STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE - PowerPoint PPT Presentation

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STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE

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STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE Controllo glicemico Controllo della pressione arteriosa Trattamento della dislipidemia Prevenzione e gestione delle complicanze – PowerPoint PPT presentation

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Title: STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE


1
STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE
  • Controllo glicemico
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Trattamento della dislipidemia
  • Prevenzione e gestione delle complicanze
  • Educazione terapeutica

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STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE
  • Controllo glicemico
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Trattamento della dislipidemia
  • Prevenzione e gestione delle complicanze
  • Educazione terapeutica

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CONTROLLO GLICEMICO
  • Dosaggio della HbA1c
  • Almeno una HbA1c due volte lanno
  • Ogni 3-4 mesi se non a target

4
OBIETTIVI DI BUON CONTROLLO GLICEMICO
Parametri proposti come obiettivi di un buon controllo glicemico Parametri proposti come obiettivi di un buon controllo glicemico
ADA
HbA1c () lt7.0
Glicemia digiuno (mg/dl) 70-130
Glicemia () post-prandiale (mg/dl) lt180
() 2 ore dopo linizio del pasto
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OBIETTIVI GLICEMICI RACCOMANDATI
Obiettivi glicemici a digiuno e HbA1c Obiettivi glicemici a digiuno e HbA1c Obiettivi glicemici a digiuno e HbA1c
GLICEMIE HbA1c
ANZIANI 90-130 mg/dl 7.0-7.5
PAZIENTI FRAGILI 130-160 mg/dl 7.5-8.5
6
Effetti del trattamento intensivo della glicemia
(HbA1c)(studio UKPS)
  • Retinopatia 19
  • Nefropatia 26
  • Neuropatia 18
  • Infarto del miocardio
  • ictus 14

7
Effetti del trattamento intensivo della glicemia
(HbA1c)
Studio UKPDS
RIDUZIONE DEL RISCHIO - 21 - 14 - 37 - 43 EVENTI Morte per diabete Attacchi cardiaci Complicanze microvascolari Malattia vascolare periferica
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STANDARD DI CURA
  • Controllo glicemico
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Trattamento della dislipidemia
  • Prevenzione e gestione delle complicanze
  • Educazione terapeutica

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MONITORAGGIO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
  • Obiettivo pressorio lt 130/80 mmHg
  • Deve essere misurata a ogni visita
  • Almeno ogni 2-3 mesi se in trattamento
    farmacologico
  • Nei soggetti diabetici con proteinuria (gt1 g/die)
    è raccomandato un obiettivo pressorio lt125/75

10
Il rischio di infarto del miocardio, di ictus, di
malattia coronarica aumenta significativamente
quando lipertensione coesiste con il diabete.
11
RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI
  • Rischio relativo di eventi
    cardiovascolari

0
1
2
4
3
The Hypertension in Diabetes Study, (HDS)
12
EFFETTI DELLA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE
ARTERIOSA(studio UKPDS)
12 nel rischio di ogni complicanza associata al diabete 15 della mortalità correlata al diabete 11 nel rischio di infarto del miocardio 13 nel rischio di complicanze
13
STANDARD DI CURA
  • Controllo glicemico
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Trattamento della dislipidemia
  • Prevenzione e gestione delle complicanze
  • Educazione terapeutica

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TRATTAMENTO DELLA DISLIPIDEMIA
  • Colesterolo LDL lt 100 mg/dl
  • Trigliceridi lt 150 mg/dl
  • HDL gt 40 mg/dl nelluomo, gt 50 mg/dl nella donna
  • Il profilo lipidico completo (colesterolo tot.,
    HDL, TGL) deve essere effettuato annualmente
  • A intervalli ravvicinati se non a target

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Controllo12 anni
  • Associazione tra livelli di colesterolo e
    mortalità cardiovascolare
  • Bassi livelli di HDL colesterolo sono un fattore
    di rischio per cardiopatia ischemica
  • Alti livelli di Trigliceridi sono un fattore di
    rischio per cardiopatia ischemica

mortalità cv x10.000 p/a
Livelli colest
Rischio relativo
Rischio relativo
16
  • ridurre il colesterolo LDL
  • ridurre i trigliceridi
  • aumentare il colesterolo HDL

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STANDARD DI CURA
  • Controllo glicemico
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Trattamento della dislipidemia
  • Prevenzione e gestione delle complicanze
  • Educazione terapeutica

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SCREENING RETINOPATIA
  • Complicanza vascolare altamente
  • specifica
  • Prevalenza correlata durata del diabete
  • Causa più frequente di cecità tra adulti
  • Efficacia della fotocoagulazione laser nella
    prevenzione della cecità (Diabetic Retinopathy
    Study, Early Treatment Diabetic Retinopathy Study)

19
Follow-up
  • Ogni 1-2 anni se la retinopatia non è presente
  • Annuale se è presente retinopatia diabetica
    background lieve-moderata
  • Più precoce (3-6 mesi) se nuove lesioni o
    peggioramento delle lesioni

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SCREENING NEFROPATIA
  • Principale causa di insufficienza renale
    terminale
  • Escludere la presenza di Microalbuminuria, es.
    urine
  • Identificare falsi positivi attività fisica
    estrema, febbre, scompenso cardiaco, grave
    iperglicemia, ipertensione arteriosa
  • Raccomandazione annuale

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Escrezione renale di albumina e Rischio
Cardiovascolare
  • Microalbuminuria è espressione di
  • danno renale
  • Microalbuminuria riflette un meccanismo
  • autonomo di danno vascolare
  • Prevenzione e trattamento della microalbuminuria
    per ridurre la progressione della nefropatia e le
    malattie cardiovascolari

22
SCREENING CARDIOPATIA CORONARICA
  • Linfarto e lictus sono da 2 a 4 volte più
    frequenti
  • Eseguire annualmente,indipendentemente dal
    livello di rischio
  • ECG basale
  • Esame dei polsi periferici e ricerca di soffi
    vascolari

23
SCREENING CARDIOPATIA CORONARICA
  • In presenza di elevato rischio cardiovascolare,
    eseguire ogni 1-3 anni
  • Ecodoppler carotideo
  • Ecodoppler arti inferiori
  • ECG da sforzo

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FATTORI DI RISCHIO
  • scompenso metabolico
  • ipertensione
  • ipercolesterolemia
  • obesità
  • indice di massa corporea
  • cardiopatia ischemica
  • durata del diabete
  • familiarità
  • sesso
  • età
  • fumo di sigaretta

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SCREENING NEUROPATIA
  • La principale causa di amputazioni non
    traumatiche
  • Si esegue alla diagnosi e poi con cadenza annuale
  • Si utilizza la valutazione della sensibilità
    vibratoria, la ricerca dei riflessi achillei

26
SCREENING NEUROPATIA
Con cadenza annuale esame completo dei piedi
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STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE
  • Controllo glicemico
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Trattamento della dislipidemia
  • Prevenzione e gestione delle complicanze
  • Educazione terapeutica

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EDUCAZIONE TERAPEUTICA
  • Educazione mirata sulla malattia
  • Diffusione di acquisizioni pratiche per favorirne
    la gestione (modalità di autocontrollo,
    autogestione delle minime variazioni posologiche,
    utilizzo dei presidi,..)
  • Promozione di stili di vita ottimali
    (alimentazione, attività fisica, fumo,..)

29
UN PAZIENTE DIABETICO PUÒ DIRSI SUFFICIENTEMENTE
CURATO QUANDO
  • Sarà oggetto di educazione mirata sulla malattia
    e sulla sua gestione.
  • Manterrà un buon controllo della glicemia,
    dellemoglobina glicosilata, dellassetto
    lipidico e della pressione arteriosa.
  • Seguirà le regole comportamentali e le misure
    farmacologiche.
  • Sarà sottoposto allo screening di tutte le
    complicanze dorgano.

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ACCESSO NON PROGRAMMATO
  • Ogni volta che è necessario attivare una
    comunicazione tra MMG e Specialista per
  • inadeguato compenso metabolico
  • complicanze neurologiche, renali, oculari,
  • vascolari, piede diabetico
  • ripetuti episodi di ipoglicemia
  • gravidanza

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SOMMARIO DELLE RACCOMANDAZIONI
CONTROLLO GLICEMICO LIPIDI PRESSIONE ARTERIOSA
HbA1c lt 7 Glicemia pre-prandiale 90-130 mg/dl Glicemia post-prandiale lt 180 mg/dl LDL lt 100 mg/dl lt 70 mg/dl Trigliceridi lt 150 mg/dl HDL gt 40 mg/dl gt 50 mg/dl lt 130/80 mmHg lt 125/75 mmHg
OGNI 3 MESI OGNI 6 MESI OGNI ANNO
Valutazione autocontrollo glicemico domiciliare HbA1c Esame urine PA Peso corporeo Circonferenza vita Visita medica generale Ispezione dei piedi Es.obiettivo cardiovascolare Assetto lipidico Microalbuminuria Creatinina, Uricemia Transaminasi ECG Programmazione visita c/o ambulatorio specialistico
VISITE PROGRAMMATE VISITE NON PROGRAMMATE
Al momento della diagnosi Inadeguato compenso metabolico
Annualmente per revisione generale sul compenso e sulle complicanze Complicanze incipienti o in atto
Gravidanza
32
GRAZIE PER LATTENZIONE
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