Title: FISIOPATOLOGIA DEL MACRO E MICROCIRCOLO
1FISIOPATOLOGIA DEL MACRO E MICROCIRCOLO
2LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
3LA STORIA DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
- Gli antichi credevano che . (Ippocrate, Galeno)
- Primi studi e costruzione di apparecchi ottici
sulle esperienze galileiane nei paesi bassi. - Padre Atanasio Kircher (?) durante lepidemia di
peste nera osservò laggregazione eritrocitaria
intravasacolare con un microcopio. - Harvey nel 1628 definisce i primi meccanismi di
fisiopatologia del macro e microcircolo.
4LA STORIA DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
- M. Malpighi nel 1652 scoprì lesistenza delle
anastomosi artero-venose nel polmone di rana. - Nel 1658 Leeuwenhoech mette a punto il primo
microscopio ottico moderno. - M. Malpighi nel 1652 scoprì lesistenza delle
anastomosi arterovenose nel polmone di rana. - M. Malpighi nel 1661 descrisse i capillari nel
polmone e nella membrana natatoria della rana.
5LA STORIA DELLA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
- Nel 1674 Leeuwenhoech descrisse i globuli rossi.
- Boerhaave descrive aggregazione dei globuli rossi
nei microvasi della congiuntiva. - Nel 1768 Spallanzani scoprì i globuli bianchi
(descritti come bollicine daria). - Nel 1882 Bizzozero descrisse le piastrine.
6Schematizzazione del circolo
Grossi vasi
VENE
ARTERIE
Paramicrovasi
ARTERIOLE
VENULE
Microcircolo
7LA STORIA DEL MICROCIRCOLO
- Purkinje nel 1823 descrisse quadri di
microcircolazione cutanea. - Coccius nel 1850 classificò le osservazioni
capillaroscopiche della congiuntiva - Heuter applicò metodiche capillaroscopiche al
labbro inferiore. - Hunna nel 1891 e successivamente Lombard nel
1911 misero a punto un metodo per migliorare la
trasparenza cutanea.
8LA STORIA DEL MICROCIRCOLO
- Lombard nel 1912 standardizzò le metodiche di
osservazione del microcirolo periungueale - Nel 1916 Wiess introdusse luso di metodiche
fotografiche. - Lo studio del microcircolo era di appannaggio dei
fisiologi.
9LA STORIA DEL MICROCIRCOLO
- Knisely e Bloch nel 1949 espressero 2 concetti di
fondamentale importanza - Lo stato del microcircolo di un distretto è
sovrapponibile a quello di tutti i distretti. - La integrità di un distretto è dipendente dalla
integrità del suo microcircolo.
10Schematizzazione del circolo
Grossi vasi
VENE
ARTERIE
Paramicrovasi
ARTERIOLE
VENULE
Microcircolo
11LUNITA MICROVASCOLARE
- Riceve informazioni e reagisce a stimoli locali
- È costituita da microvasi, il sangue che li
pecorre dai tessuti metabolicamente dipendenti. - Reagisce come un blocco unitario (sinergia,
sincronia).
12LUNITA MICROVASCOLARE
- Regola lafflusso ematico a seconda dei momenti
funzionali delle singole regioni attraverso due
meccanismi - Controllo della vasomotilità (controllo nervoso),
- Controllo della permeabilità (controllo
endoteliale).
13LE META-ARTERIOLE
- Prendono origine dalle arteriole
- Hanno caratteristiche intermedie tra quelle dei
capillari e delle arteriole. - Parzialmente provviste di muscolatura liscia
- Continuano con un capillare piuttosto ampio che
confluisce in una venula. - Vengono chiamate anche canali preferenziali
perché in condizioni di riposo permettono di
shuntare quanta di microcircolo.
14SFINTERI PERICAPILLARI
- Anelli di muscolatura liscia situati allorigine
dei capillari veri. - La loro contrazione regola il flusso di sangue
nel capillare.
15LE ANASTOMOSI ARTERO-VENOSE 1
- Strutture deputate al collegamento della rete
arteriosa con quella venosa shuntando quella
capillare. - Sono costituite da intima, media ed avventizia e
sono ricche di cellule muscolari lisce. - Sono innervate dal SNA, in particolar modo dalla
sezione simpatica più che quella parasimpatica.
16LE ANASTOMOSI ARTERO-VENOSE 2
- La loro importanza è rivolta soprattutto alla
regolazione della pressione arteriosa sistemica - Il microcircolo è lunico sistema vascolare
totalmente a resistenza
17MICROANATOMIA DEL CIRCOLO CUTANEOLe arteriole e
le venule derivano
- Plesso superficiale
- Rete orizzontale nelle papille dermiche da cui
derivano le anse capillari.
- Plesso profondo
- Formato da vasi perforanti dei muscoli
sottostanti che danno origine ad arteriole e
venule che si connettono con il plesso
orizzontale superficiale e forniscono le
tributarie laterali che irrorano il bulbo
pilifero e le ghiandole sudoripare
18LINNERVAZIONE VASALE CUTANEA
- E di tipo prevalentemento ortosimpatico
- La sua stimolazione porta a vasocostrizione
interessando sia le arteriole, le meta-arteriole,
gli sfinteri pericapillari e le venule. - Il centro di controllo è situato nellipotalamo
- La vasodilatazione avviene per inibizione delle
fibre simpatiche.
19ULTRASTRUTTURA 1
- Microvasi delle papille 10-35 micron.
- Arteriole nelle papille d. 17-26
- Cellule endoteliali circondate da 2 strati di
cell. Muscolari lisce (in senso longitudinale ed
a spirale). - Le Cell. Muscolari lisce non sono presenti in
vasi con diametro inferiore a 15 micron.
20ULTRASTRUTTURA 2
- Capillari arteriosi 10-12 micron.
- Sono presenti i periciti anchessi utili per la
contrazione differiscono dalle cell. Musc. Lisce
per la presenza di pochi filamenti ed assenza di
corpi densi. - E presente la membrana basale che inizia come
una struttura omogenea sino a diventare
pluristratificata.
21ULTRASTRUTTURA 3
- I capillari venosi
- Si connettono alle venule post-capillari
- Hanno diametro di 12-35 micron.
- Hanno tre strati di periciti
- La membrana basale è pluristratificata
22VENULE COLLETTRICI CON VALVOLE
- Passano dallo strato profondo a quello
superficiale - Hanno ? 70-120 micron.
- Le venule postcapillari si uniscono a questi vasi
- Sono presenti valvole che garantiscono la
propulsione del sangue in ununica direzione.
23VASI SOTTOCUTANEI
- Nel derma medio ed inferiore (plesso inferiore)
- Diametro superiore rispetto a quello del plesso
superficiale - Parete più spessa
- CML e periciti presenti in 4-5 strati
24LE ANSE CAPILLARI
- Partono dal plesso papillare orizzontale
- Sono composte da un braccio ascendente (con
caratteristiche di un capillare arterioso) - da unansa intrapapillare (? 1-1.5 micron)
- ed un braccio discendente dove le caratteristiche
variano dalla parte prossimale a quella distale.
25VEIL CELLS
- Cellule avventiziali piatte che circondano tutti
i vasi del derma - La loro ultrastruttura è simile a quella dei
fibroblasti - Sono totalmente esterne alla parete demarcando i
vasi dal derma circostante.
26FISIOPATOLOGIA 1
- La perfusione dei microvasi dipende
- dalla tonoregolazione arteriolare,
- dalle determinanti reologiche del sangue
- dalle deterninanti reologiche dipendenti dalla
geometria e dal ? microcircoaltorio. - Gli scambi tessuto microcircolo necessitano
- di bassa velocità,
- di bassa pressione
- perfusione proporzionale alla esigenze
metaboliche.
27FISIOPATOLOGIA 2
Neurogenico
Miogenico
28FISIOPATOLOGIA 3
- LE MIOCELLULE
- Sono costantemente in contrazione tonica
persistente (meccanismo ATPasi, Mg dipendente). - Possiedono una attività ciclica che in parte
regola i fenomeni di - vasomotion,
- flowmotion,
- Tali eventi sono indotti da stimoli
- sistemici ( -),
- locali ()
29FISIOPATOLOGIA 4
- LENDOTELIO (KG. 1,5, m2 600, 200-2000
capillari/mm2) - Può essere continuo o fenestrato,
- cellule di aspetto fusiforme, con superficie
abluminale (interconnessa con i tessuti da
membrana basale, collagene,proteoglicani,
eparansolfati, integrine) e luminale
(interconnessa con il sangue da un Fazzy-Coat
mucopalisaccaridi, glicoproteine, fibrinogeno,
fibrina) con citoscleletro elastico che permette
di saturare eventuali soluzioni di continuo.
30FISIOPATOLOGIA 5
- VASCULOGENESI
- Dagli angioblasti delle isole emopoietiche del
sacco vitellino vasi nuovi nel corso
dellontogenesi. - NEOANGIOGENESI
- neoformazione vascolare da vasi preesistenti per
maggiore richiesta metabolica da parte dei
tessuti. - LE GIUNZIONI INTECELLULARI
- Decodificatori di segnale inibizione/proliferazio
ne.
31FISIOPATOLOGIA 6
- LE FUNZIONI ENDOTELIALI
- Coagulation/Anticagulation Embalence
- prostaciclina, trombomodulina, PAI,
trombomodulina,VW, etc. - Tonoregolazione
- endoteline, NO, adenosina, ANP BNP, CNP, etc.
- Mediazione degli scambi acqua soluti
- Separazione tessuti/sangue
32FISIOPATOLOGIA 7
Trasporto passivo
Trasporto attivo
Membrana cellulare
33EMOREOLOGIA 1
- REOLOGIA
- la scienza che studia il deformarsi della materia
(in qualunque suo stadio) in movimento. - Esso può essere
- Plastico (irreversibile)
- Elastico (reversibile)
- La soglia minima di forza capace di iniziare la
deformazione viene definita - Yield Stress
- Tale deformazione dipende da forze tangenziali
che determinano - Shear Stress misurato in dyne/cm 2
- Dipende inoltre dal gradiente di velocità dei
vari piani detto - Shear stress misurato in S-1
34EMOREOLOGIA 2
- In un fluido
- Lattrito interno tra le varie frazioni si
definisce viscosità. - Può essere definita come capacità di opporsi alla
deformazione. - È influenzata dalla temperatura.
35EMOREOLOGIA 3
- I fluidi possono essere definiti
- Newtoniani (o perfetti)
- Non Newtoniani (o imperfetti).
- Il sangue è un fluido non newtoniano.
36EMOREOLOGIA 4
- Le caratteristiche reologiche (viscosità) del
sangue sono determinate da - Cellule
- Fibrinogeno (plasma)
- Globuline (siero)
Sangue intero
37EMOREOLOGIA 5
- Le cellule del sangue sono
- Eritrociti (? 7 micron),
- Leucociti (? 8-14 micron ),
- Piastrine.
38EMOREOLOGIA 6
- La emoreologia è inoltre influenzata dalla
variazione di calibro dei capillari. - Le variazioni di calibro possono essere
- attive
- passive (determinate dalle pressioni endovasali e
dalle caratteristiche viscoso-tenso-elestiche
delle pareti) - La pressione laterale del sangue non ha la
capacità di determinare dilatazione. - Il decremento delle pressioni totali trasversali
possono portare a obliterazione microvasale per
aumento della tensione parietale.
39SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 1
- Capillaroscopia.
- Fluorangiografia
- Laser-doppler.
- Ossimetria trancutanea.
- Ecocolordoppler ad alta definizione.
- Pletismografia
- Valutazione SSR.
- Le metodiche di valutazione emoreologiche
- La termografia
40SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 2.
- Fluorangiografia
- Valutazione con sostanze fluorescenti del
microcircolo retinico e periungueale. - Viene utilizzata la fluoresceina che in
condizioni di normalità non passa lendotelio
microvascolare. - Si valutano i seguenti tempi
- arteriolare,
- capillare,
- venulare.
- dà una valutazione qualitativa e morfologica.
41SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 3.
- Laser-doppler
- valuta la velocità di scorrimento delle emazie,
- non valuta il flusso,
- definisce una unità campione,
- ogni soggetto è misura di se stesso,
- non esistono parametri facilmente
standardizzabili, - dà una valutazione prevalentemente quantitativa.
42SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 4.
- Ossimetria trancutanea
- valuta la concentrazione di ossigeno cutaneo
attraverso un elettrodo registratore stimolatore
detto di Clark. - dà una valutazione quantitativa,
- i valori derivati dipendono
- ossigenazione del sangue,
- portata ematica locale,
- dissociabilità emoglobinica,
- consumo cellulare.
43SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 5.
- Ecocolordoppler ad alta definizione
- metodica sperimentale,
- valuta fino a livello delle anastomosi
artero-venose, - definisce le caratteristiche
- del flusso,
- della parete.
- è un metodo di valutazione qualitativa e
quantitativa, - non è ancora standardizzato.
44SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 6.
- Pletismografia
- valuta le variazioni di perfusione successive a
- variazione fisiologiche,
- stimoli.
- Metodo prevalentemente quantitativo
45SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 7.
- Valutazione SSR
- studio neurofisiologico della fibra C,
- valutazione della integrità tonomotrice
periferica, - valutazione qualitativa e quantitativa.
46SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 8.
- Le metodiche di valutazione emoreologiche
- valutazione di.
- viscosità,
- deformabilità,
- filtrabilità.
- Permettono di valutare il contenuto ed il suo
comportamento rispetto al contenente.
47SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 9.
- La termografia
- valutazione attraverso un codice colore di
- pervietà del letto capillare,
- Spotting-zone di iper-ipoperfusione,
- Variazioni dinamiche indotte da vari stimoli.
- Metodo di valutazione quantitativa che valuta il
calore cutaneo indotto dalla quantità di sangue
arterioso - venoso presente in un tessuto.
48SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 10
- Capillaroscopia
- ottica, video,
- statica e dinamica,
- ripetibile,
- non invasiva
- specifica,
- sensibile
- dà una valutazione qualitativa, morfologica.
49SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 11.
La capillaroscopia
- Fattori positivi
- È probabilmente la più antica tecnica di
indagine vascolare. - È una tecnica di indagine del microcircolo non
invasiva, sensibile, specifica, ripetibile. - Fattori negativi
- Tecnica di indagine eminentemente qualitativa.
- Strettamente legata alla esperienza ed alla
interpretazione individuale. - Limita la sua applicazione a quelle regioni
corporee che sono raggiungibili dal braccio del
microscopio intravitale -
50SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 12.
-
- LACCETTAZIONE DEI MIGLIORAMENTI TECNOLOGICI E
ALLA BASE DELLE SOCIETA EVOLUTE - (POPPER)
51SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 13.
La videocapillaroscopia
- Fattori positivi
- È una tecnica di indagine del microcircolo non
invasiva, sensibile, specifica, ripetibile. - Permette di valutare il microcircolo in tutte le
regioni corporee. - Permette valutazioni qualitative e quantitative.
- Consente una archiviazione automatizzata ed
follow up preciso. - Fattori negativi
- Necessita di una ottima manualità nella
valutazione della congiuntiva
52SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 14.
La videocapillaroscopia
- Sedi di osservazione
- Le sedi di osservazione abituali sono
- La congiuntiva,
- Il pomello,
- Lorletto gengivale,
- La muccosa labiale,
- Il cubito,
- Il letto periungueale della mano e del piede,
- Il dorso della mano e del piede.
53SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 15.
- Anatomia del microcircolo congiuntivale
- A livello del microcircolo congiuntivale si
osservano, arteriole, venule, anastonosi
arteriolovenulari, capillari - La valutazione dellintero circolo terminale
(paramicrocircolo e capillari) non è possibile
nessun altro distretto corporeo (ad eccezione
della muccosa labiale con estrema difficoltà
interpretativa per difficoltà di carattere
tecnico ed anatomico). - Il plesso arteriolare congiuntivale si forma
dalle anostomosi tra arterie congiuntivali
anteriori e posteriori, che a loro volta derivano
dalle arterie ciliari anteriori, rami della
arteria oftalmica a sua volta ramo della carotide
interna - Il plesso venulare è tributario della vena
oftalmica sup. e della vena angolare rami del
seno sigmoideo e della giugulare interna
54SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 16.
- Parametri morfologici
- Vascolarità
- Distanza di diffusione
- Profilo vasale
- Diametro (v.n. artreriole 10-50?, venule
20-100?) - Rapporto a/v (v.n. 1.2-1.25)
- Capillari poco rappresentati di diametro 4-8?
- Sclera translucida, cangiante madreperlaceo
azzurro
55SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 17.
- Parametri emodinamici
- Tipo di flusso laminare (presenza di rouleaux
fisiologica) - Colore arteriola rosso scarlatto, venula rosso
lilla - Reperti patologici
- Microaneurismi arteriolari
- Dilatazioni venulari settoriali e/o segmentarie
- Aspetto uniforme di colore arancio delle venule
(segno di stasi) - Sludge
- Margini arteriolari sfumati e brillanti (edema)
- Evidenza particolare dei capillari con
formazione di un disegno - Depositi giallo-grigiastri o biancastri nella
sclera in prossimità delliride o perdita di
lucentezza della sclera o colorito
bianco-grigiastro
56SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 18. PLICA
UNGUEALE
- Parametri morfologici
- -Grado di visibilità
- -Piani di visibilità (v.n 2-3)
- -Numero delle ansi per mm2 (v.n.14-17)
- -Diametro delle anse (v.n 4-14 ?)
- -Lunghezza delle anse capillari (v.n. 100-300?)
- -Rapporto a/v tra braccio arteriolare e venulare
(v.n. 1.2-1.3) - -Colorito delle anse (normale rosso scarlatto)
- -Disposizione delle anse rispetto alle papille
dermiche (oblique in età puberale verticali
nelladulto) - -Forma delle anse capillari
- -Distanza tra ansa e papilla dermica (rilevante
nelletà puberale e nellanziano irrilenante
nelladulto - -Plesso venoso (visibile nel pre-pubere e
nellanziano) - -Colorito del plesso venoso (rosso carminio)
- -Colorito del connettivo interstiziale (arancio)
57SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 19. PLICA
UNGUEALE
- Parametri morfologici
- -Grado di visibilità
- -Piani di visibilità (v.n 2-3)
- -Numero delle ansi per mm2 (v.n.14-17)
- -Diametro delle anse (v.n 4-14 ?)
- -Lunghezza delle anse capillari (v.n. 100-300?)
- -Rapporto a/v tra braccio arteriolare e venulare
(v.n. 1.2-1.3) - -Colorito delle anse (normale rosso scarlatto)
- -Disposizione delle anse rispetto alle papille
dermiche (oblique in età puberale verticali
nelladulto) - -Forma delle anse capillari
- -Distanza tra ansa e papilla dermica (rilevante
nelletà puberale e nellanziano irrilenante
nelladulto - -Plesso venoso (visibile nel pre-pubere e
nellanziano) - -Colorito del plesso venoso (rosso carminio)
- -Colorito del connettivo interstiziale (arancio)
58SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 19. PLICA
UNGUEALE
- Parametri morfologici
- -Grado di visibilità
- -Piani di visibilità (v.n 2-3)
- -Numero delle ansi per mm2 (v.n.14-17)
- -Diametro delle anse (v.n 4-14 ?)
- -Lunghezza delle anse capillari (v.n. 100-300?)
- -Rapporto a/v tra braccio arteriolare e venulare
(v.n. 1.2-1.3) - -Colorito delle anse (normale rosso scarlatto)
- -Disposizione delle anse rispetto alle papille
dermiche (oblique in età puberale verticali
nelladulto) - -Forma delle anse capillari
- -Distanza tra ansa e papilla dermica (rilevante
nelletà puberale e nellanziano irrilenante
nelladulto - -Plesso venoso (visibile nel pre-pubere e
nellanziano) - -Colorito del plesso venoso (rosso carminio)
- -Colorito del connettivo interstiziale (arancio)
59SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO
21.POMELLO
- I parametri sono esclusivamente morfologici
- Colorito Rosso Cadmio
- Rapporto a/v (v.n.12)
- Reperti patologici
- Diminuzione del numero delle anse
- Emorragie
- Dilatazione
60SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 22.CUTE
- I parametri sono esclusivamente morfologici
- Numero di anse per mm2 (60-70)
- Grandezza
- Presenza di rosone venulare fine
61SEMEIOTICA STRUMENTALE DEL MICROCIRCOLO 23.
- E unimmagine complementare di supporto alla
diagnosi clinica. - Fornisce immagini evocanti e immagini probative
ai fini diagnostici e prognostici. - Immagini evocanti per
- - ipertensione
- - sindromi da iperviscosità primaria e
secondaria - - vasculiti
- - diabete
- - arteriosclerosi
- - connettivopatie
- - Etc