Title: Ossigenoterapia iperbarica: quali indicazioni?
1Ossigenoterapia iperbarica quali indicazioni?
- Dott.ssa Silvia Corradini
- Dipartimento di Scienze Anestesiologiche,
Medicina Critica e Terapia del Dolore
2Cosa è lOssigenoterapia Iperbarica (OTI)
- Consiste nella somministrazione di ossigeno puro
(100) in una camera pressurizzata ad una
pressione superiore alla pressione atmosferica.
3Legge di Henry
- La quantità di gas che si dissolve in un volume
di liquido è direttamente proporzionale alla
pressione del gas stesso.
4- T I S S U T A L E
- LA DIFFUSIONE DELL'OSSIGENO NEI TESSUTI E
FUNZIONE DI - Vascolarizzazione
- Solubilità tissutale dellossigeno
- Richiesta metabolica
5- NORMOSSIA NORMOBARICA
- 98.5 dellossigeno è trasportato sotto forma
combinata allemoglobina. - 1.5 fisicamente disciolto
6- IPEROSSIA IPERBARICA
- Lossigeno combinato NON SI MODIFICA !!
- Lossigeno disciolto aumenta in misura lineare
con la PA02, quindi il contenuto di ossigeno
disciolto in 100 ml di sangue sarà - 1 ATA 1.88 ml
- 2 ATA 3.80 ml
- 3 ATA 6.00 ml
7FISIOLOGIA DELLOTI
- RESPIRAZIONE IN ARIA A 1 ATA
- O2 DISCIOLTO 0.00449 ml/100 ml plasma
- RESPIRAZIONE IN O2 100 A 3 ATA
- O2 DISCIOLTO 6.42 ml/100 ml plasma
- PaO2 1800 - 2000 mmHg
- TcO2 1400 mmHg
8MECCANISMI dAZIONE dellOTI
- Sostituirsi al trasporto dellO2 a mezzo dellHb
dove questa è in difetto (mancanza o incapacità
funzionale) - Ripristinare la diffusione dellO2 dai capillari
alle cellule là dove questa è impedita (
perfusione ematica o spessore mezzi di
transito)
9Indicazioni OTI
- Intossicazione da monossido di carbonio (CO)
- Malattia da decompressione
- Embolia gassosa
10Ulteriori indicazioni OTI
- Gangrena gassosa da germi anaerobi
- Lesioni radionecrotiche
- Ischemia traumatica acuta
- Innesti cutanei e lembi muscolo-cutanei
- Osteiti ed osteonecrosi
- Ulcere con ritardo di guarigione
11Ferite difficili
- Lesione che hanno una assente o diminuita
risposta alla terapia medica o chirurgica a causa
di fattori locali o sistemici dopo un periodo di
almeno 30 giorni
12Ferite difficili
- Il ritardo di guarigione è determinato
dallinstaurarsi di ipossia tessutale a cui
spesso si sovrappone uninfezione
13Approccio multidisciplinare
- Lavoro di collaborazione tra più specialisti
chirurgo, infettivologo, diabetologo, chirurgo
vascolare, chirurgo plastico, ortopedico, medico
iperbarico ed infermiere
14Guarigione delle ferite
- Giorno 0 EMOSTASI
- contrazione vascolare
- aggregazione piastrinica
- formazione di fibrina
- Giorno 0-3 FASE INFIAMMATORIA
- essudato vascolare
- Infiltrazione di neutrofili
- Conversione dei monociti in macrofagi
15Guarigione delle ferite
- Giorno 3-6 FASE PROLIFERATIVA
- angiogenesi
- infiltrazione e proliferazione di fibroblasti
- formazione di collagene
- Giorno 3-15 FASE di RIMODELLAMENTO
- maturazione vascolare
- conversione da fibroblasti a fibrociti
- formazione di collagene
16Pressione parziale di O2
- La pressione parziale di O2 minima efficace per
lo svolgersi dei normali processi riparativi è di
40 mmHg nella zona lesa
17Pressione parziale di O2
- Nelle lesioni difficili la PpO2 che spesso si
riscontra è inferiore a 15 mmHg
18Fattori di crescita
- Nelle fasi iniziali di riparazione vengono
liberati fattori chemottattici, di crescita, da
piastrine, fibroblasti, cellule endoteliali,
leucociti
19 Lattati
- I lattati sono il prodotto terminale della
glicolisi che si svolge allinterno dei
leucociti. I valori, che rimangono inalterati
anche dopo somministrazione di O2, sono attorno a
5-20 mmol/l
20Ipossia e lattati
- I lattati e lipossia, nelle fasi iniziali di
riparazione delle ferite, sono le forze trainanti
del processo riparativo
21Meccanismo dazione dellOTI
- Neoformazione di vasi capillari
- Ripristino del metabolismo aerobio cellulare
- Miglioramento dellemoreologia
- Produzione di collagene
- Riduzione delladesività dei leucociti
allendotelio - Riduzione delledema lesionale
- Aumento dellattività killer dei leucociti
- Azione battericida e batteriostatica dei radicali
liberi - Aumento della efficacia di antibiotici
22Neoangiogenesi
- Le cellule endoteliali, già attivate dallipossia
e dai lattati, in presenza di supporto di O2
manterranno tale attività che condurrà alla
formazione di una nuova rete di capillari
23Produzione di collagene
- Il collagene è prodotto dai fibroblasti, cellule
che si ritrovano in grande quantità nella zona
centrale della ferita. Tali cellule in parte
mantengono la capacità di sintetizzare collagene
ma in situazioni di ipossia viene meno la
capacità di cross-linking delle fibre che
determina forza ed elasticità del nuovo tessuto
24Effetto paradosso dellOTI
- LOTI determina vasocostrizione iperossica nelle
zone normalmente perfuse riducendo il flusso
arterioso anche del 20-30. - Tale effetto paradosso va interpretato come un
meccanismo di difesa dalliperossia
25Formazione delledema
- Lipossia determina vasodilatazione di tipo
compensatorio, ma laumento di flusso determina
edema secondario da alterata permeabilità. - Ledema determina ulteriore stagnazione del
circolo ed aumento della distanza di diffusione
che lO2 deve superare per raggiungere le aree
sofferenti - Ledema comprime i capillari circostanti
peggiorando la circolazione locale (circolo
vizioso)
26Riduzione delledema
- LOTI determina vasospasmo arterioso e riduzione
della stasi a livello venoso - miglior drenaggio interstiziale e riduzione
delledema - miglioramento del microcircolo
- maggiore disponibilità di O2 tessutale
- ridotta permeabilità vasale
27Modificazioni reologiche
- LOTI favorisce
- la fibrinolisi prevenendo trombi e microemboli
- riduce laggregazione piastrinica
- riduce ladesività dei leucociti allendotelio
vasale - riduce la deformabilità dei globuli rossi con
minor disturbo del flusso del microcircolo
28Radicali liberi
- I radicali liberi sono ioni, atomi o molecole con
un elettrone spaiato nellorbita esterna tale
configurazione li rende altamente instabili e
reattivi perché cercano di recuperare lelettrone
mancante da altri ioni, atomi o molecole per
assumere una configurazione più stabile
29Radicali liberi
- O2 forma radicali liberi, anione superossido e
ione ossidrile a livello della catena
respiratoria mitocondriale al termine della quale
forma H2O. - I radicali liberi interagiscono con acidi
nucleici, proteine, lipidi di membrana
30Ipossia e infezione
- I tessuti ipossici quasi sempre vanno incontro ad
infezione per carenza di attività antimicrobica
delle cellule deputate allazione battericida
31PMN e monociti
- PMN e monociti sono prodotti a livello del
midollo osseo. Lattività killer è determinata
dalla produzione di ROS (reactive oxygen species)
a partire dalla riduzione di O2. - LOTI ristabilisce la pressione di O2 necessaria
per lo svolgimento dei processi ossidativi che
portano alla formazione di ROS
32Germi aerobi
- Tali germi richiedono la presenza di O2 per
sopravvivere - Sono dotati di sistemi in grado di inattivare in
modo parziale lazione dei ROS (superossidodismuta
si e catalasi)
33Germi anaerobi
- Sono germi che vivono in ambiente privo di O2.
- Sono quindi molto sensibili allazione
battericida dellossigeno perché privi di sistemi
protettivi nei confronti di ROS, catalasi e
ossidasi
34Selezione dei pazienti
- Perché lOTI sia un trattamento efficace
lipossia deve essere reversibile - I livelli di ipossia e la loro reversibilità
vengono utilizzare per selezionare i pazienti
idonei alla OTI
35Pressione parziale di O2 transcutanea
- Tale metodica prevede la misurazione della
pressione parziale di O2 transcutanea in aria
ambiente, durante la respirazione di O2 in
maschera e durante OTI respirando O2 al 100 a
2,5 ATA
36TcPO2
- Alla misurazione di base se
TcPO2lt20mmHg lipossia è responsabile della
lesione ed è indicata OTI
TcPO2gt20mmHg lipossia non è la causa della
lesione e OTI non è indicata
37TcPO2
- Misurazione durante OTI
- Se TcPO2 aumenta e supera i livelli critici
stabiliti per le singole indicazioni lOTI porta
a miglioramento della PpO2 ed è quindi utile - Se TcPO2 non supera i livelli critici lipossia
non è corretta dallOTI che quindi non ha utilità
38Livelli critici di TcPO2 in OTI
- Trauma arterioso 20 mmHg
- Flap muscolocutaneo 50 mmHg
- Ulcere arteriose 50 mmHg
- Lesioni piede diabetico 100 mmHg