodi completamente diversi da quelli
finora applicati.
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