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IL FASCISMO

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Title: IL FASCISMO


1
IL FASCISMO
  • NASCITA E AFFERMAZIONE
  • Prof. SILVIA SILLANO

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Un precedente limpresa di Fiume e e lestetica
politica del fascismo
  • Mio caro compagno, il dado è tratto! Parto ora.
    Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio
    d'Italia ci assista. Mi levo dal letto,
    febbricitante. Ma non è possibile differire.
    Anche una volta lo spirito domerà la carne
    miserabile. Sostenete la causa vigorosamente,
    durante il conflitto. Vi abbraccio
  • Gabriele D'Annunzio
  • 11 settembre 1919

Così Gabriele D'Annunzio scriveva a Benito
Mussolini iniziava l'impresa di Fiume
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  • Il 1920 vede la conclusione definitiva
    dell'avventura fiumana di Gabriele D'Annunzio.
  • le potenze alleate si riuniscono a Rapallo, viene
    firmato un trattato che dichiara Fiume stato
    indipendente e assegna la Dalmazia
  • A fronte dellordine di Giolitti di lasciare la
    città, Dannunzio capitola
  • Le prime bordate segnarono la fine dell'avventura
    di D'Annunzio che se ne va.
  • I suoi legionari lo seguono. Portano una divisa
    che diverra' famosa camicia nera sotto il
    grigioverde e fez nero.
  • Il Vate non rinuncia però ad atteggiamenti
    superomistici

4
  • Tra i fiumani che chiedono di ritirarsi e i
    soldati di restare fino alla morte affida a una
    moneta la sorte della città
  • A nessuno sarà dato di controllare lesito del
    lancio

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  • Molti uomini dellimpresa fiumana si arruoleranno
    tra i fascisti
  • Limpresa inoltre fornirà i modelli per
  • divise e nome per squadre di picchiatori, il
    grido di guerra e la liturgia macabra
  • latteggiamento spavaldo e strafottente
  • la retorica
  • lesaltazione del coraggio e della forza,
    lirrisione dei deboli

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UN GIUDIZIO CRITICO Si è detto spesso che
D'Annunzio fu l'ispiratore di Mussolini è un
giudizio grossolano, non foss'altro perché
entrambi i personaggi non avevano una linea
politica.Il Poeta perché non gli interessava, il
Duce perché la sua politica fu sempre e solo
quella brutale e realistica della conquista,
prima, e della conservazione, poi, del
potere.Mussolini era del tutto lontano dagli
svolazzi dannunziani e seguì l'avventura fiumana
solo per saggiarne la consistenza e valutarne
l'eventuale utilità. Ma di sicuro D'Annunzio
gettò un seme pericoloso con un metodo, che per
lui fu patologico bisogno di platea, ma per altri
fu uno strumento di potere.Ci riferiamo allo
stile delle adunate oceaniche, della folla che si
riconosce nel Capo, della fusione delle coscienze
verso un fine ideale comune. E', a ben guardare,
il massacro del contraddittorio, ossia di una
delle garanzie fondamentali di libertà. di PAOLO
DEOTTOhttp//cronologia.leonardo.it/storia/biogra
fie/dannunz3.htm
7
Mussolini e dAnnunzio
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Mussolini nascita e formazione
  • Benito Amilcare Andrea Mussolini (nato a Dovia di
    Predappio, Forlì, il 29 luglio 1883 e morto a
    Giulino di Mezzegra, Como, il 28 aprile 1945) fu
    un uomo politico italiano, fondatore del fascismo
    e dittatore del Paese dall'ottobre 1922 al luglio
    1943.
  • Gli inizi
  • Figlio di Alessandro e di Rosa Maltoni, maestra
    elementare, visse un'infanzia modesta. Studiò nel
    collegio salesiano di Faenza (1892-1893) e poi
    nel collegio Carducci di Forlimpopoli,
    conseguendo nel 1901 il diploma di maestro
    elementare.

9
Benito, Rachele e Edda Mussolini
10

Mussolini direttore dell'"Avanti!" verso la
"Grande guerra"
  • Lo scoppio del conflitto mondiale trovò il
    direttore dell'"Avanti!" allineato sulle
    posizioni ufficiali del partito, di neutralismo.
  • Nel giro di qualche mese maturò il convincimento
    - comune ad altri settori dell'"estremismo" di
    sinistra - che l'opposizione alla guerra avrebbe
    finito per trascinare il PSI a un ruolo
    marginale,
  • sarebbe stato opportuno sfruttare l'occasione per
    far percorrere alle masse la via verso il
    rinnovamento rivoluzionario altrimenti
    impossibile.

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Con la figlia Edda(Edda sposò Galeazzo Ciano/ da
Rachele ebbe anche altri figli Vittorio, Bruno,
Anna Maria, Romano)
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EVOLUZIONE DA MOVIMENTO POLITICO A PARTITO DI
GOVERNO
  • Fasci di combattimento discorso di San Sepolcro,
  • Milano (23 marzo 1919)
  • Lo squadrismo fascista
  • blocco nazionale
  • elezioni 1921
  • Partito nazionale fascista,
  • Fondazione novembre 1921
  • La marcia su Roma e discorso alla camera
  • ottobre - novembre 1922
  • Nuove istituzioni fasciste Gran consiglio,
    milizia volontaria, Confederazione delle
    corporazioni sindacali (1922 -1923)
  • Legge elettorale maggioritaria
  • 1923
  • Il listone elezioni 1924
  • Discorso alla camera su delitto Matteotti
  • gennaio 1925

Fino alle elezioni del 21 si tratta di movimento
e non ancora partito vero e proprio
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I fasci di combattimento
  • La fondazione dei fasci di combattimento,
    avvenuta a Milano il 23 marzo 1919, benché
    facesse appello alle simpatie di elementi quanto
    mai eterogenei e si basasse su un ambiguo
    programma mescolante in modo spregiudicato
    istanze radicali di sinistra e fermenti di acceso
    nazionalismo, non ebbe inizialmente successo

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  • man mano che il fascismo si caratterizzava come
    forza organizzata in funzione antisocialista e
    antisindacale, Mussolini otteneva crescenti
    adesioni e favori da agrari e industriali e
    quindi dai ceti medi
  • Il fascismo non abbandonò nemmeno dopo la sua
    affermazione i mezzi di persuasione violenta

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  • Adunata di Fascisti a Piazza Venezia presente
    Michele Bianchi
  • Invalidi alla manifestazione 19.03.1922
  • Al centro di un gruppo un omaccione con lenti
    scure accanto un giovanotto in camicia nera, con
    decorazioni sulla giacca e senza un braccio
    sulla sinistra un fascista in camicia nera e fez.
    In basso una corona di fiori deposta -

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consenso nei confronti di Mussolini
  • Nonostante linstaurazione di un regime
    ostentatamente dittatoriale Mussolini seppe
    conservare e accrescere la sua popolarità grazie
    a
  • INIZIATIVE POPULISTICHE
  • INCESSANTE E SOFFOCANTE PROPAGANDA
  • SUCCESSI DI RILIEVO (ES. PATTI LATERANENSI)
  • CAPACITA DI DARE RISPOSTA AL MALCONTENTO
    POST-BELLICO DI ALCUNE CLASSI SOCIALI (SPECIE LA
    BORGHESIA)
  • RINNOVATO CULTO DEL PRESTIGIO NAZIONALE (REALISMO
    IMPERIALISTICO E ESTETICA POLITICA ISPIRATA ALLA
    ROMANITA)

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Marcia su Roma. Giornate del 28-29-30-31 ottobre
e 1 novembre
Camicie nere nel saluto romano al passaggio di in
un viale alberato Mussolini indossa giacca e
cravatta - Campo medio
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Il delitto Matteotti
  • L'ultimo discorso parlamentare di Giacomo
    Matteotti
  • Matteotti "Contestiamo in tronco la validità
    delle elezioni di aprile. La vostra lista ha
    ottenuto con la forza i voti necessari per far
    scattare il premio di maggioranza...".Dai banchi
    della destra "Basta, la finisca! Non possiamo
    tollerare che ci insulti". Matteotti "Avete
    sostenuto che le elezioni avevano un valore assai
    relativo, perché il governo non si sentiva
    soggetto al responso elettorale e era deciso a
    mantenere il potere anche con la forza...".
    Farinacci "Sì, sì, è così! Noi abbiamo fatto la
    guerra!". Matteotti "...Per vostra stessa
    conferma, dunque, nessun elettore è stato libero
    di decidere". Voce da destra "E i due milioni
    che hanno preso le minoranze?". "Potevate fare
    la rivoluzione!", dice Farinacci. Il presidente
    della Camera, Alfredo Rocco "Si attenga
    allargomento!...". Matteotti "Presidente,
    forse ella non mintende ma stiamo parlando di
    elezioni!". "Esiste una milizia che durante le
    elezioni...". Da destra "La milizia non si
    tocca! Viva la milizia fascista!".  Farinacci
    "Erano i balilla!". Matteotti "E vero,
    onorevole Farinacci in molti luoghi hanno votato
    anche i balilla".

19
  • Ancora da destra "Per voi hanno votato i
    disertori! Imboscati!". Il presidente Rocco
    urla "Onorevole Matteotti, sia breve e
    concluda!". Matteotti "A Napoli, con il ricorso
    alla milizia armata, fu impedito di tenere una
    conferenza allonorevole Amendola, capo
    dellopposizione costituzionale...". "Ma che
    costituzionale!", gridano i deputati fascisti.
    "E un sovversivo come voi!".  Matteotti "Su
    cento nostri candidati sessanta non potevano
    circolare liberamente nella loro
    circoscrizione!". "Per paura, avevano paura!", si
    grida. Filippo Turati reagisce, tra il commosso
    e lo sdegnato "Sì, paura! Come nella Sila quando
    cerano i briganti, avevamo paura!". E Rocco
    "Onorevole Matteotti non provochi incidenti e
    concluda!". Di rimando Matteotti "Protesto! Non
    sono io a provocare, ma gli altri che
    mimpediscono di parlare!". Matteotti scatta
    "Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il
    mio diritto di parlare!". Scoppia un vero
    putiferio, e il presidente della Camera ammonisce
    Matteotti "Se ella vuole parlare, continui, ma
    prudentemente!". Il sottosegretario Finzi, seduto
    davanti a Mussolini, scatta in piedi e gli grida
    "Le prove! Lei deve provare quando dice!". E
    Matteotti "Tutto documentabile. E non ho parlato
    ancora della provincia di Rovigo, che è la mia ed
    anche la sua, onorevole Finzi la vostra
    responsabilità è gravissima!". Finzi "Me ne
    onoro!". Matteotti "Noi difendiamo la libera
    sovranità popolare ne rivendichiamo la dignità
    chiedendo lannullamento delle elezioni inficiate
    dalla violenza!".

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LESALTAZIONE DELLA FIGURA DEL DUCE
  • Quella che chiamano la mia "dittatura" è basata
    su molto entusiasmo popolare

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I l suo torso è possente, le braccia atletiche.
Sembra fatto per abbattere e per stritolare e su
questo rigoglio di muscoli e di nervi, su questa
compattezza erculea si ferma la nostra
immaginazione, perché noi sentiamo che nessuno
può vincerlo, che nessuno può sostenerne il
confronto gigante tra i pigmei.
Ma di chi sta parlando Adolfo Cotronei, firma di
punta della Gazzetta dello Sport e del Corriere
della Sera nei primi anni Trenta? Sta parlando
forse di Primo Carnera, il solo pugile italiano
capace di conquistare lo scettro di unico
campione mondiale dei pesi massimi, 205
centimetri di altezza per 125 chili di peso? No,
Cotronei sta parlando, sul Popolo dItalia , del
metro e sessantotto e dei settanta chili di
Benito Mussolini
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(No Transcript)
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La scuola fascista
24

 
     
  
25
La scuola italiana in tutti i suoi
gradi e i suoi insegnamenti si ispiri alle
idealità del Fascismo, educhi la gioventù
italiana a comprendere il Fascismo, a nobilitarsi
nel Fascismo e a vivere nel clima storico creato
dalla Rivoluzione Fascista questa era la
direttiva di Mussolini cui si doveva obbedire.
 
26
Occorre ricordare che l'educazione paramilitare
costituiva una parte fondamentale della pedagogia
fascista. I bambini venivano iscritti a 4 anni ai
"Figli della Lupa", da 8 a 14 anni ai "Balilla",
da 14 a18 agli" Avanguardisti", oltre i 18 anni
alla "Gioventù Fascista". Parallelamente le
formazioni femminili erano le Piccole italiane
e le Giovani italiane.
27
Propaganda e formazione dei giovani
- Una maschia gioventù con romana volontà
combatterà...
28
- Il popolo italiano ha creato col suo sangue
l'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo
difenderà contro chiunque e con le sue armi
29
- Il fascismo femminile che si raccoglie intorno
ai nostri gagliardetti è destinato a scrivere una
storia splendida, a lasciare tracce memorabili, a
dare un contributo sempre più profondo di
passione e di opere al fascismo italiano
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(No Transcript)
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32
7/12/40 Sensibilizzare con fotografie,
interviste, ecc. i viaggi delle coppie prolifiche
per essere ricevute a Roma dal Duce
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Vanno quindi assolutamente eliminati i disegni di
figure artificiosamente dimagrite e
mascolinizzate, che rappresentano il tipo di
donna sterile della decadente civiltà occidentale
()
34
In spiaggia tra villeggianti, due ragazze in
copricostume ed ombrellino posano accanto ad un
giovanotto, in casacca e pantaloni - Campo medio
13/7/39 Vietato pubblicare foto di donne in
costume da bagno.
11/7/33 È stato ripreso il Popolo di Roma per
aver pubblicato fotografie di donne nude in terza
pagina, mentre nella prima pagina vi sono le
fotografie col pontefice. Lon. Polverelli ha
preso spunto da questa circolare per raccomandare
nuovamente ai giornali di non pubblicare
fotografie di donne nude perché costituiscono un
elemento antidemografico .
35
Le leggi fascistissime
  • In sintesi, queste leggi stabilivano - di fatto
    quando non di diritto - che
  • il Partito Fascista era l'unico partito ammesso
  • il capo del governo doveva rispondere del proprio
    operato solo al re d'Italia e non più al
    parlamento, la cui funzione era così ridotta a
    semplice luogo di riflessione e ratifica degli
    atti adottati dal potere esecutivo
  • il Gran Consiglio del fascismo, presieduto da
    Mussolini e composto da vari notabili del regime,
    era l'organo supremo del partito fascista e
    quindi dello Stato
  • tutte le associazioni di cittadini dovevano
    essere sottoposte al controllo della polizia
  • gli unici sindacati riconosciuti erano quelli
    fascisti proibivano, inoltre, scioperi e
    serrate
  • le autorità di nomina governativa sostituivano le
    amministrazioni comunali e provinciali elettive,
    abolite per legge
  • tutta la stampa doveva essere sottoposta a
    censura.
  • Istituivano, inoltre
  • il confino di polizia per gli antifascisti
  • il Tribunale speciale per la difesa dello Stato
    con competenza sui reati contro la sicurezza
    dello Stato (per i quali era prevista anche la
    pena di morte) ed un collegio giudicante formato
    da membri della Milizia e da militari)
  • l'OVRA, la polizia segreta.

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Lovra
  • L'OVRA è stata la polizia segreta dell'Italia
    fascista. Voluta dal partito e Benito Mussolini
    come reazione al discorso di Giacomo Matteotti
    alla camera dei deputati del 30 maggio 1924.

La sigla, mai spiegata, è oggetto di varie
interpretazioni Opera Volontaria di Repressione
Antifascista, Organizzazione di Vigilanza e
Repressione dell'Antifascismo, Organo di
Vigilanza dei Reati Antistatali. Probabilmente
l'acronimo è stato scelto anche per l'assonanza
con "piovra" o con "Ochrana", la polizia segreta
zarista. In un discorso che rimarrà famoso (il
discorso dell' Ascensione) Mussolini dice
Signori è tempo di dire che la polizia non va
soltanto rispettata, ma onorata, Signori è tempo
di dire che l'uomo, prima di sentire il bisogno
della cultura, ha sentito il bisogno dell'ordine
In un certo senso si può dire che il poliziotto
ha preceduto nella storia il professore. Dice
anche Io devo assumermi il compito di governare
la nazione italiana ancora da 10 a 15 anni. È
necessario. Non è ancora nato il mio successore.
Compito dell'OVRA era la vigilanza e la
repressione di organizzazioni sovversive,
giornali contro lo Stato e gruppi di stranieri.
Il primo nucleo dell'OVRA nacque con
l'istituzione a Milano nel 1927 di un
"ispettorato speciale di Polizia", con tutte le
caratteristiche di mimetizzazione tipiche di un
organismo segreto, sia per quanto attiene alla
sede sia alle persone che vi lavoravano (si
nascondeva, infatti, sotto la sigla di una
"vinicola meridionale", con funzionari e
collaboratori che assumevano generalità di
copertura
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La battaglia del grano
- Il contadino deve rimanere fedele alla terra,
dev'essere orgoglioso di essere contadino, fiero
di lavorare il suo campo.
- Io mi vanto sopratutto di essere un rurale
Mussolini a Carpena per la mietitura Mussolini in
abiti borghesi al lavoro nei campi 06.1927
38
Bonifica delle paludi pontine

eccellenza.

39
13/6/39 Ignorare la Francia. Non scrivere nulla
su questo paese. Criticare invece sempre e
comunque l'Inghilterra. Non prendere per buono
nulla che ci venga da quel paese.
40
/6/36 Ricordiamo che Africa si scrive con una
sola "f" e non con due. Addis Abeba deve essere
scritta e pronunciata senza l'accento sull'ultima
"a".
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Le veline vennero vietate dopo la caduta del
fascismo il 25 luglio 1943, ma ricomparvero nella
Repubblica Sociale Italiana nel settembre dello
stesso anno, fino al giorno prima della
Liberazione il 24 aprile 1945. Le Veline comunque
circolarono in maniera minore dal 1924 al
1935.Erano in carta velina perché dovendo essere
scritte a macchina e in molte copie, più sottile
era la carta Con il termine velina si suole
indicare una notizia diffusa da un'agenzia di
stampa. Il vocabolo trae origine dalle veline,
mezzo di controllo del fascismo sulla stampa
consistente appunto in fogli di carta velina con
tutte le disposizioni obbligatorie da seguire,
incominciarono a circolare dal 1935, e con
l'istituzione del Ministero della Cultura
Popolare che controllava anche la SIAE e l'EIAR
che venne istituito il 1 ottobre 1937 neanche un
anno dopo la Guerra d'Etiopia le veline divennero
ancora più pressanti verso la stampa.e più se ne
potevano scrivere con una singola battitura,
ponendo la carta carbone tra l'una e l'altra.
42
Moda dell'epoca

Villeggianti al mare
21.07.1923


codice foto FP24/FP00001653
 

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