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Cause di vulnerabilit

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... 1. un ramo della vena porta 2. un arteriola epatica 3. un dotto biliare TOSSICOLOGIA EPATICA ... proliferazione e alla fibrosi con esito in cirrosi biliare. – PowerPoint PPT presentation

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Title: Cause di vulnerabilit


1
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Cause di vulnerabilità
  • 1. Funzione prioritaria
  • 2. Organizzazione strutturale
  • 3. Funzione escretoria

2
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Anatomicamente è suddiviso in lobuli esagonali
    orientati attorno alle vene epatiche terminali
    (vene centrali)
  • Allangolo del lobulo si trova il tratto portale,
    formato da
  • 1. un ramo della vena porta
  • 2. unarteriola epatica
  • 3. un dotto biliare

3
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Il lobulo è suddiviso in tre regioni
  • 1. Centrolobulare
  • 2. Mediozonale
  • 3. Periportale

4
(No Transcript)
5
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Il concetto di acino viene preferito come unità
    funzionale ed è suddiviso anchesso in tre zone
    che coincidono con quelle del lobulo.

6
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Il sangue che entra nellacino proviene per il
    60-70 dalla vena porta (povero di ossigeno) e
    per il 30-40 dallarteria epatica (ossigenato)

7
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • La concentrazione di ossigeno è di
  • 9-13 nella zona 1
  • 4-5 nella zona 3

8
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Gli epatociti della zona 1, ricchi in mitocondri,
    hanno le seguenti funzioni
  • 1. Ossidazione degli acidi grassi
  • 2. Gluconeogenesi
  • 3. Detossificazione dellamoniaca a urea

9
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Nella zona 1 vi è una elevata concentrazione in
    Glutatione ridotto
  • Nella zona 3 vi è una elevata attività del
    Citocromo P-450, in particolare dellisoforma 2E1

10
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • I sinusoidi sono canali tra le corde degli
    epatociti ove il sangue percola fino alla vena
    epatica terminale.

11
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Tre sono i tipi di cellula più importanti
  • 1. Cellule endoteliali
  • 2. Cellule di Kupfer
  • 3. Cellule di Ito

12
(No Transcript)
13
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • CELLULE ENDOTELIALI
  • Sono fondamentali come scavenger delle
    lipoproteine e delle proteine denaturate.
  • Secernono citochine.

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • CELLULE DI KUPFER
  • Sono macrofagi stanziali e costituiscono l80
    dei macrofagi non circolanti dellorganismo.
  • Sono presenti nel lumen dei sinusoidi e la loro
    funzione primaria è di ingerire e degradare
    materiale particolato. Sono una fonte di
    citochine e possono agire come cellule
    presentanti antigeni.

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • CELLULE DI ITO
  • Sono note anche come cellule del grasso e cellule
    stellate e sono localizzate nello spazio di Disse
    tra le cellule endoteliali e gli epatociti.
  • Sintetizzano il collagene e sono il sito di
    maggior immagazzinamento di vitamina A
    dellintero organismo.

16
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • La bile è un fluido che contiene
  • acidi grassi
  • glutatione
  • fosfolipidi
  • colesterolo
  • bilirubina
  • anioni organici, proteine, metalli

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • Gli epatociti iniziano il processo trasportando
    gli acidi biliari, il glutatione e altri soluti
    nel lumen canalicolare, spazio formato da regioni
    specializzate della membrana plasmatica tra
    epatociti adiacenti.

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • I canalicoli formano canali tra gli epatociti che
    mettono in connessione con una serie di canali o
    dotti più larghi nel fegato. I dotti biliari
    extraepatici sfociano nel dotto comune biliare.

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • La bile può essere immagazzinata e concentrata
    nella colecisti prima di essere secreta nel
    duodeno.
  • La colecisti è assente in alcune specie di
    mammiferi quali
  • ratto
  • cavallo
  • balena

20
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • Trasportatori sono presenti nei sinusoidi e sulle
    membrane canalicolari degli epatociti e sono
    responsabili dellaccumulo di acidi biliari e
    bilirubina dal sangue e della loro secrezione nel
    lumen canalicolare.
  • Processi attivi sono determinanti per lingresso
    di altri importanti costituenti della bile.

21
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • Metaboliti dei leucotrieni, fosfolipidi,
    estrogeni e molti farmaci sono trasportati
    attraverso la membrana canalicolare da proteine
    note come
  • Multiple Organic Anion Transporter (MOAT)
  • Multi-drug-resistant (MDR) P-glicoproteins

22
(No Transcript)
23
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • Fluidi e anioni entrano nella bile per diffusione
    paracellulare, transcitosi e endocitosi.
  • I metalli sono escreti nella bile da una serie di
    processi (non tutti noti) e lescrezione biliare
    è importante nellomeostasi di Cu, Mn, Fe, Zn,
    Au, Al e Hg.

24
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • FORMAZIONE DELLA BILE
  • meccanismi di escrezione nella bile dei metalli
  • 1. Passaggio attraverso la membrana sinusoidale
    per diffusione facilitata o endocitosi mediata da
    recettori
  • 2. Immagazzinamento mediante proteine leganti o
    lisosomi
  • 3. Secrezione nei canalicoli via lisosomi,
    meccanismi accoppiati al glutatione o specifici
    trasportatori della membrana canalicolare

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA
  • Popper Schaffner, 1959
  • 1. Alterazioni epatocellulari senza reazione
    infiammatoria (Tipo I necrosi e steatosi)
  • 2. Colestasi intraepatica (Tipo II)
  • 3. Necrosi epatica con reazione infiammatoria
    (Tipo II epatite virale)
  • 4. Non classificate
  • 5. Epatocarcinoma

26
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • LINEE GUIDA EPATOTOSSICITA DA FARMACI E SOSTANZE
    CHIMICHE
  • U.S. Public Health Service 1979
  • Tipo I prevedibile
  • dose e tempo dipendente
  • presente nella maggior parte degli esposti
  • riproducibile nellanimale
  • Tipo II non prevedibile
  • indipendente dal tempo e dalla dose
  • sporadica
  • non riproducibile nellanimale

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • TIPI DI DANNO EPATICO
  • 1. STEATOSI
  • 2. MORTE DELLEPATOCITA
  • 3. COLESTASI CANALICOLARE
  • 4. DANNO DEI DOTTI BILIARI
  • 5. CIRROSI
  • 6. DISORDINI VASCOLARI
  • 7. TUMORI

28
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MECCANISMI DI DANNO ZONALE
  • sostanza meccanismo spiegazione
  • Zona 1
  • sovraccarico di Fe perossidazione lipidica
    zona 1 contiene più Fe
  • della zona 3
  • alcool allilico ossidazione ad acroleina zona
    1 contiene più O2
  • Zona 3
  • CCl4 attivazione da parte del zona 3 ha più
    Cit. P-450
  • Cit. P-450 a radicale libero e meno O2
  • ?CCl3
  • Acetaminofene sbilanciamento tra
    attivazione zona 3 ha più Cit. P-450
  • Cit. P-450 e detossificazione e meno GSH
  • del GSH

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TOSSICOLOGIA EPATICA
? 2H ? H2O2 O2
radicale superossido
catalasi
H2O2 ? 2H2O O2
GSH perossidasi ROOH 2
GSH ? ROH H2O GSSG
Reazione di FENTON Fe2 H2O2 ? Fe3 ?OH
OH-
radicale idrossilico
30
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • STEATOSI
  • Viene definita come un aumento del contenuto in
    lipidi maggiore del 5 del peso
  • 1. Eccesso di grassi liberi veicolati al fegato
  • 2. Interferenza col ciclo dei trigliceridi
  • 3. Aumento della sintesi o esterificazione degli
    acidi grassi
  • 4. Riduzione nella ossidazione degli acidi grassi
  • 5. Riduzione nella sintesi di apoproteine
  • 6. Diminuzione della sintesi o secrezione di VLDL

31
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MORTE DELLEPATOCITA
  • Necrosi ? rigonfiamento cellulare
  • rottura cellulare
  • disintegrazione nucleare
  • diffusione di cellule infiammatorie
  • Apoptosi ? restringimento cellulare
  • frammentazione nucleare
  • formazione di corpi apoptotici
  • assenza di infiammazione
  • segue

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MORTE DELLEPATOCITA
  • La morte dellepatocita può avvenire con aspetto
  • 1. Focale caratterizzata da una distribuzione
    randomizzata di singoli epatociti o piccoli
    cluster di epatociti morti
  • 2. Zonale predominante in zona 1 (periportale)
    o 3 (centrolobulare)
  • 3. Panacinare morte massiva di epatociti con
    pochi sopravvisuti
  • segue

33
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • COLESTASI CANALICOLARE
  • Definita come
  • 1. riduzione nel volume della bile
  • 2. ridotta secrezione di specifici soluti nella
    bile

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • DANNO DEI DOTTI BILIARI
  • (COLESTASI COLANGIODISTRUTTIVA)
  • 1. Rigonfiamento dellepitelio biliare
  • 2. Presenza di detriti di cellule danneggiate nel
    lumen duttale
  • 3. Infiltrazione di cellule infiammatorie dal
    tratto portale
  • segue

35
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • DANNO DEI DOTTI BILIARI
  • (COLESTASI COLANGIODISTRUTTIVA)
  • La somministrazione cronica di tossine che
    causano distruzione dei dotti biliari può portare
    alla loro proliferazione e alla fibrosi con esito
    in cirrosi biliare.
  • Altro possibile effetto è la perdita di dotti
    biliari, nota come sindrome del dotto biliare
    evanescente.
  • segue

36
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • DANNO DEI DOTTI BILIARI
  • (COLESTASI COLANGIODISTRUTTIVA)
  • Un caso celebre è quello noto come ittero di
    Epping, villaggio inglese, i cui abitanti hanno
    consumato prodotti provenienti da suolo
    contaminato con dianilina di metilene, composto
    usato per la produzione di resine epossidiche

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • CIRROSI
  • E lesito terminale di un danno cronico nel
    quale un esteso tessuto fibroso (collagene) viene
    depositato come risposta allinsulto diretto o
    allinfiammazione.
  • E quindi la presenza massiva di tessuto
    cicatriziale attorno a noduli formati da
    epatociti rigenerati.
  • E irreversibile.

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TOSSICOLOGIA EPATICA
  • DISORDINI VASCOLARI
  • Possono essere interessati i sinusoidi o i grandi
    vasi.
  • Sinusoidi allargamento delle finestre con
    intrappolamento degli eritrociti in esse o nello
    spazio di Disse. Conseguenza infarcimento
    epatico con ipoafflusso periferico.
  • segue

39
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • DISORDINI VASCOLARI
  • Altre forme malattia veno-occlusiva che risulta
    dalla ostruzione non trombotica delle venule
    epatiche terminali o delle vene intraepatiche più
    piccole.
  • Un potenziale aspetto della patogenesi è la
    distruzione dellendotelio delle venule epatiche.

40
(No Transcript)
41
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • TUMORI
  • 1. a carico degli epatociti
  • 2. a carico dei sinusoidi
  • 3. epatocarcinoma ? androgeni e aflatossine
  • 4. angiosarcoma ? CVM, arsenico, torio

42
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • Steatosi CCl4, etanolo, ac. valproico
  • Morte cellulare acetaminofene, Cu, DMF,
    etanolo, Fe, microcistina
  • Colestasi canalicolare cloropromazina,
    ciclosporina A, 1,1,-dicloretilene, estrogeni,
    etanolo, Mn, falloidina
  • Danno dei dotti biliari ANIT (?-naftilisotiocian
    ato), dianilina di metilene
  • Cirrosi As, etanolo, vitamina A
  • Disordini vascolari As, dacarbazina, microcistina
  • Tumori aflatossine, androgeni, torio, CVM

43
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MECCANISMI DI COLESTASI
  • 1. Falle nelle giunzioni paracellulari queste
    forniscono una notevole barriera (carica) alla
    diffusione di soluti tra sangue e lumen
    canalicolare, mentre acqua e piccoli ioni
    diffondono liberamente.
  • ?-Naftilisotiocianato (ANIT) causa falle nelle
    giunzioni

44
ANIT
falloidina
colchicina
ciclosporina A
Mn
45
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MECCANISMI DI COLESTASI
  • 2. Rottura della struttura o 3. dellintegrità
    funzionale del citoscheletro interferenze nella
    formazione della bile diminuendo la velocità e la
    forza di contrazione canalicolare o la velocità
    di transcitosi attorno agli epatociti.
  • Falloidina (2) si lega ai microfilamenti
    dellactina del citoscheletro e rallenta la
    contrazione canalicolare in maniera
    dose-dipendente.
  • Colchicina (3) inibisce la polimerizzazione
    della tubulina nei microtubuli, inibisce la
    secrezione di proteine nella bile, diminuendo la
    transcitosi microtubulo-dipendenti delle
    vescicole.

46
ANIT
falloidina
colchicina
ciclosporina A
Mn
47
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MECCANISMI DI COLESTASI
  • 4. Inibizione dei trasportatori coinvolti nella
    formazione della bile.
  • Ciclosporina A causa inibizione del trasporto
    con aumento degli acidi grassi e della bilirubina
    nel siero e riduzione del flusso biliare.
  • 5. Concentrazione di forme reattive di sostanze
    tossiche nellarea pericanalicolare. I canalicoli
    sono ricchi in Cit. P.-450, ma poveri in GSH e
    GST con sbilanciamento tra bioattivazione e
    detossificazione.
  • Mn, 1,1,-Dicloroetilene, Diclofenac

48
ANIT
falloidina
colchicina
ciclosporina A
Mn
49
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • MECCANISMI DI COLESTASI
  • Sono possibili anche più meccanismi
    contemporaneamente
  • Cloropromazina altera sia la contrattilità
    canalicolare (2) sia il trasporto attivo di
    acidi grassi (4)
  • Estrogeni alterano il trasporto degli acidi
    grassi per effetto sulle membrane dei sinusoidi,
    inclusa la riduzione della Na/K ATPasi e
    modificano la componente lipidica della membrana
    plasmatica. Riducono il numero dei trasportatori
    degli acidi biliari.

50
TOSSICOLOGIA EPATICA
  • ATTIVAZIONE DELLE CELLULE SINUSOIDALI
  • La risposta agli effetti acuti di numerose
    tossine può essere modificata dalla precedente
    esposizione ad altre sostanze con effetto sui
    sinusoidi.
  • La tossicità dellacetaminofene potrebbe essere
    aumentata o diminuita da sostanze che attivano o
    inattivano le cellule di Kupfer.
  • Allo stesso modo, la vitamina A causa un
    importante aumento della necrosi epatica indotta
    dal CCl4 attraverso il rilascio di specie
    reattive dellossigeno.
  • Sostanze tossiche potrebbero stimolare la
    produzione di collagene da parte delle cellule di
    Ito.

51
(No Transcript)
52
INDUZIONE ENZIMATICA
  • Effetto sullattività degli enzimi microsomiali
    da parte di alcune sostanze xenobiotiche.
  • Consiste in una aumentata attività di tali enzimi
    con aumentato metabolismo delle sostanze endogene
    e xenobiotiche.

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INDUZIONE ENZIMATICA
  • RECETTORE DI INDUZIONE prodotto di un gene
    regolatore che, combinandosi con una molecola a
    basso P.M. dà inizio allespressione di un altro
    gene che controlla la biosintesi dellenzima

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INDUZIONE ENZIMATICA
  • Leffetto degli induttori enzimatici può essere
  • POLIVALENTE ? DDT, fenobarbital (in grado di
    indurre una vasta gamma di enzimi)
  • SELETTIVO ? benzopirene (in grado di indurre il
    metabolismo di sostanze della stessa classe)

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INDUZIONE ENZIMATICA
  • Toluene, Xilene
  • DDT, Aldrin, Dieldrin
  • TCDD
  • Benzopirene, Metilcolantrene
  • Bifenilipoliclorurati
  • Fenilbutazone
  • Fenobarbital
  • Etanolo (effetto cronico)
  • Difenilidantoina

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INDUZIONE ENZIMATICA
  • TEST
  • in vivo sullanimale
  • 1. sleeping time (tempo di sonno indotto dal
    fenobarbital)
  • 2. tempo di paralisi indotto dalla zoxazolamina
  • normale 730 minuti
  • fenilbutazone 307 minuti
  • fenobarbital 102 minuti
  • benzopirene 17 minuti

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INDUZIONE ENZIMATICA
  • TEST
  • in vivo sulluomo
  • 1. dosaggio 6-ß-idrossicortisolo urinario
    (aumentato)
  • 2. dosaggio acido D-glucarico urinario
    (aumentato)
  • 3. dosaggio attività GGT sierica (aumentata)
  • 4. Determinazione dellemivita dellantipirina
    (ridotta)

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INDUZIONE ENZIMATICA
  • TEST
  • in vitro sullanimale
  • 1. dosaggio delle attività enzimatiche
    microsomiali (idrossilazione dellanilina per i
    substrati di tipo II, demetilazione
    dellaminopirina per i substrati di tipo I)
  • 2. dosaggio attività citocromo P-450
  • dopo somministrazione di induttori

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INIBIZIONE ENZIMATICA
  • Effetto opposto a quello dellinduzione
    enzimatica.

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INIBIZIONE ENZIMATICA
  • SKF 525 A (ß-dietilaminoetildifenilpropilacetato)
  • Tetracloruro di carbonio (attivivazione
    suicida)
  • Ozono
  • Monossido di carbonio
  • Metalli (Cd, Co, Pb, Se)
  • Etanolo (effetto acuto)
  • Desmetilimipramina
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